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CONFERENZA

L’Aquila, 3 Dicembre 2019 – Polo di Ingegneria, Aula Magna

ACCIAIO PRECOMPRESSO
LA TECNOLOGIA PER LE GRANDI OPERE E PER I PONTI

Vincenzo Nunziata
INTRODUZIONE

«The specialists in structural steel have the great advantage of having at their disposal
proper means of prestressing. The girder tested in our laboratory has been
prestressed with the same sandwich cable, wich we are using for prestressed concrete
and with the same jacks. This fortunate fact will allow prestressed steel to make much
quicker progress than has been possible in prestressed concrete»
Gustave Magnel, Belgian engineer and professor at Ghent University. 1950

«There is an apparent «mental block» tendency which cosiders prestressing as being


applicable only to concrete.»
M. S. Troitsky, professor of engineering to Concordia University Montreal. 1990
INTRODUZIONE

Acciaio Precompresso! ?

Ma che cos’è?
INTRODUZIONE

Lauffen bridge, Germania. 1955


Il ponte è composto da due travi a sezione piena collegate ad un impalcato in c.a. Ciascuna trave in acciaio fu
precompressa con quattro cavi rettilinei, ciascun cavo è formato da 52 fili di diametro 5.3 mm.
INTRODUZIONE

Ischl bridge, Austria. 1961


Il primo ponte a sezione composta precompresso ad essere costruito in Austria fu ad Ischl nel 1961, esso ha una
campata di 47 m . L’ impalcato in c.a. ha una sezione trasversale di larghezza 5.20 m e spessore 22 cm . Le travi in
acciaio sono distanti 3.00 m.
INTRODUZIONE
North Bridge Approaches at Dusseldorf, Germania.
Per le 6x72m campate a travata continua del ponte sopra il River Rein a Dusseldorf i cavi hanno una
configurazione del tipo poligonale portati da irrigidimenti. Ciascuna trave principale è precompressa da quattro cavi,
che hanno una lunghezza totale di 470,18 m e diametro ciascuno di 7.18 cm .
INTRODUZIONE

Bois de Rosset Viaduct, Svizzera. 1990


Il viadotto a travata continua di lunghezza complessiva 617 m è formato da due travate parallele a sezione composta acciaio-
calcestruzzo, ciascuna travata del tipo a cassone con impalcato in c.a. di larghezza 13 m. Per la precompressione longitudinale
furono utilizzati cavi formati da trefoli rivestiti ed ingrassati all’ interno di un tubo in polietilene successivamente iniettato, la zona
di ancoraggio di ciascun cavo è incapsulata per mezzo di un tubo in acciaio successivamente riempito con uno speciale
composto per la protezione contro la corrosione. Tale tecnologia, proposta da una ditta fornitrice svizzera, permette di avere
cavi esterni che possono essere ispezionati, monitorati, ripresi e sostituiti; inoltre con l’uso del trefolo rivestito si riducono di
molto le perdite per attrito. Per il viadotto “Bois de Rosset” i cavi descritti, furono installati all’ interno del cassone in acciaio e
fatti passare sopra un massimo di cinque selle superiori e 10 inferiori per una lunghezza variabile da 196 m a 216 m,
INTRODUZIONE

Viadotto n° 10 della Strada a scorrimento veloce in variante alla S.S.18 tra la stazione di Vallo della Lucania
e Policastro Bussentino, Italia. (ing. Luigi Musumeci). 1992
Il viadotto della larghezza di ml. 14,25 è composta da due luci di ml. 100 con sbalzi di estremità da ml. 5,00 in modo da
consentire una luce complessiva di ml. 220 e quindi con scavalcamento totale della zona di frana.
Il sistema proposto consiste in numero 2 travi a cassone a sezione chiusa su luce di ml. 100 presollecitate con cavi rettilinei in
acciaio armonico. La soletta di impalcato, che completa la sezione, non è precompressa ed è realizzata mediante lastre
prefabbricate in c.a. posizionate sulla struttura metallica. La precompressione, limitata alle strutture in ferro ed eseguita in opera,
è effettuata mediante cavi di acciaio armonico a tracciato rettilineo. Tali cavi, di lunghezza variabile, sono disposti come richiesto
dal comportamento statico della struttura.
INTRODUZIONE

Viadotto n° 10 della Strada a scorrimento veloce in variante alla S.S.18 tra la stazione di Vallo della Lucania
e Policastro Bussentino, Italia. (ing. Luigi Musumeci). 1992
INTRODUZIONE

Viadotto n° 10 della Strada a scorrimento veloce in variante alla S.S.18 tra la stazione di Vallo della Lucania
e Policastro Bussentino, Italia. (ing. Luigi Musumeci). 1992
INTRODUZIONE

La Prova Sperimentale. Nunziata, 1999


La sperimentazione è stata eseguita su una trave di luce netta 21,40 m, alta 80 cm e precompressa con 10 trefoli d = 0,6'' (Ø15). I
trefoli sono stati tesati ciascuno con una forza di circa 151 kN per cui su ciascuno ancoraggio di estremità scaricano circa 1510
kN. Il carico di esercizio previsto in sede di calcolo è di 10,2 kN/m per i carichi permanenti e di 11,4 kN/m per i carichi accidentali,
per un totale di 21,6 kN/m oltre il peso proprio della trave di 1,72 kN/m. La trave è stata predisposta in un piazzale all’aperto,
appoggiata su dei sostegni che realizzano i vincoli cerniera e carrello.
INTRODUZIONE

DOMANDE:

1) Perché l’acciaio precompresso non si è diffuso come il cemento


armato precompresso?

2) Perché precomprimere l’acciaio che è un materiale cosiddetto


“simmetrico”?

3) Quali sono i vantaggi?


PRINCIPI

Il principio base della precompressione si può esporre semplicemente dicendo che:


“Con il sistema della precompressione si sottopone una struttura a dei carichi che
producono sollecitazioni opposte a quelle di esercizio”
PRINCIPI

ACCIAIO PRECOMPRESSO e CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO: Confronto

Acciaio Precompresso (A.P.)

Cemento Armato Precompresso (C.A.P.)


TECNOLOGIA: Disposizione dei cavi
DISPOSIZIONE OTTIMALE DEI CAVI: Trave isostatica
La disposizione dei cavi rettilinea non è la più razionale in quanto il massimo effetto della
precompressione (massima eccentricità) si dovrà avere dove la sollecitazione è maggiore (ci si
riferisce in genere alla sollecitazione flettente), e quindi per una trave appoggiata alla sezione di
mezzeria, per le sezioni di estremità l’effetto della precompressione dovrà essere minimo.
Supponendo una forza di precompressione costante che agisce sul cavo, questo risultato si può
ottenere solo facendo variare l’eccentricità del cavo in modo che in ciascuna sezione l’effetto della
precompressione contrasti l’effetto dei carichi.

ANDAMENTO DEI CAVI: Poligonale inscritta in una parabola


TECNOLOGIA: I materiali

Acciaio da precompresso. Ciò che ha reso possibile lo sviluppo della tecnica della precompressione è
stato certamente l’invenzione dell’acciaio ad alta resistenza. L’aumento di resistenza della lega ferro-
carbonio si ottiene attraverso successivi processi, che sono:
a) processi di natura chimica:
b) processi di natura meccanica;
c) processi di natura termo-meccanica.

Le tensioni a cui ci si riferisce nel calcolo sono:


f ptk = tensione caratteristica di rottura
f pyk = tensione caratteristica di snervamento (barre)
f p ( 0, 2 ) k = tensione caratteristica allo 0,2% di deformazione residua
f p ( 1) k = tensione caratteristica all’1% di deformazione sotto carico.
TECNOLOGIA: I materiali

Gli acciai da precompresso in commercio possono essere forniti nelle


seguenti forme:

Filo (in inglese Wire): deriva da un processo di trafilatura a freddo


delle vergelle che vengono ridotte meccanicamente ai diametri stabiliti,
che possa fornirsi in rotoli.
Barra (in inglese Bar): prodotti laminati di sezione piena forniti come
elementi rettilinei.
Trecce (in inglese 2-3 Wire strands): gruppi di due o tre fili avvolti ad
elica attorno al loro comune asse longitudinale; passo e senso di
avvolgimento dell’elica sono uguali per tutti i fili della treccia.
Trefolo (in inglese Strand): gruppi di sei fili avvolti ad elica attorno ad
un filo centrale con passo da 12 a 16 volte il diametro-

Trefolo (in inglese Strand):

Filo (in inglese Wire) Barra (in inglese Bar): Trecce (in inglese 2-3 Wire strands)
TECNOLOGIA: Le fasi della precompressione

1) Preparazione della trave mediante l’inserimento di elementi


di contrasto al cavo, che definiscono il tracciato del cavo
stesso lungo la trave e il sistema di ancoraggio.

2) Posa in opera dei cavi e dei loro apparecchi di ancoraggio


di estremità.

3) Messa in tensione delle armature per mezzo di martinetti e


bloccaggio delle stesse agli ancoraggi.

5) Eventuale ripresa successiva del tiro.


TECNOLOGIA: Le fasi della precompressione

Preparazione della trave


TECNOLOGIA: Le fasi della precompressione

Formazione dei cavi


TECNOLOGIA: Le fasi della precompressione

Ancoraggi
TECNOLOGIA: Le fasi della precompressione

Tesatura dei cavi

Martinetti Singoli Martinetti Multipli


ANALISI AGLI STATI LIMITE

Azioni di calcolo
Per azioni di calcolo intendiamo
sia i carichi propriamente detti sia
gli effetti da essi prodotti (es.
forze, momenti, deformazioni,
ecc.). Tali azioni dovranno essere
combinate tra di loro nel modo più
sfavorevole ai fini delle singole
verifiche, applicando ad esse dei
coefficienti (coefficienti parziali di
sicurezza).
ANALISI AGLI STATI LIMITE

Azioni di calcolo
ANALISI AGLI STATI LIMITE

Resistenze di calcolo
ANALISI AGLI STATI LIMITE

Esercizio 1. Determinare le tensioni al lembo inferiore e superiore della trave in acciaio


precompresso appoggiata e appoggiata di Luce = 10 m riportata in figura. Siano dati: carichi
permanenti (compreso peso proprio) = G = 5 kN/m, carichi accidentali = q = 10 kN/m, forze di
precompressione = P = 400 kN.
ANALISI AGLI STATI LIMITE
ANALISI AGLI STATI LIMITE
ANALISI AGLI STATI LIMITE

Tensioni

Osservazione. L’effetto della precompressione ha fatto si che la tensione massima al lembo inferiore
passasse da 335,3 N mm 2 (per l’acciaio S235 f d = 224 N mm ) a 196 N mm 2 , provocando inoltre
2

una lieve diminuzione della tensione anche al lembo compresso


ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Di seguito si analizzeranno le sezioni in acciaio precompresso per le


diverse caratteristiche di sollecitazione esterne; in particolare verrà
considerato il momento flettente e il taglio.

I metodi da noi utilizzati per l’analisi delle sezioni sono due:

Metodo statico, che considera in ogni sezione l’effetto della


precompressione come una pressione eccentrica (metodo
tradizionale).
Metodo dei carichi equivalenti, in cui l’effetto della
precompressione viene analizzato mediante l’introduzione di un
sistema di forze equivalenti, introdotte come forze esterne che
agiscono sulla trave e chiamate “carichi equivalenti”.
FASI DA CONSIDERARE:
1) peso proprio + precompressione iniziale (condizione “al tiro”)

2) peso proprio + precompressione finale + sovraccarichi accidentali (condizione “in esercizio”).


ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Le perdite di tensione

Lo sforzo di precompressione imposto alle strutture al tiro subisce delle perdite che si possono
classificare in perdite di tensione istantanee e differite.

Le perdite di tensione istantanee sono quelle che si producono immediatamente all’atto del tiro e
sono principalmente dovute alle seguenti cause:

a) resistenza di attrito del cavo;


b) deformazioni elastiche dei cavi già pretesi per il tiro successivo degli altri cavi;
c) rientro dei morsetti di ancoraggio.

Le perdite di tensione differite (dette anche cadute di tensione) sono quelle che si verificano dopo il
bloccaggio della armature e sono funzioni del tempo. La causa principale che produce tali perdite è:

d) rilassamento dell’acciaio da precompressione


ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Le perdite di tensione per attrito

Per l’Equilibrio si ha:


ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Le perdite di tensione per ATTRITO

Per α = 0 è 𝛥𝛥P = 0

f = 0,5÷0,8

Per α = 1° ÷ 5° 𝛥𝛥P= 2% ÷ 10%


ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Le perdite di tensione per RILASSAMENTO


ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Le perdite di tensione TOTALI

Per le tipologie di struttura da noi analizzate si può considerare una perdita


totale di tensione per attrito e rilassamento del 5% ÷ 15%, il valore assunto
nei calcoli che seguono è il 10%.
Per quanto riguarda la altre cause che producono perdite di tensione (deformazioni elastiche,
rientro dei morsetti, ecc.) esse potranno essere facilmente eliminate in primo luogo operando un
tiro simultaneo di tutti i trefoli (possibilmente da entrambi le estremità), operando inoltre un
modesto sovratensionamento in fase di tiro delle armature che tenga conto del rientro dei
morsetti ed eventualmente di altre perdite dovute al martinetto e in genere al sistema di
ancoraggio.

IN SINTESI: con riferimento alla trave in acciaio precompresso semplicemente appoggiata occorrerà verificare che
nella sezione più sollecitata le tensioni dovute ai carichi e alla precompressione siano inferiori a quelle consentite
dallo stato limite considerato. Un valore attendibile per le perdite di tensione per l’A.P. dovute all’attrito e al
rilassamento è del 5%. Il valore da noi considerato è il 10% (per il c.a.p. in genere le perdite di tensione dovute
all’attrito, al rilassamento, al ritiro, etc., si assumono del 25% ÷ 30%). Si terrà conto di due condizioni di carico, e
precisamente di una condizione iniziale o “al tiro” e di una condizione finale o “in esercizio”; nella prima
condizione la forza di precompressione P verrà maggiorata mediante l’applicazione di un coefficiente β = 1,10 per
tener conto delle perdite di tensione totali (o finali).
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione


Le ipotesi approssimate introdotte nello studio della precompressione, che comportano una notevole
semplificazione dei calcoli senza apprezzabili errori, sono:

a) la forza di precompressione P si considera costante lungo il cavo;

b) si considerano di uguale valore sia la forza P che la sua componente orizzontale.

Le due semplificazioni introdotte derivano entrambi dall’aver considerato per il cavo un angolo α di
inclinazione rispetto all’asse x (parallelo all’asse baricentrico della trave) molto piccolo.
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: FLESSIONE

Tiro

γ p βP γ p βPe M min
Imponendo il segno di uguaglianza tra le tensioni si ricava P

σ =−
i
0
− + ≤ fd
per cui la verifica al tiro non è più necessaria, ovvero:

A Wi Wi
σ = fd ⇒ P
i
o
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: FLESSIONE

Esercizio

 1 γ p P γ p Pe M max
σ s = − + − ≤ fd
 A Ws Ws

σ 1 = − γ p P − γ p Pe + M max ≤ f
 i d
 A W i W i
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione:


Centro di pressione
𝑃𝑃 𝑃𝑃 � 𝑒𝑒 𝑀𝑀
𝜎𝜎 = + −
𝐴𝐴 𝑊𝑊 𝑊𝑊

𝑃𝑃 𝑃𝑃 � 𝑒𝑒 𝑃𝑃 � 𝛿𝛿
𝜎𝜎 = + −
𝐴𝐴 𝑊𝑊 𝑊𝑊
𝑃𝑃 𝑃𝑃 � 𝑒𝑒1
= +
𝐴𝐴 𝑊𝑊
𝑃𝑃 𝑃𝑃 � 𝑒𝑒
𝜎𝜎 = +
𝐴𝐴 𝑊𝑊
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: FLESSIONE


L’intervento di un momento esterno fa sì che lo sforzo di precompressione, o meglio il «centro di pressione» si
sposti di una quantità:
M min M max
δ0 = δ1 =
βP * P*
rispettivamente per la fase di tiro e di esercizio, avendo posto: P* = γ p P

M u = M max − M min = P *δ 1 − βP *δ 0 ;
M u = P * (δ 1 − βδ 0 ) = P * K a
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: FLESSIONE

Per il C.A.P. si trascura in genere la lieve resistenza a trazione dello stesso e si proporziona la sezione in
modo da aversi:
σs = 0
0
σi = 0
1

M u = P * (δ 1 − βδ 0 ) = P * [(d + e s + ei ) − βd ] = P * K c
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: IL FUSO LIMITE (o fuso di Guyon)


Ci proponiamo di determinare la fascia (o fuso) entro cui si deve svolgere il tracciato del cavo risultante senza che vengano
superati gli stati limite considerati in nessuna sezione della trave. La prima operazione da fare è quella di determinare i due punti
caratteristici della sezione (o punti limite) E0 ed E1, corrispondenti alle massime eccentricità che il centro di pressione può
assumere al tiro ed in esercizio senza che sia superato lo stato limite considerato.

Al tiro:
βP* βP*e0 ρ2  f 
Punti Limite σ i0 =− − ≤ fd σ = f d ⇒ e0 = −
0
1 − d0 
yi  σ m 
i
A Wi
I β ⋅ P*
ρ = ;
2
σ m0 = ;
P Esercizio: A A
u  1 P * P *e1
n σ i = − + ≤ fd
 A W i
t  𝜎𝜎𝑖𝑖1 = 𝑓𝑓𝑑𝑑 ; 𝜎𝜎𝑠𝑠1 = 𝑓𝑓𝑑𝑑
 1 P * P *e1
i σ s = − A − W ≤ f d
 s

 ' ρ2  fd 
e1 = + 1 + 1 
σm  e1 = e1' se e1' < e1''
 y i 
 ⇒
 '' ρ 
2
fd  e1 = e1'' se e1'' < e1'
e
1 = −  1 − 1 
 y s  σ m
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: IL FUSO LIMITE (o fuso di Guyon)


Affinché la sezione sia verificata si dovrà avere rispettivamente al tiro ed in esercizio:

M min ≥ βP * d

M max ≤ P * (d + e0 + e1 )
Si definisce “momento utile della sezione”, il valore:

M ut = M max − M min = P* [d (1 − β ) + e0 + e1 ]

Escursione cavo risultante.

L’intervento di un momento esterno fa spostare verso l’alto (momenti positivi) il centro di pressione di una quantità δ =
M/P* rispetto al cavo risultante. Se a partire dai punti limite E0 ed E1 stacchiamo verso il basso altri due punti B0 e B1 a
distanze rispettivamente δ0= Mmin/βP* e δ1=Mmax/P* possiamo affermare che il cavo risultante dovrà necessariamente
essere contenuto tra questi due punti; ripetendo la costruzione sezione per sezione si individua una fascia (o fuso limite)
entro cui deve essere contenuto il cavo risultante lungo la trave.
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: IL FUSO LIMITE (o fuso di Guyon)

Fusi Limite
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Esercizio
Determinare il fuso limite per la trave riportata in figura le cui principali caratteristiche sono riportate nella figura stessa.
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Esercizio
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Esercizio
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Esercizio
La trave di luce 20 m incernierata agli estremi, riportata in figura,
in fase di esercizio dovrà sopportare un carico accidentale di 11
kN/m; lo sforzo di precompressione P vale 980 kN ed è
applicato a 5 cm dal bordo inferiore. Verificare la sezione al tiro
ed in esercizio prevedendo una caduta di tensione del 10%;
l’acciaio adoperato per la sezione è S235.
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Esercizio
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Taglio
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Il sistema dei Carichi Equivalenti alla Precompressione
L’effetto della precompressione su di una trave in acciaio può essere analizzato mediante l’introduzione di un sistema di carichi
esterni (carichi equivalenti) che producono sulla trave un insieme di sollecitazioni e deformazioni equivalenti alla
precompressione; tali sollecitazioni sommate a quelle prodotte dai carichi agenti (permanenti ed accidentali) daranno lo stato di
sollecitazione globale a cui è sottoposta la trave che dovrà essere compatibile con le caratteristiche di resistenza e stabilità della
trave stessa. Un tipico esempio di carichi equivalenti è riportato nella figura.
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Il sistema dei Carichi Equivalenti alla Precompessione

Sollecitazioni provocate dai carichi equivalenti


ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: Il sistema dei Carichi Equivalenti alla Precompessione
Cavo poligonale Htgα 0 = Htgα3
F1 = F3
3 4   4
F1 = H (tgα 0 − tgα 1 ) = H  f ⋅ −  f −
3
f ⋅  =
4 L  4  L
3f 1  2f
= H − f = H
 L L  L
F2 = H ( tgα1 + tgα2 )
α1 = α2
2f
F2 = 2 Htgα1 = H
L
3 4 3f
Htgα 0 = H  f ⋅  = H
4 L L
Sistema AUTOEQUILIBRATO ∑X=0; ∑Y=0

3f L 2f L  3 2
M ( L 2) = − H +H = Hf  − +  = − Hf
L 2 L 4  2 4
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: La trave continua

M 3 = M1 + M 2
ei = M 3 P
M1 M 3 M
e − ei = − =− 2
P P P

Il regime statico della trave continua è caratterizzato dalla linea delle pressioni; le
relazioni ricavate per la trave isostatica sono valide anche per la trave continua a
patto di sostituire “e” con “ei”, ovvero:

γ p βP βPei M min
σ =−
i
0
−γp + ≤ fd
A Wi Wi
 1 γ p P γ p Pei M max
σ s = − A + W − W ≤ f d
 s s

σ 1 = − γ p P − γ p P ⋅ ei + M max ≤ f
 i A Wi Wi d
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO
Analisi Statica della Sezione: La trave continua

Tracciato Cavo Risultante

Schema statico
ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: Le travi composte acciaio – calcestruzzo precompresso


Il sistema della precompressione risulta particolarmente vantaggioso per le sezioni composte acciaio-calcestruzzo in
quanto si riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche positive di ciascun materiale.
Rispetto alla trattazione classica delle sezioni composte non precompresse, l’introduzione della precompressione
immaginata come sistema di carichi equivalenti non apporta ulteriori novità rispetto a quanto già descritto in
precedenza, se non il fatto di dover considerare il calcestruzzo che essendo soggetto ai cosiddetti “fenomeni lenti”,
ovvero viscosità e ritiro, comporta una variazione dello stato tensionale funzione del tempo.

Sezioni tipo acciaio – calcestruzzo precompresse


ANALISI DELLE SEZIONI IN ACCIAIO PRECOMPRESSO

Analisi Statica della Sezione: Le travi composte acciaio – calcestruzzo precompresso


Criteri di calcolo
Il calcolo delle tensioni, con riferimento alla trave appoggiata, viene condotto utilizzando il “metodo della sezione
omogeneizzata”. L’influenza della viscosità del calcestruzzo nei confronti delle sollecitazioni e deformazioni prodotte dai
carichi permanenti viene valutata mediante l’introduzione di un modulo elastico fittizio; l’influenza del ritiro viene
determinata secondo un metodo approssimato in base a valori dell’accorciamento unitario a tempo infinito; l’influenza
delle variazioni termiche differenziali viene valutata in base al valore della deformazione unitaria corrispondente con
criterio analogo al caso del ritiro.
Ac
A = Aa + Aφ +
n
Flessione
A ⋅x S
S = Aa ⋅ xa + Aφ ⋅ xφ + c c x=
n A
Ac ⋅ ( xc − x )
2

(
I = Ia + + Aa ⋅ ( xa − x ) + Aφ ⋅ xφ − x +
Ic
)
2 2

n n

σc
1 M * σ
= ⋅ x < f cd asup = σ '
asup +
M
(x − hc ) ≤ f d
max
n I I

+ (H − x ) ≤ f d
M
σa =σ '
ainf
inf
I
RICERCA SPERIMENTALE E REALIZZAZIONI
LA PROVA DI CARICO, 1999
La sperimentazione è stata eseguita su una trave di luce netta 21,40 m, alta 80 cm e precompressa con 10 trefoli d=0,6’’
(Ø15). Tale trave doveva far parte di un soppalco in carpenteria metallica; il carico di esercizio previsto in sede di calcolo è di
10,2 kN/m per i carichi permanenti e di 11,4 kN/m per i carichi accidentali, per un totale di 21,6 kN/m oltre il peso proprio della
trave di 1,72 kN/m. La trave è stata predisposta in un piazzale all’aperto, appoggiata su dei sostegni che realizzano i vincoli
cerniera e carrello, per la formazione dello schema statico di trave appoggiata isostatica.
RICERCA SPERIMENTALE E REALIZZAZIONI
Sono stati predisposti tre pioli deviatori dei trefoli disposti simmetricamente rispetto all’anima per la realizzazione del tracciato
a spezzata inscritto nella parabola di freccia massima compatibile con la geometria della trave, che si è dimostrato
teoricamente essere quello ottimale, tali trefoli sono stati ancorati ai baricentri delle sezioni terminali tramite degli ancoraggi
comunemente adottati per il C.A.P. - Il carico è stato imposto tramite dei blocchi di cemento del peso di circa 25 kN ciascuno,
per un carico totale distribuito di circa 23,5 kN/m.
RICERCA SPERIMENTALE E REALIZZAZIONI
I trefoli sono stati tesati ciascuno con una forza di circa 151 kN per cui su ciascuno ancoraggio di estremità scaricano circa 1510
kN. È stata misurata la freccia nella sezione di mezzeria tramite un calibro cinquantesimale (approssimazione ± 0,02 mm) per le
tre fasi considerate di tiro, carico e scarico
RICERCA SPERIMENTALE E REALIZZAZIONI

Tiro Carico
RICERCA SPERIMENTALE E REALIZZAZIONI

1a Fase: Tiro. Ogni singolo trefolo è stato tesato a circa 270 atm. (∼ 15,1 kN) la freccia misurata di +54,54 mm è in ottimo
accordo con il risultato teorico di +54 mm, si è notato un assestamento della trave subito dopo la tesatura essendosi
misurato inizialmente una freccia di +52,74 mm che si è portata nel giro di mezz’ora al valore definitivo di +54,54 mm.

2a Fase: Carico. Come già accennato, in questa fase alla trave è stato imposto un carico finale di circa 23,5 kN/m
superiore di circa il 10% a quello di esercizio. Anche in questo caso si è notato un assestamento della trave in quanto dal
valore della freccia di -68,32 mm misurato subito dopo aver caricato la trave si è passati dopo 3 giorni al valore di -76,04
mm, il valore teorico calcolato in assenza di perdite di tensione è di -79 mm per cui si è avuto una diminuzione della
freccia di circa il 4% la qual cosa è spiegabile con l’incremento di tensione nel cavo che si verifica in seguito alla
deformazione della trave (il valore dell’incremento calcolato era di circa il 7%) nel metodo di calcolo proposto dall’ Autore
tale incremento è stato trascurato a vantaggio di sicurezza.
DATA ORA FRECCIA
(mm)
09/04/1999 16:05 -68,32
12/04/1999 16:30 -76,04
16/04/1999 17:30 -76,00
21/04/1999 9:05 -77,80
22/04/1999 16:45 -78,70
07/05/1999 9:10 -79,84
17/05/1999 9:20 -79,84
14/06/1999 18:32 -79,64

3a Fase: Scarico. Durante la fase di scarico si è osservato un ritorno di tipo elastico (proporzionale ai carichi tolti
successivamente); la freccia finale misurata è stata di +37,84 mm che differisce rispetto a quella iniziale (+54,54 mm) di
+16,7 mm.
IL FUTURO: LA PRECOMPRESSIONE A CAVI ESTERNI PER LA RIABILITAZIONE
STRUTTURALE e PER I PONTI A SEZIONE COMPOSTA ACCIAIO - CALCESTRUZZO
CONCLUSIONI

I risultati teorici sono stati ampiamente confermati dalla verifica sperimentale e dalle realizzazioni
esistenti.
La sperimentazione anche se effettuata in condizioni disagiate ha fornito dei risultati pienamente
attendibili che denotano essenzialmente due fatti, ovvero:

1) la superiorità in termini di resistenza e di deformabilità delle strutture in Acciaio Precompresso


rispetto ad analoghe tipologie strutturali;

2) l’economicità e la semplicità di esecuzione della tecnologia proposta.

In definitiva è mia ferma convinzione che le strutture in Acciaio Precompresso


troveranno presto una rapida diffusione in settori sempre più importanti del mondo
delle costruzioni.
grazie

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