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Long span arched bridges with long suspended deck for the variant at km

295+375 of the "interoceanic" road Peru-Brazil


Ponti ad arco con impalcato sospeso di grande luce per la variante al km
295+375 della strada “interoceanica” Perù-Brasile
Giacomo Comaita1, Fabio Pedemonte1, Daniele Giometti1, Alessandro Leone1, Fulvio
Besseghini2, Carlo Beltrami1
1,
Lombardi Ingegneria S.r.l., Milan, Italy
2
Lombardi Engineering SA, Giubiasco, Switzerland
Email: carlo.beltrami@lombardi.group
L’autore di riferimento per questo paper è: Carlo Beltrami

ABSTRACT: The project involves the construction of two 130m single-span arch bridges, with suspended decking with "Nielsen"
type tendons, crossing a river along the "interoceanic" road connecting Peru and Brazil. The structure has an optimized mixed steel-
concrete composition: box section steel arches and concrete deck with steel stiffening beams. The structure exhibits a remarkable
aesthetic impulse (arrow 26.0 m and ratio f / L = 1/5). The bridges are equipped with support isolation devices by friction pendulum
type, among the first applied in Peru and that allow high seismic performance. The bridges are founded on abutments in reinforced
concrete of the passing type and with a foundation by large diameter bored piles incorporated in the river banks. The two bridges have
been launched over the top of the river, through intermediate towers and bridge headgear. / Il progetto prevede l'esecuzione di due
ponti ad arco di luce 130m ad unica campata, con impalcato sospeso con pendini tipo "Nielsen", a scavalco di un fiume lungo la strada
"interoceanica" a collegamento fra Perù e Brasile. La struttura è stata ottimizzata con una soluzione mista: archi a sezione scatolare
in acciaio e impalcato in calcestruzzo con travi irrigidenti in acciaio. La struttura esibisce un notevole slancio estetico (freccia 26,0 m
e rapporto f / L = 1/5). I ponti sono dotati di dispositivi di appoggio di tipologia isolatori ad attrito, fra i primi applicati in Perù e che
consentono elevate prestazioni sismiche. I ponti sono fondati su spalle in calcestruzzo armato di tipo passante e con platea di pali
trivellati di grande diametro inglobate negli argini del fiume. I due ponti sono stati varati di punta sopra il fiume, per il tramite di torri
intermedie ed avambecco.

KEYWORDS: arch bridge; steel-concrete bridges; seismic isolation / ponti ad arco; ponti misti acciaio-calcestruzzo; isolamento
sismico
le richieste dell’Ente/Cliente erano quelle di valutare
e verificare strutturalmente anche scenari eccezionali
1 INTRODUZIONE di rottura di un pendino (per esempio a causa di urti e
sviii di mezzi). In queste condizioni la configurazione
Il contesto in cui è localizzata l’opera ha di pendini prevista garantisce una maggiore
rappresentato un ruolo fondamentale nelle scelte robustezza, vincolando ogni nodo inferiore con due
progettuali fatte. In primo luogo, l’aspetto idraulico: cavi (anziché uno di una pendinatura di tipo
il Rio San Gaban è caratterizzato da un forte regime “verticale” o “radiale”).
torrenziale, con livelli piena superiori a 8.00m e
velocità della corrente elevate. In un contesto del
genere, eventuali opere in alveo, benché protette,
avrebbero rappresentato potenziali punti deboli nei
confronti della robustezza globale dello scavalco.
Quindi si è optato per una soluzione a singola
campata su una luce di circa 130m, limitando alle sole
fasi di costruzione (varo dell’impalcato) la presenza
di torri provvisorie in alveo. La scelta tecnica sul tipo Figure 1. Longitudinal view of the bridge / Profilo longitudinale
di impalcato è ricaduta su un ponte ad arco a spinta ponte ad arco
eliminata, con struttura portante in acciaio e soletta
collaborante (trasversalemente) mediante piolature.
Per quanto riguarda il sistema di pendinatura, la
scelta è ricaduta su uno schema tipo Nielsen in modo
tale da garantire anche un’elevata “ridondanza”
strutturale anche a livello di impalcato. In particolare,
2 CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA

Le indagini geognostiche condotte hanno permesso di


ricostruire il seguente profilo stratigrafico di
riferimento entro le profondità di interesse per il
dimensionamento delle fondazioni dei ponti.
Primo settore: fino alla spalla sinistra del Ponte 1.
Riporto sabbioso ghiaioso, limitato alla base da
materiale alluvionale grossolano.
Secondo settore: tratto fra i due ponti. Sabbia
subangolare da poco a mediamente addensata, alla cui
base si incontra materiale alluvionale ghiaioso, a
granulometria crescente con la profondità.
Terzo settore: dalla spalla sinistra del Ponte 2 a fine
tracciato. Terreno alluvionale sabbioso-ghiaioso con
presenza di blocchi rocciosi; a seguire si ha il
substrato roccioso della formazione di San Juan
(ardesia con presenza di lutiti). Figure 2. Typical scheme of pile foundation for abutments: plan
/ Schema tipologico della fondazione su pali delle spalle: pianta
I valori caratteristici dei parametri geotecnici di
interesse sono i seguenti.
Unità  c’ ’ E0 Em
3
kN/m kPa ° MPa MPa
_________________________________________________
Riporto sabbioso-ghiaioso 18 0 34 200 -
Sabbia 17 0 34 200 -
Ghiaia e blocchi 20 10 36 >350 -
Form. S.Juan molto fratturata 25 50 33 - 225
Sana 25 115 45 - 830
_________________________________________________

3 CONCEZIONE FONDAZIONI

Le scelte fondazionali hanno perseguito i seguenti


obiettivi: Figure 3. Typical scheme of pile foundation for abutments:
• efficienza strutturale statica e sismica; transversal section / Schema tipologico della fondazione su pali
• massima rigidezza (“spill through”); delle spalle: sezione trasversale
• alta capacità di carico verticale, orizzontale e
rotazionale; È stata svolta un’analisi di sensitività facendo variare
• limitazione degli scavi; numero e (conseguentemente) lunghezza dei pali, per
• massima sicurezza dal punto di vista idraulico. cercare un’ottimizzazione delle relative quantità:
Le spalle sono state dunque fondate su n. 18 pali sono state così individuate due configurazioni
di diametro D 1200 mm, a eccezione della spalla ottimali (in termini di lunghezza complessiva dei pali)
sinistra del Ponte 2, basata su fondazione diretta su per le spalle del Ponte 1:
roccia, che in questo punto si incontra alla quota di nP = 18 / Lp = 20m numero/lunghezza pali
fondazione della spalla. Le spalle sono inoltre protette nP = 15 / Lp = 23.5m numero/lunghezza pali
con gabbioni e massi ciclopici.
I pali di fondazione sono disposti su 3 file da 6 pali La prima configurazione fornisce una lunghezza
ciascuna, a interasse di 3.6m, vale a dire 3 diametri; complessiva di 18 x 20 = 360m; la seconda una
sono stati realizzati con tubo camicia per prevenire lunghezza complessiva di 15 x 23.5 = 352.5m, quindi
eventuali instabilità del foro. quasi coincidente.
La lunghezza dei pali è di 20m per entrambe le Per il Ponte 2 la lunghezza dei pali è dettata
spalle del Ponte 1 e 18m per la spalla destra del Ponte principalmente dalla quota di testa del substrato
2, in ragione della minore profondità del substrato roccioso.
roccioso (profondità che diminuisce procedendo Inoltre, il dimensionamento delle fondazioni è
verso la spalla sinistra dello stesso ponte, come già stato mirato in modo da garantire, oltre alla capacità
ricordato). portante sotto carichi verticali e orizzontali, una
rigidezza uniforme delle fondazioni stesse in La rigidezza della fondazione diretta, per la spalla
condizioni dinamiche (sisma). Anche in questo caso, sinistra del Ponte 2, è calcolata come (attenzione: a
per il Ponte 1 sono stati effettuati confronti fra le due formula è definita per una fondazione di lunghezza
diverse configurazioni, ottenute come ottimali in base 2L e larghezza 2B):
all’analisi di sensibilità di cui sopra: KHH = 2·G·L·(2 + 2.50·0.65) / (2-)
nP = 18 / Lp = 20m numero/lunghezza pali con:
nP = 15 / Lp = 23.5m numero/lunghezza pali
2L = 20.4m lunghezza della fondazione
Le relative valutazioni sono state condotte col 2B = 9.6 m larghezza della fondazione
classico metodo di Gazetas.  = 0.2 coefficiente di Poisson della
La rigidezza orizzontale del palo singolo roccia sana
completamente immerso in terreno omogeneo Es = 2500 MPa modulo elastico di Young della
(“floating pile”) è stata dunque calcolata come segue: roccia sana
KH1 = 3EpJ/L3 (strutturale) G = 1042 MPa modulo elastico di taglio della
KH2 = D·Es/(Ep/Es)0.21 (geodinamico) roccia sana = 2(1+)·Es
In cui:  = Ab/4L
D = 1.2m diametro palo
Ab = 2L·2B = 195.84 m2 area di base della
L = 20 m lunghezza palo
Ep = 30000 MPa modulo di Young del palo fondazione
J = ·R4/4 = 0.1018 m4 momento di inerzia del
palo La tabella seguente mostra il confronto fra le
R = D/2 = 0.6 m raggio del palo rigidezze calcolate per le spalle del Ponte 1 nelle due
Es = 500 MPa modulo di Young configurazioni analizzate (15 pali L=23.5m o 18 pali
dinamico del terreno L=20m).
Le corrispondenti rigidezze globali delle fondazioni n. pali KH1 KHH1 KH2 KHH2
sono date da:
kN/m kN/m kN/m kN/m
KHH1 glob. = np·3EpJ/L3 _________________________________________________
(strutturale) 18 1145 20612 253945 4571008
KHH2 glob. = np·D·Es/(Ep/Es)0.21 (geodinamica) 15 706 10588 253945 3809173
In cui _________________________________________________
np = 15 / 18 numero pali
Si osserva che la riduzione nel numero dei pali da 18
Per il Ponte 2, i pali portano di punta (“end bearing”), a 15, pur fornendo adeguate garanzie in termini di
giacché la base del palo entra nel substrato roccioso capacità portante, porta a una riduzione della
dopo che il fusto ha attraversato il materasso rigidezza dell’ordine del 50%.
alluvionale sabbioso-ghiaioso soprastante.
In tal caso, la rigidezza del palo singolo è data da: La tabella successiva riporta il confronto fra le
KH = 12EpJ/L’p3 + kw·L’p rigidezze calcolate per la spalla destra, su pali, del
Ponte 2 e la spalla sinistra dello stesso ponte, su
In cui: fondazione diretta.
D = 1.2m diametro palo spalla n pali KHH KHH
L’p = 13 m lunghezza palo in terreno sciolto
kN/m kN/m
Ep = 30000 MPa modulo di Young del palo _________________________________________________
J = ·R4/4 = 0.1017876 m4 momento di inerzia del 1 18 2148679 38676220
2 - - 39162577
palo _________________________________________________
R = D/2 = 0.6 m raggio del palo
kw = 164000 kN/m modulo di reazione Si osserva che:
orizzontale dinamico (da KHH spalla 2 / KHH spalla 1 = 1.0125
curva p-y) Cioè la differenza fra le rigidezze delle due spalle
risulta estremamente limitata, confermando la
La correspondente rigidezza globale della fondazione validità delle scelte fondazionali e dei
dimensionamenti.
è data da
KHH glob. = np·(12EpJ/L’p3 + kw·L’p) = np·KHH 4 CONCEZIONE ELEVAZIONI
In cui:
Le scelte progettuali relative alle sottostrutture
np = 18 numero pali sono state fortemente influenzate dall’assetto
morfologico degli argini del Rio, caratterizzati da
altezze molto elevate, superiori ai 13m. Inizialmente
è stata valutata la possibilità di eseguire una spalla
“tradizionale” (platea e muro frontale), fondata in
profondità in modo tale da ben gestire eventuali
scalzamenti in condizioni di piena eccezionale. Tale
soluzione si mostrò impercorribile a causa delle
elevate altezze del manufatto che ne derivarono (oltre
15m) che, in un contesto altamente sismico (ag =
0.60g), conducono ad effetti inerziali troppo elevati.
Da qui la necessità di minimizzare le inerzie e quindi
l’idea di utilizzare spalle “passanti” fondate in
versante; nell’ottica di garantire un elevato livello di
resistenza (ridondanza strutturale), le spalle così
concepite e progettate sono state quindi corazzate
“verso valle” da un rivestimento in blocchi ciclopici
a riprendere e a raccordarsi con l’originale profilo
degli argini.
In ultimo l’aspetto relativo al sistema di vincolo.
In prima analisi è stata valutata la possibilità di
adottare schemi di vincolo tradizionali, affidando i
carichi longitudinali ad una sola spalla e ripartendone
equamente quelli trasversali. Alla luce anche di
quanto osservato in precedenza sulle sottostrutture,
tale soluzione risultò antieconomica andando a
differenziale drasticamente il livello di carico tra due
spalle che nascevano invece con configurazione
geometrica analoga. Si è quindi perseguito un sistema
di isolamento sismico in modo tale da minimizzare gli
effetti orizzontali (longitudinali e trasversali) sulle
sottostrutture; operativamente si è prefissato un target
per il periodo proprio principale di 2.00-2.50sec,
valore generalmente rappresentativo di un ottimale ed
efficiente sistema di isolamento. Tecnicamente,
verificate le possibilità di fornitura in sito, si è ricorso
a dispositivi ad attrito (friction pendulum)
caratterizzati da elevati standard in termini di
durabilità e manutenibilità.
Figure 4. Typical scheme of pile foundation for abutments:
transversal section / Schema tipologico della fondazione su pali
delle spalle: sezione trasversale

Figure 5. Seismic isolation by friction-pendulum bearings /


Dispositivo di appoggio con isolatori “friction pendulum”
5 LA STRUTTURA METALLICA
5.1 La struttura metallica
La soluzione ottimale che consentisse di superare
i notevoli vincoli geometrici imposti dal contesto del
sito (strada a fondo valle che deve scavalcare un
ampio ed impetuoso corso d’acqua evitando pile in
alveo) è stata individuata in una struttura di luce 130
m in asse appoggi a via inferiore con archi esterni a
spinta eliminata.
I due archi, giacenti in piani verticali distanti 12.75
m e realizzati con sezione a cassone rettangolare,
hanno una freccia di 26 m (rapporto f/L= 5) e
costituiscono, insieme ai pendini inclinati con schema
Nielsen, gli elementi peculiari dei due ponti.
L’impiego dello schema Nielsen per la Figure 6. FEM bridge model / Modello di calcolo FEM ponte
connessione tra archi e travi catena si è rivelato molto
vantaggioso poiché ha conferito alla struttura una
maggior rigidezza globale ed ha comportato una
significativa diminuzione dei momenti flettenti agenti
negli archi.
Il graticcio di impalcato è costituito da due travi
catena ad interasse 12.75 m, da traversi disposti ad
interasse 6.5 m e da tre travi di spina longitudinali che
spezzano in quattro campi la luce libera dei traversi.
Le travi catena hanno sezione trasversale a cassone
rettangolare, traversi e travi di spina sono realizzati
con profili a doppio T.
Superiormente i due archi sono collegati per
mezzo di una controventatura superiore che ne
garantisce la stabilità nel piano debole.
Infine, la sezione trasversale del ponte è
completata da una soletta in c.a. con spessore di 25
cm, gettata su lastre prefabbricate di spessore 5 cm
ordite longitudinalmente e connessa alla carpenteria
metallica tramite connettori tipo Nelson. La soletta in
calcestruzzo armato collaborante con i traversi
garantisce la ripartizione dei carichi sui traversi stessi Figure 7. Arch details / Dettagli arco e pendini, controventi
che, a loro volta, trasmettono i carichi d’impalcato ai
due sistemi resistenti principali costituiti dall’insieme
trave catena – pendini – arco.
A fronte dei vantaggi precedentemente illustrati lo
schema Nielsen presenta la controindicazione che,
per particolari posizioni dei carichi mobili, gli sforzi
assiali di trazione nei pendini piu’ prossimi alle
estremità si possono ridurre sensibilmente con
possibili inversioni di segno. Per tale motivo i pendini
piu’ prossimi alle spalle sono stati realizzati con un
profilo a doppio T.

Figure 8. Arch and deck cross section / Sezione tipo impalcato


e archi
5.2 La costruzione ed il varo
La costruzione della struttura si è sviluppata in
quattro macro-fasi: fabbricazione dei conci metallici
in stabilimento, assiemaggio dei ponti sul campo di
varo, varo a spinta longitudinale e calaggio in
configurazione definitiva. I conci metallici sono stati
realizzati in stabilimento a Lima dopo averne
ottimizzato dimensioni e pesi in modo tale da
agevolarne quanto piu’ possibile il trasporto al sito
del cantiere, viste le lunghe distanze e le grandi
difficoltà logistiche di trasporto. Particolare
attenzione è stata posta all’ottimizzazione delle
dimensioni e dei pesi dei quattro nodi trave catena –
arco ed ai conci degli archi.
Una volta approvvigionati i conci metallici al
cantiere, per ognuno dei due ponti, si è proceduto alla
costruzione in opera delle strutture metalliche. In
primis è stato assiemato l’impalcato (travi catena,
traversi e travi di spina) su appoggi provvisori
predisposti sul campo di varo. Successivamente,
tramite l’ausilio di cinque torri provvisorie, sono stati
montati i conci degli archi e le controventature
superiori tra di essi. Infine, sono stati messi in opera i
pendini non tesati.
Tutti gli elementi metallici, ad eccezione dei
pendini, sono stati connessi tramite giunzioni
bullonate ad attrito, viste le grosse difficoltà di
realizzare in opera giunzioni saldate a piena
penetrazione.
Ultimato il montaggio delle strutture metalliche i
ponti sono stati varati con un varo longitudinale a
spinta con l’ausilio di un avambecco, di un retrobecco
e di due pile provvisorie predisposte in alveo.
Raggiunto, grazie al varo, il corretto
posizionamento planimetrico il ponte risultava
appoggiato, ad una quota altimetrica superiore a
quella finale, sugli appoggi provvisionali (calaggi)
predisposti sulle due spalle e sulle due pile
provvisorie in alveo. In questa configurazione statica
sono state eseguite le operazioni di rimozione delle
torri di sostegno degli archi e di prima tesatura dei
pendini.
Successivamente sono state rimosse le pile
provvisorie in alveo e la struttura è stata calata
verticalmente sui baggioli sui quali erano stati
preventivamente messi in opera gli apparecchi di
Figure 9. Bridge construction phases / Varo impalcato ad arco
appoggio.
per fasi
Infine, la costruzione è stata quindi ultimata con le
seguenti operazioni: montaggio delle predalles, getto
della soletta, regolazione finale della tesatura finale
dei pendini e completamento delle finiture.
Figure 10. Overstrength analysis by cable damage / Analisi di
robustezza, in seguito a rottura di un pendino
6 CONCLUSIONI [12] EN 1997-1 (Eurocodice 7) – Febbraio 2005: Progettazione
geotecnica – Parte 1– Regole generali;
[13] EN 1998-2 (Eurocodice 8) – Febbraio 2006: Progettazione
Two important 130m arc bridges were designed and delle strutture per la resistenza sismica– Parte 2– Ponti;
built in a complex natural context, based on river [14] Migliacci A. e Mola F., “Progetto agli stati limite delle
interference and geotechnical conditions. For the first strutture in c.a.”. Parte prima e seconda, Edizioni Masson
time, "friction pendulum" friction insulators in Perù (1996);
were applied, of particular importance is the [15] Rüsch H., Conglomerato armato e precompresso, vol. I,
architectural appearance generated by the type of Edizioni Tecniche, Edizioni Tecniche Milano (1972);
[16] Leonhardt F., C.A. e C.A.P. – Calcolo di progetto e tecniche
deck support with cables with Nielsen-type scheme. costruttive, Edizioni di Scienza e Tecnica, Milano (1978);
Due importanti ponti ad arco di luce 130m sono stati [17] Broms B.B. (1964b) “Lateral resistance of piles in
cohesionless soils”JSMFD, ASCE, vol. 90, SM3
progettati e realizzati in un contesto naturale [18] Poulos H.G., Davis E.H. (1980) “Pile foundations –
complesso, in base all’interferenza fluviale e alle Analysis and design” Wiley and sons 1980
condizioni geotecniche. Si è applicato per la prima
volta isolatori ad attrito “friction pendulum” in Perù,
di particolare rilievo l’aspetto architettonico generato
dalla tipologia di sostegno dell’impalcato con cavi
con schema tipo Nielsen.

Figure 11. Construction end bridge view / Vista d’insieme dei


due ponti a fine costruzione

REFERENCES

[1] Ministerio de Transportes y Comunicaciones, Manual de


Diseño de Puentes, Lima, Julio 2003.
[2] American Association of State Highway Officials
(AASHTO), AASHTO LFRD Bridge Design
Specifications, 6th ed., 2014.
[3] Norma Técnica E.030, Diseño Sismoresistente
[4] American Institute of Steel Construction (AISC), AISC
303-05 - Code of Standard Practice for Steel Buildings and
Bridges, March 2005.
[5] American Institute of Steel Construction (AISC), AISC
341-05 – Seismic Provisions for Structural Steel Buildings,
March 2005.
[6] American Institute of Steel Construction (AISC), AISC
360-10 – Specifications for Structural Steel Buildings, June
2010.
[7] Gazetas, G. 1991 “Foundation Vibrations” §15 Foundation
Engineering Handbook
[8] EN 1990 (Eurocodice 0) – Aprile 2006: Criteri generali di
progettazione strutturale;
[9] EN 1991-2 (Eurocodice 1) – Marzo 2005: Azioni sulle
strutture – Parte 2: Carichi da traffico sui ponti;
[10] EN 1992-2 (Eurocodice 2) – Gennaio 2006: Progettazione
delle strutture in calcestruzzo – Parte 2 – Ponti in
calcestruzzo - progettazione e dettagli costruttivi;
[11] EN 1993-2 (2006): Eurocode 3: Design of steel structures -
Part 2: Steel bridges

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