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Analisi pseudostatica e dinamica di gallerie in aree sismiche

Conference Paper · January 2007

CITATION READS

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8 authors, including:

Emilio Bilotta Giovanni Lanzano


University of Naples Federico II National Institute of Geophysics and Volcanology
155 PUBLICATIONS   1,396 CITATIONS    129 PUBLICATIONS   1,731 CITATIONS   

SEE PROFILE SEE PROFILE

G. Russo Filippo Santucci de Magistris


University of Naples Federico II Università degli Studi del Molise
117 PUBLICATIONS   1,660 CITATIONS    112 PUBLICATIONS   1,322 CITATIONS   

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SCOSSA project (Seismic Code for Stick-Slip Analysis) View project

Piles under horizontal load / Energy piles / Disconnected piles under vertical load View project

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Analisi pseudostatica e dinamica di gallerie in aree sismiche
Emilio Bilotta, Giovanni Lanzano, Gianpiero Russo
DIG, Università di Napoli Federico II, bilotta@unina.it, g.lanzano@unina.it, pierusso@unina.it .
Filippo Santucci de Magistris
SAVA, sez. Ingegneria & Ambiente, Università del Molise, filippo.santucci@unimol.it
Vincenzo Aiello, Enrico Conte, Francesco Silvestri, Michele Valentino
DDS, Università della Calabria, v.aiello@dds.unical.it, conte@dds.unical.it, f.silvestri@unical.it, omegamiky@yahoo.it

Keywords: strutture interrate, gallerie, azioni sismiche, analisi pseudo-statica, analisi dinamica.

ABSTRACT:
Gli effetti indotti da un evento sismico nel rivestimento di una galleria possono essere previsti con varie me-
todologie, a livello di complessità crescente, calcolando gli incrementi di carico a partire dalla risposta sismi-
ca del sottosuolo in esame in condizioni di free-field, oppure in base alla soluzione di un problema di intera-
zione terreno-struttura in condizioni dinamiche. In questa nota vengono illustrate differenti procedure e ne
vengono confrontati i risultati. Il problema analizzato è quello di una galleria circolare di 6 m di diametro e
lunga 1000 m, con l’asse alla profondità di 15 m in uno strato di terreno di 30 m di ghiaia o sabbia mediamen-
te addensata o argilla tenera, sovrastante un banco roccioso relativamente rigido. Sono state condotte analisi
pseudo-statiche e dinamiche semplificate e confrontate con l’analisi a elementi finiti dell’interazione completa
terreno-struttura. I risultati mostrano che se il rivestimento è relativamente flessibile possono essere usati me-
todi semplificati per prevedere affidabilmente le sollecitazioni indotte dal sisma. Tuttavia la semplice analisi
pseudo-statica richiede un’attenta valutazione dell’accelerazione in superficie. In direzione longitudinale sono
state confrontate due procedure, che possono tenere conto, in maniera semplificata, sia dell’inclinazione delle
onde sismiche che dell’asincronismo del moto.

zazione/distorsione (Owen & Scholl, 1981). La


deformazione assiale e l’inflessione sono generate
1 INTRODUZIONE dalle componenti dell’onda sismica che producono
moto delle particelle in direzione rispettivamente pa-
E’ opinione comune che gli effetti di un terremoto rallela o perpendicolare all’asse longitudinale della
sulle strutture interrate non siano molto rilevanti, galleria. Ovalizzazione e distorsione, invece, sono
probabilmente perché durante molti eventi sismici prevalentemente dovute alle onde di taglio che si
tali strutture hanno subito un basso livello di danno propagano perpendicolarmente all’asse della galle-
in confronto alle strutture in elevazione. Cionono- ria, deformandone la sezione trasversale. General-
stante alcune strutture interrate sono state significa- mente queste tre forme di deformazione sono analiz-
tivamente danneggiate durante recenti terremoti zate separatamente e danno luogo a considerazioni
(Hashash et al., 2001). In conseguenza di ciò, ed an- progettuali distinte lungo l’asse della galleria, per le
che a causa del maggior livello di protezione neces- deformazioni assiali e flettenti, e in sezione trasver-
sario a costruire gallerie di grande diametro soprat- sale, per le deformazioni di ovalizzazione.
tutto in area urbana, la risposta sismica di queste In questa nota, le sollecitazioni indotte dallo scuo-
strutture è stata oggetto diversi studi negli ultimi an- timento del sottosuolo sul rivestimento della galleria
ni (St.John e Zahrah, 1987; Wang 1993; vengono calcolate secondo procedure di calcolo a
Kawashima, 2000; Vanzi, 2000; Hashash, 2005; Pa- differenti livelli di complessità, che ricadono nella
kbaz e Yareevand, 2005). classe dei metodi pseudo-statici e dinamici semplifi-
I danni da sisma sulle costruzioni in sotterraneo cati (Rampello, 2005). Sono inoltre mostrati i risul-
sono causati dalla deformazione alternata (“scuoti- tati ottenuti modellando l’interazione dinamica ter-
mento”) del sottosuolo o da fenomeni di rottura del reno-struttura. Il caso analizzato è quello di una
terreno come la liquefazione di depositi granulari sa- galleria circolare in uno strato deformabile poggian-
turi o l’instabilità di pendii. In particolare, la risposta te su un banco roccioso relativamente rigido. Ven-
della galleria all’evento sismico si manifesta secon- gono considerati tre diversi modelli di sottosuolo:
do tre meccanismi deformativi: compressione ed e- argilla tenera, sabbia o ghiaia mediamente addensa-
stensione assiale, inflessione longitudinale e ovaliz-
te. Inoltre, come segnali sismici sono stati impiegati il valore della cosiddetta “velocità equivalente” (EN
un certo numero di accelerogrammi registrati sul ter- 1998-1, 2003):
ritorio nazionale. Le deformazioni del sottosuolo
causate dalla propagazione delle onde in condizione
30
Vs,30 = (2)
“free-field” sono state calcolate assumendo che il
terreno si comporti come un mezzo visco-elastico li-
∑ h i Vs, i
i =1,n
neare o non lineare. L’interazione delle strutture in-
terrate con il terreno circostante viene analizzata sia La Tabella 1 sintetizza i parametri geotecnici, la
in sezione trasversale che in direzione longitudinale. classe di sottosuolo secondo le indicazioni
dell’OPCM 3274 (2003), e i corrispondenti valori
del fattore di amplificazione di sito, S.
2 MODELLI DI SOTTOSUOLO DI Tabella 1. Parametri del sottosuolo e classifica secondo OPCM
RIFERIMENTO 3274.
φ’ IP γ D0 VS,30
Terreno Tipo S
Le simulazioni analitiche sono state effettuate in [°] (%) [kN/m3] (%) [m/s]
tre condizioni di sottosuolo tipo (Fig. 1): uno strato Argilla 25 30 18 2.5 124 D 1.35
Sabbia 35 - 20 1.0 239 C 1.25
di 30 m di argilla tenera, sabbia o ghiaia mediamente
Ghiaia 44 - 21 1.0 401 B 1.25
addensate, sovrastante un semispazio di roccia tene-
ra (Vr= 800 m/s, γ=22 kN/m3, D0=0.5%). La galleria Per le analisi dinamiche in campo non lineare, co-
ha le seguenti caratteristiche: me è noto, occorre conoscere le leggi di variazione
- forma circolare con rivestimento di calcestruzzo della rigidezza e dello smorzamento del terreno,
armato (spessore t=0.3 m, diametro d=6 m); G(γ)/G0 e D(γ), in funzione del livello deformativo,
- profondità d’asse zo=15 m, lunghezza 1000 m. γ, indotto dal terremoto. Queste leggi possono essere
VS (m/s) ottenute mediante l’esecuzione di prove di laborato-
0 200 400 600 rio, come la prova in colonna risonante e la prova di
0
taglio ciclico semplice o torsionale (cfr. p.es.
5
Santucci de Magistris, 2005b). Nel caso in esame,
12 m anche per la definizione delle funzioni G(γ)/G0 e
10
D(γ) sono state utilizzate relazioni empiriche di let-
t = 0.3 m
teratura; in particolare:
z(m)

argilla (D)
6m 15 sabbia (C) - per l’argilla, le curve suggerite da Vucetic &
ghiaia (B) Dobry (1991) per IP=30% ;
(riv. Cls
(riv. ClsRbk
Rck450 kg/cmq)
45 N/mm 2) 20 - per la sabbia, le ben note curve di Seed & Idriss
12 m (1970);
25
1 25

30
3
Bedrock = roccia tenera VS = 800 m/s γ = 22 kN/m D0 = 0.5% 0,8 20
modulo di rigidezza normalizzato, G/G0

fattore di smorzamento, D (%)


Figura 1. Modelli di sottosuolo 0,6
rigidezza argilla
15
rigidezza sabbia
rigidezza ghiaia
I valori dei parametri meccanici del terreno a bassi 0,4
smorzamento argilla
10
livelli di deformazione sono stati calcolati in base a smorzamento sabbia
smorzamento ghiaia
relazioni empiriche che esprimono il modulo di rigi-
0,2 5
dezza a taglio (G0) e il rapporto di smorzamento (D0)
in funzione dello stato tensionale litostatico,
dell’indice dei vuoti e di proprietà intrinseche del 0
0,0001 0,001 0,01 0,1 1
0

terreno, quali la granulometria e l’indice di plasticità deformazione tangenziale, γ (%)

IP (Santucci de Magistris, 2005a; d’Onofrio & Silve- - per la ghiaia, le relazioni riportate da Stokoe
stri, 2001). A partire da una legge di variazione di (2004) per D50 = 10mm.
G0 con la profondità z, è possibile ottenere il profilo Figura 2. Variazione di rigidezza normalizzata e rapporto di
di velocità delle onde di taglio Vs(z) come: smorzamento con il livello di deformazione a taglio.
G 0 (z)
Vs (z) = (1)
ρ 3 ANALISI IN SEZIONE TRASVERSALE
in cui ρ è la densità del terreno. I profili di Vs in pro- Nell’analisi dinamica completa gli incrementi di
fondità per ciascun modello di sottosuolo sono mo- sollecitazione indotti nel rivestimento da un sisma
strati in Fig. 1, in cui la linea tratteggiata rappresenta sono ottenuti direttamente come risultato della simu-
lazione dello scuotimento del sistema terreno-
galleria. Al contrario, nei metodi semplificati (pseu- in cui S è il fattore di amplificazione del sito (cfr
dostatici o dinamici) l’interazione cinematica terre- Tab. 1). Di conseguenza, il profilo verticale di amax è
no-struttura viene trascurata e l’analisi è disaccop- ottenuto dall’espressione:
piata: al contorno della galleria viene applicato un
campo di spostamenti, ottenuto da un’analisi mono- ⎡ 2π (H − z) ⎤
a max (z) = a g + sen ⎢ ⎥ (a max,s − a g ) (6)
dimensionale di risposta sismica locale, in cui ven- ⎣ 4H ⎦
gono trascurati gli effetti dovuti alla forma e alla ri-
gidezza della galleria sul comportamento sismico del e la massima tensione tangenziale viene calcolata in-
terreno. Inoltre, anche gli effetti delle onde di com- tegrando il profilo delle accelerazioni massime:
pressione vengono trascurati, mentre vengono con- z
siderate esclusivamente le onde S, che si propagano τ max (z) = ∫ ρa max (z)dz (7)
nei piani verticali inducendo deformazioni tangen- 0
ziali γ. Successivamente, le deformazioni vengono
usate per calcolare gli incrementi sismici delle solle- 3.1.2 Metodo 2
citazioni sul rivestimento della galleria, tramite solu- Il secondo metodo assume una legge di variazione
zioni elastiche in forma chiusa. di amax(z) lineare dalla superficie (Sag) al bedrock
(ag). Questa ipotesi corrisponde alla condizione in
3.1 Analisi pseudo-statiche cui un banco di terreno viene sottoposto a scuoti-
Sono stati sviluppati quattro differenti metodi per mento in un campo di frequenze molto più basse ri-
valutare la massima tensione tangenziale, a partire spetto a quella fondamentale.
dall’equilibrio di una colonna deformabile di terreno
che si estende dalla superficie fino alla profondità z. 3.1.3 Metodo 3
In ogni caso la deformazione tangenziale massima La distribuzione delle tensioni tangenziali con la
del terreno alla profondità z viene calcolata dividen- profondità da inserire nell’Eq. (3) è stata calcolata
do la tensione massima, τmax(z), per la rigidezza a con l’espressione, ricavata dall’equilibrio dinamico
taglio, G(z), alla stessa profondità: di una colonna di terreno:
τ max (z) a max,s
γ max (z) = (3) τ max (z) = rd (z) σ v (z) (8)
G (z) g
Per ciascun metodo pseudo-statico, sono state la quale viene spesso usata per la valutazione della
condotte analisi sia lineari che lineari equivalenti; suscettibilità a liquefazione. Nell’Eq. (8), σv è la ten-
nelle analisi lineari il modulo di taglio G, usato sione verticale totale, e rd è un fattore di riduzione
nell’Eq. (3), è costante e coincide con la rigidezza a che tiene conto della deformabilità della colonna di
piccole deformazioni Go; invece, nelle analisi lineari terreno. Questo coefficiente può essere considerato
equivalenti tale modulo dipende dal livello di de- una funzione della profondità z e può essere ricavato
formazione, come mostrato in Fig. 2. Per una valuta- da espressioni presenti in letteratura, come ad esem-
zione corretta della massima deformazione tangen- pio quelle fornite da Iwasaki et al. (1978), Liao &
ziale nel terreno, è stato usato il modello di Ramberg Whitman (1986), oppure eventualmente includendo
& Osgood (1943), che esprime la deformazione in gli effetti della magnitudo del sisma, come suggerito
funzione della tensione tangenziale: da Idriss & Boulanger (2004). Inoltre i valori di rd(z)
R
possono essere derivati dal fattore di riduzione di a-
τ (z) ⎡ τ (z) ⎤ max,s con la profondità, fornito da Power et al.
γ max (z) = max + C ⎢ max ⎥ (4) (1996). In questo lavoro è stata usata la relazione di
G0 ⎣ G0 ⎦ Iwasaki et al. (1978):
3.1.1 Metodo 1 rd = 1 − 0.015z (9)
Si assume che il profilo delle accelerazioni mas-
sime con la profondità sia costituito da un’armonica, Nell’Eq. (9) la profondità z è espressa in m.
come accade per il primo modo di vibrare di un ban-
co di terreno omogeneo su un bedrock rigido. 3.1.4 Metodo 4
L’accelerazione massima alla base del banco (amax,b) Questo metodo è simile a quello precedente, ma i
viene fissata al valore massimo per la roccia affio- valori di rd sono stati calcolati usando l’equazione:
rante, ag, mentre l’accelerazione in superficie (amax,s) τ max (z)
può essere valutata seguendo le indicazioni normati- rd (z) = (10)
σ v (z)a max,s / g
ve come:
a max,s = Sa g (5) dove τmax è ottenibile da un’analisi di risposta sismi-
ca locale (RSL) così come descritto in seguito. Il va-
lore di amax,s è fissato nuovamente usando l’Eq. (5);
tale operazione si rende necessaria per ottenere risul- che stratigrafiche e proprietà fisiche e meccaniche,
tati confrontabili con quelli forniti dagli altri metodi. sono modellate in accordo con le Figg. 1 e 2. Le sto-
In Fig. 4 i profili di rd(z) in accordo con l’Eq. (10), rie temporali delle accelerazioni sono state selezio-
sono confrontati con i profili suggeriti dagli Autori nate da un database di registrazioni di eventi sismici
summenzionati. I valori calcolati si riferiscono a un italiani, raccolti per il programma di ricerca ReLUIS
terremoto di progetto con un’accelerazione ag varia- (Lanzo, 2006). I segnali sismici sono stati scalati a
bile da 0.05g a 0.35g, corrispondente alle quattro ca- un valore dell’accelerazione massima ag pari a
tegorie sismiche definite dalla normativa Italiana 0.05g, 0.15g, 0.25g e 0.35g (in accordo con la zona-
(OPCM 3274, 2003). zione sismica stabilita dall’OPCM 3274, 2003), e
Si osservi che i valori di rd ricavati dall’Eq. (10) sono stati applicati alla base dei tre diversi modelli
sono spesso più grandi dell’unità all’interno del ban- di sottosuolo.
co, così come l’accelerazione calcolata nelle analisi
è generalmente più elevata di Sag. Questo è in ac- 3.3 Analisi dinamica completa
cordo con i recenti lavori di Pitilakis et al. (2006) e Le analisi con il metodo dinamico completo sono
Bouckovalas et al. (2006) che hanno ottenuto valori state condotte con l’ausilio di Plaxis v8 (Brinkgreve,
di S più elevati di quelli suggeriti dall’OPCM 3274 e 2002), che permette di effettuare anche analisi di-
dall’EC8. namiche di interazione fra terreno e struttura, in
La Fig. (3), inoltre, mostra che rd cresce al decre- condizioni piane. Il codice permette di definire un
scere di ag, che sta ad indicare un notevole effetto tensore dello smorzamento [C] attraverso la formu-
della non-linearità. Ciò è più evidente in corrispon- lazione di Rayleigh, come combinazione lineare del
denza della superficie, dove la rigidezza a taglio su- tensore delle masse [M] e di quello delle rigidezze
bisce in maniera più significativa l’effetto della va- [K]:
riazione con la profondità. Nonostante l’elevato
valore rispetto a quelli previsti per la superficie, que- [C] = α [M] + β [K] (11)
sto metodo fornisce tensioni tangenziali generalmen-
te più basse alla profondità della galleria, rispettando I coefficienti α e β sono stati calcolati con il me-
le relazioni presenti in letteratura, almeno per i profi- todo della doppia frequenza di controllo, assumendo
li di sottosuolo considerati. che il fattore di smorzamento fosse costante in un in-
tervallo compreso fra la prima frequenza naturale del
1.5 rd
rd
1.5 rd
0
0 0.5 1
0
0 0.5 1
0
0 0.5 1 1.5
deposito e una frequenza n volte maggiore; n è il
(a) (b) (c) primo intero dispari che approssima per eccesso il
5 5 5 rapporto fra la frequenza fondamentale del segnale
sismico e la prima frequenza naturale del deposito.
10 10 10 Questo metodo evita che venga sovrastimato lo
smorzamento all’interno dell’intervallo di frequenze
considerate (Lanzo et al., 2004). Il bedrock è stato
z (m)

z (m)
z (m)

15 15 15
Iw asaki
et
al.(1978)
Liao &
assunto come un contorno rigido, mentre le frontiere
laterali della mesh, lontane 10 d dall’estremità late-
Whitmann
20 (1986) 20 20
Pow er et

rale della galleria, sono state modellate come smor-


al.(1996)

RSL-
0.35g
25 RSL-
0.25g
25 25
zatori secondo la formulazione di Lysmer &
RSL-
0.15g
Kuhlmeyer (1969). In Fig. 4 è riportata la mesh uti-
30 RSL-
0.05g
30 30
lizzata nelle analisi:
Figura 3. Profili di rd(z) forniti dalla letteratura e calcolati con
EERA per argilla (a), sabbia (b) e ghiaia (c)

3.2 Analisi dinamica semplificata


Tramite un’analisi di risposta sismica locale mo-
nodimensionale in condizioni di free-field, vengono
calcolati i valori dell’accelerazione, della tensione e Figura 4 Mesh utilizzata nelle analisi dinamiche complete
della deformazione tangenziali massime indotte dal
passaggio delle onde sismiche alla profondità della 3.4 Risultati
galleria. In questa maniera possono essere tenute in La Tabella 2 mostra un riepilogo dei metodi adot-
conto sia le storie temporali delle accelerazioni che tati, sintetizzando i criteri usati per valutare la mas-
le caratteristiche del sito, mentre l’interazione cine- sima accelerazione in superficie (amax,s) e quella al
matica terreno-struttura viene ancora ignorata. Le bedrock (amax,b), la tensione tangenziale massima
analisi di risposta sismica locale RSL sono state τmax e la corrispondente deformazione massima γmax.
condotte utilizzando il codice EERA (Bardet et al., In seguito sono riportati alcuni risultati rappresen-
2000), che opera nel dominio delle frequenze. Le ca- tativi, ottenuti dall’applicazione dei metodi sintetiz-
ratteristiche del sottosuolo, in termini di caratteristi- zati nella Tabella 2. Nelle Figg. 5-6 vengono riporta-
ti i confronti fra i metodi pseudo-statici e dinamici am ax (g) amax (g)

semplificati, in termini di profili di accelerazione, 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.25 0.5 0.75 1
0 0
tensione tangenziale e deformazione massime. Que-
sti risultati si riferiscono a un sottosuolo di tipo C
(sabbia mediamente addensata), sotto un evento si- 5 5
smico con amax= 0.35g. I risultati delle analisi di ri-
sposta sismica locale, condotte con sei differenti se- 10 10
gnali in ingresso, sono diagrammati lungo lo
spessore del banco (linee grigie) e mediati a ciascu-

z (m)
na profondità (linea nera).

z (m)
15 15

Tabella 2. Descrizione sintetica dei metodi di analisi della se- 20 20


zione trasversale.
γmax
25
Analisi Metodo 2 25
Analisi Metodi amax,b amax,s τmax Analisi lineare Metodo 3
lineare equiva- 30
RSL media

lente 30

Met. 1 ag (a) (b)


Eq. (7)
Met. 2 ag τ m ax (kPa) τ m ax (kPa)
0 100 200 300 400 0 100 200 300 400
Pseudo- Eq.
Met. 3 (-) S⋅ a
g (8), (9) τmax/G0
0
Eq. (4) 0
statica Metodo 1
Eq. Metodo 2
Met. 4 (-) (8), 5
Metodo 3
5
Metodo 4
(10) RSL media

Dinamica Analisi di risposta sismica locale


EERA ag
semplificata (free-field) 10 10

Dinamica Analisi dinamica di interazione


Plaxis ag
completa terreno-struttura 15 15

E’ importante osservare che, in ipotesi di compor-


tamento lineare del terreno (Fig. 5a, 5c, 5e), i valori 20 20

assunti per amax nei primi due metodi pseudo-statici


sono più bassi di quelli calcolati con l’analisi di ri- 25 25
sposta sismica locale, almeno dalla superficie alla
profondità della galleria. Tuttavia, i valori di τmax ri-
sultano confrontabili, mentre quelli di distorsione 30 30

γmax, calcolati con i metodi 1 e 2 diventano significa- (c) (d)


tivamente più elevati. In ipotesi di comportamento γ m ax (%) γ m ax (% )
0 1 2 3
non-lineare (Fig. 5b, 5d, 5f), si osservano differenze 0 0.1 0.2 0.3
0
più evidenti, poiché tutti i metodi pseudo-statici so- 0

vrastimano notevolmente i valori di γmax. Metodo 1


Metodo 2
Nella Fig. 6 a-b è diagrammato il rapporto fra la 5
Metodo 3
Metodo 4
5

deformazione pseudo-statica mediata, γps, e il corri- RSL media

spondente valore mediato ottenuto da un’analisi di


10
risposta sismica locale, γds, in funzione della massi- 10

ma accelerazione di riferimento ag. I valori della de-


formazione considerati sono stati mediati in un cam- 15
15
po di profondità comprese fra il concio di chiave e
l’arco rovescio della galleria.
20
I diagrammi confermano che, in molti casi, i me- 20

todi pseudo-statici forniscono generalmente un valo-


re mediato della deformazione tangenziale massima 25
25
maggiore di quello ottenuto dalle analisi dinamiche
semplificate; ciò si verifica in particolare per i depo-
30
siti argillosi e nell’ipotesi di comportamento lineare 30

equivalente. (e) (f)


Figura 5. Profili di amax(z), τmax(z), γmax(z) per il sottosuolo di
sabbia con ag=0.35g: analisi lineari (a), (c), (e) e lineari equiva-
lenti (b), (d), (f).
Al contrario, per i terreni ghiaiosi alcuni rapporti a quella di free-field, per effetto dell’elevata flessibi-
sono minori dell’unità, ciò indica che in alcuni casi lità del rivestimento. La diminuzione di γ al di sopra
le analisi pseudo-statiche sottostimano le distorsioni della calotta può essere invece associata all’effetto di
e, di conseguenza, le sollecitazioni sul rivestimento. schermatura delle onde S prodotto dalla presenza
Si può concludere inoltre che le analisi pseudo- dell’apertura circolare nell’analisi completa.
statiche possono risultare più cautelative nella stima 0 0.5 1
amax [g]
1.5 0 100 200 300
τmax [kPa]
400
del livello deformativo, all’aumentare 0 0
dell’accelerazione di picco e del grado di non-
linearità del terreno. 5
5
I confronti in Fig. 6 confermano che i metodi 1 e 2
sono in molti casi troppo cautelativi, mentre i metodi Sturno
3 e 4, e in particolare l’ultimo, forniscono stime del 10 270 - 10
EERA
livello di deformazione vicine a quelle ottenute dalle Tolmezzo
analisi dinamiche semplificate. 00 -

z [m]
z [m]
15 EERA 15
Tolmezzo
270 -
100 EERA
Argilla - metodo 1 Argilla - metodo 2 20 Sturno 20
(a) Argilla - metodo 3 Argilla - metodo 4 270 -
Sabbia - metodo 1 Sabbia - metodo 2 Plaxis
Sabbia - metodo 3 Sabbia - metodo 4 Tolmezzo
10 Ghiaia - metodo 1 Ghiaia - metodo 2 25
00 -
25
Ghiaia - metodo 3 Ghiaia - metodo 4 Plaxis
γps/γds

Tolmezzo
270 -
Plaxis
30 30
1
(a) (b)
γmax (%) γmax [%]
0 0.1 0.2 0 0.05 0.1 0.15 0.2
0 0
0
0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4
ag (g)
5 5

100
(b)
10 10

rivestimento
10

z [m]
γps/γds

z [m]

15 15

1 Plaxis free-field
20 20 (Sturno 270)

Interazione
galleria-terreno
0 25 25 (Sturno 270)
0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4
ag (g)
30 30
Figura 6. Rapporti fra la deformazione tangenziale calcolata
con i metodi pseudo-statici e quella calcolata con l’analisi di- (c) (d)
namica semplificata: lineare (a) e lineare equivalente (b) Figura 7. Profili di amax(z), τmax(z), γmax(z) per una sabbia con
ag=0.35g: confronto fra le analisi dinamiche semplificate di
In Fig. 7 viene riportato un confronto fra le analisi EERA e di Plaxis
lineari free-field condotte nel dominio delle frequen-
ze (EERA) e del tempo (Plaxis), in termini di profili Sia per le analisi pseudo-statiche che per quelle
verticali di alcuni parametri significativi (amax(z), dinamiche semplificate, è stato assunto che le solle-
τmax(z), γmax(z)) per un sottosuolo sabbioso (terreno citazioni sul rivestimento possano essere calcolate
di tipo C), soggetto a una storia di accelerazioni al usando la distorsione massima mediata alla profon-
bedrock scalate a 0.35g. Si può osservare che, in dità della galleria e ignorando l’interazione cinema-
media, le due analisi dinamiche forniscono risultati tica tra il rivestimento e il mezzo. In questo lavoro
confrontabili in termini di ampiezza della deforma- per valutare le sollecitazioni vengono usate le e-
zione tangenziale alla profondità della galleria. In spressioni analitiche di Penzien & Wu (1998), che si
Fig. 7d si confrontano i profili di deformazione tan- riferiscono a una galleria di diametro d, con un rive-
genziale calcolati con Plaxis in free-field e in pre- stimento definito da un momento d’inerzia pari a It,
senza della galleria rivestita. Si osserva che i profili e da parametri elastici Et e νt. La galleria è immersa
sono sostanzialmente simili; essi differiscono local- in un semispazio omogeneo e isotropo, con parame-
mente in corrispondenza del baricentro della galleria tri elastici lineari E e ν. In ipotesi di perfetta aderen-
(alla profondità di 15 m) dove la deformazione cal- za fra rivestimento e terreno, la variazione dello
colata nell’analisi completa è leggermente superiore sforzo normale (N), del taglio (T) e del momento
flettente (M) con l’anomalia θ è fornita dalle espres-
sioni: 600
θ

24E t I t Δ(θ ) 400


N(θ ) =
d 3 (1 − ν t2 ) 200

N (kN/m)
24E t I t Δ (θ ) π⎞
0
⎛ (12)
T (θ ) = tan 2⎜θ + ⎟
0 30 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330 360
-200 Metodo 1
d (1 − ν t )
3 2
⎝ 4⎠ Metodo 2
Metodo 3
-400 Metodo 4

6E t I t Δ(θ ) EERA media

M(θ ) =
Plaxis
-600
d 2 (1 − ν t2 ) θ(°)

in cui la distorsione Δ è definita come segue: (a)


100

2dγ m (1 − ν t )
Metodo 1
⎛ π⎞ Metodo 2

Δ(θ ) = cos 2⎜θ + ⎟ Metodo 3

1 + α st
Metodo 4
⎝ 4⎠ 50
(13)
EERA media
Plaxis

T (kN/m)
48E t I t (1 + ν )(3 − 4ν )
α st = 0

d 3 E(1 − ν t )
0 30 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330 360

θ
-50

con γm uguale a γps oppure a γds. I diagrammi delle


sollecitazioni con l’anomalia θ sono stati confrontati -100
θ(°)
in Fig. 8 con le forze corrispondenti calcolate con le
analisi dinamiche complete lineari (registrazione di (b)
Sturno), per un sottosuolo sabbioso e 150
θ

un’accelerazione di picco al bedrock ag=0.35g. Il 100

confronto mostra in questo caso una certa coerenza 50


M (kNm/m)

fra i risultati ottenuti dai diversi tipi di analisi per 0


tutti i metodi pseudo-statici. Rispetto alle analisi di 0 30 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330 360

interazione dinamica terreno-struttura, i metodi di- -50 Metodo 1


Metodo 2
Metodo 3
namici semplificati forniscono valori ragionevol- -100 Metodo 4
EERA media

mente coerenti delle sollecitazioni di taglio T e del


Plaxis
-150

momento flettente M, mentre sottostimano il valore θ(°)

dello sforzo normale N. Gli ultimi risultati confer- (c)


mano le conclusioni di uno studio di Hashash et al. Figura 8. Sollecitazioni sul rivestimento: sabbia, ag=0.35g, anali-
(2005) circa l’utilizzo delle Eq. (12) per la valuta- si lineari
zione dello sforzo normale N. ⎛ πz ⎞
u g (z) = cos⎜ ⎟ us (14)
⎝ 2H ⎠
4 ANALISI LUNGO L’ASSE DELLA La variazione dello spostamento free-field lungo
GALLERIA l’asse della galleria y, uff (y,z), sarà fornito
dall’espressione:
Le analisi sismiche delle struttura in direzione
longitudinale sono state condotte tramite due metodi ⎛ π 2π y ⎞
semplificati, che modellano la galleria come una tra- u ff (y, z) = u g (z) ⋅ sen⎜⎜ + cosθ ⎟⎟ (15)
⎝2 λs ⎠
ve elastica lineare:
1) soluzione alle differenze finite dell’equazione in cui λs è la lunghezza d’onda S e θ l’angolo che
dell’equilibrio dinamico, presentate in definisce la direzione di propagazione rispetto
Kawashima (2000) all’asse y. L’Eq. (15) tiene conto, in maniera sempli-
2) soluzione approssimata proposta da Fu et al. ficata, sia dell’inclinazione dell’onda che
(2004) dell’asincronismo del segnale lungo l’asse longitu-
Entrambi i metodi richiedono come dato di par- dinale. Per calcolare λs può essere usata la seguente
tenza un campo di spostamenti alla profondità espressione:
dell’asse della galleria in condizioni di free-field. A
tale scopo, viene considerato un profilo di sposta- 2 L1 L 2
λs = (16)
menti associato al primo modo di vibrare di un ban- L1 + L 2
co elastico, omogeneo e isotropo, di spessore H, so-
vrastante un bedrock rigido (Kawashima, 2000). in cui le due lunghezze d’onda L1 e L2 sono:
Una volta noto il massimo spostamento orizzontale,
L1 = Ts Vs L 2 = Ts Vr (17)
trasversale alla galleria e alla superficie del banco,
us, si può ricavare lo spostamento a una generica essendo il periodo Ts espresso dalla seguente formu-
quota z, ug(z), come: la:
4 hi pseudo-statici, ug,PS, rapportato allo spostamento
Ts = 1.25 ∑ (18) corrispondente calcolato dal valore mediato delle
i =1, n Vs i
analisi dinamiche semplificate lineari, ug,DS. Si può
Nell’Eq. (17) e (18), Vs è il valore medio della ve- osservare che i metodi pseudo-statici prevedono
locità delle onde di taglio lungo il banco, Vr è la ve- spostamenti sempre maggiori di quelli forniti
locità delle onde di taglio nel bedrock, n è il numero dall’analisi di risposta sismica locale free-field: nello
dei strati in cui il deposito è suddiviso, hi e Vsi sono specifico, il metodo PS3 appare troppo cautelativo,
lo spessore e la velocità delle onde di taglio dell’i- rispetto al metodo PS2, che fornisce valori più vicini
esimo strato del deposito. ai risultati delle analisi dinamiche semplificate.
100

4.1 Calcolo degli spostamenti


In questo lavoro, lo spostamento superficiale us, 10
presente nell’Eq. (14), è stato calcolato usando tre

ug,PS/ug,DS
differenti procedure pseudo-statiche (PS) e una pro-
cedura dinamica semplificata (DS).
1

4.1.1 Metodo PS 1 Argilla - PS 1


Sabbia - PS 1
Argilla - PS 2
Sabbia - PS 2
Argilla - PS 3
Sabbia - PS 3
Lo spostamento orizzontale massimo in superficie Ghiaia - PS 1 Ghiaia - PS 2 Ghiaia - PS 3

è calcolato dalla velocità spettrale Sv al bedrock e 0


0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 0,4
dal periodo fondamentale del deposito Ts, tramite ag (g)

l’espressione suggerita da Kawashima (2000): Figura 9. Confronto fra i valori di ug previsti dalle analisi
2 Ts pseudo-statiche e delle analisi dinamiche semplificate
us = S v (Ts ) (19)
π2 4.2 Soluzione alle differenze finite
in cui Ts è ottenuto dall’Eq. (18), e Sv viene ricavato Le sollecitazioni sul rivestimento devono essere
dallo spettro di progetto delle accelerazioni Sa così calcolate modellando la galleria come una trave ela-
come viene definito nell’OPCM 3274 (2003), fis- stica su un letto di molle alla Winkler. Trascurando
sando S=1. gli effetti inerziali (Okamoto et al., 1973),
l’equazione differenziale che governa il comporta-
4.1.2 Metodo PS 2 mento flessionale pseudo-statico della trave è
Anche il secondo metodo è basato sull’Eq. (19), (Kawashima, 2000):
ma in questo caso Sv(Ts) è stato valutato come lo
spettro medio dedotto dalle storie temporali delle ac- ∂ 4 u(y)
celerazioni disponibili. EI = K t [u ff (y) − u(y)] (21)
∂y 4
4.1.3 Metodo PS 3 L’Eq. (21) deve essere risolta insieme alle condi-
In questo metodo lo spostamento massimo in su- zioni al contorno, espresse in termini di spostamento
perficie (in cm) è fornito dalla seguente equazione: e delle sue derivate, che corrispondono a fissare un
valore nullo del taglio, T, e del momento flettente,
u s = 2.5 ⋅ S ⋅ TC ⋅ TD ⋅ a g (20)
M, all’estremità della trave. Nell’Eq. (21), u(y) è lo
in cui TC e TD sono i valori dei periodi definiti dallo spostamento della struttura, uff(y) è lo spostamento
spettro di progetto contenuto nell’OPCM 3274 in condizioni free-field del terreno calcolato dall’Eq.
(2003). (15), EI è la rigidezza flessionale della trave, e Kt è
la rigidezza delle molle rappresentative del mezzo.
4.1.4 Metodo DS Quest’ultima grandezza può essere valutata
Questo metodo è basato su un’analisi dinamica dall’espressione (St.John & Zahrah, 1987):
semplificata per la valutazione della risposta sismica
16 π G m (1 -ν s ) ⎛ D ⎞
di un sito in condizioni di free-field, mirato al calco- Kt = ⎜ ⎟ (22)
lo dello spostamento massimo indotto dal sisma nel (3 - 4ν s ) ⎜⎝ λs ⎟⎠
banco nel campo di profondità in cui è posizionata la
galleria. In questo caso i valori di ug(z) possono es- in cui Gm è un valore medio del modulo di rigidezza
sere ottenuti facilmente dalla stessa analisi di rispo- a taglio a piccole deformazioni, e νs è il coefficiente
sta sismica locale adottata per lo studio della sezione di Poisson del mezzo. La soluzione dell’Eq. (21) è
trasversale. stata ottenuta numericamente usando un metodo alle
differenze finite (Valentino, 2006), in cui si può e-
La figura 9 mostra un confronto fra i 4 metodi, in ventualmente tener conto della variabilità di Kt lun-
termini di spostamento orizzontale ottenuto con go l’asse della galleria.
l’Eq. (14) per ciascuno dei summenzionati metodi
4.3 Soluzioni approssimate 4.4 Risultati
La procedura proposta da Fu et al. (2004) consen- Un esempio di confronto fra le due procedure in
te di determinare la deformazione della galleria sen- termini di sollecitazioni è riportato in Fig. 10a-b. I
za risolvere l’Eq. (21). Infatti le deformazioni della risultati si riferiscono a un deposito sabbioso solleci-
struttura u(y) sono calcolate moltiplicando lo spo- tato da un segnale sismico con un’accelerazione di
stamento in condizioni free-field alla profondità del- picco pari a 0.35g; lo spostamento ug(z) è stato otte-
la galleria per un coefficiente riduttivo R, definito nuto da un’analisi di risposta sismica locale (metodo
dall’espressione: DS)
Dai diagrammi del taglio e del momento flettente
u ( y) 1 si osserva che i valori delle forze differiscono uni-
R= = 4
(23)
u ff ( y) EI eq ⎛ 2 π ⎞ camente in corrispondenza delle estremità della gal-
1+ ⎜ ⎟ leria. Bisogna osservare che la soluzione proposta da
K t ⎜⎝ λ s ⎟⎠
Fu et al. (2004) non tiene conto delle condizioni al
in cui λs e Kt sono forniti dall’Eq. (15) e dalla (22) contorno, che invece sono contemplate nella solu-
rispettivamente, e EIeq è la rigidezza flessionale della zione alle differenze finite. Nella restante parte della
trave con una sezione rettangolare equivalente alla struttura i due metodi forniscono risultati pratica-
reale sezione trasversale della galleria. I valori di R mente coincidenti.
per i casi in esame sono riportati in Tabella 3, insie-
me con gli altri parametri di calcolo. Bisogna osser-
vare che per tutti i modelli di sottosuolo, nonostante 5 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
l’elevata variabilità di λs e di Kt, i valori calcolati di
R sono molto prossimi all’unità. Questo significa La determinazione ingegneristica degli incrementi
che la galleria è molto flessibile rispetto al mezzo di carico indotti da un terremoto sul rivestimento di
circostante, in maniera che gli effetti dell’interazione una galleria può essere conseguita mediante tre dif-
cinematica terreno-struttura possano essere conside- ferenti approcci progettuali, corrispondenti a cre-
rati trascurabili. scenti livelli di complessità dei modelli analitici, ca-
ratterizzazione del sottosuolo e descrizione del
Tabella 3. Valori del fattore R e degli altri parametri del model- segnale sismico:
lo. - Analisi pseudo-statiche, in cui il segnale di in-
Gm λs Kt gresso è ridotto a una forza d’inerzia equivalente
Terreno νs R
[Mpa] [m] [MN/m]
Argilla 0.50 28.2 260 11.9 0.977
o a un valore massimo di deformazione, calcola-
Sabbia 0.30 115.5 231 54.8 0.992 to attraverso un’analisi pseudo-statica in condi-
Ghiaia 0.23 344.2 200 188.9 0.997 zione di free-field, e successivamente considera-
to agente staticamente sul rivestimento della
0,5
galleria.
- Analisi dinamiche semplificate, in cui la defor-
Kawashima (2000)
0,4
Fu et al. (2004)
(a)
0,3
0,2 mazione del mezzo è valutata tramite un’analisi
0,1
free-field ed è applicata alla sezione della galle-
T(MN)

0
-0,1 ria (oppure lungo il suo asse) ancora in maniera
-0,2
-0,3 statica, tenendo conto dell’interazione cinemati-
-0,4
-0,5
ca terreno-struttura in maniera semplificata.
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 - Analisi dinamiche complete, in cui la risposta al
y (m)
sisma del mezzo e della struttura sono meccani-
(a)
camente accoppiati e analizzati tramite una mo-
20
15
Kawashima (2000) dellazione numerica, come il metodo agli ele-
Fu et al. (2004)
10 menti finiti o alle differenze finite.
5
M(MN*m)

0
-5
In questo articolo, i differenti livelli di analisi so-
-10 no stati sviluppati per una serie di casi ideali in ter-
-15 (b) mini di geometria e condizioni del sottosuolo, consi-
-20
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 derati rappresentativi di classi di terreni presi come
y (m) riferimento dalla nuova normativa sismica naziona-
(b) le. Le analisi lineari e non-lineari in direzione longi-
Figura 10. Taglio (a) e momento flettente (b) calcolati usando tudinale e trasversale sono state condotte con diffe-
la procedura di Kawashima (2000) e di Fu et al. (2004). renti metodi, e i risultati sono stati descritti e
confrontati.
Gli incrementi delle sollecitazioni calcolati con le
differenti procedure nella sezione trasversale sono
stati confrontati tra loro, mostrando una buona ap-
prossimazione dei metodi disaccoppiati rispetto alle Tunnelling and Underground Space Technology, 16, 247-
analisi dinamiche complete, finchè il rivestimento 293.
Hashash, Y.M.A., Park D., Yao J.I-C., 2005, Ovaling defor-
della galleria è ragionevolmente flessibile. mations of circular tunnels under seismic loading, an up-
In direzione longitudinale, le due procedure usate date on seismic design and analysis of underground struc-
tengono conto, in maniera semplificata, dell’angolo tures, Tunnelling and Underground Space Technology, 20,
di incidenza dell’onda sismica rispetto all’asse della 435-441.
galleria e del non-sincronismo del segnale. Un con- Idriss I.M., and Boulanger R., 2004, Semi-empirical proce-
fronto in termini di sollecitazioni taglianti e flettenti dures for evaluating liquefaction potential during earth-
quakes, Proc. V ICSDEE & III ICEGE, Berkeley, USA (1)
calcolate mostra che, nei casi esaminati, in cui il ri- 32 -56.
vestimento della galleria risulta flessibile rispetto al Iwasaki T., Tatsuoka F., Tokida K., Yasuda S., 1978, A prac-
terreno circostante, i due approcci restituiscono pra- tical method for assessing soil liquefaction potential based
ticamente lo stesso risultato a una certa distanza dal- on case studies at various sites in Japan, Proc. II Int. Conf.
le estremità della galleria. Entrambi gli approcci on Microzonation, San Francisco.
Kawashima K., 2000, Seismic design of underground struc-
vanno opportunamente verificati su uno schema di tures in soft ground: a review, Geotechnical Aspects of
struttura più rigida e confrontati con analisi dinami- Underground Construction in Soft Ground, Kusakabe, Fu-
che complete. jita & Miyazaki (eds). Balkema, Rotterdam.
Lanzo G., 2006, Database di accelerogrammi naturali italiani,
Rapporto del sottotema 6.3 ‘Stabilità dei pendii’, Consorzio
6 RINGRAZIAMENTI ReLUIS, 2006
Lanzo G., Pagliaroli A., D’Elia B., 2004, Influenza della mo-
dellazione di Rayleigh dello smorzamento viscoso nelle a-
Questo lavoro s’inserisce nel sottotema Scavi pro- nalisi di risposta sismica locale, Atti dell’XI Conferenza
fondi a cielo aperto in ambiente urbano e gallerie Nazionale su “L’ingegneria Sismica in Italia”.
metropolitane di una linea di ricerca del Progetto Liao S.S.C., Whitman R.V., 1986, Overburden correction fac-
Triennale finanziato dal Dipartimento di Protezione tors for SPT in sand, Journal of Geotechnical Engineering,
Civile al Consorzio ReLUIS (Rete dei Laboratori ASCE, 112(3):373-377.
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finite media, J. of Eng. Mech. Div., ASCE: 859-877.
tivi per la progettazione di opere di sostegno e la va- Okamoto S., Tamura C., Kato K., Hamada M., 1973, Behav-
lutazione della stabilità dei pendii (linea 6, coordi- iour of submerged tunnels during earthquakes, Proc. V
namento AGI). Gli Autori desiderano ringraziare il World Conference on Earthquake Engineering, Rome,
coordinatore, prof. Stefano Aversa, per il suo conti- 1:544-553.
nuo supporto e le stimolanti discussioni. OPCM 3274, 2003, Primi elementi in materia di criteri gene-
rali per la classificazione sismica del territorio nazionale e
di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica,
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 105-8/5/03.
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