STRUTTURE DI FONDAZIONE
Quello trattato qui di seguito un argomento molto delicato. In particolare si
concentra lattenzione su travi di fondazione posate su terreni elastici.
Prima, tuttavia, utile studiare il comportamento di plinti isolati in presenza di
cedimenti differenziali (caso che capita abbastanza frequentemente).
chiaro che, in presenza di tali fenomeni, anche le travi, i tramezzi i solai ecc.
subiranno degli spostamenti (differenziali o assoluti); tuttavia, mentre le
strutture in cemento armato hanno una certa tolleranza rispetto alle
deformazioni causate da detti cedimenti, le summenzionate componenti
edilizie hanno un comportamento molto pi fragile. In particolare murature e
tramezzi, in presenza di cedimenti differenziali presentano sicuramente delle
lesioni.
6.4.2.2 Verifiche agli stati limite di esercizio (SLE)
Si devono calcolare i valori degli spostamenti e delle distorsioni per
verificarne la compatibilit con i requisiti prestazionali della struttura in
elevazione ( 2.2.2 e 2.6.2), nel rispetto della condizione (6.2.7).
Analogamente, forma, dimensioni e rigidezza della struttura di fondazione
devono essere stabilite nel rispetto dei summenzionati requisiti prestazionali,
tenendo presente che le verifiche agli stati limite di esercizio possono risultare
pi restrittive di quelle agli stati limite ultimi.
Tutte le fondazioni subiscono dei cedimenti perch nessun materiale
perfettamente rigido. Alcuni lo sono pi di altri (esempio: la Torre di Pisa poggia
su un terreno molto argilloso che presenta caratteristiche di compressibilit
diverse nei vai punti, che hanno portato allinclinazione della torre stessa).
Nel caso a), in cui il carico centrato, proprio grazie allelevata rigidit della
struttura in elevazione, i punti di contatto della fondazione con il terreno
subiscono dei cedimenti (w) ma rimangono sicuramente allineati: si ha una
traslazione di corpo rigido. In questo caso i cedimenti differenziali non
riguardano i pilastri, ma si hanno fra una sezione e laltra della trave.
Nel caso b), invece, in cui il carico eccentrico, oltre al cedimento verticale w 0
si verifica una rotazione dellintero corpo di un angolo 0. Anche in questo caso,
tuttavia, i punti di contatto della struttura con il suolo rimangono allineati; i
cedimenti assoluti sono molto pi grandi del caso precedente.
min
il terreno in grado di reagire nelle due direzioni verticali, ovvero sia agli
abbassamenti che agli innalzamenti.
la reazione del terreno in ciascun punto proporzionale allo spostamento
verticale del punto stesso (t = K) secondo una specifica costante di
sottofondo K che si assume indipendente dalle dimensioni e dalla
rigidezza della fondazione, indipendente dalla pressione esercitata e
uniforme in tutti i punti dellarea dimpronta.
K rappresenta la forza da applicare allunit di superficie per produrre un
abbassamento unitario (Kg/cm3) ed dipendente dal tipo di terreno in
esame.
lo spostamento in un punto indipendente dagli spostamenti in tutti gli
altri punti, il che vale a dire che si suppone nulla la coesione del terreno
(ovvero che non trasmette sollecitazioni taglianti).
Es
IwB 1 2s
dove:
Q P1 P2 q(x)dx
0
R r(x)dx
0
Q R 0
N.B. Sempre per ragioni di equilibrio
R deve avere lo stesso punto di
applicazione di Q, altrimenti non ci
sarebbe equilibrio alla rotazione della trave di fondazione.
kB
Come accennato il terreno ha un comportamento elastico, quindi, chiamando
(x) labbassamento del generico punto dellarea di impronta, la reazione del
terreno sar data da:
r(x) (x)
e ancora si avr:
EJIV q
N.B. in genere il carico q(x) che agisce sulla trave di fondazione non di
grande entit (i carichi della sovrastruttura, infatti, vengono trasmessi alla
trave dai pilastri; q(x) pu essere un carico dovuto alla pavimentazione del
piano pi basso, o dei tramezzi che poggiano direttamente su di essa) e, in
ultima analisi, pu essere anche considerato uniformemente distribuito; se
sulla trave, quindi, agisse solo questo carico q(x) uniformemente distribuito e
costante, la trave subirebbe uno spostamento costante per tutta la lunghezza:
ne deriva che q(x) non incider sul proporzionamento della trave, ma, al
massimo, andr ad incrementare il valore delle tensioni sul terreno. Di
conseguenza si ipotizza, inizialmente, di trascurare il carico distribuito e
prendere in esame solamente i carichi concentrati.
Dal punto di vista matematico ci significa che al posto di considerare la
precedente equazione differenziale del quarto ordine, si utilizza lomogenea
associata, ovvero si annulla il termine noto; si ottiene:
IV 4 4 0
KB 4 3K
4EJ
EH3 , con H altezza della trave; osservando i
EJ , cio
dove
termini dellequazione si capisce che ha le dimensioni dellinverso di una
1
lunghezza (1/m), quindi, ovviamente la grandezza avr le dimensioni di una
4 4
lunghezza
1
4EJ 4 EH3
KB
3K
N.B. dipende dalla radice quarta di K; ci implica che, pur commettendo errori molto grossi
su K, linfluenza su minima: ad esempio, se si sceglie un valore di K 16 volte pi grande di
quello che in realt, la variazione di sar solo del doppio; ma, dato che impossibile
sbagliare di cos tanto il valore di K, linfluenza di un eventuale errore su sar davvero
minima: se si prende un valore di K pari al doppio di quello reale, si commette un errore di circa
il 10% su
2 1.1
(0) (1)
(1)
per q = cost
Nota: gli spostamenti (0) sono dati dalla somma di due contributi, uno
dipendente da e-x e laltro dipendente da ex; si capisce, quindi che, se il primo
sar tanto minore quanto maggiore sar la coordinata x rispetto allorigine, il
secondo, al contrario, crescer allaumentare della stessa distanza x.
Una volta calcolati gli spostamenti (0) (conoscendo le costanti C1, C2, C3 e C4),
inoltre, si possono ricavare le rotazioni , i valori del momento M e i valori del
taglio T:
M EJII
T EJIII
exCsen(x )
C1 Ccos
dove posto
C2 Csen
In sostanza basta conoscere due costanti (C1 e C2) per ricavare landamento
degli spostamenti. Per ricavare tali costanti basta imporre le condizioni al
contorno:
I 0
T EJIII
P0
2
C1 C2
P
2
ex
P
2P
sen x
cosx senx ex
2
2
4
max
P
2
Mmax
P
4
max K max
kg
kg
K 3
cm 2
cm
cm , che proprio
Come possibile riscontrare anche dalle unit di misura:
lunit di misura di una tensione.
M EJII
M0
2
M02
C2 0
M02
senx
M02
Tmax
M0
2
(x ) x 2
L*
Nota: anche in questo caso si pu ottenere un riscontro dal punto di vista delle unit di misura:
se, infatti, come detto, ha come unit di misura 1/m, L* avr proprio le dimensioni di una
lunghezza.
ex
per
per
il che d la misura del rapido abbattimento degli effetti generati dal carico
allallontanarsi della sezione di applicazione dello stesso.
A distanze superiori a /2 dalla sezione di applicazione del carico, la trave
rimane praticamente inerte e, pertanto, in pratica, se una trave di lunghezza
finita ha gli estremi distante sezione di almeno /2 i risultati della trave di
lunghezza infinita o seminfinita sono applicabili anche ad essa.
W L* 2
L* /
L* / 8
2.5
L
L
a)
TRAVE RIGIDA
2L
D L
L* 4
ovvero
In questo caso la trave allincirca 2.5 volte pi piccola di L* (grandezza
ricavata rispetto alla trave di lunghezza infinita). Le sue dimensioni,
quindi, sono molto piccole e, di conseguenza, lo saranno anche gli
spostamenti dei quali sar affetta. Un carico applicato alla trave fa in
modo che gli abbassamenti siano praticamente gli stessi, qualsiasi punto
si prenda in esame. Ci significa che la trave, rispetto al terreno, ha un
comportamento rigido. Gli spostamenti seguono la legge lineare, quindi
sono sufficienti solo equazioni di equilibrio per risolvere il problema.
Nel caso in cui sia presente un carico eccentrico la situazione non cambia
di molto: il diagramma non pi uniforme, ma, essendo la trave molto
corta, esso si mantiene lineare. La tensione risulta pi grande ad
unestremit rispetto ad unaltra, ma il problema pu essere risolto
comunque utilizzando solamente equazioni di equilibrio.
Risulta chiaro a questo punto che, per far si che i cedimenti siano ridotti
al minimo, bisogna progettare la fondazione in modo tale che il carico sia
centrato e che essa sia circa 1/3 della lunghezza caratteristica (questa
dipende da , la quale, a sua volta, funzione delle dimensioni della
trave); importante, quindi, dare delle dimensioni adeguate alla trave in
W
b)
0.32 W
L*
2.5
L
TRAVE DEFORMABILE DI LUNGEZZA FINITA
D
ovvero 4
In questo secondo caso la lunghezza della trave varia da 1/3 a 3 volte la
lunghezza caratteristica; ci significa che la trave una trave di
lunghezza finita, il che equivale a dire che qualunque sia il carico
applicato sulla stessa, gli effetti sono risentiti su tutta la trave ed essa
risulta deformabile (gli effetti di un carico applicato ad unestremit non
sono trascurabili sullaltra estremit). Gli abbassamenti , inoltre, non
seguono la legge lineare.
L*
0.32
L
c)
TRAVE DEFORMABILE DI LUNGHEZZA INFINITA
D
ovvero
La lunghezza della trave maggiore di tre volte la lunghezza
caratteristica L*. In queste condizioni la trave pu essere considerata di
lunghezza infinita, nel senso che unazione applicata ad un estremo
produce effetti trascurabili allaltro estremo. Si verificheranno dei forti
cedimenti differenziali fra una sezione e laltra.
W
2
N.B. Come accennato in precedenza si capisce quanto L* sia una
grandezza fondamentale. Bisogna ricordare sempre che, tanto pi piccolo ,
tanto pi sar grande L* e, tanto pi grande L*, tanto pi la trave sar rigida.
il progettista che diventa artefice della rigidezza della trave, decidendone
le dimensioni e di conseguenza il rapporto L*/L. Ne consegue che, in tal modo,
si possono controllare i cedimenti assoluti e relativi che possono affliggere la
struttura di fondazione.