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Rivista bimestrale
Anno XXXIX
Luglio – Agosto
2011
ISSN n. 0392-5005
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indice
Aperture … si discute: Agenda in quarta
Tagli e nuove possibili La IX Biennale delle città e Una politica per la casa Altri_03_05_2003
geografie amministrative degli urbanisti europei Claudio Fantoni Guido Guidi
Francesco Sbetti Franco Migliorini
In tempo di tagli, quando contano i risultati percepibili immediatamente che impongono, come dice il documento dell’Inu “scelte difficili, ma
in termini finanziari, sembra non ci possa essere tempo per costruire improrogabili, che dovranno riguardare i cambiamenti dell’assetto
ipotesi che sappiano farsi carico delle differenze che contrassegnano i istituzionale”.
territori. Le proposte diventano quindi banali e si rifanno alla pochezza Per non sottrarsi alla necessità di pensare a politiche capaci di ridurre
del riferimento quantitativo della numerosità della popolazione di e razionalizzare la spesa pubblica, senza intaccare il livello dei servizi,
provincie e comuni; riferimento che a seconda delle convenienze come invece si ottiene con tagli generalizzati e indiscriminati, si possono
politiche muta giorno dopo giorno. avanzare alcune possibili linee operative.
L’Inu ha valutato il decreto sviluppo evidenziando, con un proprio Alcuni numeri derivanti da tre casi di studio emblematici per la loro
documento, come “rispetto al “taglio sulla carta” di 30 Province e 1.500 diversità: una città metropolitana, una città turistica e un capoluogo
Comuni, al quale non è seguita alcuna proposta di riorganizzazione di provincia, esprimono in modo inequivocabile la dimensione di un
efficiente e aderente alle realtà territoriali, ben più complesse rispetto al fenomeno ormai strutturale:
solo parametro numerico utilizzato, riteniamo maggiormente congrua ! a Milano i residenti sono 1.300.000, ma aumentano del 10%
l’adozione di un criterio di accorpamenti e aggregazioni in ragione della (1.450.000) se consideriamo anche chi ci vive senza essere registrato
programmazione dello sviluppo e del mantenimento della democrazia in anagrafe e diventano 1.850.000 comprendendo chi ci vive
nei territori, (per questo) è indispensabile un progetto di riassetto che non di giorno (studenti e lavoratori pendolari, ospiti negli alberghi,
si fermi alla cancellazione. lavoratori del terziario professionale);
Il tema è da tempo nell’agenda urbanistica italiana, la quale ha sempre ! nel comune di Venezia sono pari al 14% gli abitanti stabili senza
proposto la pianificazione intercomunale (così è chiamata nella legge avere la residenza anagrafica;
del 1942), oggi compresa nel più appropriato termine di pianificazione ! a Bolzano i residenti registrati in anagrafe sono il 74% della
associata, come modo di affrontare i temi strutturali dell’ambiente e delle popolazione che vive giornalmente in città.
infrastrutture così come quelli strategici della demografia, dei servizi e dei Non possiamo cioè più accontentarci di misurare la popolazione
luoghi per la produzione, attraverso l’anagrafe e gli stessi strumenti di governo come i piani
Oggi però registriamo alcuni processi che ci costringono in qualche regolatori, i piani dei servizi e il trasporto pubblico devono ridisegnare
misura a ripensare alle modalità e agli strumenti per affrontare il governo aggregazioni che (almeno intorno alle città capoluogo) possano costruire
del territorio, i problemi che abbiamo di fronte, infatti, quasi mai possono nuove geografie amministrative e/o aggregati di comuni certamente
essere risolti dai singoli comuni (grandi e piccoli) e certamente non più efficaci e razionali, anche in termini di spesa, della soppressione dei
possono accontentarsi di soluzioni che si attestano sulla dimensione piccoli comuni.
demografica e territoriale dei confini amministrativi. Anche nel caso dei piccoli comuni di montagna una riorganizzazione
È cambiata la città che in molti casi è diventata metropoli ed è cambiato amministrativa che sappia leggere la geografia delle valli congiuntamente
quindi anche il territorio che alcuni chiamano “diffuso”, ma che in molti con il tema dell’accessibilità ai servizi costituisce un percorso che può
casi rappresenta una nuova forma che ha assunto la città. Nuova forma risultare virtuoso sia in termini ambientali, paesaggistici sia come risposta
che significa: nuovi cittadini, nuove morfologie sociali, nuove domande ai bisogni sociali, ma anche economici della montagna; un disegno di
abitative e nuove domande di servizi. riaggregazione amministrativo, dei servizi che possa guidare anche un
Sono cambiati i “flussi che impattano sul territorio” (come li chiama ridisegno economico delle strutture di vendita, delle aree produttive e
Aldo Bonomi) e precisamente i flussi delle finanze, delle migrazioni, della mobilità.
delle reti. Flussi, luoghi e territori sono i compiti che deve affrontare la Il tema della difesa del suolo e della gestione delle risorse idriche ed
pianificazione, che inevitabilmente deve trovare le geografie locali per energetiche costituisce un ulteriore capitolo capace di guardare ai temi
affrontarli. dell’area vasta superando senza annullare l’esperienza maturata dalle
Anche sul versante ambientale se non è cambiata l’idrografia, sono provincie (grandi e piccole).
certamente modificati i percorsi degli inquinamenti, così come quelli La riorganizzazione amministrativa è oggi una necessità di governo, non
dei corridoi ecologici da preservare dal consumo di suolo ed è cambiato solo per contenere la spesa. La proposta di sopprimere comuni e provincie
l’approccio al paesaggio che richiede di attivare non solo tutele ma anche appare semplice ed efficace basta scegliere una soglia demografica e/o
azioni di riqualificazione. territoriale, ma in questo modo non si affrontano le dinamiche reali che
E certamente siamo convinti che oggi più ancora che nel passato esiste investono i territori e soprattutto non si affrontano i temi strutturali e
il tema dei costi dell’amministrazione e del governo del territorio, costi strategici che i nuovi flussi producono.
URBANISTICA INFORMAZIONI |3
…si discute:
La IX Biennale delle città e degli urbanisti europei
Franco Migliorini
La IX Biennale europea di Genova ci consente di estendere lo sguardo su Nord. E la periferia soprattutto col Sud, l’ Ovest e l’ Est. Questa dinamica
orizzonti geografici e disciplinari più vasti di quelli abituali, coi quali è pone in evidenza la accentuazione di una frattura presente anche nel
interesse della urbanistica potersi misurare. territorio italiano, riconducibile al rapporto Nord-Sud.
La Biennale, che per la seconda volta approda in Italia dopo il grande Si tratta del processo di cosiddetto riposizionamento competitivo in atto
successo del 1997 a Roma, è l’occasione per allineare molte tematiche in tutta Europa, su base urbana e regionale, che sconta i ben noti vantaggi
disciplinari sul comune sfondo europeo, valutando in un quadro e svantaggi della situazione di origine, ma che rischia ora di allungare
allargato esempi e tendenze che hanno al centro città e territori, in quelle distanze che si volevano accorciare con la creazione della Unione
una vicenda che opera su scala continentale, e che impone necessari Europea E’ qui che all’urbanistica torna utile stabilire accostamenti tra
confronti, dato che siamo indissolubilmente associati ad un agire in uno consumo di suolo e formazione di PIL regionale, tra crescita e sviluppo,
spazio economico comune, fatto di opportunità e di sfide che devono tra investimenti produttivi e dinamiche immobiliari, tra accessibilità
entrare anche nella agenda dell’urbanistica. e creazione di valore aggiunto, tra qualità dei servizi e attrazione di
La Biennale si propone di fornire alcuni spunti che si collocano a cavallo investimenti esterni, che rende competitive e accoglienti le città, per
tra trasformazione fisica di città e territori e dinamiche di sviluppo imprese e cittadini.
economico all’interno di un contesto, quello europeo, che ha fatto della Nella ricerca di parametri e di scale di confronto appropriati a stabilire
competitività – urbana e territoriale - un paradigma obbligato. correlazioni significative tra fenomeni economici e dinamiche
Ci si è proposti uno sviluppo dei seguenti temi: insediative, la scala urbana è destinata sempre più a proiettarsi nella
! le città che svolgono funzione di gateway, e non solo quelle portuali, dimensione metropolitana per definire il modello necessario al governo
in quanto luoghi di accesso ai servizi materiali e immateriali da dei processi in cui è coinvolta. Questo pone l’accento sul necessario
parte di economie urbane e territoriali sempre più risucchiate in allargamento della base territoriale che ospita e determina, da noi come
una dinamica competitiva che va oltre la scala locale, come a quella altrove, le vere dinamiche del governo urbano. Si tratta di un problema
nazionale e internazionale; non eludibile nel momento in cui si ragiona sulla riorganizzazione
! l’impatto delle grandi infrastrutture transnazionali destinate a competitiva di città e regioni.
favorire l’accessibilità e la crescita degli scambi per sostenere l’ In una fase in cui in Italia sono in discussione argomenti cruciali, come la
integrazione economica all’interno del mercato unico europeo; riorganizzazione federalista e la relativa riforma della fiscalità territoriale,
! il formarsi di vasti sistemi territoriali, sorta di macro regioni, che pare difficile sfuggire ad un confronto stringato del rapporto tra risorse,
evolvono come piattaforme per offrire una gamma di opportunità investimenti e competitività territoriale da cui dipendono, in ultima
di investimento, in cui la creazione di reddito e di occupazione si analisi, le sorti delle nostre città e regioni.
misura con problemi di congestione, inquinamento e convivenza Ma questa Biennale, per la sua collocazione in una grande città
multietnica; mediterranea come Genova, ha la ambizione di allungare lo sguardo
! quel concetto di smart planning, neologismo internazionale anche su di una dimensione marittima che riteniamo importante, per
associato al principio di pianificazione intelligente e sostenibile, che l’Italia e per l’Europa. Il Mediterraneo, che sembra ora poter rientrare nella
costituisce uno spunto di riflessione multidisciplinare fatto proprio e grande storia, quella da cui è stato progressivamente emarginato con la
riproposto anche dalla UE; entrata in campo delle rotte oceaniche a partire dal XVI secolo.
! la dimensione della variabile demografica nelle nuove dinamiche Oggi le rotte commerciali col Sud Est asiatico offrono opportunità nuove
di domanda e offerta di lavoro, che si determinano a livello ai porti mediterranei per ricominciare a servire il tradizionale hinterland
internazionale, e che nelle città hanno l’epicentro della sfida alla Centro Europeo, mentre i cambiamenti epocali in atto nella sponda
integrazione. nordafricana suggeriscono un nuovo scenario di relazioni tra le due
In sostanza, uno sguardo per valutare quanto e come alcuni problemi sponde, che ancora stentiamo a focalizzare, ma che è certo nostro compito
urbani siano comuni, e come altri contesti istituzionali europei di costruire. Questi cambiamenti, che potremmo definire epocali, sono
interpretino le risposte alle sfide comuni. Ma saremmo reticenti se ci destinati ad avere un impatto urbano e regionale sui paesi del Sud Europa,
nascondessimo come l’ osservatorio europeo ci obbliga a considerare e sull’Italia per prima. Ma facciamo attenzione, perché nulla è scontato: il
alcune macroscopiche dinamiche disgiuntive in atto a livello vantaggio geografico non garantisce un parallelo vantaggio economico,
continentale. La crisi mondiale ed europea evidenzia una diversa capacità se non assistito da una offerta infrastrutturale adeguata e da una strategia
di reazione tra le regioni del centro e della periferia comunitaria, dove di investimenti di lungo periodo. Nel mondo globalizzato le relazioni
il centro tende a coincidere con il tradizionale cuore continentale - il di prossimità geografica sono solo una opportunità. Sta alle città e paesi
pentagono -, in buona misura compreso tra l’area alpina e il Mare del saperle trasformare in vantaggio permanente.
4 | URBANISTICA INFORMAZIONI
Agenda
Una politica per la casa
Claudio Fantoni
Quando trattiamo il tema casa richiamiamo immediatamente una numerose e concrete esperienze di progetti già realizzati in diversi
questione sociale. E ció per il semplice fatto che circa 4 milioni di comuni, é possibile compiere un grande salto di qualità. Possiamo e
famiglie, nel nostro Paese, sia che paghino un mutuo piuttosto che dobbiamo, limitando il consumo di suolo, partire dalla rigenerazione
un canone di locazione, mostrano di essere in difficoltà in ordine del patrimonio esistente e con costi contenuti e ragionevoli, agire in
al soddisfacimento delle proprie necessità alloggiative. Se, dunque, modo innovativo su tre principali ambiti: quello costruttivo, relativo
occorre intervenire e rilanciare una politica per la casa che tenga all’efficienza energetica; quello relativo alla qualità dell’abitare,
conto della criticità della situazione attuale, testimoniata dall’enorme inteso come qualità sociale e quello urbano, propriamente legato
numero di sfratti per morosità, che in questi ultimi anni rappresentano alla riqualificazione e riorganizzazione dello spazio e del patrimonio
una quota del totale che raggiunge percentuali superiori all’80% del esistente.
totale, non possiamo non considerare il fatto che un rilancio e una Nell’ottica di procedere fattivamente ad una sorta di rivoluzione
nuova operatività nel settore dell’edilizia sociale costituisce anche una culturale che miri a mettere in ordine ed in sicurezza ciò che già
grande opportunità per il Paese per avviare processi di ristrutturazione esiste, prima di prendere in considerazione qualsiasi ulteriore politica
urbana e per contribuire all’innovazione del sistema economico e espansiva e di saturazione degli spazi ancora disponibili e posto come
delle imprese. In altre parole non possiamo non assolvere al dovere e, fondamentale il ruolo degli Enti locali e di tutti gli operatori del settore,
comunque, non possiamo perdere l’occasione di cambiare l’abitare, é chiaro però che quella che abbiamo descritto come un’opportunità
con particolar attenzione alle fasce più deboli della popolazione, e al nonché una necessità sarà possibile coglierla solo se su questo tema
contempo cambiare le città. si procederà con un approccio organico e una forte regia del Governo
Nel nostro Paese si contano circa un milione di alloggi di edilizia nazionale.
residenziale pubblica. Si tratta in tutta evidenza di un ingente Solo se si ripartirà da una politica per la casa strutturale e di matrice
patrimonio che storicamente, in diversi casi, si è caratterizzato per nazionale, potremo, ad esempio, procedere in modo apprezzabile ad
scarsa qualità sia sotto il profilo edilizio che sotto quello propriamente incentivare le azioni si sostituzione di immobili ed interi quartieri,
urbanistico. Tutti abbiamo ben presenti alcuni enormi complessi, vere esempi di profondo degrado urbano, demolendoli e ricostruendoli
e proprie porzioni di città che, con la ragione di offrire un necessario secondo nuovi criteri di qualità ovvero, in altre parole, potremo
aiuto a chi aveva bisogno, sono stati realizzati in palese deficit di ridisegnare importanti porzioni di città, puntando al bello e all’alta
qualità sotto il profilo del rischio sismico, dell’efficienza energetica, efficienza energetica. Un aspetto, quest’ultimo, rispetto al quale, tra
architettonico e, alla fine, sociale perché il risultato talvolta è stata la altre ricadute, se non rispetteremo i tempi e i precisi obblighi dettati
ghettizzazione di una intera fascia di popolazione. dall’Unione europea, saremo chiamati a pagarne le conseguenze con
Oggi, partendo da un’idea di società e di città, come ci dimostrano sanzioni che nel giro di pochi anni potrebbero esserci imputate.
Block 10 – Kochstrasse 1-5, Wilhemstrasse 39, Aldo Rossi con Jay Johnson, Gianni Braghieri, Christpher Stead (Berlino)
URBANISTICA INFORMAZIONI |5
06. a cura di Daniela De Leo
FutureCities/Istantanee di
città future
La conferenza internazionale Il SENSEable City Lab, del Department of Ur- senz’altro, la dimensione di maggiore inte-
ban Studies and Planning del Massachusetts In- resse.
FutureCities, organizzata dal
stitute of Technology (MIT), è senz’altro uno Senz’altro favoriti e stimolati dal caratte-
SENSEAble City Laboratory del MIT dei soggetti più noti e autorevoli nel campo re aperto e internazionale della Istituzione
dell’innovazione tecnologia applicata alla ospitante (il MIT, appunto), ma anche dall’o-
di Boston, nell’Aprile 2011, è stata
città e alla pianificazione. Prova ne sono i rientamento e le attitudini del suo attuale
l’occasione per avere accesso a moltissimi progetti realizzati in partenariato direttore, l’italiano Carlo Ratti, il Lab ha la-
con numerose città e, soprattutto, con azien- vorato, sin dalla sua Fondazione nel 2004,
un’ampia panoramica sullo stato delle de leader nel settore dell’informatica avan- in moltissime città del mondo, stabilendo
applicazioni delle ICT, nelle città del zata. All’interno di questa enorme attività scambi e relazioni di indubbio valore. La dif-
internazionale, è apparso centrale l’obiettivo fusione di una sorta di brand, di marchio di
mondo, da un osservatorio privilegiato. di declinare il nesso tra avanzamento tec- esperti di qualità di livello mondiale, ha favo-
L’approfondimento propone alcune nologico e sfide della sostenibilità ambien- rito sempre più la partecipazione ai progetti
tale alla scala urbana. Infatti, gran parte dei e alle sperimentazioni, di aziende leader del
sperimentazioni interessanti, ma anche Pecha-Kucha1 su progetti e realizzazioni, han- calibro di IBM, Cisco, Siemens e HP, che han-
no provato a dimostrare quanto si possa fare no attivato meccanismi di interazione vir-
il dubbio che non abbiamo ancora
per rendere le città più smart e competitive tuosi e promettenti. Ovviamente, il successo
utilizzato al meglio l’innovazione proprio attraverso il potenziamento di appli- anche commerciale di iniziative di questo
cazioni tecnologiche mirate2. Complessiva- tipo ha, in diversi casi, prodotto l’effetto di
tecnologica per pianificare le nostre
mente, sembra largamente acquisita la con- assumere la prospettiva operativa del cittadi-
città, e senz’altro abbiamo ancora sapevolezza sui vantaggi di un monitoraggio no-cliente, orientando le applicazioni verso
costante e di una ‘raccolta dati istantanea’ quella porzione di usi e popolazioni confi-
bisogno di moltiplicare sperimentazioni,
per la pianificazione, sebbene, come è noto, gurabili come clienti di sistemi proprietari,
riflessioni e confronti*. nelle pratiche, tali vantaggi appaiano, molto connessi con qualche forma di consumo.
più spesso, ancora come promesse piuttosto In questa logica, anche nella carrellata dei
che “solide realtà”. progetti presentati nel corso della conferen-
La sessione presenta tre recenti applicazioni za, è apparsa comprensibile la prevalenza di
condotte dal SENSEable City Lab a Roma, interventi collocabili in una dimensione di
a Singapore e in Olanda, in grado di riassu- città globali competitive, intente a fronteg-
mere il profilo di una parte consistente delle giarsi in sfide basate, anche, “sull’immagine
attività realizzate sinora, con riferimento a dell’innovazione”; rispetto, invece, a un più
finalità e risultati conseguiti. Si tratta di pro- modesto interesse verso gli interventi nelle
getti attraversati del “mito dell’istantaneità” aree del sud del Mondo. E, in ogni caso, anche
e dalla convinzione che una maggiore dispo- recenti progetti orientati ad affrontare temi e
nibilità di dati consente di decidere insieme problemi in aree marginali3, tendono ad as-
*Si ringrazia il SENSEable City Lab per la oltre che meglio. Il tutto, progettato attraver- sumere le tecnologie, soprattutto, come una
collaborazione, e, in particolare, Bettina Urcuioli, so consorzi, partenariati e reti internazionali, buona fonte dati di usi e consumi, piuttosto
Nabian Nashid e Carlo Ratti. la cui organizzazione e strutturazione resta, che come uno strumento di empowerment o
6 | URBANISTICA INFORMAZIONI
lo stato attuale delle cose o a potenziare la
partecipazione dei cittadini alle scelte politi-
che pubbliche. Così come avere sempre più
informazioni su quanta energia dissipano i
sistemi urbani non ci ha aiutato, sinora, a ri-
configurare i nostri modelli di vita o a ridurre
(adeguatamente) i consumi. E questo, nono-
stante si sia tutti costantemente georeferen-
ziati e connessi, in tempo reale, per esempio
attraverso onnipresenti e superaccessoriati
telefoni mobili; oppure che tutti gli oggetti o
i prodotti (persino i rifiuti urbani, cfr. http://
senseable.mit.edu/trashtrack/) possano esse-
re digitalmente tracciabili e rintracciabili.
Infine, come gli articoli di seguito proposti
Real Time Rome-Interface confermano, al momento, siamo più din-
nanzi a una sorta di “spettacolarizzazione
di potenziamento delle capacità individuali nibile alle città del mondo, che non sembra, digitale” dell’evento pubblico di massa che
e collettive (à la Sen o à la Nussbaum, per in- però, sempre confortata dai trend attuali. A diventa essa stessa performance e sembra pre-
tendersi). differenza della più recente e cauta opinio- valere sulla condivisione di spazi (pubblici)
Nonostante questo, il veterano e guru mon- ne dell’inventore di Facebook5, infatti, si fa comuni e sull’utilizzazione operativa dei
diale, Nicholas Negroponte4 è ancora in gra- esplicito riferimento alle rivolte nordafrica- dati. Prova ne è, per esempio, il fatto che i la-
do di sfoderare tutto il suo entusiasmo per ne degli ultimi mesi come effetto positivo vori del SENSEable Lab sono stati esposti in
la tenuta e la diffusione del suo programma tangibile dell’ampia diffusione di internet e sedi come il MoMA di New York, il Museo del
“un computer per ogni bambino”; anche se il della rete, confermando l’ipotesi complessi- Design di Barcellona, il SAM di Singapore, il
digital divide continua a essere consistente, e, vamente si sta lavorando per costruire con- World Expo 2008 di Saragoza, oltre che alla
forse, non più solo tra nord e sud del mon- dizioni di vita urbana migliori e “più demo- Biennale di Venezia, al Museo del MIT, all’Ar-
do, ma nelle sacche di disagio e marginalità cratiche”. chitectural League di New York o al Canadian
ovunque presenti. In realtà, il dibattito sembra, in questo pe- Centre for Architecture. In molti progetti a
In ogni caso, sembrano esserci sullo sfondo riodo, di nuovo d’attualità anche in Italia, se scala internazionale, la forte valorizzazione
alcuni obiettivi mancati delle tecnologie in si pensa al Convegno “Democrazia aperta e estetica delle rappresentazioni dei dati digi-
merito alla loro reale capacità di allargare e Governo Wiki – Nuove forme di collabora- tali finiscono con il ricondurre gli abitanti a
rendere più democratici i processi decisio- zione tra cittadini e Stato”, tenutosi lo scorso un ruolo (passivo) di spettatori, oltre che di
nali, e dunque di incidere positivamente sui 26 maggio, nella Sala Capitolare del Senato fornitori di dati su consumi e comportamen-
processi di pianificazione (De Leo 2008) e della Repubblica e organizzato dalla Fonda- ti. Lasciando ancora aperta e insondata, per il
sulla qualità del vivere e dell’abitare. Negro- zione Zefiro6. Al di là delle buone intenzioni, momento, la strada verso un reale potenzia-
ponte non ha dubbi nel proporre una affasci- è chiaro che moltissimo resta da fare, dal mo- mento dell’uso delle innovazioni tecnologi-
nante lettura delle “promesse mancate delle mento che le innovazioni tecnologiche, da che per miglior fini e migliori città future.
città nei confronti dei migranti”, ai quali «l’e- sole, non sono affatto sufficienti a cambiare
sodo non garantisce affatto il lavoro, la salu-
te, e le occasioni culturali che li spingono a
lasciare le aree di provenienza»; non sembra
però, disponibile a discutere delle “mancate
promesse delle tecnologie” – a oltre 15 anni
dalla pubblicazione del suo bestseller Being
Digital – con riferimento alle sfide, ancora
tutte troppo aperte, della sostenibilità glo-
bale o della partecipazione dei cittadini alle
scelte che li riguardano.
Qui sembra prevalere, infatti, diffusamente,
una straordinaria dose di ottimismo e fiducia
nelle possibilità dell’innovazione tecnologi-
ca di garantire un futuro migliore e più soste
URBANISTICA INFORMAZIONI |7
Roma Real-Time
1. È il formato delle presentazioni 20slidex20’’, FutureCities/Istantanee di città future
importato dal Giappone www.pecha-
kucha.org, e d’obbligo al SENSEAble Lab,
eccezionalmente adattato per la Conferenza
in presentazioni della durata massima di 20’.
2. Per una panoramica dei progetti si veda
http://senseable.mit.edu/; particolarmente
interessante dal punto di vista
dell’applicazione di carattere ambientale
sembra essere il progetti SeaSwom, progettato
in risposta alla catastrofe ambientale prodotta,
nel Golfo del Messico, dalla petroliera della BP.
Nabian Nashid, Francesco Calabrese, Carlo Ratti, e Kristian Kloeckl
3. In particolare, alla recente ricerca su Kibera,
il più grande slum di Nairobi e di tutto il
Roma Real-Time
Kenia, nella quale, usando le telefonate
a lunga distanza da telefoni mobili, sono Roma Real-Time è un progetto del MIT SENSEa- tra elementi urbani fissi e fluidi. Queste mappe
state messe alla prova teorie rilevanti sui ble City Lab nel quale è stata costruita una map- in tempo reale, possono aiutarci a capire come i
pattern di emigrazione, luoghi di lavoro e
affiliazioni tribali. Ringrazio Dmitri Gunn
pa dinamica della città di Roma basata sull’uso quartieri sono utilizzati nel corso di una giorna-
per questa pertinente segnalazione. dei telefoni cellulari da parte degli abitanti. Dal ta, come la distribuzione di autobus e taxi si cor-
4. Fondatore dell’Associazione no-profit OLC-One momento che i dispositivi mobili digitali (sia i rela con la densità della folla, ma anche come i
Laptop per Child, Negroponte è stato professore ricevitori GPS sia i telefoni cellulari), possono diversi gruppi sociali, i turisti e i residenti, abi-
al MIT dal 1966 e membro fondatore del Media
essere considerati sensori di posizione e sposta- tano la città.
Lab, laboratorio pioniere del MIT fondato
nel 1968, conosciuto in tutto il mondo come mento, e sono distribuiti in maniera capillare, Per la realizzazione del progetto, è stata imple-
centro di ricerca d’avanguardia all’intersezione l’elaborazione di dati aggregati dei sensori facili- mentata una architettura di sistema su misura
tra calcolo e arti, che attualmente ospita il ta la stima del traffico umano e fornisce una vi- per gestire il trasferimento di grandi quantità
programma in Media Arts and Sciences.
sta dinamica della città, che può essere usata per di dati organizzati in tempo reale. Sono stati at-
5. Recentemente Zuckeberg, nel corso di una
intervista, ha dichiarato che sarebbe piuttosto descrivere i sistemi urbani nel loro complesso. tivati tre server da Telecom Italia, Atac, Samar-
arrogante da parte delle compagnie che Questo progetto può essere descritto come uno canda per fornire i dati di localizzazione. Un
forniscono servizi informatici, attribuirsi studio delle attività umane con riferimento ai server con un database MySQL è stato istituito
qualche merito nelle rivendicazioni delle dati aggregati relativi all’ubicazione del telefo- e gestito presso il MIT SENSEable City Lab con
popolazioni nordafricane per le quali
internet o il suo stesso Facebook non sono, no mobile e agli spostamenti degli utenti del te- alcune applicazioni Java, ha raccolto i dati dai
da soli, né necessari né sufficienti. lefono cellulare. Esso consente di realizzare una server esterni e li ha pre-trattati, fornendo i ri-
6. Significativamente, al Convegno organizzata sorta mappatura geografica dell’utilizzo dei te- sultati attraverso un server interno SFTP.
da Zefiro-Fondazione per l’Europa del lefoni cellulari nell’area metropolitana di Roma Durante la Biennale di Venezia, sei computer
Mediterraneo, hanno partecipato, oltre
Presidente della Fondazione, Gianni Pittella
nei diversi momenti della giornata. Il monito- hanno garantito l’accesso continuo al server
(primo vicepresidente del Parlamento raggio avviene in tempo reale ed è sviluppato in FTP del SENSEable City Lab e processato algo-
Europeo), Beth Noveck, già Direttrice base all’intensità del traffico cellulare, la migra- ritmi per visualizzare le differenti mappe dina-
dell’Open Government Initiative della zione del traffico e le tracce degli utenti registra- miche della città in tempo reale, utilizzando,
Casa Bianca, fondatrice di Peer-to-patent e
ti, catturate mentre si muovevano in città. come sfondo, le mappe di Google. Inoltre, tre
autrice di «The Wiki Government», Alberto
Cottica, fondatore di Kublai e autore di Il progetto è stato il contributo del MIT SENSE- computer collegati a tre fonti audio streaming
Wikicrazia, Claudio Cipollini, Direttore able City Lab per la 10a Mostra Internazionale (provenienti da tre sensori audio installati a
generale Retecamere (Unioncamere) e di Architettura di Venezia, dedicata alla “Città, Roma) hanno riprodotto il rumore del traffico
Fabrizio Barca, Direttore generale del
Architettura e società”, ed è stato il primo esem- localizzato e sincronizzato con il software visi-
ministero dell’Economia e delle Finanze.
pio di urban-gamma, sistema di controllo real-ti- vo. Il tempo complessivo trascorso tra l’acquisi-
me che ha raccolto ed elaborato i dati forniti da zione dei dati per la visualizzazione delle infor-
reti di telecomunicazioni e sistemi di trasporto. mazioni elaborate a Venezia è stato progettato
Più precisamente, esso ha utilizzato i dati di lo- per essere inferiore a un minuto.
calizzazione degli abbonati di Telecom Italia, Il sistema sviluppato utilizza sette diversi tipi di
degli autobus pubblici gestiti dalla società di dati di localizzazione: la posizione di autobus,
Riferimenti trasporto locale ATAC, e dei taxi della coopera- la posizione del taxi, il rumore del traffico, la
! De Leo D. (2008), Profili di Planner nell’in- tiva Samarcanda per comprendere i modelli di quantità di traffico delle telecomunicazioni, la
formazionale, Aracne Roma vita quotidiana a Roma*. densità di turisti, la densità di pedoni, la densità
! Wesolowski A. P., Eagle N. (2010), “Pa- Abbiamo interpolato la mobilità dei cittadini e la velocità dei veicoli. I dati riguardanti la po-
rameterizing the Dynamics of Slums”, in base alla loro rete cellulare e visualizzato la sizione di autobus e taxi sono stati forniti da di-
Association for the Advancement of Artificial sincronia con il flusso di trasporto pubblico, i spositivi GPS presenti nei veicoli gestiti da Atac
Intelligence (www.aaai.org) pedoni e il traffico veicolare. Sovrapponendo le e Samarcanda. I dati riguardanti il rumore del
! Negroponte N. (1995), Esseri digitali, informazioni sulla mobilità ai riferimenti geo- traffico sono stati raccolti attraverso una rete di
Sperling&Kupfer, Milano grafici di Roma, abbiamo evidenziato i rapporti sensori wireless installati in città. I dati sul traf-
8 | URBANISTICA INFORMAZIONI
fico delle telecomunicazioni sono stati raccolti come fonte di informazioni su come funziona struttura complessiva della rete.
utilizzando un server di Telecom Italia che ha una città. Noi definiamo questo come “virale In modo simile, tutto il progetto WikiCity, di cui
acquisito l’intensità di traffico delle telecomu- di rilevamento”, in quanto gli algoritmi di cal- Roma Real-Time è solo una applicazione, riguar-
nicazioni di tutte le celle GSM situate nell’area colo di rilevamento delle pratiche si installano da la mappatura in tempo reale delle dinami-
urbana di Roma. Questi dati sono stati raccol- sulle reti digitali che già ‘aumentano le città’ in che urbane. Questa mappatura, però, non si li-
ti, aggregati ogni 15 minuti, e inviati al server maniera molto molto simile a un virus che si
mita a rappresentare la città, ma diventa subito
SENSEable al MIT. I dati riguardanti la densità colloca in un ambiente già operativo all’interno
uno strumento che potrebbe aiutare gli abitanti
di turisti e pedoni, la densità e la velocità dei di un altro organismo, al fine di sostenere i suoi
a prendere, ad esempio, decisioni più informa-
veicoli, sono stati ottenuti elaborando i dati di bio-processi interni.
localizzazione di chiamate provenienti da tele- La premessa di tali pratiche di rilevamento è te. E ciò potrebbe in ultimo anche portare a una
foni cellulari con l’aiuto di una nuova tecnica che, la popolazione urbana contemporanea, maggiore efficienza complessiva e, quindi, alla
di localizzazione wireless progettata da Telecom volontariamente e involontariamente, lascia sostenibilità dell’ambiente urbano.
Italia in locale sul server SENSEable City Lab. tracce digitali su varie reti giustapposte. Ogni WikiCity mira a trasformare la città di oggi, in
Dopo l’acquisizione e l’aggregazione delle fon- volta che si usa una carta di credito, si invia un un sistema di controllo cyber-fisico potenzia-
ti dei dati di cui sopra, è stato implementato sms, una e-mail o una query di Google, o, an- to attraverso un meccanismo di rilevamento
un software di elaborazione e visualizzazio- cora, si fa una telefonata da un telefono fisso o in grado di acquisire informazioni sullo stato
ne attraverso l’incrocio delle informazioni di da un cellulare, si aggiorna un profilo su Face- dell’entità in tempo reale, dotato di capacità di
localizzazione con una mappa interattiva di book, si carica una foto o un tag su Flickr, o si valutare le prestazioni del sistema rispetto ai
Roma, al fine di rispondere a domande del tipo: effettua un acquisto su uno dei principali nego- risultati desiderati, e giustapposti a uno strato
quali sono i modelli attraverso i quali le perso- zi on-line, una voce con il tempo e la posizione
fisico di attuatori in grado di agire sul sistema al
ne occupano la città? Dove convergono, più di questa operazione si aggiunge a un set di dati
fine di manifestare la strategia di controllo.
frequentemente, nel corso della una giornata? su un server centrale, gestito e mantenuto dalla
Anche se la città già contiene diverse classi
Come fanno le persone a occupare e attraversa- entità organizzativa che fornisce la piattaforma,
re alcune zone della città in occasione di eventi per queste e centinaia di altre operazioni gior- di attuatori, come i semafori e la segnaletica
speciali? Quali punti di riferimento attirano la no per giorno. Una volta che i set di dati sono stradale aggiornati da remoto, il loro campo
maggior parte della gente? Dove si trova la più spazialmente e temporalmente collegati alle d’impiego è attualmente limitato. Un attuatore
alta concentrazione di turisti? entità e ai fenomeni sul terreno reale, i paesaggi molto più flessibile potrebbero essere gli stessi
Una delle visualizzazioni in tempo reale della urbani che ospitano queste tracce si trasforma- abitanti della città: essi, infatti, rappresenta-
serie Roma Real-Time è stata la realizzazione di no per info-scapes. Un info-scape, in questo senso, è no un sistema di attivazione distribuito in cui
una interfaccia per mostrare cosa succede, in un territorio digitale temporalmente e spazial- ognuno persegue il suo interesse individuale, in
una città come Roma, durante eventi speciali. mente connesso con il territorio fisico concreto. cooperazione e competizione con gli altri, con il
Essa illustra l’intensità di utilizzo del telefono Questo permette alla popolazione urbana di comportamento complessivo del sistema disci-
cellulare durante gli eventi importanti della avere un’idea di come la città opera in tempo
plinato dalla interazione tra gli individui.
città, come la partita finale dei Mondiali di cal- reale. Cosa che potrebbe avere un impatto po-
Per realizzare l’obiettivo articolato di cui sopra, i
cio, tra Italia e Francia, il 9 luglio 2006, o l’arri- sitivo sulle decisioni quotidiane degli abitanti
progetti WikiCity come Roma Real-Time possono
vo a Roma della nazionale italiana vincitrice il in merito a: quante persone ci sono in una de-
essere pensati come l’aggiunta di ulteriori livel-
10 luglio, o, ancora, il concerto di Madonna il terminata area? Dove si concentra il traffico?
6 agosto dello stesso anno. Il software è stato Qual è la percentuale di persone che hanno li di interazione orientati a una mappa in tempo
realizzato tramite visualizzazioni concatena- lasciato la zona critica? Qual è la domanda at- reale della città per rendere le informazioni di
te in 3D relative all’intensità del traffico nelle tuale di trasporto pubblico? Qual è il modello di localizzazione sensibili al fattore tempo e acces-
aree specifiche in diversi momenti del giorno afflusso e deflusso di persone dalla città? Qual è sibili dagli utenti. Questa piattaforma consente
selezionato. Un’altra visualizzazione in tem- il punto più caldo della città in un determinato alle persone di diventare attuatori intelligenti,
po reale, ha mostrato la densità di persone che momento? e quindi, potenzialmente, attori principali nel
utilizzano telefoni cellulari in diverse parti di In una città mappata in tempo reale, le azioni di migliorare l’efficienza dei sistemi urbani.
Roma, sovrapponendo queste informazioni con qualsiasi occupante o abitante della città sono
un feed in tempo reale di eventi che accadono in perennemente registrate attraverso l’analisi * Credits: Carlo Ratti, Direttore del laboratorio,
tutta la città e la posizione dei veicoli di traspor- della sua attività che si collega alle diverse reti, Francesco Calabrese, Responsabile del
to pubblico. in modo che l’occupante contribuisca efficace- progetto, Andres Sevtsuk, Burak Arikan, Assaf
Roma Real-Time è, quindi, un esperimento di mente alla dinamica stessa del sistema. Vista Biderman, Filippo Dal Fiore, Saba Ghole,
rilevamento della città contemporanea. In que- in questo modo, la città è simile a quello che Daniel Gutierrez, Sonya Huang, Sriram
Krishnan, Justin Moe, Francisca Rojas, Najib
sto tipo di dispositivo di rilevamento urbano, Deleuze e Guattari descrivono come “rizoma”.
Marc Terzi. Traduzione di Daniela De Leo.
invece di implementare una rete su misura di Il rizoma è una struttura a rete nella quale ogni Il progetto è stato sponsorizzato da Telecom
sensori incorporati, l’architettura delle infor- parte è necessariamente collegata a ogni altra Italia, con i partner tecnici de: la Biennale
mazioni sfrutta i sistemi esistenti, sviluppati parte del sistema. Non ci sono collegamenti di Venezia, la Città di Roma, Google, Atac
per altri motivi, ma che possono funzionare preferenziale perché ogni connessione altera la Roma, Samarcanda Taxi and Microtek.
URBANISTICA INFORMAZIONI |9
FutureCities/Istantanee di città future buzione dei dati in tempo reale che riflettono le
attività urbane.
In assenza di una piattaforma come questa,
le persone che vivono, lavorano e si spostano
all’interno di una città, generalmente basano i
loro orari quotidiani su una informazione sta-
tica, che non riflette lo stato attuale dei sistemi
urbani e delle loro dinamiche. Attualmente, le
Nabian Nashid, Kristian Kloeckl, Carlo Ratti e Assaf Biderman autorità urbane e i fornitori di servizi gestisco-
no sempre più le loro reti in tempo reale. I dati
Singapore LIVE! generati, tuttavia, sono tenuti separati, mentre è
vero che, il funzionamento proprio di ciascuna
Che cosa potrebbe accadere se riuscissimo a nismo dinamico visto attraverso la lente delle rete contiene potenzialmente molto più valore
realizzare per davvero una real-time city? O se informazioni digitali, in grado di esplicitare le quando viene utilizzata in nuovi scenari, che
si potesse applicare una tecnologia in grado di proprie logiche di funzionamento. La visua- combinano dati provenienti da fonti diverse e
consentire, a residenti e turisti, di vedere il loro lizzazione, costituita da cinque proiezioni su accessibili agli utenti.
ambiente in una nuova prospettiva? Magari, grande scala, mostra il movimento della folla, Aggregando i dati e democratizzando l’accesso,
riunendo molteplici flussi di dati digitali dalla dei taxi, dei passeggeri delle linee aeree, la rapida Singapore Live! chiude il circuito di feedback tra
città e rendendoli accessibili attraverso una serie evoluzione delle condizioni microclimatiche, le persone che si spostano in città e i dati digitali
di effetti grafici dinamici in cui convergono arte, le isole di consumo dell’elettricità, e i mezzi di raccolti in tempo reale da più reti. Essa riporta i
media digitali, e tecnologie dell’informazione, e trasporto che transitano, in tempo, reale nel più dati, di nuovo, alle persone che li hanno generati
traducendo i dati scientifici in splendide presen- grande porto marittimo del mondo. attraverso le proprie azioni, permettendo loro di
tazioni grafiche? Possiamo supporre che tale im- Il progetto si misura prevalentemente con la essere più in sintonia con l’ambiente e potendo
presa potrebbe rendere le nostre città e i paradig- consapevolezza che, negli ultimi dieci anni, le prendere decisioni sulla base delle informazioni
mi della vita urbana più sostenibili? Possiamo nostre città sono state coperte da strati di dati, aggiornate minuto per minuto.
offrire la prospettiva intrigante di disegnare una acquisendo una sorta di quarta dimensione Per conseguire questo obiettivo, Singapore Live!
mappa universalmente accessibile della città consistente in informazioni digitali sul modo impiega una piattaforma aperta per la combi-
sulla base di elementi dinamici di cui la mappa nel quale operano. In altre parole, ora, noi abbia- nazione, raccolta e distribuzione dei dati pro-
stessa e gli abitanti della città sono parti attive? mo la capacità di raccogliere grandi quantità di venienti da un gran numero di fonti diverse.
Il progetto Singapore Live! prova a rispondere ad dati urbani in tempo reale, che sta cambiando Questa piattaforma non è rivolta a una singola
alcune delle suddette domande intese come pre- radicalmente il nostro modo di comprendere, applicazione ma assomiglia, piuttosto, a un eco-
occupazioni contemporanee. Il progetto è stato progettare e, infine, vivere nelle città. Questa in- sistema di dati in tempo reale sulle dinamiche
sviluppato dal SENSEable City Lab nell’ambito formazione è di estrema importanza quando si urbane. Sulla base di questa piattaforma, una co-
dell’iniziativa di ricerca futura nel campo della tratta di leggere la città come un sistema dinami- munità di sviluppatori può creare applicazioni
mobilità urbana dell’Alleanza Singapore-MIT co, sia per coloro che pianificano e progettano il multiple in uno sforzo congiunto per valorizza-
per la Ricerca e la Tecnologia (SMART), finan- contesto fisico in cui operano, sia per coloro che re le potenzialità creative dei cittadini e l’inter-
ziato dal National Research Foundation (NRF) di hanno scelto questi ambienti urbani per vivere faccia con i dati in tempo reale. In questo modo,
Singapore. e lavorare. il progetto esplora soluzioni che possono soddi-
Abbiamo collaborato con più fornitori di ser- Singapore Live! è progettato e realizzato tenendo sfare un numero elevato di flussi di dati molto
vizi a Singapore, il Changi Airport Group, conto che i fenomeni urbani costituiscono un diversi, evidenziando la possibilità di combinare
ComfortDelGro, NEA, PSA, SP Services, e sistema ibrido di forma fisica, processi dinamici creativamente più flussi nelle diverse applica-
SingTel, i quali ci hanno fornito dati anonimi e e informazioni digitali relative a questi proces- zioni progettate.
aggregati sulle loro operazioni che salvaguarda- si. L’idea è che raccogliere, gestire e analizzare Dal momento che molti utenti useranno questo
no la privacy individuale. Abbiamo quindi crea- queste informazioni fornisce una migliore sistema contemporaneamente, gli aspetti fonda-
to una piattaforma aperta che consente la com- comprensione di come funziona la città e la sua mentali della creazione riguardano la possibilità
binazione di raccolta e gestione di questi flussi interfaccia con gli abitanti, in modo da rendere di realizzare una infrastruttura scalabile e distri-
di dati multipli. I dati sono stati poi utilizzati per questa interazione più efficiente e sostenibile. buita in grado di disarticolare uniformemente
creare dinamiche, in tempo reale, di visualizza- Con Singapore come sede di attuazione del pro- i carichi tra i fornitori di piattaforme e applica-
zione multi-dimensionali di Singapore, sovrap- totipo di questa visione di città in tempo reale, e zioni, senza compromettere le prestazioni com-
poste con informazioni digitali che hanno offer- con l’obiettivo ultimo di rendere la piattaforma plessive del sistema.
to nuove prospettive sulle dinamiche della città. applicabile a qualsiasi altro sito urbano, Singapo- Nello sviluppo di una piattaforma per diversi
In una manifestazione pubblica organizzata in re Live! si concentra sul fornire alle persone l’ac- tipi di dati in tempo reale, i moduli dei connet-
collaborazione con il Singapore Art Museum cesso a una gamma di informazioni utili sulla tori sono un aspetto critico. L’accento è posto
(SAM), il visitatore ha avuto accesso a questo loro città attraverso lo sviluppo di una piattafor- sulla definizione di una struttura di API che
panorama unico di Singapore come un mecca- ma aperta per la raccolta, elaborazione e distri- crea un giusto equilibrio tra il mantenimento
10 | URBANISTICA INFORMAZIONI
della struttura richiesta di feedback dati e un 1. Isochronic Singapore
A causa del traffico veicolare nel corso della
elevato livello di flessibilità per consentire il
giornata, il tempo necessario per muoversi
collegamento dei flussi con poco sforzo o la pre- si riduce o aumenta. Quanto tempo ci
parazione dei dati sul lato fornitore. Lo sviluppo vorrà per passare dalla propria abitazione
API è volto a stabilire un meccanismo di query a una qualsiasi altra destinazione? Questo
che consente agli utenti con poca esperienza programma Isochronic consente di scoprirlo
attraverso le deformazioni proporzionali al
di programmazione di attingere facilmente dal tempo di viaggio e rivelando i cambiamenti
pool di dati aggregati sulla piattaforma. Questo nei modelli di traffico giornaliero.
sforzo è seguito dallo sviluppo di interfacce effi-
caci e modelli di interazione per la piattaforma, 2. Raining Taxis
Isochronic Singapore
La mobilità di Singapore fa molto affidamento
per fornire informazioni in tempo reale per gli sui taxi, ma cosa succede quando piove? Trovare
utenti di facile comprensione e attraverso accat- un taxi durante un acquazzone non è la cosa
tivanti infoaesthetics. più facile del mondo. Stiamo studiando come
A tal fine, Singapore Live! indaga anche le tecni- il sistema di trasporto della città si comporta
combinando i dati relativi ai taxi con quelli
che per generare, in modo efficiente, le visua-
sulle precipitazioni, indagando come il sistema
lizzazioni che consentono di estrapolare dati si- può essere esemplificato in futuro, al fine di
gnificativi dalla grande quantità di dati prodotti meglio conciliare domanda e offerta di taxi.
da una stessa città. In particolare, si concentrerà
3. Urban Heat Islands
sullo sviluppo di un framework che permette
È ben documentato che le temperature delle
ai progettisti di integrare, filtrare e ricombinare città sono più elevate di quelle della campagna
facilmente flussi di dati, visualizzando i risul- circostante, ma, proprio a causa degli aumenti
tati in varie forme, come mappe o diagrammi. della temperatura usiamo più aria condizionata,
che, a sua volta, si traduce in temperature più Urban Heat Islands
Nel regno della visualizzazione dei dati, le viste
elevate. Guardando questo effetto sulla mappa,
bidimensionali sono state a lungo il modo più è possibile visualizzare gli aumenti stimati in
comune di rappresentare e di interagire con set temperatura (in alto) e il consumo di energia
di dati georeferenziati. (in basso) nelle diverse parti di Singapore.
Tuttavia, lo sviluppo della piattaforma Singapore
4. Formula One City
Live! ci ha incoraggiato a esplorare nuovi model- I grandi eventi interferiscono con la routine
li di accesso e di sfruttamento di tempi diversi e quotidiana di una città. Quale migliore occasione
dati di localizzazione basati su più flussi. per esplorare questo effetto a Singapore durante
Singapore è una città verticale, quindi abbiamo il Gran Premio di Formula Uno? Qual è l’effetto
dell’evento sulla vita quotidiana del cittadino
esplorato la strutturazione dei dati in tempo re-
o del turista di Singapore? Come rispondiamo
ale attraverso i flussi di modelli tridimensionali, a questo? Come possiamo condividere le Formula One City
e come queste informazioni possono essere ac- nostre emozioni tramite cellulare? Si può
cessibili visivamente. Inoltre, un aspetto critico saperne di più osservando la mappa, dove
il colore e le dimensioni del bagliore sono
della relazione con i dati in tempo reale riguarda
proporzionali alla quantità di messaggi di
le possibilità di trovare e utilizzare questi flussi testo inviati durante la gara di Formula Uno.
in modo significativo. Gli utenti ma anche le
informazioni in tempo reale possono cambiare 5. Real-time-talk
La penetrazione della telefonia mobile di
rapidamente: “Dove si trova il negozio più vici-
Singapore è di oltre il 140%, con molte
no con il mio prodotto preferito?”; “Dove sono persone che possiedono più di un dispositivo.
i bar più affollati?”. Il progetto sfrutta le recenti Come possiamo fare uso della rete cellulare
scoperte nel campo delle tecnologie del web se- dell’isola tramite chiamate e messaggi di
mantico per annotare luoghi, dati e dispositivi testo? Come può questo informare sull’uso
dello spazio urbano in tempo reale? Anche
in modo che possano essere elaborati automati- in questo caso una mappa mostra i picchi e
camente. l’intensità del colore per indicare il livello di Real-time-talk
Dopo un primo processo di analisi dei dati pro- utilizzo del network dei telefoni cellulari.
venienti dai diversi flussi, abbiamo delineato sei
6. Hub of the World
visualizzazioni per indagare diverse aree di inte-
Singapore è il più grande porto nella
resse e rilevanza per la città di Singapore. Lo sco- movimentazione di containers e il suo aeroporto
po di queste visualizzazioni è quello di fornire uno degli hub più trafficati del mondo. Come
una maggiore comprensione di alcune dinami- viene segnata l’Isola da questo flusso costante di
persone e di merci che l’attraversano? Da dove
che della città, chiudendo il circuito di feedback
vengono questi flussi, dove vanno, e sono qui per
tra gli abitanti della città e dei dati digitali gene- restare? Anche in questo caso la mappa mostra
rati dalle loro azioni: il porto e la dimensione globale dell’aeroporto.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 11
vità telefoniche (che hanno quindi una bassa
FutureCities/Istantanee di città future rappresentatività statistica), che tipicamente
appaiono quando si vogliono fare degli zoom
in segmenti molto ristretti del tessuto urba-
no (ad esempio, una piazza).
Al riguardo, CurrentCity sta sviluppando mo-
delli fisici avanzati, basati sulle proprietà
Filippo Dal Fiore matematico/statistiche del dato telefonico
raccolto nel tempo: essi consentono di deter-
CurrentCity: sperimentazioni dalle città minare una serie di “coefficienti di moltipli-
olandesi e oltre cazione”, dal numero di attività telefoniche
osservate al numero totale di persone effetti-
Nata ad Amsterdam nel 2009 come spin-off di ricerca e sviluppo tecnologico. Il cuore vamente presenti. Tali modelli sono in corso
del Senseable City Lab del MIT di Boston, dell’attività consiste nel raffinare e valoriz- di validazione in Olanda, attraverso confron-
CurrentCity è una Fondazione di ricerca spe- zare i dati telefonici grezzi, che tipicamente to con dati reali di “ground-truth”, quali per
cializzata nell’analisi dei dati telefonici e del sono i rilevamenti periodici delle attività te- esempio il numero persone presenti duran-
web 2.0, per contribuire ad affrontare le più lefoniche a livello di cella telefonica (es. nu- te un grande evento, il numero di biglietti
pressanti problematiche di gestione urbana. mero di chiamate, numero di SMS, numero venduti negli stadi, il numero di macchine
Grazie a una specializzazione di alto profilo di chiamate in transizione tra celle, etc.), che rilevate dai sensori stradali. Va però consi-
in analisi matematico/statistica, information forniscono una visione spazialmente gene- derato che, anche in assenza di modellistica,
design, GIS e gestione database, CurrentCity rica delle attività umane in città. Grazie ad sui grandi numeri il dato base CurrentCity è
propone servizi a tutte quelle organizzazioni algoritmi proprietari, CurrentCity è in grado statisticamente affidabile a livello “relativo”:
per cui è rilevante sapere come viene utiliz- di redistribuire intelligentemente i dati sul anche se non rivela quante persone compon-
zata la città, andando a capire dove si adden- tessuto urbano, tenendo conto dell’utilizzo gono aggregazioni e flussi urbani, ma le loro
sano, come si muovono e di che cosa si inte- del suolo: l’analisi storica dei dati è utilizzata dimensioni relative.
ressano le masse di persone. Al momento, la per assegnare a ogni tipologia di utilizzo (es. Oltre a valorizzare il dato sul piano statistico,
Fondazione è in grado di valorizzare differen- residenziale, uffici, verde pubblico, etc.) una CurrentCity ha messo a punto un’interfaccia
ti tipologie di dati digitali aggregati e anoni- determinata probabilità di generare traffico utente che consenta una sua fruizione sem-
mizzati (quindi esenti da problematiche di a differenti ore del giorno e nella settimana. plice, attraverso una visualizzazione pulita e
privacy) che si aggiornano in tempo reale o CurrentCity può quindi fornire una stima accattivante, nonché declinata a differenti li-
che vengono estratti su base storica. delle attività umane a livello di quartiere, velli e su differenti problemi. E naturalmen-
CurrentCity è attiva in Olanda in differen- mini-sezione di centro urbano, nodo di mo- te aggiornata in tempo reale, che, a secondo
ti settori: pubblica sicurezza e gestione dei bilità, macro-direttrice di traffico, e qualsiasi della tipologia di dato telefonico, può signi-
grandi eventi; traffico e trasporti; marketing altra “area di interesse” che l’utente voglia ficare ogni 15 o ogni 60 minuti. Al riguardo
ed analisi territoriale; turismo; sostenibilità disegnare su mappa. È in grado altresì di ri- CurrentCity ha disegnato un’applicativo web
ed efficiente allocazione delle risorse urbane. costruire la connettività della città con il che consente la generazione di queries e grafi-
Tra i principali clienti di CurrentCity si anno- territorio e con le città limitrofe, andando a ci, a partire da differenti mappe digitali della
verano: Ministero dei Trasporti Olandese; Ci- quantificare i principali flussi che includono città e attraverso l’attivazione/disattivazione
sco Systems, Urban Ecomap initiative; Ente popolazioni come turisti e pendolari. di molteplici data layers. Essendo tecnologi-
Olandese di Pianificazione Territoriale e Am- Una seconda sfida per CurrentCity ha a che camente agnostica rispetto al dato di input,
bientale; Polizia di Amsterdam-Amstelland. vedere con l’ulteriore raffinamento del dato la piattaforma CurrentCity consente anche la
E dopo le prime sperimentazioni in Olanda, telefonico sul piano della sua rappresentati- visualizzazione di datasets provenienti dal
CurrentCity sta espandendo le proprie attivi- vità statistica. Se è vero che non tutte le per- web: per esempio da quei social networks ad
tà in altri paesi, in primis l’Italia. sone hanno un telefonino (si pensi ai bam- accesso aperto (open API) in cui si postano
Orientata alla messa a punto di tecnologie bini e ai molto anziani, per esempio), non dei messaggi pubblici verso il mondo. Si pos-
e servizi che in un prossimo futuro possano tutte utilizzano la rete di un certo operatore sono per esempio leggere su mappa in tempo
trovare un senso economico (e quindi una telefonico (al contrario, l’utenza di ciascun reale messaggi Twitter filtrati attraverso pa-
propria sostenibilità a lungo termine), Cur- operatore ha una propria caratterizzazione role chiave, piuttosto che fotografie geo-lo-
rentCity basa il proprio lavoro sul “co-design” socio-demografica), e non tutte generano re- calizzate su Flickr. In questo modo si aprono
delle applicazioni direttamente con gli uten- golarmente una qualche attività telefonica, le porte a una visione della città qualitativa
ti e i professionisti dell’urbanistica che ne è necessario mettere a punto dei modelli in oltre che quantitativa: non solo si quantifica-
saranno fruitori. Attraverso focus group, si grado di stimare l’effettiva presenza umana no i flussi umani, ma se ne caratterizzano i
definiscono nel dettaglio i bisogni informa- complessiva dal campione di dati che si ha a contenuti e gli “argomenti” di interesse.
tivi cui CurrentCity è chiamata a rispondere, disposizione. Questo è tanto più vero quanto Pur rendendoci conto di spianare la strada a
e sulla base dei quali si determina un’agenda più si ha a che fare con numeri bassi di atti- uno scenario da “grande fratello”, crediamo
12 | URBANISTICA INFORMAZIONI
che i nuovi strumenti offerti da CurrentCity lo finanze pubbliche, tempo individuale) e di gativi di traffico telefonico come indicatore
facciano in maniera responsabile, vale a dire esternalità negative elevate (inquinamento, di possibili situazioni di emergenza; determi-
a beneficio dell’intera cittadinanza piuttosto marginalità sociali, traffico), la visione dina- nare le ripercussioni indirette degli inciden-
che a detrimento della privacy dei singoli mica e “umana” della città spiana auspica- ti e degli ingorghi, sull’intera rete stradale;
cittadini o di specifiche popolazioni urbane. bilmente la strada a investimenti infrastrut- quantificare il ritorno sull’investimento di
In ogni caso, nella nostra attività, ci distan- turali, politiche urbane e comportamenti una grande opera pubblica, basato sulla sua
ziamo dalla visione per cui la città in tempo individuali più intelligenti. Abilita una valu- misura di utilizzo da parte del pubblico; com-
reale significa inevitabilmente sorveglianza, tazione delle performance urbane più scien- parare l’andamento stagionale e settimanale
come avviene per altre tecnologie, in primis tifica e obiettiva, al di là dell’aneddotica e delle aree commerciali e contribuire alla de-
le reti di telecamere a circuito chiuso in gra- delle ideologie di parte, valorizzando i dati e terminazione del loro valore immobiliare;
do di zoomare su singoli individui e seguirli le opinioni prodotte dai cittadini e dai visita- quantificare e caratterizzare i flussi turistici
per strada. E pure dalla ‘visione hacker’, per tori. Esalta altresì le potenzialità trasformati- e di pendolari; calcolare la concentrazione
la quale è necessario far breccia su contenuti ve dell’urbanistica, in quanto ne espande la fisica di persone durante i grandi eventi, per
riservati e personali, per creare provocazione base informativa e il raggio d’azione. prevenire situazioni di sovraffollamento pe-
o scalpore fini a se stessi, a detrimento di una Al riguardo, la lista di input raccolti nel corso ricolose e oggettivizzare le stime offerte dai
riflessione matura sull’utilità pubblica dei di questi due anni di lavoro in Olanda è mol- giornalisti.
nuovi dati digitali. to ricca: c’è chi ci chiede di comparare i flussi In tutti questi casi l’informazione fornita da
Una maggiore e migliore informazione sul- verso il parco cittadino dai quartieri ricchi CurrentCity potrà condurre, auspicabilmente,
le dinamiche umane consente alle città di (più lontani) ai quartieri poveri (più vicini); a decisioni e a politiche maggiormente anco-
conoscere meglio se stesse, per prendere de- di comparare le performance ambientali dei rate alla realtà dei fatti, e, quindi, meglio po-
cisioni auspicabilmente più appropriate ed diversi quartieri con la presenze umane al sizionate per condurre ai risultati desiderati.
efficaci. In epoca di risorse scarse (energia, loro interno; monitorare picchi positivi e ne-
URBANISTICA INFORMAZIONI | 13
Mario Manieri Elia e i centri storici
Giuseppe Campos Venuti - Presidente onorario INU
14 | URBANISTICA INFORMAZIONI
15. a cura di Giacomo Trentanovi
Cambiare l’abitare,
cambiare le città
Alla fine di maggio si è svolto a Firenze Ancora una volta i Comuni denunciano la ri delle previsioni urbanistiche forniscono
realtà drammatica dell’emergenza abitativa. alle Amministrazioni terreni o immettono
un seminario sulle politiche abitative, Se ieri si trattava di rispondere ai bisogni di sul mercato unità immobiliari a prezzi cal-
soggetti già inseriti nelle graduatorie ed a mierati. Un sistema questo in cui si registra
promosso dalla Consulta Casa dell’ANCI
cui lo stock abitativo pubblico non riusciva un oggettiva difficoltà, soprattutto degli
dal titolo Cambiare l’Abitare, Cambiare a dare risposte, il tempo di crisi ci consegna operatori di piccole dimensioni, a sostenere
la dura realtà degli sfratti per morosità, in il carico economico di investimenti di lungo
le città, per denunciare la drammatica aumento vertiginoso, dietro cui stanno fami- periodo, come la proprietà di immobili sog-
realtà del disagio abitativo, studiarne glie e persone che non riescono a sostenere i getti a locazione lunga, in mancanza di un
costi per l’abitazione. Una crisi, partita pro- mercato strutturato di soggetti esperti nella
le cause e provare a tracciare una linea prio dai settori immobiliare e bancario, che gestione e manutenzione di immobili in lo-
probabilmente aggraverà le disuguaglianze cazione. Proprio questa potrebbe essere l’oc-
di azione condivisa tra gli operatori
sociali e di accesso alla casa già esistenti. An- casione di rilancio del settore cooperativo,
del settore. I Comuni sono infatti cora una volta spetta ai Comuni, perché il oggi in difficoltà per il peso dell’invenduto:
Piano Casa più volte annunciato dal Gover- la trasformazione da soggetti specializzati
ancora oggi il presidio istituzionale in no oscilla tra due mezzi fallimenti. Il primo, nella costruzione di immobili e successiva
prima linea nel fronteggiare l’ennesima rappresentato dalle disposizioni riservate ad assegnazione ai soci, a società di proprieties
alcune tipologie di abitazioni private, per management in grado di costruire, gestire e
ed annunciata emergenza abitativa certi versi dannose, e certamente poco incisi- mantenere gli alloggi. Un percorso che trova
ve nell’obiettivo prefisso di stimolo dell’eco- le cooperative non impreparate, in fondo si
aggravata dall’attuale crisi economica.
nomia, annunciate in maniera roboante dal tratta di guardare alle origini del movimento
L’obiettivo resta una nuova stagione di Governo ed attuate poi dalle Regioni, titolari cooperativo o alle esperienze degli altri paesi
della potestà in materia. Il secondo riguarda europei storicamente meglio attrezzati nel
politiche che, pur facendo i conti con le gli interventi per il rilancio dell’edilizia re- settore dell’housing sociale.
sidenziale sociale, con stanziamenti statali Il nostro Paese sta scontando oggi tutto il ri-
scarse risorse a disposizione, parta dalle
modesti e per larga parte già individuati dal tardo con cui per decenni si è pensato, con
questioni abitative, ed attraversando precedente esecutivo, ed in cui la misura poche voci fuori dal coro, che il problema
realmente efficace ed in grado di smuovere casa fosse risolto. Un ritardo prima di tutto
il tema dell’efficienza energetica delle cifre significative risulta lo stimolo di risor- culturale ben presente, testimoniato dalla
costruzioni, giunga fino al nodo del se private per l’housing sociale con specifici difficoltà nello spostare l’obiettivo delle po-
fondi immobiliari, attraverso la Cassa De- che risorse pubbliche dal tradizionale settore
rinnovamento urbano dei quartieri, positi e Prestiti; purtroppo ancora lontana dell’abitazione in proprietà a quello della lo-
dal produrre gli effetti previsti. I Comuni in cazione. Un ritardo culturale ancora più for-
sulla base delle esperienze europee e
ulteriore difficoltà perché la crisi del settore te soprattutto per quanto riguarda i concetti
con il contributo fondamentale di tutti i immobiliare rende sempre più difficile dare stessi di edilizia sociale, vista ancora oggi
attuazione a quelle pratiche, divenute legge esclusivamente come “casa popolare”, e di
soggetti pubblici e privati coinvolti. con la Finanziaria 2008 che istituzionalizzò mixitè, che a fronte di indubbi benefici sociali
l’edilizia residenziale sociale come standard viene associata spesso ad un deprezzamento
territoriale, attraverso cui i soggetti attuato- dell’edilizia ordinaria.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 15
Questo quadro evidenzia la necessità di rilan- Cambiare l’abitare, cambiare le città
cio di un sistema di politiche, dalle questioni
abitative fino al rinnovamento delle città, con
il contributo positivo di tutti gli operatori del
settore. Si tratta insomma di riprendere il di-
scorso della legge per le città, più volte invo-
cata dall’Istituto nella convinzione, ribadita
anche nell’ultimo Congresso, che la qualità
della vita, la sostenibilità e la coesione socia-
le, passino ancora e più di prima attraverso il Marianna Filandri
fatto urbano. Una serie di politiche che faccia-
no realmente i conti con la scarsità di risorse Disuguaglianze nella ricchezza
economiche e che agiscano perciò nei luoghi
di cui la parte pubblica dispone. In primo luo- L’elemento che sicuramente più di ogni altro del Nord per alti livelli di case in proprietà a
go quei quartieri degradati di edilizia sociale contraddistingue le condizioni abitative del cui si affianca una scarsa o nulla disponibilità
dove in ambito europeo al recupero abitativo nostro paese è l’alta percentuale di abitazio- di alloggi di edilizia sociale.
è stato associato il recupero di intere aree delle ni in proprietà con un andamento crescente Spagna, Italia, Portogallo e Grecia non solo
città, con evidenti miglioramenti sul lato del- nel tempo a partire dal secondo dopoguerra. hanno alti livelli di proprietari di casa, ma
la sicurezza urbana, del decentramento delle Secondo i dati censuari, nel 1951 le case occu- presentano anche il più ridotto settore di af-
funzioni e con la creazione di nuove centrali- pate dai proprietari erano il 40%, nel 1961 il fitti sociali. In questi paesi le famiglie che si
tà. In secondo luogo sfruttando le possibilità 45,8%, nel 1971 il 50,8%, nel 1981 il 58,9%, sono trovate davanti alla scelta tra diventare
che si apriranno con il trasferimento della nel 1991 il 68%, nel 2001 il 71% e nel 2008 proprietari di casa e affittare nel settore priva-
proprietà immobiliare alle istituzioni loca- hanno raggiunto la percentuale del 77% (Ber- to hanno, negli ultimi 50 anni, nella maggio-
li con il federalismo demaniale che, pur con nardi e Poggio 2004; Poggio 2006; Istat 2010). ranza dei casi, optato per la proprietà (Allen et
luci e ombre, sta prendendo realmente corpo. A questo va anche sommato un 9% circa di al. 2004, 18).
Si tratta in molti casi di grandi aree interne e abitazioni occupate prevalentemente a titolo Potremmo quindi concludere che nel nostro
strategiche per le città, che per lungo tempo gratuito e in usufrutto; situazioni queste ri- paese, comparando la situazione anche con
sono risultate enclave inaccessibili, come nel correnti soprattutto tra le fasce più giovani e altri stati, la casa non rappresenti più un pro-
caso delle caserme. Buone politiche che po- più anziane della popolazione (Cremaschi e blema. In Italia si è quindi riusciti, a differenza
trebbero dare il proprio contributo al miglio- Tosi 2001). di altri paesi, a costruire la cosiddetta “home-
ramento delle città ed al rilancio dei settori La grande diffusione della casa di proprietà owner society” (Gallino 2011)? Potremmo dire
edile e immobiliare in gravissima difficoltà. non è però un aspetto peculiare solo del no- di si, se non considerassimo due elementi.
stro paese, ma in generale caratterizza anche Il primo è il fatto che se è vero che da un lato
gli altri stati europei mediterranei. Allen e col- la diffusione della proprietà ha vissuto questa
leghi (2004) sostengono la tesi secondo cui in espansione, dall’altro non tutti i gruppi sociali
Europa siano identificabili sostanzialmente ne hanno goduto allo stesso modo. Sono infat-
due modelli di concezione della casa legati al ti ancora oggi in Italia le classi operarie a esse-
sistema immobiliare e al ruolo della famiglia re più frequentemente in affitto e a vivere con
nel sistema di welfare. In base a questa classifi- standard abitativi più bassi (Istat 2008). Non si
cazione i paesi del Sud si distinguono da quelli tratta di uno svantaggio di poco conto. Catti-
Titolo di godimento dell’abitazione in Europa, circa 1999
Paese Anno Proprietà Affitto sociale Affitto privato Altro
Germania 1998 43 7 50 0
Danimarca 2000 51 19 26 4
Olanda 2000 53 36 11 0
Belgio 2000 74 7 16 3
Finlandia 1997 60 14 16 10
Francia 1996 54 17 21 8
Regno Unito 2001 69 22 9 0
Irlanda 1998 78 9 16 3
Italia 1998 69 5 11 15
Grecia 1990 78 0 22 0
Spagna 1998 82 1 10 7
Portogallo 1999 64 3 25 8
Austria 1998 56 21 20 3
Fonte: dati ripresi da Allen e colleghi 2004
16 | URBANISTICA INFORMAZIONI
Caratteristiche dei mutui in Europa*, 2001
Ammontare massimo Ammontare tipico Debito mutui
Paese Durata tipica del mutuo come % del mutuo come % come % del PIL
sul valore della casa sul valore della casa
Germania 10 (25-30) 70 51
Danimarca 30 80 80 65
Olanda 30 125 80-110 60
Belgio 15-20 125 75 22
Finlandia 10-15 60-70 30
Francia 15-20 80 70-80 21
Regno Unito 25 130 70-80 57
Irlanda 20-30 95 60-70 27
Italia 15 80 50-60 7
Grecia 15 60 6
Spagna 15-20 80 65 22
Portogallo 20 100 70-80 26
Austria 10 (20-30) 70-80 30-33
*Quelli riportati sono solo alcuni degli indicatori, tra i più evidenti, che caratterizzano i diversi mercati del credito in Europa. Per una trattazione completa si vedano European Mortgage Federation 2007,
London Economics 2005, ECB 2003 e Maclennan e colleghi 1999.
Fonte: dati ripresi da London Economics 2005, ECB 2003 e Maclennan e colleghi 1999
ve condizioni abitative sono infatti correlate Spagna, Danimarca e Francia si arriva solo al di accedere – e più rapidamente - alla casa di
a fenomeni di povertà di lungo periodo (Ricci 80%. In sintesi, sulla base della percentuale proprietà, mentre dove il mercato è più rigi-
1997). Inoltre la casa rappresenta oggi la pri- dell’importo finanziato e della durata media do – come in Italia - molto dipende dai fattori
ma componente della ricchezza delle famiglie dei mutui, i paesi con i mercati del credito che influenzano la capacità di risparmio fa-
italiane ed è, ancora più del reddito una fonte più sviluppati sono l’Inghilterra, l’Olanda, la miliare. In quest’ultimo caso per le famiglie
di disuguaglianza economica. Danimarca e l’Irlanda dove si può ottenere meno abbienti questo può comportare uno
Il secondo punto è relativo alla difficoltà il finanziamento del valore totale dell’abita- spostamento in avanti della transizione alla
che - in un momento di crisi - incontrano le zione e dove in generale la durata dei mutui proprietà (Maclennan et al. 1999; Chiuri e
nuove generazioni che si affacciano sul mer- supera i 25 anni. Al contrario, i paesi con i Jappelli 2003). E in effetti, per molte genera-
cato immobiliare. In proposito va notato mercati del credito più rigidi sono la Germa- zioni del dopoguerra il “sogno della casa” si è
che in Europa, accanto alla diffusione della nia, il Belgio, l’Austria, la Francia, la Grecia, realizzato solo alla fine della carriera lavora-
proprietà della casa varia notevolmente da la Spagna, l’Italia e il Portogallo. Ora, è facil- tiva, grazie alle cosiddette “liquidazioni”.
paese a paese anche l’ammontare e la durata mente intuibile la relazione fra questi diversi Ciò posto occorre notare anche che in Italia
dei mutui (Chiuri e Jappelli 2003; Allen et al. assetti dei sistemi del credito europei e le di- la crisi bancaria è stata evitata, come suggeri-
2004; Kurz e Blossfeld 2004). La durata mo- seguali chance delle famiglie e degli individui scono i dati sul confronto europeo, non solo
dale dei mutui va infatti da 10-15 anni, per di accedere alla proprietà della casa. La scelta per la nota minore propensione al debito da
i paesi con il mercato del credito meno svi- tra proprietà e affitto non risente infatti sola- parte delle famiglie ma anche proprio per la
luppato, e fino a 25-30 anni, per gli altri pa- mente della disponibilità di alloggi in loca- maggiore rigidità degli istituti bancari a ri-
esi. E si registrano notevoli differenze anche zione e della capacità di affrontare il rischio lasciare i mutui. Qui un paradosso. Ciò che
nell’importo massimo richiedibile sul valore di sostenere le variazioni dei costi legati all’a- fino ad oggi ha relativamente protetto il si-
della casa e nell’importo modale richiesto. bitazione. Dipende anche dalla facilità con stema bancario italiano dalla crisi è anche
Così, ad esempio, nel Regno Unito è possibi- cui si possono ottenere i mutui, nonché dalla quello, che in una situazione di aumento del-
le richiedere il finanziamento fino al 130% loro entità. La presenza di un ampio merca- le disuguaglianze di ricchezza e di inceppa-
del valore dell’immobile mentre in Italia, to del credito consente a molte più famiglie mento – soprattutto a danno dei più giovani
Titolo di godimento dell’abitazione attuale per classe sociale di appartenenza della famiglia*. Italia, 2001
Proprietà
Proprietà Affitto Altro Totale
familiari
Borghesia 71,5 12,3 13,6 2,5 100
Classe media impiegatizia 70,3 11,9 15,7 2,2 100
Piccola borghesia urbana 68,9 15,9 13,5 1,7 100
Piccola borghesia agricola 72,5 15,0 5,0 7,5 100
Classe operaia urbana 62,8 12,2 21,4 3,6 100
Classe operaia agricola 54,9 17,6 21,6 5,9 100
Totale 67,1 13,0 17,1 2,8 100
* La classe sociale di appartenenza della famiglia è stata identificata come la posizione occupazionale del maschio più vecchio percettore di reddito all’interno del nucleo, secondo la classificazione di
Cobalti e Schizzerotto 1994.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 17
- dei meccanismi che hanno nel dopoguerra
facilitato il risparmio familiare, si traduce in Cambiare l’abitare, cambiare le città
un fattore di ulteriore discriminazione nel-
le possibilità di accesso alla proprietà della
casa. Il nostro è un sistema in cui le banche
concedono soldi a chi i soldi già li ha. La dif-
fusione dei mutui è così andata aumentando
negli ultimi 15 anni soprattutto tra coloro
che hanno più risorse (Dagnes 2010) e la pre-
senza di mutui in Italia non rappresenta un
Valeria Lingua
indicatore di fragilità, ma di forza sul merca- Una prospettiva integrata per l’abitare sociale
to finanziario (Chiuri e Jappelli 2003). Ma in
questo sistema quando le disuguaglianze di Il tema della casa è un riferimento costante nucleo di riferimento per la progettazione
reddito e ricchezza crescono, cresce anche la della cultura e della storia dell’architettura, architettonica e urbanistica si è attutita,
difficoltà a fare investimenti nell’abitazione. dell’urbanistica e della tecnologia almeno rispetto al ruolo ricoperto per tutto il No-
Diventa così plausibile un rallentamento di dagli anni ’50 in poi (ne sono un esempio vecento.
sviluppo della home-owners society soprattutto i quartieri pianificati, la modellistica delle Questo fenomeno è anche il risvolto di una
per i giovani delle classi più basse. abitazioni, l’industrializzazione edilizia, i minore attenzione al tema della casa per la
“minimi esistenziali”, gli standard edilizi e maggiore diffusione della proprietà abita-
Diffusione dei mutui per classe sociale di abitativi, istituti preposti alla gestione del tiva in Italia, rispetto ad altri paesi, come
appartenenza della famiglia. Italia 1989-
2004 patrimonio pubblico, ecc.). anche del venir meno dello strumento
L’edilizia sociale è sorta identificandosi dell’esproprio. Il tema si è marginalizzato e
per “quartieri”, per entrare a far parte della le ricerche residue hanno interessato qua-
stratigrafia consolidata della città moder- si esclusivamente gli aspetti costruttivi e
na e contemporanea, con propri caratteri e produttivi, in genere disgiunti dagli aspetti
riconoscibilità, radicandosi in forme iden- urbanistici e di rinnovamento delle tipolo-
titarie. gie abitative, anche a scala di complesso o
Negli ultimi decenni lo scenario che ri- di quartiere, riducendosi a frammenti. Si è
guarda il tema dell’abitare sociale è profon- persa questa inclinazione e l’edilizia socia-
damente mutato sia per effetto delle tra- le (o anche l’edilizia corrente) è diventata
sformazioni del quadro socio-economico e spesso la più scadente nella costruzione
insediativo che della disponibilità di stru- della città, collocata nelle aree marginali e
menti e procedure costruite a questo scopo priva di un disegno morfologico, ma anche
Fonte: elaborazioni su dati Banda d’Italia in Dagnes, 2010.
nel periodo del massiccio inurbamento, politico e sociale.
delle migrazioni interne e delle grandi cre- Sul fronte sociale, la difficoltà di accedere
Dunque se fino agli anni Novanta quella del- scite urbane (anni sessanta e settanta). al bene casa alle condizioni del mercato ri-
la casa sembrava essere una questione resi- La fine della contribuzione ex Gescal, l’as- guarda ormai strati di popolazione ben più
duale che riguardava gli strati più marginali senza di politiche organiche per la casa ampi quantitativamente rispetto a qualche
della società (Tosi 1994; Bosco e Negri 2003), conseguenti anche alla mancanza di risor- decennio fa e molto più diversificati qua-
oggi, pur rimanendo rilevante e drammatico se finanziarie proporzionate alla nuova do- litativamente. Nel corso degli ultimi tre
il disagio dei “senza casa”, è opportuno consi- manda abitativa hanno fatto riesplodere il decenni, il target degli interventi per case
derare anche le difficoltà che possono coin- problema della casa, aggravato da due altri in affitto ha infatti subito delle profonde
volgere altri strati della società. E per com- elementi, i flussi migratori e il processo di trasformazioni, passando dalle fasce più
prendere il potenziale negativo di questa dismissione immobiliare degli enti previ- popolari e di reddito inferiori a un ceto in-
tendenza le ricerche devono tenere in conto denziali, che ha determinato un’ingente termedio, che non gode di particolari pro-
delle diverse dimensioni della disuguaglian- diminuzione dell’offerta di alloggi a cano- tezioni, ma non usufruisce di un reddito
za che trovano nella casa un cruciale punto ne inferiore a quello del libero mercato. tale da accedere alla proprietà. Tale fascia
di congiunzione; disuguaglianze in termini A corollario di tutto ciò abbiamo assistito di reddito intermedio, chiamata anche “fa-
di distribuzione della ricchezza, di standard anche al fallimento del canale degli affitti scia grigia”, è composta da figure sociali
abitativi, di diversa possibilità di accedere a canone concordato introdotto dalla rifor- nuove rispetto al passato, caratterizzate da
alla proprietà per i giovani. ma delle locazione del 1998. diverse composizioni del nucleo familiare,
Tuttavia oggi, a fronte di un cambiamento o da una diversa propensione alla mobi-
che sfida a individuare nuove e opportu- lità. Rientrano dunque tra le categorie in
ne strategie di intervento, la centralità del difficoltà strati sociali di reddito medio e
tema casa come radice dell’innovazione e una pluralità di soggetti: giovani coppie,
18 | URBANISTICA INFORMAZIONI
singles (giovani, anziani, separati e divor- In particolare, occorre operare un risarci- nea e progressiva delle proposte.
ziati…), immigrati con famiglia numerosa, mento rispetto alla distrazione della ricer- Solo una visione complessa della filiera,
studenti, abitanti temporanei, ecc. ca architettonica degli ultimi tre decenni dalla pianificazione e progettazione, all’at-
In riferimento a questi cambiamenti, ciò su questo tema, emersa in Italia al confron- tuazione e costruzione, all’affidamento e
che è mancato negli ultimi trent’anni è sta- to con alcuni altri paesi europei (Olanda, gestione, può permettere di accorciare sia il
ta proprio la predisposizione di una forma Francia, Spagna e area germanica), ove la processo decisionale che quello costruttivo,
organica di intervento pubblico nelle poli- sperimentazione di modelli tipologici a inserendoli un unico modello integrato.
tiche abitative e - di riflesso - nelle politi- piccola e media scala si è fregiata anche di
che territoriali, in grado di dare una rispo- un livello elevato di qualità architettonica,
sta concreta a tali problematiche. Si tratta nel senso della vivibilità e gradevolezza dei
di riproporre una nuova stagione nella luoghi, dell’integrazione dei fattori spazia-
quale la casa e le infrastrutture urbane, si- li, distributivi e tecnici della sostenibilità
ano esse di nuova realizzazione o “sempli- ambientale, nonché della contemporanei-
cemente” mantenute in efficienza in modo tà dell’espressione linguistica.
programmato, tornino ad essere il motore Il tema richiede pertanto di essere affronta-
delle città e dell’attività non solo delle im- to lungo tutto il suo complesso profilo: dal-
prese di costruzione, ma di tutto l’indotto la individuazione delle strategie pianifica-
che ruota intorno all’edilizia. torie di area vasta (ambiti sovracomunali
Ciò significa che l’edilizia sociale deve per- o di comuni associati), alla definizione del
dere i caratteri di settore specialistico, per ruolo che l’abitare sociale può svolgere nel
essere ricollocata nel più generale contesto più generale quadro della riqualificazione
della città contemporanea e della sua ri- e rigenerazione della città contempora-
qualificazione, allargandolo oltre il concet- nea, sia in termini funzionali che spaziali
to di edilizia popolare (espressa attraverso e sociali; dalla definizione di procedure
i Peep). Ciò significa ridefinire gli strumen- perequative e compensative in grado di
ti urbanistici e architettonici di intervento incidere sugli aspetti relativi alla rendita
oltre il limite dei “piani dedicati” o degli fondiaria e compensare l’inutilizzabilità a
interventi unitari, tenendo conto di una questi fini dell’istituto dell’esproprio, alla
serie di questioni, come la necessità di do- definizione di modelli architettonici tipo-
tare di propri caratteri identitari le nuove logici e aggregativi; dai requisiti energetici
espansioni, o l’esigenza di una limitazione e ambientali, alla definizione degli aspetti
del consumo di suolo attraverso la rigene- tecnologici e costruttivi.
razione o il recupero della risorsa urbana In particolare, la progettazione dell’allog-
esistente. gio sociale, che generalmente si identifica
In questo senso, sia la disciplina, sia i pro- con il raggiungimento di standard minimi
cessi di intervento, sono chiamati a un abitativi, oggi deve essere sempre più basa-
profondo aggiornamento, che permetta ta sui principi di efficienza energetica e di
di recuperare una profondità di ricerca e progettazione sostenibile, identificando in
innovazione almeno in quattro ambiti di quest’approccio integrato - sociale, econo-
ricerca: mico ed ambientale - la strategia adeguata 1. Quest’ultimo, stando alle ultime analisi degli
! la “tipologia dell’alloggio” (rimasta sem- per far fronte e prevenire il fenomeno della Operatori dell’alloggio sociale, colpisce i ceti
pre uguale a se stessa nell’immaginario povertà energetica1. economicamente più deboli della popolazione,
una parte dei quali è rappresentata proprio
comune e nella pratica della progettazio- La filiera di operazioni sopra definita deve dagli utenti degli alloggi sociali, che negli
ne dalle innovazioni prodotte dal Moder- trovare una verifica di efficacia e di fatti- ultimi anni hanno visto i costi dell’energia
assorbire tra il 10 ed il 20% del loro reddito,
no); bilità relativamente agli aspetti finanziari,
con effetti pesanti sulle loro condizioni di
! il ruolo di questi interventi rispetto alla amministrativi, realizzativi (sia in termini vita. Le esperienze degli ultimi anni sulle
forma e ai sistemi della città e al suo spa- fisici che sociali) e gestionali2. progettazioni eco-efficienti sono orientate
verso l’incremento prestazionale dell’involucro
zio pubblico; Questo approccio integrato al tema dell’a- edilizio quale criterio base di riduzione delle
! le tecnologie adottate e il giusto compro- bitare sociale non è né banale né scontato: spesa energetica in uso, che studi scientifici
messo tra eco sostenibilità, soluzioni tec- siamo ancora lontani, infatti, da una gestio- sull’argomento stimano pari a circa l’85%
del totale dell’energia consumata.
niche, materiali, progettazione e costi; ne dei processi in cui i molteplici apporti 2. Questi temi sono oggetto del progetto di
! la fattibilità finanziaria e gestionale del- tecnico-scientifico-procedurali non siano ricerca “Abitare sociale. Modelli architettonici
le operazioni di riqualificazione o nuova affrontati in una tradizionale successione e urbanistici sostenibili”, promosso dalla
Regione Toscana ai fini di fornire metodi e
costruzione finalizzati all a cascata, ma in parallelo, secondo un me- procedure utili a costruire una significativa
! a realizzazione housing sociale. todo interattivo di messa a punto simulta- offerta di alloggi in affitto in Toscana.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 19
so di riconversione dall’economia industriale
Cambiare l’abitare, cambiare le città verso un’economia altra, più immateriale.
Fenomeni che lasciano nel corpo della città
segni profondi e che impongono un suo ripen-
samento. In questo senso si può dire che è fi-
nita l’epoca dell’espansione mentre continua,
anzi forse è ancora più forte di prima, quella
dell’urbanizzazione. E’ in questa condizione
che il tema dei quartieri di edilizia sociale
Giovanni Caudo ereditati dalla stagione del welfare pubblico
Demolire e ricostruire si può diventa un tema urbanistico importante per il
futuro della città europea.
Al quartiere di Ballymun ci si può arrivare di- condizione ricorrendo a forme di economia Torniamo a Ballymun e alla vicenda della
rettamente dall’aeroporto, o venendo dal cen- informale al limite con l’illegalità, si pensi allo sua rigenerazione per molti versi esemplare.
tro della città di Dublino, percorrendo l’auto- Zen di Palermo o alle Vele di Scampia a Napoli. Il quartiere di Ballymun è stato costruito tra
strada A50, una sorta di tangenziale della città. Lo sguardo di Anne Power mise l’accento sulla il 1966 e il 1969 e costituì allora il simbolo
Il quartiere si trova appena fuori dal perime- necessità di una politica che rafforzi i diritti di della politica pubblica che doveva sostenere
tro del centro urbano. Una grande rotatoria e cittadinanza, l’unità tra gli abitanti, la coesio- la rinascita dell’Irlanda, in quegli anni, dopo
quattro edifici a torre segnalavano che da lì si ne sociale e soprattutto che introduca fattori molto tempo, il numero degli immigrati su-
entrava nel quartiere di Ballymun, 300 ettari di flessibilità. Come dire che la realtà che ab- però quello degli emigranti. Per la costruzione
e circa 17 mila abitanti. Ma per molto tempo biamo davanti è fatta di pietre e di edifici di cui fu importato il sistema di industrializzazione
e soprattutto negli anni Ottanta, durante la ci colpisce il degrado fisico ma che la questio- edilizia francese, in Italia noto come il “siste-
grande depressione economica, a entrare a ne vera è di mettere in atto interventi che ri- ma a tunnel”. Composto da 2.814 alloggi di-
Ballymun erano solo gli abitanti. Le cronache muovano le condizioni sociali che ostacolano sposti in edifici di 15, 8 e 4 piani il quartiere
del tempo parlano di un degrado fisico e socia- lo sviluppo e la crescita degli abitanti. La rige- doveva ospitare una popolazione compresa
le, di un alto tasso di disoccupazione, di alti nerazione dei quartieri è, in questo quadro, l’o- tra 15 e 20 mila abitanti. I primi abitanti a inse-
tassi di abbandono scolastico tra i giovani. Era biettivo ma anche il modo con cui perseguire diarsi provenivano dal centro città, da un’area
il “Bronx” di Dublino, nessuno avrebbe com- questa politica. Non si tratta solo di demolire, con abitazioni molto degradate e insane, uno
prato casa a Ballymun. Il quartiere divenne un di fare tabula rasa, ma al contrario di partire slum. Il contrasto tra il luogo di provenienza
caso nazionale, l’esempio della città che non dalla tabula plena per ritrovare insieme agli abi- e la nuova condizione abitativa era evidente:
funziona, di un welfare pubblico costoso e ca- tanti una nuova condizione dell’assetto fisico torri bianche dotate di ascensori, un sistema di
pace solo di produrre degrado. Una storia simi- e, contemporaneamente, nuove opportunità riscaldamento ultramoderno e un’ampia dota-
le a quella di tanti altri quartieri in molte altre di riscatto sociale. zione di aree a verde, oltre 500 acri (202 ha) con
città europee che davanti all’arretramento del Da allora, da questo primo sguardo sulla con- uno standard ad abitante che superava i 100
soggetto pubblico devono decidere su come dizione dei grandi quartieri popolari europei, mq. La condizione iniziale di particolare favo-
agire, con chi farlo e con quali finalità sociali le città hanno visto ampliarsi il tema della ri- re continuò negli anni successivi con l’apertu-
e politiche. generazione urbana che è andato di pari passo ra di un centro commerciale e delle attrezza-
Anne Power è stata tra le prime studiose a oc- con la crisi di molte parti del tessuto industria- ture sportive (la piscina e il campo da golf). In
cuparsi di questo tema, quello che chiamiamo: le della città che hanno prodotto una sorta seguito si aggiunsero altre 1400 abitazioni di
rigenerazione urbana. Lo sguardo era princi- di “rapprendimento” della città (il fenomeno tipologia diversa, non più appartamenti ma
palmente quello del sociologo che osservava noto come “shrinking cities”). Le grandi cit- case singole che erano molto più appetibili
le conseguenze di una politica pubblica che, tà industriali, in particolare dell’est europeo, degli appartamenti e molti abitanti preferiro-
al di là delle intenzioni, aveva concentrato in hanno cambiato la loro natura come conse- no trasferirsi in queste piuttosto che rimanere
alcune aree tutta la popolazione a basso reddi- guenza della perdita del legame diretto con negli appartamenti. Questi a loro volta furono
to. Il rischio messo in evidenza dalla Power era l’economia industriale e manifatturiera. Così occupati, in alcuni casi anche illegalmente
che questa situazione che, di fatto, comporta- il paesaggio degradato dei quartieri popolari si e cominciò una fase di difficile gestione del
va una progressiva esclusione sociale di parti è sommato alle parti sempre più ampie della quartiere. La manutenzione era svolta da al-
importanti di popolazione, avrebbe portato a città costruita fatta di vuoti urbani, di aree di- cuni uffici che avevano sede nel quartiere ma
tensioni e a rivolte urbane: “il fuoco che cova sotto smesse, di fabbricati vuoti o per lo più inutiliz- che furono caricati di competenze anche su
la cenere”, così fotografava il rischio. Gli avve- zati. La rigenerazione è divenuta il tema della altre parti della città, in media gli uffici comu-
nimenti successivi, le hanno purtroppo dato città nel suo complesso. Uno scenario che si è nali di Dublino che si occupavano della manu-
ragione, si pensi alla guerriglia nelle banlieu di andato imponendo come la condizione speci- tenzione avevano in carico per ogni impiegato
Parigi, ai fatti di delinquenza soprattutto mi- fica della città europea contemporanea. Una circa 30 alloggi; quelli di Ballymun invece su-
norile che avvengono nei quartieri londinesi. città che non cresce più tanto in termini di po- peravano i 100 alloggi a impiegato. Gli edifici
In altri casi i quartieri hanno “risolto” la loro polazione e che sta subendo un forte proces- più impegnativi che richiedevano una mag-
20 | URBANISTICA INFORMAZIONI
Nel Marzo del 1997 il governo irlandese an-
nuncia la decisione di promuovere lo svilup-
po di Ballymun, demolire gli edifici esistenti e
ricostruire una città modello per il XXI secolo,
e stanzia 180 milioni di sterline irlandesi. Il
1997 fu dedicato alle consultazioni con gli abi-
tanti e alla costituzione, nel mese di Giugno,
della BRL la Ballymun re generation limited
cui fu affidata la gestione di tutta l’operazione.
Una società pubblica con il coinvolgimento
degli abitanti, il presidente è un membro del
comitato del quartiere. Il Nuovo master plan
fu presentato nel marzo del 1998, dopo un
anno dall’avvio delle consultazioni; l’anno
successivo, nel 1999, si avviarono i primi inter-
venti. Gli elementi caratterizzanti la proposta
sono: la demolizione degli immobili esistenti
Ballymun (Dublino) Mainstreet e la loro sostituzione con un tessuto di case a
due-tre piani con un diverso rapporto tra stra-
giore cura, le torri e i blocchi, cominciarono a getti interni ed esterni al quartiere. Il ruolo da e edificio e tra spazio privato, semiprivato,
degradarsi rapidamente. Il primo progetto di di una visione unificante e strutturale svolto comune e spazio pubblico. Inoltre si propone
intervento fu avviato nel 1980 con l’obiettivo dalla task force è una delle prime lezioni che il il ridisegno dell’asse stradale principale, un
di aiutare gli abitanti a sviluppare un senso di caso di Ballymun ci trasferisce. viale dove si sceglie di concentrare le principa-
comunità e migliorare la loro condizione. Ne- Da questa collaborazione prese vita il primo li funzioni urbane.
gli stessi anni però il ricambio degli abitanti programma di intervento, rivolto princi- Nella gestione del programma, che ha subito
che prima si attestava intorno al 19%, crollò al palmente a quegli edifici e a quelle parti del alcuni ritardi a causa di difficoltà sorte per la
15% segnalando un tendenziale ristagno del- quartiere dove si era riscontrata anche una demolizione degli edifici più alti, il ruolo cen-
la condizione sociale e anche un progressivo disponibilità degli inquilini a collaborare e a trale è quello svolto dalla BRL. La società in
abbandono degli immobili che erano lasciati mettersi in gioco. Il programma messo a pun- realtà svolge tre diversi ruoli: è struttura tecni-
liberi dalle famiglie e non erano riassegnati a to in quella fase aveva un costo stimato di 6 ca, costituisce un riferimento per la comunità
nuovi abitanti. milioni di sterline e si rivolgeva al recupero locale e, infine, è punto di riferimento per il
Gli anni che seguirono furono quelli di un di una parte delle 450 abitazioni, circa il 17% coinvolgimento dei privati nell’attuazione di
progressivo degrado che fecero diventare il del totale, che risultavano inutilizzate. La di- parte del programma. Infatti, nonostante che
quartiere di Ballymun un esempio nazionale sponibilità degli abitanti ad associarsi per fare l’intervento sia stato avviato con risorse pub-
di insuccesso dell’intervento pubblico nella fronte ai loro bisogni trova una dimostrazione bliche, la strategia di valorizzazione fondiaria
costruzione della città. Nel 1988 si insediò la ancora più rilevante con l’esperienza della Bal- e di autofinanziamento prevede un coinvolgi-
Ballymun task force con il compito di svilup- lymun Credit union. Nel 1984, quando la cri- mento dei privati sia come investitori immo-
pare un nuovo piano di housing per il quar- si del quartiere si rese evidente l’unica banca biliari, sia come acquirenti di immobili (resi-
tiere. Un gruppo di esperti, di rappresentanti del quartiere chiuse i propri sportelli. Per un denze). Elementi essenziali di questa strategia
del quartiere, della municipalità e del governo abitante di Ballymun era difficile accedere al sono, per quanto concerne gli investitori im-
nazionale furono chiamati a lavorare assieme credito bancario, si sviluppò così l’esperienza mobiliari, l’utilizzazione di forme diverse di
per dare corpo a un progetto di risanamento di un’associazione di abitanti con il compito coinvolgimento che vanno dalla vendita del
del quartiere. Gli obiettivi principali di questo di un mutuo aiuto finanziario, una sorta di suolo di proprietà pubblica al migliore offe-
sforzo comune furono: intervenire per miglio- microcredito. Furono 20 residenti, dopo due rente, a forme di convenzione che obbligano il
rare la condizione fisica e ambientale del quar- anni di formazione, a costituire nel 1987 una soggetto pubblico all’acquisto dell’immobile
tiere, aumentare la sicurezza e stabilizzare la cooperativa di prestiti e di aiuto finanziario. entro un dato periodo (ad esempio il centro ci-
condizione sociale. La combinazione di sog- Nel 1990 la cooperativa contava già 2.188 as- vico dovrà essere acquistato dal pubblico allo
getti diversi in grado di mettere in relazione le sociati tra i residenti e nel 1990 erano oltre 5 scadere di 13 anni dalla realizzazione). Inoltre,
questioni locali con quelle a scala più ampia, mila. I prestiti ammontavano a circa 1 milione per i privati, sia per chi acquista le residenze sia
fino a quella delle politiche dell’Unione Euro- di sterline e i debiti insoluti erano di appena per gli investitori immobiliari, sono disponili
pea sulla coesione sociale, costituì una delle 11 mila sterline, circa l’1%. Il radicamento di incentivi fiscali che consentono di scaricare
chiavi vincenti di quell’esperienza. Fu chiaro questa esperienza di cooperazione costituì per dalle tasse quote consistenti dell’investimento
fin da subito che la pianificazione urbanistica molti versi il punto di svolta e aprì le porte (in genere per le residenze si può scaricare il
poteva solo essere lo strumento di un’azione all’esperienza più impegnativa e complessa 50% del costo di costruzione). A conclusione
più ampia che coinvolgeva molti attori e sog- del nuovo master plan di Ballymun. del progetto gli alloggi privati ammonteranno
URBANISTICA INFORMAZIONI | 21
a oltre il 50% del totale. te le storie vere ha luci e ombre che segnalano
Il programma doveva essere ultimato nel 2006 la complessità del tema che le città europee si
ma è stato prorogato al 2012, i risultati sono trovano ad affrontare. Luci e ombre anche lì
valutati positivamente da più parti ma non dove la costruzione del processo è frutto di un
sono mancati i problemi e la necessità di rive- esame attento e ha coinvolto soggetti diversi.
dere il programma. Stupisce e spaventa quindi che anche da noi
Ma nello stesso tempo nella valutazione si rile- in Italia si cominci ad accostare a questo tema
vano i miglioramenti di carattere sociale, il fat- con eccessiva superficialità caricando l’aspet-
to che l’area è diventata un luogo privilegiato to edilizio e urbanistico di valenze che già le
per l’investimento immobiliare, la riduzione esperienze, come quella di Ballymun, ci segna-
della criminalità e dell’abbandono scolastico lano, invece, essere una delle componenti di
ma soprattutto si riconosce il forte e profon- un processo articolato e complesso. Il comune
do radicamento degli abitanti con il quartiere di Roma e l’annuncio del sindaco Alemanno di
come il fattore che ha costituito la chiave prin- voler demolire e ricostruire il quartiere di Tor-
cipale del successo del programma. bella Monaca è solo il caso più evidente e noto
Una storia vera, ancora in corso che come tut- di questo atteggiamento.
Riferimenti
! Anne Power, Estate on the Edge, Palgrave
London, 1997.
! Giovanni Caudo, Francesca Perugia, Ir-
landa, scheda programma Quartiere Bal-
lymun, in Demolire e ricostruire in Europa:
programmi a confronto. Ministero Infra-
strutture e Trasporti – Comune di Roma,
Officina edizioni, Roma, pp.127-128.
Ballymun (Dublino) Demolizioni
22 | URBANISTICA INFORMAZIONI
23. a cura di Francesco Careri, con Cecilia Sgolacchia, Giacomo Zanelli,
Lucia Nucci
URBANISTICA INFORMAZIONI | 23
implicazioni antropologiche sociali e po- caravan in 729 aree per le Gens du Voyage , Gordiani e Camping Roman River, mentre
litiche. Se come cittadini non riusciamo a ma anche con i nuovi Villages d’Insertion che Cecilia Sgolacchia fa un attenta analisi dei
riconoscere i nostri pregiudizi e la nostra sembrano prendere a modello i tristi Villaggi fondi investiti per costruire e gestire i cam-
ignoranza in materia, come urbanisti non della Solidarietà di Roma. E il Portogallo dove pi e conclude che se fossero stati investiti in
ci sentiamo all’altezza di affrontare un pro- il Parque de Nómadas di Coimbra ospita i ci- edilizia pubblica, oggi più di 8000 rom po-
blema così intricato, e incapaci di assumere ganos, in vista del re-insediamento in alloggi trebbero vivere nelle case popolari.
una propria posizione, accettiamo i consigli del comune a prezzo agevolato. Alexander Ma dall’Italia arrivano anche buone notizie,
degli esperti, dei servizi sociali, quando non Valentino ricorda come “il nomadismo sia soprattutto dal fronte delle associazioni e
dei politici guidati da convenienze elettora- un fenomeno quasi estinto in Italia ed che si delle operative che cercano strade di uscita
li. Non è un caso che quello dell’abitare dei debba parlare di mobilità di persone, o grup- dai campi. Stefano Petrolini di Kaleidosco-
rom e dei sinti sia un aspetto della città sem- pi, all’interno della Comunità Europea”, de- pio porta l’esempio di Trento dove i kosova-
pre demandato, quando non direttamente nuncia il ruolo complice delle associazioni ri arrivati negli anni novanta hanno trovato
alle prefetture, all’assessorato ai servizi so- umanitarie, e ci racconta di come nell’area posto nell’Edilizia Residenziale Pubblica e
ciali e mai all’assessorato all’urbanistica. Del napoletana diverse comunità italiane un dove una nuova legge provinciale introduce
resto quel campo da cancellare non figura tempo integrate come i cilentani, i sinti vesu- per la prima volta in Italia le “Microaree” o
neanche nelle carte e il nuovo campo con- viani, i napulengre e i rom giuglianesi oggi si “Aree Residenziali di Comunità”, destinate
tinuerà a non figurarvi, sarà spostato dove trovino in gravi difficoltà perché i loro me- a piccoli nuclei di famiglie allargate. Fran-
ha deciso il sindaco di turno, il più lontano stieri non vanno più al passo con la globa- cesco Piantoni della Piccola Carovana, rac-
possibile dalla vista dei suoi elettori, magari lizzazione. Ma ci fa ragionare anche su come conta dei percorsi di superamento dei campi
andando ad ingrandire un campo esistente le cronache romane hanno avuto attraverso del piano di Bologna, volti a “stabilizzare
per non perdere voti in altri quartieri. È cosi i media effetti nefasti a chilometri di distan- le condizioni abitative dei nuclei con suffi-
che si creano i megacampi che daranno me- za. Un esempio è il Campo della Favorita ciente reddito, assegnando loro alloggi repe-
gaproblemi in futuro, sia ai rom che a tutti di Palermo descritto da Simone Tulumello riti sul mercato privato tramite un contratto
i cittadini. E tutto ciò spesso avviene senza dove “le condizioni sono precipitate negli di sublocazione e un affitto agevolato”. E ci
interloquire con chi pianifica il territorio e ultimi anni caratterizzati da un totale disin- descrive dall’interno l’appassionante espe-
potrebbe proporre altre soluzioni. teresse istituzionale e da una cresciuta at- rienza della Piccola Carovana che lavora
Si è voluto qui raccogliere diversi tipi di tenzione politica”, nel totale vuoto normativo all’interno dei campi per preparare i nuclei
materiali: sulla creazione e progettazione siciliano in cui i campi non esistono seppure familiari all’uscita, e segue l’ingresso in case
dei campi, sulla storia degli sgomberi in re- insediati da oltre vent’anni. Anche il campo non più reperite dal Comune sul mercato
lazione con la speculazione edilizia, su nu- di Cagliari è uno di questi, si chiama “campo privato e “calate dall’alto”, ma “accompa-
meri e costi riguardanti i campi attrezzati, SS 554”, il nome della statale. Barbara Caded- gnando le famiglie nella ricerca della loro
sul rispetto delle legislazioni regionali. Ma du racconta le sue vicende e propone l’arte futura abitazione in maniera autonoma, di
soprattutto abbiamo creduto importante come mezzo per scardinare il pregiudizio e modo che possano prendere coscienza fin da
far conoscere le politiche utili a far uscire per offrire alla città la possibilità di mostrar- subito dei costi, delle spese, delle zone”. Da
i rom dai campi, perché siano proposte nel si in tutte le sue contraddizioni, come in due Torino Massimiliano Curto e Cristian Ana-
ventaglio a disposizione degli amministra- documentari che raccontano storie di vita di stasio ed Erika Lami dell’Associazione Terra
tori: percorsi di inserimento nell’Edilizia bambini di periferia, rom e Gagè, tutti figli del Fuoco, con un articolo ricco di dettagli
Residenziale Pubblica4, di sostegno all’affit- dell’indifferenza e del silenzio. C’è infine il e di dati, descrivono l’esperienza del Dado,
to privato5, di legalizzazione e recupero dei caso Roma, dove il nuovo sistema di apar- una delle più interessanti pratiche di autore-
campi informali6, di microaree per gruppi theid è in piena sperimentazione e si com- cupero in un condominio misto di rom, rifu-
familiari allargati7, esperienze di autorecu- bina con molteplici interessi speculativi. giati politici e giovani volontari, realizzato a
pero e di autocostruzione assistita8 su terre- Gli articoli raccolti costruiscono una critica costi assolutamente contenuti (238/mq) con
ni edificabili, casali abbandonati, fabbriche al Piano Nomadi che ha fissato un numero un risparmio del 30% rispetto a un cantiere
dismesse, immobili sequestrati alla crimina- massimo di 6000 rom sul territorio comuna- tradizionale. Il progetto che viene da Napoli
lità organizzata. Presentiamo due sezioni di le e si è concentrato nello smantellamento redatto da “chi rom e … chi no” in collabo-
lavori diverse ma ovviamente interrelate: la dei campi abusivi, nella riduzione del nume- razione con Osservazione, è per il campo di
prima raffigura il desolante quadro Italiano ro di presenze e nel concentramento degli Scampia e ha la lucidità di spostare “l’asse
con un paragone con la situazione europea; sfollati in villaggi dove le condizioni di vita del ragionamento dal particolare contesto
la seconda sezione porta alla luce alcune lo- sono spesso al di sotto degli standard abitati- rom a quello più generale della collettività,
devoli eccezioni che secondo noi indicano vi stabiliti dalla legge, e addirittura di quelli da un intervento destinato ai soli rom alla
possibili vie di uscita. utilizzati della Protezione Civile per disastri riqualifica del quartiere nel suo comples-
L’Europa di cui ci parla Claudia Mascia è come inondazioni e terremoti. Giacomo Za- so”, ha il pregio di considerare all’interno
una caratterizzata in larga parte da alloggi nelli analizza le relazioni tra la speculazione del progetto urbanistico gli aspetti di tipo
in case popolari, nell’articolo si approfon- edilizia e la localizzazione dei campi appro- giuridico, lavorativo sociale, culturale e
discono due casi: la Francia con 17.365 posti fondendo i casi di Via di Villa Troili, via dei pedagogico. Anche a Roma alcune buone
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pratiche hanno cominciato a manifestarsi.
Azzurra Muzzonigro racconta l’esperienza
di Savorengo Ker, di come i rom del Casilino
900 sono stati in grado di produrre una loro 1. P. Brunello (a cura di), L’urbanistica 5. Oltre al caso della Piccola Carovana di
risposta per il loro abitare, attraverso un pro- del disprezzo. Campi rom e società Bologna, è utile ricordare il programma
italiana, Manifestolibri, Roma 1996 Le città sottili redatto dalla Fondazione G.
cesso di autocostruzione creativa inventato 2. La legge n.179 del 17.2.92, Art. 4. asserisce che Michelucci nel 2007 per il Comune di Pisa.
insieme a Stalker/Osservatorio Nomade e le Regioni, nell’ambito delle disponibilità loro 6. Un quadro di riferimento internazionale
attribuite, possono riservare una quota non si trova nelle linee con cui l’OSCE - ODIHR
l’Università di Roma Tre, giocando tra il for- superiore al 15% dei fondi per la realizzazione e UN-Habitat recuperano gli insediamenti
male e l’informale. Mentre Francesca Broccia di interventi da destinare alla soluzione di rom nel sud-est europeo. V. Macura, Housing,
problemi abitativi di particolari categorie urban planning and poverty: problems
e Adriana Goni Mazzitelli raccontano dell’e- sociali individuale, di volta in volta, dalle faced by Roma/Gypsies communities
sperienza del Metropoliz, una ex fabbrica oc- regioni. La Regione Lazio con la Legge 788 del with particular references to central and
20.2.96, Art. 4.3: “Programmi per categorie eastern Europe, CDMG, Consiglio d’Europa,
cupata da migranti provenienti dall’Africa, speciali”, menziona esplicitamente i rom Strasbourg 1999; V. Macura, Inclusion of
dal Sudamerica e dall’Europa dell’Est, che ha tra tali categorie a cui assegna una quota di Roma population through housing and
ERP pari all’ 11%. (Delib, 1105 del 1995). settlements improvement, in : A.A., Four
accolto diverse famiglie di rom Rumeni che 3. Un quadro di riferimento internazionale strategic themes for housing policy in Serbia,
con grande consapevolezza politica hanno si trova nelle linee con cui l’OSCE - ODIHR UN Habitat, SIRP, Belgrade 2006, pp.26-45.
e UN-Habitat recuperano gli insediamenti 7. Esempi validi sono quelli della microarea
deciso di sottrarsi ai campi. Il Metropoliz, rom nel sud-est europeo. V. Macura, Housing, per i sinti di Bressanone (Bolzano) e i villaggi
come il Dado di Torino, ci sembrano indica- urban planning and poverty: problems di Guarlone (Firenze) e di Coltano (Pisa)
faced by Roma/Gypsies communities progettati dalla Fondazione G. Michelucci.
re una nuova strada capace di superare non with particular references to central and Cfr. C. Marcetti., T. Mori., N. Solimano
solo il campo ma anche la logica monocul- eastern Europe, CDMG, Consiglio d’Europa, (a cura di), Zingari in Toscana. Storia e
Strasbourg 1999; V. Macura, Inclusion of cultura del popolo rom. Zingari e comunità
turale dell’abitare rom fino ad oggi data per Roma population through housing and locali. I campi nomadi e l’urbanistica del
immutabile. Dalle queste esperienze, seppur settlements improvement, in : A.A., Four disprezzo. Orientamenti per soluzioni
strategic themes for housing policy in Serbia, abitative diversificate, Pontecorboli, Firenze
molto diverse tra loro, si può desumere in- UN Habitat, SIRP, Belgrade 2006, pp.26-45. 1994; Città di Bolzano, Fondazione G.
fatti un modello di “Condominio Intercul- 4. La legge n.179 del 17.2.92, Art. 4. asserisce che Michelucci, La città accogliente. Studio
le Regioni, nell’ambito delle disponibilità loro per un programma di superamento
turale” aperto ai rom, ai migranti e a chi si attribuite, possono riservare una quota non dei campi nomadi e delle situazioni di
trova in condizioni abitative precarie, ma superiore al 15% dei fondi per la realizzazione precarietà abitativa tra le popolazioni di
di interventi da destinare alla soluzione di rom e sinti a Bolzano, Bolzano 2005.
anche a studenti fuorisede e giovani volon- problemi abitativi di particolari categorie 8. Oltre a quella del Dado di Torino e di
tari in grado di accompagnare e sviluppare sociali individuale, di volta in volta, dalle Savorengo Ker a Roma, che qui riportiamo,
regioni. La Regione Lazio con la Legge 788 del si ricorda il Progetto Sperimentale di
virtuosi processi di autocostruzione edilizia 20.2.96, Art. 4.3: “Programmi per categorie Autocostruzione “Il villaggio della speranza”
e autogestione sociale, per costruire insieme speciali”, menziona esplicitamente i rom del Comune di Padova, finanziato con
tra tali categorie a cui assegna una quota di fondi europei e dal Ministero del Lavoro
non più ghetti ma nuovi pezzi di città. ERP pari all’ 11%. (Delib, 1105 del 1995). e delle Politiche Sociali nel 2010.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 25
nelle tre maggiori città di Roma, Milano e
l’abitare dei rom e dei sinti Napoli.
In Portogallo pur non esistendo politiche
abitative specifiche a livello nazionale,
sono previsti efficaci interventi al livello
comunale.
Il progetto del Centro de Estágio Habitacio-
nal-Parque de Nómadas, promosso dalla mu-
nicipalità di Coimbra, nato per risolvere il
problema dei ciganos che vivevano in ba-
Rom e città, un’emergenza italiana racche nei pressi della Estação Velha, è parte
del programma Coimbra Cidade de Todos3. Il
La soluzione campo in nell’area balcanica) o di natura economica Parque de Nómadas ospita temporaneamen-
Europa (l’ingresso della Romania nell’Ue). te le famiglie dei ciganos, in vista del loro
Proprio l’abbandono dell’erranza, l’inse- re-insediamento in alloggi comunali, affit-
Claudia Mascia diarsi nei territori dei gagè (che in lingua tati ad un prezzo agevolato. L’investimen-
romanì definisce il concetto di alterità), to iniziale di 754.325 euro4 è servito alla
I rom rappresentano oggi la più grande mi- rappresentano una possibile origine dei realizzazione di un complesso che doveva
noranza transnazionale presente in tutti i conflitti sociali tra rom e non rom, le cui ospitare 51 persone (11 famiglie). Nello
27 Stati membri dell’Ue. Non esistono sti- implicazioni spaziali determinano una spazio urbano individuato, una superficie
me certe della popolazione rom in Europa, estensione di tali contrasti anche al rap- di 6.500 mq, distante 2 km dal centro della
poiché l’UE, per prima, vieta la raccolta porto con le istituzioni, in varia scala. Una città, non servito dai mezzi pubblici, sono
dei dati allo scopo di attuare il censimento particolare evidenza del fenomeno si ha state edificate 11 abitazioni prefabbrica-
etnico; secondo la Commissione europea negli episodi di sgombero, la soluzione te e un centro di aggregazione sociale5. Il
si presume che la cifra si attesti intorno ai emergenziale di breve termine per eccel- progetto ha visto la partecipazione con-
10-12 milioni di persone. lenza, nell’ambito di quelle messe in atto giunta dell’amministrazione comunale,
L’Ue e gli organismi internazionali (Nazio- dalle amministrazioni, alle esigenze po- dei tecnici e dei ciganos, in particolare la
ni Unite, Consiglio d’Europa e Organizza- ste dalla presenza delle comunità rom nei componente femminile, alle fasi di elabo-
zione per la Sicurezza e Cooperazione) ri- loro territori. Il connotato emergenziale razione che hanno determinato la nascita
conoscono il popolo rom come minoranza caratterizza anche le soluzioni abitative del complesso abitativo. Il costo di mante-
etnica e ne tutelano i diritti di comunità. e urbanistiche offerte nel lungo termine nimento annuale della struttura è pari a
In tal senso, ad esempio, l’Ue promuove alle comunità rom: la soluzione-campo 48.000 euro. A distanza di cinque anni dal-
politiche mirate all’inclusione sociale dei come luogo di controllo spaziale e sociale. la sua realizzazione, il Parque de Nómadas
rom con i fondi strutturali del Fse. Nella prima ricerca sulle condizioni abi- continua ad accogliere nuove famiglie di
L’attualità racconta di un popolo i cui di- tative dei rom in Europa, elaborata dalla ciganos, tutte le altre hanno compiuto un
ritti sono oggetto di sistematiche viola- European Union Agency for Fundamental percorso di re-inserimento sociale.
zioni in molti Stati europei, tra cui l’Italia, Rights FRA nel 20081, emerge un quadro In Francia è stata compiuta un’analoga
richiamata nel 2006 dal Comitato Europeo non esaustivo sulle singole realtà naziona- esperienza nella regione dell’Île-de-Fran-
per i Diritti Sociali CEDS per la violazione li per l’impossibilità di avere dei dati con ce, che, dal 2005, ha stanziato più di 1,3
del diritto all’abitare (cfr. artt. 31 e E della connotazione etnica, pratica vietata dalle milioni di euro per una politica d’integra-
Carta Sociale Europea) sulla non discrimi- legislazioni nazionali come quella svede- zione della popolazione rom, e ha parteci-
nazione. se. In diversi Paesi europei i rom vivono in pato al finanziamento di cinque “villages
La minoranza rom è oggi rappresentata alloggi regolari, come avviene ad esempio d’insertion” ad Aubervilliers, Montreuil,
da una geografia di comunità eterogenee, nella Repubblica Ceca. Bagnolet, Saint Denis e Saint Ouen.
nella maggioranza sedentarie, della cui In Francia, si presta attenzione alla mo- Il primo villaggio è nato ad Aubervilliers
storica erranza si sono ormai perse le trac- bilità delle famiglie rom obbligando, per nel 2007, come risposta della Prefettura di
ce. Nella seconda metà del ‘900, gli Stati so- la legge Besson, i centri urbani con più Parigi alla distruzione delle baracche che
cialisti dell’Europa orientale intrapresero di 5.000 abitanti a dotarsi di siti per l’ac- ivi sorgevano, causata dal divampare di un
un processo di assimilazione forzata, com- coglienza della gens du voyage che vive in incendio. Il modello di villaggio ha desta-
battendo la pratica del nomadismo tradi- résidences mobiles (art.1)2. Il National Focal to poche polemiche. Il complesso sorge su
zionale. Per questo si ritiene più oppor- Point, nel 2008, stima in Francia l’esistenza un’area di 3.500 mq, si compone di 24 unità
tuno far riferimento alle comunità mobili di 17.365 posti caravan in 729 siti. Ugual- abitative prefabbricate per ospitare 80 per-
piuttosto che nomadi, i cui spostamenti nel mente, una massiva presenza di campi, sone (13 famiglie), di dimensioni diverse
territorio europeo sono per lo più deter- non regolamentati o illegali, viene sotto- dal monolocale di 18 mq all’alloggio di 70
minati da ragioni geopolitiche (i conflitti lineata per l’Italia, con 124 realtà rilevate mq e di un edificio polivalente di 100 mq6.
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Il costo complessivo iniziale del progetto del 1999, tutti i partiti politici osteggiaro- nità un tempo integrate oggi sono in gravi
è stato stimato intorno ai 960.000 euro, di no l’inserimento di questo gruppo e fu un difficoltà. In Campania, Regione che ospita
cui 500.000 euro a carico della regione7. grande errore non ancora risanato. numerosi gruppi, il contesto lavorativo,
L’insediamento è circondato da una recin- Le comunità di rom, di sinti e dei meno nu- economico e sociale, tocca livelli critici di
zione e controllato da unità cinofile. Per merosi Camminanti, sono presenti sull’in- attenzione anche per moltissimi non rom,
la gestione, affidata alle due associazioni tera penisola italiana. La maggioranza vive ma tra loro raggiunge dimensioni allar-
Pactarim 93 e ALJ 93, vengono stanziati in case, come tutti noi, spesso in complessi manti: i cilentani erano riconosciuti citta-
300.000 euro annuali. La sorveglianza as- di edilizia popolare. Negli anni ottanta con dini come tutti gli altri, prendevano parte
sorbe più del 50% delle risorse impegnate. la guerra nei Balcani, molte famiglie rom al ciclo lavorativo nelle campagne con la
Le associazioni, autorizzate dalla Prefettu- sono giunte in Italia. Il disgregamento del- costruzione e riparazione degli utensili
ra, hanno anche il compito di selezionare la loro Yugoslavia, insieme ai cambiamenti metallici, come forbici e forconi, ma nel
le famiglie in base al rispetto di due para- sociali e politici, hanno fatto si che non vi cambiamento globale del sistema agrico-
metri fondamentali: la ricerca di un lavoro facessero più ritorno se non che per perio- lo non hanno trovato spazio nella società;
e l’iscrizione dei bambini a scuola. Ivan di di vacanza. Dopo tutti questi anni non l’Alfa Romeo di Somma Vesuviana com-
Ivanov, il direttore dello European Roma In- hanno ancora ottenuto un riconoscimento missionava la lavorazione di alcuni pezzi
formation Office ERIO, ha accusato la Fran- giuridico di appartenenza allo stato ita- di dimensioni ridotte ai sinti vesuviani, ca-
cia di aver adottato, con la soluzione dei liano, imbarazzante la situazione in cui si paci artigiani, oggi questo non accade più;
suoi villages d’insertion, un modello abitati- trovano due generazioni di giovani, nati ugualmente i napulengre che hanno prefe-
vo che comporta una chiara segregazione in Italia, che ogni giorno rischiano senza rito spostarsi a Roma dove, non percepiti
delle famiglie rom ospitate, ben lontane il permesso di soggiorno di essere rimpa- come zingari ma come semplici venditori
dalla loro effettiva integrazione. triati in un Paese che non conoscono. È ambulanti napoletani, sono tollerati dalla
possibile che ciò sia accaduto perché han- popolazione e dalle forze dell’ordine; pro-
1. La ricerca, redatta in collab. con European
Roma Rights Centre e Pavee Point, è parte no vissuto in delle riserve etniche, i campi venienti dalle zone di Mostar operavano
di un’indagine su tutte le minoranze nomadi, ottenute con l’appoggio delle asso- nel ciclo dei rifiuti e nella raccolta del fer-
etniche europee compiuta dalla FRA dal dic.
2007. Il censimento è stato reso possibile ciazioni umanitarie che in tutti questi anni ro, dopo l’inasprimento della legge emer-
dalla presenza, sul territorio europeo, di si sono occupate della loro gestione. È que- genziale regionale1 per il trasporto di ma-
osservatori nazionali che costituiscono
la European Information Network on sto il caso dell’ente morale Opera Nomadi, teriali ferrosi sporchi, si è di fatto bloccata
Racism and Xenofobia (RAXEN). dell’Arci e di tante altre associazioni che la raccolta e compromessa la sopravviven-
2. Loi n°2000-614 du 5.7.2000 relative à l’accueil
et à l’habitat des gens du voyage, http:// hanno mantenuto queste comunità isola- za stessa della comunità. I loro mestieri, un
www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cid te, bisognose di aiuto, per la scuola, per la tempo fondamentali per il ciclo lavorativo,
Texte=JORFTEXT000000583573&fastPos=
3. Il programma è parte dell’iniziativa sanità, per la casa. L’entrata in Europa dei davano professionalità e possibilità di in-
comunitaria EQUAL, ha come obiettivo la
creazione di percorsi per l’integrazione della paesi dell’est ha dato nuovo slancio migra- serimento nella catena lavorativa generale.
popolazione rom nella città di Coimbra. torio a gruppi provenienti da regioni come Ai nostri giorni ciò accade di rado.
4. Câmara Municipal de Coimbra, “Parques
de Nómadas”, http://www.cm-coimbra. la Moldova, la Transilvania ma anche il sud Un elemento da analizzare con attenzio-
pt/index.php?option=com_content& della Romania, in particolare da quartieri ne è la prepotenza con la quale, eventi di
task=view&id=154&Itemid=191
5. C.M. de Coimbra, “População Cigana e disagiati di città come Calarasi, Timisoara, cronaca nera accaduti a Roma, abbiano
Habitação. Avaliação da Necessidades Sibiu, Runcu. In molti arrivano anche dalla coinvolto l’opinione pubblica ed influito
dos Municípios na Impl. do Modelo
Integrado” http://www.cm-coimbra. Bulgaria, ma i rom bulgari non spostandosi sull’emanazione di leggi nazionali in ma-
pt/index.php?option=com_content&
task=view&id=390&Itemid=191 in grandi gruppi e non vestendo in manie- teria di nomadi, di rom di fatto. La termi-
6. Reportage Seine-Saint-Denis, “Des ra tradizionale, sono riusciti ad inserirsi nologia è, di per sé, errata, il nomadismo è
Roms en quête de visibilité”, décembre
2008, http://www.pactarim.com/ più facilmente o comunque alla pari degli infatti un fenomeno quasi estinto in Italia
message-accueil/TERRITOIRES.pdf altri immigrati. Se nei prossimi anni doves- e sarebbe più corretto parlare di mobilità
7. Conseil régional d’Île-de-France, “Des
villages d’insertion pour aider les Roms à sero migliorare le condizioni economiche di persone, o gruppi, all’interno della Co-
s’intégrer”, septembre 2010, http://www. in questi Paesi, dovremo aspettarci nuove munità Europea. Gli eventi di cronaca ca-
iledefrance.fr/lactualite/social-solidarite/
sante-social-solidarite/des-villages- migrazioni da aree oggi ancora troppo de- pitolina sono stati troppo spesso discussi
dinsertion-pour-aider-les-roms-a-sintegrer/ presse, isolate e povere. come tipici italiani ma non raccontano la
Il popolo dei rom in Italia è chiaramente realtà nazionale che è molto diversificata.
un universo diversificato, anche in con- La discussione, romana, ha raggiunto livel-
Questione rom? siderazione delle successive e diverse im- li d’allarme eccessivi dopo la morte della
migrazioni, risulta quindi errato parlare moglie di un ammiraglio per mano di ba-
Alexander Valentino di una questione che riguarda tutti i rom in lordi e dopo i tragici incendi che ogni in-
Italia. I sinti potrebbero, ad esempio, non verno uccidono giovanissimi abitanti delle
I rom in Italia non sono riconosciuti come riconoscersi nel sottoproletariato depriva- precarie abitazioni tra le boscaglie. Le ulti-
minoranza etnica dalla legislazione, duran- to delle minime infrastrutture e dei mezzi me tre amministrazioni, Rutelli - Veltroni
te l’approvazione della legge, nel dicembre per vivere in una società moderna. Comu- - Alemanno, hanno scelto di portare fuori
URBANISTICA INFORMAZIONI | 27
gli indesiderati zingari oltre il Grande Rac- tive linee guida danno la possibilità di uti-
Palermo, tra vuoti
cordo Anulare, in campi controllati, sem- lizzare i Fondi Strategici e Fondi Strutturali
pre più grandi e costosi da gestire. Il Decre- per la ristrutturazione di edifici fatiscenti,
istituzionali e pressioni
to Legge del 20092, emanato emotivamente per la conversione di edifici industriali, politiche
dopo la morte della signora Reggiani, ha per la costruzione ex novo. Progetti per le
dato poteri speciali per l’emergenza nomadi minoranze rom possono inoltre essere di- Simone Tulumello
ai Commissari prefettizi di Milano, Roma e rezionati intervenendo su più ambiti con-
Napoli; poteri che hanno talvolta superato temporaneamente: l’abitazione e il lavoro, Vuoto normativo ed istituzionale
le indicazioni della legge stessa, come nel la scuola e la sanità. La CE ha richiesto agli In Sicilia, ad oggi, non risulta alcuna nor-
caso delle impronte digitali rilevate agli stati membri di indicare le strategie con mativa che affronti direttamente la que-
abitanti dei campi; poteri che fino ad oggi le quali vogliono superare le difficoltà dei stione campi nomadi, se non dove il Com-
non hanno portato a nulla, se non ad aver rom entro il 20203, in campo educativo, missario all’Emergenza Rifiuti impone la
umiliato le comunità rom di tutta la peni- lavorativo e nell’ambito dell’housing. Cosa fornitura del servizio di raccolta differen-
sola. I mega campi romani, come Salone o risponderà l’Italia? Si possono considerare ziata dedicato. Appaiono rari riferimenti
Castel Romano, i continui sgombri forzati, le vicende del campo di via Triboniano di generici ai nomadi in normative specifiche,
l’impiego di forze di polizia specializzate Milano una best practice? qui indicati come soggetti sensibili, tra le
per le azioni contro i rom, l’intolleranza, Il campo nomadi è una tipologia tipica ita- categorie cui destinare interventi di diffu-
fanno parte di pratiche e di politiche sco- liana ed è difficilmente sostenibile in tutte sione della cultura della legalità. Altrove,
nosciute in gran parte del Paese, simili ad le sue variazioni, container abitabili, pre- la presenza di nomadi è un fattore di valu-
altri stati come l’Ungheria o la Repubblica fabbricati in muratura o in legno. A pianifi- tazione per la identificazione delle proble-
Ceca; l’antiziganismo è certamente un fe- care e costruire per una sola etnia si rischia matiche dell’infanzia o per valutare istanze
nomeno in crescita in tutta Europa, ma ciò automaticamente di far fallire il progetto. di finanziamento per programmi di edili-
che succede a Roma, a Milano o in Veneto Ghetti realizzati oltretutto in aree non zia residenziale. A tale vuoto normativo,
è molto lontano dalle esperienze che pro- edificabili, aree di scarso interesse, vicino fa da contraltare la generale mancanza di
vengono dalla Sardegna, dalla Sicilia e dal- a cimiteri, carceri, manicomi, discariche, politiche intese ad affrontare la questione
la maggior parte delle regioni d’Italia. canili, strade a scorrimento veloce. Diver- dei campi e la situazione delle popolazioni
Una discussione sulla questione abitativa sa la situazione delle colonie etniche, villaggi rom, sinti e camminanti. La situazione pa-
dei rom è oggi necessaria, se non altro, per o piccoli quartieri dove sono cresciute e si lermitana, dove i rom non hanno mai supe-
chiarire le differenze tra le politiche nazio- sono consolidate comunità di rom come rato di molto le 1.000 unità, non differisce
nali e quelle locali e per allargare l’orizzon- l’insediamento della Monachina a Roma. dal quadro regionale e presenta alcune ri-
te del dibattito alle direttive europee. Ci Oggi queste borgate sono potenzialmente levanti specificità storiche – la presenza di
troviamo in una situazione di scollamento recuperabili, legalizzandole, con interven- classi politiche inadeguate, la mancanza di
generale tra le varie istituzioni: il Consiglio ti infrastrutturali, come accade in Serbia4 o gestione dei processi urbanistici – che non
d’Europa segue da anni la questione con in Romania. possono non essere menzionate.
denuncie e richiami ai vari stati membri; I rom sono un popolo variegato e variegata
la Commissione Europea ha preparato due deve essere l’offerta abitativa: case popola- Anni provvisori: rom a Palermo, 1992-
summit (EU-RomA) per discutere delle diffi- ri5, autocostruzione, alloggi temporanei6, 2008.
coltà di accesso all’educazione, alla sanità, nuove proposte innovative. Che siano gli In questo contesto si inserisce la storia
alla casa, al mondo lavorativo e per com- studi tecnici dei comuni, o le associazioni del campo sito nella Real Tenuta della Fa-
battere le forme di razzismo nei confronti d’ingegneri o brillanti architetti è opportu- vorita, riserva naturale e unico parco, per
di cittadini di origine rom; la politica na- no che i futuri progetti si aprano verso il quanto abbandonato al degrado, della città
zionale ha emarginato le comunità indivi- resto della città e della società, con traspa- di Palermo. Nel 1992 il Sindaco ordina lo
duando solo in alcuni gruppi, gli abitanti renza, buona economia e stabilità. sgombero di alcune centinaia di rom, prin-
dei campi, le aree di intervento. I soldi spe- cipalmente Kosovari, che dal 1985 aveva-
1. Dl 172 del 2008
si sono serviti per rimuovere le costruzioni 2. Dpcm Numero: 9, 28.05.2009 no occupato un’insula dello Zen, il quar-
abusive e per installare sofisticate forme 3. European Commission, Communication tiere IACP caratterizzato da occupazioni
from the Commission to the
di controllo (muri, reti perimetrali, tele- European Parliament, the Council, e da problemi di gestione mai risolti. Lo
camere, guardiania armata). Cifre ingenti the European economic and Social sgombero viene deciso per le forti tensio-
Committee and the Committee of
sono servite per acquisire nuove aree, per the Regions, Brussels 5.04.2011. ni razziali tra i rom e popolazioni locali. I
progettare nuovi campi e per realizzare i 4. Vladimir Macura, Roma Settlements in rom occupano temporaneamente un’area
Sebia, current state of affairs and future gols.
moduli abitativi prefabbricati. 5. Nel quartiere di Falchera a Torino abbandonata nel parco. Presto, una ordi-
La Commissione Europea ha emanato di- vivono decine di famiglie rom nanza sindacale dispone la fornitura dei
provenienti dalla Bosnia.
verse direttive che interessano i rom, per 6. L’ex scuola Deledda nel quartiere Soccavo servizi di base, ma il sistema fognario non
a Napoli ospita nuclei familiari di rom
sollevare la condizione abitativa precaria è mai stato realizzato, né la pulizia periodi-
Rumeni per brevi periodi a salari accessibili.
delle minoranze etniche disagiate. Innova- ca. Nel 1994 si insediano nel campo gruppi
28 | URBANISTICA INFORMAZIONI
di rom Serbi e Montenegrini, precedente- Tendenze nazionali e ricadute locali, al nomadismo dal vuoto amministrativo e
mente accampati poco a sud del centro sto- 2008-2011. legale.
rico. Il campo raggiunge le 500 presenze. Le condizioni del campo sono precipitate Il campo della Favorita è a tutti gli effetti
Nel campo, che nel periodo di massima negli ultimi anni, caratterizzati dal totale un’area di sospensione, dove non sono vi-
espansione contava 80 famiglie e più di disinteresse istituzionale e da una cresciuta genti le regole. Se è vero che i residenti del
800 persone, coesistevano tre gruppi, che attenzione “politica”. Mentre in tutta Italia campo non rispettano le regole – creazione
vivevano vite indipendenti in tre aree gonfiava la retorica sul tema, a Palermo cre- di discariche a cielo aperto, irregolarità am-
adiacenti: Kosovari musulmani, Serbi cri- scevano sottotraccia le pressioni sui rom. ministrative e burocratiche – è altrettanto
stiano-ortodossi, Montenegrini. Una solu- Nel 2008, un blitz di Polizia porta all’espul- vero che tali irregolarità sono usate come
zione temporanea, che dura da 20 anni con sione di 15 rom che vivevano nei pressi del scusa per non fornire agli abitanti del campo
baracche auto-costruite e roulotte su ter- velodromo. Dal 2009, a periodi alterni, ven- i servizi pubblici di diritto comune, sospen-
ra battuta, in pessime condizioni spaziali gono sospesi la fornitura d’acqua ed il ritiro sione delle regole come strumento di attua-
ed igienico-sanitarie. Nessun intervento rifiuti al campo che raggiunge condizioni zione dell’esclusione dei rom dallo spazio
strutturale è mai stato realizzato, sia per la igienico-sanitarie critiche, tanto che l’asses- collettivo.
collocazione all’interno di una riserva na- sore alla Salute chiede un’ispezione alla dire- Da un punto di vista teorico, sono evidenti
turale, ma soprattutto perché il campo non zione dell’ASP di Palermo. i segni della tendenza globale a cancellare
è mai stato ufficialmente autorizzato. Nel Nel marzo del 2009, in occasione dell’unico le questioni scottanti per poterle, attraverso
1994 un provvedimento dell’amministra- crimine commesso in 20 anni – una rapina la non pianificazione o la rimozione coat-
zione comunale aveva inteso disciplinare con tentata violenza sessuale compiuta da ta, neutralizzare, non riconoscimento che
l’insediamento, ma fu presto annullato, tre minorenni, presto consegnati alla polizia diventa blackening, rimozione, e nell’epoca
per la formale inesistenza dello stesso. La dalle stesse famiglie – gruppi estremisti or- dell’informazione questo ottiene ampio so-
variante generale al PRG, nella versione vi- ganizzano volantinaggi e proteste contro la stegno popolare e viene interpretato come
gente, non riconosce il campo, lo definisce presenza del campo. “restaurazione della legalità”.
come verde pubblico e non identifica aree Nel 2010 la situazione è critica, più volte il
dedicate. Per la pianificazione istituziona- mediatore che avrebbe dovuto introdurmi
le, a Palermo non esistono campi nomadi: alla comunità è costretto a rinviare, a causa Alla scoperta del
il campo è sempre stato abusivo, quindi delle condizioni fisiche del campo e della Campo SS 554 in Sardegna
passibile di sgombero. crescente diffidenza dei rom, che subiscono
Gli stessi interventi istituzionali che si continuamente minacce informali di sgom- Barbara Cadeddu
sono susseguiti, come quello dell’Ufficio bero. Il campo si spopola progressivamente,
Nomadi ed Immigrati del Comune, si sono chi può lascia Palermo: due esodi, nella pri- La comunità rom in Sardegna conta poco
scontrati con tale vuoto legale. L’ufficio mavera del 2009 e nel gennaio 2010, riduco- più di mille persone di etnie diverse, per lo
inizia ad occuparsi dei rom del campo dal no la popolazione ai minimi storici, circa 100 più Xoraxané provenienti da Bosnia Erzego-
2002 offrendo informazioni ed orienta- persone. vina e Montenegro, distribuite variamente
mento. Dal 2004 l’assunzione di personale su tutto il territorio. A Cagliari e provincia
specializzato permette la realizzazione di Sospensione e rimozione. vivono circa 300 persone, in parte nei cam-
progetti di scolarizzazione e formazione al Come spesso succede parlando di Palermo, pi autorizzati del capoluogo e del comune di
lavoro, ma il venir meno dei fondi porta, il contesto istituzionale risulta nella incapa- Monserrato mentre altri, gli irregolari, sono
presto, alla dispersione dei risultati ottenu- cità e non volontà delle amministrazioni di costretti a spostarsi di frequente per sfuggire
ti. L’unico intervento che ha visto continu- gestire competenze proprie. Al disinteresse agli sgomberi forzati.
ità di risultati è quello portato avanti dalla istituzionale si contrappone una straordina-
metà degli anni novanta dalla ex azienda ria capacità di singole entità di “farsi carico” Un indirizzo: campo nomadi SS 554
sanitaria locale, AUSL 6. Il percorso, inizia- – attraverso risorse non strutturali, prevalen- Uscendo dalla città procediamo verso nord,
to con visite al campo di medici e mediato- temente volontaristiche – di questioni che superiamo l’ultima periferia industriale di
ri, ha “condotto” il 70% degli abitanti del dovrebbero essere di interesse pubblico in Cagliari, e poco prima dello svincolo per l’a-
campo ad utilizzare i servizi ospedalieri. senso lato. eroporto di Elmas abbandoniamo la Strada
Dal 2000 al 2006 il volontariato della Lega La contraddizione è la chiave di lettura di Statale 131 per immetterci su un asse a scor-
Missionaria Studenti e dalle scuole del di- queste vicende: la straordinaria copertu- rimento veloce: la SS 554. Sulla soprelevata
stretto ha permesso il continuo incremen- ra sanitaria dovuta all’impegno dell’AUSL le auto vanno rapide e bisogna fare un po’ di
to della presenza di bambini rom nelle è contraddetta dalla precarietà del campo, attenzione per riuscire a riconoscere, inca-
scuole. I pregiudizi dei palermitani hanno nelle sue condizioni, e nella sua passibilità stonata tra i due assi viari, un’anomalia. Sem-
ostacolato la piena integrazione dei bam- di sgombero. Molti ragazzi, nati e cresciuti a bra una discarica ma ci sono auto e panni ste-
bini, aumentato l’isolamento dei rom e la Palermo, potrebbero richiedere la cittadinan- si molto colorati, un gran via vai di mezzi e,
loro sfiducia nelle istituzioni. za italiana ma non è formalmente possibile: a tratti, si alzano fumi neri e densi dall’odore
popolazioni di fatto stanziali, sono costrette acre e pungente. Deve essere questo, penso.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 29
Ecco il campo rom. 130 individui, di cui la maggior parte mino- straordinaria che in questi luoghi è come
Non è facile trovarne l’ingresso, bisogna cam- ri, che risultano “stanziali”. Molti sono nati a ridotta in uno stato di attesa. Spesso è suffi-
minare, attraversare una strada sterrata e Cagliari, una parte sono arrivati in Sardegna ciente cambiare punto di vista per ricono-
un ponte, tra i guaiti dei cani che fanno la più di trent’anni fa e per lo più risiedono sul- scerla e liberarla. Ad offrire alla città una
guardia ai depositi della zona. Diversamente la SS 554 da 16 anni. possibilità per mostrarsi nelle sue contrad-
da altre situazioni simili in Italia, qui non ci Non abitano “nomadi” a questo strano indi- dizioni e per esprimere la propria creatività,
sono cancelli che si aprono e si chiudono in rizzo senza numero civico, zeppo di roulotte sono le pratiche artistiche. Non si tratta di
maniera controllata, non ci sono addetti alla in bizzarre varianti e qualche baracca, dove il una fuga dalla realtà ma di un contributo alla
sorveglianza, nessuna telecamera, solo un sogno di una “casa” è periodicamente distrut- sua ricostruzione. L’immaginario corrotto che
cambio di situazione. Un salto inatteso dal- to dalle ruspe o da “incidenti domestici”. riconduce l’etnia rom ad una comunità omo-
la desolazione di un’anonima periferia alla Esiste tuttavia un dato di mobilità tutta in- genea da rinnegare e che ha come esito prin-
vita. Superato il ponte e girato l’angolo com- terna al campo, dovuta al ridefinirsi costante cipale la segregazione spaziale e civile, non
paiono grappoli di bambini curiosi, animali, dell’organizzazione spaziale, sotto la spinta può essere infatti scardinato se l’opinione
uomini e donne affaccendate. È con il disagio delle dinamiche familiari e dei modi d’uso pubblica continua a fondare le proprie con-
di chi teme di disturbare che ci avviciniamo; messi in atto dagli stessi abitanti, oltre che, vinzioni su luoghi comuni senza conoscere
cauti, come cauto è lo sguardo che ci viene naturalmente, alle espulsioni che liberano la concretezza delle situazioni. Bisogna ini-
restituito, teso a capire le nostre intenzioni. aree subito occupate da chi rimane. ziare a considerare che i rom e i sinti sono un
Si tratta di una produzione silenziosa che con- universo plurale, con una varietà di culture
Oltre la cartografia/attraversamenti corre alla trasformazione quotidiana dello e consuetudini, che hanno responsabilità in-
Ci troviamo immersi in una realtà slegata, spazio, sfuggendo al controllo ufficiale im- dividuali, diritti fondamentali e doveri, come
mai rilevata prima. Sulla carta questo luogo posto dalla logica ordinatrice del campo. tutti i cittadini del mondo. Così nel 2010 due
denominato “campo di sosta e transito”, re- Questa costante capacità di reinvenzione, in- contributi filmici ci hanno introdotto in un
alizzato e finanziato dal Comune di Cagliari dotta da tattiche di sopravvivenza ed autore- percorso conoscitivo attraverso lo sguardo di
nel 19951, rispetta tutti i criteri ordinatori del golazione della comunità è forse la cifra che alcuni adolescenti nati e vissuti all’indirizzo
regolamento definito dalla stessa ammini- accomuna i rom di tutta Italia ed è alimen- “campo nomadi SS 554”. Si tratta di Tajabone
strazione: un recinto di circa 10.000 mq divi- tata dalla generale incapacità della politica del regista S.Mereu e di Asse Mediano, diretto
so in due settori concepiti per accogliere co- di gestire la situazione abitativa di questa da M.Mossa4. Il secondo accompagna e rac-
munità rom in transito, non più di 15 giorni, minoranza. conta l’esperienza di lavoro e le riprese del
e per la loro sosta, massimo un anno. primo ed è girato muovendosi lungo l’asse
In realtà, oltrepassata la rete metallica che La risposta della politica mediano, che collega le due periferie nord e
gira tutto intorno all’area, si capisce subito Sempre sulla carta esiste un programma di sud della città e separa le giovani vite dei pro-
che le 43 piazzuole, di 45 mq ciascuna, non risanamento del campo nomadi SS 554 av- tagonisti e autori delle vicende narrate. In co-
si distinguono più. Nel tempo le aree libere viato dal Comune di Cagliari, con finanzia- mune le storie di Munira, Brendon e Andrea
comuni sono diventate zone di lavoro, im- menti regionali3. Agli atti risulta che è stato (campo rom) e quelle di Angelica (S. Miche-
piegate per lo più per il recupero e la lavora- già predisposto un progetto coerente con gli le), Jessica (Sant’Elia) e Abdoula (la Marina),
zione dei metalli. Anche l’occupazione del indirizzi e la normativa regionale, tuttavia, ragazzini acerbi, ruvidi e potenti come i luo-
suolo ad uso abitativo si è estesa di pari passo fino ad ora è mancata la volontà politica di ghi in cui vivono, hanno la genesi: sono figlie
con l’allargarsi delle famiglie che nel tempo darvi attuazione. Nonostante l’impegno co- dell’indifferenza e del silenzio cui tutti siamo
hanno conquistato nuovi spazi per far fronte stante degli assistenti sociali del Comune, e chiamati a dare una risposta.
alle esigenze più comuni del vivere. La prov- quello della cooperativa che gestisce l’asilo,
visorietà pensata dal legislatore e tradotta la situazione di abbandono del campo è gra- La risposta del volontariato e dell’asso-
dal progettista in rigide geometrie, ha assun- vissima: gli impianti idrico e fognario sono ciazionismo.
to così il carattere della permanenza. inutilizzabili, i servizi comuni inaccessibili Nel tentativo di inserirsi nei succitati vuoti
La parola sosta, che negando l’atto del risie- e la situazione igienico sanitaria è precaria. e provare a dare una risposta, questa volta in
dere nega l’abitare, rimane a richiamare lo L’illuminazione pubblica è stata rimossa per termini progettuali, capace di scardinare il
stato di evidente precarietà cui è condannato dare inizio ai lavori di bonifica dell’area e conformismo acritico che riduce l’abitare dei
l’insediamento ed è legata ad una questione non è stata tuttora ripristinata. rom ad una pratica di resistenza, sono nate
meramente amministrativa. La destinazione alcune iniziative spontanee e auto organizza-
urbanistica dell’area2, infatti, non prevede la La risposta dell’arte te. La mia esperienza di lavoro al campo 554
costruzione di abitazioni ma assegna a cia- Nei vuoti lasciati dalle istituzioni, talvolta, inizia nel 2008 ed è stata condotta insieme
scun “avente diritto” una piazzuola, ovvero si sviluppano energie inaspettate. Non mi all’associazione Ingegneria senza Frontiere
un parcheggio per roulotte (5x9 metri), per un riferisco a quelle che alimentano le tante di Cagliari e agli studenti e collaboratori del
periodo di tempo definito. “polveriere” disseminate nei territori dell’e- Laboratorio Intergrato di Progetto e Società
Oggi sono 27 le famiglie residenti, composte marginazione che rischiano di esplodere in della Facoltà di Architettura di Cagliari.
mediamente da 8 persone ciascuna. Oltre conflitti senza precedenti, ma alla vitalità Nell’a.a. 2009-10 abbiamo elaborato una
30 | URBANISTICA INFORMAZIONI
proposta di riorganizzazione funzionale e
spaziale del campo, a partire da uno studio l’abitare dei rom e dei sinti
delle dinamiche relazionali che guidano
i continui adattamenti rispetto al proget-
to originario. Rispettando la distribuzione
attuale, fortemente correlata ai legami di
prossimità familiare, si è proceduto ad una
suddivisione equa degli spazi privati, secon-
do un criterio di corrispondenza tra numero
effettivo di occupanti per piazzuola e metri
quadri necessari. Così facendo si sono rimo- Progetti ed esperienze di superamento dei campi
dulate le superfici di pertinenza di ciascun
abitante, con la prospettiva di poter edificare Il campo sosta dei sinti di i primi da tempo sostanzialmente integra-
in autocostruzione dei moduli abitativi re- Trento ti nel tessuto sociale locale, assegnatari di
movibili per rispettare i vincoli urbanistici, alloggi di edilizia pubblica e oggi comples-
dotati di servizi igienici interni e allacci de- Stefano Petrolini sivamente autosufficienti sul piano eco-
dicati. La riconfigurazione planimetrica pre- nomico. I secondi individuabili in sparuti
vede, inoltre, uno spazio esterno privato ed La condizione di rom e sinti nella Provin- gruppi che si muovono sul territorio come
un parcheggio per ogni lotto ed individua le cia Autonoma di Trento non si differenzia una presenza né stabile, né facilmente av-
aree di lavoro da ripartire tra i diversi nuclei sostanzialmente da quella osservata nelle vicinabile, di cui si ha notizia quando ven-
familiari. altre regioni e provincie italiane. Pur in gono intercettati dalle amministrazioni
Tutte le attività di studio e di elaborazione presenza di un ordinamento che garantisce locali.
progettuale sono state svolte con il coinvolgi- all’Ente potestà legislativa primaria su una Attualmente è difficile stabilire un conteg-
mento della comunità rom e con il supporto molteplicità di materie e disponibilità eco- gio preciso di tale presenza, soprattutto per
dei Servizi Socio Assistenziali ed Asili Nido nomiche altrove impensabili – condizioni quanto riguarda la presenza rom straniera.
del Comune di Cagliari, secondo processi di che avrebbero potuto permettere lo svi- Le comunità sinte presenti nel territori co-
progettazione inclusiva che recepiscono le luppo di ben altre politiche di inclusione munali di Trento e di Rovereto ammonta-
effettive necessità della stessa, per arrivare a – la loro condizione abitativa è stata fino a no approssimativamente a 500 persone. A
soluzioni il più possibile condivise. tempi molto recenti omologata al “model- queste se ne devono aggiungere circa 150
lo dei campi” che connota negativamente di etnia rom di origine kosovara.
il nostro Paese. Dal 2007 si è assistito ad Limitando l’osservazione al solo Comune
una timida variazione di rotta, per l’ado- di Trento, la situazione appare fortemen-
1. Il campo nomadi SS 554 è stato realizzato sulla zione di provvedimenti di tipo legislativo e te variegata. L’universo della popolazione
base dell’art. 3 della Lr 9/88 per la “Tutela del amministrativo volti a facilitare un fattivo sinta e rom di cittadinanza italiana resi-
patrimonio etnico e culturale degli Zingari
nella Regione Sardegna”, emanata in seguito processo di integrazione. Da questo punto dente è distribuito in modo diseguale, 32
alla mobilitazione civile e politica esplosa di vista, tuttavia, le modalità attraverso le famiglie (136 persone) in edilizia pubblica,
dopo la morte di una bimba montenegrina
(Tiziana Selimovic) in un campo alla quali è stata data risposta alla domanda 17 famiglie (61 persone) in campi, 40 fami-
periferia di Cagliari. All’indignazione è abitativa espressa dalla popolazione di cul- glie (150 persone) distribuite sul territorio
seguita l’azione politica con l’approvazione
della legge e con un primo stanziamento di tura romanì non sono, sul piano formale, in situazione precaria. La situazione più
un miliardo di lire. La legge, detta Tiziana, differenti da quelle adottate per regolare favorevole è quella delle famiglie inserite
prevede tra l’altro misure atte a favorire
l’insediamento in abitazioni e ha permesso la domanda delle famiglie di cultura gagè1. in alloggio. Gli standard edilizi pubblici
di attivare 12 campi sosta attrezzati, dislocati
nei Comuni di Alghero, Cagliari, Carbonia, La popolazione romanì presente in Trenti- locali sono elevati; non ci sono fenomeni
Ghilarza (non più attivo), Monserrato, no appartiene in larga maggioranza all’et- di sovraffollamento, per l’applicazione del-
Nuoro, Olbia, Pabillonis, Portotorres, San
Nicolò D’Arcidano, Sassari e Selargius. nia sinta; si tratta nella più parte dei casi di la normativa che prevede dei rapporti tra
2. Il Piano di Cagliari classifica l’area del persone di cittadinanza italiana. Sono pre- la dimensione del nucleo e la superficie
campo rom come zona GT attrezzature
tecnologiche specializzate. senti sul territorio famiglie rom, in alcuni dell’alloggio. Il gruppo più consistente è
3. La Giunta regionale ha stanziato euro casi di cittadinanza italiana (rom istriani), però quello che vive in condizioni di for-
229.231 con Del. n. 44/21 del 31.10.07
per l’anno 2008 e ulteriori di 200.000 con integrate con la popolazione sinta con la te disagio sul territorio, in insediamenti
deliberazione n. 51/22 Del. 17.11.09 per la
ristrutturazione e la messa in sicurezza. quale condividono spazi e abitudini. Altri di fortuna – raggruppamenti di roulotte e
4. Tajabone, regia S. Mereu, 2010, 67 min., gruppi rom provengono dall’estero, giunti camper in spazi occasionali, privi di ogni
lungometraggio, genere drammatico,
Italia, Prod. Viacolvento, ISRE - Istituto in Trentino dal Kosovo alla fine degli anni servizio di pubblica utilità – lontani dai
Superiore Etnografico della Sardegna in Novanta a causa delle persecuzioni della servizi civici e soggetti a frequenti sposta-
collab. con Celcam; Asse Mediano, regia
M. Mossa, 2010, 60 min., documentario, Guerra nei Balcani e, più recentemente, menti a causa dell’azione di contrasto alla
genere sociale, Italia, Prod. Viacolvento, dalla Romania. Si tratta in questo caso di sosta abusiva svolta dalla Polizia munici-
ISRE - Istituto Superiore Etnografico
della Sardegna in collab. con Ceclam. gruppi più contenuti sul piano numerico: pale.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 31
Il campo sosta
Il campo sosta di Trento di 4.000 mq. (Cfr.
Legge provinciale 15/1985 “Norme a tute-
la degli zingari”) si caratterizza, a dispetto
delle disposizioni normative, per essere
un’area decentrata rispetto al contesto ur-
bano, tra il tracciato autostradale dell’A22
e il fiume Adige, di difficile accesso, rag-
giungibile da una strada che coincide con
la pista ciclabile lungo il fiume, priva di
illuminazione notturna e di guard rail2.
L’area, di proprietà del Comune di Trento,
è servita dagli allacciamenti idrici, elettri-
ci e fognari. Assenti quelli alla rete di di-
stribuzione del gas e alla rete telefonica.
Si compone di 5 bungalows di 35 mq e di
20 piazzole di 72 mq. dotate di un box/ser-
vizio igienico. L’area non ha forme di pri-
vacy. Vi è una struttura polifunzionale in
muratura, originariamente destinata alle
attività del personale, oggi sottoutilizzata
e soggetta ad atti vandalici ed in rapido de-
terioramento.
Le regole di ammissione all’area, così
come i doveri che legittimano la perma-
nenza delle famiglie, sono stabilite in un
apposito Regolamento redatto all’inizio
degli anni Novanta, la cui applicazione
non è mai stata pienamente realizzata, in
modo particolare per quanto riguarda le
norme che impegnano l’amministrazione
comunale ad obblighi nei confronti dei
residenti. Si tratta, in sostanza, di un’area
inadeguata per l’edificazione di un luogo,
ancorché improprio sotto il profilo uma-
no, culturale e sociale, che avrebbe dovuto
rappresentare nello spirito della norma
una soluzione per la stanzialità e il libero
esercizio delle tradizioni culturali delle
popolazioni sinte e rom, ma che si è tra-
sformato in luogo di segregazione e di de-
grado.
32 | URBANISTICA INFORMAZIONI
Il campo sosta di Trento ha vissuto al suo inter- forse più importante punto, riguarda l’azione di
Esperienze abitative a
no tensioni tra gli abitanti. Nella prima metà autopromozione svolta in prima persona da al-
degli anni Duemila si sono trovate a convivere, cuni sinti che ha incontrato l’interesse di alcuni
Bologna
oltre il limite di 130 persone stabilito dal Rego- amministratori provinciali e creato le condizio- Francesco Piantoni
lamento, famiglie sinte e rom appartenenti a ni per la promulgazione, negli ultimi mesi del
clan diversi, talvolta in conflitto interfamiliare. 2009, di una nuova legge Lp 12/2009, Misure per Le condizioni abitative di rom e sinti a Bo-
Oggi, anche se la situazione a livello demografi- favorire l’integrazione dei gruppi sinti e rom residenti logna sono estremamente diversificate a se-
co risulta essere più favorevole tanto da permet- in provincia di Trento. conda della comunità di appartenenza. Per
tere una convivenza sostenibile sul piano delle All’origine di questa iniziativa politica vi è una la comunità Sinta esistono oggi tre aree sosta
relazioni e della fruizione degli spazi, è tuttavia rinnovata consapevolezza riguardo al fatto che istituite dalla Lr 47/1988 in cui abitano circa
di gran lunga peggiorata la condizione delle at- vi sono condizioni di vita minime che una col- 200 persone (50 famiglie). Le aree sono ammi-
trezzature, sulle quali non è mai stato compiuto lettività ha la responsabilità di riaffermare, al di nistrate dai quartieri in cui sorgono, mentre i
un significativo intervento di conservazione da sotto delle quali non è dignitoso per nessuno vi- percorsi sociali sono curati dalle cooperative
parte dell’amministrazione. A distanza di venti vere. In tal senso, la legge indica i criteri per la re- sociali Società Dolce e Centro Accoglienza La
anni, oggi il campo è una realtà fatiscente: strut- alizzazione – sul modello di quanto già realizza- Rupe. Di queste tre aree sosta, una è compo-
ture e impianti sono al limite dell’utilizzabilità. to nella vicina Provincia di Bolzano, nei comuni sta esclusivamente da roulotte, camper e case
di Bressanone, Lana e Appiano – di aree residen- mobili; due sono attrezzate come microarea
Riepilogo dei costi* sostenuti dal Comune ziali di comunità: aree più contenute dal punto di con costruzioni in muratura integrate a strut-
per la gestione dell’area
Anno Costi vista dimensionale, atte ad accogliere un solo ture mobili.
nucleo familiare, la cui assegnazione corrispon- Diversa è invece la situazione della comunità
2007 € 137.862,00
2008 € 139.971,24 da ad una precisa assunzione di responsabilità e rom, composta in prevalenza da migranti ru-
2009 € 144.002,52 la disponibilità a costruire congiuntamente un meni e profughi dall’ex Jugoslavia. Chi negli
2010 € 144.909,72 “patto di comunità”. Nell’abrogare la preceden- anni è riuscito a entrare in un campo attrez-
te Lp 15/1985 e nel cancellare l’idea di “campo” zato (Cpa profughi L.390/92, oppure campi di
* Il dato annuale comprende la copertura dei costi per la
realizzazione delle attività di accompagnamento socio-educativo come soluzione abitativa precostituita imposta transito L.R. 47/88 detti RST - Residenze So-
e i costi di manutenzione ordinaria ai settori dell’area non di
competenza delle singole famiglie residenti. a sinti e rom sulla base di assunti culturali del ciali Temporanee) è stato inserito in percorsi
Il dato annuale non comprende le spese di menutenzione tutto infondati, il nuovo testo pone le condizio- di inclusione e integrazione sociale, sfociati
straordinaria, ivi compresi i costi di intervento per la gestione
delle piante, e le spese per l’acqua di riscaldamento dei box/ ni per riconoscere la dimensione fondamentale nel Piano d’azione straordinario per il supera-
servizi igienici, fornita attraverso un impianto centralizzato
(collocato alla base della struttura in muratura.
del nucleo familiare allargato, sostenere la re- mento delle situazioni emergenziali di accoglienza
sponsabilizzazione dei capifamiglia per quanto attuato nel 2007-08. Chi ne è rimasto esclu-
Gli sviluppi più recenti riguarda la relazione con la società gagè e dare so si è accampato in insediamenti abusivi in
Pur all’interno di un quadro ancora fortemen- avvio alla fase costitutiva del progetto che carat- periferia, a ridosso della tangenziale, lungo il
te compromesso, nel corso degli ultimi anni terizza il tempo presente3. fiume Reno, in aree verdi inutilizzate, luoghi
tuttavia le vicende che caratterizzano i sinti e i dove tutt’oggi è possibile osservare un gran
rom stanziati sul territorio provinciale hanno 1. Con il termine gagè si intendono tutte le numero di baracchine (termine usato dai rom
persone non appartenenti alle culture romanì. Il
assunto un tono meno grave. La promulgazio- termine romanì viene utilizzato per denominare per definire gli accampamenti). Questo feno-
ne di una rinnovata legge sull’edilizia pubblica l’insieme delle diverse forme di identificazione meno, difficile da mappare, a Bologna riguar-
culturale accomunate per origini e storia,
(L.p. 15/2005), il cui testo prevede la riduzione oggi genericamente definite “zingare”. da quasi totalmente rom rumeni provenienti
del rapporto tra la dimensione del nucleo e la 2. Cfr. Legge provinciale 15/1985 “Norme per dalla regione di Dolj, la cui migrazione è ca-
la tutela degli zingari” . Art. 4 - Caratteristiche
superficie dell’alloggio ha permesso ad alcu- dei campi sosta. Il campo sosta dovrà avere una ratterizzata da una forte circolarità facilitata
ne di queste di trovare condizioni realmente superficie non inferiore a 2000 mq. e non superiore dalla vicinanza all’Italia, dalle reti famigliari
a 4000 mq. ed essere ubicato in modo da evitare
favorevoli per una positiva integrazione. Dal ogni forma possibile di emarginazione e contenere, di appoggio già integrate sul territorio, dalla
Comune di Trento è stata avviata una politica rispettivamente fino ad un massimo di 10 e 25 relativa comodità del viaggio, dagli squilibri
roulottes. Il campo sosta dovrà essere dotato di:
di accompagnamento educativo delle famiglie recinzione perimetrale, servizi igienici, docce, economici presenti nel paese d’origine, dalle
attraverso l’azione condotta da organizzazioni fontana e lavatoio, illuminazione pubblica, impianto prospettive di un lavoro nero.
per l’allacciamento all’energia elettrica ad uso
del privato sociale che da un lato ha sostituito privato, area di giochi per i bambini, contenitori per
immondizie, cabina telefonica. Nel campo dovrà
la funzione eminentemente di controllo delle altresì essere previsto uno spazio polivalente per L’esperienza del Comune di Bologna e di
presenze precedentemente esercitata presso il riunioni o esigenze sociali, dotato di servizi igienici. Piccola Carovana: 2007-2011
3. Il 29 ottobre 2009, in concomitanza con la
campo, con un significativo recupero di rela- promulgazione della Lp 12/2009, si è tenuto Il Piano d’azione straordinario 2007-08 ha chiu-
zione fiduciaria e di dialogo con gli operatori, a Trento un convegno dal titolo “Il futuro di un so quattro strutture di prima accoglienza che
popolo antico”, organizzato con il concorso di
e dall’altro ha permesso di sviluppare concreti due associazioni sinte presenti a livello locale. ospitavano 58 famiglie, circa 260 persone.
percorsi di emancipazione di sinti e rom nei Il tema “la questione abitativa dal punto di Due di queste strutture, aperte negli anni ’90,
vista dei gruppi sinti e rom” è stato arricchito,
confronti della Pubblica amministrazione e tra altri, dal contributo di A. Muzzonigro e per i profughi balcanici, e le altre due aperte
significative azioni di incontro interculturale G. Zanelli, Gruppo di Ricerca Nomadismo negli anni 2004-07 per i rom rumeni. Il Piano
e Città del Dipsu di Roma Tre, che hanno
con la popolazione maggioritaria gagè. Il terzo, e illustrato l’esperienza compiuta a Roma. prevedeva di stabilizzare le condizioni abita-
URBANISTICA INFORMAZIONI | 33
tive dei nuclei con sufficiente reddito, asse- ERP comunale per l’idoneità dell’alloggio, e segnaliamo come basilare e irrinunciabile il
gnando loro alloggi reperiti sul mercato priva- l’affitto varia da un minimo di 224 euro/mese lavoro di coordinamento e di regia insieme
to tramite un contratto di sublocazione e un ad un massimo di 425 euro/mese. L’affitto me- a precise volontà politiche e chiare modalità
affitto agevolato per la durata di quattro anni. dio, 330 euro/mese, è pari a metà del canone di intervento. Infatti uno degli ostacoli più si-
In base a questo schema il Comune, intestata- intero. gnificativi negli interventi educativi è stato la
rio del contratto, era tenuto a salvaguardare il mancanza di un unico interlocutore politico
privato da eventuali morosità garantendo il Concretizzare il Piano: ed amministrativo per la gestione delle situa-
versamento mensile dell’intero canone; attra- punti di forza e criticità zioni problematiche. Tutti gli interventi citati
verso un bollettino mensile di affitto a carico Il Piano ha funzionato discretamente lì dove vi si sono svolti in un momento di riorganizza-
del subaffittuario pari a metà del canone cor- è stata un’adeguata preparazione della fami- zione complessiva dei Servizi che ha portato
risposto dal Comune al privato. Questa moda- glia all’uscita dalle strutture di accoglienza. Il alla frammentazione degli uffici competenti
lità ha permesso che l’inserimento abitativo lavoro della cooperativa ha evidenziato come e delle responsabilità amministrative: da un
dei rom non pesasse sul patrimonio di edilizia fosse fondamentale curare, ben prima di un sistema centralizzato, che teneva assieme an-
residenziale pubblica e contemporaneamente consolidamento abitativo fuori dalle Rst, un che dal punto di vista degli spazi tutte le per-
portasse ricchezza ai privati cittadini disponi- consolidamento sia linguistico - culturale con sone che si occupavano di stranieri e nomadi
bili a destinare un alloggio, distribuendo sul corsi di lingua, corsi di economia domestica a Bologna, si è passati ad una suddivisione
territorio le famiglie rom con logiche il più per le donne, accompagnamento ai servizi, in- multipla delle funzioni e dei soggetti sociali
possibile integrative e non di ghettizzazione. serimento scolastico, e sia economico-lavora- coinvolti. Se prima c’era il Comune come in-
Accanto all’inserimento abitativo, il Comu- tivo con formazione professionale, borse lavo- terlocutore unico, oggi ci sono almeno altri
ne ha avviato a partire dal 2005 dei percorsi ro, tirocini, accompagnamento nella ricerca quattro soggetti sociali a cui sono imputate
di accompagnamento educativo affidati alla lavoro, progetti ad hoc. funzioni diverse (apparato decisionale, gestio-
cooperativa sociale La Piccola Carovana. L’in- Inoltre come fosse utile responsabilizzare ne dei contratti e della riscossione dei paga-
tervento educativo si è così strutturato in due le famiglie rispetto alla consapevolezza del- menti, direzione del progetto, accompagna-
tempi: gestione dei percorsi sociali all’interno la loro condizione e l’attivazione personale mento sociale, Servizi Territoriali) con una
delle Rst in preparazione dei nuclei all’uscita; rispetto ai loro percorsi: così per esempio, conseguente confusione e disorientamento
ingresso negli appartamenti e accompagna- mentre inizialmente era il Comune a reperi- per inquilini e proprietari, oltre alle lentezze
mento verso l’autonomia e l’integrazione. La re un alloggio sul mercato, e lo faceva “calare burocratiche affaticate dal moltiplicarsi dei
cooperativa ha sviluppato inoltre il progetto di dall’alto” alla famiglia beneficiaria, è risultato passaggi. Questa frammentazione è coincisa
rimpatrio Roi finalizzato a creare nuove oppor- importante modificare questa prassi accom- con un momento di crisi economica in cui
tunità di lavoro e di vita nel paese d’origine. pagnando le famiglie stesse nella ricerca della non solo le famiglie hanno sofferto un peggio-
I costi per realizzare l’inserimento abitativo loro futura abitazione in maniera autonoma, ramento delle condizioni socio-lavorative, ma
e accompagnamento educativo si aggirava- di modo che potessero prendere coscienza fin le risorse stesse del “personale sociale” sono
no intorno ai 250.000 euro annuali, con un da subito dei costi, delle spese e delle zone in venute meno. Infine all’inizio del 2010, la cri-
notevole risparmio per le casse del Comune, cui sarebbero andati a vivere. si politica legata alle dimissioni del Sindaco
che in questo modo ha ridotto almeno di un Lì dove erano presenti situazioni di maggiore di Bologna appena eletto ha ulteriormente
quarto le spese sostenute in precedenza per la fragilità, è stato essenziale ricorrere a soluzio- aggravato la situazione complessiva del pro-
gestione delle 4 Rst, il tutto senza dover rinun- ni di seconda accoglienza (alloggi comunali, getto, generando un vuoto di potere che ha di
ciare ad efficaci politiche sociali a favore della regolati da assegnazioni annuali), che permet- fatto bloccato gran parte delle decisioni opera-
minoranza rom presente sul territorio, e con tessero di allungare il periodo preparatorio a tive (rinnovi, esenzioni, sfratti, etc.).
questi risultati: un’ulteriore autonomia. Completato l’inseri- Lavorare nella complessità di questo contesto
! delle 60 famiglie coinvolte nel Piano 2007- mento negli appartamenti, è stato importan- ha dunque spesso significato mediare tra fa-
08, 3 famiglie sono entrate nell’Erp, 50 in te contrattualizzare con le famiglie obiettivi miglie e amministrazione, dove tuttavia quel
alloggi comunali a condizioni agevolate, educativi chiari e raggiungibili, verificandosi che è stato fondamentale è stato il relazionar-
5 sono uscite autonomamente, 1 è rimpa- periodicamente con loro. Quindi ragiona- si alle persone in una modalità che le consi-
triata con il Roi; re insieme, sul loro progetto migratorio, ha derasse esseri adulti capaci di pensare, sentire,
! delle 50 famiglie coinvolte nel Piano 2008- permesso di lavorare con maggiore determi- agire: “chiedere molto” alle famiglie ha inne-
11, 3 famiglie sono entrate nell’Erp, 7 in nazione e di mettere a fuoco gli obiettivi di scato percorsi di crescita e autonomia anche
alloggi comunali a condizioni agevolate, consolidamento in Italia, o in sporadici casi, per nuclei storicamente appoggiati ai servizi,
27 in alloggi privati, 6 sono uscite autono- di ritorno al paese d’origine attraverso il citato riuscendo a scardinare processi assistenziali
mamente, 5 sono rimpatriate con il Roi. progetto Roi. che sempre più relegano le persone in uno
Dei 50 alloggi utilizzati per attuare il Piano, 40 Il processo di attuazione del Piano è stato di- stato di minorità forzata, dove sono sempre
sono privati in sublocazione, 10 comunali “di verso per ciascuna famiglia a seconda delle gli altri a scegliere.
servizio” in assegnazione. La dimensione de- circostanze, delle storie e delle scelte di ognu-
gli appartamenti è variabile e proporzionale na di esse. Pur nella diversità delle situazio-
ai requisiti minimi previsti dal regolamento ni monitorate dal lavoro della cooperativa,
34 | URBANISTICA INFORMAZIONI
sono evidenti: ristrutturare e costruire a ciso di applicare lo stesso al cantiere di in-
Il Dado,
basso costo, formazione di mano d’opera stallazione di pannelli fotovoltaici.
il valore di un progetto semispecializzata, opportunità d’impiego All’interno del Dado convivono con le fa-
Cristian Anastasio, Massimiliano Curto, e di integrazione, creare da subito un forte miglie rom alcuni operatori sociali, dei ri-
Erika Lami legame tra l’abitante e la sua casa. La me- fugiati politici e alcuni giovani europei che
todologia utilizzata si fonda sul lavoro dei svolgono un servizio di volontariato. La
A partire dal 2005 l’associazione Terra del futuri beneficiari, uomini e donne che sotto commistione sociale rappresenta un note-
Fuoco (TdF) ha cominciato ad occuparsi l’attenta guida di esperti si trasformano in vole valore aggiunto del progetto in termi-
della tutela di una piccola comunità rom muratori, carpentieri, idraulici e elettricisti. ni di integrazione nonché di abbattimento
insediata nella prima cintura torinese, fino In quest’ottica l’autorealizzazione da parte degli stereotipi e dei pregiudizi. La volontà
a quando nel novembre 2006 un incendio dei rom è un processo innovatore: l’atto di impegnarsi nella ricerca di un impiego
distrusse il campo in cui vivevano circa concreto e comprensibile del “farsi la casa e nella co-gestione dei bambini (spesso i
200 persone. In seguito a questi eventi fu da sé” agisce come processo di promozio- genitori che stanno a casa si occupano dei
allestito un campo per l’emergenza freddo ne sociale fra i rom e strumento per supe- bambini delle altre famiglie) ha creato un
a Borgaro, comune periferico del capoluo- rare pregiudizi da parte della popolazione grosso senso di corresponsabilità. L’esem-
go. Questa soluzione emergenziale sarebbe italiana; è la testimonianza concreta della pio dell’autorecupero e della integrazione
“scaduta” nel giugno 2007 ma gli abitanti propria volontà di inserirsi e quindi della che il Dado rappresenta, insegna come un
si spostarono di qualche chilometro anti- propria volontà di integrazione. Laddove nuovo approccio politico e sociale all’emer-
cipando lo sgombero, creando di fatto un questo percorso è stato applicato come al genza rom in Italia possa portare benefici a
“campo abusivo”. TdF, che continuò insieme Dado, l’autorealizzazione ha dato risultati lungo termine, a differenza di altre moda-
a loro un percorso di attività e di costruzio- concreti di creazione di tessuto sociale co- lità di intervento istituzionali. Questo pro-
ne sociale, accompagnò queste persone con eso. getto ha avuto la capacità di guardare oltre
l’esplicita richiesta alle istituzioni di inter- Da un punto di vista architettonico la strut- il concetto dell’intervento edilizio come ri-
venire, non abbandonando queste famiglie tura del Dado ha subito una ristrutturazio- sposta funzionale ai bisogni dell’utenza. Ha
prive di un’abitazione e senza nessun futu- ne completa degli spazi interni ed esterni, saputo rendere partecipata l’architettura
ro di integrazione. In seguito all’interessa- senza che si realizzassero modifiche di tipo traendone numerosi vantaggi, tra i quali un
mento di vari enti pubblici e in particolare strutturale. Gli autocostruttori, cioè le fa- profondo senso di legame con l’abitazione
della Città di Settimo, si trovò una soluzio- miglie residenti, si sono occupati della rea- da parte della comunità rom; legame non
ne strutturale con la concessione, a titolo lizzazione di tutte le opere edili a progetto scontato viste le realtà dei campi dai quali
gratuito, di una struttura di proprietà co- (demolizioni, opere murarie e impiantisti- gli utenti provenivano.
munale, soprannominata “Il Dado”, che dal che), mettendo in evidenza una notevole
dicembre 2007 ha accolto circa 40 persone. propensione al lavoro manuale e la rapida Gli standard abitativi
acquisizione di competenze e professiona- Nella struttura risiedono attualmente 7 fa-
Un intervento concreto, nel panorama lità, grazie all’ausilio di capisquadra pro- miglie rom (28 persone di cui 16 minori), 2
dell’emergenza fessionisti. Basti considerare che tre degli operatori dell’associazione Terra del Fuoco,
Il Dado è la prima esperienza di auto-recu- operai sono stati assunti al termine del can- 1 mediatore culturale, 8 rifugiati politici
pero e autocostruzione rivolta alla comuni- tiere dalla stessa cooperativa che ha seguito ed un numero variabile di giovani volon-
tà rom in Piemonte. L’obiettivo del progetto i lavori. tari. Possono essere accolte da 36 a 40 per-
è dimostrare quanto sia importante, duran- Uno dei problemi principali è stata la com- sone su una superficie di 630 mq alla quale
te un percorso d’inclusione sociale, respon- plicazione della forma burocratica per gli vanno aggiunti gli spazi comuni: 115 mq di
sabilizzare le persone che daranno vita all’e- “autorealizzatori” e una maggior attenzione area aperta terrazzata e 150 mq di giardino
dificio. Il progetto nasce dall’esigenza di un alle norme di sicurezza. Ma l’auto-recupero attrezzato con aree gioco. Vi sono a dispo-
piccolo gruppo di famiglie di abbandonare ha permesso un risparmio economico sti- sizione dei residenti, all’incirca 16 mq/abi-
la situazione dei campi rom. Si è partiti da mabile attorno al 30%, rispetto ai prezzi di tante di superficie calpestabile a cui aggiun-
questa necessità per strutturare un percor- mercato ed il cantiere, durato 5 mesi, non gere circa 6 mq/abitante di spazi comuni
so che rendesse gli stessi rom “artefici del è stato soggetto di tempistiche esagerata- all’aperto.
loro destino”, attraverso la responsabilità mente lunghe. Tra le componenti innovati- Al pian terreno possono essere accolte da
diretta e la partecipazione alle attività e ve si evidenzia l’attenzione all’ecosostenibi- 6 a 7 famiglie in 5 monolocali corredati di
che, allo stesso tempo, potesse sostenerli lità, che ha permesso un notevole risparmio bagno e di un trilocale con 2 servizi igie-
nel percorso di riemersione sociale. Per per- energetico, un forte risparmio economico nici. Nel secondo piano ci sono 2 bilocali
seguire questa meta è stata utilizzata la me- nella gestione e una sensibilizzazione sulla e 4 stanze con bagno che hanno una cuci-
todologia dell’autorecupero come mezzo questione dell’impatto ambientale dei con- na comune. I minialloggi del pian terreno
per fornire competenze che avessero anche sumi dell’edificio. Visti i risultati brillanti vanno dai 28 ai 73 mq mentre al secondo
un valore alla fine del progetto di ristrut- dell’intervento di recupero edilizio svolto livello i bilocali di 45 mq e le stanze sono
turazione. I benefici dell’autorealizzazione con il modello dell’autocostruzione, si è de- destinate all’ospitalità esterna. La densità
URBANISTICA INFORMAZIONI | 35
abitativa del piano terra, dove sono ospitate ti pubblici che collegano al centro di Torino
Proposta progettuale di
le famiglie rom, è di circa 11 mq/abitante, e a Settimo Torinese. Nel quartiere sono pre-
valore che potrebbe apparire restrittivo, senti scuole ed una chiesa con oratorio e va
intervento a Napoli
ma giustificato dalla temporaneità dell’o- a considerato che le famiglie rom del Dado chi rom e... chi no, con OsservAzione*
spitalità offerta. Il progetto, infatti, preve- vivono pienamente la vita della cittadina e
de un accompagnamento di tre anni dopo che sono meno legati alla più lontana To- Nell’ottava municipalità di Napoli, a Scam-
i quali le famiglie dovranno aver raggiunto rino. L’obiettivo della struttura è in primo pia, vive una comunità rom da circa 30
un’autonomia economica tale da permet- luogo l’accoglienza delle famiglie rom ma anni che ha stretto duraturi e proficui lega-
tersi il pagamento di un affitto al di fuori anche quella del territorio, per questo si è mi con la cittadinanza locale. L’associazio-
della struttura. Va oltretutto considerato ricreato al suo interno una commistione so- ne chi rom e…chi no grazie a una continuati-
che la densità abitativa dei campi nomadi ciale che favorisce l’avvicinarsi delle realtà va e consolidata relazione con la comunità
di provenienza, con valori talvolta inferiori che la circondano. Un polo attrattore per italiana e rom ha attivato un’ampia rifles-
ai 4 mq/abitante, è notevolmente maggiore attività culturali che non si ferma ad usu- sione sui modelli abitativi, politici, sociali
rispetto alle condizioni offerte. Nei biloca- fruire dei servizi forniti dal territorio ma ne ed economici che riguardano il quartiere e
li del secondo livello si va dai 22 ai 44 mq/ crea di nuovi. Rispetto al territorio la rica- il suo sviluppo complessivo.
abitante a seconda del numero di persone duta è molto ampia: è stato possibile aprire Nell’area in questione l’amministrazione
ospitate, poiché si tratta di vere e proprie alla comunità piccole iniziative e mostre fo- comunale ha previsto un progetto per la
abitazioni che non hanno un carattere tem- tografiche che hanno fatto avvicinare i cit- costruzione di diversi villaggi attrezzati,
poraneo. tadini italiani, i quali hanno potuto toccare in linea con le politiche nazionali, anche
con mano che la struttura non era diventata in conseguenza del censimento effettuato
Costi di costruzione e di gestione un campo nomadi al chiuso, ma un centro dal prefetto, nominato commissario stra-
Il cantiere è stato suddiviso in due fasi, una di servizi e di integrazione. ordinario per l’emergenza campi nomadi,
prima di ristrutturazione architettonica, con l’ordinanza della protezione civile del
terminata nel marzo 2009 e una seconda, di Gestione e regolamenti interni maggio 2008.
carattere energetico – ambientale, termina- Il percorso prevede l’ingresso all’interno Attualmente i campi non autorizzati che
ta a dicembre 2010. I costi sono stati pari a della comunità dell’intero nucleo familiare, insistono su Via Cupa Perillo, in cui vivono
"#$%$$$!& !'()*!& +,-.!/01!21!345673,40!52- come scelta di abbandonare il campo abusi- circa 800 persone, versano in una situazio-
periore al 30% rispetto ai preventivi di un vo, e la conseguente condivisione e accetta- ne di assoluto degrado urbano e sociale. Il
cantiere tradizionale. Gli interventi energe- zione delle regole che la comunità stessa si rimpallo di responsabilità tra Comune di
tici che hanno previsto la realizzazione di è data. Tra queste vi sono l’iscrizione a scuo- Napoli e Regione Campania, sulla realiz-
un impianto a pannelli fotovoltaici per la la per i minori e l’inserimento lavorativo zazione del progetto per gli insediamenti,
produzione di energia elettrica e la sostitu- tramite corsi di formazione, tirocini, borse impedisce di poter individuare un inter-
zione dell’attuale impianto di riscaldamen- lavoro per gli adulti, attraverso il quale si locutore politico di riferimento con cui
to con uno più performante hanno avuto persegue l’obiettivo della stabilizzazione confrontarsi e richiedere la partecipazione
un costo di circa 150.000. Si evince quindi economica. Quest’ultima permetterà la ri- attiva dei rom e della comunità locale, nel
che il costo per la ristrutturazione totale cerca di un’abitazione permanente, infatti, processo trasformativo dell’area in cui vi-
dell’edificio è stato pari a circa 300.000. Gli il Dado, si configura come alloggio tempo- vono le comunità rom.
interventi permetteranno al Dado di essere raneo per una durata di 3 anni, permetten- La riflessione maturata sposta l’asse del ra-
una struttura sostenibile; e grazie all’ener- do successivamente a nuove famiglie di in- gionamento dal particolare contesto rom a
gia elettrica prodotta, al risparmio e alla traprendere lo stesso iter di emancipazione. quello più generale della collettività, da un
riduzione dei consumi di gas metano, si Le famiglie all’interno della struttura con- intervento destinato ai soli rom alla riqua-
riusciranno ad azzerare i costi di gestione, vivono sotto tanti aspetti. Prima di tutto lifica del quartiere nel suo complesso.
rendendola non solo un esempio di sosteni- condividono gli spazi comuni (giardino Gli insediamenti spontanei dei cittadini
bilità sociale ma anche economica ed am- attrezzato, terrazzo, lavanderia, cantina e rom rientrano in una più ampia zona terri-
bientale. l’ingresso che viene usato occasionalmente toriale, che deve essere presa in considera-
come spazio espositivo) e di questi ne han- zione in maniera complessiva e unitaria, se
Destinazione d’uso e no condiviso le si vuole realizzare un corretto intervento,
accessibilità ai servizi regole per la gestione comune. I beneficiari per restituire alla cittadinanza un territo-
L’edificio ubicato in Settimo Torinese, è di sono stati coinvolti fin dalla fase di ideazio- rio vivibile e funzionale, attualmente sen-
proprietà comunale ed è stato dato in con- ne za alcuna destinazione fruibile. Ciò signi-
cessione all’associazione Terra del Fuoco della struttura. Le regole di condominio, tra fica che l’area in oggetto, come da piano
nel giugno 2008 per un progetto della dura- cui anche il pagamento “dell’affitto”, sono regolatore, deve essere destinata al vantag-
ta di 9 anni con concessione rinnovabile. A state condivise e, da quando si è conclusa la gio del quartiere e dell’intera città e deve
distanza di pochi isolati, si possono incon- ristrutturazione, si sono cercati metodi co- essere dotata di servizi e strutture necessa-
trare attività commerciali, servizi e traspor- muni per la riduzione dei consumi. rie per la crescita e il miglioramento delle
36 | URBANISTICA INFORMAZIONI
condizioni di vita di tutti gli abitanti. I siti dovranno essere dotati di opere di un’inutile dispiego di mezzi e risorse. Pertan-
Pertanto, la risoluzione della problemati- urbanizzazione primaria e secondaria fru- to, al fine di regolarizzare la posizione giuri-
ca abitativa dei rom di Scampia, non potrà ibile per l’intero quartiere - scuole, centri dica dei rom è necessario analizzare diversi
prescindere e si dovrà porre in armonia e culturali, centri sportivi, spazi di aggrega- aspetti giuridici e trovare gli strumenti idonei
in linea di continuità con la destinazione zione, spazi di interesse artistico e cultu- per superare gli ostacoli che frequentemente
ultima dell’area, così come indicata nella rale, aree destinate alla produzione e alla impediscono l’effettivo esercizio dei diritti.
Variante al Prg, Dpgr 323/04, ovvero con la vendita. Le problematiche più frequenti sono: manca-
predisposizione di servizi e attività produt- Il progetto prevede la tutela e lo sviluppo to riconoscimento della cittadinanza italiana
tive, sociali e culturali, nonché con l’au- delle aree agricole esistenti, in coopera- per l’impossibilità di dimostrare la residenza
mento della capacità alloggiativa. Così si zione con i contadini della zona interpreti legale dalla nascita sino al compimento dei 18
legge testualmente all’art 132 com. 1 delle della memoria del luogo, nonché la tutela anni, difficoltà di accertamento dello status
norme di attuazione della Variante al Prg: e la valorizzazione del principale patrimo- di apolide, in considerazione della situazione
«Nell’ambito individuato nella scheda 60, nio verde dell’area nord di Napoli, di cui geo-politica dei territori della ex Jugoslavia
la variante persegue l’obiettivo della riqua- l’area interessata è parte - con la formazio- a causa di guerre e ridefinizione dei confini
lificazione del tessuto urbano, attraverso ne di cooperative agricole di produzione e territoriali; difficoltà di ottenere il rilascio del
la formazione di un insediamento di atti- vendita, la costruzione di serre per la colti- permesso di soggiorno per coesione al coniu-
vità per la produzione di beni e di servizi vazione di piante e fiori e didattica con la ge, per ricongiungimento familiare, e della
nell’area in corrispondenza dell’immobile creazione di orti didattici. carta di soggiorno per l’impossibilità di ot-
dimesso originariamente adibito a centra- Gli obiettivi che il progetto intende perse- tenere dagli organi preposti la certificazione
le del latte, al fine di contribuire al proces- guire sono: il miglioramento della quali- attestante l’idoneità alloggiativa per chi vive
so di rivitalizzazione socio – economica tà di vita dei cittadini; la promozione e il in abitazioni che non rispondono ai requisiti
dell’intera periferia e degli insediamenti rafforzamento della coesione sociale, l’au- di legge (es. campi rom); impossibilità di otte-
urbani dei comuni contermini». mento del livello di sicurezza del quartiere nere un permesso di soggiorno per tutti quei
Si propone un intervento multi ambito e della città, il potenziamento e una mag- soggetti che non riescono ad ottenere i passa-
(giuridico, culturale/pedagogico, lavorati- giore fruibilità degli spazi e dei servizi; la porti dai Paesi di origine dei loro genitori, in
vo e abitativo) nelle aree in cui insistono crescita e il miglioramento del livello cul- quanto mai trascritti nei registri anagrafici
i campi rom spontanei e zone limitrofi in turale delle persone; l’aumento della capa- esteri.
particolare come da tavole di zonizzazione: cità lavorativa del quartiere; la creazione
BB, EB, EA, ED e DB - ambito 7 art. 132 Va- di spazi artigianali e poli produttivi con Ambito lavorativo e
riante Prg ovvero le aree collocate al confi- possibilità di vendita; la tutela e migliora- di sviluppo economico
ne nord-occidentale del Comune di Napoli mento dell’area agricola esistente anche al Favorire i processi che mirano a consentire
all’altezza dell’Asse mediano - (futuro svin- fine di preservare e valorizzare il principa- il raggiungimento di livello di indipenden-
colo Scampia) - area ex centrale del latte (v. le polmone verde della città di Napoli; il za economica e lavorativa, incentivando le
all. 1). superamento delle soluzioni abitative e so- risorse ed evitando di cadere nel circolo vi-
Il progetto prevede l’utilizzo di strumenti ciali temporanee e ghettizzanti; l’aumen- zioso dell’assistenza e della dipendenza. Ciò
urbanistici attuativi, per risolvere l’attuale to della capacità alloggiativa nel rispetto può avvenire avvalendosi degli strumenti e
condizione abitativa dei rom presenti sul della normativa vigente in tema di edilizia dei servizi già attivi, quali ad esempio: mi-
territorio di Scampia e rispondere in parte economica e popolare; il miglioramento crocredito, avviamento a percorsi formativi
alla necessità abitativa in cui si trovano i delle condizioni di base per la progettazio- e professionalizzanti, sostegno alla creazione
cittadini italiani del luogo. In considera- ne di un Pua e/o di ogni altro strumento di cooperative.
zione della pressante domanda di alloggi urbanistico attuativo avente ad oggetto
nel quartiere, la soluzione proposta è po- l’ambito 7, ai sensi dell’art 132, norme di Ambito sociale, culturale e
tenzialmente in grado di rispondere alla attuazione della variante al P.R.G. area ex- pedagogico
necessità abitativa - in maniera proporzio- centrale del latte Scampia. Il progetto parte dalla necessità di un intervento
nata all’estensione dell’area considerata - Tale progettualità deve attuarsi ispirando- pedagogico culturale che accompagni tutto il
di entrambe le comunità presenti nel quar- si alla metodologia della ricerca – azione processo: la “cultura” è il fattore fondamentale di
tiere, in modi, tempi e percentuali diverse, partecipata e deve contemperare i seguenti coesione e d’integrazione sociale, da cui deriva la
e scongiurare il verificarsi di opposizioni aspetti. valorizzazione delle identità e delle attitudini ter-
violente e rivendicazioni collettive da par- ritoriali e forma di espressione plurale, partecipa-
te di chi vive situazione di eguale disagio. Ambito giuridico ta e libera.
Le soluzioni abitative ideate, dovranno ri- La presenza regolare sul territorio italiano Il progetto prevede la creazione di un centro in-
spettare gli standard abitativi previsti dalla dei cittadini rom è un aspetto fondamentale terculturale per bambini, giovani e adulti inteso
normativa vigente per l’edilizia economica e propedeutico al conseguimento degli obiet- quale luogo aperto, pubblico e fruibile, spazio
e popolare anche in termini di diritto e do- tivi che il progetto intende perseguire, in as- propulsore di iniziative, sperimentazioni e pro-
veri nell’uso dell’alloggio. senza della quale qualsiasi intervento sarebbe duzione nell’ambito delle arti, della musica, della
URBANISTICA INFORMAZIONI | 37
danza, dell’audio-visivo, che dia forma ai diversi degli anni 60 erano giunti nel Veneto. Per una de- I servizi igienici collocati in due blocchi distinti,
linguaggi d’espressione e sia punto d’incontro tra cina d’anni si spostano tra più campi tra Mestre erano costituiti da 8 wc e 4 docce, al servizio sia
periferia e centro, zone urbane e zone agricole. e Marghera con l’aiuto della Curia che nel 1969 dei nomadi residenti, sia di quelli in transito, cui
mette a disposizione un terreno di sua proprietà si aggiungono lavatoi comuni coperti, e un certo
* Si ringraziano: Associazione Asunen nella zona di via Vallenari. numero di rubinetti per l’acqua, collocati tutti vi-
Romalen, Comitato Spazio Pubblico
A metà degli anni Settanta, tutti i sinti presenti cini ai servizi igienici collegati alle roulottes con
Napoli, Comitato cittadino pro rom.
Per info e contatti: chirom.e.chino@gmail. al campo sono in possesso di regolari documenti, tubi di gomma.
com, www.chiromechino.blogspot.com ma l’assenza di un numero anagrafico del cam- Per quanto riguarda l’elettricità il campo era do-
po, li fa risultare senza fissa dimora, nella carta d’i- tato di 6 colonne, ad ognuna delle quali si allac-
dentità. ciano sei famiglie; i contratti concessi dall’Enel ai
A questo insediamento ne seguono altri fino a nomadi sono quelli riservati agli ambulanti, per-
che nel 1985 l’Amministrazione Comunale in- tanto molto onerosi, mentre il costo dell’acqua
traprende l’organizzazione di un terzo campo, era sostenuto dal Comune.
spostato di poco rispetto al precedente, sempre Secondo i dati dell’Anagrafe del 30-4-1998, risul-
Dal campo nomadi in via Vallenari, che verrà completato con l’aper- tano residenti 157 persone di cui 82 uomini, 75
al villaggio sinti tura della nuova strada di accesso, la recinzione donne e 63 minori, di cui 40 compresi tra 0-10
con la suddivisione in due grandi aree per la sosta anni e 23 tra 10-18 anni.
Ambra Dina dei sinti e dei rom, una parziale copertura del ter- Rispetto alle situazioni di estremo disagio, in cui
reno con ghiaia, la posa di 2 servizi igienici pre- versano generalmente i campi sosta, quello di via
Contratto di Quartiere fabbricati ed infine l’assegnazione di un numero Vallenari, presentava un’apparente situazione di-
Nel 1999 viene bandito dal Ministero dei LLPP anagrafico al campo, “via Vallenari, 19/19°”, che gnitosa, pur lamentando alcune carenze come: lo
il Contratto di Quartiere ex L 449/97. Il Comune consente a tutti la residenza e il riconoscimento spazio ridotto, che costringe ad una convivenza
di Venezia, coglie l’occasione per presentare la di una fissa dimora. promiscua, aggrava le condizioni igienico-sanita-
proposta della realizzazione di un villaggio per Nella nuova area si stabiliscono 24 famiglie tra rie, favorisce la diffusione di alcune malattie; l’e-
“nomadi stanziali” allora da tempo abitanti in cui 12 rom e 12 sinti. In questo periodo la zona sistenza di un canale fognario scoperto perime-
un campo non adeguato per i servizi offerti e per non era ancora densamente edificata ed intorno trale, che comporta la presenza costante di topi
la localizzazione. Sono gli anni dei “programmi al campo c’erano ancora spazi verdi. e altri animali, per cui sono necessarie costose di-
complessi” e l’Amministrazione comunale ave- All’inizio degli anni 90, dopo più di 30 anni di sinfestazioni e derattizzazioni; la permanenza di
va avviato una politica urbanistica che, accanto permanenza nella zona, lo stile di vita del gruppo, alcuni fili dell’elettricità scoperti e di un traliccio
alla pianificazione generale ed attuativa, si stava pur mantenendo una elevata mobilità, si poteva ad alta tensione, in pieno campo.
dotando degli strumenti per realizzare gli inter- ritenere al limite tra nomadismo e stanzialità.
venti che queste prevedevano, tra cui la ricerca Pur esistendo all’interno del gruppo persone con Progettazione partecipata
di finanziamenti. In tale contesto si inserisce la attività e condotta non propriamente irrepren- Per la definizione delle scelte progettuali la par-
partecipazionie ai programmi che, in particolare sibile, nell’insieme aveva raggiunto un buon li- tecipazione della popolazione nomade è stata
il Ministero LLPP, allora proponeva con l’obietti- vello di accettazione da parte del quartiere di cui un elemento determinante per comprendere le
vo di incentivare le trasformazioni urbane con utilizzava i servizi: uffici, servizi sociali, negozi ed necessità di un’utenza particolare e per definire,
caratteristiche innovative. La proposta presenta- in particolare scuole elementari e materne. dall’inizio, gli elementi prioritari, di cui tenere
ta si riferiva ad un complesso di interventi tra cui La superficie occupata dal campo era di 9.550 conto.
un nuovo insediamento per un gruppo di noma- mq., originariamente divisa da una rete metallica L’intero processo progettuale ha considerato le
di sinti. Va ricordato anche che in quel periodo in due unità, una per i sinti e l’altra per i rom, suc- opinioni e le proposte indicate dai nomadi e si è
due studentesse di IUAV stavano svolgendo uno cessivamente unificata, in seguito all’abbandono svolto in un clima di confronto concreto, duran-
stage presso l’ufficio dell’Urbanistica per svilup- del campo da parte dei rom. te il quale i sinti hanno accolto favorevolmente
pare, con una progettazione riferita ad un caso Il numero complessivo tra roulottes e camper il ruolo di interlocutori attivi, rispondendo in
concreto, la loro tesi di laurea il cui tema verteva è di circa 45 unità, a cui, in una decina di casi, si modo positivo alla maggior parte delle soluzioni
sulle situazioni “nimb”. Effettivamente nessuno affiancano delle case mobili o autocostruzioni, prospettate e avanzando, in alcuni casi delle criti-
voleva accanto alsuo giardino un insediamento realizzate con materiale di riciclo. che costruttive.
di nomadi anche se stanziali. La presenza di alternative alla roulottes ne dimo- Data la particolarità dell’utenza, si è cercata una
stra l’insufficienza, rivelando il malessere gene- forma di rappresentazione del progetto facil-
Il campo nomadi rale degli abitanti, così come il livello di qualità mente comprensibile con la realizzazione di un
Il campo nomadi esistente quando prende av- nello stato di manutenzione delle diverse solu- “plastico” semplificato del futuro campo e degli
vio il progetto era localizzato in via Vallenari a zioni abitative mette in evidenza le differenti elementi costitutivi che consentiva di spiegare
Mestre a ridosso di un’area residenziale ove il condizioni economiche dei sinti, che in alcuni le intenzioni riguardanti il nuovo insediamento.
Prg prevedeva la realizzazione di nuova edilizia casi raggiungono l’indigenza, mentre in altri Assieme ai sinti è stato richiesto il contributo di
sovvenzionata e convenzionata. Tale area non è consentono un livello di vita apparentemente alcuni esperti e sono state coinvolte negli incon-
la prima sede del campo nomadi che già agli inizi dignitoso. tri le persone che si erano occupate dei nomadi
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Plastico semplificato del futuro campo Modulo abitativo medio Modulo abitativo piccolo
negli ultimi trent’anni. 2/3 persone, il modulo abitativo medio ad uno di 4/5 respinti, al Tar del Veneto da parte di comitati
Una particolare attenzione è stata rivolta ai bam- persone. Il modulo piccolo è composto da una cittadini contrari all’insediamento, i lavori sono
bini, che grazie al lavoro della loro insegnante di unità abitativa di 25 mq. contenente servizio igie- stati ultimati nel 2009 e tra il 25 e il 26 novembre
sostegno, chiamata a partecipare, hanno espres- nico e punto cottura e da spazi aperti, uno verde, è avvenuta la consegna a 38 famiglie dei nuovi
so le loro aspettative riguardo il nuovo insedia- uno pavimentato ed uno coperto che può ospi- alloggi di notte per evitare le manifestazioni pre-
mento nomade, attraverso questionari ed elabo- tare la roulotte. Gli spazi aperti sono complessi- annunciate dai comitati.
rati sia scritti che grafici. vamente di circa 70 mq. Nel modulo medio resta Sono stati realizzati 18 moduli abitativi doppi e 2
Fin dall’inizio si è adottata una comunicazione invariata la composizione, variano le dimen- singoli. Il modulo base è di 42mq. lordi attrezzati
diretta basata su incontri a dibattito aperto per lo sioni. Il lavoro si è concluso con una proposta con angolo cottura e servizio igienico. Lo spazio
più in forma assembleare cui hanno partecipato organizzativa dell’insediamento in cui, accanto scoperto è stato pensato per essere collettivo an-
il gruppo dei sinti, rappresentanti del Consiglio ai moduli abitativi, erano state collocate alcune che se in realtà gli assegnatari se ne sono appro-
di Quartiere, personale degli Assessorati all’Urba- attrezzature collettive: una sala, un’area verde, priati. Le auto sono parcheggiate davanti all’abi-
nistica, alle Politiche sociali e alla Casa, le maestre un’area attrezzata per bambini, alcuni magazzi- tazione e lungo le strade, mentre è stata prevista
della scuola frequentata dai bambini, i volontari ni, un’area attrezzata per nomadi in transito. Il una piazzola laterale per i camper che hanno
attivi nel campo. campo era diventato un “villaggio”. sostituito le roulottes. Ogni unità è collegata alla
Alla conclusione degli incontri è stato costruito rete elettrica e idrica.
un elenco gerarchico delle urgenze segnalate: La situazione urbanistica L’area è stata urbanizzata e dotata di illuminazio-
privacy, servizi igienici, spazio minimo fisso, pre- L’area destinata al nuovo “villaggio” è un terreno ne pubblica. I nomadi in transito parcheggiano
visione di espansione familiare, pavimentazione agricolo, di proprietà comunale, di ampie dimen- in modo casuale nelle vicinanze dell’abitazione
alternativa al terriccio che diventa fango, pre- sioni, 23.000mq., che la variante al PRG allora in dei parenti dal momento che non è stato possi-
senza di verde, spazio attrezzato per i bambini, corso di adozione, successivamente approvata, bile realizzare il parcheggio eliminato in seguito
spazio collettivo, magazzino, capanna animali, destinava a “zona F9 impianti speciali-campo alla sentenza del Tar.
spazio per stendere, separazione tra il campo so- nomadi di progetto”. L’area, confinante con zone Il costo totale dell’intervento ammonta a
sta e di transito. agricole, a bassa densità residenziale, si trova a 2.830.000 euro di cui 2.000.000 per la realizzazio-
breve distanza dal “campo” così da non interrom- ne delle unità abitative e 830.000 per le opere di
Proposta progettuale pere il processo di integrazione in corso. urbanizzazione.
Le segnalazioni dei sinti, le opinioni degli esperti, Le caratteristiche dell’area rispondono ai requisi- Lo spostamento dei sinti nel nuovo villaggio ha
i suggerimenti derivanti dalle esperienze com- ti definiti dalla Lr 54 del 22.12.1980 che mirano sollevato polemiche da parte della popolazione
piute sono stati rivisti ed elaborati in chiave pro- ad evitare forme di emarginazione. residente nell’area circostante che lamentava tra
gettuale nella proposta in cui sono confluiti gli Con la proposta del “villaggio” il Comune di Ve- l’altro il pericolo di una diminuzione del valore
elementi costitutivi: caratteristiche fisiche e lo- nezia ha partecipato al bando di gara ed è stato immobiliare delle loro proprietà, ma anche di
calizzazione dell’area, idea del campo/villaggio, inserito tra gli interventi finanziabili, ma il Mini- rappresentanti politici dell’opposizione cui ha
sicurezza nella dotazione di servizi e impianti, stero non ha mai erogato i finanziamenti. L’Am- sempre vivacemente e fermamente controbattu-
tipologia abitativa adattabile alle esigenze della ministrazione comunale è sempre stata ferma- to l’allora sindaco Massimo Cacciari.
famiglia nomade, spazio attrezzato per nomadi mente decisa a risolvere il problema del campo A completamento della presa di posizione leghi-
in transito. nomadi dando seguito alla promessa assunta sta il prefetto, che non si era opposto al trasferi-
Sono state individuate due soluzioni abitative, con il progetto del “villaggio” che in seguito al mento dei nomadi, è stato rimosso dall’incarico
con la possibilità di aggregazione in modo da ot- mancato finanziamento ha dovuto essere ridi- attuando quella che Cacciari ha chiamato “ ven-
tenere altre tre diverse combinazioni. I due mo- mensionata in relazione alle risorse disponibili detta politica”. Senza per il momento parlare di
duli proposti, piccolo e medio, e la flessibilità con nel bilancio comunale. lieto fine in quanto le proteste di pochi irriducibi-
cui si possono comporre rispondono a diverse A partire dall’approvazione del progetto prelimi- li non si sono placate, favorite anche da un clima
esigenze abitative e si adattano a condizioni va- nare “per la realizzazione di un nuovo villaggio politico poco incline all’accoglienza, si può però
riabili: il numero dei componenti, la formazione per i nomadi sinti” nel gennaio 2006, proceden- constatare che si è avviato un processo di norma-
del nucleo familiare, il contesto insediativo. Il do per stralci, corrispondenti alle disponibilità lizzazione verso una maggior apertura da un lato
modulo abitativo piccolo è destinato ad un nucleo di economiche, e ritmati anche dai ricorsi, sempre ed il rispetto delle regole dall’altro.
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l’abitare dei rom e dei sinti zioni edilizie intorno ai campi nomadi
registrano una forte accelerazione: immo-
biliaristi, proprietari terrieri e anche pri-
vati cittadini, sono interessati ad entrare
in possesso di una parte delle risorse che
vengono messe a disposizione dallo Stato.
Speculazioni o tentativi di futuri affari
vengono fatte sui terreni di alcuni campi
della Capitale. Due casi esemplari, su cui
si è soffermata anche la stampa nazionale,
Il caso Roma sono i campi di Gordiani2 e Villa Troili.
Il primo è, ad oggi, il campo più centrale
Romopoli però unico nella storia urbanistica roma- di Roma, quello maggiormente sottoposto
na. Intorno alla metà degli anni ’80 furo- a forti pressioni immobiliari. È un campo
Giacomo Zanelli no promulgate 12 leggi regionali a tutela attrezzato con container con una lunga
dei rom e dei sinti che costituirono uno storia alle spalle 3. Il campo si trova all’in-
Si può parlare di reale emergenza rom? I spartiacque significativo per la loro co- terno del Piano particolareggiato Casilino
rom e i sinti oggi presenti a Roma sono cir- struzione sociale come minoranza etnica – Prenestino, dove si prevede la realizza-
ca 10.000, tra quelli che vivono nei campi separata. Leggi che istituirono i cosiddetti zione di 230.000 mc. In corrispondenza
riconosciuti dal Comune e quelli che abi- campi – sosta come luoghi adatti a contene- della nuova fermata della metro C Teano
tano negli insediamenti abusivi; al livello re e rispettare la diversità culturale. Que- che trasformerà la zona da semiperiferica
nazionale rappresentano lo 0,2% della po- sti campi dovevano essere realizzati in un a centrale, aumentando notevolmente il
polazione, una delle percentuali più basse contesto urbano consolidato per favorire valore delle proprietà. Il consorzio “Cen-
in Europa. Sono quel che si dice “una goc- l’integrazione; ad ogni singola famiglia tro direzionale Casilino – Prenestino” e
cia nel mare”, e viene da chiedersi cosa li doveva essere assegnato uno spazio di 50- l’AIC (Associazione Italiana Casa) sono
ha portati a essere percepiti come una mi- 70 mq per la sosta delle roulotte e/o pre- tra i soggetti più interessati allo sgombero
naccia nelle città. I rom, a differenza di ciò fabbricati. I campi dovevano essere dotati del campo, per realizzazione di 1.000 nuo-
che viene fatto credere, non sono nomadi, di servizi igienici e lavatoi, di impianti di vi appartamenti contro i 600 previsti oggi.
o meglio, non lo sono più da secoli. Ciò no- illuminazione pubblica e di utenze elettri- Nel campo di Villa Troili invece, sem-
nostante continuano ad essere considerati che per ogni spazio assegnato. Indicazioni bra che le speculazioni ci siano state sin
tali per giustificare l’esistenza dei campi di legge mai attuate perché è mancata la dall’inizio. Nel 2001 i 170 rom, di cui 60
nomadi. Anche Amnesty International ri- volontà politica di volerle portare a termi- minori, insediati a Tor Carbone vengono
conosce questa confusione: “il piano è chia- ne per paura di ripercussioni negative da sgomberati e trasferiti in una nuova area,
mato Piano Nomadi ma la maggior parte dei parte dell’elettorato. Le amministrazioni, attrezzata con nuovi moduli abitativi per
rom interessata non è affatto nomade. Etichet- sia di sinistra che di destra, hanno scelto di una spesa complessiva di oltre 200.000
tandoli e trattandoli come nomadi, chi ha ideato “sgomberare i campi”, senza fornire altra euro, piuttosto che recuperare a costi più
il piano sta perpetuando gli stessi problemi che alternativa oltre a quella della creazione contenuti i locali in abbandono dell’ex
sostiene di affrontare. Amnesty International ri- di “megacampi” fuori dal Grande Raccor- caserma “Bellosguardo”. In seguito il V Di-
tiene che, nella sua formulazione attuale, il “Pia- do Anulare. Dal 2008 tra le responsabilità partimento del Comune di Roma affida
no nomadi” non rispetti gli obblighi dell’Italia del Prefetto vi è anche quella di “Commis- a società esterne i lavori per la realizza-
di garantire che non vi sia discriminazione nei sario delegato per la realizzazione di tutti gli zione della bonifica, dell’urbanizzazione
confronti di gruppi specifici né segregazione in interventi necessari al superamento dell’emer- primaria, la manutenzione e la vigilanza,
materia di alloggio1” Il termine “nomadi” ser- genza”. Il Commissario ha poteri speciali, invece di farli eseguire dal Comune stes-
ve dunque a giustificare una serie di scelte può andare in deroga rispetto ai vincoli so. Quando nel 2007 si conclude lo sgom-
politiche e di interventi caratterizzati da urbanistici ed archeologici e non ha l’ob- bero del campo, iniziano le speculazioni
emergenza, estemporaneità e discontinui- bligo di registrare gli incarichi alla Corte sui terreni adiacenti Villa Troili: accanto
tà. dei Conti. Ma malgrado i poteri speciali, alla caserma “Bellosguardo”, con un cam-
A Roma, negli anni ’70-’80, sono state av- ad oggi non sembra che la “questione rom” bio di destinazione d’uso si realizzano
viate politiche sociali di inclusione dei sia in via di soluzione, mentre le scelta di 60.000 mc. L’iter del progetto era iniziato
rom e dei sinti nella vita cittadina: durante sgomberare un campo o di edificarne uno nel 2005, due anni prima dello sgombero,
gli anni ’70, Sindaco Petroselli, i rom Italia- nuovo, sembra abbiano avuto importanti con la delibera di approvazione della com-
ni delle baraccopoli del Mandrione inseriti ripercussioni sul valore dei terreni e degli pensazione edificatoria dei comprensori
nelle graduatorie comunali hanno avuto appartamenti. E1 Tor Marancia e E1 Malafede che prevede
accesso agli alloggi popolari nel Piano di Nel momento in cui viene emanata l’e- la ricollocazione delle volumetrie nelle
Zona di Spinaceto. Questo caso è rimasto mergenza nomadi nel Lazio, le specula- aree di “Via di Villa Troili – Ato 23”. E’ pre-
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vista la realizzazione di 27.624 mc cui si ci del Comune di Roma3. L’Ue negli ultimi
I costi dei rom a Roma
aggiunge un premio di 41.219 mc. cinque anni ha erogato in favore dell’Italia
A speculare sull’emergenza nomadi vi Cecilia Sgolacchia quasi 125 mil. di Euro di cui circa un terzo
sono anche i cittadini quando i campi destinato a politiche in favore della mino-
vengono trasferiti in suoli privati 4. Un La questione abitativa e sociale delle po- ranza rom e delle quali sembra non esserci
esempio è la trasformazione del camping polazioni rom è da oltre dieci anni in pri- traccia.
“Roman River” per ospitare i rom sgom- mo piano nell’agenda Capitolina e negli
berati dell’Ex Snia Viscosa e dal Casilino ultimi tre anni in quella nazionale con la Emergenza senza fine
900 5 in un “villaggio della solidarietà”. Se- dichiarazione dello “Stato di emergenza” Dal 2008 ad oggi a Roma gli interventi
condo i dati forniti dalla Regione Lazio, il nel 2008. Ma in un decennio di interventi effettuati dalla Prefettura e dall’Ammini-
Comune ha versato al camping, gestito da mirati, le condizioni di vita dei rom non strazione non hanno ottenuto risultati
un privato, 7 euro al giorno, per comples- sono mai migliorate e il problema si è ri- adeguati e l’emergenza è stata annualmen-
sivi 1.449.000 euro/anno. Va rilevato che proposto negli stessi termini al succedersi te prorogata e rifinanziata. Si parla di ci-
gli ospiti lamentano l’assenza di acqua po- delle differenti amministrazioni, con inve- fre molto alte: il Sindaco ha affermato che
tabile, di energia elettrica nel corso delle stimenti che superano le stime ufficiali. durante la sua amministrazione sarebbero
24 ore, la dimensione esigua dei container stati spesi 31 mil. di euro4 che sono solo
tra i 14 e 23 mq rispetto alla composizione Quali fondi europei? una parte degli stanziamenti. Ma a quan-
del nucleo familiare (oltre 7 persone)6. L’Unione Europea promuove molti pro- to ammontano queste cifre? Per il primo
grammi di finanziamento per lo sviluppo anno di emergenza il Governo e il Comu-
e l’attuazione di politiche sociali in favore ne di Roma hanno erogato 23 mil. di euro
degli immigrati e delle minoranze etniche. destinati ad affrontare il disagio socio-abi-
Il diffuso disagio sociale della popolazio- tativo dei rom e spesi per ristrutturare e al-
ne rom e le discriminazioni subite in molti largare parte dei campi attrezzati esistenti,
stati membri hanno spinto l’Ue ad inaugu- per smantellare insediamenti spontanei,
rare nel 2005 il Decennio dell’Inclusio- per le bonifiche delle aree sgomberate e
ne dei rom: una piattaforma di incontro, per l’assistenza sociale5. Secondo quanto
sviluppo e aiuto economico alla quale il affermato dal Prefetto sono stati messi a
Governo Italiano non aderisce, preferen- sua disposizione, nel 2010, 19 mil. di euro
do partecipare a bandi e iniziative meno dal Ministero dell’Interno, 5 mil. dalla Re-
specifici. Partecipando a progetti per l’in- gione Lazio e altri 8 mil. dal Comune per
1. Amnesty International sezione italiana, clusione dei soggetti svantaggiati per il un totale di 32 mil., di cui alla data del 5
Amnesty International sollecita le autorità
italiane a porre fine agli sgomberi forzati dei periodo 2007-2013, l’Italia ha ottenuto dal ottobre 2010 ne erano stati spesi meno del-
rom, 11.3.10: http://www.amnesty.it/flex/cm/ Fondo Sociale Europeo Fse uno stanzia- la metà; nonostante ciò è stata richiesta la
pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3175 . mento di 15 milioni di euro. Le iniziative proroga del commissariamento e un nuo-
2. A. Foschi e R. Iori, I palazzinari di via
Gordiani, “il manifesto”, 23.12.07, a favore dei rom rappresentano almeno il vo finanziamento di 20 mil. per il 2011.
Riccardo Iori, Dietro lo sgombero l'affare 27% del budget complessivo1. In un’audi- Per l’emergenza nella Capitale sono stati
mattone, "il manifesto", 10.02.08.
3. Sul finire degli anni ‘90, durante la giunta
zione parlamentare2 il prefetto Mario Mor- stanziati 75 mil. di euro in tre anni, ne sa-
Rutelli, l’Arch. dell’Ater, M. Masi redasse cone ha affermato che l’Italia per l’anno rebbero stati spesi meno della metà senza
un progetto di villaggio sperimentale 2010 ha percepito oltre 107,5 mil. di euro riuscire a contenere l’emergenza e gli oltre
ed ecosostenibile per i rom Luvara
che abitavano la baraccopoli di via dei per finanziare le politiche per i richieden- 40 mil. che sarebbero ancora a disposizio-
Gordiani. Il progetto seppure finanziato ti asilo, i rimpatri coattivi e volontari e i ne del Prefetto sembrerebbero non essere
dalla Regione Lazio e dal Comune di programmi di integrazione rivolti ai cit- sufficienti. Ma come vengono investiti?
Roma, non fu mai avviato e il campo fu
così realizzato con gli attuali container. tadini terzi che si aggiungono dunque a
4. M. Bonaccorsi e R. Vazzana, Sui rom quelli stanziati dal Fse. L’utilizzo di questi Le voci di spesa
si fanno i milioni, “Left” 18.2.11 fondi da parte del Governo e delle ammini- La realizzazione di un nuovo insediamen-
5. Daniele Nalbone, Inscatolati nel Camping
River. Che fine fanno i soldi per i rom, strazioni locali non è definibile, bilanci e to nasce dall’esigenza di ricollocare perso-
“Liberazione”, 10 febbraio 2011 http:// note di spesa non sono stati resi pubblici e ne provenienti dagli sgomberi dei grandi
esserecomunisti.it/index.aspx?m=77
nonostante in questi anni siano state pre- campi abusivi e dall’assenza di alternative
&f=2&IDArticolo=34442&lang=ita
6. Il proprietario del River è stato anche sentate istanze e interrogazioni agli orga- reali al rimpatrio e ai centri di assistenza
presidente della cooperativa Chebesà ni di riferimento, non è stata data nessuna temporanei. I villaggi attrezzati sono cam-
scsrl Onlus, attualmente in fallimento,
la quale, durante la giunta Veltroni,
risposta ufficiale. Solo 7 mil. di Euro, stan- pi di container localizzati in siti distanti
aveva ottenuto l’appalto per i lavori alle ziati nel 2007 per un piano triennale di dai centri abitati, spesso non urbanizzati
infrastrutture del campo di Salone e di scolarizzazione dei bambini e dei ragazzi e soggetti a vincoli di vario tipo, e sono
Villa Troili. D.D. n 820 del 25.03.2003
Dip. V Ufficio Nomadi, D.D. n° 1867 del rom, sono rintracciabili nelle attività del realizzati con parametri urbanistici che
16.06.2004 Dip. V Ufficio Nomadi. Dipartimento servizi educativi e scolasti- dovrebbero adeguarsi alla normativa per
URBANISTICA INFORMAZIONI | 41
i villaggi turistici ma che somigliano più La sistemazione in via Amarilli costa 20 giustificata dai risultati ottenuti: si è pun-
agli standard fissati per le situazioni di euro al giorno pro capite11, si può suppor- tato su azioni immediate che dessero l’im-
emergenza. re una spesa simile per il centro di via Sa- pressione di una politica del fare più che
Semplificando i passaggi che ne determi- laria12, mentre quella al Camping Roman del parlare. La popolazione rom continua
nano la costruzione, cerchiamo di valutar- River 7 euro al giorno. Il Camping Roman a vivere in condizioni disumane e i nuovi
ne i costi: River è stato trasformato in un centro di campi detti “villaggi attrezzati” sono inse-
! sgombero: non si conosce l’entità di accoglienza nel 2004 e ha una media di diamenti precari dove l’assistenzialismo
spesa per lo smantellamento di un 400 abitanti, facendo una stima l’Ammini- del sistema sociale non promuove l’auto-
campo a Roma, facendo un confronto strazione ha versato in 7 anni circa 7 mil. nomia personale. Confrontando i censi-
con Milano che dal 2006 al 2010 ha di euro per la gestione del campeggio. Si menti dei campi degli ultimi dieci anni si
speso 2 mil. di euro, si può affermare può quindi stimare che per la realizzazio- riscontra che la media delle presenze uffi-
che uno sgombero costa dai 15 ai 20 ne, l’adeguamento dei campi e la diaria dei ciali a Roma è di 6.000 persone alle quali
mila euro6; centri di accoglienza dal 2001 siano stati vanno aggiunti almeno altri 2.000 rom che
! suolo: non sempre i terreni dove sor- spesi oltre 60 mil. di euro ma si tratta solo sfuggono ai controlli per paura di carcera-
gono questi campi sono di proprietà di una parte delle spese che hanno com- zioni e rimpatri forzati, si parla quindi di
dell’Amministrazione che si trova portato le politiche assistenziali finora circa 8.000 rom. Nei container dei villaggi
quindi costretta ad affittarli da privati messe in atto13. attrezzati i rom hanno a disposizione circa
o a comprarli. Un esempio è il campo 5 mq pro capite, più del minimo standard
di Castel Romano7 per il quale sono Sorvegliare e gestire internazionale per le situazioni di emer-
stati spesi annualmente 240.000 euro Le soluzioni abitative esposte gravano genza (3,5 mq) ma molto meno del mini-
fino all’acquisto dell’area costato al sull’amministrazione anche per quanto ri- mo stabilito dalla legge nazionale per le
Comune 1.515.766 euro; guarda gli aspetti legati al funzionamento unità abitative (14 mq). Realizzare 1 mq di
! lavori: secondo le dichiarazioni del degli insediamenti (gestione, manutenzio- ERP a Roma costa circa 1.200 euro, se si fos-
prefetto Pecoraro il costo per la realiz- ne ed interventi ambientali come smalti- sero fatti confluire gli stanziamenti per i
zazione di un nuovo campo è di circa mento rifiuti, bonifiche e disinfestazioni) rom in piani per la casa si sarebbero potuti
7 mil. di euro; contrariamente alle che ammontano a circa 23 mil. di euro14. costruire 118 mila mq di residenze, quasi
previsioni del Piano Nomadi, Aleman- La sorveglianza è una delle voci di spesa 15 mq per ognuno degli 8.000 rom, che sa-
no nei suoi primi tre anni di mandato, che più contribuisce a garantire consensi rebbero potuti aumentare sperimentando
non ha realizzato nuovi insediamenti elettorali e ad aumentare i costi. Secondo pratiche partecipative e di autocostruzio-
ma ha ampliato e densificato gli esi- quanto affermato dal prefetto Pecoraro per ne, come dimostrano esempi di buone pra-
stenti con una spesa che supera i 3 i servizi di vigilanza si spendono 3 mil. di tiche realizzati in altre città italiane.
mil. di euro8; euro l’anno di cui circa una metà destina-
! unità abitative: i moduli9 installati nei ta all’acquisto e all’installazione di presidi
villaggi attrezzati costano all’Ammi- fissi quali telecamere e postazioni di sor-
1. Un aumento di questo budget è dato
nistrazione circa 10.000 euro l’uno; veglianza fornite di monitor e adsl. All’in- dalla partecipazione ad altri programmi,
a Roma se ne contano almeno mille, terno di ogni villaggio sono presenti dei EQUAL e KNE, per l’integrazione e
l’inclusione dei migranti con corsi di
considerando anche i moduli acqui- presidi sociali gestiti da differenti associa-
formazione e inserimento lavorativo.
stati in passato e ora dismessi, si può zioni che dal 2001 hanno ricevuto più di 2. Comitato parlamentare di controllo
valutare che la spesa sostenuta superi 15 mil. di euro per svolgere attività mirate sull’attuazione dell’Accordo di Schengen.
Seduta del 10.11.09. Indagine conoscitiva
i 10 mil. di euro per strutture di rapido a migliorare le condizioni di vita dei rom sulle nuove politiche europee in materia di
degrado e non più riutilizzabili. e favorirne l’integrazione. L’inefficacia di immigrazione. Audizione Prefetto M.
Come già accennato esistono altre solu- questi programmi ha portato nel dicembre Morcone, Dip. libertà civili e immigrazione,
Ministero dell’Interno, http://www.
zioni offerte dal Comune per quei nuclei 2010 alla firma di un protocollo di intesa camera.it/470?stenog=/_dati/leg16/lavori/
familiari che, pur accettando l’assistenza che prevede a partire dal 2011 il passaggio stenbic/30/2009/1110&pagina=s020
e la dipendenza dalle condizioni dettate della gestione di tutti gli insediamenti alla 3. Il programma ha riportato successi
nella frequenza e nel raggiungimento
dall’Amministrazione, si sono opposti al Croce Rossa Italiana. Tenendo conto della degli obiettivi scolastici che sono però
trasferimento nei villaggi attrezzati. Que- parzialità dei dati esposti, si può sostenere in calo a causa del sempre più frequente
sti pochi aventi diritto sono stati sistema- che sorveglianza e gestione siano costati sradicamento dei minori dalle realtà in cui
sono cresciuti e integrati e del trasferimento,
ti nei Centri di accoglienza temporanea, in dieci anni ben oltre 47 mil. di euro. in seguito agli sgomberi, in ambienti alieni e
Camping Nomentano di via Cesarina e segreganti. “Un mondo a colori - Emergenza
Nomadi” 3/01/2009 Rai3; Comune di Roma,
Camping Roman River di via Tenuta Picci- Costruire case sarebbe Dipartimento servizi educativi e scolastici.
rilli10, nell’ex cartificio di via Salaria e nel molto più economico 4. "Complessivamente tra il 2002-07
C.E.R. di via Amarilli. L’amministrazione Le stime sostenute da Alemanno si annul- sono stati spesi 50 mil. e 31 durante la
nostra gestione. Ma i risultati sono stati
versa ai gestori una quota giornaliera per lano di fronte ad un conteggio totale che inadeguati" cit. del sindaco Alemanno
ogni rom, differente per le due tipologie. supera i 141 mil. di euro, una cifra non in "La Repubblica RomA.it" 10.03.11.
42 | URBANISTICA INFORMAZIONI
5. Associazione 21 luglio, report Esclusi con incalcolabili benefici sul piano socia-
e ammassati - Il Piano Nomadi di Roma:
Savorengo Ker
le e con notevole risparmio economico ri-
un muro che divide i bambini dai loro
diritti, Roma, Novembre 2010 spetto a un cantiere tradizionale e soprat-
Azzurra Muzzonigro
6. D. Coseanu, Lettera 43 - Quotidiano online tutto al container, la risposta che viene
indipendente, “I rom? Meglio le case”, 9.02.11, È possibile costruire una casa allo stesso normalmente data dal Comune all’abitare
http://www.lettera43.it/attualita/8186/i-
rom-convengono-le-case.htm costo di un container? Ed è possibile fare dei rom. I migliori costruttori del campo,
7. L’area è all’interno della riserva naturale in modo che sia la comunità stessa a co- scelti all’interno delle quattro comunità,
di Decima Malafede, per realizzare
struirsi le proprie case? Queste due sem- decidono di partecipare alla sua costru-
l’insediamento i vincoli fissati dal PRG
sono stati derogati in virtù dello stato plici domande sono state alla base di quel- zione con l’idea di dimostrare all’ammini-
di emergenza causando nel corso degli lo che è stato Savorengo Ker / La Casa di strazione che un’alternativa ai container,
anni la definitiva compromissione a
livello naturale dell’area, rendendola
tutti, un processo partecipativo per la co- non solo è possibile, ma è praticabile. Il ri-
appetibile per future speculazioni edilizie. struzione di una casa sperimentale in au- sultato è una casa prototipo di 70 mq, con
Riguardo l’intera vicenda si rimanda al tocostruzione, che ha avuto luogo a Roma gli stessi costi di un container di 32 mq2.
servizio: “Un mondo a colori - Campi
rom: chi ci guadagna?” 23.06.09 Rai3 nell’insediamento informale rom del Ca- Ma oltre ai costi, le qualità che questa
8. A questi si aggiungono 1,5 milioni di silino 900, durante il mese di Luglio 2008. azione dimostrativa mette in luce sono
euro spesi per indagini archeologiche In quell’anno in Italia, in seguito a violen- diverse.
del campo di La Barbuta, dove sorgerà
un nuovo villaggio attrezzato al ti fatti di cronaca, una grande attenzione Savorengo Ker è una casa legale che garan-
posto dell’insediamento esistente. mediatica investe l’opinione pubblica con tisce l’abitabilità per i residenti, a differen-
9. Si tratta di prefabbricati in lamiera su la cosiddetta “questione rom”, lasciando za del container che, come le baracche e le
ruote o container ad uso abitativo, spesso
già usati, le cui dimensioni variano poco spazio alla tolleranza e al dialogo. roulotte non ha abitabilità: un passo fon-
dai 18 mq ai 24 mq, l’assegnazione Il Casilino 900, era in quel momento il damentale verso il riconoscimento della
dovrebbe rispondere al criterio di un
modulo ogni massimo 6 persone ma in
più grande insediamento rom informale cittadinanza e dei diritti. Se per esempio
diversi sopralluoghi nei campi sono stati di Roma, abitato da circa 800 rom, tra cui si viene sgomberati da una casa si possono
incontrati nuclei familiari di 8/10 persone circa 250 bambini, provenienti da Bosnia, avere 10 punti per accedere all’assegna-
che vivono nello stesso container.
10.Entrambi i camping sono attrezzati Montenegro, Macedonia e Kosovo. Il pro- zione dell’edilizia pubblica, mentre i con-
con moduli abitativi su ruote getto che nasce dall’incontro fra le quat- tinui sgomberi dai campi non hanno mai
a spese del Comune di Roma e tro comunità e Stalker, in occasione del permesso ai rom di avere vantaggi nelle
sono gestiti dai proprietari.
11.Associazione 21 luglio, “REPORT CASILINO seminario di ricerca Plans&Slums svolto graduatorie.
900 - Parole e immagini di una diaspora nel Febbraio 2008: un itinerario attraver- Allo stesso tempo Savorengo Ker si presen-
senza diritti”, Roma, Febbraio 2011 so gli insediamenti rom di Roma, Serbia e ta come una casa vera e propria, non è una
12.Nell’Assestamento di Bilancio 2010 del
Comune risultano 1,5 milioni di euro per Macedonia, volto alla comprensione del- casa nomade, con caratteristiche di tempo-
la manutenzione degli immobili di via la dimesione dell’abitare rom attraverso raneità o mobilità come un camper o una
Salaria. Associazione 21 luglio, report “La
l’Europa1. roulotte, ma ha fondamenta radicate nel
casa di carta. Il Centro di Raccolta rom di
via Salaria 971. Roma”, Maggio 2011. Osservando le case costruite dai rom stes- terreno. Dichiara apertamente che i rom
13.Sono incluse le utenze a carico del si nel campo Casilino 900, si comprende a Roma vogliono stabilizzarsi, non voglio-
Comune: negli insediamenti sono installati
contatori collettivi ma solo in alcuni come siano presenti fra gli abitanti le ca- no più essere considerati “nomadi”.
campi gli abitanti versano una quota pacità tecniche per realizzare abitazioni Un altro fattore di grande rilievo è che si è
forfettaria con una ricaduta a carico di qualità, con tipologie altamente flessi- riusciti, durante la sua progettazione e la
dell’Amministrazione di più di 10 milioni
di euro in meno di dieci anni. Solo nel 2007 bili ed espandibili in base alle esigenze de- sua costruzione, a mantenere un processo
l’Amministrazione ha speso 6 milioni di gli abitanti e alla crescita delle loro fami- creativo costantemente aperto e indeter-
euro per le forniture di gasolio nel campo di glie. Ne nasce l’idea di provare a realizzare minato. È il risultato dell’incontro di due
Castel Romano. Un mondo a colori - Campi
rom... cit.; Associazione 21 luglio “REPORT un modulo abitativo in autocostruzione, culture diverse che decidono di mettersi
CASILINO...” op. cit. ; S. Cortelletti... op. cit.
14.M. Bonaccorsi e R. Vazzana,
inchiesta PRIMOPIANO, http://www.
arcisolidarietaonlus.eu/content/
sui-rom- si-fanno-i-milioni.
Savorengo Ker. La casa di tutti, foto di gruppo, Casilino 900, Roma luglio 2008
URBANISTICA INFORMAZIONI | 43
bilmente il permesso ufficiale per costrui-
re non sarebbe stato concesso, e Savorengo
Ker non sarebbe mai esistita. Seppur nella
sua breve vita, La casa di Tutti ha invece
lasciato una traccia in tutti coloro che
hanno partecipato alla sua costruzione, in
tutti coloro che hanno capito il suo valore
e la sua forza, ha instillato il seme della
tolleranza, del potere di collaborazione e
ha dimostrato che è possibile immaginare
un futuro diverso, insieme.
44 | URBANISTICA INFORMAZIONI
tiva, l’assenza di un lavoro stabile e la salute. maniera semplice e spontanea, anzi sono pro-
Metropoliz. Fuori i campi
Fino a quel momento abitano nel “ “Canalone cessi molto complessi, ma si inizia ad intra-
Francesca Broccia, Adriana Goni di Centocelle”, baraccopoli di cartone e lamiera, prendere un percorso diverso3. Con il tempo
Mazzitelli senz’acqua ne luce, piena di topi, infangata d’inver- che passa, cambia anche lo spazio. Nell’ulti-
no e senza un filo d’aria di estate”. Nella discus- mo periodo molti iniziano a costruirsi una fi-
Negli ultimi anni la città di Roma ha visto una sione sulla condizione abitativa, la comunità nestra, se non la porta della propria abitazio-
quantità inedita di sgomberi e persecuzioni elabora un pensiero condiviso sulle prospet- ne, verso l’esterno. Come alcuni dicono è per
alle comunità rom, non riconoscendo le stra- tive future basato su quattro punti fonda- avere più luce in quanto il capannone è mol-
tegie d’insediamento informali, ormai note mentali. (Bove et alter 2010): a) il rigetto delle to buio ed anche perché forse si è sempre stati
in tutte le periferie del Sud del Mondo, che condizioni attuali b) il rigetto della prospettiva di abituati a spazi molto aperti e quindi più lu-
non vengono subito cancellate, ma capite e vita all’interno dei “campi nomadi attrezzati”, c) minosi. Questo cambiamento avviene a circa
valorizzate in quanto faticosa organizzazione il riconoscimento della propria vita come stanziale un anno e mezzo dal loro arrivo nella fabbri-
sociale e di adeguazione fisica di alcuni spa- d) e la conseguente necessità di abitare in una casa. ca e potremo anche leggerlo come indice di
zi nella ricerca di condizioni di vita migliori. Una comunità rom di ridotte dimensioni en- un investimento nella propria abitazione. Da
La società italiana ancora non si è messa ad tra cosi a dialogare per prima volta a Roma, un’altra parte si evidenzia la necessità di non
affrontare con decisione il problema dell’in- con uno dei movimenti di lotta per la casa, i rimanere più chiusi dentro. Se in un primo
clusione sociale di queste popolazioni, prope- Blocchi Precari Metropolitani1, e diventa em- momento in cui non si conosceva né il luogo
deutica ad una convivenza che metta in gioco blema di ragionamenti a scala urbana, contro né tanto meno il resto degli abitanti e ci si era
la parte benestante della società e la fascia di la precarietà e per l’integrazione e la convi- organizzati per “difendersi” dall’esterno, col
popolazione che rimane marginale ai mec- venza urbana. Dagli incontri con gli architet- tempo ci si apre al resto della fabbrica e dei
canismi di inserimento socio-economico at- ti Rosella Marchini e Antonello Sotgia, due suoi abitanti, e in forma graduale anche al re-
tuali. Tanto meno della necessità di ragionare nomi storici della contro-urbanistica, emer- sto della città. Oggi, ad esempio, una famiglia
in termini di Città Meticcia, e di convivenza gono le proposte per costruire 200 alloggi, in non vive più nel capannone e si è trasferita
culturale tra i diversi gruppi etnici. applicazione della delibera del 2007 che con- nella “palazzina gialla4, a fianco, abitata da
La storia dei rom di Metropoliz, una ex-fabbri- sente di trasformare i capannoni industriali altri occupanti italiani, eritrei e marocchini.
ca di salumi, occupata nel marzo 2008, è in sé dimessi in edifici residenziali. A detta del capofamiglia di questo nucleo ora
una storia emblematica di come alcuni movi- la sua famiglia sta molto meglio per diversi
menti sociali, associazioni locali e università, motivi tra cui il fatto che le sue figlie adole-
hanno cercato di sostenere ed ascoltare una Organizzazione sociale e scenti possono vedere soddisfatta la loro ne-
comunità rom, che non voleva andare nei mutamento dello spazio cessità di uno spazio individuale5. Abitando
campi. Luoghi isolati, freddi, dove gli abitanti Quando si trovavano nel canalone vi era un al capannone tutti insieme spesso la sera non
sono ridotti a semplici utenti, senza voce e di- “capo” che si occupava della gestione pratica poteva rilassarsi come voleva dopo una gior-
ritti per opporsi ad un controllo smisurato ed del campo, nella fabbrica questo ruolo non è nata di lavoro, c’era la musica e le chiacchiere
una criminalizzazione a priori della loro vita più centrale. Da una parte perché l’associa- di tutti e lui aveva bisogno invece di silenzio
quotidiana. Loro sapevano cosa li aspettava zione Popica ha negoziato direttamente con e tranquillità. Parallelamente a questo sposta-
ai campi, volevano una vita migliore e fuori le famiglie la sistemazione delle case e le re- mento fisico lui partecipa di più agli incontri
delle telecamere, schedature, stravolgimen- gole interne di convivenza all’interno del ca- con gli altri, e anche le donne della famiglia
to dei ritmi dei propri bambini, o controllo pannone. Da un’altra parte perché si rappor- hanno dimostrato un’apertura maggiore e un
eccessivo sulle loro strategie economiche di tano con il resto dell’occupazione formato dialogo con i loro vicini. Questa potrebbe es-
sopravvivenza come la raccolta e la classifica- da abitanti africani, sudamericani e dell’est sere una prima contaminazione di un abitare
zione di ferro o di vecchi materiali. Ma Me- europeo, tramite un’assemblea (solitamente diverso nel quale i rom iniziano a scegliere,
tropoliz, non è ancora un posto da favola per sono separate tra gruppo rom e resto degli uscire in una certa misura dal vivere in forma
loro, la mancanza di sostegni statali diretti abitanti) in cui si discutono i problemi all’in- collettiva nel gruppo tutta la giornata.
nella costruzione di case di buona qualità, o terno della fabbrica.
un’attenzione particolare all’inserimento la- Una volta assegnato lo spazio ad ogni nucleo La vita quotidiana a Metropoliz
vorativo, finanziando corsi e sostenendo nei familiare, ognuno inizia l’autocostruzione La mattina gli uomini escono chi con la bici,
primi anni forme economiche coerenti alle della propria abitazione con i materiali che chi con la macchina o con il camion per an-
loro competenze e abilità, fanno si che il pro- preferisce. C’è chi si costruisce la cucina den- dare al lavoro (in genere raccolta di materiali
cesso sia particolarmente lento. tro la casa, e chi fuori, ognuno si sente libero dai cassonetti) per fare ritorno a casa verso la
di pensare come vorrebbe la sua casa, contan- sera o per pranzo e poi riuscire nel pomerig-
Un po’ di storia do sul sostengono tecnico degli architetti di gio. Le donne invece la mattina accompagna-
Nel 2008 la comunità di rom Romeni di via Popica2. Vengono date delle regole e ci si orga- no i bambini a scuola e poi tornano a casa per
di Centocelle inizia un percorso di riflessio- nizza per i turni delle pulizie dello spazio co- dedicarsi alla pulizia della casa o dello spazio
ne con l’Associazione Popica Onlus, su tre mune. Né la gestione della convivenza né la comune a seconda dei turni, oppure alla la-
problemi fondamentali; la condizione abita- gestione dello spazio comune avvengono in vorazione del materiale di riciclo trovato dai
URBANISTICA INFORMAZIONI | 45
mariti come per esempio il filo di rame dei cavi
elettrici. Nel pomeriggio vanno a riprendere i
propri figli a scuola, quando ritornano, soprat-
tutto nei mesi invernali in cui il buio arriva
prima, troveranno anche i propri mariti e si de-
dicheranno alla preparazione della cena. Gli uo-
mini che rimangono a casa nel pomeriggio siste-
mano i materiali di riciclo o fanno dei lavori per
la manutenzione della casa. La sera spesso si sta
tutti insieme nello spazio di fronte le case priva-
te, intorno al fuoco durante l’inverno o a cercare
un filo d’aria durante i mesi estivi. I bambini al
ritorno da scuola giocano in tutta la fabbrica,
sono i più liberi di movimento ed autonomi ri-
spetto ai bambini delle altre nazionalità. A volte
disposti come lei a costruire la città meticcia del
futuro.
Perché questa ex- fabbrica di Via Prenestina sta
costruendo un movimento culturale e di soste-
gno intorno a sé, cercando di affrontare la te-
matica della nuova città precaria e marginale,
insieme ad altri attori. Una delle sfide aperte è
quella di ripensare l’abitare, e le politiche di pia-
nificazione e sostegno all’integrazione di queste
realtà nella città, che riescano a far convivere la
dimensione abitativa con quella lavorativa, so-
ciale e culturale.
4
i conflitti vengono anche dal fatto che per loro
non ci sono barriere e giocando si permettono
di trasgredire tutti gli accordi impliciti sull’uso
degli spazi comuni6. Queste differenze tra le di-
verse famiglie hanno creato dei conflitti che in 1. BPM, Blocchi Precari Metropolitani è
una rete di precari, studenti e migranti
alcuni momenti sono arrivati ad avere delle vere che rivendica il diritto all’abitare,
e proprie lotte fisiche in difesa di diverse con- all’accoglienza, al reddito e alla cultura.
cezioni sull’abitare comune nell’occupazione. 2. In America del Sud si chiamano “architetti
di comunità”, sono fondamentali per
Ci sono ancora molti punti interrogativi su un migliorare le condizioni costruttive in
modo di organizzazione nuovo che nasca tra il contesti informali. In questo caso gli
architetti sono M. di Maggio e A. Valentini
vecchio sistema che avevano nel campo e il siste- 3. Esempio di questo potrebbe essere la
ma assembleare dei movimenti di occupazione. gestione dello spazio antistante il capannone.
Mentre la scolarizzazione dei bambini è coperta Esso infatti veniva utilizzato come punto
di appoggio per l’accumulo di materiali
da fondi del comune e la gestione politica, cioè da riciclare favorendo così la vendita
la negoziazione per la permanenza dell’occupa- di una quantità maggiore (materassi)
zione in questo posto, è gestita dal movimento direttamente all’acquirente senza passare
dall’intermediario. Questo però creava
di lotta per la casa BPM, rimane scoperta la co- non pochi problemi di igiene per cui
struzione di processi virtuosi di avvicinamento l’associazione Popica ha chiesto loro di non
tra rom e altri che con poche risorse cercano di utilizzare lo spazio in maniera diversa. Il
cambiamento della gestione dello spazio ha
fare i gruppi prima menzionati. portato ad un cambiamento della gestione
della quotidianità e del loro lavoro.
4. Come ci racconta l’architetto Di Maggio,
Processi d’integrazione con la città dall’inizio si è pensato di trovare spazi più
L’università di Roma Tre sta costruendo una larghi e comodi per le famiglie, esiste un piano
mappatura dei vari centri culturali e associa- che potrebbe raggiungere uno spostamento
graduale di tutte le case rom, all’interno della
zioni del quartiere vicino di Tor Sapienza. L’e- fabbrica, intervista F. Broccia, Giugno 2011.
sperienza della scuola di italiano fa sperare che 5. Essendo nell’età in cui molte ragazze si
sviluppando attività vicine all’occupazione di sposano lui dice di essere più tranquillo
sapendo che loro hanno un loro spazio
taglio culturale, artistico o formativo gli abitan- e possono continuare a studiare.
ti di Metropoliz riescano a trovare una forma di 6. In molte occasioni i genitori di altre
integrazione diversa con la città7. Una ragazza nazionalità disapprovano questa libertà
accusando i genitori di non occuparsi della
rom di 25 anni con una figlia di 6 anni che ha pericolosità fisica del posto così come
partecipato a tutto il percorso di scuola serale i giochi violenti o di carattere sessuale
per il conseguimento della licenza media ha che sviluppano in età troppo precoce
per la cultura delle altre nazionalità.
avuto l’opportunità di uscire dalla casa occupata 7. Come propone C. Geertz per capire
verso la città. Ci sono stati dei momenti di rab- un’altra cultura bisogna osservarla da
vicino, e convivere, finché si conoscono
bia e sconforto, ma la sua determinazione per i diversi sguardi che si hanno sulle stesse
arrivare fino in fondo a quella strada l’hanno cose. Ad oggi i pregiudizi, in particolare
spinta a frequentare la scuola al tiburtino dove nei confronti dei rom a Roma, non
permettono di creare questi luoghi in
ha conosciuto altri immigrati e si è sentita accol- cui le culture si guardino con curiosità e
ta da una comunità più grande di nuovi italiani condividano dei momenti conviviali.
46 | URBANISTICA INFORMAZIONI
47. Rassegna urbanistica
Antonio Iazzetta
Il Pru Salicelle, Comune di Afragola
La rassegna urbanistica propone I programmi di recupero urbano si presenta- tro sociale, Mercatino Rionale; realizzazione
casi e riflessioni in merito alle no come strumento per trasformare tessuti di una pista ciclabile in grado di consentire
urbani consolidati e degradati per favorire il collegamento delle differenti aree del quar-
opportunità offerte dai piani per avviare
una più equilibrata distribuzione dei servizi e tiere; sistemazione delle aree destinate a par-
politiche interessanti il recupero e delle infrastrutture e migliorare la qualità am- cheggio scoperto;
la riqualificazione, l’uso consapevole bientale e architettonica dello spazio urbano, Nell’ambito del Programma esecutivo, l’Am-
della risorsa suolo e la dimensione al fine di eliminare le condizioni di abbando- ministrazione, a fronte di un investimento
paesaggistica. no e di degrado edilizio, ambientale e sociale pubblico regionale pari a Euro 3.692.662 è sta-
che investono le aree urbanizzate. ta in grado di programmare interventi, alcuni
Il Pru di Afragola come leva per la
Il Comune di Afragola in data 22 maggio 2007 dei quali già in fase di realizzazione, il cui va-
ristrutturazione e rivitalizzazione
ha sottoscritto con l’amministrazione regio- lore complessivo è pari a 9.319795,33.
di alcune funzioni urbane primarie nale il Protocollo d’Intesa per la realizzazione Il Comune di Afragola, infatti, come previsto
preesistenti nell’area e soggette nel del Programma di Recupero Urbano. Il Proto- dalle direttive regionali per la formazione
tempo a completo abbandono collo individua alcuni interventi di riqualifi- del Pru, avendo reperito ulteriori risorse di
Le aree a pianificazione differita come cazione costituenti il Programma Preliminare natura pubblica da spendere nell’ambito del
di Recupero Urbano che riguardavano un va- Programma, ha inteso garantire il compimen-
modello positivo per predisporre un
sto comparto urbano, denominato rione “Sa- to del processo riqualificatorio assicurando
piano: più pubblico e meno privato, di licelle”, contrassegnato da una forte presenza la copertura della quota di cofinanziamento
regole per le trasformazioni, consapevole di Erp realizzata nell’ambito del programma (prevista in una percentuale minima pari al
rispetto all’uso della risorsa suolo, Straordinario di edilizia Residenziale Pubblica 25%, come precisato dall’ art. 3 delle “Diretti-
attento al paesaggio, equo nella ex Titolo VIII L. 219/81, affetto da un marcato ve regionali per la formazione, approvazione
ripartizione della rendita. degrado ambientale e sociale. e finanziamento dei Pru) oltre che attraverso
L’Amministrazione comunale ha inteso at- l’utilizzo di finanziamenti propri anche di ri-
I Piani Territoriali della Comunità
tribuire al Programma esecutivo di recupero sorse derivanti da altri soggetti pubblici.
in Trentino, strumento in grado di urbano un respiro particolarmente ampio uti- Va precisato, che il Programma – così modi-
far diventare la tutela attiva e la lizzandolo, quale leva per la ristrutturazione, ficatosi nel tempo- è stato ricondotto ad una
valorizzazione delle qualità ambientali alcune funzioni urbane primarie preesistenti configurazione di conformità urbanistica agli
e paesaggistiche un processo sostenuto nell’area e soggette nel tempo a completo ab- strumenti vigenti, avvalendosi delle disposi-
bandono. Il Programma comprende: arredo zioni della Lr 16 del 22.12.2004, art. 27, riser-
da una effettiva partecipazione e
urbano e sistemazione spazi pubblici, recu- vandosi di praticare le sole modifiche ammes-
coinvolgimento delle Comunità di valle e
pero e riqualificazione estetico funzionale se al comma 3 dell’art.26 della stessa Legge.
dei rispettivi Comuni. degli spazi pubblici collettivi ivi compresi La sigla formale segna l’approvazione defi-
interventi di arredo urbano e sistemazione nitiva e, pertanto, lo svincolo delle risorse
del parco per i bambini; sistemazione delle finanziarie necessarie per la realizzazione
aree preposte a verde pubblico; la ristruttura- del progetto da parte dell’Amministrazione
zione degli immobili destinati a Centro per la regionale. L’intervento in questione mira,
Gioventù, prevenzione delle diverse forme di com’è noto, a restituire valenza riqualificato-
devianza sociale; Farmacia Comunale, Asilo ria all’intero quartiere Salicelle, consentendo
Nido, Poliambulatorio, Polizia di Stato, Cen- il conseguimento dei tanto auspicati obiettivi
URBANISTICA INFORMAZIONI | 47
di ricomposizione e recupero dell’ambito ur-
bano; il quartiere Salicelle ha, infatti, sempre Rassegna urbanistica
rappresentato un perno sostanziale del pro-
gramma di governo il cui interesse prima-
rio consiste nel restituire stardard di piena
vivibilità abbattendo il dilagante degrado
derivante da fenomeni di abbandono e van-
dalizzazione.
L’Accordo di Programma riprende i tratti es-
senziali tracciati dal Programma di recupero
urbano, in cui sono previste opere di trasfor-
mazione e valorizzazione urbana di immobi-
li e aree di proprietà comunale, che costitui-
Luis Manuel Marchetti
scono un rilevante patrimonio cittadino. La
riqualificazione della città riparte dai quar- Quarrata: le aree a pianificazione differita
tieri considerati più “difficili”, in cui domina-
no temi quali la sicurezza sociale e il miglio- Le aree a pianificazione differita (Apd) sono Il bando pubblico e le Apd, a tal proposito, si
ramento della qualità della vita individuale e porzioni di territorio potenzialmente edifica- inseriscono come modello capace di rispon-
collettiva. Con la sottoscrizione dell’Accordo bili, che caratterizzano fortemente il Regola- dere ai suddetti problemi, poiché mezzi in
si confermano le ferme volontà delle Ammi- mento urbanistico (Ru) di Quarrata, approva- grado di rigenerare risorse finanziarie pub-
nistrazioni Comunale e Regionale di dare to il 31/7/08 ai sensi della Lr Toscana 1/2005. bliche dai processi di trasformazione urbana.
corpo agli interventi descritti, individuando, Si collocano entro i Limiti di crescita urbana Ad ogni bando, infatti, il Comune può deci-
tra l’altro, una fattiva tempistica per la loro del Piano strutturale e pertanto si prestano dere quali ambiti privilegiare per ottenere un
attuazione, che prevede, a seguito della valu- come aree deputate a nuove trasformazioni ritorno di pubblica utilità.
tazione positiva da parte dell’Ente Regione, urbanistiche. Ad esse il Ru non attribuisce Ciò dipende dalla linea di indirizzo che in
l’avvio dei lavori già dai primi mesi del 2011. potenzialità edificatoria, ma prevede alcu- quel determinato momento la Pubblica Am-
Il vasto intervento di recupero sarà articolato ne limitazioni e modalità con cui una parte ministrazione si vuole dare e che, conseguen-
in 15 lotti, in cui si prevede l’innesto di fun- dell’edificabilità disponibile potrà in futuro temente, andrà ad incidere sul peso dei vari
zioni integrative di tipo sportivo quali cam- essere assegnata ad alcune di esse. parametri di valutazione del bando.
pi di pallavolo, o per il gioco dei bambini; Ciò avverrà entro i limiti del dimensiona- La flessibilità e la dinamicità che vengono a
un ruolo chiave sarà anche dato al verde del mento del Ru, mediante una procedura com- connotare l’elemento competitivo e compa-
quartiere, che si tradurrà in una risorsa per petitiva e comparativa del bando pubblico rativo, è perciò un buon risultato in rispo-
gli abitanti, difatti si prevede in primo luo- differito nel tempo. sta ad una società instabile e imprevedibile
go la sistematizzazione delle aree incolte ed Se osservato da diversi punti di vista, tale mo- come quella del momento: il bando, come
una rinaturalizzazione delle superfici, in cui dello pianificatorio presenta diversi elementi è stato accennato, si distanzia nel tempo e
attraverso manovre di bonifica, si impiante- positivi, quali: un piano più pubblico e meno per questo motivo permette di dare spazio a
ranno nuove specie vegetali per incremen- privato, un piano di regole per le trasforma- un continuo aggiornamento dei problemi e
tare la vegetazione e il patrimonio arboreo. zioni urbanistica e architettonica di qualità, quindi ad una continua ridefinizione degli
Disposto, a tutela di tutto ciò, un sistema di un piano consapevole rispetto all’uso della ri- obiettivi e delle priorità da perseguire.
irrigazione automatica, mentre uno specifi- sorsa suolo, un piano attento al paesaggio ed, I problemi di una città difatti non rimango-
co, compatto intervento mira a rendere fru- infine, un piano equo nella ripartizione della no stabili nel tempo: questi, più di prima, si
ibile l’attuale parco, allo stato vandalizzato e rendita fondiaria urbana. evolvono, cambiano aspetto e sfaccettature e,
impraticabile. La vastità del progetto tende Vista l’attuale situazione finanziaria in cui talvolta, prendono strade differenti rispetto a
a guardare non soltanto l’innesto di nuove le Amministrazioni Pubbliche riversano, quanto il Piano poteva prevedere. E’ impen-
funzioni, ma anche di recupero di immobili si osserva che tra questi punti, spicca senza sabile infatti che un Ru possa gestire o gover-
esistenti, di proprietà comunali, per la realiz- dubbio il tema della ripartizione della rendi- nare tutti i possibili mutamenti economici,
zazione di una serie di attrezzature e servizi ta fondiaria in quanto argomento di intenso sociali, etc. per tutta la durata dei cinque
quali il Centro per la gioventù, il mercatino dibattito nelle problematiche del governo anni del medesimo, soprattutto pensando
rionale, il Poliambulatorio ASL, la farmacia del territorio. che questi rimangano stabili o pressoché si-
comunale, il centro sociale, l’asilo nido. Si Oggi, infatti, la Pubblica Amministrazione ri- mili rispetto a quando sono stati analizzati e
porta così a compimento un progetto, teso sente dei problemi finanziari che, per ragioni prospettati.
a restituire dignità e benessere al quartiere e scelte del Governo centrale, portano alla ri- Specialmente oggi, la crisi economica e socia-
Salicelle, soggetto da troppi anni ad incuria duzione e all’annullamento delle attrezzatu- le sembra non trovare un limite. Prima della
e disinteresse da parte di soggetti pubblici e re collettive, dei fondi di garanzia all’edilizia Finanziaria del 2010, nessuna Amministra-
privati. residenziale sociale, etc. zione Pubblica poteva pensare che il Gover-
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no procedesse ad una così drastica azione di terebbe quel concetto di dinamicità che la Lr prevede che nella stessa misura proporziona-
taglio delle risorse pubbliche. 1/2005 aveva a suo tempo delineato per il Re- le dei diritti edificatori vi siano oneri relativi
La manovra governativa non permette ai Co- golamento urbanistico, reso oggi insufficien- alla cessione gratuita al comune di aree a de-
muni di governare molti ambiti dell’azione te dalla crisi economica. stinazione pubblica (quali sedi stradali, ver-
pubblica che garantivano, se pur con diffi- Il bando pubblico coniugato alle Apd, po- de pubblico, parcheggi pubblici, attrezzature
coltà, servizi collettivi, spazi e attrezzature trebbe pertanto superare tale mancanza, pubbliche o di interesse pubblico); obblighi
pubbliche, la residenza sociale, etc. identificandosi così come elemento aggiun- relativi alle eventuali quote obbligatorie di edilizia
In uno scenario economico in cui non è pos- tivo alla nuova idea di Ru. residenziale con finalità sociali1.
sibile aver alcuna certezza, il Ru potrebbe La possibilità di mettere in competizione le La potenzialità della perequazione unita
pertanto perdere il suo ruolo di piano opera- aree potenzialmente idonee attraverso le tra- all’elemento bando, potrebbe perciò genera-
tivo: un piano redatto e approvato anche fino sformazioni urbanistiche, non è rimasta un re nuove possibilità rispetto al problema del-
a tre anni fa (2008), cioè prima della crisi, po- esercizio teorico quanto, piuttosto un atto la coesione sociale.
trebbe oggi rivelarsi inefficiente, inadeguato, pratico: a Quarrata si è recentemente svolta Recentemente tale questione è stata affron-
rispetto a problematiche, istanze, necessità la prima gara competitiva e comparativa del- tata dal Tar Toscana2, in quanto alcuni pri-
nuove. le Apd. vati hanno dichiarato illegittimi i parametri
La conseguenza della situazione è l’inevitabi- In questa edizione, la Pubblica Amministra- quantitativi concernenti le aree da cedere al
le operazione di variante del Piano che, come zione ha messo a disposizione tutte le aree Comune per futuri utilizzi e le quantità di al-
è noto, ristabilisce i contenuti del Ru secondo disponibili Apd (compreso anche quelle di loggi da destinare alla residenza sociale. (Nta
le necessità del momento. carattere industriale), in modo che i propo- Ru Art. 54, comma 4, lettera b) e d)).
La modifica al Ru verrebbe dunque eseguita nenti delle stesse e non, potessero partecipa- La Corte regionale non ha accolta tale richie-
in modo che il Piano possa diventare stru- re attivamente. sta, esprimendosi nel seguente modo: “Anche
mento più attuativo e perciò meno rigido Per la definizione delle priorità il Comune ha in riferimento a questo ulteriore profilo la censura
rispetto alla versione iniziale. invece deciso di privilegiare la realizzazione non merita accoglimento.
Il modello delle Apd e del bando, a tal riguar- di importanti collegamenti viari finalizzati (…)Quanto alla cessione di aree, essa non appare
do, compiono la stessa operazione, poiché alla ricucitura del sistema infrastrutturale invece configurare la illegittimità prospettata in ri-
anch’essi comportano variante al Piano. esistente ed alla prima fase di sviluppo in- corso nella misura in cui, nel quadro di una valu-
A differenza della generalità dei casi, l’esem- sediativo della città; la cessione gratuita al tazione complessiva delle varie proposte, accanto
pio di Quarrata definisce regole valide per Comune delle aree necessarie al consegui- alla assegnazione di punteggi ai connotati “qua-
tutta la durata del Ru, quali la disciplina del- mento degli obiettivi evitando procedure di litativi” dell’offerta medesima, consente di valo-
le Apd e norme flessibili per l’evenienza del esproprio; la realizzazione di alloggi sociali; rizzare anche le disponibilità a cedere al Comune
momento, quali appunto l’assegnazione di- la realizzazione degli impianti sportivi o ver- aree che potranno essere utilizzate per migliorare
versa dei parametri di valutazione del bando: de pubblico. la qualità urbana o comunque a vantaggio della
in occasione di ogni gara l’Amministrazione, E’ interessante, a tal riguardo, osservare come collettività.”
infatti, decide quanta rendita fondiaria urba- già il Comune abbia evidenziato il problema La sentenza TAR a favore del Comune, po-
na e quanti terreni si debbano cedere gratu- della casa e delle aree da cedere all’Ammini- trebbe perciò aprire nuovi scenari in grado di
itamente al Comune, affinché quest’ultimo strazione. investire ancora una volta risorse pubbliche
possa utilizzarli come servizi, infrastrutture, Le due tematiche, infatti, sono oggi molto sui problemi della città, durante e dopo la cri-
etc. dibattute nel governo del territorio poiché si economica.
E’ tuttavia necessario che le scelte siano pre- presentano questioni aperte. Il Regolamento Urbanistico di Quarrata,
se anche in termini di quantità (standard) al Sul fronte della casa, per esempio, si registra quindi, propone nuove forme di governo del
momento dell’esigenza e non prima, come si sempre più una forte emergenza del servizio, territorio capaci di ristabilire l’azione pub-
sarebbe invece fatto nella normale prassi del- in quanto i Comuni non hanno più fondi da blica proprio perché il bando pubblico ne
la costruzione del piano. investire sugli affitti e sugli alloggi sociali di rappresenta e si trasforma nello strumento
Con il modello quarratino si osserva una nuova costruzione e ciò è la conseguenza di attuativo.
giusta calibratura tra il RU e i problemi della un ineludibile quadro nazionale incerto.
città, dove l’atto di governo del territorio si Sulle aree da cedere al Comune, invece, si
adegua alle contingenze economiche e socia- sottolinea l’insostenibilità dell’azione espro-
li del momento. priativa: dopo le sentenze della Corte Costi-
Con il modello delle Apd il Ru diventerebbe tuzionale n. 348 e n. 349 del 2007, l’esproprio
perciò certezza operativa, scavalcando “quel ha visto una minore e complicata applica-
limite” di Piano solamente disegnato. zione. Fortunatamente a tale soluzione si è
Il bando e le Apd anche se elastici, rimango- sostituita l’opzione perequativa, che ha deli-
1. Art. 16 comma 3 del regolamento n. 3/r.
no coerenti con l’impostazione generale del neato una via di uscita tra pubblico e privato.
2. Tribunale Amministrativo Regionale
Ru, senza alterarne le linee di fondo. La disciplina della perequazione, secondo la per la Toscana (Sezione Prima) sentenza
Così facendo, il modello quarratino comple- Lr 1/2005 e il regolamento attuativo n. 3/r, N. 00310/2011 REG. PROV. COLL
URBANISTICA INFORMAZIONI | 49
prescrizioni e previsioni ordinate:
Rassegna urbanistica ! alla conservazione degli elementi co-
stitutivi e delle morfologie dei beni
paesaggistici;
! alla riqualificazione delle aree com-
promesse o degradate;
! alla salvaguardia delle caratteristiche
paesaggistiche assicurando il minor
consumo di territorio;
! alla individuazione delle linee di svi-
luppo urbanistico ed edilizio compa-
tibili con i diversi valori paesaggistici
riconosciuti”.
Stefano Boato
Siamo ben oltre una visione vincolistica:
Paesaggio e Piano territoriale della Comunità non solo tutela attiva, ma anche pianifi-
cazione dell’intero territorio con indivi-
La Provincia Autonoma di Trento nel 2006 ma stesura del Codice del Paesaggio del duazione e verifica delle compatibilità e
con la legge sulle “Norme in materia di 2004 (vedi perimetrazione di ambiti ele- sostenibilità di insediamenti e infrastrut-
governo” ha ridisegnato il rapporto istitu- mentari “omogenei”, sistemi complessi, ture, anche con la “realizzazione di nuovi
zionale per mezzo di un significativo tra- Carta del Paesaggio e relative Linee Guida valori paesaggistici integrati e coerenti”.
sferimento (non delega) di funzioni agli ) avendo la Provincia Autonoma assunto Se c’è la volontà politica di applicare real-
enti locali. La legge istituisce 16 Comunità le indicazioni della Convenzione Europea mente prescrizioni come queste nei Piani
di Valle, queste tra l’altro devono redarre ma non le prescrizioni del Codice. territoriali delle Comunità, si può comun-
i Piani Territoriali delle Comunità, anche Ora però, a mio avviso, la principale que far riferimento alla Legge Provincia-
con finalità paesaggistiche, che costitui- possibilità di far decollare la rinnova- le del 2008 (che rivendica la competenza
ranno il livello intermedio tra la pianifica- ta esperienza dei Piani Territoriali della legislativa primaria in materia di tutela
zione provinciale e quella comunale. Comunità (dopo l’affossamento dei Piani del paesaggio nonostante la sentenza del-
Dopo la rinuncia a proseguire l’esperien- Comprensoriali) sta proprio nella capacità la Corte Costituzionale del 2007) la quale
za dei Piani Comprensoriali (negli anni della politica di innescare un grande pro- in particolare prevede l’approfondimen-
’90) ora si stanno attivando le prime ini- cesso innanzitutto culturale e sociale che to e l’interpretazione della Carta del Pa-
ziative di Valle per arrivare a vincere la riesca a far diventare la tutela attiva e la esaggio, la Carta di Regola del territorio
nuova scommessa sulla pianificazione so- valorizzazione delle qualità ambientali e per garantire lo sviluppo sostenibile, la
vracomunale . paesaggistiche e delle risorse identitarie disciplina d’uso delle invarianti e la loro
Già l’elaborazione del primo Piano Urba- dei luoghi (valorizzazione anche socio- integrazione, l’approfondimento delle reti
nistico Provinciale del 1967 aveva una let- economica ma realmente compatibile e ecologiche e ambientali , la delimitazione
tura territoriale e paesaggistica che parti- sostenibile) le motivazioni trainanti di un delle aree di protezione fluviali.
va dalle unità insediative e valorizzava le processo voluto e sostenuto da una effetti- E’ possibile non ridurre i Piani Territoriali
risorse storiche e fisiche locali e l’ambien- va partecipazione e coinvolgimento delle delle Comunità ad una sommatoria dei de-
te naturale, in particolare con l’istituzio- Comunità di valle e dei rispettivi Comuni. siderata, dei sovradimensionamenti, fram-
ne dei due parchi dell’Adamello-Brenta e Tali aspetti possono diventare gli elementi mentazioni e dispersioni dei singoli Piani
Paneveggio-pale di S.Martino. che danno valore e qualificazione a idee e Regolatori Comunali.
La prima revisione generale del P.U.P. del progetti capaci di attivare le energie delle Pur prevedendo solo “linee di indirizzo per
1987 fu parzialmente condizionata dai rei- nuove generazioni. il dimensionamento dell’edilizia pubblica
terati decreti poi trasformati nella legge Questa prospettiva può permettere di ri- e agevolata”, il Piano Urbanistico Provin-
“Galasso” (n. 431 del 1985) per la protezio- costruire un approccio alla pianificazio- ciale indica alcuni limiti di espansione de-
ne delle aree naturali e soprattutto dagli ne del territorio non ridotta di fatto alla gli abitati “superati i quali si deformereb-
stimoli e osservazioni degli ambientalisti trattativa negoziata sull’uso del suolo tra be irreversibilmente il paesaggio” e fronti
che avevano acquisito un peso politico ri- politici e tecnici da un lato e operatori eco- e paesaggi di particolare pregio, prevede
levante (vedi il passaggio dai singoli “beni nomici e immobiliari dall’altro. nella sua articolazione la facoltà di esclu-
ambientali” alle “unità ambientali e al “Si- Da alcuni anni proprio il nuovo Codice del dere dalle aree di tutela ambientale le zone
stema ambientale”; vedi le indicazioni e i Paesaggio sta avendo un ruolo in tal senso destinate a insediamenti, la localizzazione
vincoli per la tutela del territorio e i “Cri- in diverse regioni. In particolare sancisce delle grandi strutture commerciali, la de-
teri per la tutela ambientale”). che “per ciascun ambito (identificabile in limitazione delle aree produttive, la pre-
Ma la seconda revisione del P.U.P. del 2008 Trentino con le sedici nuove Comunità) i cisazione dei limiti delle aree agricole, le
è stata solo in parte influenzata dalla pri- piani paesaggistici definiscono apposite indicazioni dei tracciati delle reti energe-
50 | URBANISTICA INFORMAZIONI
tiche, l’individuazione della viabilità di
valenza sovracomunale.
Una condizione fondamentale per avviare
questo nuovo processo è che l’elaborazio-
ne dei Piani Territoriali si dia visioni di
lungo respiro con prospettive e proposte
operative di alta qualità e che in ogni Co-
munità si costituisca una struttura aperta
e trasparente di analisi, valutazione, in-
formazione e comunicazione a rete. E per
coinvolgere positivamente l’intera comu-
nità locale – associazioni sociali e cultu-
rali, enti pubblici ed operatori economici
– occorre portare le assemblee e le riunio-
ni tematiche non a discutere confusamen-
te e senza conclusioni di ogni cosa, ma a
comparare e valutare ragionevoli alterna-
tive di scenario, di piano e di progetto pre-
ventivamente identificate – come prevede
un corretto processo di Valutazione Am-
bientale Strategica in base alla normativa
comunitaria.
Solo se c’è una responsabile e motivante Urbanpromo11 apre con la preview
direzione politica si può evitare il rischio
di un nuovo insuccesso della pianifica- dedicata al Social Housing
zione sovracomunale; è possibile invece
costruire un processo di pianificazione Il venir meno dei pilastri su cui si era basata per anni
realmente partecipato e arrivare anche ad la produzione dell’edilizia residenziale sociale, intorno
indicare “linee guida prioritarie per pro- agli anni ’90, ha attivato un progressivo riassetto
getti di conservazione, recupero, riqualifi- del settore, e il mutamento delle politiche ad esso
cazione, valorizzazione e gestione di aree, afferenti.
indicandone gli strumenti di attuazione, Le nuove specificità del settore “casa” riconfigurato,
comprese le misure incentivanti” (Codice
rappresentano i temi cardine delle iniziative previste
del Paesaggio art. 143.8).
nell’ambito di Urbanpromo preview Social Housing,
in programma a Torino nei giorni 13 e 14 ottobre.
Un’occasione per analizzare i profili tecnico-
culturali dei cambiamenti in corso, conoscere i
nuovi attori ed individuare le loro sinergie, scoprire
le mission rinnovate degli attori tradizionali, riflettere
sulle relazioni fra l’housing sociale ed i grandi
temi trasversali, come il governo del territorio, la
rigenerazione urbana e lo sviluppo urbano sostenibile.
Un’opportunità per costruire un’overview aggiornata
sui progetti e sulle iniziative in corso, e per dare
impulso alla crescita armoniosa di una moderna
cultura dell’abitare sociale.
A promuovere l’evento, assieme all’INU, saranno
alcuni dei protagonisti del settore: Acri, CDPi Sgr,
Programma Housing della Compagnia di San Paolo,
Fondazione Housing Sociale, Fondazione CR Torino,
Fondazione CR Cuneo, Federcasa, Ream Sgr,
Legacoop Abitanti (Ancab), Anci e Ance.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 51
a cura di Marco Cremaschi
52 | URBANISTICA INFORMAZIONI
Un gran dibattito e due
visioni
Federica Gatta, Alice Sotgia
URBANISTICA INFORMAZIONI | 53
fare è che si tratta di una questione di gover- ogni comune interessato. Dipenderà anche legge sul Grand Paris. L’ipotesi che sono fatta
nance. Alla fine molti si posso proclamare, o dai territori, dai politici locali e dai loro me- nel dossier preparato per il dibattito pubbli-
autoproclamare, come responsabili dei tra- todi di dialogo con la popolazione, dai livelli co è di un milione di posti di lavoro in quin-
sporti e comunicarli ai cittadini, ma i proget- di benessere socio-economico e dalla dispo- dici anni. Non è possibile. Anche dal punto di
ti non hanno tutti lo stesso valore. Dipende nibilità degli abitanti. Non ci sarà un model- vista storico non c’è mai stata una tale cresci-
se sono definitivi, o quasi, se sono esito di lo unico. Anche le varie stazioni sono diffe- ta. Un milione di posti di lavoro sono molti, e
una concertazione, se proposti da istituzioni renti, alcune sono semplici stazioni di metro sono molti anche perché non abbiamo nean-
che ne sono incaricate o se si tratta soltanto altre sono stazioni multimodali. che gli abitanti. Senza contare che ci vorreb-
di un bel gesto intellettuale o tecnico. Questo vorrà dire operare su una scala locale bero anche le qualificazioni corrispondenti
C.B.: Ogni volta che ho partecipato a dei di- che fino ad oggi è stata poco considerata ri- ai nuovi impieghi.
battiti pubblici, ho potuto constatare che i spetto ad una visione metropolitana e globa- Cosa vuol dire questo in termini di progetto
bisogni degli abitanti sono immediati e che le? globale? L’equazione tra un milione di posti
essi hanno difficoltà a capire, e perfino ad C.B.: Non sono d’accordo. Molti dibattiti pub- di lavoro e la popolazione attiva, alla fine fa
immaginare, che un progetto possa dura- blici si sono svolti ad una scala locale. Gli abi- 13,3 milioni di abitanti in totale nell’Île-de-
re così a lungo. È normale, ed è importante tanti sono venuti ad ascoltare i progetti delle France. È questo quello che si vuole? Attual-
che l’intervento pubblico non si riduca sem- loro stazioni; ad ascoltare i sindaci, esprimen- mente, a livello nazionale, non c’è un trend
plicemente ai bisogni a breve termine degli do i loro timori e le loro preoccupazioni. di crescita demografica ed occupazionale; se
abitanti. Altrimenti non ci sarebbe la politi- Ritornando ai due progetti, l’immagine che è accettiamo questa ipotesi per l’Île-de-France,
ca, non ci sarebbe strategia. Fare dei grandi emersa in questi mesi nel corso del dibatti- vuole dire che le altre regioni saranno svuo-
interventi vuol dire confrontarsi a un futuro to e sulla stampa, è una distinzione tra una tate. Vuol dire far partire l’immigrazione in
lontano e cercare di fare capire che questo visione più locale, proposta da Arc Express, senso opposto. Oggi le persone abbandona-
futuro è necessario; che non è solo la manu- e una più globale, proposta dalla Société du no l’Île-de-France per andare altrove […]. Oggi
tenzione delle infrastrutture esistenti che è Grand Paris. alla radio sentiamo che il ministro dell’Inter-
necessaria, ma che bisogna anche proiettarsi V.F.: Se guardiamo concretamente di cosa no organizza dei charter per rimpatriare gli
in un futuro lontano se si vuole accompagna- parliamo, il progetto Arc Express è valido immigrati, ma è il contrario che bisogna fare
re la metropoli in uno sviluppo territoriale e tanto rispetto alla competizione interna- se si vogliono raggiungere gli obiettivi fissati
ambientale di qualità. È difficile ma credo sia zionale che rispetto alla coesione sociale. Si dalla legge sul Grand Paris!
il ruolo del potere pubblico. tratta di un progetto globale, ma non bisogna La Regione ha ricevuto la competenza della
Quindi il dibattito ha anche un ruolo didattico prenderlo come un progetto di infrastruttu- pianificazione del territorio a scala regiona-
rispetto agli abitanti? ra. Arc Express era la chiave di volta dello le. Non dovrebbe esserci un dibattito su chi è
C.B.: Sì, è questo l’interesse, di riuscire a fare Schema direttore della Regione Île-de-France. responsabile […]. Lo Stato non può procedere
della pedagogia. Non sono sicura che il di- C’era la prospettiva di una città compatta, di autonomamente, non può credere di impor-
battito pubblico sia sufficiente. È un lavoro riequilibrare i poli economici e sociali, di sta- re il suo progetto e di farlo senza l’accordo
a lungo termine che bisogna declinare sul bilire una coerenza tra attività economiche, delle collettività locali. D’altra parte, né la
campo, ed è quello che faremo nei prossimi residenza e trasporto. Il progetto di trasporto Regione, né i dipartimenti posso intervenire
due anni, ancora prima delle procedure di aveva tre obiettivi: servire dei territori che senza l’accordo dello Stato. Tutti sono in atte-
enquête publique, che nel XX secolo erano le non lo sono ancora, connettere tra loro i tra- sa, gli accordi prendono mesi, e intanto non
uniche procedure d’informazione degli abi- sporti esistenti e favorire la densità urbana. succedono grandi cose.
tanti e che oggi sono considerate dalla socie- Il progetto dello Stato è di natura totalmente Per riprendere un’espressione usata da Jean-
tà civile come insufficienti. In tutto questo differente: un progetto di trasporto che colle- Claude Prager (direttore degli studi economici
tempo bisogna trovare il modo di continuare ga dei poli economici e degli aeroporti. Non della Société du Grand Paris) in uno degli ul-
questo dialogo e approfondirlo, di fare que- credo si possa definire questo un progetto timi dibattiti, la Metro Grand Paris è “un’in-
sto lavoro pedagogico; di aiutare a capire che globale. Tra l’altro vorrei discutere dell’equa- frastruttura fuori norma” che si distingue da-
bisogna aspettare. zione tra la competitività internazionale e la gli altri progetti di mobilità proposti. In che
O.C.: Il dibattito non si ferma con la chiusu- rete di trasporti. Non è facendo un progetto modo il protocollo firmato tra Stato e Regione
ra del débat public. Il dialogo continua sul di trasporto che mettiamo in moto un pro- ha coniugato i due progetti?
territorio con gli amministratore e gli attori cesso economico. La stampa ha veramente C.B.: Non so se abbiamo veramente coniuga-
socio-economici. Abbiamo attivato dei comi- contribuito a questa semplificazione che to i due progetti, si potrebbe piuttosto dire
tati di pilotaggio per i progetti delle stazioni vede nei trasporti un generatore di sviluppo che abbiamo completato il progetto Arc Ex-
con i politici, ma è un’esperienza che conti- economico. press che aveva il grande difetto di servire
nueremo con gli abitanti. Ci sono i cluster, luoghi di cristallizzazione soltanto dei territori già densamente abitati.
Come si farà questo dialogo a livello opera- dello sviluppo economico, che dovrebbero Il che è sicuramente più apprezzato dagli
zionale? costituire i poli in cui sviluppare l’occupa- abitanti ma non permette di sviluppare un
C.B.: Improvviseremo. Partiremo comunque zione, ma è difficile pensare che si possano approccio più strategico di competitività
dai comitati di pilotaggio per le stazioni in realizzare così come è scritto nel progetto di metropolitana.
54 | URBANISTICA INFORMAZIONI
Grandparis plan – Progetto di trasporto dello Stato
domanda alla pianificazione di dimostrare che morto che pone problemi e rallenta; come un
Istituzioni fuori squadra le decisioni hanno una coerenza. impedimento piuttosto che come una facili-
Federica Gatta, Alice Sotgia La legge del Grand Paris è scritta in questo tazione del processo. Il bilancio che possiamo
modo, soprattutto a proposito dei Contratti di fare rispetto alla pianificazione è che questa
In questi mesi alcuni degli attori implicati han- sviluppo territoriali che sono sia dei contratti può sicuramente prendere del tempo all’ini-
no chiesto alla Regione di rivedere lo SDFRIF che dei documenti urbanistici che si impon- zio, ma non solo aiuta in seguito ad accorciare
appena terminato, e mai approvato dallo Stato. gono su quelli locali e sullo SDRIF. E quindi ci determinati tempi, ma facilita il processo di co-
V.F.: Certamente se ci sarà un nuovo progetto saranno delle parti del territorio regionale che struzione. È un tempo che si allunga all’inizio
di trasporto saremo obbligati a nuova revisio- potenzialmente possono mettere in discussio- ma non alla fine […]. Oggi abbiamo bisogno di
ne dello SDRIF, ma rispetto al suo tracciato non ne lo schema d’insieme […]. La Regione ha una garantire l’appropriazione da parte degli abi-
mi sembra ci siano molti cambiamenti […]. Ma competenza e qui abbiamo l’impressione che tanti attraverso il dialogo e non attraverso l’im-
la questione è capire se la pianificazione è fatta la si voglia scavalcare. posizione. È la grande differenza tra il processo
per guidare l’azione in un’ottica di coerenza, Rispetto a questo che lei dice, un aspetto inte- dello Schema Direttore rispetto a quello che ha
con delle ipotesi credibili, discusse e condivise ressante su cui soffermarsi è come la legge sul fatto lo Stato.
tra tutti gli attori, o qualcosa di completamente Grand Paris interviene sulle leggi urbanistiche Quali sono state le ragioni che hanno portato,
diverso. Il punto mi sembra questo, quale posto esistenti, modificandole. Un esempio può essere dalla Consultazione internazionale, alla costitu-
dare alla pianificazione. Per il momento nelle il Codice dell’Ambiente. zione della Société du Grand Paris?
ultime settimane la pianificazione è la risultan- V.F.: Sì, interviene per accorciare i tempi di con- C.B.: Io l’ho vissuto da un punto di vista esterno.
te. Ci si mette d’accordo politicamente, e poi si certazione, poiché questa è vista come un peso C’è stata sicuramente una volontà del Presiden-
URBANISTICA INFORMAZIONI | 55
te della Repubblica (una cosa che in generale
aiuta molto in Francia), anche se la Consulta-
zione internazionale è stata affidata al Ministe-
ro della Cultura e poi, qualche mese dopo, il Pre-
sidente ha proposto di istituire un Segretariato
di Stato dedicato allo sviluppo della regione
capitale, che di fatto ha elaborato delle rifles-
sioni un po’ in parallelo rispetto a quelle della
Consultazione. Ma rimane il fatto che, al di là
dei meccanismi politici a volte complessi, quel-
lo che mi ha colpito è che tutti gli studi proposti
dai progettisti della Consultazione hanno iden-
tificato i trasporti come un elemento centrale
dello sviluppo futuro, facendo invece poche
proposte per quello che riguarda la questione
abitativa, un altro tema sicuramente importan-
te. D’altra parte mi sembra che la competitività
delle metropoli e il loro sviluppo abbiano come
dominante in tutto il mondo la questione della
mobilità.
Paris métropole – In grigio le amministrazioni locali che hanno aderito a Paris Métropole (febbraio 2011)
E quale relazione avete voi oggi con l’Atelier In-
ternational du Grand Paris?
C.B.: Mi sembra sia un po’ come le grandi maree, al di là della Société du Grand Paris, come ad Pratiche in cantiere
ci sono dei momenti in cui la marea monta per- esempio Paris Métropole o l’Atelier International
chè hanno delle idee, e poi i membri del consi- du Grand Paris? Federica Gatta, Alice Sotgia
glio scientifico, che hanno comunque molte al- V. F.: Paris Métropole e l’APUR (Atelier Parisien
tre cose di cui occuparsi, sono meno disponibili d’Urbanisme) sono nell’equipe che fa vivere Il processo aperto dalla Consultazione interna-
e quindi non se ne sente più parlare. Mi sembra tutto il processo, e anche noi ne siamo all’inter- zionale e l’istituzione della Société du Grand Pa-
divertente notare che ci sono molte istituzioni no. L’Atelier International è in fase di formazio- ris in che modo dialogano con le procedure e gli
nuove create un po’ nel disordine. Non sembra ne, quindi per ora non c’è un legame ufficiale, strumenti urbanistici esistenti?
molto comprensibile dall’esterno, ma allo stes- ma saremo nel Comité de programme in cui il C.B.: È sorprendente. Abbiamo avuto una riu-
so tempo mi sembra che incontestabilmente direttore dell’Atelier, assieme all’APUR, stabili- nione di lavoro con l’ufficio tecnico di un’am-
questo faccia avanzare il dibattito […]. Si nutre il ranno il programma di lavoro dell’Atelier stes- ministrazione locale in cui io chiedevo se il
dibattito, i media ne parlano, e così anche le per- so. In termini di governance il potere sarà si- regolamento edilizio permettesse la realizza-
sone che non hanno il tempo di seguirlo ne leg- curamente molto condiviso. E poi ovviamente zione del progetto della stazione prevista, e
gono comunque attraverso i giornali distribuiti saremo a lavoro assieme all’equipe di architetti mi hanno risposto che il regolamento sarebbe
gratuitamente e quando si parla di Grand Paris della Consultazione Internazionale. stato adattato di conseguenza. C’è una tale vo-
e di metropoli, questo fa muovere le idee, che è C’è un processo di lavoro che si sta costituendo, glia di accogliere il Grand Paris, di beneficiarne
quello di cui abbiamo principalmente bisogno. che non è facile, perché ognuno ha le sue sfere in termini d’immagine, di offerta di lavoro e di
O.C.: La Consultazione ha aperto un gran di- di conoscenza e di competenza e sicuramente accelerazione nella creazione di nuovi progetti,
battito pubblico e mediatico. Sicuramente con gli obblighi e le limitazioni sono diverse tra noi che per loro è evidente che il PLU [Piano locale
un certo disordine ma l’importante è che se ne e gli architetti. Fare uno Schema Direttore non di urbanistica] poteva essere modificato senza
parli, che si faccia avanzare la discussione […]. è la stessa cosa che fare un’esposizione per il problemi […]. Quindi penso che i regolamenti
L’essenziale è continuare ad occupare questo grande pubblico senza limitazioni di tipo am- urbanistici si possano adattare, tanto più a se-
spazio mediatico. ministrativo, politico e finanziario […]. Del resto guito della legge del 3 giugno [relativa al Grand
C.B.: E questo serve più agli amministratori. non sono neanche sicuro che sia necessario che Paris] che ha creato un particolare oggetto giuri-
D’altra parte resta il fatto che gli abitanti sono loro ci arrivino, probabilmente fanno bene a re- dico: il Contratto di Sviluppo Territoriale, che si
più metropolitani dei loro stessi amministrato- stare nelle riflessioni più distanti perché aiuta sta costruendo in questo periodo e che produrrà
ri, loro si sentono parigini o gran parigini e le enormemente avere la voce di persone che non degli impegni comuni, dei nuovi accordi tra gli
loro rivendicazioni sono delle rivendicazioni di sono nel nostro stesso ruolo di tensione tra ciò attori e attirerà dei nuovi finanziamenti. Quin-
mobilità a scala metropolitana, mentre gli am- che sappiamo e quello che gli amministratori di il progetto smuove il regolamento. Vedremo,
ministratori sono ancora molto attaccati a delle locali possono fare. Abbiamo bisogno anche di ma per il momento mi sembra che questo fun-
rivendicazioni molto locali. questo tipo di libertà di pensiero. zioni.
Qual è il rapporto attuale della Regione con i Queste procedure costituiscono un nuovo model-
nuovi attori che sono emersi negli ultimi anni, lo per la pianificazione a scala metropolitana?
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C.B.: Quello che so per esperienza, ed è anche mamente personale. Io sono perplesso su somma delle volontà dei singoli, non è il con-
quello che ha guidato gli autori della legge tutto ciò che sta avvenendo da diversi mesi senso debole. È un soggetto che abbia il pote-
sul Grand Paris, è che il progetto crea molta nell’Île-de-France in termini di governance. re di concepire una visione della metropoli e
più dinamismo della discussione sulla gover- In tutte queste creazioni, la Société du Grand ne debba rendere conto davanti agli elettori.
nance […]. Un progetto fa sognare, mobilita gli Paris, l’Atelier International, Paris Métropole, Eletto per il suo programma, finanziato attra-
attori politici e in maniera piuttosto positiva l’Institut des Métropoles Durables1, eccetera verso le tasse e con delle competenze speci-
gli abitanti, ma anche gli investitori. È diver- si ritrovano sempre più o meno gli stessi atto- fiche. Ecco di cosa abbiamo bisogno, nell’Île-
tente vedere come ogni attività commerciale ri che sono poi nei comitati di pilotaggio. Ad de-France, come altrove.
oggi abbia istituito il suo delegato speciale esempio, le persone che fanno parte a livello E quindi non mi entusiasmo affatto per la fase
Grand Paris. Le grandi imprese dell’ambiente, istituzionale di Paris Métrolope si ritrovano in cui ci troviamo ora nell’Île-de-France, poi-
i grandi costruttori, i promotori di housing anche nell’Atelier International e una parte ché è una fase di proliferazione. Sicuramente
sociale, hanno tutti messo nel loro organi- di loro anche nella Société du Grand Paris, da prendere come un segno positivo, ma io
gramma un responsabile Grand Paris, quello anche se non sono mai esattamente le stesse. voglio sperare che non sia una tappa unica,
che tre anni fa si chiamava il delegato allo svi- Tuttavia mi sembra che più di una questione quanto piuttosto una fase di transizione ver-
luppo sostenibile. Questo significa che tutti di conflitto d’interessi sia un problema di il- so qualcosa di molto più istituzionale […]. Bi-
hanno voglia di partecipare a questa dinami- leggibilità del sistema. sogna passare per una fase molto più diffici-
ca. Non sono sicura che sia un modello, ma Quello che sogno è una legge fondatrice di le, come quella della concezione della legge
sono sicura che sia sempre così quando c’è una nuova governance in Île-de-France, ma Paris-Lyon-Marseille2 che circa vent’anni fa
un grande progetto, un expo universale, o dei sono molto minoritario. Io sono convinto ha ripensato il sistema degli arrondissement di
giochi olimpici. che ce ne sia bisogno anche alla luce dell’iter Parigi intra-muros. Bisogna fare un esercizio di
Ma non pensa che in questo modo manchi una intellettuale che mi sono costruito su questa quello stesso tipo ma alla scala della Regione
visione più generale, capace di coordinare lo questione […]. Per trasformare la governance Île-de-France per creare un nuovo modello.
sviluppo del territorio? c’è bisogno di una legge, di un’istituzione, Non penso per forza ad una sola istituzione
C.B.: Bisogna che gli attori responsabili del- senza di questo ogni attore finisce per agire di tipo centralizzato, quello che penso è che
la scala metropolitana rientrino in questo come faceva precedentemente. Può darsi che semplicemente ci sia bisogno di un’istituzio-
sistema. Lo Stato nel 1995 ha trasferito la abbiamo capito qual è la posta in gioco ma ne che si occupi della questione strategica,
competenza dello SDRIF, ora bisognerebbe non abbiamo cambiato le pratiche e nessuno che sia pronta ad occuparsi di qualsiasi tipo
che la Regione entri in questo circuito e che è incaricato di prendere le decisioni, di arbi- di tematica nel momento in cui ci sia una
modifichi lo SDRIF per integrare non soltan- trare. Una strategia metropolitana non è la necessità di carattere strategico […]. Credo
to il progetto di trasporti Grand Paris (ed è per
questo che il Consiglio di Stato non ha ancora
approvato lo SDRIF), ma anche tutti i proget-
ti che questo genera. Perché nello SDRIF ap-
provato dalla Regione nel 2008 non sono pre-
viste molte delle cose che nella realtà stanno
già avvenendo. Credo sia più interessante
trovare una coerenza ex-post, piuttosto che
ex-ante.
Per esempio, molto concretamente, io credo
che il Grand Paris sarà un grande strumen-
to di rinnovamento su molte aree dimesse.
Semplicemente, se non c’è qualcuno, un pre-
fetto o la Regione che da coerenza a questo
sviluppo, ci troveremo tra una decina d’anni
ad avere centinaia di milioni di metri cubi di
uffici che verranno gettati sul mercato, tutti
allo stesso tempo, e che senza una strategia
non potranno avere valore. Spero che ci met-
teremo tutti a lavorare in questo senso, maga-
ri quando le cose si saranno calmate. Sennò
finirà per essere controproduttivo.
Le sembra possibile che il processo del Grand
Paris possa creare una specie di modello di
rinnovamento degli strumenti urbanistici?
V. F.: La mia opinione in questo caso è estre- Plan débat public – I due tracciati al centro del dibattito: Arc Express e Métro Grand Paris
URBANISTICA INFORMAZIONI | 57
La Regione a questo proposito due anni fa ha
costituto un quadro strategico che coinvolge
altre regioni del bacino parigino. Per la prima
volta si è lavorato assieme su un territorio
di venticinque milioni di abitanti, pari alla
metà di tutti gli abitanti del nord della Fran-
cia. È un’idea che abbiamo lanciato, di certo
non ha l’ambizione di essere un mega SDRIF,
ma da’ un’idea di cosa succede alla scala inter-
regionale. Sono state proposte orientazioni,
quindi non è un documento di urbanistica,
ma di certo dà un senso alla trasformazione
del territorio e dimostra che l’Île-de-France
non può ragionare su se stessa indipendente-
mente dai suoi vicini […]. Abbiamo tante re-
lazioni funzionali con la vicina Normandia,
ma anche con Lione o Lille che non sono nel
bacino. Bisogna quindi riuscire a decostruire
i limiti amministrativi, per quanto sia molto
complicato.
Accord Etat-Région – Tracciato definitivo stabilito dall’accordo tra Stato e Regione (maggio 2011)
che da questo punto di vista l’Île-de-France del territorio quando tutte le decisioni posso- 1. Si tratta di una nuova istituzione promossa
abbia già una buona scala rispetto ad altre no essere prese dallo Stato? Mi sembrava che dal Comune di Parigi e della Regione, in
corso di formazione, pensata come un
metropoli in Francia. Abbiamo questa fortu- fossimo in una Repubblica decentralizzata, e luogo di discussione internazionale attorno
na in Île-de-France di avere un territorio che che avessimo addirittura modificato la Costi- ai temi dello sviluppo metropolitano.
abbraccia contemporaneamente dei soggetti tuzione da qualche mese per metterlo nero 2. La legge n. 82-1169 del 31 dicembre
1982 relativa all’organizzazione
estremamente urbani e gli spazi naturali ad su bianco […]. Cos’è cambiato in Francia negli amministrativa di Parigi, Lione e Marsiglia
essi interconnessi […]. ultimi dieci anni in termini di governance? e degli établissements publics de coopération
intercommunale s’inserisce in una più ampia
Se pensiamo anche alla legge Grand Paris, da Le intercommunalités, che hanno funzionato politica di decentramento, prevedendo
questo punto di vista è stata estremamente perché c’era una legge e un ingente investi- l’elezione diretta dei rappresentanti
locali delle tre maggiori città francesi.
distruttiva. Spero che un giorno qualcuno ne mento. E le collettività, quando si impegnano 3. Le Bassin parisien è la più grande regione
proponga una revisione. in un’intercommunalité, sanno che avranno un naturale della Francia e comprende cinque
Avremmo sicuramente potuto pensare ad un finanziamento per la gestione doppio rispet- regioni amministrative, oltre all’’Île-de-France,
e due dipartimenti. Nel 2009, la Regione Île-
diverso posizionamento dello Stato. Si sareb- to a prima, ed è per questo che lo fanno. Lo de-France ha promosso lo studio Perspectives
be potuto prendere atto del progetto della fanno anche perché sanno che globalmente Bassin parisien. 7 engagements des Régions pour
un Bassin parisien attractif, durable et solidaire
Regione e decidere un processo di accom- dà una maggiore coerenza alle loro decisioni (http://www.iau-idf.fr/fileadmin/Etudes/
pagnamento attraverso dei finanziamenti e […]. Immaginiamo che lo Stato, invece di met- etude_622/perspectives_BP-10-11.pdf).
la messa a disposizione di nuovi strumenti. tere dieci miliardi per i trasporti, investa que-
Avremmo potuto avere tutt’altro atteggia- sti soldi per la creazione di una governance
mento da parte dello Stato che, come in altre metropolitana. Credo che questo potrebbe es-
situazioni, accelera, semplifica. Per quanto sere molto più interessante. Ma non si tratta Riferimenti
riguarda l’Île-de-France invece vuole decidere sicuramente di fare prima il progetto e poi la ! Amc (2009), Le Grand Pari(s). Consultation
internationale sur l’avenir de la Métropole parisienne,
al posto di altri. Christian Lefèvre, un ricer- governance, viene prima la governance e poi hors série
catore che ha recentemente fatto un rappor- il progetto. ! Lefèvre Ch. (2009), Le système de gouvernance
to sulla governance nell’Île-de-France, dice C’era una questione di scale d’intervento dei de l’Île-de-France: entre décentralisation et
globalisation, Paris: http://ddata.over-blog.com/
a questo proposito che siamo in un periodo due progetti che avete evocato all’inizio. Vor- xxxyyy/0/54/07/70/PM4/RAPPORT-FINAL-LA-
post-coloniale (Lefèvre 2009). È un’espressio- rei ritornare su questo punto. GOUVERNANCE-DE-L.pdf
! Gilli F., Offener J.M. (2009), Paris, Métropole hors
ne terribile. Di certo lo Stato prima o poi cede- Quando parliamo della metropoli parliamo les murs. Aménager et gouverner le Grand Paris, Les
rà una parte dei suoi poteri. Già in parte l’ha di una scala più o meno ridotta, ma mi pia- Presses de Science Po, Paris
fatto, salvo poi riprenderli. Ma qual è il senso cerebbe abbordare la questione del bacino ! Wiel M. (2011), Le Grand Paris, premier conflit né
de la decentralisation, L’Harmattan, Paris
di avere una regione incaricata della gestione parigino3 che ho particolarmente a cuore […].
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Energie
energia, ambiente, territorio a cura di Stefano Pareglio
Il Rapporto Onre sui edilizia è diventata obbligatoria, in che modo Ma il tema centrale affrontato nei regola-
regolamenti edilizi i regolamenti in questi anni si sono occupa- menti è senza dubbio l’energia, con l’obietti-
comunali ti delle prestazioni energetiche degli edifici? vo di fissare regole per l’efficienza energetica
Quali obiettivi hanno fissato per migliorare negli edifici e per l’installazione di tecnolo-
Edoardo Zanchini il comportamento di pareti e finestre? Han- gie rinnovabili con sempre più precisi obiet-
no proposto criteri per indirizzare i progetti, tivi quantitativi, come si può trovare nelle
Il grande dibattito in corso sull’energia sta cosa prevedono in termini di esposizioni da esperienze più significative dove si è lavora-
muovendo un cambiamento nel settore privilegiare? Ma lo stesso ragionamento vale to contemporaneamente sulla riduzione dei
edilizio? Come contribuisce a cambiare il per le fonti rinnovabili. Perché ora che l’Italia fabbisogni di energia (riducendo i consumi
modo di progettare e costruire? L’Osservato- si vede assegnati obiettivi vincolanti di cre- elettrici e termici delle case) e sul ruolo delle
rio nazionale sui regolamenti edilizi per il scita, tali da raggiungere il 17% di contributo fonti rinnovabili rispetto al soddisfacimen-
risparmio energetico (ONRE), promosso da rispetto ai consumi energetici al 2020, capire to della domanda rimanente. Ad esempio
Legambiente e Cresme è nato proprio con in che modo i regolamenti sono intervenuti sono 531 i regolamenti che prevedono l’in-
l’obiettivo di rispondere a queste domande, rispetto al ruolo che il solare termico o foto- stallazione di fonti rinnovabili nei nuovi
proponendo come punto di osservazione per voltaico, le biomasse o la geotermia, debbano interventi edilizi e nelle ristrutturazioni.
guardare ai processi in corso i Regolamenti svolgere nel soddisfare i fabbisogni termici e In 247 è previsto l’obbligo di almeno 1 kW
edilizi comunali. Punto di partenza è stata la elettrici diventa un tema significativo. E a di pannelli fotovoltaici per unità abitativa,
convinzione che sia quanto mai necessario maggior ragione vale in un periodo di così mentre 106 sono quelli che prevedono l’ob-
guardare al territorio per comprendere lo sce- forte sviluppo del solare, con oltre 100mila bligo di 0,2 kW. Sono invece 357 i Comuni
nario che le fonti rinnovabili e le tecnologie impianti fotovoltaici installati su tetti. Sen- che prevedono l’obbligo di installazione di
del risparmio permettono oggi di realizzare. za dimenticare quanto sia delicato il ruolo pannelli solari termici e in 39 di questi l’ob-
E, in questo contesto, i Regolamenti Edilizi che i Regolamenti Edilizi svolgono nel sem- bligo prevede di soddisfare più del 60% del
rappresentano uno dei migliori indicatori plificare gli interventi e nell’accompagnare, fabbisogno annuo di acqua calda sanitaria.
per capire i processi in corso, in quanto sono con la giusta flessibilità, l’inserimento nel Sono invece 506 i Comuni che affrontano
uno snodo delicatissimo dell’azione ammi- mercato delle tante tecnologie (pompe di il tema dell’isolamento termico, 174 quelli
nistrativa a cui guardano i diversi attori del calore, sonde geotermiche, caldaie a conden- che invece prevedono l’obbligo di allaccio a
processo edilizio e nel quale si incrociano le sazione e centrali di rigenerazione, ecc.) che reti di teleriscaldamento e/o l’uso di pompe
competenze in materia di urbanistica, edili- in poco tempo hanno cambiato il volto del di calore oltre alla contabilizzazione indivi-
zia ed energia di Stato, Regioni e Comuni. settore. Ma non ci si deve fermare all’energia, duale dell’energia termica. Il tema dell’orien-
Il terzo Rapporto ONRE, presentato a fine di- perché i regolamenti oggi guardano alla so- tamento e della schermatura degli edifici
cembre 2010, segnala alcuni dati particolar- stenibilità promuovendo diversi interventi viene affrontato da 353 Comuni e in 248 di
mente significativi. Innanzi tutto la crescita e tra questi un ruolo importante è venuto questi vige non solo l’obbligo di orientare
del numero di Comuni che hanno messo assumendo il tema del risparmio, recupero gli edifici verso sud-est/sud-ovest ma anche
mano ai propri strumenti di governo degli e riciclo dell’acqua. Sono ad esempio 444 i di prevedere le schermature delle vetrate nel
interventi edilizi – complessivamente sono regolamenti, individuati dal Rapporto, che periodo estivo. Infine un parametro analizza-
oltre 700 quelli individuati e l’80% di questi hanno fissato regole per l’uso di sistemi di to dal Rapporto Onre 2010 e trattato da 171
lo ha fatto negli ultimi tre anni - per intro- risparmio idrico, per una gestione separa- Comuni, riguarda la permeabilità dei suoli,
durre nuovi criteri e obiettivi energetico-am- ta delle acque meteoriche, grigie e nere in particolarmente importante per ridurre l’ef-
bientali. Inoltre l’analisi ha permesso di trac- modo da favorire il loro recupero per gli usi fetto “isola di calore”.Tra quelli individuati
ciare una fotografia di questa articolata realtà compatibili. In alcune esperienze ci si è spin- dal Rapporto Onre 2010, in 133 è stato impo-
attraverso la scelta di alcuni parametri che ti oltre, allargando il campo di attenzione dei sto un obbligo, in percentuale, sulla quantità
hanno permesso di leggere le esperienze e regolamenti alla permeabilità dei suoli, per di terreno da lasciare libero in caso di nuove
di approfondire quelli che sembrano essere i garantire un equilibrio complessivo del ciclo costruzioni.
principali temi dell’innovazione ambientale dell’acqua in città, al fenomeno dell’isola di Questa analisi permette di avviare un con-
e energetica in questo settore. Diventa infatti calore, con indicazioni precise per ridurne fronto sui temi dell’innovazione energetica e
sempre più importante capire quanto si sta gli impatti che arrivano perfino a obbligare ambientale in edilizie e urbanistica per nulla
modificando nella filiera delle costruzioni, la realizzazione di “tetti verdi”. Oppure un scontata, che tiene conto di una realtà in mo-
andare a capire se questi processi stiano pro- tema molto delicato come quello dell’origine vimento che accomuna grandi città e piccoli
ducendo risultati verificabili e quantificabili, dei materiali impiegati nella costruzione e centri. Basti dire che nei Comuni che hanno
in modo da arrivare ad aprire un confronto il loro ciclo di vita ambientale e dell’energia rivisto i propri regolamenti edilizi comples-
sulle scelte e le direzioni intraprese. Ad esem- impiegata per la loro produzione, di cui si oc- sivamente abitano quasi 19 milioni di perso-
pio, ora che la certificazione energetica in cupano gli strumenti di 326 Comuni. ne. Inoltre è da segnalare come siano diversi
URBANISTICA INFORMAZIONI | 59
Energie
energia, ambiente, territorio a cura di Stefano Pareglio
i Comuni che sono tornati, a distanza di poco durre significativamente grazie a un rapido mi- Linee guida della Provincia
tempo, a intervenire sui propri regolamenti per glioramento degli standard e a una fortissima di Roma
alzare l’asticella degli obiettivi e delle prestazio- integrazione delle fonti rinnovabili. Per evitare
ni – ad esempio molti Comuni lombardi e della equivoci le date sono precisamente individuate: Lucio Contardi
Val di Cornia, in Provincia di Livorno, per non dal 1° gennaio 2019 tutti i nuovi edifici pubbli-
citare l’Alto Adige. La ragione sta in una verifica ci costruiti in Paesi dell’Unione Europea, e dal Negli ultimi anni, nella Regione Lazio, il
sul campo, ossia che la realtà del settore in quei 1° gennaio 2021 tutti quelli nuovi privati, do- processo di decentramento delle competen-
territori è già pronta e soprattutto è in questa vranno essere sostanzialmente autosufficienti ze urbanistiche alle province è arrivato ad
direzione che sta andando il mercato, per cui (nearly zero energy), ossia garantire prestazioni un punto di svolta con l’adozione del Piano
utilizzare questi strumenti in modo attento e di rendimento dell’involucro tali da non aver Territoriale Paesistico Regionale e con l’ap-
flessibile diventa una opportunità per accom- bisogno di apporti per il riscaldamento e il provazione dei Piani Territoriali Provinciali
pagnare l’innovazione in edilizia. Del resto raffrescamento oppure di soddifarli attraverso Generali1.
sono tali e tante le novità impiantistiche e tec- l’apporto di fonti rinnovabili. Del resto questa Una prima ricaduta del decentramento è sta-
nologiche sviluppate negli ultimi anni, come traiettoria è chiaramente inscritta dentro gli ta, già dal 2006, la competenza provinciale
le possibilità di ripensare e integrare soluzioni obiettivi che l’Unione Europea si è impegna- sull’approvazione dei regolamenti edilizi
per risparmiare energia, produrla da fonti rin- ta a raggiungere entro il 2020 per la riduzione comunali. A seguito dell’approvazione dei
novabili, recuperare e riutilizzare le acque, che delle emissioni di CO2 e lo sviluppo delle fonti Ptpg, sta emergendo una nuova produzione
riuscire ad aiutare l’innovazione e adattare lo rinnovabili con impegni vincolanti per tutti gli provinciale di Regolamenti Edilizi Comunali
soluzioni ai diversi contesti e tradizioni locali Stati membri. E in ogni studio viene conferma- - tipo, ossia strumenti che offrono ai Comuni,
attraverso i Regolamenti Edilizi diventa fon- to come senza un cambiamento radicale nel nel rispetto della loro autonomia decisionale
damentale. Non dobbiamo però nascondere settore delle costruzioni questi risultati non un indirizzo autorevole ed un servizio di sup-
alcuni problemi che si evidenziano rispetto siano conseguibili. Siccome nessuno può soste- porto conoscitivo per aggiornare il proprio
al quadro normativo nazionale e regionale, nere che i contenuti della Direttiva siano solo apparato normativo in materia edilizia.
spesso lamentati dagli operatori del settore. Il slogan o che si possano rinegoziare, si aprono Spesso, come nel caso del Regolamento Tipo
Rapporto presenta alcune tabelle e cartine che due sfide per ragionare di come rendere possi- della Provincia di Frosinone2, questi si sono
mostrano una realtà a macchia di leopardo nel- bile questo scenario. La prima riguarda eviden- concentrati sulle innovazioni tecniche e nor-
le Regioni, in particolare rispetto all’esistenza o temente la traiettoria per riuscire a rendere pos- mative derivanti dai temi della sostenibilità
meno di un riferimento normativo per la certi- sibile gli obiettivi fissati per i nuovi interventi, e del consumo energetico.
ficazione, le prestazioni energetiche degli edi- e dunque come accompagnare la crescita e la La Provincia di Roma, nel maggio 2010 ha af-
fici e l’installazione delle fonti rinnovabili, sui diffusione di competenze, la sperimentazione fidato all’Inu, e per esso all’Inu Lazio, l’inca-
controlli. Per cui diventa quanto mai urgente e la definizione di protocolli e regole certe. La rico di redigere le proprie Linee Guida per la
fare chiarezza rispetto a un quadro così articola- seconda riguarda l’enorme patrimonio edilizio redazione di un Regolamento Edilizio Tipo3.
to e complesso, in particolare dare certezze che esistente, dove occorre aprire un confronto sul- L’obiettivo delle Linee Guida della Provincia
questa prospettiva sia veramente perseguita da le politiche capaci di promuovere una diffusa di Roma non è solo la produzione di un testo
tutti con impegno. riqualificazione energetica con precisi target di indirizzato ai Comuni per l’aggiornamento
Ma oltre che dal territorio occorre guardare riduzione dei consumi. La Direttiva individua del loro Regolamento, ma l’offerta di un vero
a questo scenario anche dentro una prospet- obiettivi e strumenti per aiutare gli Stati, ed è ipertesto, aggiornabile ed implementabile,
tiva più ampia, e in particolare nella spinta indubbiamente su questo che oggi sono in cor- indirizzato tanto ai redattori di nuovi regola-
all’innovazione che l’Unione Europea sta im- so le più interessanti sperimentazioni nei Paesi menti, quanto ai professionisti privati impe-
primendo da oramai dieci anni al settore delle europei - come la Svezia, la Germania, la Fran- gnati nella progettazione ed ai tecnici comu-
costruzioni. Non vi è infatti dubbio che a par- cia – e su cui anche in Italia occorre aprire un nali incaricati della valutazione dei progetti.
tire dalla Direttiva 2002/91/CE sul rendimento confronto per immaginare nuove e più efficaci Le linee guida muovono quindi dalla consta-
energetico in edilizia si sia messo in moto un politiche. Per il nostro Paese può diventare una tazione che l’innovazione ha bisogno, oltre
processo sempre più articolato e approfondito, grande opportunità per incrociare gli obiettivi che di un nuovo apparato normativo, anche
nel quale si sono stratificati provvedimenti sta- energetici, oggi vincolanti, con quelli (purtrop- di una cultura tecnica fondata su obiettivi
tali e regionali, provinciali e comunali. E oggi po non vincolanti e troppo dimenticati) di mes- condivisi, su un linguaggio comune e sulla
diventa ancora più importante ragionare dei sa in sicurezza del patrimonio edilizio (in par- conoscenza delle migliori esperienze proget-
nuovi obiettivi previsti dalla Direttiva 31/2010, ticolare quello con più di 50 anni di età, quello tuali. L’ipertesto prodotto si basa perciò su
perché tracciano i contorni di un’accelerazione abusivo e quello nelle aree a rischio idrogeolo- un indice ragionato di 82 punti, articolati in tre
ancora più forte nella transizione verso uno gico e sismico), di adeguamento degli alloggi parti (I. generale e ricognitiva, II. normativa
scenario nel quale il peso dei consumi energe- alle nuove domande delle famiglie,e magari di e regolamentare, III. procedimentale), cui si
tici legati al settore delle costruzioni si dovrà ri- vivibilità di tante periferie. associano come allegati:
60 | URBANISTICA INFORMAZIONI
! i riferimenti normativi (leggi, decreti, cir- regionale (Lr 38/99), la definizione di Regolamento edilizio del
colari e leggi regionali) generali e speci- corrette modalità di intervento nei tes- Comune di Bolzano
fici per ogni punto dell’indice, suti edilizi storici (criteri, tecniche e de-
! le schede tecniche per i temi più innovativi finizione di superfetazioni) nasce come Stefano Rebecchi
legati alla sostenibilità e per l’esplicita- una sentita esigenza dei piccoli e medi
zione grafica dei contenuti normativi comuni della provincia ed ha anche una Da circa un decennio il Comune di Bolza-
più tradizionali, funzione di apprendimento diffuso per i no ha attivato numerosi percorsi di ricerca,
! le buone pratiche che illustrano progetti tecnici locali; volti a coniugare l’attività edilizia presente
esemplari per aspetti specifici dell’inno- 4. definisce i requisiti della bioedilizia e sul territorio con le tecnologie più avan-
vazione. delle sue singole componenti e tecniche zate in campo ambientale. Detto in questi
La struttura dell’indice ragionato inserisce di intervento, in una stretta integrazio- termini appare addirittura riduttivo, se
alcuni temi tradizionalmente assenti dai ne con i riferimenti normativi, le schede pensiamo che già nel 2004, l’art 19 bis del
regolamenti edilizi, ma che emergono dalla tecniche e le buone pratiche; questa sezione, regolamento edilizio introduceva un siste-
più recente attività di pianificazione: centrale per l’innovazione edilizia e per ma di procedure per la riduzione dell’ im-
1. inserisce nuovi parametri per i piani ur- questo destinata ad un aggiornamento patto edilizio (Rie) .
banistici, quali la superficie lorda (sempre costante, è particolarmente utile alla ge- Il Rie è un indice numerico di qualità am-
più utilizzata per misurare il carico ur- stione dei diversi sistemi incentivanti, bientale applicato al lotto edificabile al
banistico al posto del volume), il volume urbanistici ed economici, e per questo fine di certificare la qualità dell’intervento
urbanistico ed il volume geometrico (distinti fa riferimento ai protocolli più general- edilizio rispetto alla permeabilità del suolo
per diverse finalità e per campo di appli- mente condivisi. e del verde.
cazione), l’indice insediativo residenziale, La definizione delle Linee guida ha visto il Fondamento generale della procedura Rie
la cui definizione è affidata ai piani per coinvolgimento di una dozzina di Comu- è garantire che l’indice Rie di progetto sia
convertire in abitanti le nuove previsio- ni della provincia di Roma e si è conclusa migliorativo, ove possibile, rispetto alla
ni edilizie, gli indici di permeabilità e di nel giugno 2011. L’ipertesto prodotto quale rilevazione del Rie dello stato di fatto e
densità arborea; è infatti essenziale il ruo- primo contributo alla redazione del Regola- comunque non inferiore agli indici Rie di
lo dei Regolamenti Edilizi nel costituire mento Edilizio Comunale – Tipo sarà inseri- zona predefiniti e differenziati per destina-
una cerniera tra piani ed attività edili- to dalla Provincia di Roma sul suo sito istitu- zioni urbanistiche delle rispettive zone di
zia, ed il ruolo di un regolamento-tipo zionale. Puc ed in base alle reali situazioni di fatto
è proprio nell’unificare i parametri e tecnico–giuridiche del fondo edificabile.
stimolare la pianificazione ad assumere L’indice Rie di riferimento (Rie Z) viene
nuovi obiettivi con nuovi parametri di predefinito per le zone di Puc a destinazio-
controllo; ne residenziale in un valore pari a 4 e per
2. inserisce tra le materie di regolamen- le zone di Puc a destinazione produttiva in
1. Ad oggi sono stati approvati i Ptpg delle
tazione gli spazi pubblici, quali spazi province di Frosinone, Viterbo, Rieti e Roma, un valore pari a 1,5. Le zone di Puc. con de-
e percorsi pedonali, parchi e giardini, mentre è ancora da approvare il Ptpg di Latina. stinazione per opere ed impianti pubblici
strade e piste ciclabili, parcheggi e aree 2. Le “Linee guide per la redazione dei devono garantire l’indice Rie di progetto
di sosta dei mezzi pubblici, piazzole per regolamenti edilizi comunali” della Provincia (Rie 2) migliore possibile in relazione alla
di Frosinone, esplicitamente intitolate alla
la raccolta dei rifiuti, illuminazione pub- sostenibilità ed efficienza energetica nel
loro precisa destinazione funzionale. Tutti
blica e alberature; l’esigenza di inserire i governo del territorio, sono state redatte gli strumenti di pianificazione attuativa
requisiti dello spazio pubblico deriva in- dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura del Puc (piani di attuazione, piani di recu-
fatti sia dalla crescente diffusione della – sezione di Frosinone, dall’Agenzia pero ecc.) di iniziativa sia pubblica che pri-
Provinciale Energia Frosinone e dal Settore
pianificazione di iniziativa privata, sia vata, devono contenere l’elaborazione di
Urbanistica della Provincia di Frosinone.
dalla necessità che anche l’ente locale ri- 3. Il gruppo di lavoro, coordinato dall’arch. una specifica disciplina Rie, estesa a tutta
sponda ai cittadini della qualità dei pro- Lucio Contardi (vicepresidente Inu Lazio), la zona perimetrata, con determinazione
pri interventi, con una sorta di “statuto” ha coinvolto per le problematiche normative dei valori di progetto del Rie di zona e ri-
generali l’ing. Gianfranco Buttarelli (direttivo
dello spazio pubblico; spettivamente di lotto.
Inu Lazio e dirigente del Comune di Cisterna)
3. individua, come campo specifico di ap- e l’avv. Giuseppe Naccarato, per le innovazioni Un’ulteriore evoluzione ed approfondi-
plicazione, le modalità di intervento nei legate alla sostenibilità energetica ed mento di tale tematica è stata poi intro-
tessuti edilizi storici e nelle zone agrico- ambientale l’arch. Carlo Vigevano e l’ing. dotta dall’ art. 19 ter del regolamento, dal
le; mentre la definizione dell’edilizia ru- Francesco Bigi, per gli aspetti informatici titolo “Risparmio energetico e fonti rinno-
e comunicativi l’arch. Valerio Bramucci,
rale nei regolamenti edilizi deriva da un e si è avvalso del contributo del prof. vabili di energia”.
obbligo specifico della legge urbanistica Domenico Cecchini (presidente Inu Lazio). Negli edifici pubblici e privati di nuova co-
URBANISTICA INFORMAZIONI | 61
Energie
energia, ambiente, territorio a cura di Stefano Pareglio
struzione ovvero sottoposti ad intervento noma di Bolzano ha competenza primaria Regolamenti urbanistico
di ristrutturazione che coinvolga almeno in campo Urbanistico, vi è la possibilità di edilizi in Campania
il 50% del volume o della superficie utile, ottenere anche premi del 20% di cubatura
e che preveda un rifacimento strutturale in più rispetto a quella esistente, qualora Anna Mesolella
degli impianti termici, deve essere assi- si raggiunga la Cat C e B con interventi
curata attraverso l’utilizzo di fonti rinno- di riqualificazione degli edifici pubbli- Un importante strumento per orienta-
vabili di energia la copertura del 25% del ci e residenziali esistenti. Tale articolo re verso una prospettiva di sostenibilità
fabbisogno energetico totale e comunque normativo, di prossima approvazione, energetico-ambientale l’edilizia è costitu-
non meno del 50% del fabbisogno di ener- condurrà presumibilmente ad un’intensa ita dai Regolamenti edilizi e urbanistico
gia per la produzione di acqua calda sani- attività edilizia, volta a rendere più effi- edilizi comunali. Una parte dei regola-
taria. cienti molti edifici della città consolidata, menti più recenti, infatti, prevede oppor-
Un indirizzo amministrativo quindi mol- che altrimenti, dati i costi di intervento, tune regole per l’impiego di tecnologie
to chiaro, che ha indotto il settore ad una non sarebbero stati interessati da alcun bioclimatiche, l’isolamento degli edifici e
sostanziale modifica delle proprie prati- intervento per l’aumento del risparmio l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabi-
che, spesso orientate alla realizzazione e energetico. li in modo da ottenere un consistente ri-
costruzione con costi contenuti. Vi è da Un ulteriore evoluzione di questo setto- sparmio di combustibile, acqua ed energia
dire infatti che un orientamento volto re è dato poi dall’approvazione in sede elettrica e un maggior comfort climatico e
alla realizzazione di edifici “virtuosi”, con comunale del cd Piano CO2, per l’abbat- acustico.
caratteristiche di forte riduzione delle di- timento delle emissioni nocive. Un im- Il Dm del 27 luglio 2005, per l’attuazione
spersioni di energia, porta inevitabilmen- portante esempio in tal senso è dato da un del Piano energetico nazionale in materia
te ad un aumento dei costi iniziali, ab- protocollo d’intesa, recentemente firmato di uso razionale dell’energia, di risparmio
battuti in seguito per una migliore e più dall’Assessore all’Urbanistica del comu- energetico e di sviluppo delle fonti rinno-
efficiente gestione degli impianti. ne di Bolzano Maria Chiara Pasquali e un vabili di energia, aveva specificatamente
Nel contesto normativo di tale modifica consorzio di proprietari, per la realizza- previsto all’art. 2 che i comuni, tenuto
regolamentare poi è stato anche appor- zione di una nuova zona di espansione conto delle specifiche esigenze urbanisti-
tata un’ importante specificazione all’art a carattere residenziale (ca 550 alloggi) co edilizie, uniformassero i regolamenti
51/ter Certificato Casa Clima – Klima lungo l’asse di Via Druso: una tappa molto edilizi alle prescrizioni del decreto preve-
Haus, già previsto in sede di approvazione importante, perchè se il processo appena dendo soluzioni tipologiche e tecnologi-
del regolamento nel lontano 2002. Novi- iniziato si muoverà secondo i passi spera- che finalizzate al risparmio energetico e
tà sostanziale è stata la regolamentazione ti, a Bolzano sorgerà entro poco tempo il all’uso di fonti rinnovabili. Nei Rec e nei
dell’obbligo per tutte le nuove costruzio- primo quartiere a zero emissioni e tutto Ruec sono pertanto previste differenti ti-
ni, di uniformarsi almeno alla categoria ciò, importante ricordarlo, in un processo pologie di norme in materia energetico
Casa clima B, appositamente certificata di forte co-partecipazione Pubblico Priva- ambientale: prescritte ed obbligatorie,
dall’Ufficio Aria e Rumore della Provincia to, laddove i proprietari privati hanno ac- raccomandate, facoltative, o quelle pro-
autonoma di Bolzano, senza la quale non cettato di muovere alla stesura di un ban- mosse da incentivi e questa gradualità
risulta più possibile ottenere la licenza do di gara per la valutazione del progetto nella regolazione della materia meglio
d’uso. migliore possibile da sottoporre al vaglio consente un progressivo adeguamento
Tale orientamento regolamentare divie- degli Organi comunali. dell’edilizia esistente alle direttive comu-
ne anche premiante per chi, in un’ottica nitarie e alla normativa nazionale1.
di miglioramento dell’ambiente abitato, Nel 2007 la Regione Campania ha delibe-
vuole implementare attività edilizie rag- rato in tal senso prevedendo gli Indirizzi
giungendo la cat A del certificato Casa in materia energetico ambientale per la for-
Clima: in tale ottica, il regolamento preve- mazione del Regolamento Urbanistico Edilizio
de per le nuove costruzioni, oltre al bonus Comunale (Ruec) ai sensi del comma 3 dell’art.
di cubatura pari al 10% rispetto a quella 28 della Legge regionale 16/2004 (del. Gr.
ammissibile urbanisticamente, una ridu- n. 659/2007) proponendo cinque obietti-
zione degli oneri di urbanizzazione nella vi generali: l’uso razionale delle risorse
misura del 10%. climatiche ed energetiche, l’uso raziona-
Per quanto attiene le novità ancora in le delle risorse idriche, il controllo delle
gestazione ma di prossima emanazione caratteristiche nocive e dei materiali da
legislativa in ambito provinciale, perchè costruzione, la bio-edilizia ed ecologia ur-
non si dimentichi che la Provincia Auto- bana e il benessere ambientale. Tali obiet-
62 | URBANISTICA INFORMAZIONI
Riviste
tivi sono stati successivamente articolati mento e risparmio energetico e produzio-
in nove obiettivi specifici e per ognuno di ne di energia da fonti rinnovabili insieme
essi la delibera ha suggerito i contenuti ad altre tre Regioni dell’Obiettivo “Con-
dell’articolo da inserire nel Ruec e il tipo vergenza” (Calabria, Puglia, Sicilia).
di regola (obbligatoria, facoltativa, consi-
gliata). Inoltre sono state previste alcune
forme di incentivazione sia di tipo econo-
mico (sconti sulle tasse come la Tarsu) che
di tipo edilizio urbanistico (premialità in
cubatura).
La Campania ha avviato così un processo
di innovazione della regolamentazione
urbanistico-edilizia in senso sostenibile,
fino ad allora poco praticata, come ha di-
mostrato l’Osservatorio nazionale regola- urbanistica INFORMAZIONI
menti edilizi per il risparmio energetico
di Cresme e Lagambiente nel suo Primo
on-line
rapporto sulle analisi dei regolamenti edilizi www.urbinfo.it
comunali, delle linee guida provinciali e delle
normative regionali in materia di risparmio
ed efficienza energetica e produzione di ener-
gia da fonti alternative a quelle fossili, dove
figurava un solo regolamento edilizio per
la Campania tra 188 regolamenti edilizi URBANISTICA
comunali italiani selezionati su un cam- trimestrale
pione di 1000 comuni.
A seguito della Direttiva 2010/31/Ue del 146 (aprile – giugno 2011)
19/05/2010 sulla prestazione energeti-
ca nell’edilizia, la Regione Campania ha
inoltre approvato la Delibera di Gr n.
urbanistica INFORMAZIONI
bimestrale
572/2010, contenente le Linee Guida dell’E-
dilizia Residenziale Sociale per le politiche 238 (luglio – agosto 2011)
abitative e di sviluppo urbano, che fa rife-
rimento al protocollo ITACA, da attuare
attraverso azioni per ottenere una pro- urbanistica DOSSIER
gettazione energeticamente ed ambien-
talmente sostenibile e il 12 aprile 2011 ha
126
Sesto San Giovanni.
deliberato le Linee guida per la valutazione
il patrimonio industriale risorsa
della sostenibilità energetica ed ambientale
strategica per lo sviluppo urbano
degli edifici, in attuazione della Lr 19/2009,
come modificata dalla Lr 1/20112. In tal
1. Quanto alla parte tecnica, la Regione
modo la Campania, che non ha ancora Campania ha approvato il Protocollo
una normativa generale in materia, ha Itaca - Campania sintetico, prendendo a
tuttavia previsto almeno un parziale ade- riferimento sia il Protocollo Itaca Sintetico
guamento alle direttive europee e alla le- del 2009 nazionale che quello della Regione
Marche e adattando tali riferimenti alle
gislazione nazionale collegato da un lato condizioni climatiche campane.
all’edilizia residenziale sociale e dall’altro 2. Quanto alla parte tecnica, la Regione
agli interventi previsti con il “Piano casa”. Campania ha approvato il Protocollo
Infine, con il Programma Operativo inter- Itaca - Campania sintetico, prendendo a
riferimento sia il Protocollo Itaca Sintetico
regionale energie rinnovabili e risparmio
del 2009 nazionale che quello della Regione
energetico 2007-2013 (POI Energia), la Marche e adattando tali riferimenti alle
Regione sostiene interventi di efficienta- condizioni climatiche campane.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 63
Associazione Nazionale Urbanisti
Pianificatori Territoriali e Ambientali a cura di Alessandro Calzavara
Giuseppe De Luca, Daniele Rallo delle strutture urbane, territoriali, paesaggi- molto parziale su un segmento preciso;
stiche e ambientali, il coordinamento e la ge- infatti il Dpr art. 46, c. 1, lettera b) affida
Chi è abilitato a stione di attività di valutazione ambientale e loro: «la pianificazione, la progettazione,
coordinare la Vas? di fattibilità dei piani e dei progetti urbani e lo sviluppo, la direzione lavori, la stima,
territoriali». il collaudo, la gestione, la valutazione
Ora, se analizziamo l’intero Dpr 328/01 pos- di impatto ambientale di macchine,
siamo facilmente capirne la portata innovati- impianti industriali, di impianti per la
La Valutazione ambientale strategica (Vas) ri- va ed anche la “riserva” che sottace. Vediamo produzione, trasformazione e la distribu-
guarda i piani e i programmi di intervento sul le altre figure che, secondo, il Dpr possono zione dell’energia, di sistemi e processi
territorio ed è preordinata a garantire che gli svolgere parti di valutazione ambientale, o industriali e tecnologici, di apparati e di
effetti sull’ambiente derivante dall’attuazio- meglio alcuni segmenti molto specialistici: strumentazioni per la diagnostica e per la
ne di detti piani e programmi siano presi in ! i biologi (art. 31, c. 1, lettera i) devono cir- terapia medico-chirurgica»;
considerazione durante la loro elaborazione e coscrivere la loro attività «valutazione di ! gli architetti nel Dpr 328/01 non ne hanno
prima della loro approvazione. La Vas è quindi impatto ambientale, relativamente agli esplicitamente alcuna, né si trova traccia
molto più ragionevolmente circoscritta al pro- aspetti biologici»; specifica in altre disposizioni nazionali,
cesso di formazione di una decisione pubblica ! i geologi (art. 41, c. 1, lettera h) possono ef- né nella direttiva europea. La generica (e
che genera effetti trasformativi sul territorio. fettuare «gli studi d’impatto ambientali coprente) formula che usa il Dpr all’art.
Ciò significa che le “valutazioni ambientali per la Valutazione d’impatto ambientale 16, c. 1 «le attività già stabilite dalle di-
strategiche” altro non sono che “considerazio- (Via) e per la Valutazione ambientale stra- sposizioni vigenti nazionali ed europee
ni ambientali”. Le quali, sotto forma di valuta- tegica (Vas) limitatamente agli aspetti ge- per la professione di architetto, ed in
zioni, devono fare riferimento e rapportarsi al ologici»; particolare quelle che implicano l’uso di
processo interno di costruzione di ogni piano ! gli agronomi non hanno nessuna compe- metodologie avanzate, innovative o spe-
e programma che abbiano ricadute territoria- tenza legata alla Vas, la competenza spe- rimentali» non sono state mai oggetto
li: non possono essere quindi né separate, né cifica non è citata nel Dpr, né in quelle at- indicazione ministeriale o regolamenta-
posticipate, ma connesse e – appunto – inte- tribuite precedentemente (legge 152/92, re specifica. Proprio su questa generica
grate nel processo di costruzione di quell’atto. che modifica l’ordinamento della pro- formulazione poggia e si estende la com-
Qui si apre un problema di competenze che, fessione di Dottore Agronomo e di Dot- petenza degli architetti sulla Vas.
come spesso accade nel nostro Paese, non è tore Forestale). Solo per similitudine si La competenza per il Pianificatore territoria-
trattato chiaramente. In questo caso, invece, il può estendere una loro competenza, ma le sulla Vas, sia come coordinatore che come
legislatore è stato assai chiaro ed esplicito. An- comunque limitata agli aspetti agricoli, gestore, può essere intesa come una vera e
che se nella prassi concreta i comportamenti o meglio per dirla con la lettera g) art. 2 propria “riserva” professionale. Riserva resa
sono tutt’altro che soddisfacenti. della legge 152/92 «per quanto attiene ancora più solida per la cancellazione della
Analizziamola brevemente insieme. Chi può alle componenti agricolo-forestali ed ai precedente Laurea in Scienza Ambientali
seguire, redigere e coordinare, dal lato profes- rapporti città campagna». La stessa Via, (DM 509/1999, elenco delle nuove classe di
sionale, un procedimento Vas? E qual è il mi- esplicitamente citata come competenza, laurea) dal nuovo ordinamento delle lauree
gliore percorso formativo universitario che è molto ristretta. Così recita la lettera r) (DM 207/2004) italiane. Questi laureati, in
pre/abilita a questo? della stessa legge «la valutazione di im- ogni caso, per svolgere attività professionale,
Il punto di partenza è, necessariamente, il Dpr patto ambientale ed il successivo monito- dovevano superare l’esame di stato in Pianifi-
328/01 che ha fissato le regole per l’esame di raggio per quanto attiene agli effetti sulla cazione e poi iscriversi all’Ordine APPC, setto-
stato e per le competenze per le professioni flora e la fauna»; re Pianificazione. L’iscrizione li assimilava ai
tecniche. Se leggiamo integralmente quanto ! gli ingegneri (sezione Ingegneria civile e am- Pianificatori territoriali.
qui disposto sulle competenze tra le varie fi- bientale) non hanno una competenza pie- Approfondendo ancora di più questo argo-
gure professionali, regolate da appositi Ordi- na nella Vas, ma molto settoriale; il Dpr mento, spostiamo l’attenzione sulla formazio-
ni, scopriamo che la Vas è riconosciuta come art. 46, c. 1, lettera a) gli affida «la valuta- ne universitaria. Proviamo a verificare, cioè,
competenza (quasi) esclusiva del Pianificato- zione di impatto ambientale di opere edili gli obiettivi formativi che le Classi di Laurea
re territoriale; o comunque questo deve aver- e strutture, infrastrutture, territoriali e di Magistrale dichiarano di avere1 abbiamo una
ne il coordinamento generale, perché il solo trasporto, di opere per la difesa del suolo e ulteriore conferma di quanto qui sostenuto.
abilitato a coordinarla e gestirla. Infatti, l’art. per il disinquinamento e la depurazione, Tra gli obiettivi formativi qualificanti, quelli
16 sulle competenze professionali, c. 2, lettera di opere geotecniche, di sistemi e impian- legati alla Valutazione Ambientali li troviamo
b) così elenca le competenze del Pianificato- ti civili e per l’ambiente e il territorio»; solo nella laurea LM74, Scienze e tecnologie geo-
re territoriale: «lo svolgimento e il coordina- ! gli ingegneri (sezione industriale) non han- logiche, ma come abbiamo visto prima la com-
mento di analisi complesse e specialistiche no una competenza ampia Vas, ma solo petenza è ristretta solo agli aspetti geologici.
64 | URBANISTICA INFORMAZIONI
#02
Novità editoriali
parole chiave
Astengo
Per le altre lauree magistrali, comprese quelle Editoriali di urbanistica dal 1949 al
di pianificazione, gli obiettivi formativi sono 1975
questi: a cura di Marisa Fantin e Laura
! «l’analisi e la valutazione paesistica e gli Fregolent
studi di impatto ambientale» per la laurea
LM3, Architettura del paesaggio;
! la «valutazione degli impatti e della com-
patibilità ambientale di piani e opere» #03
per la laurea LM35, Ingegneria per l’Ambien- Praticare il PIANO?
te e il Territorio; di Paolo Galuzzi e Piergiorgio Vitillo
! la «valutazione d’impatto, recupero e
di gestione dell’ambiente naturale» .....
nonché «quegli aspetti della legislazione
ambientale che richiedono competenze
naturalistiche, con particolare riferimen-
to agli studi di impatto (comparto flora-
fauna) e alla valutazione di incidenza» #04
per la laurea LM60, Scienze della natura;
! «analisi e valutazione di impatto am-
STU: quali, come, perchè?
di Daniela Mello
bientale in aree montane e forestali» per
la laurea LM73, Scienze e tecnologie forestali
ed ambientali;
! il «coordinamento e gestione delle attivi-
tà di valutazione di progetti, programmi,
piani e politiche urbane, territoriali e am-
bientali» per la laurea LM48, Pianificazione Rapporto dal territorio 2010
rapporti
territoriale, urbanistica e ambientale.
a cura di Pierluigi Properzi
Anche da questa lettura, dunque, abbiamo la
conferma che l’unica laurea che dichiara di
avere obiettivi formativi robusti è quella in
Pianificazione territoriale, Urbanistica e Am-
bientale. Non poteva essere diversamente,
stante la riserva contenuta nel DPR 328/01.
Nei bandi di gara pubblici per la redazione
dello strumento urbanistico è spesso collega-
to anche l’incarico parallelo della Vas. Ma di Rapporto 2010 del Centro di
questa distinzione non vi è traccia. Né il di- ricerca sul consumo di suolo
battito tecnico e amministrativo sembra aver a cura di Andrea Arcidiacono, Damiano
preso coscienza di questi temi professionali e di Simine, Federico Oliva, Stefano
dei possibili rilievi giurisprudenziali che po- Pareglio, Paolo Pileri, Stefano Salata
trebbero essere innescati sugli atti approvati.
URBANISTICA INFORMAZIONI | 65
Eventi
a cura di Carolina Giaimo
Antonio Acierno alle nuove fonti rinnovabili e non inqui-
Città senza petrolio nanti, ripensando a nuove riorganizza-
zioni delle funzioni urbane e delle reti
tecnologiche ed ecologiche, a nuove mor-
Immaginare la città dopo l’era del petro- fologie insediative, a interventi di retro-
lio, quando la risorsa energetica dalla fitting del patrimonio edilizio esistente.
quale oggi l’umanità ancora dipende per Per raggiungere concretamente obiettivi
il 90% (idrocarburi e biomasse) sarà un ri- di efficienza, è necessario superare alcu-
cordo, è stato l’interessante tema del con- ni pregiudizi culturali che caratterizzano
vegno organizzato da Inu Campania per la ancora il pensiero scientifico e le pratiche
VI Giornata di Studi tenutasi a Napoli il reali, passando dalla visione di una città
10 giugno al Centro Congressi dell’Ateneo isotropamente distribuita sul territorio,
Federico II. Uno scenario che può sem- quale metafora politica di un’equità socia-
brare utopico ma che appartiene invece le trasferita nell’uniformità ambientale,
al nostro futuro prossimo considerate le ad una città metabolica costruita sulla let-
incerte stime sulle riserve mondiali effet- tura ecosistemica del territorio. Un salto
tivamente utilizzabili valutate intorno ai culturale che significa capacità di proget-
50-100 anni, e soprattutto gli obiettivi im- tare modelli adeguati alla contemporanei-
posti dalle normative europee secondo un tà e discutere di nuove e vecchie dicoto-
calendario non così lontano (pensiamo mie (concentrazione e naturalità, densità
solo al 2021, data entro la quale gli edifici e congestione, mixité sociale e sicurezza,
dovranno azzerare i consumi). Ragionare trasporto pubblico e nuovi stili di vita,
oggi sulla graduale uscita dal petrolio è ecc.). Si è messo in evidenza come l’urba-
pertanto un obbligo e molte città europee nistica deve dare risposte alle nuove istan-
si stanno muovendo opportunamente in ze sociali altrimenti sarà la tecnologia ad
questa direzione fornendo utili sperimen- occupare l’intera scena alimentando false
tazioni. illusioni; pensiamo solo all’auto elettrica
Il convegno ha visto la partecipazione di o ai pannelli fotovoltaici, al centro dell’at-
studiosi, professori e giovani ricercatori tenzione del mondo imprenditoriale e
i quali hanno presentato esperienze, casi della ricerca industriale, che non possono
studio e riflessioni sul tema, contribuen- rappresentare la soluzione dei problemi.
do a chiarire e ad approfondire gli scenari La città non è semplicemente una som-
e le ricerche che il mondo accademico na- ma di scatole tecnologiche e la questione
zionale ed internazionale sta sviluppan- energetica si intreccia con le tante istanze
do. E’ noto come la città sia un sistema che essa promuove: recupero delle peri-
altamente energivoro, responsabile del ferie, trasformazione delle aree dismesse,
consumo del 40% delle risorse disponibi- recupero dei centri storici, risoluzione dei
li, a causa della sua scarsa efficienza e di conflitti derivati dalle nuove topografie
quella dei sottosistemi che la costituisco- sociali, ecc. Si tratta quindi di discutere di
no (reti infrastrutturali, tipologie insedia- criteri insediativi e localizzativi, di appro-
tive, specializzazioni funzionali, ecc.). dare a nuovi modelli e morfologie territo-
La discussione, svoltasi con interventi in riali e anche di creare uno strumentario
sede plenaria prima e dopo gli approfon- nuovo, immaginando una diversa forma
dimenti delle differenti sessioni temati- del piano urbanistico.
che (mobilità sostenibile, l’infrastruttura
verde, il paesaggio della città-natura, il
progetto urbano, i sistemi urbani, la go-
vernance delle politiche urbane) ha af-
frontato le necessità imposte dalla fine
del ciclo energetico attuale guardando
66 | URBANISTICA INFORMAZIONI
Libri e altro
a cura di Ruben Baiocco
Progetto e Paesaggio. nici e committenti pubblici e pianificazione-progettazione-re- sa, gli spazi rurali e l’agricoltura
Guida pratica per privati per la valutazione degli alizzazione-gestione”. In questa periurbana, la patrimonializza-
l’autorizzazione e effetti degli interventi, orientan- direzione il libro offre una “gui- zione del territorio, il paesaggio
la relazione done la “compatibilità” con il pa- da” per una progettazione sen- ordinario e il ruolo delle popola-
paesaggistica esaggio tutelato, come con quel- sibile rispetto al paesaggio sulla zioni.
di Massimo Angrilli, Walter lo ordinario; costituendo inoltre base dell’approccio che gli autori Il libro negli spunti metodolo-
Baricchi, un riferimento metodologico definiscono Landscape Sensitive gici, normativi e culturali, si of-
Filippo Boschi (a cura)
Maggioli Editore, Rimini, 2011 per i casi dove occorre una speci- Design – LSD, basato su una spe- fre ai tecnici pubblici e privati
pp. 212 ill. b/n, costo 35 Euro. fica procedura di valutazione di cifica attenzione al contesto nel- come un manuale, corredato da
impatto ambientale. le sue caratteristiche fisiche, vi- illustrazioni, schemi, tabelle di
L’intenzione del decreto è sup- suali, storico-culturali che sono sintesi, casi di buone pratiche di
portare l’avvio, in coerenza con assunte come “determinanti” progetti realizzati che vogliono
il Codice, di una strategia com- del progetto. L’approccio propo- tentare di rispondere alle criti-
plessiva per il paesaggio che ne- sto da LSD obbliga il progettista cità della progettazione e della
cessita, per garantire qualità e a interagire con il contesto fin valutazione paesaggistica degli
coerenza alle trasformazioni, di dalle prime fasi del progetto, re- interventi.
un’adeguata pianificazione pae- lazionandosi direttamente con Angioletta Voghera
saggistica e di una reale consape- le componenti costitutive del
volezza di istituzioni e progetti- paesaggio. Attraverso la crea-
La Convenzione Europea del Pa- sti che operano sul territorio. zione di un rapporto empatico
esaggio (2000) ed il Codice dei Affinché l’autorizzazione e la con il paesaggio, il nuovo potrà Milano Expo 2015.
beni culturali e del paesaggio relazione paesaggistica possano contribuire a modificare consa- Un’occasione di
(2004, s.m.i.) hanno posto la qua- essere non solo un obbligo nor- pevolmente l’esistente, coglien-
sviluppo sostenibile
lità del paesaggio al centro del mativo, ma uno strumento per done e valorizzandone l’unicità di Stefano Di Vita
governo del territorio e dell’at- garantire la qualità e la coerenza e l’irripetibilità. A partire dalla FrancoAngeli, Milano 2010
tenzione politica, istituzionale e delle trasformazioni paesaggi- lettura delle relazioni tra il pro- pp. 320, ill. b/n Euro 28,00.
sociale, stabilendo la necessità di stiche e per creare nuovi valo- getto ed il paesaggio di contesto,
valorizzare tutti i luoghi di vita, ri, occorre proporre approcci e il metodo progettuale indica
eccellenti ed ordinari. Attraverso riflessioni metodologiche utili alcune possibili attenzioni ai
azioni di protezione, pianifica- ad accompagnare il progetto e a seguenti aspetti considerati nei
zione, gestione e progetto si deve preparare in modo corretto que- progetti di paesaggio: le tracce
contribuire a costruire nuova sti nuovi strumenti autorizzati- e i segni dell’organizzazione del
identità e qualità di vita sul terri- vi. suolo, la morfologia, la massa e
torio. Ciò obbliga ad una diversa E’ questo l’obiettivo del libro di i volumi, la visibilità, la qualità
attenzione nei confronti del pae- Massimo Angrilli, Walter Baric- architettonica dell’edificazione,
saggio dalla sua interpretazione chi, Filippo Boschi che presenta- le strade, gli spazi verdi, gli spazi
e valutazione al progetto. no ad enti locali, progettisti e tec- aperti interni ai lotti, gli elemen-
Per orientare l’azione di tra- nici approcci metodologici e di ti di definizione dei perimetri-
sformazione del paesaggio è in- orientamento per l’impostazio- recinzioni, i colori e i materiali,
trodotto il Dpcm 12 dicembre ne e la valutazione di “progetti l’illuminazione, la segnaletica e
2005 che considera tutte le scale paesaggisticamente sostenibili”. la cartellonistica. Globalizzazione, competizione fra
(vasta e locale) e le tipologie di Per produrre qualità nel terri- Accanto all’approccio proposto città, rinnovamento urbano, svi-
intervento, aprendo la strada a torio e creare le condizioni per- per il progetto, il libro ricostru- luppo sostenibile e crisi economica
riflessioni metodologiche sul ché il paesaggio sia considerato isce il quadro normativo di rife- mondiale: queste sono le tematiche
progetto. La relazione paesag- un’opportunità per il progetto rimento su paesaggio, autorizza- fondamentali da cui l’autore muo-
gistica che correda l’istanza di è necessario un processo pro- zione e relazione paesaggistica, ve per costruire una riflessione
autorizzazione paesaggistica del gettuale di qualità, saldamente accompagnandolo con riflessio- critica pro-attiva rispetto ai grandi
progetto (Dpcm 12 dicembre legato – come ci ricordano gli ni teoriche su aspetti emergenti: eventi, attraverso un sistema di va-
2005) vuole costituire infatti un autori – all’attenzione per il pae- la città storica, la città contem- lutazione per schede. La struttura
supporto metodologico per tec- saggio determinata dalla “filiera poranea, l’urbanizzazione diffu- valutativa è stata concepita per for-
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nire strumenti operativi di revisio- opportunamente che i grandi Ecopolis, mer – ripercorre in rapida sintesi la
ne ed integrazione delle strategie eventi possono anche divenire Bioarchitettura ed parabola del Movimento Moderno
urbane per il grande evento che occasioni estremamente negative, Ecologia urbana che, come hanno evidenziato i cri-
coinvolgerà Milano, rispetto alle che disattendono le aspettative ed di Sergio Lironi tici più attenti, si basava su un’im-
tre principali componenti della acuiscono le problematiche che Edizioni GB, Padova 2011 postazione progettuale fondata
sostenibilità ed, in particolare, in intendevano risolvere. pp. 320, Euro 28,00. sulla convinzione che abitazioni,
riferimento alle questioni ambien- In considerazione delle analisi ef- edifici, quartieri e la città stessa
tali e sociali. fettuate, Stefano di Vita propone dovevano essere progettati come
Il volume analizza attentamente il anche alcune alternative di proget- “macchine per abitare”. Una pa-
caso Expo Milano 2015 (attraverso to, integrabili alle attuali previsio- rabola decisamente fallimentare,
la documentazione ufficiale) e ne ni di sviluppo dell’evento (sugge- soprattutto se confrontata con gli
affianca la valutazione allo stu- rendo una maggiore aderenza al esiti di una pratica architettonica
dio di alcuni dei più significativi relativo tema, legato all’alimenta- ed urbanistica che – influenza-
mega-eventi europei dell’ultimo zione), che possano costruire per- ta dalle logiche di mercato – ha
decennio – ossia casi direttamen- corsi di trasformazione del tessuto sempre più inteso la complessità
te comparabili, opportunamente urbano post-industriale milanese del vivere e dell’abitare come una
individuati secondo un sistema nell’ottica di un effettivo sviluppo semplice sommatoria di funzioni.
di criteri esplicitamente dichia- sostenibile: queste significative Appare quindi del tutto condivisi-
rato –, prendendo in esame sia proposte vengono poste prima Sergio Lironi, esperto in Bioarchi- bile la riflessione di Lironi, quando
esempi di evidente successo, sia in forma di un utopico ‘scenario- tettura, ci introduce nel comples- sottolinea l’evidente contrasto esi-
esperienze di parziale fallimen- guida’ e poi come suggerimenti so e articolato mondo dell’edilizia stente tra le “utopie non realizzate”
to: Lisbona (Expo 1998), Oporto realmente praticabili deducibili bio-ecologica (che va ad abbraccia- dei grandi maestri e il “disastroso
e Genova (Capitali Europee della da esso. Le alternative di progetto re anche le più recenti esperienze panorama della città contempora-
Cultura nel 2001 e 2004), Torino avanzate, in particolare, derivano della progettazione di quartieri nea”. Ma nella storia dell’architet-
(Olimpiadi Invernali 2006), Valen- dall’analisi delle schede di valuta- eco-sostenibili), seguendo un per- tura e dell’urbanistica moderna,
cia (Città delle arti e delle scienze e zione del caso milanese (utilmente corso originale e inconsueto che sostiene Lironi, è possibile anche
America’s Cup 2007) e Saragozza fornite in coda al volume) rispetto - pur non sottovalutando la dimen- riconoscere un filone di pensiero
(Expo 2008). Come evidenzia an- agli altri eventi analizzati e dalla sione scientifica e tecnologica pro- “minoritario”, che trova i suoi più
che Valeria Erba nella prefazione, considerazione dei conseguenti pria del Movimento Moderno - si autorevoli rappresentanti in Ged-
sia considerando la recente proli- impatti indotti, in termini di van- ispira ad alcune correnti di pensie- des e Mumford: il primo elabora
ferazione di occasioni eccezionali taggi derivanti e criticità irrisolte o ro “alternative” rispetto ai modelli un approccio del tutto originale
(in fondo, non lontane nemmeno prodotte dall’evento stesso. Altro e agli stereotipi che hanno con- che si basa sull’applicazione dei
dalla sensibilità dell’Unione Euro- aspetto interessante riguarda le traddistinto gran parte delle espe- principi della biologia alle scienze
pea), considerati quali strumenti considerazioni del volume, nelle rienze dell’architettura e dell’urba- sociali e alla pianificazione urba-
potenzialmente efficaci (soprat- quali l’autore propone una signi- nistica razionalista del Novecento. na, sviluppando in particolare una
tutto nell’immaginario collettivo) ficativa classificazione dei grandi La chiave di lettura del libro è rin- concezione del benessere che non
di rinnovamento nelle strategie di eventi, sottolineandone benefici e tracciabile proprio in quel “sugge- va misurato secondo parametri
sviluppo urbano, sia ragionando criticità rispetto allo sviluppo ur- rimento di Lironi” che Ugo Sasso esclusivamente monetari, bensì
sulla recente crisi economica mon- bano ed alle condizioni operative cita alla fine della sua presentazio- mediante indicatori di bilancio vi-
diale come elemento di riflessione attraverso cui considerare la so- ne: « se un qualche insegnamento tale che fanno riferimento alla sa-
sulle ambiguità che sono sottese a stenibilità dei grandi eventi per le si può oggi trarre dalle città del pas- lute e alla qualità dell’ambiente in
questo tipo di strategia urbana ‘per città ospitanti. sato, questo va individuato proprio cui vive una comunità; il secondo,
salti’ (e spesso governato senza una In conclusione, il volume rappre- nella necessità di ritornare ad una partendo da un giudizio critico dei
chiara visione strategica comples- senta un’interessante fonte di ele- visione olistica dei fenomeni ur- principi del razionalismo (standar-
siva), l’autore mette in luce come menti di riflessione e di elementi bani e del fare architettura, con la dizzazione ed existenz-minimum),
simili eventi, se ben gestiti e no- operativi da cui trarre spunto sia consapevolezza che le città - anche sviluppa una originale interpreta-
nostante i relativi rischi, possano in merito alle modalità di selezio- quando si richiede il contributo zione della storia urbana e dell’ur-
essere il volano di grandi momenti ne ed ai criteri di valutazione di un progettuale di architetti ed urbani- banistica, introducendo nuovi
di rinnovamento (come per Torino insieme di casi-studio, sia per la sti di grande ingegno – devono in concetti ancor oggi di particolare
con le Olimpiadi Invernali). I gran- considerazione propositiva e sche- primo luogo essere l’espressione di attualità. Ad esempio la “dimen-
di eventi possono sintetizzare ed matica di azioni e linee-guida per regole e finalità condivise dalla co- sione comunitaria della pianifica-
integrare numerosi obiettivi, quali affrontare eventi di grande portata. munità dei propri abitanti». zione” che sta alla base del recente
la qualità urbana ed ambientale o Alessandra Pandolfi L’autore – richiamando gli scritti pensiero ecologico e il regionalismo
lo sviluppo economico e sociale. dei “grandi maestri”, da Gropius a – tema particolarmente attuale
Nonostante ciò, l’autore ricorda Le Corbusier, da Klein a Hilbersei- che ci consente oggi di parlare di
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neoregionalismo quale nuovo ap- utopistico e minoritario, attraverso Pianificazione sempre però è questa la situazione
proccio allo spatial planning e alle la sperimentazione di nuovi stili di strategica in contesti che si può osservare da una disami-
politiche territoriali europee - che vita e di nuove forme dell’abitare fragili na delle sperimentazioni in corso
Mumford contrappone al centrali- ha fornito importanti indicazioni di Ignazio Vinci (a cura) (sviluppatesi in contesti problema-
smo burocratico. Grazie a Geddes e per una radicale revisione della Alinea Editrice, Firenze, 2010 tici, dal punto di vista economico,
a Mumford si afferma così il nuovo progettazione architettonica e ur- pp. 192, Ill. b/n, Euro 15,00. sociale e politico), dove prevalgono
paradigma che reinterpreta la città bana. Il libro si conclude con l’illu- omologazioni, imitazioni e inter-
come ecosistema urbano, le cui leg- strazione di alcuni casi esemplari pretazioni assai retoriche. Inoltre,
gi vanno mutuate dai principi della di quartieri residenziali costruiti a differenza di altre esperienze del
biologia e dell’ antropologia. Ma an- secondo i principi dell’ecologia ur- Centro-Nord, non possiamo ri-
che nello specifico della progetta- bana, interpretabile come possi- ferirci a processi del tutto vo-
zione architettonica si possono in- bile punto di congiunzione tra la lontaristici, in quanto i Comu-
dividuare altri autori e movimenti disciplina della Bioarchitettura e ni si sono avvalsi di specifici
che hanno in realtà sottinteso una un nuovo modo di concepire l’ur- incentivi messi a disposizione
più complessa visione del mondo banistica e il progetto urbano in dal CIPE.
contrapposta ai rigidi principi del- chiave ecosostenibile. Si inizia con Si assiste ad un’inflazione di
la dominante cultura razionalista: la descrizione di Schafbruhl, proget- pratiche, anche molto diverse
a partire da Taut e dagli esponenti tato negli anni ‘80 da Joachim Eble fra di loro, che vengono etichet-
dell’architettura espressionista, a a Tubinga che può essere conside- tate come “strategiche”, adope-
cui si richiama anche il pensiero rato il capostipite di più note espe- rando una sorta di parola magi-
antroposofico di Rudolf Steiner rienze di quartieri “sostenibili”: fu ca, e veicolando nell’opinione
che influenzerà in modo decisivo il commissionato da una società di La Delibera Cipe n. 20/04, nel ripar- pubblica l’idea che i nuovi pia-
mondo della Bioarchitettura, sino assicurazioni che – sollecitata dal- tire le risorse per interventi nelle ni siano la chiave risolutiva di
all’architettura organica. le proteste degli inquilini di molti aree arretrate del Paese, ha previsto molte problematiche insolute
La narrazione empatica di Lironi, quartieri in precedenza realizza- una riserva per le aree urbane desti- del Mezzogiorno, un qualcosa
che si snoda per più di cento pagi- ti con le tecniche standardizzate nata a finanziare interventi nelle che conferisce un’aura di inno-
ne coinvolge il lettore rendendolo dell’architettura moderna - decise città e nelle aree metropolitane del vazione e partecipazione con-
partecipe a tutto campo di quel di sperimentare la realizzazione di Mezzogiorno. Il provvedimento divisa delle scelte, nonché di
passaggio epocale - soprattutto per un nuovo insediamento impostato prevedeva di destinare una quota efficienza e maggiore raziona-
la nostra generazione nata prima secondo i principi dell’architettura del 10% delle risorse allocate per lità all’azione amministrativa.
degli anni ’50 - che ha segnato il tra- bioecologica. A seguire si presen- ciascuna Regione, a Piani strategici Dall’analisi delle esperienze emer-
monto della cultura razionalista e tano esperienze più recenti, quali per città e raggruppamenti di Co- ge come l’elaborazione di linee di
produttivista e che ci ha introdotto quelle di Ecolonia in Olanda realiz- muni con popolazione di almeno indirizzo non sia sempre all’altez-
alla nuova utopia della sostenibili- zata da Lucien Kroll, del BedZED di 50.000 abitanti. Negli anni fra il za delle aspettative di innovazione
tà. Londra, del Centro Prisma a Norim- 2006 e il 2009, diverse città del Sud, che gli stessi piani ambirebbero
Nella seconda parte del libro, Li- berga, dei quartieri Rieselfeld e Vau- hanno messo in moto apparati, più a promuovere. Talvolta i piani
roni ci racconta la nascita e l’affer- ban a Friburgo, di Solar City a Linz, o meno complessi e strutturati, per si risolvono in mere operazioni
marsi della Bioarchitettura, descri- del Bo01!7!879,& !5410!79!-273:4;3;! produrre piani strategici, talvolta di marketing, di comunicazio-
vendone diffusamente principi e Hammarby Sjostad di Stoccolma. colmi di speranze e ambiziosi sce- ne o di sterile ricerca del con-
tecniche: da quando nel corso degli Il libro è di agile lettura e piacerà sia nari progettuali. senso, e si riducono a documen-
anni ‘70 apparvero in Germania i all’esperto bioarchitetto, che potrà Il libro di Ignazio Vinci, tenta una ti generici e poco selettivi, privi
primi studi critici sui negativi effet- riscoprire le radici culturali della prima ricognizione di queste espe- del necessario grado di appro-
ti di molta edilizia contemporanea Bioarchitettura e dell’Ecologia ur- rienze nate in contesti e condizioni fondimento scientifico e senza
sino alla definizione e diffusione bana, sia a chi voglia accostarsi a di partenza molto diversi da quelli legame con processi decisionali
dei nuovi paradigmi dell’abitare questa complessa materia che Li- che hanno fatto da sfondo alle pri- concreti o con scenari futuro
e del costruire, avvenuta in Italia roni ci presenta in modo originale, me esperienze italiane del Centro- concretizzabili.
grazie soprattutto ad associazioni secondo un approccio “olistico” Nord (il volume si sofferma in In realtà, non si possono pensa-
quali l’Istituto Nazionale di Bioar- che attraversa saperi diversi, dalla modo particolare sulla Sicilia). La re progetti troppo ambiziosi per
chitettura e l’ANAB. Strettamente storia dell’architettura alla nuova diffusione dei piani strategici al Sud territori che non sono in grado
connessa con le problematiche e le “disciplina” della bioarchitettura, potrebbe essere un segnale positivo di recepirli compiutamente, o
metodologie della Bioarchitettura sino alla sperimentazione di nuove se evidenziasse, per ciascun territo- progetti troppo distanti dalle
è l’esperienza degli eco-villaggi, un metodologie per una più sostenibi- rio, un’accresciuta consapevolezza concrete dinamiche in atto. Il
movimento che, iniziato negli anni le progettazione urbanistica delle su diversi percorsi di sviluppo fu- piano strategico dovrebbe tro-
’80, si è oggi affermato a scala mon- nostre città. turo. Come evidenziato da alcuni vare un radicato fondamento
diale e che, pur apparendo a molti Lorenzo Ranzato saggi contenuti nel volume, non nelle risorse disponibili e rac-
URBANISTICA INFORMAZIONI | 69
Bando per la selezione di tre giovani
Bando
cordarsi con le progettualità so presenti allo stato latente, delle regioni meridionali da candidare
già esistenti (a diversi livelli ma che devono essere attivate al corso di alta formazione su
di definizione), pena vischiose e aiutate a crescere. Inoltre,
resistenze ed insuccessi. Un ul- sempre nell’ambito della fase
teriore rischio consiste nel cer- diagnostica, occorrerebbe “PROGETTI E POLITICHE
care di imitare o seguire passi- un’autocritica su errori ed ina- RIVOLTE AI LUOGHI”
vamente idee di sviluppo già deguati modelli di intervento
sperimentate in altri territori, delle politiche pubbliche.
Ovvero “Strumenti per il
dimenticandosi dell’effettivo Il piano strategico dovrebbe successo delle idee e dei
legame con le specificità locali, aiutare a “svelare” potenzialità progetti”
senza la capacità di individua- e risorse esistenti (o potenziali)
re percorsi propri. che non sono riconosciute e non
ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE
Uno dei nodi che devono af- si ha coscienza di come possano
frontare i Piani Strategici in tradursi in attività economiche.
FRANCESCO SAVERIO NITTI
corso di realizzazione è rappre- L’individuazione di nuove op-
sentato dal passaggio dalla fase portunità può aiutare l’assun- L’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU)
progettuale a quella attuativa. zione di nuove responsabilità, intende selezionare 3 giovani, iscritti nella
Sono in grado di dare rispo- l’emergere di un protagonismo tipologia dei “soci aderenti”, residenti o
ste fattive ai nuovi bisogni di più attivo e nuove spinte pro- occupati nelle Regioni meridionali (Basilicata,
interventi infrastrutturali o pulsive. Il processo di costru- Calabria, Campania, Puglia, Sicilia,
promozionali a livello locale? zione di un piano dovrebbe Sardegna) di età inferiore ai 31 anni alla data
Quale realizzabilità dei proget- essere un’occasione di appren-
del presente bando, preferibilmente con
master o dottorato.
ti possono garantire? Se la pia- dimento istituzionale, un’op- Il fine è quelli di candidarli alla selezione
nificazione territoriale “tradi- portunità in grado di “figliare” che sarà bandita dalla Fondazione
zionale” (dai piani territoriali altre iniziative. Se mancano Francesco Saverio Nitti per un Corso di Alta
di coordinamento provinciale queste premesse, si rischia di Formazione su Progetti e politiche rivolte ai
ai piani regolatori) viene spes- trovarci di fronte a fasi di con- luoghi, ovvero strumenti per il successo delle
so criticata per la sua scarsa ca- sultazione e ascolto che prelu- idee e dei progetti. La selezione sarà bandita
pacità di incidere tempestiva- dono a scelte “finte” e prive di nell’autunno del 2011 e sarà pubblicata nel
sito http://www.fondazionefsnitti.it .
mente sul tessuto economico e contenuti, che sfociano inevi-
urbanistico, possono le nuove tabilmente in strategie di svi- Il Corso di Alta formazione è indirizzato a
forme di pianificazione strate- luppo votate all’insuccesso. E’ giovani attivi con successo da alcuni anni
gica segnare una svolta nell’at- forse per questo motivo che le in un’organizzazione privata, pubblica o
tuazione delle politiche locali esperienze di pianificazione del terzo settore o in proprio, impegnati
di sviluppo? O non corrono il strategica delle aree obiettivo nel disegno, realizzazione, valutazione di
rischio di fermarsi ad un livello 1 hanno stentato a decollare e progetti o interventi nei territori dell’Italia
puramente retorico? La rispo- si stanno verificando tempi di
del Sud. Obiettivo del Corso è accrescere
la capacità di questi “quadri” di portare
sta a questo dubbio sarà data avvio piuttosto lunghi. Se il a compimento idee e progetti, di “fare
solo nei prossimi anni vista la piano non diventa un’esigenza succedere le cose”.
giovane età dei piani strategici sentita e condivisa dagli attori
del Sud, ma la nuova sfida sarà locali, avrà scarsi presupposti Il programma di formazione prevede un
quella di evitare di ripercorre- di successo, proprio per le mol- totale di 360 ore concentrate in 90 giorni di
re le derive di sfiducia che han- te valenze e aspettative di cui residenzialità continuativa presso le strutture
no sofferto la programmazione viene spesso caricato. In caso di Villa Nitti a Maratea (Potenza).
Coloro che intendono partecipare al
negoziata della seconda metà di fallimento può avviare una
bando devono presentare domanda in
degli anni Novanta e dei primi spirale perversa e generare una carta semplice al Presidente dell’INU e
anni Duemila. perdita di credibilità delle poli- consegnata, o inviata alla sede nazionale, in
Per risultare efficace, un pia- tiche di sviluppo. Piazza Farnese, 44 - 00186 Roma entro il
no strategico deve puntare su Francesco Gastaldi termine perentorio del 31 agosto 2011 (non
potenzialità locali inespresse, fa fede il timbro postale).
non ancora, o non abbastanza,
valorizzate. Può trattarsi di ri- Per ulteriori informazioni:
sorse ambientali, territoriali, www.inu.it
o di culture locali, intelligen- www.fondazionefsnitti.it
ze, conoscenze, capacità, spes-
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Opinioni e confronti
Il piano casa del Lazio: una legge contro il governo del territorio
Lucio Contardi
Molti considerano il nuovo “piano casa” contenuto nel decreto sviluppo Una terza riflessione riguarda le disposizioni per la riconversione
(art.5, co.9 della L.106/2011), al pari dei condoni, un provvedimento di edifici produttivi e terziari in residenze, al fine di riservarne una
populista di cui prendere solo atto, avendo constatando l’impopolarità quota all’edilizia sociale (art. 3 ter); il piano casa Lazio prevede la
dell’opposizione a questo tipo di provvedimenti. Ma dalla sua attuazione, rifunzionalizzazione degli edifici non residenziali attraverso interventi di
ed in primo luogo dalla legge della Regione Lazio 10/2011, emerge una ristrutturazione o di sostituzione con ampliamento del 30%; il recupero
profonda rottura rispetto ai principi del governo del territorio ed al ruolo di abitazioni per l’edilizia sociale (compreso tra il 30 ed il 35%) coincide
di indirizzo dell’ente locale, sulla quale occorre riflettere. con il premio volumetrico. In questa tipologia di intervento si “determina
Una prima riflessione sulla deroga urbanistica che permea tutta la legge. automaticamente la modifica della destinazione di zona dell’area di
L’istituto della deroga è ammesso nel nostro impianto amministrativo sedime e delle aree pertinenziali dell’edificio”. Non è quindi una deroga
esclusivamente: perché il titolo edilizio (PdC o DIA) produce la variante urbanistica,
1. per opere di interesse pubblico, la cui rilevanza è riconosciuta con senza alcuna deliberazione dell’organo consiliare. Il Comune, invece
atto del consiglio comunale; di pianificare o programmare le trasformazioni, istituisce un registro
2. senza modificare il piano urbanistico in modo che l’opera, al cessare degli interventi per monitorare l’incremento dei pesi insediativi. Il piano
dell’interesse pubblico legittimante la deroga, resta in contrasto con comunale quindi registra le volontà espresse dai proprietari, sulla base di
il piano. una griglia definita dalla Regione con la legge.
Il piano casa prevede la deroga ai piani urbanistici vigenti per interventi I problemi posti da tale norma sono sia di tipo formale, sia di merito.
di ampliamento, di sostituzione e cambio di destinazione d’uso Da un punto di vista formale appare abnorme una variante urbanistica
nell’edilizia privata, riconoscendo loro, quindi, un interesse pubblico “per definita non attraverso la concertazione in sede comunale ma su input
legge”. esclusivo del proprietario, con la certificazione della rispondenza
L’interesse pubblico, nel primo “piano casa” del 2009, veniva individuato ai parametri previsti dalla legge regionale, fornita dagli uffici o da
nel rilancio dell’economia ed era limitato nel tempo (2 anni); i suoi esiti un professionista. Tra l’altro occorre considerare che una legge è,
deludenti e l’aggravamento della crisi hanno indotto il legislatore, in per definizione, astratta e generale, a differenza dei piani che sono
questo secondo piano casa, a giustificare la deroga con differenti interessi contestualizzati e orientati ad obiettivi territoriali specifici.
pubblici: la razionalizzazione del patrimonio esistente, la riqualificazione Da questo contrasto nasce la questione di merito: il piano casa utilizza
di aree degradate, lo sviluppo dell’efficienza energetica. per un unico obiettivo – l’edilizia sociale – l’opportunità costituita dalla
Questi obiettivi potrebbero essere perseguiti efficacemente con piani e riconversione di immobili produttivi dismessi, o mai utilizzati, ovvero
programmi delle amministrazioni locali, come già avviene da tempo; in corso di realizzazione. È noto il ruolo che ha avuto, nei programmi
nella nuova legge sono invece perseguiti con incentivi premiali in deroga complessi, la riconversione di edifici produttivi dismessi. All’interno di
ai piani. In altri termini, la legge sospende l’efficacia della pianificazione, questi programmi, tale risorsa è stata utilizzata dalle amministrazioni
che compete ai Comuni. Il primo piano casa del 2009 ha giustificato locali sulle specifiche priorità del territorio, contrattando con i privati il
tale sospensione temporanea (2 anni) come misura emergenziale per contributo della trasformazione agli obiettivi di riqualificazione urbana.
rispondere alla crisi; ma gli obiettivi promossi dal secondo piano casa non Appare discutibile che la legge riduca il ventaglio di obiettivi perseguibili
sono contingenti e la sospensione è stata protratta per un periodo di oltre alla sola edilizia sociale. Ma l’effetto più grave è il riconoscimento della
5 anni. rifunzionalizzazione degli edifici produttivi come un diritto soggettivo.
Il meccanismo della premialità urbanistica merita la seconda riflessione: Il contributo dei privati alla riqualificazione urbana – o comunque agli
l’incentivo si applica agli edifici esistenti, anche legittimati in sanatoria. obiettivi pubblici sul territorio – è conseguente alla necessità di acquisire
Questo meccanismo è problematico sotto due diversi profili: l’equità dei l’assenso urbanistico ed è generalmente proporzionale alle rendite
diritti dei proprietari e la qualità dei tessuti urbani. estratte, variabili in rapporto alla localizzazione ed alle nuove funzioni
Chi ha costruito in contrasto con il piano urbanistico, se ha fatto inserite. La legge della Regione Lazio determina invece un rapporto di
domanda di condono, può ulteriormente ampliare il proprio immobile, scambio per un solo obiettivo e con un parametro fisso: riconversione del
con una sperequazione evidente nei confronti di chi, avendo realizzato 100% e “uso sociale” del 30% aggiuntivo.
legittimamente solo il volume ammesso dal piano, applica la stessa A parte la valutazione di merito sullo scambio economico, che
percentuale su una minore quantità; ancora maggiore è l’iniquità rispetto richiederebbe sempre valutazioni contestuali e trasparenti, è
a chi deve ancora edificare e si deve quindi attenere agli indici di piano, significativo il contrasto con le politiche di riqualificazione urbana
senza poter fruire degli incentivi della legge. promosse dal Comune di Roma negli ultimi quindici anni: i PRU
Inoltre il meccanismo premiale basato solo sullo stato di fatto aumenta hanno contrastato la monofunzionalità residenziale delle periferie
la disomogeneità dei tessuti esistenti. Rendendo più labili le affinità promuovendo l’inserimento di attività terziarie e di servizi. Una legge
tipologiche e funzionali tra gli edifici, accentua il carattere di “anti-città” astratta ed immediatamente applicabile rischia ora di invertire la rotta,
delle aree periurbane, abbassandone ulteriormente la qualità d’insieme. assecondando contingenti convenienze imprenditoriali.
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Indice degli autori Indice dei luoghi
Cristian Anastasio Filippo Dal Fiore Valeria Lingua Alice Sotgia Afragola
Associazione Terra del Co-Fondatore di Università di Firenze Laboratoire Architecture- Bologna
Fuoco CurrentCity (insieme Anthropologie ENSA, Bolzano
al prof. Euro Beinat); Paris La Villette, UMR Dublino
Co-Direttore per il Luis Manuel Marchetti Napoli
7218 CNRS
Ruben Baiocco
Trasferimento Tecnologico Dott. Pianificazione e Olanda
Unità di ricerca Città e progettazione della città e Palermo
presso il SENSEable City
Territorio, Università di del territorio Giacomo Trentanovi Parigi
Laboratory del MIT Provincia autonoma di Trento
Venezia Architetto, Master in
Daniela De Leo Governo del Territorio Provincia di Roma
Ricercatrice di Claudia Mascia Quarrata
Stefano Boato
Urbanistica, Redazione Dottore di Ricerca in Roma
Facoltà di Pianificazione Architettura, Università Sardegna
centrale UI Simone Tulumello Settimo Torinese
del Territorio, Università degli Studi di Cagliari
Dottorando in Singapore
IUAV di Venezia
Pianificazione Urbana e Trento
Ambra Dina
Anna Mesolella Territoriale, Università di Venezia
Dirigente, Comune di
Francesca Broccia Docente a contratto Palermo
Venezia
Studente del corso di dell’Università Federico II
laurea specialistica di Napoli
Alexander Valentino
in Discipline Claudio Fantoni
Laboratorio Architettura
Demoetnoantropologiche, Assessore alla casa del
Franco Migliorini Nomade di Napoli
La Sapienza, Roma Comune di Firenze
Inu Veneto
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urbanistica