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LE STRUTTURE COMPOSTE
ACCIAIO-CALCESTRUZZO
Introduzione
Con il nome di strutture composte vengono indicate usualmente tutte quelle combinazioni strutturali
costituite dalla unione di pi materiali di diverse caratteristiche e propriet (e.g legno, acciaio,
calcestruzzo..). La pi importante e pi frequente combinazione di materiali da costruzione quella
dellacciaio e del calcestruzzo, con applicazioni sia nel campo degli edifici multi-piano in acciaio ad
uso residenziale e commerciale, che in quello degli edifici industriali e dei ponti. I due materiali
possono essere combinati per formare ad esempio travi metalliche a parete piena con solette in c.a.,
colonne in profilati metallici inglobati in getti di calcestruzzo armato, tubi metallici riempiti di
calcestruzzo, lamiere grecate con getto collaborante in calcestruzzo.
Acciaio e calcestruzzo sono due materiali completamente compatibili e complementari lun laltro:
sono caratterizzati da un pressoch identico coefficiente di espansione termica, permettono una
efficace combinazione di resistenza con il cls impiegato a compressione e lacciaio a trazione; il
calcestruzzo protegge lacciaio dalla corrosione e lo isola termicamente, costituendo inoltre un
irrigidimento che limita i fenomeni di instabilit (e.g. locale, flesso-torsionale) degli elementi in
acciaio. Lelemento in acciaio inoltre si presta spesso a fungere da cassaforma per il getto di
calcestruzzo, consentendo di ottenere velocit e risparmio nella fase costruttiva.
La popolarit delle strutture composte acciaio-cls deriva dalla possibilit di ottenere strutture
leggere con elevata capacit portante, che risultano competitive nel campo delle luci di media e
grande lunghezza.
Lunione di due materiali cos differenti presenta alcune criticit sia sotto il profilo tecnologico,
ovvero della solidarizzazione tra i due materiali, sia sotto quello teorico o di calcolo degli sforzi
nella fase elastica e plastica dei materiali, dal momento che richiesta una conoscenza approfondita
dei due materiali e dei meccanismi di interazione tra essi.
Bench le prime applicazioni di strutture in acciaio e calcestruzzo risalgano agli ultimi decenni del
XIX secolo (Rock Rapids bridge progettato da Jospeh Melan e realizzato nel 1884, Pittsburgh
Methodist Building, primo edificio ad utilizzare travi in acciaio racchiuse in un nucleo di
calcestruzzo) le strutture composte hanno trovato un forte sviluppo solo a partire dalla fine della
seconda guerra mondiale, a seguito del forte impulso dovuto alla ricostruzione e alla carenza della
materia prima acciaio. Nelle prime applicazioni lazione composita faceva affidamento sulle
tensioni di adesione allinterfaccia tra acciaio e calcestruzzo. Solo a partire dai primi anni del
novecento furono messi a punto sistemi pi efficaci per garantire un miglior trasferimento degli
sforzi tra i due materiali. Tra le varie tecniche di connessione introdotte nel corso degli anni (Fig. 1)
i connettori a taglio saldati sulla trave in acciaio, usati a partire dal 1956 (anno in cui vennero testati
nellUniversit dellIllinois), costituiscono di fatto il sistema pi diffuso nei nostri giorni sia nel
campo degli edifici che in quello dei ponti.
Negli ultimi 50 anni la ricerca nel campo delle strutture composte acciaio-cls ha permesso di
comprendere meglio il complesso fenomeno dellazione composta mentre la conseguente
evoluzione delle normative ha consentito un pi efficiente uso dei materiali nella costruzione.
La crescente popolarit delle strutture composte in acciaio-calcestruzzo pu essere ricondotta ai
seguenti vantaggi che si riscontrano rispetto a strutture in acciaio o in calcestruzzo:
- elevata rigidezza e resistenza delle travi e colonne composte,
- elevata duttilit e soddisfacenti propriet isteretiche delle connessioni,
- buona performance in presenza di fuoco,
- velocit ed economicit nella costruzione.
Successivamente le lamiere sono state realizzate con rilievi e dentellature capaci di ancorare il getto
del calcestruzzo impedendo sia lo scorrimento che il distacco verticale (Fig. 2.a). In questo modo la
4
lamiera unisce alla funzione di cassaforma durante le fasi di getto, quella di armatura tesa della
soletta lasciando al calcestruzzo la funzione di far fronte alle tensioni di compressione.
La connessione pu essere anche ottenuta con nervature svasate che creano una aderenza per attrito
tra il calcestruzzo e la lamiera (Fig. 2.b). Pi raramente si ricorre ad ancoraggi posti alle estremit
della soletta realizzati con connettori a piolo saldati alla lamiera (Fig. 2.c) o attraverso deformazione
delle nervature (Fig. 2.d).
Nel caso di travi con soletta gettata in opera su casseri tradizionali il calcestruzzo fresco viene
gettato sulla cassaforma e il collegamento fra la trave e la soletta garantito da elementi meccanici
detti connettori, che in generale sono saldati alla trave in acciaio e annegati nel getto della soletta di
calcestruzzo.
La soluzione con soletta prefabbricata in pannelli di calcestruzzo (Fig. 4a), oltre a risolvere il
problema del getto, ha il vantaggio di ridurre a valori non significativi gli effetti dei fenomeni lenti
di ritiro e viscosit. Sono invece abbastanza delicate le operazioni di sigillatura dei giunti fra i pannelli e dei vani contenenti i connettori, da eseguirsi in ogni caso con calcestruzzi espansivi. Va
inoltre curata la progettazione dei dettagli costruttivi per assicurare una corretta trasmissione degli
sforzi attraverso le parti collegate; in particolare la forma dei vani di alloggiamento dei connettori
deve essere a tronco di cono o piramide con la sezione pi ampia all'estradosso, per impedire lo
sfilamento della soletta dai "tappi" di calcestruzzo di sigillatura. Quanto al sistema di collegamento,
la necessit di ridurre le dimensioni dei vani di contenimento e di assicurare sufficienti distanze fra i
connettori per garantirne l'efficacia, ha praticamente limitato ai pioli la scelta fra i dispositivi
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possibili. Si pu ricorrere anche alla giunzione con bulloni ad alta resistenza, realizzando quindi
un'unione ad attrito (Fig. 4b).
Meno delicata, rispetto alla soletta prefabbricata, dal punto di vista esecutivo, si presenta la
realizzazione di solette su lamiera grecata; il che spiega la grande diffusione che attualmente ha
questo sistema costruttivo.
Le lamiere sia che vengano considerate casseri a perdere o collaboranti, si dispongono generalmente
con le nervature di rinforzo conseguenti alla piegatura, normali alle travi metalliche; solo
nell'eventualit che l'impalcato presenti una doppia orditura di travi pu quindi presentarsi il caso
che le nervature della lamiera grecata corrano parallelamente all'asse della trave metallica.
Nella definizione della sezione resistente la soletta presenter due contributi differenti nelle due
direzioni.
IPE 200
IPE 200
IPE 300
Le travi con profilati metallici completamente annegati nel calcestruzzo sono caratterizzate da
elevata resistenza al fuoco (il calcestruzzo circonda l'acciaio per almeno 50 mm), ma l'acciaio
strutturale totalmente nascosto e diventa difficile aggiungere altri elementi, come mensole o
puntoni, attaccati direttamente alla sezione metallica (Fig. 6a).
Durante gli ultimi decenni si sviluppato un tipo di trave composta avente la sezione metallica
parzialmente ricoperta, con le cavit riempite con calcestruzzo armato (Fig. 6b).
Questo tipo di costruzione oggigiorno usato frequentemente, soprattutto in Germania, per edifici
commerciali e industriali allo scopo di migliorare la resistenza al fuoco e contemporaneamente
lasciare libera e senza protezione la flangia inferiore della sezione d'acciaio.
Le colonne composte sono generalmente utilizzate nella costruzione di edifici con strutture portanti
resistenti al fuoco. I profilati cavi riempiti di calcestruzzo, utilizzati come colonne, hanno infatti un
ottimo comportamento in caso di incendio. Quando la temperatura esterna aumenta, l'acciaio che
costituisce il mantello si indebolisce progressivamente fino a non poter sopportare che una debole
sollecitazione. Nello stesso tempo, il carico si trasferisce al nucleo di calcestruzzo che risulta
"mantenuto" dal profilo cavo. Tale guaina d'acciaio evita lo scoppio del calcestruzzo e ritarda
sensibilmente la rottura della colonna.
Se la colonna non protetta esteriormente, l'aumento della temperatura nel profilo cavo,
direttamente a contatto con la sorgente di calore relativamente rapido dato che il coefficiente di
conduttivit dell'acciaio elevato. Il calore viene trasmesso al nucleo di calcestruzzo tanto pi
rapidamente quanto pi sottile la parete d'acciaio. Il calcestruzzo interno assorbe allora il calore e
ne evacua una parte sotto forma di vapore dovuto all'acqua che contiene. L'evaporazione avviene
attraverso i fori previsti lungo le pareti dei profilati, in genere di piccolo diametro ed in gruppi di
due.
Se la colonna protetta esteriormente, il rivestimento protettivo, grazie al suo basso coefficiente di
conduttivit termica, ritarda l'aumento di temperatura e la colonna mista pu cos resistere pi a
lungo.
Quando la larghezza della soletta molto grande (1525 m), le tipologie del bitrave e del cassone
possono ancora essere utilizzate rendendo i traversi solidali alla soletta (traversi portanti) (Fig. 9).
Gli sbalzi laterali diventano molto pronunciati al fine di contenere la distanza tra le travi principali e
conseguentemente l'ingombro delle pile. L'interasse dei traversi in questo caso condiziona lo
spessore della soletta e pu consentire soluzioni molto leggere con interassi di 4 m circa e spessore
della soletta di 2025 cm.
Procedimenti costruttivi
I procedimenti costruttivi sono strettamente connessi al comportamento statico della struttura e
devono essere definiti in fase di progettazione. Tra i metodi classici di costruzione possono essere
elencati i seguenti:
1) getto della soletta su trave non puntellata;
2) getto della soletta su trave puntellata e disarmo della travata composta dopo la maturazione del
calcestruzzo della soletta;
3) getto della soletta su travi pre-inflesse;
4) metodi che richiedono limposizione di distorsioni al fine di ottenere una pi vantaggiosa
distribuzione delle sollecitazioni;
5) precompressione longitudinale della soletta, prima o dopo la solidarizzazione con cavi interni
disposti nelle zone dei momenti flettenti negativi o precompressione dellintera struttura con cavi
esterni.
Le varie tecniche costruttive sono analizzate nel seguito.
1 Metodo: trave non puntellata
Il primo sistema si attua ponendo in opera le strutture metalliche senza l'impiego di puntelli
intermedi. Successivamente si collegano agli elementi metallici le casserature e le armature
provvisorie, per la formazione della soletta in conglomerato cementizio armato.
Durante il getto del conglomerato il peso della soletta, delle casserature e della struttura metallica
viene ad essere completamente sostenuto dalle nervature di acciaio.
E' necessario controllare che nelle varie fasi sia sempre garantita la stabilit dell'equilibrio elastico,
in particolare della membratura d'acciaio compressa, prima che si realizzi la sezione composta.
La struttura funziona pertanto come sistema composto solo dopo la maturazione del calcestruzzo.
2 Metodo: trave puntellata
Il secondo sistema prevede che la trave metallica sia messa in opera con puntelli in punti intermedi
della campata al fine di ridurre l'entit degli spostamenti e delle tensioni dovute al peso proprio
dell'acciaio e a quello del successivo getto della soletta di calcestruzzo. Gli effetti flessionali
provocati dal peso proprio dell'acciaio e della soletta in calcestruzzo si possono ritenere trascurabili
quando si predispongono sostegni molto fitti (I fase) (Fig. 10).
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I Fase
II Fase
III Fase
A maturazione avvenuta del calcestruzzo, si procede al disarmo dei sostegni provvisori; tale
operazione equivale ad applicare alla struttura un sistema di carichi costituito da una serie di forze
concentrate uguali ed opposte alle reazioni dei puntelli.
Le sollecitazioni da esse prodotte interessano la struttura composta (II fase) (Fig. 10).
Nell'ultima fase vengono applicati gli ulteriori carichi permanenti portati (pavimentazione, etc.) ed i
sovraccarichi accidentali che agiscono sull'intera sezione composta (III fase) (Fig. 10).
Questo secondo sistema pi vantaggioso del precedente in quanto la struttura funziona come
sistema composto per tutti i carichi applicati e si ha una notevole economia di materiale
(
Fig. 11).
a) Trave non puntellata
b) Trave puntellata
p.p. trave+soletta
p.p. trave+soletta
sez AA
sez AA
A
-
ri
-
perm+acc
perm+acc
+
+
10
Fig. 12 Legame Momento spostamento in mezzeria per travi in acciaio, travi composte non puntellate e puntellate
b)
Nelle travate pi importanti dove le forze richieste per la preflessione sono notevoli, la pre-flessione
pu essere indotta con un cavo che pu anche essere utilizzato come precompressione esterna
permanente.
4 Metodo: trave con distorsione impressa
La presollecitazione mediante cedimenti differenziali ha lo scopo di eliminare o almeno ridurre i
picchi di momento flettente negativo sugli appoggi. Con riferimento alla trave di Fig. 14, una volta
realizzato il getto della soletta, si applica un cedimento dellappoggio intermedio, modificando
artificialmente il diagramma dei momenti.
q
Mq
Il momento flettente indotto dalla distorsione si riduce nel tempo per effetto della viscosit (Fig. 15).
(a)
X/2
=110 mm
25
X/2
25
-1000
c,top [MPa]
M [kN m]
0
1000
viscoelastica
2000
(b)
3000
4000
5000
8
6
4
2
0
-2
-4
-6
-8
elastica
viscoelastica
(c)
cadute di tensione (51%)
elastica
100
0
X [kN]
-100
(d)
-200
-280.9
-300
-388.2
-400
-500
1
7 10
30
10000 25550
5 Metodo: precompressione
12
100000
Nel caso della trave continua possibile far ricorso alla precompressione longitudinale, che pu
essere realizzata nei seguenti modi:
precompressione delle zone di soletta soggette a momenti negativi prima o dopo la
solidarizzazione della stessa alle travi metalliche;
precompressione dell'intera soletta prima della solidarizzazione della stessa alle travi
metalliche (soletta prefabbricata);
precompressione integrale della trave composta con cavi esterni generalmente disposti
secondo una spezzata; in questo caso, oltre alla eliminazione delle trazioni sulla soletta in
corrispondenza degli appoggi intermedi i casi di precompressione forniscono un sistema di forze
antagoniste a quelle esterne e portano ad una riduzione dell'impegno statico delle travi e quindi dei
costi.
Sistemi di connessione
Definizione del sistema di connessione
Il collegamento nell'interfaccia dei due materiali viene effettuato attraverso una connessione a taglio
longitudinale che ha lo scopo di prevenire scorrimenti tra le facce dei due materiali a contatto. I
dispositivi di collegamento sono detti "connettori".
In campo elastico, in seguito all'azione composta, la rigidezza e la resistenza della sezione risulter
maggiore di quelle relative alla stessa sezione non composta, cio formata semplicemente dalla
sovrapposizione dei singoli elementi. Se si considera una trave composta da due elementi di
materiale omogeneo, il modulo di resistenza W risulta due volte pi grande e il momento d'inerzia J
quattro volte pi grande (Fig. 17).
h
h
J = 2J0
W = 2W0
b
J = 8J0
W = 4W0
2h
b
Fig. 17 Comportamento flessionale trave composta:a)assenza di interazione a taglio e b)connessione a taglio completa.
In relazione alle principali propriet dei connettori, resistenza, duttilit e rigidezza, si possono
introdurre per le sezioni composte tre classificazioni
- connessione a taglio completa
a. Resistenza
- connessione a taglio parziale
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La distinzione relativa alla resistenza tra connessione a taglio parziale e completa, si riferisce al
grado di connessione trave-soletta distinguendo tra il caso in cui la resistenza della trave dipende
dal collegamento e il caso in cui la resistenza deriva direttamente dal calcolo a flessione della
sezione mista considerata omogenea.
Si ha una "connessione a taglio completa" o a completo ripristino di resistenza se la resistenza della
trave alla flessione, nelle sezioni trasversali critiche, non aumentata mediante incrementi del
numero dei dispositivi di collegamento, cio la connessione a taglio cos resistente che il carico
ultimo fornito dal massimo momento di resistenza possibile della sezione inflessa.
In questo caso la rottura dipender dalla resistenza a flessione della sezione.
Si parla invece di "connessione a taglio parziale" o a parziale ripristino di resistenza quando il
numero previsto di collegamenti inferiore a quello necessario per una connessione completa per
cui non permette alla trave di raggiungere la sua resistenza ultima alla flessione massima. In questo
caso la resistenza ultima della trave dipende dalla forma del diagramma carico-spostamento dei
connettori, dal loro numero, dalla luce della trave e dal procedimento di costruzione.
L'impiego di un collegamento parziale di interesse quando la resistenza a flessione della sezione
mista non deve essere completamente utilizzata, per esempio, quando la sezione di acciaio
dimensionata per sopportare il carico della soletta, nel caso di travi non puntellate in fase di
costruzione o ancora, nei casi in cui le dimensioni della sezione sono dettate da criteri di impiego
piuttosto che da criteri di resistenza.
Quando il grado di resistenza a taglio della connessione minore del 100% (connessione completa)
si sviluppa un momento limite inferiore a quello ultimo e al limite nel caso di resistenza a taglio
della connessione nulla il carico ultimo coincide con quello della trave in acciaio.
- connettori duttili
b. Duttilit
- connettori non-duttili
Per quanto riguarda la duttilit o capacit di deformazione in campo plastico dei dispositivi di
collegamento, essi vengono classificati in connettori duttili e connettori non-duttili. Possono essere
considerati "duttili" quei connettori che hanno una capacit di deformazione tale da produrre, allo
stato limite ultimo, uno slittamento tra la soletta in calcestruzzo e la trave di acciaio (senza
riduzione della resistenza allo scorrimento) sufficiente a giustificare l'ipotesi di comportamento
elasto-plastico ideale in modo che i momenti resistenti possono calcolarsi in base alla teoria plastica.
Nelle travi con connessione parziale la capacit di deformazione in campo plastico deve essere
maggiore affinch si possa produrre uno slittamento aggiuntivo prima della rottura, a seguito del
minor numero di connettori impiegati. Lo scorrimento richiesto per la redistribuzione aumenta
infatti con il diminuire del grado di connessione e con laumentare della lunghezza critica Le,
definita come la distanza approssimativa tra due punti di nullo nel diagramma dei momenti. Un
connettore che duttile per travi di luce ridotta pu risultare infatti non duttile per travi di elevata
luce.
Nelle travi a collegamento completo la capacit di deformazione dei connettori duttili deve essere
sufficientemente grande da permettere la redistribuzione della forza di scorrimento (lungo
l'interfaccia calcestruzzo-acciaio), in misura tale che il carico medio per connettore in
corrispondenza della rottura per scorrimento non sia inferiore alla sua resistenza di calcolo.
In definitiva connessioni duttili permettono una pi uniforme distribuzione della sollecitazione tra i
connettori.
I dispositivi di collegamento che non soddisfano i requisiti precedenti sono da considerarsi "nonduttili" o fragili. La differenza fra le diverse capacit di deformazione dei due tipi di connettori
riportata in Fig. 18 nella relazione caratteristica carico-scorrimento (spostamento relativo acciaiocalcestruzzo).
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- connessione rigida
c. Rigidezza
- connessione flessibile
In relazione alla rigidezza dei connettori si parla di connessione rigida o interazione completa,
quando lo scorrimento tra acciaio e calcestruzzo completamente impedito dalla connessione e
connessione flessibile o interazione parziale quando si ha uno scorrimento all'interfaccia travesoletta in campo elastico.
Oltre ad esercitare un certo effetto sul comportamento deformativo delle travi composte (Fig. 20), la
deformabilit della connessione influenza la distribuzione delle caratteristiche della sollecitazione
nei sistemi iperstatici.
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Fig. 20 Influenza grado di interazione a taglio sul comportamento flessionale trave composta
Tipologie di connettori
La solidarizzazione tra il profilo in acciaio e il calcestruzzo collaborante pu essere ottenuta
mediante connettori a taglio, a staffa, a blocco o ad attrito.
I connettori a taglio tradizionali si distinguono in connettori rigidi e connettori flessibili e sono
fissati alla trave mediante saldatura; di recente sono stati introdotti connettori profilati a freddo che
sono fissati mediante chiodi sparati. I connettori rigidi sono costituiti da elementi tozzi, angolari,
squadre a T saldate sulla suola superiore della trave metallica (Fig. 21).
La parte del connettore prossima alla suola della trave metallica quella pi efficiente per
fronteggiare l'azione tagliante longitudinale; la parte pi alta del connettore stesso serve
essenzialmente a garantire che il conglomerato non si distacchi verticalmente dalla suola della trave
metallica.
Per evitare concentrazioni locali di sforzo preferibile impiegare, ravvicinandoli, connettori di
piccola superficie invece di pochi elementi di maggiore superficie.
Normalmente il passo dei connettori 2 o 3 volte lo spessore della soletta in modo da garantire una
pi uniforme trasmissione dello scorrimento.
I connettori flessibili sono costituiti da profilati e prigionieri (Fig. 21). La suola dei profilati che non
viene saldata e la testa svasata dei prigionieri garantiscono dalle azioni di distacco verticale. La
tecnica della saldatura semiautomatica ha permesso la messa a punto dei "prigionieri": i cosiddetti
pioli Nelson o Philips. I pioli Nelson muniti di testina (18 o 22) sono fissati mediante saldatura
16
I collegamenti a blocco si ottengono dalla combinazione dei due tipi di connettori descritti
precedentemente (a taglio e a staffa) (Fig. 23).
In Fig. 24 sono confrontati i tipici legami forza-scorrimento per alcune delle tipologie di connettore
precedentemente descritte.
17
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Analisi strutturale
Il calcolo delle sollecitazioni indotte delle azioni pu essere eseguito sia per mezzo di unanalisi
non lineare che elastica lineare.
Nel primo caso possibile effettuare una analisi non lineare vera e propria, che tenga in conto
leffettivo legame non lineare dei materiali e della connessione. E possibile altres svolgere una
analisi rigido-plastica se assicurata una sufficiente capacit rotazionale delle sezioni in cui si
realizzano le cerniere plastiche (cfr. p.to 5.4.5. dellEC4). In una analisi rigido-plastica i contributi
elastici alla deformazione sono trascurati.
Lanalisi elastica globale pu essere utilizzata per il calcolo delle sollecitazioni anche nel caso in
cui si fa riferimento ad una analisi sezionale plastica per il calcolo della resistenza delle sezioni.
Essa pu essere impiegata anche per le verifiche di fatica e in esercizio. E necessario tener conto
degli effetti della fessurazione del calcestruzzo, ritiro e viscosit, shear lag, fasi costruttive e precompressione ove presente.
Per quanto riguarda la fessurazione del cls, esistono metodi pi o meno semplificati per modellare i
suoi effetti.
Gli effetti dellinstabilit locale degli elementi in acciaio sono inclusi nel modello tramite la
classificazione delle sezioni in base alle classi di resistenza dei profili in acciaio. Linfluenza
dellinstabilit locale sulla rigidezza pu invece essere trascurata. Gli effetti dello scorrimento e del
distacco tra la soletta in calcestruzzo e la trave in acciaio possono generalmente essere trascurati.
Gli effetti dello shear lag (vedi paragrafo successivo) possono essere considerati facendo
riferimento ad una larghezza efficace collaborante della soletta.
Secondo lEC4 necessario tener conto delle fasi costruttive e separare gli effetti delle azioni
applicate alla trave acciaio dagli effetti delle azioni applicate alla sezione composta. Gli effetti
legati alle fasi costruttive e dellazione termica possono essere trascurati nelle verifiche agli SLU
che non siano la verifica a fatica, per sezioni composte di Classe 1 e 2 non suscettibili ad instabilit
flesso-torsionale. Negli altri casi per lazione termica necessario far riferimento alle indicazioni
del paragrafo 1-5 dellEC1.
Classificazione delle sezioni
Una sezione composta classificata in funzione della classe pi sfavorevole dei suoi elementi in
acciaio compressi, piattabande e anime. Si fa riferimento alla seguente classificazione dellEC3 (Fig.
26):
- Classe 1:
sezioni trasversali in grado di sviluppare una cerniera plastica.
- Classe 2:
sezioni trasversali in grado di sviluppare il proprio momento resistente plastico, ma
con limitata capacit rotazionale.
- Classe 3:
sezioni trasversali nelle quali le tensioni calcolate nelle fibre estreme compresse
possono raggiungere la tensione di snervamento, ma l'instabilit locale pu impedire la completa
plasticizzazione.
- Classe 4:
sezioni trasversali per le quali necessario mettere esplicitamente in conto gli effetti
dell'instabilit locale nel determinare il momento resistente.
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Lappartenenza dei profili a ciascuna delle classi predette dipende dai rapporti di snellezza delle
parti compresse e dalle condizioni di vincolo delle stesse parti. Per i profili a doppio T, che
costituiscono la parte prevalente se non quasi esclusiva delle applicazioni nell'ambito delle travi
composte acciaio-calcestruzzo, le parti suscettibili di instabilit sono:
le ali compresse non collegate alla soletta in calcestruzzo;
le anime compresse o parzialmente compresse;
le ali compresse collegate alla soletta.
Il caso delle ali compresse collegate alla soletta si verifica nelle zone di momento positivo quando
l'asse neutro taglia il profilo metallico. Esso ha scarsa influenza in quanto, se il collegamento del
profilo alla soletta efficiente, non pu intervenire alcuna instabilit dell'ala compressa. La
presenza di connettori muniti di testa, generalmente sufficiente ad evitare l'insorgere di tale
fenomeno.
Larghezza efficace
La definizione delle caratteristiche geometriche delle sezioni unoperazione preliminare sia al
calcolo delle rigidezze, e quindi allanalisi globale, sia al calcolo delle resistenze per le verifiche di
sicurezza.
La tipica forma di una struttura composta consiste di una soletta collegata ad una serie di elementi
di acciaio paralleli. Il sistema strutturale quindi essenzialmente una serie di travi a I interconnesse
con ampie e sottili flange di calcestruzzo. In tale sistema, la larghezza della soletta risulta non essere
totalmente efficace nella resistenza a compressione in seguito alla deformabilit a taglio nel piano
della soletta.
Le tensioni che si sviluppano nella sezione della trave composta soggetta a flessione non possono
essere calcolate con la teoria elementare della flessione. Infatti, a causa delle deformazioni di
scorrimento della soletta, le sezioni della trave non si mantengono piane, sicch cadono in difetto i
risultati forniti dalla classica teoria della trave. Ci porta di conseguenza ad una distribuzione di
tensioni normali longitudinali non uniforme nella larghezza della soletta e ad una maggiore
deformabilit complessiva della trave (effetto "Shear Lag").
La distribuzione delle tensioni normali nella generica sezione trasversale della soletta pu essere
valutata considerando questultima come una lastra soggetta ad una distribuzione di tensioni
tangenziali agenti secondo l'asse della piattabanda superiore della trave metallica e pari al valore
delle azioni trasmesse da questa alla soletta sovrastante (Fig. 27).
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Data una distribuzione di tensioni sulla soletta con valore di picco pari a max, si definisce larghezza
di soletta collaborante e si indica con beff quel tratto di soletta tale che, se in esso agisse una tensione
costante pari a max, sarebbe soggetto ad una forza uguale a quella presente nell'intera soletta. La
teoria elementare potr perci essere ancora utilizzata se si verifica (Fig. 28):
beff
max
beff max = c dx
0
essendo
b
la met della distanza tra due travi di acciaio successive,
max la tensione nel calcestruzzo in corrispondenza della trave.
NellEurocodice 4 la lunghezza effettiva beff di una sezione di campata o di appoggio interno di una
trave composta definita dalla seguente espressione:
beff = b0 + bei
i
dove
b0 la distanza tra i centri dei connettori pi esterni presenti nella sezione;
bei il valore della larghezza efficace della soletta da ciascun lato della trave.
Il valore di bei per ogni lato pu essere assunto pari al rapporto Le / 8 dove Le indica la distanza
approssimativa tra due punti di nullo del diagramma dei momenti e comunque non superiore alla
larghezza geometrica bi . Il valore di bi per ogni lato pu essere assunto pari alla distanza tra il
connettore pi esterno nel lato considerato e il punto medio tra le due anime adiacenti delle travi in
acciaio oppure pari alla distanza tra il connettore pi esterno e il bordo della soletta nel caso delle
travi esterne.
La larghezza efficace nelle sezioni di appoggio esterno definita dalla seguente espressione:
21
beff = b0 + i bei
i
con
per una lunghezza pari al 15% della luce della campata da ciascuno lato di ogni appoggio interno,
sono caratterizzate da una rigidezza pari a Ea I 2 mentre le rimanenti sono caratterizzate dalla
rigidezza piena Ea I1 .
Analisi globale elastica con redistribuzione
Tra le varie alternative di analisi lineare contemplate dallEC4, si annovera la possibilit di
effettuare una analisi globale elastica con redistribuzione dei momenti tale da soddisfare l'equilibrio
e tener conto degli effetti della fessurazione del calcestruzzo, del comportamento anelastico dei
materiali e dell'instabilit locale dell'acciaio. A tale fine l'EC4 fornisce i valori percentuali delle
massime riduzioni consentite del valore dei momenti a seconda della classe cui appartengono le
sezioni della trave e del tipo di analisi effettuata (Tabella 2.4).
Con riferimento alle sezioni di classe I, II, III, il contributo alla redistribuzione dei momenti dovuto
alla plasticizzazione della sezione pari al 10-25% mentre quello della fessurazione varia tra 10% e
15%.
Viscosit e ritiro
Gli effetti di viscosit e ritiro devono essere inclusi in tutte le analisi agli SLE e SLU e possono
essere trascurati solo nella verifica allo SLU (fatica esclusa) di travi con sezioni di Classe 1 o 2.
Viscosit
La deformazione viscosa (creep o fluage) rappresenta la variazione unitaria di lunghezza di un
elemento di calcestruzzo indurito, sottoposto al tempo t0 dal getto allazione di una sollecitazione di
compressione o trazione che agisca con intensit costante per la durata t.
A differenza dunque del ritiro, che pu manifestarsi anche in assenza di sollecitazioni, il fenomeno
viscoso strettamente dipendente dal livello della tensione agente ed dovuto allo scambio
termoigrometrico tra il calcestruzzo e lambiente esterno. In generale interessano le tensioni di
compressione, caso a cui si fa riferimento nel seguito.
La viscosit del calcestruzzo entra in gioco nel caso delle azioni di lunga durata, quali i carichi
permanenti, le distorsioni, i cedimenti vincolari, il ritiro, la precompressione (carichi applicati alla
trave dopo che la parte in calcestruzzo ha raggiunto la piena collaborazione con la trave metallica).
Essa induce una redistribuzione delle tensioni all'interno della sezione mista con riduzione del
livello tensionale sulla soletta e aumento di quello relativo alla trave in acciaio.
Lanalisi rigorosa del comportamento viscoso dipendente dal tempo di una struttura composta
richiede luso di procedure numeriche di tipo step-by-step per risolvere complesse equazioni
integro-differenziali.
Nel caso di strutture semplici, non interessate da importanti eterogeneit strutturali (getti frazionati,
etc.), lanalisi viscosa pu essere condotta senza commettere gravi errori con i cosiddetti metodi
algebrizzati: il metodo EM (del modulo efficace) per i carichi permanenti e il metodo MS (della
tensione media) per lazione del ritiro. Secondo tali metodi lanalisi viscosa pu essere ricondotta
ad una analisi pseudo-elastica assegnando un valore fittizio al modulo elastico del calcestruzzo,
calcolato come:
23
Metodo EM
Metodo MS
Ec ,eff =
Ec
1 + 0,5 (t , to )
dove ( t , t0 ) indica il coefficiente di viscosit, t0 indica let del cls al momento dellapplicazione
del carico e t let allistante di tempo considerato nel calcolo. Il coefficiente di viscosit ( t , t0 )
n = no [1 + (t , t o )]
n = no [1 + 0,5 (t , t o )]
Ea
Ec
LEC 4.2 suggerisce un metodo semplificato che introduce un modulo elastico dipendente dal tipo
di azione considerata definito dalla
Ec
E c ,eff =
1 + L (t , t o )
essendo no =
dove L un coefficiente correttivo che dipende dal tipo di azione considerata: L assunto pari a
1.1 per i carichi permanenti, pari a 0.55 per gli effetti (primari e secondari) del ritiro e 1,5 per gli
effetti indotti dalla precompressione.
Listante di applicazione del carico t0 assunto usualmente pari a 28 giorni per carichi permanenti e
pari a 1 giorno per il ritiro.
Per il calcolo del coefficiente di viscosit possibile far riferimento alle indicazioni fornite
nellAppendice 2 dellEC2. In tabella sono riportati alcuni valori del coefficiente di viscosit finale
( ,t0 ) ottenuti secondo le formule dallEC2 per una resistenza caratteristica di 35 MPa.
Ritiro
Con il termine ritiro si indica la deformazione spontanea del legante dovuta a un complesso di
fattori (composizione, dosaggio, presa, tensione di vapore dellambiente, etc.) e allevaporazione
dellacqua dimpasto, che produce diminuzione di volume e peso; sono inoltre rilevanti le
dimensioni dellelemento strutturale. In particolare possibile individuare due tipi di ritiro, il ritiro
autogeno e quello idrometrico o da essiccamento.
24
Il ritiro autogeno si sviluppa durante lindurimento del calcestruzzo (primo mese) ed dato dalla
somma del ritiro endogeno e del ritiro termico. Con il primo termine si indica la contrazione di
volume connessa allidratazione del cemento (per combinazione dellacqua con i silicati di calcio
del legante). Anche se il ritiro endogeno inizia quando il calcestruzzo in fase plastica, la
componente che induce effetti strutturali solamente quella che interviene negli istanti successivi
alla presa. Con ritiro termico si intende invece la riduzione di volume conseguente al
raffreddamento del calcestruzzo che si trova, a fine presa, a temperature pi elevate di quelle
ambientali a causa delle reazioni esotermiche di idratazione. Questa componente non deve
confondersi con gli effetti termici in quanto lincremento di temperatura indotto da meccanismi
interni.
Il ritiro igrometrico la contrazione di volume del calcestruzzo per riduzione dellacqua contenuta
nel gel dei silicati di calcio idrati. Il fenomeno si manifesta durante i primi mesi di vita del
calcestruzzo ed strettamente legato allumidit relativa (RH) dellambiente. Leffetto di ritiro si
protrae nel tempo, ma pi del 70% del fenomeno si esaurisce entro i primi sei mesi dal
confezionamento dellimpasto.
Nelle strutture composte il ritiro si manifesta attraverso una contrazione della soletta in calcestruzzo,
indicata da cs e valutabile in base alle espressioni fornite nell EC2 al p.to 3.4 e allannesso B:
cs = ca + cd
dove:
- ca la contrazione indotta dal ritiro autogeno;
- cd la contrazione indotta dal ritiro da essiccamento.
In Fig. 30 mostrato landamento del ritiro nel tempo. Let ts del cls allinizio del ritiro per
essiccamento assunta pari a 28 giorni. Si nota che in presenza di ambiente saturo di umidit il
ritiro da essiccamento cd , pari alla differenza tra il ritiro totale e il ritiro autogeno ca , negativo
perch si manifesta in presenza di rigonfiamento del cls.
[10-6]
cs (RH=40%)
cs (RH=60%)
450
cs (RH=80%)
300
ca
cs (RH=100%)
150
0
-150
-1
ts
log10(t-te)
Il ritiro al pari della variazioni termiche e dei cedimenti vincolari un distorsione che impegna la
soletta. Gli accorciamenti della soletta dovuti al ritiro del calcestruzzo sono parzialmente impediti
dalla trave dacciaio. Ci comporta linsorgere di stati tensionali di compressione nella trave
metallica e di trazione nella soletta.
Gli effetti del ritiro possono essere distinti in effetti primari ed effetti secondari. I primi si
sviluppano nelle strutture isostatiche ed iperstatiche mentre gli ultimi sono presenti solo nelle travi
iperstatiche e rappresentano gli effetti delle reazioni iperstatiche. Il calcolo degli effetti primari e
25
secondari del ritiro su una trave isostatica ed iperstatica pu essere effettuato sulla base dello
schema di Fig. 31.
CS
CS
CS
CS
CS
CS
CS
CS
CS
CS
X/2
a)trave isostatica
X/2
b)trave iperstatica
Fig. 31 Schema per il calcolo degli effetti del ritiro in a) trave isostatica ed b) iperstatica
In una prima fase laccorciamento della soletta per effetto del ritiro impedita per mezzo di vincoli
fittizi posti alla estremit della trave in corrispondenza della soletta stessa. Nei vincoli insorgono
pertanto delle forze reattive pari a
N cs = Ec ,eff Ac cs , =
Ea
AC cs ,
n
dove Ec ,eff ed Ea indicano il modulo di Young rispettivamente di cls (efficace) e acciaio, Ac larea
26
Analisi sezionale
Lo studio delle sezioni deve essere eseguito con diverse metodologie in rapporto alle finalit delle
analisi. In presenza di azioni di servizio il comportamento della trave composta sostanzialmente
elastico (con eventuale fessurazione delle solette nelle zone sottoposte a momento negativo). In
presenza di carichi ultimi il comportamento pu essere ancora elastico o pi frequentemente elastoplastico ed i metodi di analisi assunti nelle normative assumono in questo caso legami costitutivi
rigido-plastici con diagrammi di tensione a blocchi. Tali analisi sono per condizionate dalla
capacit dei profili metallici di deformarsi plasticamente senza raggiungere la instabilit delle parti
compresse. Di conseguenza la verifica della sezione allo SLU si pu eseguire con il metodo plastico
per profili di classe 1 e 2 mentre per profili di classe 3 e 4 si pu eseguire solo con il metodo
elastico.
Nel seguito si esaminano i metodi di analisi delle sezioni in campo elastico ed in campo plastico.
Analisi elastica
Il metodo pi diffuso e di pi semplice applicazione quello introdotto dalla scuola americana e che
pu considerarsi una estensione alle sezioni miste della teoria statica del cemento armato. Esso
adatto per sezioni di classe 1, 2 e 3 mentre per le sezioni di classe 4 occorre considerare solo le parti
efficaci a causa dei fenomeni di instabilit locali.
Le ipotesi di base sono:
conservazione delle sezioni piane (valida solo in caso di interazione completa);
perfetta aderenza tra la trave in acciaio e la soletta in calcestruzzo;
comportamento lineare dei materiali costituenti le strutture;
calcestruzzo non resistente a trazione.
La prima ipotesi richiede un efficace dimensionamento dei connettori per impedire sia lo
scorrimento tra trave e soletta sia il distacco della seconda. Linsieme delle precedenti ipotesi,
analoghe a quelle del c.a., consente di utilizzare anche nelle travi composte lipotesi di
conservazione delle sezioni piane.
Con queste ipotesi il calcolo effettuato facendo riferimento ad una sezione interamente reagente in
acciaio in cui l'area del calcestruzzo compresso viene "omogeneizzata", cio ridotta ad un'area
equivalente di acciaio, dividendola per il rapporto n tra i moduli di elasticit dei due materiali.
Quando si passa al calcolo delle tensioni normali bisogna dividere tutti i valori relativi al
calcestruzzo per n. Ci conduce ad una discontinuit nel diagramma delle tensioni, in
corrispondenza della fibra di contatto tra acciaio e calcestruzzo, in quanto a parit di deformazione
si hanno due moduli elastici differenti.
Questo metodo pu essere utilizzato sia per i carichi di breve durata che per quelli di lunga durata.
La definizione del coefficiente di omogeneizzazione deve tuttavia tener conto del tipo di carico che
produce le tensioni che si vogliono determinare. Infatti mentre nel c.a. si adotta forfetariamente un
coefficiente di omogeneizzazione (n=15) per tutti i tipi di azione possibili, nelle travi composte si
distingue leffetto dei carichi permanenti da quello dei carichi variabili.
Nel caso di azioni di breve durata la determinazione dello stato tensionale effettuata sulla base del
coefficiente di omogeneizzazione di base:
n = n0 = Ea/Ec
mentre nel caso di azioni di lunga durata si effettua una valutazione degli effetti della viscosit
introducendo un modulo di elasticit del calcestruzzo ridotto e quindi un coefficiente di
omogeneizzazione maggiorato.
Il coefficiente di omogeneizzazione per i carichi di lunga durata espresso come:
27
nL = n0 (1 + ( t , t0 ) L ) .
Poich le sezioni resistenti variano al variare delle fasi costruttive, la verifica sezionale di fatto un
controllo effettuato a livello delle tensioni piuttosto che a livello delle sollecitazioni.
I valori limite delle tensioni dei materiali sono i seguenti:
- f cd per il cls in compressione,
- f yd per lacciaio da carpenteria,
- f sd per le barre di armatura.
Al fine di calcolare le tensioni sulle varie fibre della sezione tenendo conto degli effetti della
viscosit, del ritiro, della fessurazione e delle fasi costruttive, si definiscono cinque tipi di sezione.
In Fig. 32 sono riportati per ogni tipo di sezione le caratteristiche geometriche, il rapporto modulare
e le azioni di riferimento.
AZIONE CARICHI ACCIDENTALI
TEMPERATURA
n = n0 = Ea/Ecm
AZIONE RITIRO
n = ncs = n0 (1+0.55t)
n = ng = n0 (1+1.1t)
28
yinf
ha
tf
ysup
ya
As
hc
ys
yc
beff
bf
tw
Indicati con:
Aa , Ga , J a
Ac , Gc , J c
As , Gs
Ay
1
( Aa ya + As ys + c c )
A
n
Jc
1
+ Aa ( ya x) 2 + As ( ys x) 2 + Ac ( yc x) 2
n
n
Detti infine
29
J
x
Wc,s =
Wc,i =
J
( x hc )
i moduli di resistenza della sezione composta resa omogenea valutati in corrispondenza del lembo
superiore ed inferiore della soletta di calcestruzzo,
J
J
Wa ,i =
( x hc )
hx
i moduli di resistenza della sezione composta resa omogenea valutati in corrispondenza del lembo
superiore ed inferiore della trave metallica, le tensioni ai bordi della soletta in calcestruzzo e della
trave metallica indotte da un momento flettente M, per la legge di Navier, valgono:
Wa , s =
c, s =
c,i =
nWc, s
M
nWc,i
a ,s =
M
Wa , s
a ,i =
M
Wa ,i
tf
ta
+
yinf
ha
ysup
ya
As
hc
ys
yc
beff
bf
mentre i valori delle tensioni si calcolano applicando le formule gi riportate, nelle quali per i
moduli di resistenza sono determinati trascurando il contributo offerto dal calcestruzzo teso.
La condizione di annullamento del momento statico della sezione omogeneizzata rispetto allasse
neutro, necessaria affinch lequilibrio alla traslazione risulti soddisfatto, pu essere espressa dalla
1
x2
h
beff
= Aa a + hc x
n
2
2
x2 +
2nAa
nA
x a ( ha + 2hc ) = 0
beff
beff
30
Dalla soluzione dellequazione di secondo grado nella incognita x possibile ricavare la posizione
dellasse neutro:
x=
2b ( h / 2 + hc )
nAa
1 + 1 + eff a
beff
nAa
Per sezioni soggette a momento negativo, normalmente lasse neutro taglia la trave in acciaio e
passa per il baricentro della sezione costituita dal profilo metallico e dalle armature in soletta.
ys
yc
As
hc
beff
bf
ysup
tf
ta
yinf
ha
ya
La valutazione dello stato tensionale nella sezione per effetto del ritiro primario pu essere
effettuata facendo riferimento ad un concio estratto da una trave indefinita e sottoposto alla
coazione di ritiro con il seguente procedimento (Fig. 36):
1. Nella prima fase sul cls agisce una tensione uniforme di trazione pari a
c ,I = Ec ,eff cs , =
Ea
cs , .
n
2. Una volta rimossi i vincoli fittizi, lintera sezione collaborante e soggetta ad una forza
concentrata N cs di compressione agente nel baricentro della sezione di cls. In questo caso si
avr un diagramma delle sollecitazioni a farfalla ed in particolare nella generica fibra di
calcestruzzo distante y dal lembo superiore, le tensioni in questa fase verranno
c , II =
N cs N cs ( x yc )
( x y)
nA
nJ
x
Ac
nA
nJ
N ( x yc )
N
N
= cs cs cs
( x hc )
Ac
nA
nJ
c ,s =
c ,i
31
N cs N cs ( x yc )
( x hc )
A
J
N ( x yc )
N
= cs cs
(x H )
A
J
a ,s =
a ,i
dove yc e y indicano la distanza del baricentro della soletta e della sezione composta dallestremo
inferiore, H laltezza della sezione, A e J sono larea ed il momento di inerzia ideali della
sezione omogeneizzata mentre Ac larea della soletta.
Ncs
Ncs
csI
+
II
Ncs
csII
Ncs
+
siII
csI csII
I+II
+
+
siII
Fig. 36 Fasi per il calcolo degli effetti del ritiro nella sezione
Per quanto riguarda gli effetti secondari del ritiro allo stato tensionale calcolato come in precedenza
si somma quello indotto dalle sollecitazioni dovuto alle reazioni iperstatiche ed agenti sulla trave
composta.
Stati tensionali tangenziali
La distribuzione delle tensioni tangenziali che si producono in una sezione composta in seguito
all'applicazione di una forza tagliante pu essere valutata sulla base della formula di Jourawsky.
Nell'anima della trave metallica si ha per effetto del taglio verticale una tensione tangenziale pari a
zy =
VS
Jb
in cui J il momento d'inerzia, rispetto all'asse neutro, della sezione omogeneizzata, S il momento
statico, rispetto allo stesso asse, di una delle due parti in cui la corda considerata divide la sezione
stessa, b a larghezza della corda suddetta e V la forza di taglio agente sulla sezione.
In via approssimativa e facendo riferimento ad un valore medio pu assumersi:
zy
V
ta ( ha t f )
32
zx
VS I
Js
beff
bf
A*
ta
yinf
ha
tf
ysup
ya
As
hc
ys
yc
Analisi plastica
La completa plasticizzazione della sezione pu essere raggiunta solo nel caso di a) collegamento a
completo ripristino di resistenza, e b) di sezioni compatte, intendendo per tali quelle sezioni in cui
sia l'anima che la piattabanda compressa possiedono una rigidezza sufficiente a consentire la
completa plasticizzazione ed una adeguata rotazione plastica prima che intervengano fenomeni
locali di instabilit. Lanalisi plastica pu essere applicata solo alle sezioni di classe 1 e 2.
La determinazione del momento resistente plastico di progetto basata sull'ipotesi di conservazione
delle sezioni piane e di comportamento rigido-plastico dei materiali componenti la sezione,
assumendo che:
- la connessione trave-soletta a completo ripristino di resistenza;
- la trave metallica sollecitata alla tensione di calcolo fyd = fy /a con a = M0 =1;
- le barre presenti nella larghezza efficace della soletta sono sollecitate alla tensione di calcolo
fsd = fsk/s con s =1.15;
- il calcestruzzo compresso sollecitato uniformemente alla tensione di calcolo fcd = fck/c essendo
fck la resistenza cilindrica caratteristica valutata a 28 giorni e c =1.5;
- la resistenza del calcestruzzo teso trascurabile.
I momenti resistenti possono essere calcolati da semplici considerazioni di equilibrio sulla base
della geometria della sezione oltre che delle resistenze precedentemente definite. A seconda della
posizione dellasse neutro si hanno diverse distribuzioni delle tensioni. In generale si distinguono i
casi in cui:
a) il momento positivo e comprime le fibre superiori
1 - lasse neutro plastico taglia la soletta,
33
x=
da cui
Aa f y / a
beff 0.85 f ck / c
con x < hc
dove Z a la distanza tra le rette di applicazione delle forze, nel calcestruzzo e nellacciaio (braccio
di leva della coppia interna) e vale:
Za =
ha
x
+ hc
2
2
34
fy
f ck
Ac
Aa Ca
Ta = Cc + Ca
1 fy
Ca = Aa Cc
2 a
Lasse neutro pu tagliare lala o lanima della trave in acciaio. Nei due casi la posizione dellasse
neutro espressa come:
x = hc + A 'a / b f
A 'a =
Ca
A
f f
= a 0.85 ck 2 y Ac
c a
fy / a
2
35
Ts = As
Ca =
fy
f sk
Aa Ta
1 fy
Ta = Aa Ts
2 a
x = hc + ( A 'a b f t f ) / tw
dove
Aa =
Ta
A f
= a sk
fy / a
2 s
f
2 y As
a
36
V pl ,a , Rd =
Av f y / 3
M0
dove Av larea a taglio della trave, generalmente superiore allarea dellanima della trave. Per
sezioni a doppio T, possibile utilizzare la seguente formula per il calcolo di Av :
Av = A 2bt f + ( t w + 2r ) t f hwt w
dove b e t f indicano la larghezza e lo spessore dellala, hw e tw laltezza e lo spessore dellanima,
r il raggio di raccordo tra ala ed anima.
Prima di procedere alla verifica a taglio, comunque opportuno controllare la resistenza
all'instabilit da taglio dell'anima della trave (p.to 6.2.2.3 dellEC4). Generalmente il contributo
della soletta in cls trascurabile nella verifica. Il controllo non richiesto nel caso di anime non
irrigidite se rispettato il seguente limite:
hw 72
<
t
SLU Flessione
La verifica a flessione di una sezione consiste nel controllare che MEd MRd dove MRd il
momento resistente di progetto e MEd il momento sollecitante di progetto.
La resistenza a flessione di progetto M Rd pu essere determinata per mezzo di unanalisi sezionale
rigido-plastica solo per sezioni di Classe 1 e 2. In questo caso possono essere trascurati gli effetti
delle distorsioni (ritiro, viscosit, variazioni termiche, etc.) e delle fasi costruttive.
Lanalisi sezionale elastica invece obbligatoria per sezioni di classe 3 e 4 ma comunque
consentita per sezioni di qualunque tipo. In questo caso si deve tener conto degli effetti delle
distorsioni (ritiro, viscosit, variazioni termiche, etc.) e delle fasi costruttive.
37
Linfluenza del taglio verticale sulla resistenza flessionale pu essere messa in conto facendo uso di
un valore ridotto della resistenza di progetto dellacciaio (1 ) f yd per larea che reagisce al taglio,
con calcolato come:
2V
= Ed 1
VRd
Per la verifica di instabilit laterale si introduce un valore ridotto M b , Rd del momento negativo
resistente in appoggio M Rd secondo la formula (EC4 punto 6.4.2):
M b ,Rd = LT M Rd
con il fattore di riduzione LT calcolato come se si trattasse di instabilit flesso-torsionale classica
(punti 6.3.2.2 o 6.3.2.3 dellEC3).
Mentre linstabilit locale si verifica per elevati valori del rapporto b f / t f dove b f e t f sono la
larghezza e lo spessore della flangia compressa, linstabilit laterale interessa maggiormente le
flange caratterizzate da bassi rapporti b f / t f .
38
39
Verifiche di deformabilit
Per lo stato limite di deformazione occorre limitare l'inflessione delle travi in modo che non ne
venga pregiudicata la funzionalit. Con particolare riferimento alle travi di edifici una eccessiva
deformabilit pu compromettere l integrit delle finiture e degli elementi non strutturali.
Il controllo della deformazione indotta dai carichi agenti sulla sola trave in acciaio deve essere
eseguito in accordo con lEC3.
Il calcolo delle frecce nelle travi composte deve invece essere eseguito sulla base di una analisi
elastica. Nel caso di travi su pi appoggi necessario considerare la fessurazione della soletta in
zona tesa. E invece generalmente possibile trascurare la deformabilit della connessione.
La freccia massima in una campata di una travata continua pu essere calcolata applicando il
Principio dei Lavori virtuali.
Verifiche di controllo vibrazioni
Il controllo delle vibrazioni delle travi composte necessario al fine di garantire un adeguato livello
di comfort ed il corretto funzionamento di macchinari. In genere, sufficiente controllare che la
vibrazione propria della trave sia non superiore a 4 Hz.
Il controllo delle vibrazioni strettamente correlato al controllo delle deformazioni tramite la
rigidezza della trave composta. Il calcolo della frequenza f pu effettuarsi in base alla sola
conoscenza della freccia dovuta al peso proprio; infatti possibile mostrare che
18
f =
dove la freccia istantanea (in mm) dovuta al peso proprio. Ci equivale a limitare
labbassamento per effetto del peso proprio al di sotto dei 9mm.
40
a)
b)
Fig. 41 Modalit rottura connettori a piolo muniti di testa: a) rottura a taglio del connettore, b) schiacciamento cls.
PRd ,c =
0.8 f u d 2 / 4
0.29 d 2
f ck Ecm
con
= 0.2 1 +
=1
per 3
per
h
4
d
h
>4
d
dove
- h e d sono rispettivamente altezza e diametro del piolo con d 25.4 mm
- v = 1,25 (coefficiente parziale di sicurezza calibrato sulla base di push tests)
- fu indica la resistenza ultima a trazione del materiale del piolo non superiore a 500 N/mm2
- f ck indica la resistenza caratteristica del calcestruzzo della soletta collegata
41
Le relazioni sopra riportate sono applicabili al caso di pioli muniti di testa collegati da un cordone
normale di saldatura, intendendosi per tale una saldatura che realizza la fusione tra materiale di
apporto e gambo del piolo, con un cordone di diametro medio non minore di 1,25d, di altezza media
non minore di 0,2d ed altezza minima non minore di 0,15d. Soddisfatte che siano le varie verifiche
di resistenza dei connettori, si in pratica garantita la collaborazione trave-soletta, che porter i due
elementi a lavorare mutuamente fino alla rottura del complesso.
Nel caso di solette con lamiera grecata la resistenza di calcolo dei connettori a piolo, calcolata per la
soletta piena, deve essere convenientemente ridotta. Per lamiera disposta con le greche parallele
allasse del profilo, la resistenza della connessione a taglio moltiplicata per il fattore riduttivo
kl = 0.6
b0
hp
hsc
1 1
hp
dove hsc laltezza del connettore, minore di hp +75mm, e hsc , hp e b0 sono indicati in Fig. 42.
Se le greche sono orientate trasversalmente al profilo in acciaio il fattore riduttivo da applicare alla
resistenza
kt =
0.7 b0
nr hp
hsc
hp
42
Comportamento connessione
Il progetto dei connettori e della trave pu essere effettuato mediante analisi elastica o analisi
plastica della trave composta a seconda delle caratteristiche meccaniche dei connettori stessi. Al
fine di comprendere meglio quanto detto si mostra in Fig. 43, per una trave semplicemente
appoggiata uniformemente caricata, la variazione della distribuzione delle sollecitazioni agenti sui
connettori e degli scorrimenti tra soletta e trave allaumentare del carico. Sul lato destro mostrata
la legge forza-scorrimento di un connettore ed indicata la richiesta di scorrimento per quattro
connettori disposti lungo lo sviluppo della trave. I connettori sono disposti lungo la trave con passo
costante.
Per valori ridotti del moltiplicatore dei carichi la trave in acciaio e la soletta in cls hanno un
comportamento lineare. La connessione anchessa soggetta a valori ridotti dello sforzo di
scorrimento per cui i valori dello slip tra trave e soletta saranno anchessi ridotti.
Al crescere del moltiplicatore dei carichi il taglio longitudinale tra la soletta e la trave d origine a
delle deformazioni nella connessione non pi trascurabili che incrementano la flessibilit della trave
composta. Le forze di scorrimento agli estremi della trave possono indurre delle deformazioni
plastiche nei connettori. Allaumentare del carico si assiste ad una redistribuzione delle forze di
scorrimento dai connettori esterni pi sollecitati a quelli interni meno sollecitati.
Per connettori molto duttili la crisi corrisponde al raggiungimento del valore della resistenza ultima
su tutti i connettori.
Fig. 43 Comportamento trave composta inflessa: taglio longitudinale e scorrimenti sui vari connettori
43
Progetto plastico
I connettori duttili possono essere dimensionati in base agli sforzi che sono richiesti per garantire
lequilibrio globale in direzione longitudinale, quando nella trave si forma un numero di cerniere
plastiche tale da costituire un cinematismo. Le sezioni critiche per la trave sono ad esempio le
sezioni di appoggio, quelle di campata ma anche le sezioni sulle quali applicato un carico
concentrato.
Se si considera ad esempio il caso di una trave semplicemente appoggiata, sulla base di semplici
considerazioni di equilibrio possibile individuare lo sforzo di scorrimento che deve essere
sopportato dalla connessione affinch nella sezione di campata (sezione critica) si possa sviluppare
il momento plastico positivo della sezione composta.
Ai fini del calcolo di tale sforzo di scorrimento si distinguono due situazioni, a seconda della
posizione in cui cade lasse neutro.
Asse neutro che taglia la soletta:
La sezione del profilo soggetta ad una sollecitazione di trazione f ad Aa che corrisponde ad una
tensione pari a f ad uniformemente distribuita sullarea Aa . Per lequilibrio anche la risultante delle
azioni di compressione sulla soletta pari a f ad Aa . Ne consegue che anche la connessione deve
essere in grado di fornire globalmente una azione dinterfaccia pari a
Fcf ,1 = f ad Aa
Asse neutro che taglia la trave:
Se lasse neutro taglia la trave la soletta risulta soggetta ad una azione assiale di risultante
0.85 f cd Ac + f sd As e per lequilibrio della soletta alla traslazione longitudinale (Fig. 44), la
connessione deve essere in grado di fornire una azione dinterfaccia valutabile come segue:
Fcf ,2 = 0.85 f cd Ac + f sd As
44
In definitiva, il progetto della connessione deve essere effettuato in funzione di un valore della forza
globale di scorrimento N c , f (o taglio longitudinale Vl ) pari a:
Vl = Fc , f = min { f yd Aa ; 0.85 f cd Ac + f sd As }
Nelle travi continue, i connettori devono essere progettati in modo da consentire la plasticizzazione
di tutte le sezioni critiche, che sono sia le sezioni a momento positivo che quelle a momento
negativo. Con riferimento alla Fig. , il progetto dei connettori nel tratto di trave compreso tra la
sezione di estremit a momento nullo e la sezione critica che corrisponde al massimo momento
positivo riconducibile al caso discusso in precedenza. Per quanto riguarda invece il tratto di trave
compreso tra la sezione critica a momento positivo e quella a momento negativo, la forza di
scorrimento Fc , f calcolata in funzione della sezione a momento positivo va incrementata di una
seconda aliquota relativa al momento plastico negativo, che sempre condizionato dalla armatura
integrativa nella soletta:
Vl = Fc , f + f sd As
Il numero di connettori richiesti per resistere alla forza di scorrimento di progetto Vl pari a:
Nf =
Vl
Prd
Connettori progettati in modo da resistere alla forza che equilibra i momenti resistenti plastici delle
sezioni critiche sono definiti a completo ripristino proprio perch assicurano il completo ripristino
di resistenza nella sezione composta.
Se i carichi di progetto non determinano una condizione di meccanismo con contemporanea
plasticizzazione delle sezioni critiche, possibile disporre tra le due sezioni un numero di connettori
N inferiore rispetto a quello necessario per la realizzazione di una connessione a completo
ripristino N f .
Un sistema di connessione progettato in modo da non consentire il raggiungimento del momento
plastico di progetto M p , Rd nella sezioni critiche definito a parziale ripristino di resistenza.
45
N
Nf
La massima forza Fc che i connettori a parziale ripristino di resistenza sono in grado di sviluppare
definita dal seguente rapporto:
M Rd M ap , Rd
Fc
N
=
=
Fc , f N f M p , Rd M ap , Rd
Come gi detto in precedenza, il grado di connessione col quale sono progettati i connettori
influenza la richiesta di duttilit ai fini della redistribuzione. Secondo lEC4 connettori a piolo
muniti di testa alti non meno di 4 volte il diametro e con un diametro non minore di 16mm e non
pi grande di 25mm possono essere considerati duttili se:
355
Le 25m
0.4
1
0.75 0.05 Le )
f (
y
46
Le > 25m
1
dove f y indica la tensione a snervamento dellacciaio,
Le precedenti limitazioni si applicano al caso di sezioni in acciaio con flange di eguali dimensioni.
Per gli altri casi si rimanda al paragrafo 6.6.1.2 dellEC4.
Progetto elastico
Quando si impiegano connettori rigidi e non duttili il carico ultimo della trave composta
corrisponde al raggiungimento del valore della resistenza nel connettore pi sollecitato. Poich non
soddisfatto il requisito di duttilit, non possibile effettuare un calcolo plastico della trave
composta per cui consentita solamente lanalisi elastica. Poich i connettori sono assunti rigidi,
nella teoria non ci scorrimenti tra trave e soletta e linterazione completa. E logico dunque
determinare lo sforzo di scorrimento per unit di lunghezza che sollecita i connettori per mezzo
della teoria di Jourawsky.
Le azioni che devono essere considerate nel calcolo degli sforzi di scorrimento dipendono dalle
modalit costruttive della sezione composta. Nel caso di trave puntellata gli sforzi di taglio sono
dovuti a tutte le azioni permanenti compresi il peso proprio di trave e soletta in cls. Nel caso di trave
non puntellata invece gli scorrimenti sono dovuti solamente ai carichi agenti dopo la
solidarizzazione di trave e soletta, perch lazione del peso proprio della trave e del peso del cls che
ancora non ha fatto presa impegnano la sola trave in acciaio. In entrambe i casi necessario
comunque tener conto anche degli scorrimenti indotti dal ritiro.
E comunque importante notare che il ritiro induce in una trave composta semplicemente
appoggiata degli sforzi di scorrimento opposti a quelli indotti dai carichi verticali.
Lo scorrimento S agente lungo il tratto z (Fig. 42) pu essere espresso come:
S = bz =
VSd S 'x
z
Ix
dove VSd il taglio sollecitante medio agente lungo il tratto z , S 'x il momento statico e I x il
momento di inerzia della sola sezione reagente ottenuta escludendo leventuale area di calcestruzzo
teso e dividendo larea del calcestruzzo reagente per il fattore di omogeneizzazione n .
E evidente che nel caso di connessioni non duttili la distribuzione ottimale dei connettori quella
che segue landamento dello sforzo di taglio (come larmatura trasversale di una trave armata a
taglio). Per questo motivo in una trave semplicemente appoggiata ed uniformemente caricata i
47
connettori sono disposti con passo sempre pi ravvicinato man mano che ci si dirige verso
lestremit.
Dettagli costruttivi
I connettori devono essere disposti in modo da consentire una adeguata compattazione del cls
intorno alla loro base.
La superficie del connettore che deve resistere alle forze di distacco (ad esempio la superficie
inferiore della testa di connettori a piolo) non deve distare pi di 30 mm dallarmatura inferiore
della soletta.
In certe condizioni richiesto un copriferro non minore di 20mm.
La normativa fornisce altri dettagli da rispettare quando si usano lamiere grecate/nervature (Fig. 43).
Viene fissata anche la massima distanza dei connettori in direzione longitudinale. Tale distanza non
pu essere superiore a 800mm o 6 volte lo spessore della soletta. Queste limitazioni sono utili a
prevenire linstabilit flesso-torsionale della trave in acciaio. Ulteriori limitazioni si hanno quando i
connettori hanno la funzione di prevenire linstabilizzazione locale della flangia in compressione
(per travi di Classe 3 e 4).
Lo spessore della flangia al quale sono saldati i connettori deve essere sufficiente da consentire la
saldatura ed il trasferimento delle forze di scorrimento dal connettore alla flangia senza che si
abbiano rotture locali o eccessive deformazioni.
Negli edifici, la distanza eD tra il bordo del connettore ed il bordo della flangia alla quale saldato
(Fig. 43) deve essere superiore a 20mm.
Il paragrafo 6.6.5.7 contiene indicazioni specifiche per i connettori a piolo muniti di testa.
Laltezza h dei connettori deve essere superiore a 3d , dove d il diametro del piolo. La testa deve
avere un diametro non inferiore a 1.5d ed una altezza non inferiore a 0.4d .
Il passo dei pioli nella direzione del taglio deve essere non inferiore a 5d , nella direzione
trasversale non inferiore a 2.5d nel caso di solette piene, a 4d negli altri casi (e.g. solette grecate).
Il diametro d del piolo deve essere inferiore a 2.5t f , dove t f lo spessore dellelemento in acciaio
al quale saldato il piolo.
Se non si pu garantire la qualit della saldatura attraverso la lamiera occorre saldare i connettori
direttamente alla trave e predisporre fori della lamiera.
Quando i connettori sono utilizzati con le lamiere grecate per la realizzazione degli impalcati negli
edifici, laltezza nominale del connettore deve sporgere non meno di 2 volte il diametro del gambo
al di sopra della lamiera grecata. Laltezza minima della greca che pu essere utilizzata negli edifici
di 50 mm.
48
Gli forzi tangenziali Ed agenti lungo le possibili superfici di rottura nella soletta non devono
superare il valore della resistenza di progetto. In assenza di calcoli pi accurati la resistenza di
progetto lungo la superficie di rottura pu essere determinata sulla base delle indicazioni contenute
nel paragrafo 6.2.4 dellEC2, che si riferisce al progetto dellarmatura trasversale nella zona di
giunzione tra la flangia e lanima di una sezione a T.
Le regole per il calcolo dellarmatura trasversale sono basate sullanalogia del traliccio.
Linclinazione dei diagonali rispetto allarmatura trasversale scelta dal progettista e pu essere
assunta pari a 45.
In Fig. 50 mostrato, per un tratto di trave composta, il traliccio ideale corrispondente alle due
superfici di rottura illustrate a lato della figura stessa. Il traliccio formato da due puntoni di cls e
dal tirante che rappresenta le armature tese. Sul punto A applicata una forza pari a L . Poich la
sollecitazione di taglio agente lungo le superfici critiche deve essere determinata coerentemente con
le ipotesi di calcolo assunte per la determinazione della resistenza della connessione, il valore del
flusso di taglio L pari a nPRd / s , dove s il passo dei connettori ed n il numero dei connettori
presenti sulla sezione trasversale. Le reazioni in C ed E, pari a L /2, rappresentano il flusso di taglio
di progetto lungo una delle due superfici di rottura indicate dal taglio B-B o D-D. Il tirante
soggetto ad una forza di trazione pari a L / 2 cotg mentre il puntone soggetto ad una forza pari
a L / 2 sen .
49
L/2
L
/2-
L/2
La crisi del traliccio corrisponde al superamento della forza massima di compressione sul puntone
in cls o allo snervamento delle barre.
Larmatura trasversale per unit di lunghezza richiesta pari a:
/ 2cot g
Asf / s f = L
f yd
E necessario inoltre controllare che la forza sul puntone in cls non superi la sua resistenza.
L < f cd h f 2sen
f
50
P = PMax 1 e c s
in cui PMax la massima forza attribuibile al singolo connettore, determinata sulla base di push-out
tests, mentre c e c sono due coefficienti calibrati sperimentalmente che definiscono le
caratteristiche del tipo di connettore. In Fig. riportato il legame con i valori dei coefficienti c e
Fig. 51 Legame forza-scorrimento pioli muniti di testa (type A:c=0.558 c= 1 mm-1, type B: c=0.989 c= 1.535 mm-1)
51
Per la risoluzione del problema si utilizzano delle equazioni di congruenza, di equilibrio e di legame
costitutivo.
Tramite lequazione di congruenza si impone che lo scorrimento allinterfaccia tra trave e soletta sia
pari alla differenza tra lo spostamento in sommit della trave e lo spostamento alla estremit
inferiore della soletta.
s = ua ,sup uc ,inf = ( ua + d a ) ( uc d c ) = ua uc + dc
(1)
2dc
M
2da
Fa
Ma
ua
ys
Fig. 52. Modello cinematica per trave in sezione composta con connessione flessibile
+d
= a c + d
dz dz
dz
dz
(2)
d
.
dz
Lequilibrio della sezione pu essere scritto nella seguente forma:
F = Fc
(3)
F = Fa
(4)
M = M a + M c + Fa d a Fc d c = M a + M c + Fd
(5)
essendo M il momento flettente totale, M a e Fa le forze agenti sulla sola trave in acciaio e M c e
Fc le forze agenti sulla soletta in cls.
Le caratteristiche di sollecitazione possono essere espresse in funzione delle deformazioni mediante
il legame costitutivo:
Fc = c dA = Ec ( c yc )dA = Ec c Ac
Ac
Ac
52
(6)
Fa = a dA = Ea ( a ya )dA = Ea a Aa
(7)
M c = c yc dA = Ec yc ( c yc )dA = Ec I c
(8)
M a = a ya dA = Ea ya ( a ya )dA = Ea I a
(9)
Ac
Aa
Ac
Ac
Ac
Ac
yc dA e
Aa
As
(10)
dove EI abs indica la rigidezza flessionale della sezione in assenza di interazione trave-soletta, pari
alla somma delle rigidezze flessionale di trave e soletta:
EI abs = Ec I c + Ea I a
(11)
(12)
(13)
(14)
1
ds
1
= F
+
dx
Ea Aa Ec Ac
Fd M
+
EI abs
1
1
d2
d
=
F
+
+
Ea Aa Ec Ac EI abs
Md
EI abs
(15)
Se si indica con EI full la rigidezza flessionale della sezione con interazione completa, e ponendo
EA* =
( Ea Aa )( Ec Ac )
Ea Aa + Ec Ac
EI full
(16)
(17)
dx
EA* EI abs EI abs
53
(18)
Se si adotta una distribuzione continua ed uniforme della connessione ed una legge lineare per il
legame forza-scorrimento, si pu scrivere:
f =
dF
= Ks
dx
(19)
MKd
EI abs
(20)
avendo posto
2 =
K EI full
EA* EI abs
(21)
Td
EI abs
M
q
'' 2 = 2
+
EI full EI abs
s '' 2 s =
(22)
(23)
Le equazioni (20), (22) e (23) sono equazioni differenziali del secondo ordine che hanno una
soluzione in forma chiusa solo per sistemi staticamente determinati per i quali noto lo stato di
sollecitazione. Nel caso di sistemi iperstatici invece necessario far ricorso a tecniche di soluzione
alle differenze finite o agli elementi finiti.
Con particolare riferimento alla equazione (23) si possono individuare due casi limite,
corrispondenti alla condizione di interazione assente (connessione infinitamente deformabile) e
completa (connessione infinitamente rigida).
Nel primo caso, si ha K =0, dunque anche 2 =0 e lequazione risolvente diventa:
q
'' =
(24)
EI abs
Nel secondo caso, si ha K , dunque anche 2 e lequazione risolvente diventa:
M
=
(25)
EI full
Nel caso di interazione completa la forza di scorrimento nullo e la forza di scorrimento coincide
con quella che si calcola secondo la teoria di Jourawsky.
La soluzione analitica dellequazione differenziale (23) nel caso di una trave semplicemente
appoggiata soggetta ad un carico uniformemente distribuito q fornita dalla seguente espressione:
( x ) = 0 ( x ) + 1 ( x )
(26)
che data dalla somma di un integrale generale 0 ( x ) ed un integrale particolare 1 ( x ) che sono
posti nella seguente forma:
0 ( x ) = C1 cos h ( x ) + C2 senh ( x )
(27)
54
1 ( x ) = A + Bx + Cx 2
(28)
( x ) = abs 1 + full (1 1 )
dove
1 = 2
x ( l x ) senh ( l )
(29)
(30)
Lequazione (29) esprime la condizione che la curvatura di una trave composta semplicemente
appoggiata con connessione flessibile risulta compresa tra la curvatura di una trave mista con
connessione infinitamente rigida full e la curvatura di una trave mista con connessione
infinitamente deformabile abs .
Il coefficiente 1 dipende dal parametro l che definisce i seguenti campi di comportamento:
l 1
1 l 10
10 l
assenza di interazione
interazione parziale
interazione completa
55
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