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LEZ 10

LAVORAZIONI CHIMICHE (CHM)


ED ELETTROCHIMICHE (ECM)
Lavorazioni chimiche (CHM)

 CHM- Chemical Machining

 Processo di lavorazione non convenzionale nel quale l’asportazione di


materiale avviene grazie all’attacco chimico dei reagenti

 Materiale rimosso per dissoluzione da una superficie utilizzando reagenti


chimici come acidi e soluzioni alcaline

 Usato per alleggerimenti strutturali, nella produzione circuiti stampati e


microprocessori

 Profondità di penetrazione fino a 12 mm


Lavorazioni chimiche FRESATURA CHIMICA

La sequenza di operazioni tipica della fresatura chimica consiste dei seguenti


passaggi:
1. Se la parte da lavorare è interessata da tensioni residue provocate da precedenti
lavorazioni, tali tensioni devono essere rimosse, attraverso un opportuno trattamento
termico, prima della fresatura chimica al fine di evitare successive deformazioni.
2. Le superfici devono essere accuratamente pulite e sgrassate per assicurare una
buona adesione della mascheratura (per la quale spesso si ricorre a materiali
resistenti all'attacco chimico) ed una uniforme asportazione.
3. Viene applicata la mascheratura. Si utilizzano comunemente nastri adesivi o vernici,
ma molto spesso si preferiscono elastomeri (gomma e neoprene) e plastica (polivinile,
polietilene, polistirene) per ottenere mascherature più precise ed efficaci.

d: profondità di intaglio
u: undercut
Lavorazioni chimiche
 Esempi di applicazione FRESATURA CHIMICA
4. Si elimina la mascheratura, incidendola ed asportandola con una lama, nelle zone
dove la superficie del pezzo verrà esposta all'attacco chimico.
5. Il pezzo viene immerso nel reagente. Le superfici da lavorare sono così esposte
all'azione della soluzione di idrossido di sodio (per leghe di alluminio), acido nitrico o
idrocloridico (per gli acciai comuni) o cloruro di ferro (per gli acciai inossidabili). Per
ottenere una asportazione uniforme è importante controllare la temperatura della
soluzione e mantenerla in movimento mediante l'azione di un agitatore.
6. Dopo la lavorazione le parti devono essere risciacquate accuratamente per evitare
che il reagente chimico residuo continui ad attaccarne la superficie.
7. Viene rimossa la mascheratura ed il
pezzo può essere ispezionato e controllato
dimensionalmente.
8. Ulteriori operazioni di finitura possono
essere effettuate dove necessario.
Lavorazioni chimiche (CHM)
FRESATURA CHIMICA
 Usata per rimuovere strati poco profondi di materiale
 Dimensioni serbatoi reagenti: 4X15 m
 Rugosità ottenibile: 6.4  0.8 m Ra
 Tolleranze dimensionali: 60  25 m
 Assenza di sforzi sul componente
 Processo a freddo
 Possibili errori di undercut (sottotaglio)
 Possibile danneggiamento superficiale e asportazione non uniforme di materiale
Lavorazioni chimiche
FRESATURA CHIMICA

Produzione cavità o contorni a più livelli:

 Processo utilizzato nell'industria aerospaziale per rimuovere spessori limitati di


sovrametallo da pannelli di grandi dimensioni utilizzati per il rivestimento esterno di
aeroplani e missili e per lavorare i profilati impiegati nella realizzazione delle
intelaiature dei velivoli.
 Il processo trova inoltre applicazione nell'industria elettronica e nella realizzazione di
modelli metallici.
 Talvolta il materiale lavorato può presentare danni dovuti ad un attacco chimico
preferenziale o intergranulare.
 Tali situazioni si verificano, ad esempio, nella lavorazione chimica di strutture saldate
o nella lavorazione di getti da fusione. In entrambi i casi le differenze microstrutturali o
la presenza di porosità della superficie possono provocare una asportazione non
uniforme
Lavorazioni chimiche (CHM)
FRESATURA CHIMICA
Lavorazioni chimiche (CHM)
FRESATURA CHIMICA

Mediante fresatura chimica vengono prodotte piccole cavità, anche di forma


complessa, su lamiere, pezzi forgiati o estrusi:

PROCESSO:
1. Eventuale ricottura di distensione
2. Accurato sgrassaggio delle superfici
Lavorazione di pannellature di fusoliere per 3. Applicazione della maschera
l’alleggerimento strutturale 4. Lavorazione delle superfici esposte
5. Lavaggio
6. Rimozione della maschera
7. Eventuali operazioni di finitura
Lavorazioni chimiche (CHM)
FRESATURA CHIMICA
Lavorazioni chimiche (CHM)
FRESATURA CHIMICA

d Rapporto fra direzione d ed u

d u
Lavorazioni chimiche (CHM)
FRESATURA CHIMICA
Lavorazioni chimiche (CHM)
FRESATURA CHIMICA
Lavorazioni chimiche
TRANCIATURA CHIMICA
 Completa penetrazione nello spessore del pezzo lavorato

 La tranciatura chimica differisce dalla tranciatura meccanica


delle lamiere metalliche per la modalità di asportazione del
materiale dovuta alla dissoluzione chimica invece che alla
deformazione plastica.

 Applicazioni
• tranciatura dei circuiti stampati
• tranciatura di lamierini sottili che risultano esenti da bave di
lavorazione
• pannelli decorativi
• sottili fogli metallici stampati
• produzione di forme complesse e piccole
Lavorazioni chimiche (CHM)
TRANCIATURA E INCISIONE FOTOCHIMICA
 Variante della fresatura chimica.
 Materiale viene asportato, solitamente da lamiere di spessore molto sottile,
mediante una tecnica di fotoincisione. In questo modo possono essere tranciati
profili molto complessi, anche su lamierini da 0.0025 mm, evitando la formazione
di bave tipiche dei processi di tranciatura convenzionali.
 Impiego di tecniche fotografiche per la rimozione del materiale

Esempio di tranciatura fotochimica di un nastro di acciaio di 0.1 mm


di spessore e 60 mm di diametro. Si notino i dettagli assai fini
Lavorazioni chimiche (CHM)
TRANCIATURA E INCISIONE FOTOCHIMICA
La sequenza di operazioni tipica della tranciatura fotochimica consiste dei seguenti
passaggi:
1. La geometria da tranciare viene ingrandita, fino a 100 volte, in fase di disegno del
pezzo. Viene quindi realizzato un negativo fotografico in modo da ridurne le dimensioni
mantenendo una alta definizione dei contorni.
2. Il lamierino da tranciare viene ricoperto da un liquido fotosensibile (photoresist)
mediante immersione, pennellatura o a spruzzo. Successivamente lo strato di
protezione viene fatto essiccare in forno.
3. Il negativo viene proiettato sulla superficie da lavorare utilizzando una lampada a
luce ultravioletta. Si ottiene così un indurimento dello strato di protezione nelle sole
zone esposte alla luce.
4. Il lamierino viene quindi trattato come fosse una lastra fotografica. La fase di
"sviluppo" elimina il rivestimento nelle zone non esposte, in precedenza, alla luce
ultravioletta.
5. Il lamierino viene immerso in una vasca piena di reagente, come nella fresatura
chimica, o spruzzato di reagente che agisce solo nelle zone non rivestite. Infine il pezzo
ottenuto viene accuratamente lavato.
Lavorazioni chimiche (CHM)
TRANCIATURA E INCISIONE FOTOCHIMICA
 Applicazioni tipiche della tranciatura fotochimica:
 industria elettronica
 componenti molto piccoli
 materiali e pezzi fragili
 forme complesse su fogli metallici fino a 0.0025 mm di spessore senza bava
 realizzazione di circuiti stampati, di lamierini per gli impaccamenti statorici e
rotorici di trasformatori e motori elettrici,
 produzione di molle piane, di schermi per tubi catodici
 maschere per TV a colori
 ecc…

SVANTAGGI
 Richiesto l'intervento di operatori specializzati

VANTAGGI
 Costi impianti e delle attrezzature richieste bassi
 Processo facilmente automatizzabile
 Adatto per produzioni medio-alte
Lavorazioni chimiche (CHM)
TRANCIATURA E INCISIONE FOTOCHIMICA
Lavorazioni chimiche (CHM)
TRANCIATURA FOTOCHIMICA
Lavorazioni chimiche (CHM)
INCISIONE FOTOCHIMICA
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 ECM- ElectroChemical Machining

 Opposto della deposizione galvanica

 Un elettrolita agisce come vettore di corrente

 Azione basata sulla dissoluzione controllata di materiale mediante elettrolisi

pezzo utensile
Elettroerosione (EDM) Catodo (-) Anodo (+)
Deposizione galvanica Catodo (-) Anodo (+)
ECM Anodo (+) Catodo (-)

Accetta ioni
Lavorazioni elettrochimiche - ECM

+ d.d.p. - Deposizione galvanica

ANODO Ioni + CATODO Si “ATTACCANO” gli ioni +


all’oggetto da ricoprire
Rame Oggetto da ricoprire

+ d.d.p. -
ECM

ANODO Si “STACCANO” gli ioni +


Ioni + CATODO
dal pezzo in lavorazione
Pezzo Utensile
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Principio di funzionamento:
Lavorazioni
+ d.d.p. -
elettrochimiche
ANODO Ioni + CATODO
Pezzo Utensile
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Principio di funzionamento:
 Elettrodi metallici immersi in elettrolita e collegati ad un generatore di corrente
continua

 Elettrolita posto in circolazione forzata da una pompa e portato nella zona di lavoro
attraverso un canale interno all’utensile

 Sperimentalmente si osservano i seguenti fenomeni chimico-fisici:


• dissociazione ionica del sale (soluto)
• passaggio di corrente tra i due poli per mezzo degli ioni presenti nella zona di
separazione
• dissoluzione (diminuzione di massa) dell’anodo-pezzo (+) che manda in soluzione
ioni metallici positivi

 L’elevata velocità di movimento dell’elettrolita nel meato fra utensile e pezzo in


lavorazione asporta per lavaggio gli ioni metallici dal meato prima che abbiano la
possibilità di aderire all’utensile.
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Caratteristiche della lavorazione:
 Continua dissoluzione elletrolitica dell’anodo-pezzo

 Catodo (utensile) non subisce alterazioni dimensionali

 Elettrolita resta invariato ma cambia la sua concentrazione per il consumo di acqua


necessitando di continui rabbocchi

 Profilo del pezzo determinato esclusivamente dalla forma dell’utensile in negativo


(come EDM)

 Asportazione che non dipende dalla durezza o da altre proprietà meccaniche del
materiale ma solo dalle caratteristiche chimiche (valenza) e dalla densità di
corrente fornita al processo:

MRR [mm3/min] = C  I    C= costante del materiale [mm3/A min]


 I= corrente [A]
f =MRR/A0  = efficienza di corrente [90-100%]
 f=velocità di avanzamento utensile
 A0= area di affaccio pezzo/utensile
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Caratteristiche della lavorazione :

MRR [mm3/min] = C  I  

 Nell’ipotesi di operare con un circuito elettrico la cui intensità di corrente è di 1000A,


si ottengono i seguenti valori dei parametri di lavorazione:
• MMR [cm3/min] = 14 (10004000 mm3/min) un ordine di grandezza maggiore
rispetto ad EDM!
• tolleranze dimensionali = ±0.03 mm
• rugosità superficiale Ra = 0.11 m
Lavorazioni elettrochimiche - ECM

10-100 Amp in EDM

60-300 V
in EDM
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Schema di una macchina ECM. Le componenti principali sono:
 struttura e movimentazione assi per avanzamento utensile
 sistema elettrico di controllo per elettrodi
 sistema per il fluido elettrolita
 elettrodi
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Pressioni a cui il fluido è pompato nel meato di lavoro per garantire il lavaggio producono forze
di separazione fra pezzo e utensile piuttosto elevate,
 Richiesto posizionamento sicuro dei pezzi sul piano di lavoro e strutture rigide delle macchine,
in modo tale che l’avanzamento letto sulle guide della macchina abbia una componente elastica
trascurabile.

Unità di costruzione di una macchina ECM


Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 L’utensile che realizza il foro (o qualsiasi altra forma) è schermato sulla superficie
laterale, in modo da prevenire, col progredire dell’operazione, l’asportazione
indesiderata di materiale sul diametro del foro in esecuzione.
 In assenza di schermatura si produrrebbe una cavità conica.
 Le superfici di lavoro dell’utensile devono essere sempre le uniche attive affacciate
al pezzo in lavorazione.

Necessità di protezione laterale dell’utensile


Lavorazioni elettrochimiche - ECM
CARATTERISTICHE DEL PROCESSO ECM

VANTAGGI
1) assenza di bave
2) No usura dell’utensile
3) assenza di danneggiamento termico del componente
4) discreta velocità, indipendente dalla durezza
5) nessuna distorsione (meccaniche e termoelastiche) del pezzo
6) Assenza di cricche
7) Assenza di zona fusa
8) Assenza di tensioni residue
9) Possibilità di realizzare forme complesse su materiali molto duri

SVANTAGGI
1) Elevati costi richiesti per l’energia elettrica
2) Problemi di smaltimento del metallo asportato

 Sistemi per la lavorazione elettrochimica sono attualmente disponibili con sistemi di controllo
numerico, per aumentare al massimo le capacità di asportazione, la flessibilità ed il
mantenimento di strette tolleranze di lavorazione.
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Principali applicazioni:

 Settore aeronautico e aerospaziale (iniettori o pale di turbina) realizzati in acciaio


inossidabile, titanio, leghe speciali resistenti alle alte temperature e di difficile
lavorazione

Lavorazione elettrochimica di un attacco pala di turbina e relativo elettrodo


Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Applicazioni:

 Fori con basso rapporto di profondità


Lavorazioni elettrochimiche - ECM
 Oltre alla formatura elettrochimica, in ambiente industriale ha una certa diffusione
la sbavatura elettrochimica:
• modalità simili alla formatura elettrochimica ma senza moto di avanzamento
dell’utensile durante la lavorazione
• elettrodi posizionati ad un traferro costante (0.5  1 mm)
• erosione rimane limitata alle bave
Lavorazioni elettrochimiche - ECM

Peggiore:
Migliore:
Prima foro centrale poi due laterali,
Prima fori laterali poi foro centrale,
due lavorazioni
una lavorazione
Lavorazioni elettrochimiche - ECM

Asportazione di bave su una ruota dentata tramite ECM


Lavorazioni elettrochimiche - ECM
ESEMPIO
TEMPO DI LAVORAZIONE NELLA LAVORAZIONE ELETTROCHIMICA DI UN FORO E
CONFRONTO CON LA FORATURA CONVENZIONALE

Un foro di sezione circolare di 12.5 mm di diametro deve essere prodotto in una lega di titanio per
lavorazione elettrochimica. Usando una densità di corrente di 6 A/mm2, si stimi il tempo richiesto per
una profondità di 20 mm. SI assuma un’efficienza del 90%. Si confronti il tempo con quello richiesto
da una operazione di foratura convenzionale.

SOLUZIONE
Si consideri la formula per l’avanzamento:

f [mm/min] = C I h /A0

in cui I/A0 = 6 A/mm2, C =1.6 [mm3/A min].

L’avanzamento è f = 6x1.6x0.9 = 8.64 mm/min.


Il tempo di lavorazione è tL = 20/8.64 = 2.3 min
L’amperaggio richiesto è 736 Ampere
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
ESEMPIO TEMPO DI LAVORAZIONE NELLA LAVORAZIONE ELETTROCHIMICA DI UN FORO E
CONFRONTO CON LA FORATURA CONVENZIONALE
2 – Foratura tradizionale

Per determinare il tempo di foratura convenzionale del foro consideriamo, dalla


tabella, i dati tipici delle lavorazioni per il titanio: 300rpm, f=0.15 mm/giro, da cui si
ottiene una velocità di avanzamento pari a f=300x0.15 = 45 mm/min, da cui il tempo
di lavorazione risulta tL = 20/45 = 0.45 min, che è circa il 20% di quello per ECM.
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
ES–Electrostream Drilling
Lavorazioni elettrochimiche - ECM
STEM Shaped Tube Electrolytic Machining
Elettrodo schermato!
Lavorazioni elettrochimiche - ECM

Confronto lavorazioni

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