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CAPITOLO 16
CEDIMENTI DI FONDAZIONI SUPERFICIALI
16.1 Introduzione
I cedimenti delle fondazioni superficiali sono gli spostamenti verticali del piano di posa, e
sono il risultato (l’integrale) delle deformazioni verticali del terreno sottostante la fonda-
zione. Tali deformazioni sono la conseguenza di un’alterazione dello stato di tensione,
che in generale può essere prodotta dal carico trasmesso dalla fondazione stessa o da altre
fondazioni vicine, o anche da una variazione delle pressioni interstiziali, ad esempio per
un abbassamento del livello di falda. Limitandoci al caso dei carico trasmesso dalla fon-
dazione, la stima dei cedimenti attesi è necessaria per valutarne l’ammissibilità in condi-
zioni di esercizio, e quindi per valori del carico e delle tensioni indotte molto inferiori a
quelli che producono la rottura del terreno.
Per stimare i cedimenti è necessario conoscere, fino alla profondità alla quale
l’alterazione dello stato di tensione diviene trascurabile, ovvero nel volume significativo
del sottosuolo:
1. le condizioni stratigrafiche,
2. lo stato tensionale iniziale e finale,
3. le leggi costitutive tensioni-deformazioni-tempo per ciascuno dei terreni presenti.
Come per molti altri problemi di ingegneria geotecnica, troppo complessi per essere af-
frontati e risolti in modo rigoroso e unitario, anche la stima dei cedimenti di fondazione
viene di norma affrontata “per parti” e “a cascata”, applicando a ciascuna di esse modelli
e schemi incompleti e parziali, talvolta empirici o semi-empirici, ma sufficientemente ac-
curati per dare una risposta quantitativa affidabile ad ogni passo del procedimento. Natu-
ralmente è essenziale avere percezione della complessità del problema fisico e consapevo-
lezza dei limiti dei modelli e schemi adottati. Il calcolo dei cedimenti di fondazioni super-
ficiali si articola nelle seguenti fasi:
1. calcolo delle tensioni litostatiche e degli incrementi di tensione indotti nel sottosuolo;
2. scelta delle leggi tensioni-deformazioni-tempo e determinazione sperimentale dei pa-
rametri rappresentativi per ciascuno degli strati presenti nel volume significativo;
3. calcolo delle deformazioni verticali e loro integrazione;
4. calcolo del decorso dei cedimenti nel tempo.
S = Si + Sc + Ss (Eq. 16.1)
A causa della bassa permeabilità del terreno coesivo e con le abituali ipotesi di scheletro
solido ed acqua incompressibili, all’istante di applicazione del carico la deformazione av-
viene in condizioni non drenate, ovvero la deformazione volumetrica è zero ed il cedi-
288
Per quanto riguarda il coefficiente di Poisson, le condizioni non drenate per un terreno sa-
turo implicano l’assenza di deformazioni volumetriche e quindi ν = νu = 0,51.
Per quanto riguarda invece il modulo di deformazione in condizioni non drenate, Eu, spes-
so si fa riferimento al valore del modulo secante per deformazioni assiali pari a un mezzo
o ad un terzo della deformazione assiale di rottura εaf, determinato con prove di compres-
sione semplice e/o con prove triassiali non drenate (questa scelta deriva dal fatto che il
fattore di sicurezza, FS, in condizioni di esercizio è spesso compreso tra 2 e 3). Tuttavia i
valori di Eu così stimati sono in generale troppo cautelativi e costituiscono tuttalpiù il li-
mite inferiore dei valori reali, sia perché le curve σ−ε di laboratorio si riferiscono a provi-
ni di terreno almeno in parte disturbato e sono affette da errori di varia natura che com-
portano tutti una sottostima della rigidezza, sia perché nel volume significativo la defor-
mazione media in condizioni di esercizio è molto inferiore al valore εaf/FS.
Pertanto, o si dispone di misure sperimentali di laboratorio eseguite con apparecchiature
di grande precisione2 su campioni a minimo disturbo, oppure è preferibile utilizzare valori
di Eu ottenuti mediante correlazioni empiriche da prove in sito e/o da misure di cedimenti
di opere in vera grandezza. Ad esempio in Tabella 16.1 sono presentati i valori orientativi
del rapporto fra il modulo Eu, stimato mediante back analyses di strutture realizzate su ter-
reni coesivi diversi, e la resistenza al taglio non drenata, cu, ottenuta con prove triassiali
non drenata su campioni “indisturbati” di terreno.
Tabella 16.1: Stima del modulo di deformazione non drenato per terreni a grana fine
Eu/cu
OCR
IP < 30 30 < IP < 50 IP > 50
<3 800 400 200
3÷5 500 300 150
>5 300 200 100
Come abbiamo visto nel Capitolo 6 (“Pressioni di contatto e diffusione delle pressioni in
un semispazio elastico”), una pressione verticale uniforme agente su una fondazione di
dimensioni finite determina una pressione di contatto e un cedimento che dipendono dal
terreno e dalla rigidezza della struttura di fondazione. In particolare su un terreno coesivo
saturo in condizioni non drenate se la fondazione è rigida il cedimento è uniforme e la
pressione di contatto è massima al
fondazione B x L bordo e minima al centro dell’area
p p
di carico, viceversa se la fondazione
D è flessibile la pressione di contatto è
uniforme e il cedimento è massimo
al centro e minimo al bordo.
Per il calcolo del cedimento imme-
H
diato di una fondazione rettangolare
di dimensioni BxL si può fare rife-
rimento allo schema di Figura 16.1,
Mezzo elastico (E, ν)
in cui p è la pressione netta trasmes-
sa in fondazione, E e ν sono i para-
metri elastici del terreno, D è la pro-
Mezzo rigido
fondità del piano di posa e H è lo
spessore dello strato deformabile dal
piano di fondazione.
Nel caso particolare di fondazione
Figura 16.1 - Schema per il calcolo dei cedimenti flessibile, D = 0 e H = ∞, il cedi-
elastici di una fondazione superficiale mento s in corrispondenza di uno
2
Apparecchiature di laboratorio in grado di misurare con precisione la rigidezza dei terreni per bassi livelli
di deformazione sono l’apparecchio triassiale con misura delle deformazioni interne, l’apparecchio di co-
lonna risonante e l’apparecchio di taglio torsionale ciclico.
290
Applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, in modo analogo a quanto già vi-
sto per il calcolo delle tensioni indotte da una superficie di carico rettangolare, l’Eq. 16.2
permette di determinare il cedimento di qualunque punto della superficie, sia interno che
esterno all’area di carico. In particolare il cedimento massimo corrisponde al centro
dell’area di carico.
Se la fondazione è rigida il cedimento può essere assunto in prima approssimazione pari
all’80% del cedimento massimo della fondazione flessibile.
Più in generale il cedimento immediato medio3 di una fondazione rettangolare flessibile
su argilla satura (ν = 0,5) può essere stimato con la seguente equazione (Jambu, 1956;
Christian e Carrier, 1978):
p⋅B
Si = µ 0 ⋅ µ1 ⋅ (Eq. 16.3)
Eu
In cui µ0 e µ1 sono fattori dipendenti rispettivamente dalla profondità del piano di fonda-
zione e dallo spessore dello strato compressibile (Figura 16.2).
Per il calcolo dei cedimenti immediati di fondazioni su terreno stratificato e dei cedimenti
di strutture sotterranee come le tubazioni si può ricorrere ancora all’Eq. 16.3 con un arti-
ficio.
In particolare il cedimento immediato di una fondazione su un terreno costituito da due
strati, A e B, caratterizzati da due differenti valori del modulo elastico non drenato, Eu,A e
Eu,B, (Figura 16.3) può essere ottenuto sommando i contributi al cedimento dovuti alla de-
formazione dello strato A e dello strato B:
Si = Si,A + Si,B (Eq. 16.4)
Analogamente e con riferimento allo schema di Figura 16.4, il cedimento della tubazione
posta alla profondità H1, può essere calcolato come differenza tra il cedimento calcolato
assumendo H=H2 e il cedimento calcolato assumendo H=H1.
3
Spesso si assume che il cedimento medio di una fondazione flessibile sia eguale al cedimento della fonda-
zione rigida
291
Figura 16.2 - Fattori µ0 e µ1 per il calcolo del cedimento immediato di fondazioni su argilla satura
fondazione B x L fondazione B x L
p p
Eu
A HA Eu,A H1
H2
HB
B
Eu,B
Figura 16.3 - Schema per il calcolo dei cedimenti Figura 16.4 - Schema per il calcolo dei ce-
immediati di una fondazione superficiale su terre-292 dimenti immediati di una tubazione dovuti
no coesivo saturo stratificato ad una fondazione su terreno coesivo satu-
ro
Dipartimento di Ingegneria Civile – Sezione Geotecnica, Università degli Studi di Firenze
J. Facciorusso, C. Madiai, G. Vannucchi – Dispense di Geotecnica (Rev. Febbraio 2007)
Capitolo 16 CEDIMENTI DI FONDAZIONI SUPERFICIALI
Metodo di Terzaghi
Il metodo si basa sulle seguenti ipotesi semplificative, verificate con approssimazione tan-
to migliore quanto più è piccolo il rapporto H/B tra lo spessore H dello strato compressi-
bile e la dimensione caratteristica B in pianta dell’area caricata:
Con riferimento allo schema di Figura 16.5, i passi necessari per applicare il metodo sono
i seguenti:
1. Si definisce il modello geotecnico, ovvero lo schema a strati orizzontali di riferimento,
per ciascuno dei quali si stimano, in funzione della profondità o come valore medio, il
293
peso di volume, γ, l’indice dei vuoti, e0, gli indici di compressione, Cc, e di ricompres-
sione-rigonfiamento, Cs, nonché la profondità della falda.
q
γ D p = q -γ D
B
σ'v
q
D D
ZW
H1 H1
H2 H2
H3 H3
HA
H4 H4
σ'v 0 + ∆σv
H5 H5
H6 H6
H
H7 H7
HB
H8 H8
H9 H9
σ'c
σ'v 0
Figura 16.5 - Metodo edometrico per la stima dei cedimenti di consolidazione di fondazioni su-
perficiali
∆σ v
∆H i = H i ⋅ = H i ⋅ m v ⋅ ∆σ v (Eq. 16.9)
M
in cui i valori di M (o di mv) devono riferirsi alla tensione verticale litostatica efficace,
σ’v0, nel punto medio dello strato i-esimo.
Correzione di Skempton-Bjerrum
Il metodo di Terzaghi si basa sulle ipotesi di consolidazione monodimensionale (εr = 0,
∆u = ∆σ). Poiché il terreno sottostante la fondazione non è confinato lateralmente,
l’incremento di pressione interstiziale all’istante di applicazione del carico, in condizioni
non drenate, è diverso e in genere inferiore all’incremento di tensione verticale totale (∆u
< ∆σ). Poiché le deformazioni per consolidazione sono dovute alla riduzione di volume
derivante dal dissiparsi delle sovrapressioni interstiziali, ne consegue che le deformazioni
reali di consolidazione sono inferiori a quelle calcolate con il metodo di Terzaghi.
295
S c = µ ⋅ S ed (Eq. 16.10)
A
equivalente D = . Come si può osservare dal grafico di Figura 16.6, i valori di µ sono
π
inferiori ad 1, salvo che per argille sensibili, e sono generalmente compresi tra 0,7 e 1 per
le argille normalmente consolidate, tra 0,5 e 0,7 per le argille mediamente sovra-
consolidate, e tra 0,2 e 0,5 per le argille fortemente sovra-consolidate.
Da quanto finora detto risulta che il cedimento totale di una fondazione superficiale su
terreno a grana fine può essere stimato con la relazione:
S = Si + S c = Si + µ ⋅ S ed (Eq. 16.11)
È stato osservato (Burland et al., 1978) che per fondazioni superficiali su:
- argille normalmente consolidate il cedimento immediato Si è piccolo rispetto al cedi-
mento totale S (Si/S ≅ 0,1) e che il cedimento per consolidazione Sc non è molto infe-
riore al cedimento calcolato con il metodo edometrico (Sc/Sed = µ = 0,7÷1). Pertanto
per semplicità e tenuto conto delle numerose fonti di incertezza, ci si può limitare al
calcolo del cedimento edometrico e assumere:
C1 ⋅ C 2 z2
I ⋅ ∆z
S= ⋅ ∆p ⋅ ∑ z Eq. (16.12)
C3 0 qc
in cui:
∆p = p – p’0 è la pressione media netta applicata dalla fondazione,
p è la pressione trasmessa dalla fondazione,
p’0 è la pressione efficace alla profondità del piano di fondazione,
z2 è la profondità significativa, ovvero la profondità massima dal piano di
fondazione del terreno che contribuisce al cedimento,
∆z è il generico strato in cui si è suddiviso lo spessore z2 di terreno, che al li-
mite può coincidere con l’intervallo di campionamento della prova,
qc è la resistenza di punta media dello strato ∆z,
297
z1/B
z2/B
I z = I z 0 + (I z ,max − I z 0 ) ⋅
z z z1
per ≤
z1 B B
I z ,max z1 z z 2
Iz = ⋅ (z 2 − z ) per ≤ ≤
z 2 − z1 B B B
z/B
Figura 16.7 - Metodo di Schmertmann per la stima del cedimento di fondazioni superficiali
su sabbia
I fattori e le variabili che compaiono nell’Eq. 16.12 sono calcolati con riferimento alle se-
guenti formule e ai valori riportati in Tabella 16.2:
p '0
C1 = 1 − 0,5 ⋅ ≥ 0,5 Eq. (16.13)
∆p
C 2 = 1 + 0 ,2 ⋅ log 10 10t Eq. (16.14)
essendo t il tempo dalla fine della costruzione espresso in anni;
0,5
⎛ ∆p ⎞
I z ,max = 0,5 + 0,1 ⋅ ⎜⎜ ' ⎟⎟ Eq. (16.15)
⎝ σv ⎠
essendo σ’v la tensione verticale efficace alla profondità z1.
Tabella 16.2 – Valori dei parametri z1, z2 e C3 che compaiono nell’equazione 16.12 al variare del-
la forma della fondazione
Il cedimento di fondazioni su sabbie NC, al termine della costruzione, è stimato con la se-
guente equazione:
S i = f s ⋅ f 1 ⋅ q ⋅ B 0 ,7 ⋅ I c Eq. (16.16)
in cui:
Si è il cedimento medio immediato espresso in mm,
B è la larghezza della fondazione, in metri,
2
⎡ 1,25 ⋅ L B ⎤
fs = ⎢ ⎥ è un fattore di forma che assume i valori:
⎣ L B + 0 ,25 ⎦
fs = 1 per fondazione quadrata o cir-
colare (L/B = 1)
fs = 1,25 per fondazione a nastro
Hs ⎛ H ⎞
f1 = ⋅ ⎜⎜ 2 − s ⎟⎟ è un fattore di spessore, in cui Z I = B 0, 763 è la profondità di in-
ZI ⎝ ZI ⎠
fluenza, e Hs è lo spessore dello strato di sabbia sotto la fondazione.
ZI e Hs sono espressi in metri. Se Hs > ZI si assume f1 = 1.
q è la pressione media trasmessa dalla fondazione, in kPa,
1,71
Ic = 1, 4
è un indice di compressibilità, funzione di un valore medio, N ,
N
dell’indice della prova SPT.
I valori direttamente misurati dell’indice NSPT = N2 + N3 sono corretti per tener conto del-
la composizione granulometrica, nel modo seguente:
per sabbie molto fini o limose sotto falda N’ = 15+0,5 (NSPT – 15),
per ghiaie o sabbie ghiaiose N’ = 1,25 NSPT
299
Se i valori di NSPT (o del valore corretto N’) crescono o sono pressoché costanti con la
profondità, la media N è calcolata entro la profondità di influenza ZI, altrimenti entro una
profondità pari a 2B.
Nel caso di fondazioni su sabbie OC o disposte alla base di uno scavo, indicando con σ’v0
la pressione di consolidazione del terreno OC o la pressione verticale efficace litostatica
alla profondità dello scavo, l’equazione per il calcolo del cedimento medio immediato al
termine della costruzione è modificata nel modo seguente:
I
S i = f s ⋅ f 1 ⋅ q ⋅ B 0 ,7 ⋅ c se q < σ’v0 Eq. (16.17)
3
⎛ 2 ⎞
S i = f s ⋅ f 1 ⋅ ⎜ q − ⋅ σ v' 0 ⎟ ⋅ B 0 ,7 ⋅ I c =
⎝ 3 ⎠
se q > σ’v0 Eq. (16.18)
= f s ⋅ f 1 ⋅ ⎢σ v0 ⋅ + (q − σ v0 ) ⋅ I c ⎥ ⋅ B
⎡ ' Ic ' ⎤ 0 ,7
⎣ 3 ⎦
Tabella 16.3 – Valori dei coefficienti R3, e Rt che compaiono nell’equazione 16.19 al variare delle
condizioni di carico
Condizioni di carico R3 Rt
Carichi statici 0,3 0,2
Carichi ciclici 0,7 0,8
L’apparente accuratezza dei metodi sopra esposti non deve farci dimenticare quanto detto
all’inizio del paragrafo: la stima del cedimento di fondazioni superficiali su sabbia è sem-
pre molto incerta, sia a causa della variabilità intrinseca dei depositi sabbiosi, sia per la
natura empirica o semi empirica di metodi di calcolo, cosicché errori dell’ordine del 50%
sono molto frequenti, ma raramente l’entità dei cedimenti è tale da creare un reale pro-
blema ingegneristico.
300
301
θ, rotazione ovvero pendenza rispetto all’orizzontale della retta congiungente due punti
consecutivi,
θmax, rotazione massima (θmax = θAB = arctan(δρAB/LAB)
ω rotazione rigida, ovvero pendenza rispetto all’orizzontale della retta congiungente i due
punti A e D di estremità (ω = arctan(δρAD/LAD),
∆ inflessione relativa, ovvero distanza del punto i (i = B, C), rispetto alla retta congiun-
gente i due punti di estremità,
∆max inflessione relativa massima (∆max = ∆B),
∆/L rapporto d’inflessione, rapporto fra l’inflessione relativa e la lunghezza totale L =
LAD
α deformazione angolare, (positiva per concavità verso l’alto – sagging – e negativa per
concavità verso il basso – hogging –), rappresenta la rotazione totale in un punto (αB =
θAB + θBC);
β rotazione relativa o distorsione angolare, rotazione della retta congiungente due punti
rispetto alla retta congiungente i punti di estremità (βAB = θAB + ω, βDC = θDC - ω).
Un cedimento uniforme non determina variazioni nello stato tensionale della struttura in
elevazione, e pertanto potrebbero essere tollerati anche cedimenti elevati purché
compatibili con la funzionalità dell’opera. Al contrario movimenti di rotazione rigida e
cedimenti differenziali alterano le sollecitazioni nella struttura e sono quindi più pericolo-
si per l’integrità dell’opera.
302
Esistono molti grafici e tabelle, proposti da vari Autori, che su base statistica indicano i
valori ammissibili dei diversi parametri che definiscono i cedimenti assoluti e differenzia-
li. A titolo di esempio, in Tabella 16.4, sono riportati alcuni dei valori della distorsione
angolare limite suggeriti da Bjerrum (1963), in Tabella 16.5 i valori ammissibili di alcuni
parametri di deformazione secondo Sowers (1962).
303
Tabella 16.5 - Valori ammissibili di alcuni parametri di deformazione delle strutture se-
condo Sowers (1962)
Tipo di movimento Fattore di limitazione Valore ammissibile
Collegamento a reti di servizi 15÷30
Accessibilità 30÷60
Probabilità di cedimenti differenziali
Cedimento massimo
in:
ρmax (cm)
a) murature portanti 2,5÷5
b) strutture intelaiate 5÷10
c) ciminiere, silos 7,5÷30
Dipende dalla posi-
Stabilità al ribaltamento
zione del baricentro
Operatività di macchine:
Rotazione rigida
a) macchine tessili 0,003
tanω
b) turbogeneratori 0,0002
c) binari di carro ponte 0,003
Drenaggio di superfici pavimentate 0,01÷0,02
Murature portanti multipiano 0,0005÷0,001
Murature portanti ad un piano 0,001÷0,02
Lesioni di intonaci 0,001
Rotazione relativa
Telai in c.a. 0,0025÷0,004
tanβ
Pareti di strutture a telaio in c.a. 0,003
Telai in acciaio 0,002
Strutture semplici d’acciaio 0,005
304