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A.A. 2010-2011
Le coperture in legno
LA CAPRIATA
Tra scienza ed arte del costruire
Il forte intreccio di storia, tecnologia, architettura e cultura
materiale, fa [] comprendere come la capriata non sia
facilmente riducibile a categorie, schematismi o anche
complessi modelli strutturali. Anzi, con efficace sintesi, si pu
affermare che le capriate non appartengono alla scienza
delle costruzioni, bens allarte del costruire, quasi a
sottolineare che, per quanto raffinati siano i modelli di
calcolo, niente pi della perizia esecutiva, specie nella
realizzazione dei nodi di confluenza delle membrature
resistenti, o giunzioni e unioni, o nella scelta del materiale,
garantisca la sicurezza strutturale
Lo studio della
capriata non pu
prescindere
dallanalisi dei
particolari
costruttivi
LA CAPRIATA
Tipi strutturali in dipendenza
dai particolari costruttivi
Falsa capriata o Capriata trave
Il monaco poggia sulla pseudo
catena e i falsi puntoni sul
monaco.
I particolari
costruttivi dei nodi
determinano il
modello strutturale
LA CAPRIATA
Particolari costruttivi
semplice
Unione
a dente
cuneiforme
doppio
LA CAPRIATA
Particolari costruttivi
Esempio di nodo
catena-puntone con
dettaglio per
impedire lo
scalzamento del
tallone
Esempio di nodo
catena-puntone con
elementi metallici di
rinforzo:
Una bandella
(reggia)
Una staffa con
unione regolabile
Corso di Recupero e conservazione degli edifici A.A. 2010-2011
La capriata
semplice come
triangolo rigido
Le capriate con
molte aste come
strutture reticolari
classiche
LE STRUTTURE
RETICOLARI CLASSICHE (1)
Si definiscono sistemi reticolari quelli costituiti da aste
rettilinee reciprocamente vincolate alle estremit mediante
cerniere, ed a terra mediante vincoli esterni
(ANTONINO GIUFFR)
Le strutture reticolari sono isostatiche e quindi di facile
risoluzione anche senza sofisticati strumenti di calcolo.
La trattazione classica prevede aste interrotte in
corrispondenza di ogni cerniera e carichi applicati ai nodi.
Per la progettazione di una nuova struttura reticolare in
acciaio questa schematizzazione abbastanza valida perch
posso concentrare i carichi sui nodi ed il peso delle aste
trascurabile; nellanalisi di una capriata in legno
(specialmente se gi esistente) queste ipotesi difficilmente
possono essere considerate applicabili.
Corso di Recupero e conservazione degli edifici A.A. 2010-2011
Lo schema della
trave reticolare
classica
adeguato allo
studio delle
strutture in
acciaio, meno a
quello delle
capriate in legno
LE STRUTTURE
RETICOLARI CLASSICHE (2)
Calcolo dei nodi, delle aste e dei vincoli esterni
In una struttura reticolare piana ogni nodo ha due gradi di
libert (2 g.d.l.); consideriamo ogni asta come un vincolo che
controlla la distanza relativa fra due nodi.
2 Nc = Na + N e
Nc = numero di cerniere
Na = numero di aste
Ne = numero di vincoli esterni
LE STRUTTURE
RETICOLARI CLASSICHE (3)
Alcune considerazioni
1.
2.
Na = 2 Nc 3
3.
LANALISI DELLE
STRUTTURE RETICOLARI (1)
Il metodo grafico di equilibrio dei nodi
Il metodo applicabile quando la trave reticolare ha almeno un nodo
in cui convergano due sole aste e vi sia un carico esterno.
Dal momento che i carichi sono applicati esclusivamente ai nodi le
azioni interne alle aste sono dirette assialmente; se in un nodo
convergono solo due aste la cui azione interna ancora incognita
possibile calcolarne i valori imponendo lequilibrio del nodo (di una
forza conosco direzione modulo e verso, delle altre due solo la
direzione).
Equilibrio del
NODO I
III
2
II
1
3
8
IV
9
4
5
VI
LANALISI DELLE
STRUTTURE RETICOLARI (2)
Il metodo di Cremona (diagramma cremoniano)
Per rendere pi rapida lanalisi delle strutture reticolari nel 1872 Luigi
Cremona (*) propone un metodo che prevede di riunire in un unico
diagramma tutti i poligoni di equilibrio dei nodi. Nel disegno a mano il
diagramma cremoniano comporta semplificazioni grafiche e la
riduzione degli errori connessi al riporto delle forze.
Si parte dallequilibrio di un nodo in cui convergono due aste e con
un carico esterno; poi si procede con lequilibrio dei nodi che via via
si trovano con due sole aste con azione interna incognita.
(*) LUIGI CREMONA, Le figure reciproche nella statica grafica, Milano, 1872.
III
3
II
1
IV
9
4
5
VI
LANALISI DELLE
STRUTTURE RETICOLARI (3)
Il metodo delle sezioni di Ritter
Il metodo di Ritter consente di calcolare lazione interna ad unasta di
una struttura reticolare.
Si pratica nella travatura reticolare una sezione con una linea che
interseca solo tre aste, due delle quali convergono in una cerniera.
Imponendo lequilibrio a rotazione di una delle due porzioni della
struttura attorno a quel nodo si calcola la sollecitazione nellasta
sezionata non convergente nella cerniera.
III
2
Pii=2000 kg
Pi=1000 kg
,45
185
II
1
3
8
4
5
VI
Ri=4000 kg
300
IV
9
VI
300
Pv
Pvi
Pi
Pvii
Piii + Pii/2
Piv
Pv + Pvi/2
Pi + Pii/2
Pvii + Pvi/2
La zona
tratteggiata
(superiore)
COMPRESSA
La zona bianca
(inferiore)
TESA
Momento flettente
1/3 x H/2
H/2
2H
3
H
H/2
1/3 x H/2
Le risultanti delle
tensioni di trazione e
compressione che si
sviluppano nella
trave costituiscono
una coppia interna
2
= C
3
C
H/2
1
H
HB
C = max B =
max
2
2
4
B
2 H
2 H HB
B H2
M=
C =
max = max
3
3
4
6
max
M
=
B H2
M
=
W
Tensoflessione
l = Lo / r
la snellezza
Lo
r = (J/A)1/2
Pressoflessione
10
0/10
1,00
1,01
1,01
1,02
1,02
1,02
1,03
1,03
1,04
1,04
11/20
1,04
1,05
1,05
1,06
1,06
1,06
1,07
1,07
1,08
1,08
21/30
1,09
1,09
1,10
1,11
1,12
1,12
1,13
1,14
1,14
1,15
31/40
1,16
1,17
1,18
1,19
1,21
1,22
1,23
1,24
1,25
1,26
41/50
1,28
1,29
1,31
1,32
1,34
1,36
1,37
1,39
1,40
1,42
51/60
1,44
1,46
1,48
1,50
1,52
1,54
1,56
1,58
1,60
1,62
61/70
1,65
1,67
1,70
1,72
1,75
1,78
1,80
1,83
1,85
1,88
71/80
1,91
1,94
1,98
2,01
2,04
2,07
2,10
2,14
2,17
2,20
81/90
2,24
2,28
2,31
2,35
2,39
2,43
2,47
2,50
2,54
2,58
91/100
2,62
2,66
2,71
2,75
2,79
2,83
2,87
2,92
2,96
3,00
101/110
3,06
3,13
3,19
3,25
3,32
3,38
3,44
3,50
3,57
3,63
111/120
3,70
3,77
3,84
3,91
3,98
4,04
4,11
4,18
4,25
4,32
121/130
4,40
4,47
4,55
4,62
4,70
4,77
4,85
4,92
5,00
5,07
131/140
5,15
5,23
5,31
5,39
5,48
5,56
5,64
5,72
5,80
5,88
141/150
5,97
6,05
6,14
6,23
6,32
6,40
6,49
6,58
6,66
6,75
151/160
6,84
6,94
7,03
7,12
7,22
7,31
7,40
7,49
7,59
7,68
161/170
7,78
7,88
7,98
8,08
8,18
8,27
8,37
8,47
8,57
8,67
171/180
8,78
8,88
8,99
9,09
9,20
9,30
9,41
9,51
9,62
181/190
9,83
9,94
10,05
10,16
10,28
10,39
10,50
10,61
10,72
9,72
10,83
191/200
10,95
11,06
11,18
11,30
11,42
11,53
11,65
11,77
11,88
12,00
201/210
12,12
12,25
12,37
12,49
12,62
12,74
12,86
12,98
13,11
13,23
211/220
13,36
13,49
13,62
13,75
13,88
14,00
14,13
14,26
14,39
14,52
221/230
14,66
14,79
14,93
15,06
15,20
15,33
15,47
15,60
15,74
15,87
w
Coefficiente
maggiorativo
dellazione assiale
per tener conto
del fenomeno
dinstabilit
pressoflessionale
per carico di
punta
tmax
= T S* / ( J b )
S*
tmax
= 3/2 T / A
tmax
= 4/3 T / A
A = b h/2
A=
4 R / (3
h/4
(Formula di Jourawsky)
Jsez. completa =
R^2 / 2
R^4 /4
Fv
(risultante di
assiale e taglio)
Fh
Se non si
soddisfano le
verifiche
possibile
utilizzare chiodi,
bulloni o staffe
Possibile variante
nella connessione
Verifica di scorrimento
del tallone
tmax = Fh / ( a b )
b
b'
a
h ( b -2 b )
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