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Corso Gestione e Manutenzione delle Strutture

(II Semestere, 2019/2020, Sede San Giovanni, Lunedi


8:30-10:30, Venerdi 14:30-16:30)
Prof. Ing. Fatemeh Jalayer
Cultore: Ing. Andrea Miano

Ufficio: Dipartimento delle Strutture per


L’Ingegneria e L’Architettura (DIST), Edificio 7,
Secondo Piano
University of Naples Federico II (UNINA)

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Lezione 13: Applicazione verifica delle
membrature composte, Le travi reticolari

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Verifiche NTC2018

Verifica di sezioni composte da elementi ravvicinati collegati con calastrelli o


imbottiture
La verifica di aste composte costituite da due o quattro profilati posti ad un intervallo
pari alle spessore delle piastre di attacco ai nodi e comunque ad una distanza non
superiore a 3 volte il loro spessore e collegati con i calastrelli o imbottiture può essere
condotta come per un’asta semplice trascurando la deformabilità a taglio del
collegamento se interassi dei collegamenti soddisfano le limitazioni della tabella. Nel
caso degli angolari a lati disuguali l’instabilità dell’asta con inflessione intorno all’asse
y della figura può essere verificata considerando un raggio d’inerzia.
i
iy  0
1,15

i0 è il raggio
d’inerzia minima
dell’asta composta.

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Verifiche NTC2018

Verifica di sezioni composte da elementi ravvicinati collegati con calastrelli o


imbottiture

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Applicazione: verifica di una asta tralicciata

Si verifichi in accordo con NTC 2028 un’asta tralicciata soggetta ad una azione
assiale di progetto valutata allo stato limite ultimo di 3500KN alta 10m ed
incernierata alle sue estremità. I correnti sono realizzati con profili IPE450 in acciaio
S235 ed i diagonali con piatti di sezione rettangolare 60x12 in acciaio S235.

IPE 450
h 450mm
b 190 mm
tf 14.6mm
tw 9.4 mm
r 21mm
A=Af 98.8 cm2
Iy 33740 cm4
Iz 1676 cm4

Figura dal libero di testo Ballio e Bernuzzi 5


Applicazione: verifica di una asta tralicciata

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Applicazione: verifica di una asta tralicciata

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Applicazione: verifica di una asta tralicciata

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Applicazione: verifica di una asta tralicciata

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Applicazione: verifica di una asta tralicciata

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Le travi reticolari

Le travi reticolari sono indicate a differenza delle soluzioni con profilati singoli a
parete piena per applicazioni in cui si debbano coprire grandi luci o siano presenti
forti carichi a causa della loro leggerezza e notevoli capacità prestazionali.

I componenti fondamentali delle travi reticolari sono:


• I correnti (briglie) che possono essere considerati equivalenti alle ali dei profili a
prete piena.
• Le aste di parete (aste di traliccio):
• Montanti: se disposti verticalmente
• Diagonali
• I collegamenti tra elementi che compongono la trave reticolare, tipicamente
distinti in nodi di attacco delle aste di parete e in giunti di corrente.

Correnti e aste di parte possono essere realizzati con profili singoli ovvero con
elementi composti, tipicamente le aste a correnti ravvicinati.
Negli edifici industriali sono comunamente utilizzate soprattutto per la
realizzazione della capriate.
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Le travi reticolari

Molto utilizzati sono i seguenti tipi di capriata:


• Capriata a cesoia
• Fink (Polonceau)
• Capriata inglese o (Howe)
• Capriata Bowstring

Figura dal libero di testo Ballio e Bernuzzi 12


Le travi reticolari

Particolarmente impiegate nell’ambito civile e


nella realizzazione di ponti viadotti passerelle
pedonali sono le travi reticolari a correnti
paralleli:
• Trave reticolare con traliccio a V e
montanti verticali in cui si alternano
diagonali tese e compresse.
• Trave reticolare con traliccio a V con aste
di parete costituite soltanto da diagonali
(trave Warren)
• Trave reticolare con diagonali tese e
compresse e montanti posti soltanto negli
angoli aperti verso l’alto per trasmettere i
carichi concentrati ai nodi inferiori.
• Trave reticolare con traliccio a N in cui
tutte le diagonali sono tese (trave Pratt)
• Trave reticolare con traliccio a N in cui
tutte le diagonali sono compresse (trave
Linville)

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Le travi reticolari

• Le soluzioni di trave reticolare Warren e Pratt con corrente superiore inclinato


(per esempio a semplice o doppia tendenza) sono utilizzate anche per la
realizzazione della copertura di edifici industriali.
• Le travi reticolari per tutti i tipi di collegamenti (saldature o bullonature) sono
dimensionate sulla base di uno schema che considera ogni asta incernierata
alle sue estremità. A patto che:
• Per tutte le aste compresse devono essere assunte la lunghezza di libera
inflessione pari alla distanza tra i vincoli ideali di cerniera. I momento flettenti
dovuti alla continuità delle aste possono essere trascurati dato che non si sfrutti
la solidarizzazione dei nodi per ridurre la lunghezza di libera inflessione.
• Per aumentare le caratteristiche prestazionali delle aste di parete può essere
inserita una orditura secondaria o locale composta da elementi aggiuntivi che
limitano la lunghezza di libera inflessione dei correnti nel piano della trave
reticolare.

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Le travi reticolari

• Lo schema della trave deve essere


tracciato con riferimento agli assi
baricentrici e ci deve essere sempre
totale corrispondenza tra il modello
di calcolo e la struttura realizzata. Gli
assi baricentrici di tutti elementi
concorrenti in un nodo devono
convergere dove è stata ipotizzata la
cerniera.
• Nel caso in cui non venga garantito,
possono nascere azioni taglianti e
flettenti di entità non trascurabile
che se non debitamente conteggiate
nella progettazione possono ridurre
la capacità portante dell’elemento
composto reticolare.

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Le travi reticolari

Le soluzioni più ricorrenti a livello di


componenti per la realizzazione delle
travi reticolari a correnti paralleli:
• Trave con correnti a T e diagonali
realizzati con tondi.
• Trave con correnti a T e diagonali
realizzati con angolari o con profili
a C.
• Trave in profili leggeri costituti da
lamiere sottili sagomate a freddo
• Trave con profili tubolari cavi
• Trave reticolare realizzata da
angolari
• Trave reticolare con correnti
costituiti da profili a C accoppiati e
aste di parete realizzate con
angolari

Figura dal libro di testo Ballio e Bernuzzi 16


Le travi reticolari

• Trave reticolare con correnti a adoppio


T e aste di parte realizzate con profili a
C accoppiati
• Trave reticolare interamente realizzata
da profili a doppio T.

Figura dal libero di testo Ballio e Bernuzzi 17


Le travi reticolari

La progettazione delle travi reticolari deve essere condotta in riferimento a:


• Stati limite di servizio (deformabilità)
• Stati limite ultimo di resistenza relativi allo stato tensionale di tutte le aste e
collegamenti
• Stati limite ultimo di instabilità degli elementi compressi e presso-inflessi della
trave reticolare e dell’intero corrente compresso.

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Le travi reticolari: La deformabilità

Lo spostamento trasversale nel caso di travi reticolari può essere determinato con i
metodi tipo lavoro virtuale, metodo agli elementi finiti, oppure trattamenti
semplificati.
• Mediante applicazione del principio dei lavori virtuali lo spostamento trasversale
di una trave reticolare viene stimato considerando soltanto in contributi relativi
all’allungamento o ad accorciamento delle aste. Data un a trave reticolare
composta da m aste in acciaio (con modulo di elasticità pari a E), lo spostamento
v viene calcolato come:
m
N i N i1 Li
 
i 1 EAi

Dove Ai e Li sono l’area e la lunghezza dell’asta i; Ni e Ni1 sono le azioni interne nelle
aste relativamente alla condizione di carico data e a quella generata da una forza
unitaria applicata nella sezione in cui si vuole calcolare lo spostamento v.

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Le travi reticolari: La deformabilità

Un importante contributo in termini di spostamento caratteristico delle travi


reticolari con collegamenti bullonati è associato allo spostamento foro –bullone.
Una stima di questo contributo tipicamente anelastico può essere ottenuta come la
somma di una aliquota dovuta agli assestamenti dei giunti dei correnti vC ed una
dovuta a quelli agli estremi delle diagonali vD.
nL LL
 FB  vC  vD    d   d   d 
6h p h
f-d rappresenta la differenza tra il diametro del foro e quello del bullone , n è il
numero totale dei giunti nei correnti di tipo a sovrapposizione ( i giunti con copri
giunti valgono doppio), L e h sono rispettivamente luce e altezza della trave
reticolare, p è il passo dei nodi delle aste di parete e Ld la lunghezza dei diagonali.

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Le travi reticolari: La resistenza

• Le verifiche di resistenza degli elementi che compongono la trave reticolare


vengono effettuate sulla base dei criteri già presentati per le membrature tese o
compresse. Nel caso di elementi compressi oppure presso-inflessi devono
essere effettuate anche le verifiche di stabilità sia sul singolo elemento sia
sull’intero tratto do corrente compresso.
• Alcuni problemi possono sorgere se gli elementi diagonali bullonati sono
realizzati con un angolare singolo, profilo che non può essere forato in
corrispondenza dell’asse baricentrico poiché dado e rondella interferiscono con
il lato non forato o con il raggio di raccordo dell’angolare, ossia non è
disponibile fisicamente lo spazio per il loro posizionamento e serraggio. Si
preferisce effettuare le foratura in corrispondenza dell’asse di truschino che
non è l’asse baricentrico del profilo.
• Volendo rispettare la condizione che gli assi baricentrici di tutte le aste che
concorrono in un nodo convergano nello stesso punto, la piastra del nodo è
soggetta all’azione assiale trasmessa dall’angolare N mentre i bulloni eccentrici
rispetto alla retta di applicazione del carico devono essere in grado di assorbire

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Le travi reticolari: La resistenza

• Un azione flettente parassita pari a Ne che interessa sia la piastra che l’angolare.
In alternativa alla definizione dell’elemento composto in base agli assi
baricentrici delle componenti scomoda per il disegno e la tracciatura delle
piastre in quanto i fori non concorrono in un unico punto è preferibile tracciare i
nodi di attacco della trave reticolare sulla base degli assi del truschino. In questo
caso gli assi baricentrici si intersecano a coppie. Con riferimento al nodo della
trave reticolare in cui i punti A, B e C rappresentano le intersezioni tra gli assi
baricentrici degli elementi si ha un momento flettente parassita N4e che deve
essere ripartito tra le varie aste.

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Le travi reticolari: La resistenza

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Le travi reticolari: La stabilità

• La lunghezza di libera inflessione Le,v nel piano della capriata viene assunta come
la distanza tra i due vincoli ideali di cerniera e nel caso di collegamenti bullonati
ciò viene garantito se i bulloni di ogni collegamento sono almeno due.
• Gli elementi compressi possono sbandare anche fuori dal piano della capriata e
si rende necessario valutare la pertinente lunghezza di libera inflessione Le,h fuori
piano che dipende dalla orditura tridimensionale della struttura. La limitazione
di Le,h può essere affidata ai controventi orizzontali di piano/copertura ad un
aspecifica controventatura longitudinale oppure vincolando i punti inferiori con
quelli superiori della trave reticolare tramite elementi tesi ( o sistemi di funi) che
possono lavorare alternativamente a seconda della direzione in cui tende a
verificarsi lo sbandamento.
Il DM 96 raccomanda che:
• Nel caso di aste di corrente di travi reticolari piane, per valutare la lunghezza
d’inflessione nel piano della travatura si consideri un fattore unitario della
lunghezza efficace b=1, perla lunghezza d’inflessione nel piano normale a quello
della travatura si assume b=1 se esistono alle estremità dell’asta ritegni
trasversali adeguatamente rigidi.
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Le travi reticolari: La stabilità

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Le travi reticolari: La stabilità

• Per ritegni elasticamente cedevoli si deve invece effettuare una verifica


apposita.
• Nel caso di aste di parete si deve assumere come fattore di lunghezza efficace
nel piano della parete b=Lred/L comunque non minore di 0.80, Lred è la distanza
tra i baricentri delle bullonature delle chiodature o delle saldature di attacco alle
estremità.
• Se all’incrocio tra un’asta compressa e una tesa l’attacco tra le due aste ha una
resistenza non minore di 1/5 di quella dell’attacco di estremità dell’asta
compressa il punto di incrocio potrà considerarsi impedito di spostarsi nel piano
della parete. In ogni caso la lunghezza da considerare non deve essere minore
di L0=0,5L. Per l’inflessione nel piano normale a quello della parete i coefficienti
della lunghezza efficace b verranno determinati mediante metodi di calcolo che
tengono contro delle azioni presenti nella coppia di aste. In favore di sicurezza si
possono considerare il riferimento riportati per gli elementi compressi.

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