14 Gennaio 2008
Bergamo2011
RIFERIMENTI TECNICI
LINEEGUIDAPERLAVALUTAZIONEERIDUZIONEDELRISCHIO
LINEE
GUIDA PER LA VALUTAZIONE E RIDUZIONE DEL RISCHIO
SISMICODELPATRIMONIOCULTURALE conriferimentoallenorme
tecnicheperlecostruzioni
Concetto di RESTAURO in continua evoluzione:
Immagine Restauro Stilistico (700800)
D ti i i duso
Destinazioni
d
Restauro
R t
Fil l i
Filologico
Materia Conservatori
LINEE GUIDA: TEORIA DELLA CONSERVAZIONE
Restauro STILISTICO
Carcassonne Viollet Le Duc
RIFERIMENTI TECNICI
1902
1912
RIFERIMENTI TECNICI
LINEEGUIDA:
Obiettivodellinterventodiconservazione
dalpuntodivistadellariabilitazione
strutturale:
garantirelasicurezza,preservandooltre
cheilbenematerialeancheil
funzionamento strutturale.
funzionamentostrutturale.
sioperanoinevitabilmente
scelte di compromesso
sceltedi
compromesso
Sirichiedecheognisceltasia
bendocumentata
SCELTADELLADESTINAZIONE DUSO
Possibilitdidelocalizzarele
funzionirilevantiostrategiche!!
ManifestodellaConservazione
PalazzodellaRagione MarcoDezziBardeschi
TECNICHE DI INTERVENTO
APPROCCIOALLAPROGETTAZIONE
Analisideldanno,individuazioneeinterpretazione
Analisi del danno individuazione e interpretazione
deimeccanismiattivati
Verificadelledificioallostatodifattopericarichi(staticio
dinamici)progetto
Identificazionedellastrategiadiintervento
Progettodellintervento
Verifica delledificiodopolintervento allostatodiprogetto
TECNICHE DI INTERVENTO
Obiettivodelprogetto:
f
Conservazionedellamateriaedelfunzionamento
strutturaleaccertato
Criterigeneraliperlasceltadellintervento:
massimareversibilit (interventoperaggiunteenonper
rimozioni);
minimainvasivit;
i i
i
i it
criteriodelminimointervento;
riconoscibilit:conservare ll'autenticit
autenticitdell
dell'opera
opera evitarele
evitare le
imitazioniinstile;
compatibilitmeccanica,chimicaefisica;
studiodialcuniinterventidiconsolidamentopassivo
studio di alcuni interventi di consolidamento passivo edattivo
ed attivo
(megliosereversibile).
durabilit degli interventi
durabilitdegliinterventi
TECNICHE DI INTERVENTO
Criteri generali per la scelta dellintervento:
Criterigeneraliperlasceltadell
intervento:
Evitarevariazionenelladistribuzionedellerigidezze:
Gliinterventidiconsolidamentovannoapplicatiinmodo
Gli i
i di
lid
li i i
d
regolareeduniformeallestrutture.
Interventilocalipossonopeggiorareilcomportamentoglobale
delledificio.
Linterventodeveesseregiustificato.Devonoesseredimostrate:
g
Lacarenzadellostatoattualedelfabbricato
Ilbeneficioprodottodallintervento.
Principiodella
CALIBRAZIONE DEGLI INTERVENTI:
CALIBRAZIONEDEGLIINTERVENTI:
uniformitdellivellodisicurezza
raggiuntopertuttiimacroelementi.
giudiziosarespressointerminiglobali,non
solosullabasediunconfrontonumericotra
accelerazione di collasso e accelerazione attesa
accelerazionedicollassoeaccelerazioneattesa
nelsito(ISSindicedisicurezzasismica),ma
ancheconsiderandoaltriaspettichesonostati
valutatiqualitativamenteechenon
q
possono
p
essereconsideratiesplicitamentenelcalcolo
TECNICHE DI INTERVENTO
C8A 5 1 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
C8A.5.1INTERVENTIVOLTIARIDURRELECARENZEDEICOLLEGAMENTI
C8A.5.2INTERVENTISUGLIARCHIESULLEVOLTE
C8A.5.3INTERVENTIVOLTIARIDURRELECCESSIVADEFORMABILITDEISOLAI
C8A.5.4INTERVENTIINCOPERTURA
C8A.5.5INTERVENTICHEMODIFICANOLADISTRIBUZIONEDEGLIELEMENTI
VERTICALIRESISTENTI
C8A.5.6INTERVENTIVOLTIADINCREMENTARELARESISTENZANEIMASCHI
MURARI
C8A 5 7 INTERVENTI SU PILASTRI E COLONNE
C8A.5.7INTERVENTISUPILASTRIECOLONNE
C8A.5.8INTERVENTIVOLTIARINFORZARELEPARETIINTORNOALLEAPERTURE
C8A 5 9 INTERVENTI ALLE SCALE
C8A.5.9INTERVENTIALLESCALE
C8A.5.10INTERVENTIVOLTIADASSICURAREICOLLEGAMENTIDEGLIELEMENTINON
STRUTTURALI
C8A.5.11INTERVENTIINFONDAZIONE
C8A.5.12REALIZZAZIONEDIGIUNTISISMICI
Ref. [5]
cappa c.a.
connettori
- Soluzione valida anche per solai nuovi in lamellare per grandi luci
- Zona sismica: possibilit di organizzare il diaframma di piano
Vi
Tipi di connettori:
Vi
Vi
Tipi di connettori:
Vi
50
ASSITO INTERROTTO
45
40
Vu
35
30
25
20
P11-S20ik7
P18-S20ik7
P21-S20ik7
Giuriani
Piazza
EC5
15
10
Kp
5
0
0
10
12
14
16
18
Slip, [mm]
1) CAMPO ELASTICO
Kp
2) COMPORTAMENTO A
ROTTURA
u
20
HP di connessione deformabile
K P1
METODO N
HP di connessione
assente
K P2 KP1
METODO MHLER e
METODO N MODIFICATO
Kp =
Kp1 Kp2
Kp = 0
Jid=1.2-1.4 Jeff
Jeff= 6-7J0
J0=Jw+Jc
w
0 A sfavore di sicurezza
sottostima il reale stato
di sforzo e deformazione
Buona approssimazione
dello stato di sforzo e di
deformazione reale
Previsione
eccessivamente
cautelativa di sforzi e
deformazioni
HP di connessione deformabile
K P1
METODO N
K P2 KP1
METODO MHLER e
METODO N MODIFICATO
HP di connessione
assente
Buona approssimazione
dello stato di sforzo e di
deformazione reale
KP= 2 KSER
Previsione
eccessivamente
cautelativa di sforzi e
deformazioni
CONTENIMENTO DELLE
SPINTE DI ARCHI E VOLTE
RINFORZO CORONA
(meno frequente)
Sezione di
d base
b
e Altezza
l
talil da
d
contenere il puntone.
NB. il contrafforte
NB
t ff t d
deve essere
vincolato alla muratura per trasferire il
carico verticale e orizzontale.
TFc
H
H
Fo Fo
T
Fc
G. Valadier
G
Valadier, L
Larchitettura
architettura pratica,
pratica vol.
vol IV
IV,
Roma 1833
h1
h1 + h 2
M A = Fce h 2 = Fc
h1 h 2
FV
e M A FV Fc
h1 + h 2 e
h1 h 2
h1 + h 2
ANCORAGGIO CATENE
ANCORAGGIO DELLE CATENE
- Rifacimento ancoraggio catena esistente
- Piastra - Chiave o bolzone - Ancoraggio iniettato
ANCORAGGIO CATENE
ANCORAGGIO DELLE CATENE
- Rifacimento ancoraggio catena esistente
- Piastra - Chiave o bolzone - Ancoraggio iniettato
ANCORAGGIO CATENE
ANCORAGGIO DELLE CATENE
- Rifacimento ancoraggio catena esistente
- Piastra - Chiave o bolzone - Ancoraggio iniettato
Lb
ANCORAGGIO CATENE
ANCORAGGIOINIETTATO:
ANCORAGGIO
INIETTATO:
MECCANISMIRESISTENTI
Ancoraggio iniettato
1)
superamento aderenza
malta-barra:
lt b
pull-out
ll t b
barra
2)
tirante, d t
l bm
l bm
F
l bm
db
dm
bm
l bm,1
l bm
3)
F
dbb
l bm,2
dmbm
f mt
F
superficie
di rottura, Sm
F
Sm
l bm,3
F
Smfmt sen
ANCORAGGIO CATENE
CONTROVOLTE IN C.A.
D EVITARE !!!
Da
Messa in opera
decompressione
scorrimento
APPENSIONE VOLTE
D EVITARE !!!
Da
INTERVENTITISCUCIECUCI
C8A.5.5INTERVENTICHEMODIFICANOLADISTRIBUZIONEDEGLIELEMENTIVERTICALI
C8A.5.5
INTERVENTI CHE MODIFICANO LA DISTRIBUZIONE DEGLI ELEMENTI VERTICALI
RESISTENTI
INTERVENTITISCUCIECUCI
C8A.5.5INTERVENTICHEMODIFICANOLADISTRIBUZIONEDEGLIELEMENTIVERTICALI
RESISTENTI
INTONACOARMATO
MURATURE ANTICHE MALTA DI CALCE + RETE FIBRE DI VETRO
Particolare 3
Rimozione intonaco cementizio e formazione intonaco
armato con rete in fibra di vetro
Rimozione
intonaco
cementizio
NB: Intonaco di
malta di calce +
rete in fibre di vetro
o rete da intonaco,
NON sii usa lla rete
t
elettrosaldata
Formazione strato
di intonaco di finitura
in malta di calce (1.5-2cm)
INTONACOARMATO
MURATURE IN LATERIZIO E MALTA DI CEMENTO INTONACO CEMENTIZIO +
RETE ELETTROSALDATA
- Impiego
p g cls alte p
prestazioni con rete
- Cls alte prestazioni con fibre
- Collegare sempre i paramenti con
tirantini antiespulsivi
QUALCHEOSSERVAZIONE
Disposizione mattoni:
Disposizione
problematica
per i carichi
i hi
verticali
Se muratura uniforme
valutare possibilit prove in sito
Possibilit di intervento:
- intonaco armato / placcaggio anche con cls
speciali
- Valutare introduzione setti esterni
- Valutare efficacia diaframmi in cls
QUALCHEOSSERVAZIONE
Il recupero del sottotetto comporta obbligo di adeguamento ???
Cosa dice la norma
8.4.1 INTERVENTO DI ADEGUAMENTO
fatto obbligo di procedere alla valutazione della sicurezza e, qualora necessario,
alladeguamento
g
della costruzione, a chiunque intenda:
a) sopraelevare la costruzione;
b) ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione;
c) apportare variazioni di classe e/o di destinazione duso
d uso che comportino incrementi
dei carichi globali in fondazione superiori al 10%;
d) effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un
insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal
precedente.
Una variazione dellaltezza delledificio, per la realizzazione di cordoli
sommitali, sempre che resti immutato il numero di piani, non considerata
sopraelevazione o ampliamento, ai sensi dei punti a) e b).
In tal caso non necessario procedere alladeguamento, salvo che non ricorrano le
condizioni
di i i di cuii aii precedenti
d ti punti
ti c)) o d)
d).
Valutare caso per caso
INTONACOARMATO
INTONACO
ARMATO
CONSOLIDAMENTO CON INTONACO ARMATO
Particolare 3
Rimozione intonaco cementizio e formazione intonaco
armato con rete in fibra di vetro
Rimozione
intonaco
cementizio
Formazione strato
di intonaco di finitura
in malta di calce (1.5-2cm)
NTC
prove sperimentali
in mancanza di prove sperimentali che quantifichino lincremento
l incremento di resistenza
ottenuto con lintervento si applica il coefficiente indicato in tabella C8A.2.2,
diversificato per le varie tipologie indicate in Tab. C8A.2.1, sia ai parametri di
resistenza (fm e 0),
) sia ai moduli elastici (E e G)
G).
INTONACOARMATO
CONSOLIDAMENTO CON INTONACO ARMATO
(A) Per i parametri di partenza della muratura non consolidata non si applica il
coefficiente relativo alla connessione trasversale, in quanto lintonaco armato,
se correttamente eseguito collegando con barre trasversali i nodi delle reti di
armatura sulle due facce, realizza, tra le altre, anche questa funzione.
(B) Nei casi in cui le connessioni trasversali non soddisfino tale
condizione,
di i
il coefficiente
ffi i t moltiplicativo
lti li ti dellintonaco
d lli t
armato
t d
deve essere diviso
di i
per il coefficiente relativo alla connessione trasversale riportato in tabella
INIEZIONEMURATURE
CONSOLIDAMENTO CON INIEZIONI DI MISCELE LEGANTI:
tubo per
g
gg
inghisaggio
barre ad aderenza
migliorata
miscela per inghisaggio
tappo in gesso
foro con carotatrice
min. 30 per barre 14
INIEZIONEMURATURE
CONSOLIDAMENTO CON INIEZIONI DI MISCELE LEGANTI:
NTC prove sperimentali
in mancanza di prove sperimentali che quantifichino lincremento di resistenza ottenuto con
lintervento si applica il coefficiente indicato in tabella, diversificato per le varie tipologie, sia ai
parametri di resistenza (fm e 0), sia ai moduli elastici (E e G).
NB: - Se la muratura originale fosse stata classificata con malta di buone caratteristiche, il
coefficiente va applicato al valore di riferimento per malta di scadenti caratteristiche: il risultato
ottenibile attraverso questa tecnica di consolidamento indipendente dalla qualit originaria della
malta (nel caso di muratura con malta di buone caratteristiche, lincremento di resistenza e
rigidezza ottenibile percentualmente inferiore)
DIATONIARTIFICIALI
FORMAZIONE DIATONI ARTIFICIALI
Rimozione intonaco cementizio
ed eventuale iniezione di mi
DIATONIARTIFICIALI
FORMAZIONE DIATONI ARTIFICIALI
RINCOCCIATURA
RINCOCCIATURA
Rifacimento intonaco in presenza di
u atu e fortemente
o te e te irregolari
ego a in se
sezione
o e
murature
CATENE PERIMETRALI
C8A 5 1 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
C8A.5.1INTERVENTIVOLTIARIDURRELECARENZEDEICOLLEGAMENTI
1 INCATENAMENTI
1.
Principio:ripristinareilcomportamentoscatolare
Messainoperadicateneperimetrali.
(ingeneralenonsiimpieganoFRP)
CATENE PERIMETRALI
C8A.5.1INTERVENTIVOLTIARIDURRELECARENZEDEICOLLEGAMENTI
1 INCATENAMENTI
1.
Principio:ripristinareilcomportamentoscatolare
Senza
Senza
CATENE
Messainoperadicateneperimetrali.
(ingeneralenonsiimpieganoFRP)
ConCATENE
CATENE PERIMETRALI
CATENE PERIMETRALI
x
CATENE PERIMETRALI
B
A
A
Foa tan
Fva
B
Fva
Foa
Foa
Foa
Foa tan
Fva+Foatan
Foa= f L2/8
Foa tan
Foa
+ Catene
C t
meno sollecitate
ll it t
- Impatto visivo
Fva
Foa= f L2/8
- Catene
C t
pi
i sollecitate
ll it t
+ Nascoste alla vista
CATENE PERIMETRALI
L soluzione
La
l i
d
delle
ll catene
t
perimetrali
i t li INEFFICACE in
i caso di:
di
a) Snellezza eccessiva delle pareti
tmin
Cateneperimetrali
INEFFICACI per
t min
L x t min
Lx
b) Presenza di canne fumarie, quando
non sia ipotizzabile la formazione del
sistema arco-catena
t
10
CATENE PERIMETRALI
L soluzione
La
l i
d
delle
ll catene
t
perimetrali
i t li iinefficace
ffi
iin caso di
di:
a) Snellezza eccessiva delle pareti
tmin
Cateneperimetrali
INEFFICACI per
t min
L x t min
Lx
b) Presenza di canne fumarie, quando
non sia ipotizzabile la formazione del
sistema arco-catena
t
10
!!!
CATENE PERIMETRALI
L soluzione
La
l i
d
delle
ll catene
t
perimetrali
i t li iinefficace
ffi
iin caso di
di:
c) Murature scadenti
Necessit di diaframmi
di piano o falda
Incapaci di sostenere le
importanti compressioni
dellarco di scarico
CATENE PERIMETRALI
Catene inefficaci;
Possibile soluzione:
diaframma di piano.
CATENE PERIMETRALI
C8A 5 1 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI
C8A.5.1INTERVENTIVOLTIARIDURRELECARENZEDEICOLLEGAMENTI
OSSERVAZIONE:
PLACCAGGICONFIBREDICARBONIO
Cerchiature
Rinforzoangolate
Rinforzo angolate
UtilizzodegliFRPadeguatosuedificiinc.a.,
SCONSIGLIABILEsumuraturaolegno.
Problemiinpresenzadivariazionidiumidit
rischiodelaminazione.
CORDOLI IN SOMMITA
MIGLIORARE IL COLLEGAMENTO TRA LE PARETI
Tipologie:
- muratura a tutto spessore di buone caratteristiche/ mattoni pieni con
giunto armato
- in acciaio
- in c.a. solo su murature ben organizzate (mai su murature miste) e solo di
altezza
lt
limitata
li it t
- spesso necessaria bonifica muratura in sommit pre evitare brusche
g
variazioni di rigidezza
Collegamento alle murature esistenti:
- spinotti
p
- attrito
PRUDENZA !!!
Wc'
Wc'
CW2
C
Diaframmidipiano
Wm
Diaframmidifalda
H
Comportamento
C
t
t
scatolare
W2
CW1
W1
Wc'
Wc'
CW2
C
Wm
H
W2
CW1
W1
b
Flessionefuoripiano
DIAFRAMMIDIPIANO
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIPIANO
sez.A
diaframma
di piano
Fo
f
F
Fc
M
V
sez.A
pm
azione sismica
dell'impalcato
ps
diaframma
di piano
V M
Fc=M/H
Fc
M/H
corrente
pannello
hi
zona di competenza
azione sismica
delle murature
nella zona di competenza
SUDDIVISIONEDEICOMPITI:
momentoflettenteaicorrenti
taglioalpannellod
taglio al pannello danima
anima
DIAFRAMMIDIPIANO
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIPIANO
sez.A
diaframma
di p
piano
Fo
Ildiaframmaraccoglieleforzeinerzialie
l t f i
letrasferisceaisettiresistentialsisma:
i tti i t ti l i
A)Organizzazionedeldiaframma
CORDOLI
PANNELLODANIMA
LESENE
B) Organizzazione dei collegamenti
B)Organizzazionedeicollegamenti
Impedirelostrappodellepareticaricatefuoripiano>>>TIRANTI
Trasferiementodellazioneditagliotraimpalcatoemuratura>>>SPINOTTI
DIAFRAMMIDIPIANO
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIPIANO
progressivamentesiriduceleffettoirrigidente
rispettoaicarichiverticali(123),cisimuove
versouninterventodisolomiglioramento
sismico
i i
cappa c.a.
connettori
Lastrasottileinc.a.ordinariooppureadalteprestazioni
3
fasce metalliche
chiodate
pannello multistrato
assito esistente
lastra di acciaio
3-5
3
5 mm
assito esistente
connettori
a spinotto
spinotto
(a)
Diaframmainpannellidilegnomultistrato
Diaframmainsottililastrediacciaio
saldature
DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANO
PANNELLO
f
c2
R3
r3
R4
r4
c1
c2
Fc
qm3 r3
q3 =
(M)
M
V
(V)
2
M=fL/8
M
fL/8
q3
Fc
c1
2
V=fL/2
r3
q3
f
Fc
c2
Bm3 qm3
Fc= M/z
r3
LESENA
CORRENTI
R3
R3
c1
Fc
(N)
N3
qm3 =
R3
Bm3
q3 =
N 3 = q3 (z-B
(
m3)
DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinCEMENTOARMATO
f
c2
R3
r3
R4
x Fc + Fc
Fc + Fc
Fsy
x 2/2
q x x
R 3 =R 4 =fL/2
r4
c1
Fc
d
x
y
L
(M)
2
M=fL/8
M
fL/8
45
(V)
LESENA
r3
q3
f
Fc
c2
Bm3 qm3
Fc= M/z
r3
2
V=fL/2
CORRENTI
R3
Fc
PANNELLO
AcC,AsC
c1
Fc
(N)
N3
qm3 =
R3
Bm3
q3 =
N 3 = q3 (z-B
(
m3)
AcL,AsL
DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONE DEI CORRENTI
ORGANIZZAZIONEDEICORRENTI
spinotti
doppia rete
armatura di
collegamento
ll
cordolo
spinotti
cordolo
[Ref.4]
DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinMULTISTRATOFENOLICO
d l perimetrale
i t l in
i acciaio,
i i chiodato
hi d t
cordolo
al panello e spinottato alla muratura
lamiera di pannelli di legno
coprigiunto multistrato
27mm, soggetti
gg
a
s=2mm
s
2mm
flusso di sforzi
tangenziali q
chiodi in acciaio ad
alta resistenza,
soggetti ad azioni
taglianti Vi e
disposti ad
interasse i.
Vi
q
DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinMULTISTRATOFENOLICO
cordolo perimetrale in acciaio, chiodato
al panello e spinottato alla muratura
llamiera
i
di pannelli di legno
coprigiunto multistrato
27mm, soggetti a
s=2mm
flusso di sforzi
tangenziali q
chiodi
spinotti
pannelli
multistrato
corrente
acciaio
assito
chiodi
pannelli
multistrato
assito
DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinMULTISTRATOFENOLICO
fasce metalliche
chiodate
PANNELLO
Pannelloagliappoggisoggettoal
flussomassimo
ss=q
= q3 / ES
(sCOMM =27.5mm,
P =1MPa)
pannello multistrato
assito esistente
COLLEGAMENTOPANNELLOPANNELLO
Fascedicoprigiunto
DIAFRAMMIDIPIANO
DIMENSIONAMENTODELDIAFRAMMADIPIANOinMULTISTRATOFENOLICO
COLLEGAMENTOPANNELLO LESENA MURATURA
COLLEGAMENTOPANNELLO LESENA
TramiteCHIODATURA
qx=Vic(d4) =
=11.5kN Viu
x=Vic(d4)/q
/
COLLEGAMENTOLESENAMURATURA
tramitePIOLI
qx=VSP(d16)=15kN
=VSP(d20)=20kN
x=VSP/q
DIAFRAMMIDIPIANO
tiranti
spinott
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODEICOLLEGAMENTI
SPINOTTI per trasferire il taglio ai setti resistenti
SPINOTTIpertrasferireiltaglioaisettiresistenti
lesena
lesena
q
lesena
Vi
Vi
Vi
Vi
spinotto
F
Forzaditagliosulconnettore:
di t li
l
tt
Vi=qxi
ii =VI/q
Vi:siricavadaprovesperimentaliomodellianalitici
(rif.VSP(d16)=15kN;VSP(d20)=20kN.Ingenerale1d16/50cm)
l''
l'
DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODEICOLLEGAMENTI
tiranti
ti
ti
spinotti
SPINOTTIpertrasferireiltaglioaisettiresistenti
V,KN
25
20
d16mm
15
posatoaseccoentro
muraturadimedie
10
5
0
0
-10
10
-20
20
-30
30
-40
40
spostamento, mm
[REF.5]
(rif.VSP(d16)=15kN;VSP(d20)=20kN)
DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODEICOLLEGAMENTI
TIRANTIpertrattenerelepareticaricatefuoripiano
pm
pm
tirante
tirante
cordolo
pannello
ll
Ap
fm
cordolo
F
f1
i
F
se A
sez.A
pm
azione sismica
dell'impalcato
ps
diaframma
di piano
co
pannello
hi
zona di competenza
azione sismica
delle murature
nella zona di competenza
Forzaditrazionesultirante:
F= s AS= pm xhi xi
DIAFRAMMIDIPIANO
ORGANIZZAZIONEEDIMENSIONAMENTODEICOLLEGAMENTI
TIRANTIpertrattenerelepareticaricatefuoripiano
pm
pm
tirante, d
bm
tirante, d t
bm
dm
b
cordolo
f mt
F
superficie
di rottura, Sm
F
Sm
DIAFRAMMIDIPIANO
3,5
Sfo
orzo di Aderrenza [MPaa]
3,0
2,5
2,0
tiran
1,5
bm
LVDT 6
1,0
LVDT 7
LVDT 8
0,5
0,0
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
4,50
DIAFRAMMIDIPIANO
ALTRESOLUZIONIPROPOSTEINLETTERATURA
Introduzionedistralli
metallici
Verificarechegli
sforzinonsiano
f i
i
eccessivamente
concentrati
Travireticolariinacciaiorealizzatenello
spessore del solaio
spessoredelsolaio
Concentrazionedeglisforzi
Difficoltosol
Difficoltoso leventuale
eventualecollegamentoalle
collegamento alle
murature
COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI
ilribaltamentodelleparetiperimetraliavvienequandoglieventualidispositividi
confinamento(qualicateneocontrafforti,solaiecopertura)nonfornisconoun
sufficientecontrastoallazionediribaltamentoindottadalsisma.
Lazioneribaltantepuincrementareinpresenzaditettispingenti
w
4
COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI
church office
church
old vestry
C=7%
Wc'
bell tower
Wc'
CW2
W2
Wm
H
CW1
W1
C=5%
C=20%
COPERTURESCATOLARI
FORMAZIONEDIDIAFRAMMIDIFALDA COPERTURESCATOLARI
nailed
nailed
steelstraps
straps
steel
plywood panels
plywood panels
existingexisting
planks planks
stud connected
wooden planks
existing planks
stud
connectors
(GiurianiandMarini,2005)
(Giurianietal.,2005)
thin steel plate
2-3 mm
e isting wooden
existing
ooden planks
concrete slab
stud connector
existing plank
(
(GiurianiandPlizzari,2000)
)
(PiazzaandTurrini,1983)
COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI CRITERIDIPROGETTAZIONE
metodosemplificatobasatosulcriteriodiresistenza
pannello di falda
timpano
corrente di gronda
h1
h3
1m
diaframma
di piano
timpano
componentiprincipalidellacopertura
scatolare
Lx
Ly
distribuzionedeicarichi
A.Marini,E.Giuriani
COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI CRITERIDIPROGETTAZIONE
r 1z
g1
g1
l 12
p1
h1
4
p3
f 1y = -r1y
r 1y
2
h3
Ly
r 1z
g1
3
p1
4
p3 h3
2 nA
r 1y
Strutturalabile
f1y = 2p1l12 + p3h 3
2
p3 h3
2 nA
Azioneatelaio
n A = (p1l12h1 + p3h 3h1 ) / L y g1l12 / 2
v A = p3h 3 / 2
COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI CRITERIDIPROGETTAZIONE
r 1z
g1
g1
l 12
p1
h1
4
p3
f 1y = -r1y
r 1y
2
h3
Ly
r 1z
g
f1y -r1y
f1y
Strutturalabile
f1y = 2p1l12 + p3h 3
COPERTURESCATOLARI
f1y -r 1y
Diaframmidifaldaprogettaticomefoldedplates
semplicementeappoggiatesuitimpaniditestataesoggettia
caricouniformemente
f1y
Ry
x
f1y L2x /8
c 13
f1y L x /2
f1y
1
z
Lx
Ry
y
Ly
M(x)
F13((x))
f1y
F13(x)
x
y
2
M f1y L x
F13 =
=
Ly
8L y
V
progettodeldiaframmacomestruttura
CORRENTEPANNELLO
progettoconnessioni:
Pannello Pannello
Pannello Correnti
Pannello Lesene
Lesene Muratureperimetrali
COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI
COPERTURESCATOLARI
VERIFICA DI DEFORMABILITADELLACOPERTURASCATOLARE
VERIFICADIDEFORMABILITA
DELLA COPERTURA SCATOLARE
nodo 2
(11)
3 3'
f 1y
ye
ye
4
4'
nodo 1
2'
me
5
deformazioneallostatolimite
didannoeultimo
Fo
ye
= h3
COPERTURESCATOLARI
VERIFICADIDEFORMABILITADELLACOPERTURASCATOLARE
(11)
'
e
ye yew
y'e
1 L3
Lx 1 1
x
= f1y
+
*
*
24
2 Lyt G w
E w J id
5 f L4
f1y L2x
1y x
+
ye =
*
*
384 E w J id 8 G w L y t cos
Diaframmainpannellimultistrato:rigidezzeequivalenti
p
g
q
E*w =
G*w =
k n lp
k n lp
2A wn +
Ew
A wn = x n t
k n lp
k n lp
2A wn +
Gw
lp =1200mm,Awn = 50mm27.5mm,
x n
passo chiodatura
passochiodatura
Ew=5000MPa,Gw=2500MPa,kn =2700N/mm(rigidezzadelchiodo)
COPERTURESCATOLARI
COLLEGAMENTODELLACOPERTURASCATOLARECONLEPARETIPERIMETRALI
pannelli di legno multistrato
correnti di gronda
correnti di gronda
spinotti
strato sottile di
malta di calce
armato con rete
da intonaco
spinotti
bonifica della
muratura
mediante
iniezioni di
malta di calce
ancoraggi
profondi
( )
Caricco [kg]
COPERTURESCATOLARI
3000
SABBIOCHIESE,13.01.2009
SantuariodellaMadonna
dellaRocca p
pontenord
2500
provaditagliosu
collegamentoaspinottotra
piastradiacciaio p
p
pannello
dilegnoestratodimaltadi
calcearmatacon4stratidi
retedaintonaco muratura
2000
1500
1000
500
0
0
spostamento [mm]
8
COMP. A
COMP. B
Ly = 10.0 m
h1 = 2.02 m
h3 = 3.0 m
sm= 0.5 m
m = 20 kN/m3
= 22
l12 = 5.39 m
l 12
p1
p3
g1=3 kN/m2
p1 = 0.2
0 2 g1= 0.6
0 6 kN/
kN/m2
p3 = 0.2 (m sm )= 2 kN/m2
Ly
l 12
p1
a
Ly
p3
COPERTURESCATOLARI
APPLICAZIONISTRUTTURALI
hipped end
roof diaphragms
head gable
floor diaphragm
x
porch columns
south wall
y
head gable
PalazzoCaliniaiFiumi,Brescia,
Palazzo
Calini ai Fiumi Brescia
FacoltdiLegge
(progetto:prof.ing.E.Giuriani)
COPERTURESCATOLARI
APPLICAZIONISTRUTTURALI
SanFaustino,SegreteriaStudenti
dellUniversitdeglistudidiBrescia
(progetto:prof.ing.E.Giuriani)
1.
2.
3.
5.
6.
7.
Giuriani E. 2004. Lorganizzazione degli impalcati per gli edifici storici. LEdilizia. Speciale Legno strutturale, N. 134.
Giuriani E., Marini A. 2008. Wooden roof box structure for the antiseismic strengthening of historic buildings.
Journal of Architectural Heritage: Conservation, Analysis and Restoration. ISSN 15583058
558 3058 Vol.
Vol.2(3)
(3) Pag. 226246.
6 46.
Del Piccolo M., Giuriani E., Marchina E. 1999. Studio sperimentale sulle connessioni solaioparete mediante
ancoraggi iniettati, Universit degli Studi di Brescia, Dip. Ingegneria Civile, Technical Report n. 23.
Tengattini C.G., Marini A., Giuriani E. 2006. Connessioni a taglio nelle murature. TR 3a.1UR111 RELUIS Progetto di
ricerca N.1 Vulnerabilityy assessment and antiseismic strengthening
g
g of masonryy buildings.
g
Giuriani E., Plizzari G.A., Bassini C. 1999. Experimental results on masonry wall anchored ties. VI Intern. Conference
"Structural Studies, Repairs and Maintenance of Historical Buildings STREMAH 99", Dresden C.A. Brebbia, W.Jager
Editors, WIT Press, Southampton, UK, pp.5564.
Giuriani E.,, Marini A. 2008. Experiences
p
from the Northern Italyy 2004 earthquake:
q
vulnerabilityy assessment and
strengthening of historic churches. Invited paper. VI International Conference on Structural Analysis of Historical
Constructions SAHC 2008. 24 July, Bath, England. pag. 1324. Ed. Taylor and Francis, London, UK. ISBN 9780414
468725.
APPENDICE
CALCOLO DI
DI SOLAI MISTI LEGNO
DISOLAI
LEGNOCLS
Ref. [5]
cappa c.a.
connettori
- Soluzione valida anche per solai nuovi in lamellare per grandi luci
- Zona sismica: possibilit di organizzare il diaframma di piano
Vi
Tipi di connettori:
Vi
Vi
Tipi di connettori:
Vi
50
ASSITO INTERROTTO
45
40
Vu
35
30
25
20
P11-S20ik7
P18-S20ik7
P21-S20ik7
Giuriani
Piazza
EC5
15
10
Kp
5
0
0
10
12
14
16
18
Slip, [mm]
1) CAMPO ELASTICO
Kp
2) COMPORTAMENTO A
ROTTURA
u
20
860
BREVE DURATA
LUNGA DURATA
Load, F [kN]
180
Calcestruzzo
Connessione
infinitamente rigida
160
Legno
Load, F [k
kN]
140
120
100
3Pes
80
2Pes
60
Calcestruzzo
40
Freccia 1
Freccia 2
Freccia 3 Pes
Freccia 4
Connessione
nulla
20
Legno
0
0
10
20
30
40
50
60
Deflection, f [mm]
70
80
90
100
860
*
Pes
= (2,5kN/m2 + 3kN/m2 * 0,3) * 0,9m = 3,06kN/m
M*es
P=4,2kN
14 57mm
14,57mm
12
14
Deflection, f [mm]
D
12
+ 55%
8
10
8
6
4
f/L 1/450
f/L=1/450
ftot =14,57mm+4,4mm=18,97mm
14 57
+4 4
18 97
4
Freccia 1
Freccia 2
F
Freccia
i media
di
umidit trave
0
0
12
15
18
21
24
Time, t [g]
27
30
33
36
39
42
Mo
oisture Con
ntent [%]
10
MODELLI ANALITICI
per il calcolo di strutture miste legno-calcestruzzo
HP di connessione deformabile
K P1
METODO N
HP di connessione
assente
K P2 KP1
METODO MHLER e
METODO N MODIFICATO
Kp =
Kp1 Kp2
Kp = 0
Jid=1.2-1.4 Jeff
Jeff= 6-7J0
J0=Jw+Jc
w
0 A sfavore di sicurezza
sottostima il reale stato
di sforzo e deformazione
Buona approssimazione
dello stato di sforzo e di
deformazione reale
Previsione
eccessivamente
cautelativa di sforzi e
deformazioni
HP di connessione deformabile
K P1
METODO N
K P2 KP1
METODO MHLER e
METODO N MODIFICATO
HP di connessione
assente
Buona approssimazione
dello stato di sforzo e di
deformazione reale
KP= 2 KSER
Previsione
eccessivamente
cautelativa di sforzi e
deformazioni
e METODO N MODIFICATO
e METODO N MODIFICATO
I eff = I 0 + (I id I 0 )
E w ((Iid I 0 ) s
1/ = 1 +
d G2
K P L2
2
SLU: Kp
p = 2/3 Kser
-
(K )
= coefficiente di efficacia;
P
Ew e Ec = moduli elastici del legno e del calcestruzzo;
Iid = momento dinerzia della sezione ideale omogeneizzata al legno (mm4);
I0 = Iw + nIc (mm4) = momento dinerzia della sezione priva di connessione omogeneizzata al
legno;
n=Ec/Ew coefficiente di omogenizzazione;
dG = distanza fra i baricentri della soletta e del travetto (mm);
s eq = 0,75s min + 0,25s max
s = passo dei connettori (mm);
KP = rigidezza del singolo connettore (N/mm);
L = luce della trave (mm).
dG
dN/dx
Mc
N
N
Mw
Mc
N+dN
M c+ dM c
Mw
N+dN
Mw+ dMw
N
dx
Mc =
nI c
M;
I eff
M N M Mc Mw
N=
=
dG
dG
Mw =
N=
Iw
M
I eff
M
dG
I
1 0
I eff
Mc,Mw,N
M I id I 0
=
I eff
dG
dG
Mc
N
N
Mw
dN/dx
N
Mc
N+dN
M c+ dM c
Mw
N+dN
Mw+ dMw
N
dx
c =
Il flusso di taglio risulta:
N Mc
m
A c Wc
w =
N Mw
m
A w Ww
c, w
dN
1 I idd I 0 dM
1 I idd I 0
q=
=
V
dx d G
I eff dx d G
I eff
q Vp
q,V
Risultatisperimentali
p
mostranocomesia
eccessivamente
afavoredisicurezza
MODIFICATO
La freccia istantanea della trave mista pari alla freccia della trave calcolata
nellipotesi
di connessione infinitamente
f
rigida pi un v dovuto alla deformabilit
f
delle connessioni
veff = vid + v
v = 10
Vp = K P
Si ricava il p
passo s
Sc
Vp /s = Vmax
I id
Si calcola Ieff
I eff
v id
=
Iid
v id + v
= /d* con d * =
= v / L
Iid
Sc
= 3,2
v = 10
DEFORMABILIT:
ufin,eff = ufin,Moehler
5 pL4
=
(1 + k def )
384 EJeff
METODO
MODIFICATO
5 pL4
=
(1 + k def ) + 10(1 + k def )
384 EJid
Vi
Vi
METODO
Si calcola:
x id , Jid
M
x id
w =
Jid
Per la freccia:
ufin
5 pL4
=
(1 + k def )
384 EJid
errore del
d l - 40-50%
40 50% sull
calcolo della freccia
NON ACCETTABILE!
+17%
Connessioni rigide
(Metodo n)
100
80
60
metodo n
Connessioni
deformabili
(Moehler)
40
DIFFERENZE MOLTO
PRONUNCIATE NEL
CALCOLO DELLE
FRECCE
moehler
metodo n
modificato
20
0
5
DIFFERENZE
MODESTE NEL
CALCOLO DEGLI
SFORZI
10
15
20
140
[MPa]
+42%
42%
25
Connessioni rigide
(Metodo n)
120
Carico
o totale P [kN]
100
80
60
metodo n
40
20
metodo
moehler
Connessioni
deformabili
(Moehler)
metodo n
modificato
0
0
10
20
30
40
freccia [mm]
50
60
70
Connessioni -- caricate,
Legno
g + sollecitato
gw +g
gcls
I FASE
pI
MI
II FASE
gpp+q
pII
M II
2) STRUTTURA PUNTELLATA:
I FASE
Connessioni + caricate,
l
legno
-- sollecitato
ll it t
gw +gclsl +gpp+q
p
M
MODELLI ANALITICI
per il calcolo di di rigidezza e carico ultimo
della connessione
Vi
Vi
M d ll
Modelloanalitico:rigidezzaecaricoultimodellaconnessione
liti
i id
i
lti
d ll
i
Comportamentosperimentale
d ll i
dellasingolaconnessione
l
i
35000
30 000
30000
V
Vi[N]
25000
20000
15 000
15000
10000
5000
Modellazioneanalitica
Provedirifollamento
0
0.0
2.0
4.0
6.0
scorrimento,d[mm]
8.0
Lc
d
Comportamentoteorico della
connessione,conformeallespecifiche
delle attuali normative EC5 e CNR DT
delleattualinormativeEC5eCNRDT
206
Lw
L w ,tot 6d
L c,tot 3d
10.0
Alessandra Marini
MODELLI
La nuova normativa tecnica
Gelfi,GiurianieMarini
(19982002)
K ser
^
12( c w ) 3 E S IS
=
= K ser (k c , k w , d, E s )
Z
kw
w =
4ES JP
c = 4
)(
K ser = 124000
d
(4.34 + t / d)3
kc
4ES JP
Z = 3 c2 + 2w c + w + 3 t c w ( c + w ) + 3 t 2 c2 2w c + w + t 3 3c 3w
2
Gelfi,GiurianieMarini(19982002)
Fv ,Rk
f
f
f
hw hc d 2 2 yk
3 f
= min f hc + f hw
hw
K ser c
f hw
1 +
f hc
t 2 t
+
d
d
50
ASSITO INTERROTTO
45
Stud
d Shear fo
orce, Vi [k
kN]
40
35
30
25
20
P11-S20ik7
P18-S20ik7
P21-S20ik7
Giuriani
Pi
Piazza
EC5
15
10
5
0
0
10
Slip, [mm]
12
14
16
18
20
40
BS11
30
MC=12%
kw=900N/mmq
fhw =24MPa
d20
20
d16
d12
10
d20_EC5
d16_EC5
d12_EC5
0
0
10
20
30
40
50
t[mm]
K[kN//mm]
Vu
u[kN]
BS11
25
MC=12%
MC
12%
kw=900N/mmq
fhw =24MPa
20
15
d20
d16
10
d12
d20EC5
d16_EC5
d12_EC5
0
0
10
20
30
40
50 t[mm]
Taglio cconnettore
e, Vp [KN]
d=16mm
25
d=12mm
25
assitointerrotto(t=0)
6%
8%
10%
12% 20
14%
16%
18%
15
20%
20
15
LEGNOLAMELLARE
assitointerrotto(t=0)
6%
10
20%
10
20%
0
0
assitopassante(t=22mm) 6%
0
1
5
Scorrimento, [mm]
20%
CONNETTORE
d= 16mm
assito passante
Interasse connettori:
x1=100mm per 1/4L
x2=200mm zona centrale.
ESEMPIO
GEOMETRIA
Luce netta = 4.2 m,
Luce di calcolo = 4,37 m
interasse dei travetti di 0,50 m.
Legno di abete S1
Profilo resistente:
fmod = fmok kmod / m =
CARICHI
gK = 3.0kN/mq
3 0kN/mq
qK = 2.0kN/mq
durata media
Comb. Quasi perm. 2i =0.2
MATERIALE
ABETE S3
M = 1.5
Classe servizio 1
kdef = 0.6
Classe durata del carico:
t
kmod = 0.6
06
- permanente:
- media:
kmod = 0.8
PROFILO
f m0k(MPa)
f
(MP ) 17
ft0k(MPa) 10
VALORIDIPROGETTO
f m0d(MPa)
f
(MP )
kmod,II
ft0d(MPa)
5.33
ft90k(MPa) 0.4
fc0k(MPa) 18
fm90d(MPa)
0.21
fc0d(MPa)
9.60
f c90k(MPa) 2
f
2.9
9
fvk(MPa) 1.9
f c90d(MPa)
f
1 55
1.55
fvd(MPa)
1.01
E0mean(MPa) 9.5
E0,05(MPa) 6.4
Gmean
mean (MPa) 3.2
Md=8.23 kNm
Vd=7.25KnkN
9 07
9.07