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Kalpakjian S., Schmid S.R., Manufacturing Engineering & Technology, Sixth Edition,
Pearson
Cap.30 “Fusion Welding Processes”
Rapporto di diluizione:
Struttura dei grani: la solidificazione procede dal contorno della zona fusa verso
l’interno con strutture dendridiche.
In saldature con passate successive ogni passata rifonde o tratta le zone già
deposte con benefico effetto sulle caratteristiche di tenacità del giunto.
Effetti termici e qualità della saldatura 6
UNIVERSITÀ DI
TOR VERGATA D IPARTIMENTO DI I NGEGNERIA I NDUSTRIALE Tecnologia Meccanica
Difetti di saldatura
G1 - Cricche
Imperfezioni prodotte da una rottura locale allo stato solido, che può formarsi
per effetto del raffreddamento o di tensioni (Imperfezioni metallurgiche)
Si possono classificare in base a:
dimensione (microcricche- cricche),
posizione e forma (longitudinali,
trasversali ecc..) o zona in cui si
formano.
In particolare si descrivono:
• Cricche a caldo
• Cricche a freddo
• Strappi lamellari
• Rotture fragili
Difetti di saldatura
G1 – Cricche a caldo
Si manifestano principalmente nella zona fusa nel corso della solidificazione
Durante il raffreddamento si ha la segregazione di impurezze a bordo grano
Si formano quindi dei veli liquidi (es. S o P) a basso punto di fusione (900°C)
interrotti da “ponticelli solidi” che danno continuità al materiale
Durante il raffreddamento i ponticelli possono rompersi (coesione viene a
mancare) per effetto delle tensioni interne generando la cricca
Le cricche a caldo sono sempre interdendritiche
e possono essere sia longitudinali che trasversali Grano A
Le cricche aumentano se:
• Elevate dimensioni del grano
• Elevato tenore di impurezze nel materiale base Impurezze
• Tensioni di ritiro elevate
• Ampi ΔT di solidificazione
Grano B
Difetti di saldatura
G1- Cricche a freddo
Si manifestano principalmente nella ZTA a temperatura prossima a quella
ambiente
Se la velocità di raffreddamento è sufficientemente alta, nella zona saldata si ha
la formazione di strutture dure e fragili che, sotto l’effetto delle tensioni residue,
possono rompersi
Il fenomeno è particolarmente evidente in presenza di idrogeno (infragilimento
da idrogeno)
A causa di una piccola differenza di composizione tra ZF e ZTA, la trasformazione
austenitica avviene dopo nella ZTA. L’idrogeno (più solubile nell’austenite) migra
dalla ZF alla ZTA infragilendola
Le cricche aumentano se:
Sono presenti strutture dure e fragili
È presente idrogeno nel bagno di saldatura
Presenza di tensioni di ritiro elevate
Difetti di saldatura
G1 - Strappi lamellari
Sono cricche con caratteristico
andamento a gradini
Si verificano quando il metallo base è
sollecitato in direzione normale al
piano di laminazione (direzione a
minor resistenza)
Cause:
• Tensioni di ritiro
• Geometria del giunto (accorgimenti
progettuali)
• Materiale di base laminato di medio-
alto spessore e con alto tenore
d’inclusioni
Difetti di saldatura
G1 - Rottura fragile
Si può verificare anche lontano dal giunto saldato e con un basso valore
della sollecitazione esterna
Difetti di saldatura
G2 – Cavità
Si tratta di piccole assenze di materiale di diversa natura che possono essere
classificate sulla base della posizione e della forma (imprecisioni
metallurgiche + imprecisioni operative)
In particolare si descrivono:
• Porosità e soffiature
• cavità di ritiro
Difetti di saldatura
G2 – Porosità e soffiature
Inclusioni gassose causate da sporcizia sui lembi da unire, da umidità (rivestimento
elettrodi o flussi o gas di protezione) e da procedimenti ad alta velocità di deposizione
• Inclusioni gassose di forma tondeggiante sono dette porosità (<1mm) o soffiature (>1mm)
• Inclusioni gassose di forma allungata sono dette tarli (più pericolose)
Cause:
Gas prodotti per reazioni chimiche nel fuso (es. CO)
Gas o vapori risultanti dal filler
Gas o vapori prodotti da contaminanti
Gas di schermatura
Ambiente (es. N2, H2O)
Soluzioni:
Accurata scelta degli elettrodi e della composizione del filler
Preriscaldamento
Pulitura dopo ogni passata
Diminuire la velocità di deposizione
Difetti di saldatura
G2 – Cavità di ritiro
Dovuta alla contrazione in raffreddamento: metallo fuso si contrae via via che si
raffredda, la fase finale di ritiro si verifica nella parte che solidifica per ultima, il
centro.
Cavità di ritiro sono un fenomeno che si verifica frequentemente nella saldatura
ad arco. (procedimenti con elevato tasso di deposito)
Più pronunciati quando la saldatura
ha una progressione verticale,
poichè la gravità tende ad
aumentare la dimensione del ritiro.
Soluzioni possibili sono di natura
operativa (tornare indietro o finire
la saldatura sul lato)
Difetti di saldatura
G3 – Inclusioni solide
Si tratta di sostanze estranee di vario genere intrappolate nel metallo fuso
(imperfezioni operative).
A seconda del materiale stesso, si possono distinguere differenti imperfezioni
nella ZF: possono essere rappresentate da scoria, flusso, ossidi o da elettrodo
non fuso (es. TIG).
• Inclusioni di scoria o flusso sono
dovute all'asportazione poco
accurata tra le passate.
• Inclusioni di W sono difetto tipico
della TIG per maneggio torcia
non corretto, insufficiente
protezione gassosa dell'elettrodo,
bassa qualità elettrodo,
densità di corrente troppo alta.
Difetti di saldatura
G4 – Mancanze di fusione e di penetrazione
Mancanza di collegamento tra il metallo depositato ed il metallo base, oppure
tra strati contigui di metallo depositato (imperfezione metallurgica +
imperfezione operativa):
• Tipiche degli acciai al carbonio o
bassolegati, per procedimenti come
la saldatura ossiacetilenica o MAG
• Materiali avente buona trasmissione
del calore, come le leghe di alluminio e di rame.
Difetti di saldatura
G4 – Mancanze di fusione e di penetrazione
Si tratta in generale di situazioni in cui
• i parametri elettrici non sono corretti (in particolar modo la corrente risulta
troppo bassa),
• la velocità di saldatura è troppo elevata
• la tecnica operatoria è inadeguata
• La preparazione dei lembi non è corretta.
Difetti di saldatura
G5 – Difetti di forma e dimensionali
Si tratta, in generale, di imperfezioni del profilo sulle superfici esterne della
saldatura oppure della configurazione geometrica difettosa del giunto
(imperfezioni operative)
Appartengono a questo gruppo:
→ eccesso di sovrametallo
→ imperfezioni marginali
→ distorsioni eccessive
→ incisione marginale
→ avvallamenti
→ dimensioni non corrette della saldatura
Queste imperfezioni sono particolarmente critiche
per le seguenti condizioni di sollecitazione:
• Fatica
• Corrosione
• Creep
Difetti di saldatura
G6 – Altre imperfezioni
Imperfezioni che non possono essere incluse nei gruppi da 1 a 5 (imperfezioni
operative):
• colpi d’arco (sul pezzo): fusione localizzata del m.b. senza deposito di m.a.
• spruzzi: depositi di m.a. incollati sulla superficie del m.b. vicino al cordone
• colori di rinvenimento: fenomeno caratteristico di metalli suscettibili all’ossidazione
(purezza del gas inadeguata – tecnica operativa)
Trattamento termico
Un trattamento di distensione è consigliabile per:
Acciai a medio tenore di C o legati
Strutture complesse con cordoni intersecanti
Strutture che devono operare al di sotto di certe temperature
Strutture soggette a corrosione
Parti che devono essere lavorate alle macchine utensili
• Esami visivi diretti: a distanza della superficie non maggiore di circa 60 cm, con
una angolazione non inferiore a 30°. Possono essere utilizzati lenti e specchi.
L'illuminazione con opportune lampade compresa tra i 150 ed i 600 lux.