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Modelli analitici per lo studio della risposta

dinamica di paratie flessibili soggette ad azioni


sismiche
Luca Lanzoni,* Vincenzo Fioravante,** Enrico Radi,* Antonio Tralli**

Sommario
Nel presente lavoro vengono presentati due modelli analitici sviluppati per descrivere la complessa interazione dina-
mica fra il terreno e una paratia incastrata alla base.
Per superare i limiti dei metodi pseudostatici suggeriti dagli Eurocodici, i modelli sviluppati consentono di valutare il
contenuto in frequenza del sisma di progetto, la rigidezza della paratia e le proprietà elastiche e di permeabilità del terre-
no, e inoltre di simulare il comportamento dinamico dell’insieme terreno-opera di sostegno in presenza di una forzante
comunque variabile nel tempo, applicando la trasformata discreta di Fourier (D.F.T.). La risposta dinamica dell’interazione
di terreni poco permeabili come i limi argillosi è simulata con un modello di tipo visco-elastico, mentre per i terreni a grana
grossa si adotta un modello costitutivo del tipo poro-visco-elastico.
Sono qui descritte le equazioni costitutive dei due modelli. Viene infine presentata la risposta del modello ad alcuni
accelerogrammi registrati durante eventi sismici e, ove possibile, essa viene comparata con i risultati riportati nella lettera-
tura tecnica.

1 Introduzione n.3274/2003) e di spostamenti orizzontali moderati.


In un primo gruppo di lavori la parete era supposta
L’Eurocodice 8 (parte 5, Appendice E) e le re- rigida ed incastrata alla base [WOOD, 1973; VELETSOS
centi “Norme tecniche per il progetto sismico di e YOUNAN, 1994]. È tuttavia stato osservato che le
opere di fondazione e di sostegno dei terreni” pressioni e le corrispondenti sollecitazioni fornite
(punto 4.4) da esso derivate suggeriscono di verifi- da questo tipo di analisi risultano da 2.5 a 3 volte su-
care la sicurezza delle opere di sostegno con una periori rispetto a quelle derivate attraverso i criteri
analisi pseudostatica basata su classici lavori di Mo- dell’analisi limite. Pertanto, le soluzioni ottenute in
nonobe e Okabe [MONONOBE e MATUO, 1929; OKABE, campo elastico vengono spesso ritenute troppo con-
1924] e successive varianti [SEED e WHITMAN, 1970; servative e trovano un impiego limitato in ambito
RICHARD e ELMS, 1979; NADIM e WHITMAN, 1983]. È progettuale. Tuttavia, se si prende in considera-
da osservare che in questo tipo di analisi implicita- zione anche la deformabilità della parete [VELETSOS
mente si assumono spostamenti orizzontali della pa-
e YOUNAN, 1997; YOUNAN e VELETSOS, 2000] si può ot-
rete sufficienti a mobilitare la resistenza limite del
tenere, come peraltro è ragionevole aspettarsi, una
terreno e quindi almeno dell’ordine del 0.1÷0.4%
notevole riduzione delle azioni dinamiche e delle
dell’altezza della paratia [CLOUGH e DUNCAN, 1990],
sollecitazioni. Del resto la deformabilità elastica
spesso dunque superiori a quelli massimi ipotizza-
della parete è elemento essenziale nelle analisi sta-
bili in zone a bassa sismicità.
In anni più recenti lo studio delle paratie sog- tiche, in particolare nel caso in cui queste siano rea-
gette ad azioni sismiche è stato affrontato inte- lizzate con palancole metalliche.
grando le equazioni del moto in uno strato semi-il- Un modello costitutivo di tipo visco-elastico li-
limitato di terreno contenuto da una parete verti- neare è tuttavia rappresentativo solo per alcuni tipi
cale ed assumendo per esso un’equazione costitutiva di terreni di interesse, ad esempio i terreni argillosi
di tipo viscoelastico lineare. Questa ipotesi appare che, da un punto di vista idraulico, sono pratica-
realistica in presenza di azioni sismiche di bassa in- mente impermeabili. Invece i materiali granulari
tensità (e.g. in zona sismica 3, vedi O.P.C.M. (ghiaie, sabbie) o le rocce porose sono caratterizzati
da una notevole conducibilità idraulica e per essi
appare più opportuno un modello costitutivo poro-
visco-elastico [RADI et. al., 2004]. Nella letteratura
* Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, Università tecnica solo molto recentemente sono comparsi la-
di Modena e Reggio Emilia, Reggio Emilia vori [THEODORAKOPOULOS et al., 2001; THEODORAKO-
** Dipartimento di Ingegneria, Università di Ferrara, Ferrara POULOS, 2003] in cui con tale modello viene studiato

RIVISTA ITALIANA DI GEOTECNICA 1/2006


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uno strato semi-illimitato con una parete rigida di


contenimento.
Nel presente lavoro si illustra un diverso mo-
dello poro-visco-elastico sviluppato per il terreno e
se ne studia l’interazione con una paratia deforma-
bile.
Inizialmente viene presentato il modello anali-
tico per lo studio della risposta dinamica di una pa-
ratia elastica flessibile incastrata alla base a sostegno
di uno strato semi-illimitato di terreno omogeneo
ed isotropo, avente comportamento elastico lineare
o visco-elastico lineare. Successivamente viene di-
scusso il modello poro-visco-elastico introdotto da
Biot e costituito da uno scheletro solido isotropo sa-
turo, in cui i vuoti sono considerati comunicanti;
vengono derivate le equazioni che reggono il pro- Fig. 1 – Paratia infissa a contenimento di uno strato semi-
blema e se ne rappresenta una soluzione in serie di illimitato di terreno elastico.
seni. Fig. 1 – Flexible earth cantilever diaphragm wall retaining a
Nel sesto paragrafo vengono confrontate le ri- semi-infinite elastic soil layer.
sposte dei diversi modelli in presenza di una for-
zante di tipo armonico, mentre nel settimo para- dove:
grafo viene utilizzata la teoria delle trasformate di- Ep: modulo di Young della paratia;
screte di Fourier per ottenere la risposta ad una sol-
tp: spessore della paratia;
lecitazione non periodica. Infine nell’ultimo para-
vp: coefficiente di Poisson della paratia
grafo la risposta del modello viscoelastico
all’accelerogramma N-S del terremoto di El Centro Nel seguito, per rendere la notazione più com-
patta, viene adottata la seguente simbologia per gli
viene confrontata con risultati presenti in lettera-
operatori differenziali:
tura [VELETSOS e YOUNAN, 1997]; inoltre viene di-
scussa la risposta del sistema agli accelerogrammi di divergenza: Δ; gradiente: ; Laplaciano: 2
due eventi sismici recenti [Assisi, 1997; Novellara Il simbolo (“,”) denota l’operazione di deriva-
(RE), 1996]. zione rispetto alle variabili spaziali, mentre il punto
(“·”) rappresenta la derivata temporale; in grassetto
vengono indicate le grandezze vettoriali; infine gli
indici denotano le componenti scalari delle gran-
2. Paratia flessibile in terreno elastico dezze cui sono applicati. Indicando con u lo sposta-
mento di un punto arbitrario appartenente al piano
Relazioni di base x1x2 rispetto alla base, funzione delle coordinate x1,
x2 e del tempo, le equazioni costitutive possono scri-
EQUAZIONI DI CAMPO versi nella forma [GRAFF, 1991]:

Si considera (Fig. 1) una paratia flessibile inca- con i, j = 1, 2; (2)


strata alla base, a sostegno di uno strato semi-illimi-
tato di terreno omogeneo e isotropo, avente com-
portamento elastico lineare. indicando con =2Gυ/(1-2υ) la costante di
Tale sistema, sottoposto alla base ad una solleci- Lamè e con υ il coefficiente di Poisson del terreno;
·· iwt δij rappresenta il delta di Kronecker.
tazione armonica x(t)=Ae , dove A ne indica l’am-
piezza, si considera in stato piano di deformazione Si indica con ρ la densità del terreno e con
(u3 = 0); si ammette inoltre che la parete, di rigi- (t)= ( 1+0 2) l’accelerazione alla base del si-
dezza costante lungo l’altezza, aderisca in ogni stema, agente solo in direzione orizzontale ( 1 e 2
punto allo strato di terreno sostenuto. sono i versori degli assi corrispondenti); pertanto
Il modulo di elasticità tangenziale G del terreno l’equazione di Navier si può scrivere nel modo se-
viene assunto costante nel tempo. La rigidezza della guente:
paratia, indicata nel seguito con Dp, risulta come
ben noto: (3)

Poiché l’accelerazione (t) agisce in direzione


(1) orizzontale, VELETSOS e YOUNAN, [1994] hanno sem-
plificato il problema trascurando la componente

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ove i simboli C e λ indicano i rapporti adimensiona-


verticale di tensione ; li:
sotto tale ipotesi l’equazione di Navier (3) in dire-
zione orizzontale assume la forma: (10)

(4) L’apice nella (9) indica l’operazione di deriva-


zione rispetto alla coordinata ξ.
avendo posto Sviluppando in serie di seni il termine costante
CH, dalla (9) si perviene all’equazione differenziale
(5) ordinaria del secondo ordine per la generica fun-
zione Uk(ξ):
CONDIZIONI AL CONTORNO
(11)
– Il campo di spostamento alla base dello strato L’integrale della (11) si può esprimere nella
viene imposto uguale a zero: forma:
u1(x1,x2,t)=u2(x1,x2,t)=0 per x1 0 e x2=0 ∀t. (6a)
(12)
– Lo spostamento orizzontale del terreno a con-
tatto con la parete coincide con lo spostamento essendo:
orizzontale w della stessa:
w(x2,t)=u1(x1,x2,t) per x1=0 e 0 ≤ x2 ≤ Η ∀t. (6b)
– In assenza di un precarico p0 applicato all’estra-
dosso del rilevato, deve risultare: (13)
σ12(x1,x2,t)=σ22(x1,x2,t)=0 per x1 0 e x2=Η ∀t. (6c)
Nella (12) i termini Ak rappresentano le costanti
Questa ipotesi può essere modificata impo- di integrazione, da determinare, mentre ω1 può es-
nendo alla componente verticale di tensione σ22 in sere interpretata come la pulsazione fondamentale
superficie di eguagliare un eventuale precarico p0. di una mensola deformabile elasticamente a taglio,
La soluzione del problema in esame viene di so- avente gli stessi valori di ρ e di G del terreno.
lito cercata mediante separazione delle variabili, as- Si osservi che, per valori di φk >1, i termini αk
sumendo di tipo armonico le funzioni incognite [VE- sono immaginari. Se invece φk ≤1 il corrispondente
LETSOS e YOUNAN, 1997]. αk è reale: in tal caso non si ha dissipazione e la com-
Indicando con ω la pulsazione e con ξ=x1/H, ponente orizzontale del vettore spostamento cresce
η = x 2 /H le coordinate adimensionali, lo sposta- all’aumentare della distanza dalla parete, raggiun-
mento orizzontale del terreno è rappresentato nella gendo il valore massimo per ξ ∅ . L’assenza di ter-
forma: mini immaginari nella soluzione implica che, per
tale regime di pulsazioni, non viene dissipata ener-
u1(x1,x2,t) = U (ξ, η) e iωt (7) gia attraverso la riflessione e la propagazione di
onde verso la regione illimitata (radiation damping).
dove l’ampiezza U (ξ, η) dello spostamento oriz-
Si osservi che, indipendentemente dal valore
zontale può essere rappresentata in serie di Fourier:
del rapporto ω/ω1:
per k =1

φk =φ1 =ω/ω1, λk =λ1 =π/2, Λk =Λ1 =1–(ω/ω1)2,


(8)
essendo ,

Nella (8) si utilizza una serie di soli seni, in virtù


delle condizioni al contorno. ;
Sostituendo la (7) nella (4), tenendo conto della
(8), si giunge alla seguente equazione per la fun- per k∅
zione incognita Uk (ξ), che rappresenta l’ampiezza φk = φ ∅ 0, λk = λ ∅ 0, Λk = Λ ∅ 1, αk = α ∅ ,
del generico modo di oscillare: Ck =C ∅0,
Inoltre Ck ∅ se φk = 1: ciò accade per ω/ω1 =1
(9) e k=1, oppure per ω/ω1 =3 e k=2, ecc…, e si ha ri-
sonanza del sistema.

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EQUAZIONE DEL MOTO DELLA PARETE


(21)
L’equazione della linea elastica della paratia,
supposta di massa trascurabile e soggetta all’azione dove il termine Wk nella (21) risulta pari a:
orizzontale agente alla base ed alle pressioni tra-
smesse dallo strato semi-illimitato di terreno, si può (22)
esprimere nella forma:;
avendo indicato con dw il rapporto:
(14)
(23)
ove, in virtù del legame costitutivo elastico lineare:
Il parametro adimensionale dw rappresenta il
σ11 =2G(ψ2 –1)u1,1 (15)
rapporto tra la rigidezza dello strato di terreno ri-
In analogia con la (7), lo spostamento della pa- spetto a quella della paratia.
rete e la componente orizzontale di tensione ven- La determinazione delle costanti di integra-
gono cercati nella forma: zione Ak è possibile imponendo la condizione al con-
torno (6b) e utilizzando le (12) e (21); se ne omette
w(x2 ,t)=W(η)eiωt; σ11(x1,x2,t)=S11 (ξ, η) eiωt (16)
per brevità il calcolo esplicito.
dove W (η) e S11 (ξ, η) rappresentano le ampiezze
delle corrispondenti funzioni.
Derivando la (12) rispetto alla variabile x 1 3. Paratia flessibile in terreno viscoelastico
lineare
e sostituendo l’espressione otte-
Nel caso viscoelastico il modulo di taglio del ter-
nuta nella (15), l’ampiezza della componente oriz- reno assume la forma complessa G*=G(1+iδ), ove il
zontale di tensione nel terreno può essere scritta parametro δ, rappresentativo del comportamento
nella forma: viscoso, viene detto coefficiente dissipativo.
Le soluzioni del problema risultano in questo
(17) caso sempre di natura complessa, ad indicare la ca-
pacità del sistema viscoelastico di dissipare comun-
Le sollecitazioni nella paratia possono essere va- que energia.
lutate di conseguenza. Indicando con T e M rispet- Il problema viene descritto attraverso relazioni
tivamente il taglio e il momento flettente sulla pa- del tutto analoghe alle precedenti sostituendo G con
rete, dalla (17) si ottiene: G* in tutte le equazioni.
Nel caso in esame i termini Λk non si annullano,
(18) e i coefficienti Ak, Ck, da cui dipendono le ampiezze
delle funzioni incognite, assumono un valore finito
anche per valori dei rapporti ω/ω1 = 1, 3, 5, ecc…
(19)

L’equazione della linea elastica consente di va- 4. Confronto fra elastico e viscoelastico lineare
lutare gli spostamenti della parete.
Se si sostituisce la seconda delle (16) nella (14), 4.1. Risposta ad una sollecitazione pseudostatica
ricordando la (17), si ottiene l’equazione differen-
ziale per l’ampiezza W(η): I due tipi di terreno elastico e viscoelastico pre-
sentano ovviamente la stessa risposta a carichi statici
(20) ovvero, nel caso in esame, a sollecitazioni dette
“pseudostatiche” (accelerazioni alla base caratteriz-
La (20) può essere integrata imponendo le con- zate da pulsazione ω∅0)
dizioni di incastro perfetto alla base della parete (è Nei grafici di figura 2 vengono riportati, per
anche possibile, nel medesimo modo, mettere in υ=1/3 e al variare del parametro dw, i rapporti adi-
conto un incastro cedevole alla base della parete mensionali caratterizzanti le ampiezze dello sposta-
[VELETSOS et al., 1995]); così facendo si trova la solu- mento, del taglio e del momento flettente sulla pa-
zione nella forma: rete, e definiti nel modo seguente:

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Fig. 2 – Variazioni lungo l’altezza a) dello spostamento orizzontale, b) del taglio e c) del momento flettente della parete,
per diversi valori della flessibilità relativa dw.
Fig. 2 – Variation along the wall a) of the horizontal displacement b) of the shear force c) of the bending moment of the wall, for different
values of the relative flexibility dw.

Il modello viscoso fornisce valori finiti per ω/ω1


(24) = 1, 3, 5, ecc…. Il picco più elevato si ha per ω/ω1
= 1, il che conferma la predominanza del primo
Le sollecitazioni massime si hanno per la parete modo di vibrare rispetto agli altri. Un aumento
rigida (dw = 0), mentre per valori anche modesti dello smorzamento δ induce, come è ovvio, una di-
della flessibilità dw le stesse diminuiscono rapida- minuzione dell’amplificazione, ma non influenza
mente, in particolare il momento flettente [VELETSOS in modo significativo la risposta per frequenze di-
e YOUNAN, 1997]. Nel caso di pareti rigide le solleci- stanti da quella naturale.
tazioni ottenute considerando un terreno elastico ri- Per valori del rapporto ω/ω1 = 1 il fattore di am-
sultano da 2.5 a 3 volte superiori rispetto a quelle plificazione cresce all’aumentare del parametro dw.
fornite dai metodi all’equilibrio limite (ad esempio,
In figura 4 sono rappresentati gli andamenti
il metodo di M.O.). Per questo le soluzioni ottenute
della pressione sulla parete, ossia del rapporto adi-
in campo elastico vengono scarsamente impiegate
in ambito progettuale e trovano invece largo utilizzo mensionale in corrispondenza
i criteri dell’analisi limite, anche se sono necessari
spostamenti considerevoli e paratie flessibili per in- delle prime 2 forme modali, per dw =10 e δ=0.2.
nescare la rottura e la formazione dei cunei di spinta Dalla figura si rileva come a un aumento del rap-
[CLOUGH e DUNCAN, 1990]. porto ω/ω corrisponda una sensibile diminuzione
dei valori della pressione p(η).

4.2. Risposta ad una sollecitazione armonica


5. Paratia flessibile in terreno poroviscoelastico
Differenze anche significative fra la risposta di un
terreno di tipo elastico ed uno viscoelastico si hanno
lineare
invece per sollecitazioni puramente armoniche.
In figura 3 sono rappresentati i fattori di ampli- Relazioni di base
ficazione dinamica per il taglio alla base, ossia del
rapporto t0(ω)/t0(0) al variare della pulsazione ω I terreni a grana grossa (sabbie e ghiaie) sono si-
(l’indice 0 indica valori calcolati al piede della pa- stemi multifase costituiti da una parte solida porosa,
rete), ottenuti per dw pari a 1 e 100 e per valori i cui interstizi sono occupati da fluido. Per cogliere
usuali del coefficiente viscoso δ. In tale rappresenta- il comportamento meccanico di questi materiali è
zione viene messa in evidenza sia la parte reale che quindi necessario descrivere l’interazione tra le fasi
quella immaginaria. presenti.

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Fig. 3 – Fattori di amplificazione dinamica per il taglio alla base della parete per diversi valori della flessibilità relativa dw
e del coefficiente viscoso δ.
Fig. 3 – Amplification factors for the base shear forces at the wall for different values of the relative flexibility dw and soil damping factor δ .

Il modello poro(visco)elastico introdotto da


BIOT [1941] è costituito da uno scheletro solido iso- (26)
tropo saturo, in cui i vuoti sono considerati tra loro
comunicanti. con i, j=1, 2. (27)
Se si indica con n la porosità, (n = volume dei
vuoti/volume totale), utilizzando gli apici s, w per indi- dove: G* è il modulo di elasticità tangenziale del so-
care grandezze relative rispettivamente alla fase so- lido, λs, λw, e λsw sono parametri adottati nel modello
lida e liquida, le densità apparenti delle 2 fasi si pos- poroelastico lineare sviluppato da Biot, σs e σw rap-
sono scrivere come: presentano rispettivamente la tensione efficace e la
pressione neutra, mentre us e uw denotano i campi
ρs=(1–n)ρs; ρw=nρw (25)
di spostamento relativo delle fasi rispetto alla base.
I legami costitutivi per le 2 fasi si possono rap- Il moto relativo della fase liquida rispetto alla
presentare nella forma [LORET e HARIRECHE, 1991]: fase solida genera sforzi di natura viscosa, che

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Fig. 4 – Andamenti della pressione sulla parete per a) ω/ω1 = 1, b) ω/ω1 = 3, per dw = 10 e δ = 0.2. Le curve tratteggiate
rappresentano la parte reale (-----) e immaginaria (…..); quelle continue il modulo.
Fig. 4 – Vertical variation of horizontal pressure on the wall for a) ω/ω1 = 1, b) ω/ω1 = 3, for dw =10 and δ = 0.2. The dashed lines
describe the real part (-----), and the imaginary part (…..); the solid lines depict the absolut value.

nell’ipotesi di permeabilità isotropa possono essere Poiché l’accelerazione (t) agisce in direzione
espressi nella forma [BOWEN, 1976]: orizzontale, è possibile semplificare il problema tra-
scurando la componente verticale di tensione totale
(28) [V E L E T S O S e Y O U N A N , 1994]; ossia si impone
σ22 =σs22 –np=0. Sotto tale ipotesi, dalle equazioni
essendo = k/γ il coefficiente di permeabilità, k, del moto si ricava la relazione seguente:
per unità di peso specifico del fluido, γ (le cui di-
(31)
mensioni sono [L3TM-1]). Il parametro n2/ , nel se-
guito indicato con , si assume costante e indipen- Riscrivendo la (27), si può esprimere la diver-
dente dalla frequenza della forzante. genza dello spostamento della fase fluida nella
Il sistema oggetto di studio è rappresentato in forma:
figura 5: la superficie della parete e la base a con-
tatto col terreno si considerano impermeabili.
Come nei casi precedenti, il sistema è sottoposto a
una sollecitazione armonica orizzontale ··x(t) agente
alla base, e si trova in stato piano di deformazione.

Equazioni di campo

Trascurando le forze per unità di massa e te-


nendo conto della (28), le equazioni del moto per le
due fasi si possono scrivere come segue:

(29)

(30)
Fig. 5 – Paratia infissa a contenimento di uno strato semi-
La (29) esprime l’equazione di Navier per la fase illimitato di terreno poroviscoelastico.
solida; la (30) è la legge di Darcy in forma dinamica. Fig. 5 – Flexible earth cantilever diaphragm wall retaining a
[THEODORAKOPOULOS et al., 2001] semi-infinite poroviscoelastic soil layer.

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imposta, come recentemente proposto [THEO-


(32) DORAKOPOULOSet al., 2001]:

Sostituendo la (32) nella (31) si ricava l’espres- σ12 (x1,x2,t)=σ22 (x1,x2,t)=0


sione di us2,2: per x1 0 e x2 =H ∀t (38c)
Anche nel caso in esame la soluzione viene cer-
(33) cata mediante separazione delle variabili, assu-
mendo di tipo armonico le funzioni incognite.
Sostituendo la (33) nella (27) è possibile scri- Introducendo le coordinate adimensionalizzate
vere: ξ=x1/H, η=x2/H, le grandezze incognite vengono
cercate nella forma:

(34) us1 (x1,x2,t)=U(ξ, η)ei wt

uw1 (x1,x2,t)=W(ξ, η)ei wt (39)


Inoltre, sostituendo le espressioni di us2,2 e uw2,2
nell’equazione di equilibrio (29) in direzione oriz- p(x1, x2, t)=P(ξ, η) ei wt
zontale si ricava la (35), mentre applicando l’opera-
tore divergenza ad entrambi i membri della (30) si In maniera del tutto analoga al caso precedente,
trova la (36); infine la (37) è semplicemente l’equa- le ampiezze delle funzioni incognite assumono la
zione di Darcy (30) scritta nella sola direzione oriz- forma:
zontale:
(40a)

(40b)

(35)
(40c)

essendo

(36) (41)

(37) Sostituendo le (40) nella (37) e moltiplicando


per –H/CG*, si ha per il generico termine:
Le (35), (36) e (37) costituiscono un sistema di 3
equazioni alle derivate parziali nelle 3 incognite us1, (42)
uw1, p.
Si introducono i rapporti:
Condizioni al contorno

– Il campo di spostamento alla base dello strato


viene assunto uguale a zero per entrambe le fasi: (43 a,b,c)
e i parametri reali:
us (x1,x2,t)=uw (x1,x2,t)=0

per x1 0 e x2 =0 ∀t. (38a)

– Lo spostamento orizzontale del terreno e del (44 a,b,c,d,e)


fluido a contatto con la parete coincide con lo
spostamento orizzontale della stessa:
Sostituendo le (40) nella (35) e nella (36), molti-
us1 (x1,x2,t)=uw1 (x1,x2,t)=w(x2,t)
plicando rispettivamente per H/CG* e per H2/CG* e
per x1 =0 e 0≤0x2 ≤H ∀t. (38b) tenendo conto delle (43) e (44), le espressioni pre-
cedenti divengono:
– In assenza di precarico all’estradosso del rileva-
to deve risultare p=0 e σ22 =0. Nel seguito solo
(45)
questa ultima condizione viene esplicitamente

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MODELLI ANALITICI PER LO STUDIO DELLA RISPOSTA DINAMICA DI PARATIE FLESSIBILI SOGGETTE AD AZIONI SISMICHE 61

nante dei suoi coefficienti è nullo; imponendo tale


condizione si perviene alla seguente equazione bi-
(46)
quadratica in αk:

(55)

(47) L’equazione fornisce le 2 radici aventi parte re-


ale positiva:

Come si può notare, le uniche grandezze che di-


pendono direttamente dalla pulsazione ω sono i pa- (56)
rametri Z, Rs e Rw (43). Se si introduce la pulsazione
fondamentale ω1 come funzione della densità in- Le espressioni delle ampiezze dello sposta-
trinseca della matrice solida ρs, ossia: mento e della pressione diventano allora:

(48)
(57)
si può esplicitare la dipendenza dei parametri dal
rapporto ω/ ω1, ovvero:
Equazione del moto della parete

L’equazione della linea elastica per la parete ri-


(49) sulta, analogamente al caso precedente:

(58)
essendo:
ove, con σ11 =σs11 –np si è indicata la componente
(50) orizzontale di tensione totale. Tale tensione, utiliz-
zando le (26), (27) e le espressioni di us2,2 e uw2,2 uni-
Dalla (45) si può ricavare l’espressione di Wk–Uk, tamente all’ipotesi di perfetta aderenza tra terreno
che sostituita nella (46) e moltiplicando per (iZ–Rw) e parete può essere scritta come:
porge:
(59)

(51) Sostituendo le (57) per ξ=0 nella (59), la (58)


assume la forma:

Scrivendo le ampiezze dello spostamento e della (60)


pressione nella forma:

(52)
le (51), (47) divengono rispettivamente: L’integrazione della (60), con le condizioni al
contorno che rappresentano le condizioni di inca-
stro perfetto alla base della paratia, consente di de-
terminare l’espressione dell’ampiezza dello sposta-
(53) mento della parete; per brevità se ne omette il cal-
colo.
L’ampiezza S11 (ξ, η) della componente orizzon-
tale di tensione totale si ricava immediatamente, so-
stituendo le (57) nella (59). Una volta ottenuta la
(54) funzione S11 (ξ, η), in maniera del tutto analoga al
caso precedente, è possibile risalire per equilibrio
Il sistema costituito dalle (53), (54) ammette so- alle funzioni taglio T (η) e momento flettente M (η)
luzioni anche non banali se e soltanto se il determi- sulla parete.

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Fig. 6 – Fattori di amplificazione dinamica per il taglio alla base per dw = 10. Per il materiale poroso si è assunto: H = 8[m],
=10-6[m3s/Kg], n=0.1.
Fig. 6 – Amplification factors for the base shear force at the wall for dw = 10. For poroelastic model it has been assumed: H = 8[m],
=10-6[m3s/Kg], n = 0.1.

Le costanti di integrazione, come per il modello Indicando con n la porosità e facendo le posi-
elastico, possono essere determinate in forma zioni:
chiusa.
(61)

6. Confronto tra materiale viscoelastico e si calcolano le costanti di Lamé tramite le relazioni


poroviscoelastico lineare seguenti:
La risposta a carichi statici del sistema porovi-
scoelastico è del tutto simile alla risposta pseudosta- (62)
tica del modello elastico. Nel seguito viene dunque
discussa unicamente la risposta ad azioni armoni-
che.
6.2. Risposta armonica

6.1. Variabilità dei parametri nel modello poroviscoelastico La figura 6 illustra l’andamento dei fattori am-
plificativi per il taglio alla base, per i valori della
I parametri λs, λsw, e λw che caratterizzano il com- flessibilità relativa dw e del coefficiente di viscosità δ
portamento del modello poroelastico sono funzioni indicati, e per un rilevato di altezza H = 8m assu-
dei moduli di comprimibilità delle fasi. mendo, per il modello poro(visco)elastico, = 10-6
È al di fuori dello scopo del presente lavoro in- [m3s/Kg], n = 0.1. Si osservi che in corrispondenza
dagare l’influenza dei vari parametri che caratteriz- ad una forzante di pulsazione pari a quella fonda-
zano la risposta dinamica di un terreno poroviscoe- mentale (ω/ω1=1) il modello poroelastico fornisce
lastico. Nel confrontare i risultati ottenuti dal mo- una risposta limitata, pur assumendo nulla la visco-
dello poroelastico rispetto a quelli forniti dal mo- sità del solido. Ciò è dovuto alla viscosità del fluido
dello viscoelastico si farà riferimento ai parametri di in moto relativo rispetto allo scheletro solido, fun-
un particolare tipo di terreno, definito in letteratura zione del coefficiente di permeabilità e della poro-
Berea sandstone e diffusamente studiato [RICE e CLE- sità del sistema ( =n2/ ). Ovviamente, l’eventuale
ARY, 1976]. In particolare, indicando con Ks, Kw e K presenza di una dissipazione viscosa dello scheletro
i moduli di compressibilità rispettivamente della solido, rappresentata da un valore del coefficiente
fase solida, di quella fluida e della miscela, si as- δ 0, riduce ulteriormente il fattore di amplifica-
sume: zione.
La figura 7 mostra, per i valori della permea-
Ks =36000[MPa], Kw =3300[MPa], K=8841 [MPa];
bilità e del coefficiente viscoso δ indicati, come
mentre il modulo di elasticità tangenziale G del il valore di picco della risposta fornita dal modello
solido viene assunto pari a 6000 [MPa]. poroviscoelastico diminuisca al crescere della po-

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MODELLI ANALITICI PER LO STUDIO DELLA RISPOSTA DINAMICA DI PARATIE FLESSIBILI SOGGETTE AD AZIONI SISMICHE 63

Fig. 7 – Fattori di amplificazione dinamica per il taglio alla base per dw = 10, δ = 0.1. Per il materiale poroso si è assunto:
H=8[m], =10-6[m3s/Kg].
Fig. 7 – Amplification factors for base shear at the wall for dw = 10, δ = 0.1. For poroelastic model it has been assumed: H=8[m],
=10-6[m3s/Kg].

Fig. 8 – Andamento del modulo delle pressioni orizzontali sulla parete per dw = 10, δ = 0.1, in corrispondenza delle prime
3 forme modali. Le curve continue rappresentano la risposta del modello viscoelastico, quelle tratteggiate si riferiscono al
modello poroviscoelastico.
Fig. 8 – Vertical variation of horizontal stress at the wall for dw = 10, δ = 0.1, for various values of ratio ω/ω1. The solid lines depict
the results of viscoelastic model; the dashed lines describe the results of the poroelastic model.

rosità n. Ciò è una conseguenza delle dissipazioni Si osservi che, per lo stesso valore della viscosità
prodotte dal moto del fluido rispetto allo schele- dello scheletro solido, il terreno poroviscoelastico
tro solido, proporzionali al quadrato della poro- dissipa più energia rispetto a quello viscoelastico, a
sità. Inoltre si constata, al crescere di n, una trasla- conferma di quanto asserito precedentemente.
zione dei picchi di risposta verso valori crescenti In figura 8 sono rappresentati i moduli della
delle ascisse; infatti all’aumentare della porosità si componente orizzontale di tensione sulla parete alle
ha una diminuzione della massa dello scheletro prime 3 frequenze di risonanza, per il valore della
solido e quindi un aumento della pulsazione natu- flessibilità dw = 10 e per un coefficiente di viscosità
rale del sistema. δ= 0.1 (per il modello poroviscoelastico si è assunto

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64 LANZONI - FIORAVANTE - RADI - TRALLI

Fig. 9 – Parte reale b) e parte immaginaria c) della trasformata di Fourier di un segnale generico f(t).
Fig. 9 – Real part b) and imaginary part c) of the Fourier transform of an arbitrary signal f(t).

n, ∅0). Come si può notare, le 2 modellazioni for- discreti; la distanza temporale che intercorre tra la
niscono risultati comparabili, anche se la soluzione rilevazione di 2 punti successivi della sollecitazione
del modello poroviscoelastico, relativa al “Berea san- registrata è detta intervallo di campionamento.
dstone” che presenta una densità e un modulo di ta- Sia Δt l’intervallo di campionamento di una fun-
glio elevati, tende a fornire risultati superiori ri- zione reale assegnata f, rappresentata nel dominio
spetto a quella del modello viscoelastico. del tempo da N punti (da 0 a N-1). La funzione f si
assume periodica, con periodo T pari a N Δt; sia
inoltre t k il k-esimo istante di tempo, pari a
7. Risposta ad una sollecitazione transitoria k Δt (0≤k≤N–1). Se si assume Δt = 1, le (63), (64)
possono essere facilmente applicate al caso discreto
La risposta dinamica di sistemi aventi comporta- nel seguente modo [PRESTINI, 1996] (Fig. 9):
mento lineare, soggetti a una forzante arbitraria co-
munque variabile nel tempo, può essere valutata uti- (65)
lizzando il metodo delle trasformate discrete di Fou-
rier (D.F.T.). Il grande successo di tale tecnica è do-
vuto all’utilizzo di alcuni algoritmi, indicati con l’acro- (66)
nimo F.F.T. (Fast Fourier Transform), che
consentono di calcolare in maniera molto efficiente la La (65) fornisce i valori della trasformata di-
trasformata di un segnale fornito per punti. In virtù screta dei valori f (kΔt) come combinazioni lineare di
della supposta linearità del sistema, la risposta viene armoniche; si noti che si ottengono N valori di F, e
determinata sovrapponendo gli effetti provocati dalla che tutti i termini della funzione f concorrono a de-
sollecitazione transitoria nel dominio delle frequenze. terminare ogni valore della trasformata F. L’inter-
Infatti è possibile, dato un segnale generico, de-
vallo di frequenza Δ , per il Teorema di Nyquist, ri-
terminarne il contenuto in frequenza scompo- sulta definito come:
nendolo in armoniche di priodo assegnato; e può
essere definita la trasformata e l’antitrasformata di
(67)
Fourier (63) e (64) di una funzione generica del
tempo (t) nel modo seguente [Fourier Transforms, Il problema può essere formulato nel modo se-
SNEDDON, 1950]: guente.
Sia g (t k ) l’accelerazione al piede del dia-
(63) framma, fornita per punti, e sia N il numero totale
di punti.
(64) Si vuole determinare la risposta x(t) del sistema
terreno-parete descritto nei paragrafi 2.1, 3.
– Si calcola innanzitutto la trasformata Xg (ωk) dei
ove la variabile reale ω=2 π rappresenta la pulsa-
valori della sollecitazione tramite la (65), ove le
zione. pulsazioni sono definite come:
Peraltro, come ben noto, per i diversi terremoti
sono disponibili gli accelerogrammi rilevati durante
gli eventi sismici e costituiti da un insieme di valori (68)

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MODELLI ANALITICI PER LO STUDIO DELLA RISPOSTA DINAMICA DI PARATIE FLESSIBILI SOGGETTE AD AZIONI SISMICHE 65

– Si costruisce quindi la sequenza Tr, data dai va- si può ottenere, ad esempio, lo spostamento in som-
lori della funzione di trasferimento in corrispon- mità della parete applicando la formula:
denza delle pulsazioni determinate tramite la
(68), ossia [VELETSOS e VENTURA, 1985]:
(73)
(69)

Non occorre calcolare Tr per tutte le frequenze


dello spettro, ma ci si arresta alla pulsazione mas- 8. Alcune applicazioni
sima ωMAX =π/Δt; i valori per le pulsazioni negative
vengono ricostruiti per simmetria.
– Si esegue il prodotto tra la funzione trasferi- 8.1. Confronto con i risultati di letteratura
mento, calcolata come si è detto, e la trasforma-
ta Xg (ωk), e si costruisce il vettore: Si riporta in figura 10 la componente N-S
dell’accelerogramma registrato durante il terre-
(70) moto di El Centro (Maggio 1940, California). I va-
lori in ordinata rappresentano le accelerazioni
avendo posto Fr=Xg(ωr) espresse in parti dell’accelerazione di gravità g.
– Applicando la (66) si trova la soluzione x come In figura 11 è riportato l’andamento dei valori
una sequenza di N valori: massimi del taglio sulla paratia ottenuti per il mo-
dello viscoelastico descritto al paragrafo 2.1, adi-
(71) mensionalizzati secondo il termine ρaMAX H2, al va-
riare del periodo naturale T1 del sistema parete-ter-
Si osservi che nei paragrafi precedenti sono reno sottoposto al terremoto di El Centro. La curva
state ricavate le funzioni spostamento, taglio ecc. del ottenuta viene confrontata con quella riportata in
sistema nel dominio delle frequenze, cioè le fun- [VELETSOS e YOUNAN, 1997]: il grafico è relativo a un
zioni di trasferimento delle grandezze di interesse. valore della flessibilità dw = 0 e a un coefficiente
È allora possibile, dato un accelerogramma g (t), δ=0.1. Questi autori hanno assunto un coefficiente
determinare la risposta del sistema. dissipativo ξ pari al 4% per il materiale costituente
Infatti, se si costruisce il vettore: il diaframma, che nel presente lavoro si è trascurato
per ottenere sollecitazioni approssimate per ec-
cesso; si rileva comunque una buona concordanza
(72)
tra i risultati, validando così il metodo esposto.

Fig. 10 – Accelerogramma della componente N-S del terremoto di El Centro, campionato a 0.02 s.; l’accelerazione massima
risulta amax = 0.3188g.
Fig. 10 – Ground motion record of the N-S component of the 1940 El Centro earthquake, sample at 0.02 s.; the peak acceleration results
amax = 0.3188g.

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Fig. 11 – Andamento dei valori massimi del taglio alla base della parete per dw = 0 e per diversi valori del periodo naturale
T1: la curva tratteggiata si riferisce al modello riportato nel presente lavoro; la curva a tratto continuo è stata rilevata dal
lavoro citato di VELETSOS e YOUNAN [1997].
Fig. 11 – Variation of the maximum base shear stress at the wall for dw = 0, varied with natural period T1: dashed line depicts the results
of the viscoelastic model presented in the present work; the solid lines is acquired by VELETSOS and YOUNAN [1997].

In figura 12 è rappresentato l’andamento nel tmax = 0.5442 ρ aMAX H2 dopo 2.04 s.


tempo del taglio alla base della paratia assu-
mendo i seguenti parametri: d w = 10; δ = 0.1; È da osservare che il valore della densità intrin-
ω1= 10 [rad/s]; considerando il terreno viscoela- seca ρs risulta più elevato della densità ρ. Ad esem-
stico e il “Berea Sandstone”, sottoposta all’accelero- pio, assumendo per un terreno a grana fine, tipico
gramma di El Centro. Si sono ottenuti i valori di un deposito alluvionale, una densità pari a 1700
massimi seguenti: [Kg/m3] e per il modello poroelastico una densità
per il modello viscoelastico intrinseca ρs = 2400 [Kg/m3], per un rilevato alto 8
[m] il modello viscoelastico fornisce tmax♠34680
tmax =1.019 ρaMAX H2, dopo 2.14s;
[Kg/m], mentre dal secondo modello si trova
per il modello poroviscoelastico tmax♠27760 [Kg/m].

Fig. 12 – Andamento del taglio al piede della paratia per il modello poroviscoelastico e viscoelastico.
Fig. 12 – Base shear stress at the wall obtained by poroelastic model and viscoelastic model.

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8.2 Comportamento di paratie flessibili soggette a terremo- tale da garantire la condizione di perfetta aderenza
ti di bassa intensità tra parete e terreno.
Il terreno viene assunto sia di tipo viscoelastico
Si considera la paratia in acciaio riportata in fi- che poroviscoelastico: per entrambi ci si riferisce a
gura 13, a sostegno di un rilevato di altezza 6.50 dati dedotti sperimentalmente e relativi a siti della
[m], avente un momento d’inerzia pari a provincia di Ferrara, al fine di poter confrontare la
Jp = 3.2 · 10 – 4 [m4/m] e un modulo elastico risposta fornita dalle modellazioni [LANZONI et al.,
2005].
Ep =2.06·10–5 [MPa]. La presenza del tirante non è Per il modello viscoelastico lineare si è ottenuto:
simulata, tuttavia si suppone che il suo effetto sia
dw ≅200, υ=1/3, δ=0.1, G=50[MPa],

ρ=1700[Kg/m3], ω1 ≅40[rad./s];
mentre dal modello poroviscoelastico lineare ri-
sulta:
dw ≅300, δ=0.1, n=0.4, =1.02·10–9 [m3s/Kg],

G=74[MPa], ρs =2400[Kg/m3]ω1 ≅42[rad/s],


Ks =36000[MPa], Kw =1900[MPa], K=81[MPa].
La struttura si considera sottoposta a 2 terre-
moti avvenuti recentemente, di bassa intensità ma
di contenuto in frequenza sensibilmente diverso, il
sisma di Novellara dell’Ottobre 1996 (componente
N-S, t=0.01s., amax =0.1423g) e il terremoto di As-
sisi del Settembre 1997 (componente N-S,
Fig. 13 – Paratia in acciaio a sostegno di un rilevato di al- t=0.005s., amax =0.1890g).
tezza 6.5 metri. In figura 14 sono riportati gli andamenti del ta-
Fig. 13 – Flexible retaining diaphragm of height 6.5 m. glio sulla parate negli istanti in cui si registrano le

Fig. 14 – Sollecitazioni taglianti sulla parete: a) risultati del modello viscoelastico; b) risultati del modello poroviscoelastico.
Fig. 14 – Vertical variations of shear stress at the wall: a) results of the viscoelastic model; b) results of the poroviscoelastic model.

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massime sollecitazioni al piede (5.38 s. per il sisma del territorio nazionale e di normative tecniche per le
di Novellara, 5.34 s. per quello di Assisi); la figura costruzioni in zona sismica; allegato 4: Norme tec-
14a riporta i risultati ottenuti dal modello viscoela- niche per il progetto sismico di opere di fondazione e di
stico, mentre quelli forniti dal modello poroviscoe- sostegno dei terreni.
lastico sono rappresentati in figura 14b. È interes- PRESTINI E. (1996) – Applicazioni dell’analisi armonica.
sante notare come l’analisi dinamica fornisca solle- Hoepli.
citazioni più gravose per il sisma di Assisi nel caso RADI E., FIORAVANTE V., TRALLI A. (2004) – Sulla ris-
del modello viscoelastico, mentre accade il contra- posta dinamica di paratie soggette a sollecitazioni sis-
rio per il modello poroviscoelastico. Ciò conferma miche. XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sis-
l’opportunità di adottare modelli che tengano conto mica in Italia”.
delle effettive proprietà del terreno, oltre che della
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MODELLI ANALITICI PER LO STUDIO DELLA RISPOSTA DINAMICA DI PARATIE FLESSIBILI SOGGETTE AD AZIONI SISMICHE 69

Analytical models for the dynamic The models can take into account also the elastic stiffness and
the permeability of the soil and simulate the dynamic interaction
analysis of flexible cantilever diaphragm between soil and the retaining wall for a generic time dependent
walls subjected to seismic actions loading condition by means of the Discrete Fourier Transform
(D.F.T.).
Two different constitutive models have been developed: a
Summary viscoelastic one for low permeable clayey soils and a poro-visco-
Two analytical models for the study of the complex dynamic elastic one for permeable sandy soils.
interaction between flexible retaining walls and the soil are The constitutive equations are here presented. Finally the
presented. The developed models account for the energy content of results are provided considering a number of actual seismic
the reference earthquake and of the wall flexibility to overcome the accelerograms presented and compared, when possible, with those
limitations of the pseudostatic methods suggested by the Eurocodes. provided in the technical literature.

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