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1. REAZIONE DELLA CARBURAZIONE : La carburazione è una fase della cement.

La più
comune reazione è 2CO=C+C02. Si ha quindi un arricchimento di C in superficie nella
fase asutenitica fino allo 0,8% per via della maggiore solubilità. La cementazione è
trattamento che interessa l’intero volume del pezzo e consiste nel generare un
gradiente termochimico con lo scopo di far cambiare la microstruttura di tutto il
pezzo, dal cuore alla superficie. Prevede una fase di austenitizzazione completa con
aggiunta di C in superficie, una tempra che la trasforma in martensite e un
rinvenimento a bassa temperatura. Il cuore in questo modo recupera duttilità. È una
reazione di equilibrio ma avviene nel senso giusto grazie all’abbondanza relativa di CO
e CO2.
2. SVILUPPO DELLA MICROSTRUTTURA NELLA NITRURAZIONE: la nitrurazione è un
processo che rende lo strato superficiale più duro grazie all’aggiunta di piccole % di
azoto. Si fa in atmosfera gassosa costituita da NH3 e H2. In superficie si ha uno strato
di nitruri gamma’ ovvero austenite con atomi di N ed epsilon ferrite con atomi di N e
sotto la superficie si crea uno strato di diffusione. L’azoto occupa posizione
interstiziale e la durezza aumenta a causa della precipitazione dei nitruri (Cr e Al)
precipitati che si originano dalla ferrite sovrasatura di N. lo strato ha spessore ridotto.
3. INVECCHIAMENTO DELL’AL CON 3%CU:l’invecchiamento dell alluminio si verifica in
seguito alla tempra e può essere naturale o artificiale. Il primo consiste nel tenere il
materiale a temp ambiente per qualche tempo al fine di far avvenire la precipitazione.
Il secondo consiste nel riscaldamento per far aumentare la diffusività e far velocizzare
la precipitazione. Porta ad un rafforzamento
4. FUNZIONAMENTO ALTOFORNO: l’alto forno è un componente importante nel ciclo di
produzione dell’acciaio perché al suo interno avviene la reazione chimica redox tra
l’ossido di ferro e un agente riducente che è un derivato del carbon fossile. La
reazione generica è FeO + CO=Fe+ CO2. 3Fe203+CO=2Fe304+C02. Il ferro viene
ridotto e C ossidato. Nella parte bassa si ottiene ghisa liquida di prima fusione con il
4% di C e si producono scorie ed emissioni gassose.
5. ACCIAI TRIP: sono acciai in cui è presente austenite residua con percentuali intorno al
10%. Ed è proprio la presenza di austenite che determina il comportamento plastico
indotto, il cosidetto effetto trip. L’austenite in questi acciai si trasforma in martensite e
tale trasformazione è condizionata dalla temperatura e dalla deformazione plastica. La
reazione è favorita in condizioni di bassa temp e alta deform plastica. Hanno quindi
buona resistenza e duttilità ma anche Elevata capacità di incrudimento ed elevata
resistenza meccanica.
6. AUSTEMPERING GHISA: è un trattamento termico che si svolge in due fasi . nella prima
si ha un riscaldamento ad una T superiore ad A1 dove si ottengono austenite e
carbonio grafitico. In seguito si fa un raffreddamento con una temperatura intermedia
tra bainite starts e martensite starts in cui l’austenite si trasforma in bainite e infine si
verifica un raffreddamento fino alla temperatura ambiente. Durante la trasformazione
bainitica si forma ferrite aciculare e tale trasformazioni e si arresta quando il C si
stabilizza nell’austenite. Garantisce buone proprietà meccaniche con il giusto
compromesso tra resistenza e duttilità.
7. FASI DELL’OTTONE: gli ottoni sono leghe di rame con zinco. Sono definiti ottoni
monofasici quelli in cui la percentuale di zinco è inferiore al 36% e prendono il nome
di ottoni alfa CFC e a loro volta si suddividono in ottoni rossi (Zn 5-20%) e ottoni
gialli( 20-36%). Sono definiti ottoni bifasici o alfa+ beta CFC quelli in cui la
percentuale di Zn è superiore al 36%, ma inferiore al 39% che rappresenta il limite di
solubilità. La fase Beta a sua volta è presente come beta disordinata e beta’(cu al
centro e zn ai lati) ordinata e la prima si trasforma nella seconda al di sotto di una
certa temperatura 450. La fase beta si forma solo se il raffreddamento non è troppo
lento. Ad alta T è piu deformabile la fase beta.
8. RICOTTURA COMPLETA, SCOPO ED EFFETTI SULLA MICROSTRUTTURA : la ricottura
completa consiste nel riscaldamento ad una T superiore ad A3 di circa 50 gradi e poi
in un raffreddamento controllato a bassa velocità. Da tale trattamento si ottengono
ferrite e perlite e viene effettuata come ultima trasf. Il suo scopo è rendere possibile
un ulteriore laminazione a freddo in seguito a tale trattamento e comporta un
aumento della duttilità ma una diminuzione della tensione di rottura. I suoi effetti sulla
microstruttura sono un aumento della dimensione dei grani. Questo perché
diminuiscono le dislocazioni(riducendo l’area a bordo grano) e i grani possono
crescere portando in alcuni casi seppur rari alla formazione di un monocristallo.
9. DIAGRAMMA CTT: sono diagrammi in cui è costante la velocità di raffreddamento. Sul
diagramma vengono rappresentate le curve che corrispondono ai vari raffreddamenti a
velocità diverse e sono presenti tempo e temperatura in ascissa e ordinata. È possibile
individuare dei punti di inizio e fine trasformazione. La linea che rappresenta l’inizio
della formazione della martensite si trova a sinistra e la regione martensitica è in
basso, poi troviamo la bainite ed infine la perlite. In alto c’è l’austenite.
10. INCLUSIONI NEGLI ACCIAI ED ANALISI DELLE INCLUSIONI: le inclusioni sono delle
seconde fasi (ossidi e solfuri) che derivano da impurezze che sin sviluppano durante il
processo produttivo degli acciai e la loro analisi ci fa capire la purezza e il livello di
pulizia inclusionale. Sono dannose perché sono punti di inizio di fessure di fatica e
pertanto vengono controllate con microscopia ottica. Possono essere classificate per
forma e dimensione, ma anche per distribuzione e colore. Quelle di tipo alfa sono
allungate e disperse quelle di tipo beta globulari e allineate, quelle di tipo gamma
allungate e allineate e quelle di tipo delta sono globulari e disperse. Inoltre quelle di
colore nero sono ossidi mentre le grigie solfuri.
11. BAINITE: dall’austenite si ottiene la bainite quando la trasformazione avviene con una
velocità di raffreddamento media e la trasformazione è displasiva. La bainite è
costituita da ferrite e carburi . i carburi sono metastabili, come il carburo epsilon e
sono piccoli, si trovano sui bordi degli aciculi di ferrite o nei precipitati. la ferrite ha
una forma lenticolare e tale trasformazione avviene a temperature intermedie. Si parla
di bainite superiore se i carburi sono sul bordo della della ferrite e la trasformazione
avviene a temperature più alte, mentre si parla di bainite inferiore se i carburi sono sia
a bordo grano o nei grani.
12. COEFFICIENTE DI ANISTROPIA PLASTICA NORMALE: è il rapporto tra deformazione
sulla lunghezza e deformazione sullo spessore. Ha un valore diverso da 1 perché i
materiali hanno proprietà diverse a seconda dell’orientazione dei cristalli. In alcune
direzioni i cristalli sono orientati in maniera preferenziale e quindi è più probabile che
lungo alcune deformazioni i cristalli si deformino più facilmente giungendo prima
all’assottigliamento e alla rottura. Se viene effettuata la laminazione a freddo questa
favorisce un determinato orientamento e il valore del coefficiente aumenta.
13. INFLUENZA RAPPORTO c/a NELLE LEGHE MG E ZN: il rapporto c/a indica il rapporto
tra l’altezza del prisma e il lato della base. Tale rapporto influenza lo scorrimento sui
piani prismatici e piramidali. Se è maggiore di 1,6 allora vuol dire che la densità su tali
piani è più bassa e lo scorrimento è meno facile, pertanto si ha una struttura
anisotropa. Se invece è uguale a 1,6 che rappresenta il valore ideale gli atomi si
comportano come sfere perfette tangenti. Se è minore di 1,6 la densità è più alta, di
conseguenza lo scorrimento risulta più facile e la struttura è più isotropa. Nelle leghe
di Mg vale -0,55% e quindi lo scorrimento è favorito lungo i piani piramidali, mentre
nello zn risulta essere +13,6% pertanto si ha scarsa deformabilità.
14. DESCRIZIONE MICROGRAFIA FERRIRE E PERLITE: la ferrite presenta una forma a
gramelli, mentre la perlite a lamelle. Le zone più scure sono la perlite. Maggiore è la %
di C, maggiore è la % di perlite e quindi la forma scura. Sono presenti colonie di
perlite, mentre le zone chiare sono di ferrite alfa e sono forma di S dove era presente
austenite sui bordi di grano. (se ricco di manganese è bandizzato:si formano zone
chiare e scure allungate nella direz di laminaz).
15. PRINCIPIO FUNZIONAMENTO QUANTOMETRO: un quantometro è uno strumento che
serve per esaminare leghe metalliche allo stato solido. Il quantometro produce una
serie di scintille o mediante un arco elettrico trasforma la lega in plasma. La scarica si
produce tra il metallo e un elettrodo e gli atomi nel plasma emettono fotoni e quindi
energia. Ogni atomo ha un livello energetico e una lunghezza d’onda ben definita ed
esaminando la radiazione luminosa è possibile risalire alla composizione chimica della
lega esaminata. (la radiazione emessa è focalizzata in punti diversi del cerchio di
rowling dove è possibile misurare la lunghezza d’onda in maniera indipendente).
16. PROCESSO DI PRODUZIONE DAL MINERALE ALL’ACCIAIO LIQUIDO : inizia nel reattore
dove avviene la redox tra un ossido del ferro ed un agente riducente e si ottengono il
ferro e il monossido di carbonio. Ottengo quindi la ghisa che passa nel convertitore .
nel convertitore si ottiene l’acciaio eliminando il carbonio grazie ad una reazione di
ossidazione. Le temperature nel convertitore sono elevate per giungere alla
temperatura di fusione del ferro che è di circa 500 gradi superiore a quella della ghisa
liquida che vi entra. In seguito l’acciaio liquido verrà elaborato eliminando le
impurezze e successivamente colato passando dalla siviera alla paniera e poi alla
lingottiera.
17. SENSIBILIZZAZIONE INTERGRANULARE NEL CASO DEGLI ACCIAI INOX AUSTENITICI: si
verifica a bordo grano nelle zone in cui c’è poco cromo. A bordo grano precipitano dei
carburi ricchi in cromo che quindi impoveriscono i bordi di grano perché assorbono
troppo Cr. La % di cromo è maggiore nel carburo che nella matrice e questa % in più
deriva dalla regione circostante che risulta impoverita di Cr.tale regione sarà più
soggetta alla corrosione localizzata e i bordi di grano fanno da anodo mentre l’interno
del grano si passiva e fa da catodo inerte che favorisce la reazione e fa verificare il
fenomeno.
18. CORROSIONE INTERSTIZIALE: è un tipo di corrosione localizzata perché coinvolge solo
alcune zone sulla superficie. si parla di corrosione interstiziale quando tale fenomeno
ha origine da una sottile fessura in cui penetra la soluzione. Non essendoci sufficiente
ossigeno non si possono formare gli ossidi e aumenta la concentrazione di ioni fe che
reagendo con l’acqua che formano idrossidi e h+ aumenta la concentrazione degli
ioni H+ e quindi aumenta il ph e risulta più difficile la passivazione. La soluzione
cambia e si crea una zona anodica nella fessura.
19. DIAGRAMMA METASTABILE FEC: in tale diagramma è presente un composto
metastabile chiamato cementite. è il tipo di diagramma che viene di solito analizzato
perché nella realtà la reazione di decomposizione della cementite in ferro e carbonio
grafitico è così lenta che non la consideriamo. Parlare poi del diagramma Fe-C.
20. PRODUZIONE ACCIAIO CON EVOLUZIONE MICROSTRUTTURALE : Si parte dal
minerale ferroso e dal carbon coke e si produce ghisa liquida. Questa viene poi
trasformata in acciaio liquido nel convertitore, e in seguito vengono eliminate le
impurezze nelle lavorazioni successive. Si aggiungono gli elementi di lega e il metallo
liquido a questo punto può essere colato nella lingottiera passando prima per la
siviera e poi per la paniera. In seguito il blumo viene tagliato e laminato a caldo e
passa attraverso una gabbia di laminazione dove aumenta la sua lunghezza e
diminuisce la sua sezione. I pezzi vengono quindi deformati e incruditi e infine viene
raffreddato.
21. CICLO DIPRODUZIONE ACCIAIO PER IMBUTITURA PROFONDA E TRATTAMENTO
TERMICO: sono acciai che presentano elevata deformabilità e pertanto sono impiegati
largamente nel settore dell’autoveicolo. Si producono con colata continua poi
laminazione a caldo e in seguito laminazione a freddo. Spesso tra le ultime due fasi è
effettuato il decapaggio. Hanno buona resistenza meccanica e buona deformazione a
freddo e in seguito vengono ricotti o a lotti o con ricottura continua. La prima viene
eseguita sulla lamiera tagliata a fogli o su un rotolo mentre la seconda viene eseguita
su un singolo foglio ed è più veloce della prima perché non tiene conto dell’inerzia
termica. In seguito si ha lo skinpass che è una laminazione a freddo.
22. MARTENSITE: è una fase metastabile simile alla ferrite ma presenta maggiore quantità
di C che va in posizione interstiziale e deforma il reticolo CCC e che si ottiene dalla
trasformazione dell’austenite grazie ad una trasformazione displasiva. Ha una struttura
tetragonale a corpo centrato e la quantita di martensite che si forma dipende dalla
temperatura che deve essere compresa tra Ms e Mf. Il reticolo della martensite è
leggermente deformato nella direzione in cui sono distribuiti gli atomi di C pertanto si
parla di deformazione di Bain. Si presenta sotto forma di aciculi a pacchetti.
23. SPIEGARE GLI EFFETTI DEGLI ELEMENTI IN TRACCE NEL RAME COMMERCIALMENTE
PURO (IN PARTICOLARE PER QUANTO CONCERNE LA CONDUTTIVITA ELETTRICA E
SALDABILITA’): il rame commercialmente puro presenta una % di Cu superiore alle
99% e ha ottima conduttività e resistenza a corrosione molto buona. Tra gli elementi
in tracce ricordiamo l’ossigeno che produce ossidi che possono essere dannosi per la
conduttività. L’ossigeno è dannoso per la saldabilità perché durante saldatura
potrebbe diffondere nel metallo saldato creando delle porosità. Tuttavia in seguito alle
lavorazioni gli ossidi vengono dispersi e fanno da spazzini legandosi ad elementi che
potrebbero ridurre la conduttività. In conclusione possiamo dire che la resistenza
termica e quindi la resistività aumentano con % basse di elementi di lega, come Ni e P
facendo diminuire la conducibilità di molto. Invece altri elementi come argento e
cadmio(per rafforzare senza perdere conduttività) sono meno dannosi ma meno usati.
24. QUAL è LA DIFFERENZA TRA FRATTURA DUTTILE E FRATTURA FRAGILE E QUALI
CIRCOSTANZE POSSONO FAVORIRE L’UNO O L’ALTRO TIPO DI FRATTURA: la frattura
duttile è un tipo di frattura in cui la rottura è preceduta da un’elevata deformazione
plastica e quindi il pezzo prima di rompersi si deforma. Al contrario la frattura fragile
non è anticipata da alcun tipo di deformazione ed è improvvisa. Quest’ultima è favorita
se siamo in condizioni di bassa temperatura, con un carico impulsivo e con uno stato
tensionale triassiale causato da effetti di intaglio. Il processo in questi casi è talmente
rapido da non far intervenire la deformazione plastica.
25. DESCRIVERE LE STRUTTURE CRISTALLOGRAFICHE DEL FERRO: il ferro presenta
diverse strutture cristallografiche che prendono il nome di forme allotropiche. Fino ai
910*C parliamo di ferrite alfa con struttura CCC. Tra i 910 e 1394 gradi si parla di
struttura CFC e si chiama austenite gamma. Poi fino ai 1538 è presente la ferrite delta.
La struttura CFC garantisce una maggiore solubilità del carbonio visto che i siti
ottaedrici sono regolari e di dimensioni maggiori.
26. ELENCARE I PASSI PRINCIPALI DEL CICLO DI PRODUZIONE DI UN FILO DI ACCIAIO
EUTETTOIDICO A PARTIRE DALLA LAMINAZIONE A CALDO E SPIEGARE
L’EVOLUZIONE DELLA MICROSTRUTTURA DURANTE QUESTI PASSI: vengono prodotti
per colata continua, poi per laminazione a caldo., dove si produce una vergella con un
diametro elevato all’incirca 4mm. Il materiale viene sottoposto a patentamento o
processo stelmor per eliminare gli strati superficiali ossidati e decarburati e per
ottenere uno strato di perlite molto sottile. Infine viene laminato a freddo, facendo
passare la vergella in uno stampo in modo tale da ridurre ulteriormente la sua sezione
e facendo allungare il filo permettendo l’allineamento delle lamelle di perlite lungo la
direzione lunga del filo. Si riduce quindi la distanza interlamellare e aumentano le
tensioni di snervamento e rottura.
27. DESCRIVERE IL PROCESSO DI TEMPRA AD INDUZIONE SPIEGANDO IN PARTICOLARE
QUALE è LO SCOPO DEL PROCESSO, SU QUALI ACCIAI SI PUO’ ESEGUIRE E QUAL E’
L’EFFETTO DELLA MICROSTRUTTURA PRE-ESISTENTE: lo scopo della tempra
induzione è avere una maggiore durezza superficiale. Viene usato un induttore (ovvero
un circuito con 4 spire alimentato da corrente alternata) che genera un campo
magnetico che genera a sua volta un ulteriore campo magnetico. Le correnti parassite
attraversano quindi il pezzo di acciaio che è un buon conduttore e porteranno ad un
innalzamento della temperatura del pezzo. Si generano quindi delle tensioni di
compressione superficiale, dovuta all’espansione dell’austenite che si trasforma in
martensite. Il vantaggio di tale tempra è che è possibile regolare lo spessore in base
alla frequenza e alla densità di corrente. Statica o progressiva.
28. DESCRIVERE E SPIEGARE I FENOMENI CHE SI VERIFICANO DURANTE
L’INVECCHIAMENTO DI UNA LEGA DI ALLUMINIO CONTENENTE IL 4% DI RAME
(PRECEDENTEMENTE SOLUBILIZZATA) ED I LORO EFFETTI SULLA RESISTENZA
MECCANICA: A T amb sono bifasiche (alfa e teta) mentre all’eutettico la solubilità
aumenta, il Cu va in soluzione e quando si raffredda si ottiene alfa sovrasatura.
L’invecchiamento si fa portando il materiale a 170 per 10h circa durante il quale si
verifica la precipitazione delle seconde fasi. Se solubilizzo a temperature alte (170) si
ha una diffusività maggiore. La resistenza meccanica aumenta con la temperatura e più
la T è alta tanto prima si raggiunge il picco con un valore alto, tuttavia nel tempo
diminuisce. Se la temperatura è più bassa invece si raggiunge prima il picco ma è più
basso perché non si verifica la condizione intermedia ideale. Se sono a t amb invece ci
vogliono tempi lunghissimi affinchè il picco si raggiunga. L’invecchiamento ideale
risulta essere a 190 perché rappresenta un giusto compromesso tra resistenza
meccanica e tempo di processo. Questo perché con il passare del tempo i precipitati si
accrescono aumentando la durezza e con l’invecchiamento si fa si che tali precipitati
debbano essere metastabili
29. SPIEGARE GLI EFFETTI DELL’ALLIGAZIONE CON IL CROMO NELL’AMBITO DEGLI
ACCIAI INOX: a causa dell’elevata % >12% di cromo in soluzione solida questo tipo
di acciai ha una buona resistenza alla corrosione. Il Cr deve essere presente in
soluzione (oltre che nei carburi ). Questo perché si forma un sottile strato di
passivazione di ossidi di cromo Cr2O3che impedisce la corrosione del materiale
sottostante, rendendo impermeabile il metallo sottostante. Qualora si dovesse
eliminare questo strato si riformerebbe subito un altro in poco tempo. Maggiore % di
Cr, magg resist a corros.
30. DESCRIVERE I PASSI PRINCIPALI DELL’ESAME DELLE INCLUSIONI NEGLI ACCIAI:
l’analisi delle inclusioni si basa sulla microscopia ottica e si svolge in più fasi.
Inizialmente si preleva il campione(il numero varia a seconda delle norme, nelle più
comuni 6), prelevandolo lungo la direzione di laminazione. Poi la superficie viene
lucidata a specchio e viene osservata al microscopio ottico con un campo di vista
ridotto.(diagonale 1mm) in seguito all’osservazione viene compilato un elenco di
inclusioni osservate che vengono classificate in gruppi in base a forma dimensione
colore e distribuzione.
31. DESCRIVERE LA RESISTENZA ALLA CORROSIONE DELLE LEGHE DI MAGNESIO E DI
ZINCO: la resistenza alla corrosione per leghe di Zn e Mg è molto buona perché il Mg
essendo un metallo poco nobile si corrode facilmente e in poco tempo, mentre lo
zinco ha una buona resistenza alla corrosione perché forma una patina superficiale
che resiste all’aria.
32. SPIEGARE PERCHE’ IN ALCUNI ACCIAI INOX SI USANO PICCOLE PERCENTUALI DI
TITANO E NOBIO: in alcuni acciai inox sono impiegate piccole % di Ti e Nb perché
hanno un effetto stabilizzante, prevenendo la formazione di austenite. Infatti Nb e Ti
vanno a formare carburi di nobio e titanio e in questo modo il C non sarà più
disponibile né per la formazione di austenite, né per la formazione di carburi con il
cromo che andrebbe a favore il processo di corrosione.
33. DESCRIVERE UN POSSIBILE CICLO DI UN ACCIAIO PER IMBUTITURA PROFONDA(
DALL’ACCIAIO LIQUIDO ALLA LAMIERA ) E SPIEGARE IN PARTICOLARE IL
TRATTAMENTO TERMICO FINALE DEL MEDESIMO ACCIAIO: sono acciai con elevata
deformabilità, importanti nel settore automotive e si producono con colata continua,
laminazione a caldo, decapaggio e laminazione a freddo. Vengono ricotti per eliminare
lo stato di incrudimento della lamiera e la ricottura può avvenire a lotti se viene
eseguita sulla lamiera tagliata o ricottura continua se viene eseguita sul singolo foglio.
La prima è lenta perché si genera un gradiente termico, la seconda è lenta. Dopo la
ricottura si fa la zincatura, lo skinpass ovvero la laminazione a freddo ed infine
vengono imbutiti.
34. CARBURAZIONE IN BASSA PRESSIONE CON FORMULA CHIMICA: è un processo che si
svolge ad una pressione inferiore a quella ambientale con l’utilizzo di gas acetilene
C2H2. La reazione è C2H2=2Csolido+H2. Si svolge a temperature elevate(1000°C) e
l’acetilene essendo instabile a queste temperature va incontro a cracking formando
molecole più piccole e radicali con idrogeno. Le molecole del gas in queste condizioni
arrivano subito sulla superficie che si carbura e per evitare che la % di C aumenti
troppo si alternano diffusione e carburazione. Rispetto alla carburazione tradizionale
pur essendo più complessa e necessita di impianti specifici consente di ottenere
maggiore omogeneità, è meno pericolosa e evita l’ossidazione della superficie.
35. ACCIAI DUPLEX ED ESEMPI: sono acciai che presentano una microstruttura duplice,
ovvero una miscela di austenite e ferrite. I più comuni sono 2304 e 2205 che fanno
riferimento rispettivamente i primi due numeri alla % di Cr e gli altri alla % di Ni.
Hanno buona resistenza meccanica a trazione e alla corrosione e presentano piccole
% di azoto e molibdeno. Vengono trattati per solubilizzazione e non hanno una buona
stabilità perché possono formare seconde fasi e sono poco deformabili.
36. PERLITE: DIAGRAMMA DELLA PERLITE E SPIEGARLA: la perlite è caratterizzata da una
microstruttura formata da regioni all’interno delle quali troviamo un cristallo di ferrite
e uno di cementite. La matrice è costituita dalla ferrite, mentre la cementite è in forma
lamellare, ovvero una serie di lamelle dalle quali dipendono le proprietà della perlite
stessa. Se si forma ad una temperatura vicina alla T critica A1 allora le lamelle saranno
grossolane, altrimenti saranno fini se si svolge a temperature inferiori. Infine si parla di
perlite globulare quando la cementite è presente sotto forma di sferoifi. Si iniza a
formare lungo i bordi di grano austenitici dove si formano cristalli di ferrite che
contengono meno C dell’austenite e danno quindi origine alla cementite. Infatti
l’orientazione delle lamele dipende proprio dal bordo di grano da cui ha avuto origine
la nucleazione.
37. FASI DI PRELIEVO METALLOGRAFICO IN LABORATORIO: l’analisi della microstruttura
dei metalli, divisa in fasi: prelievo del campione, che deve avvenire con troncatrici
metallografiche per non surriscaldare o deformare plasticamente il campione,
inglobatura: inserire il campione in un blocchetto di resina ; pulitura: il campione viene
lucidato tramite abrasivi sempre più fini e infine attacco metallografico: utilizzare acidi
reattivi che portano all’ossidazione e al discioglimento del metallo per metterne in
risalto la microstruttura interna.
38. CEMENTAZIONE: BREVE DESCRIZIONE E PERCHE’ E’ IMPORTANTE LA DIFFUSIONE
NEL PROCESSO: è un trattamento massivo che genera un gradiente chimico nel
pezzo. Comprende tre fasi: austenitizzazione completa al cuore più carburazione
superficiale(aggiunta di C) in superficie, tempra con trasformazione martensitica in
superficie mentre al cuore l’austenite si trasforma in bainite e rinvenimento a bassa
temperatura. È importante la diffusione nel processo perché è necessario tempo
affinchè gli elementi diffondano verso l’interno e si usa l’austenite perché ha maggiore
solubilità di C. lo spessore è proporzionale al tempo e la reazione 2C0=C+C02 pur
essendo di equilibrio è favorita in un senso grazie all’abbondanza relativa degli
elementi.
39. CORROSIONE IN AMBIENTE UMIDO e reazioni chimiche: la corrosione ad umido
avviene in presenza di acqua e soluti che vanno a corrodere il metallo. Avviene in due
reazioni: la semireazione anodica di ossidazione Fe=Fe2+ +2e- in cui il ferro solido
diventa ione in soluzione acquosa liberando due elettroni che migrano verso il catodo
dove avviene la semireazione catodica: ½ O2+H2O+2e-= 2OH- ed è una reazione di
riduzione. L’equazione completa è Fe+1/2 O2+H20= Fe(OH). La reazione avviene
quindi grazie allo spostamento degli elettroni dall’anodo al catodo. Durante la
corrosione ho una perdita di massa all’anodo e in base all’energia liberata capisco
quanto un metallo abbia tendenza a ridursi.
40. DIAGRAMMA TTT: è un diagramma in cui si mantiene costante la temperatura al
trascorrere del tempo. Se è di un acciaio eutettoidico noto due curve, una di inzio
trasformazione e una di fine trasformazione. Nella parte in alto e a sinistra ho una
regione con austenite stabile, tra le curve austenite e perlite e a destra solo perlite.
Nella parte bassa invece ho martensite e una regione bainitica. Se è di un acciaio
ipoeutettoidico ho a sinistra austenite e due curve di inizio: una di inizio perlite in alto
e una di inizio perlite. Sono trasformazioni non in equilibrio termodinamico e molto
rapide. Nell’altro diagramma noto invece che le due curve sono distinte e che ci vuole
piiù tempo con % di elementi di lega maggiori. C’è un intervallo di tempo in cui non
si osserva nessuna trasformazione perché l’austenite è parecchio stabile. Non ho
ferrite nel secondo caso.
41. ACCIAI X UTENSILI: sono acciai altolegati con tenore di elementi di lega elevato.
Vengono impiegati per utensili e quindi devono avere elevata resistenza carichi
puntuali e buona resistenza all’usura e alla deformazione. Hanno quindi massima
resistenza ma la tenacità è ridotta e sono molto costosi. Si suddividono in acciai per
stampi per lavorazioni a freddo (classificati in base al mezzo in cui possono essere
temprati), per stampi per lavorazione a caldo(in grado di sopportare temperature più
alte) e per utensili per asportazione di truciolo o di taglio( ricchi in carburi come il
carburo di tungsteno). Hanno un tenore di carbonio elevato.
42. LEGA AL X FONDERIA 8% Si. SCRIVERE LA SEQUENZA DI SOLIDIFICAZIONE E
MICROSTRUTTURA E SCRIVERE L’EFFETTO SULLA MODIFICA SE AGGIUNGO NA. Sono
leghe di alluminio che presentano una % di Si più alta della solubilità. Hanno
resistenza meccanica superiore alle leghe di alluminio con % più basse di si e quando
solidificano si formano prima del liquido e dell’alluminio primario sottoforma di fase
alfa che presenta dendriti al suo interno, ovvero delle parti solide dalla fomra
allungata con rami più fini secondari. Poi proseguendo lungo l’intervallo di
solidificazione si forma l’alfa eutettico ovvero l’alluminio solido con silicio
composizione eutettica e il silicio solido. Se aggiungo Na modifico la forma e la
dimensione del silicio rendendolo tondeggiante e più piccolo. Ciò comporta un
miglioramento della resistenza meccanica. Il Na sposta l’eutettico al 14% e modifica
quindi il modo in cui si svilupperà Si.
43. ACCIAI INOX AUSTENITICI: sono gli acciai presenti nella parte alta del diagramma Ni eq
e Cr eq. Presentano buona resistenza alla corrosione a caldo e non hanno una netta
transizione duttile fragile e non hanno proprietà magnetiche. Al loro interno oltre ad
essere presente cromo (18%) e nichel (10%) sono presenti piccole percentuali di
manganese e poco carbonio. il carbonio è deleterio per la corrosione perché il cromo
è un formatore di carburi che vanno a danneggiare la resist alla corrosione. Se
aggiungo del nichel la resist alla corrosione migliora e se aggiungo molibdeno
migliora la resistenza al pitting. Hanno resistenza meccanica migliore quelli con più
carbonio che però peggiora la resistenza alla corrosione.
44. CROMO E NICHEL EQUIVALENTE: il nichel equivalente si calcola considerando la
percentuale di nichel puro e sommando anche le percentuali di altri elementi
austenitizzanti come il carbonio e il manganese moltiplicati per dei fattori (30 e 0,5)
mentre il cromo equivalente si ottiene sommando la percentuale di cromo puro con
quella di elementi ferritizzanti come il molibdeno e il silicio (1; 1,5%). Se sono
presentigli elementi ferritizzanti si parla di inox ferritici altrimenti di inox austenitici (
se ci sono anche gli austenitizzanti) che abbassano Ms (gamma stabilizzanti). Sono
importanti perché vanno a definire il grado di resistenza alla corrosione e perché
servono a classificarli nei vari gruppi di acciai inox.
45. TEMPRA: trattamento termico che consiste in un riscaldamento ad una temperatura
pari ad A1+50 e che riguarda solo una determinata zona. Si genera un gradiente di
temperatura e si verifica la parziale trasformazione in austenite. Dopo investo il corpo
con un getto di acqua additivata che raffredda la superficie. Il cuore rimane come
prima mentre in superficie si forma martensite che genera quindi delle tensioni.
Dipende da vari fattori come forma e dimensione del pezzo, fluido di tempra,
proprietà termofisiche dell’acciaio e velocità critica di tempra.
46. DIAGRAMMA FE-C: sul diagramma sono presenti dall’alto verso il basso
rispettivamente il Fe allo stato liquido (>1538), la ferrite delta CCC (1395<T<1538),
l’austenite gamma CFC (910<T<1394) che ha un campo di stabilità più ampio grazie
alla maggiore solubilità del carbonio favorita dalle dimensioni dei siti ottaedrici e
infine la ferrite alfa (<910) CCC con piccole % di C. tra i punti notevoli ricordiamo
l’eutettico a 1147 in cui sono presenti contemporaneamente 3 fasi: liquido, austenite
e cementite e l’eutettoide a 727 in cui l’austenite si trasforma in perlite(costituita a
ferrite alfa 88% e cementite 12%). Sono presenti 3 fasi solide: austenite, ferrite e
cementite. Esiste il diagramma stabile con la grafite e quello metastabile in cui al
posto della grafite vi è la cementite Fe3C.
47. RINVENIMENTO: si intende una serie di fenomeni che si verificano durante il
riscaldamento della martensite ad una temperatura minore di A1. La martensite quindi
si stabilizza se la diffusività del carbonio è sufficiente. Il C esce dalla martensite
precipitando come carburo epsion, l’austenite si trasforma in bainite e il carburo viene
sostituito dalla cementite. Infine la martensite diventa ferrite. Se si effettua il
rinvenimento alto ad una T pari a 600/650 si favorisce la duttilità e il pezzo è meno
duro. Se si fa il rinvenimento basso 150/200 si favorisce la durezza e la tenacità
risulta limitata.
48. ACCIAI A MEDIO C MICROLEGATI:DESCRIVERE METODI DI RAFFORZAMENTO E
PROCESSI TERMOMECCANICI: sono simili agli acciai per bonifica e trovano larga
applicazione nel settore automotive. Il tenore di carbonio è all’incirca dello 0.4% e
sono presenti manganese e silicio e sono microlegati con titanio vanadio e nobio
(<0,2%). Si possono rafforzare per affinamento del grano grazie a Ti e per
precipitazione, che però è più importante. il processo di produzione è analogo a
quello degli altri acciai fino alla laminazione a caldo: poi si effettuano forgiatura a
caldo e raffreddamento controllato. In totale ho un solo ciclo di riscaldamento e la
miscrostruttura finale è ferrite e perlite rafforzata per precipitazione di carburi di
titanio vanadio e nobio. Le proprietà meccaniche sono buone seppur leggermente
inferiori a quelli da bonifica.
49. RICOTTURA SUBCRITICA: È un trattamento termico di una lega metallica che consiste
nel riscaldamento a una temperatura superiore a quella di austenitizzazione
(A3+50°C) seguito da un raffreddamento lento e controllato per ottenere
ferrite+perlite. avviene a temperatura A1 in modo che non inizia la trasformazione
ferritico-perlitica e si riduce l’incrudimento e la tensione residua nel materiale. Il
processo inizia con una fase di recovery che riduce la resistenza a causa della
diminuzione delle tensioni residue, successivamente si ha il fenomeno di
ricristallizzazione, ovvero la formazione di nuovi cristalli con la riduzione della
dimensione dei grani questa volta con pochi difetti basato sulla diffusività degli atomi.
Infine si ha l’ingrossamento del grano che è da eviare perché inficia le proprietà
meccaniche del materiale rendendolo troppo poco resistente.
50. INOX FERRITICI :al contrario degli austenitici presentano la transizione duttile fragile.
Hanno alte % di Cr superiori al 12% e hanno microstruttura ferritica con dei bordi di
grano e sono presenti anche dei carburi stabili , ma non ci sono bande di geminati di
ricottura. Costano meno degli austenitici ma hanno anche resistenza a rottura e
allungamento inferiore al contrario della tensione di snervamento. Si possono
rafforzare per soluzione solida ma anche per aff del grano e incrudimento e possono
formare seconde fasi durante la ricottura.
51. ACCIAI MICROLEGATI HSLA: sono acciai che hanno ottima saldabilità e deformabilità a
freddo. Essendo facilmente imbutibili sono impiegati nel settore automotive. Si
producono in seguito a raffreddamento e deformazione plastica(laminazione)
controllata che permette di avere una struttura con ferrite e perlite. Hanno una basso
contenuto di carbonio e di elementi microlegati come nobio titanio e vanadio che
formano carburi stabili in equilibrio con l’austenite e le loro proprietà meccaniche
dipendono dalla dimensione del grano. I grani sono di piccole dimensioni perché lo
sviluppo dei carburi a bordo di grano impedisce la crescita dei cristalli. si rafforzano
quindi per precipitazione di carburi e per affinamento del grano. Con gli elementi di
lega la temperatura di ricristallizzazione è maggiore.
52. PITTING : è una forma di corrosione localizzata, in cui in alcune zone della superficie si
formano dei vaioli. Questi sono dei siti di corrosione in cui a causa di un difetto lo
strato di passivazione non riesce a formarsi in tempo. La soluzione bagnante non avrà
sufficiente ricambio e quindi si viene a creare una zona anodica(non passivata) e una
catodica (circostante). Ciò porta alla dissoluzione del materiale e quindi alla
formazione di un pozzo che tende a diventare sempre più profondo e con
composizione chimica diversa.
53. ISTERESI MAGNETISMO: quando applico un campo magnetico ad un materiale i domini
di weiss, ovvero le porzioni di cristallo, quelli più vicini al campo magnetico si
allargano cambiando la loro orientazione e facendo aumentare la magnetizzazione del
materiale. Se però riduco il campo magnetico non seguirò la stessa curva della
magnetizzazione, ma rimarrà una magnetizzazione residua del materiale dovuta al
fatto che in seguito all’allineamento dei domini questi tenderanno a rimanere nella
direzione in cui li ho uniti. Se voglio togliere la magnetizzazione residua devo
applicare un campo magnetico opposto che prende il nome di campo coercitivo Hc
che porta a zero il valore del campo magnetico.
54. LEGHE 5000: sono leghe di alluminio il cui elemento principale è il magnesio che si
trova in posizione sostituzionale essendo solubile ad alta T. Sono rafforzate per
soluzione solida, per incrudimento ma anche per affinamento del grano e vengono
usate per costruire le ossature delle carrozzerie delle automobili. Sono imbutibili e
hanno buona resistenza alla corrosione a causa dell’assenza del rame. Hanno base %
di Mn e sono saldabili. A T amb la soluzione solida è metastabile e quindi può
verificarsi la corrosione intergranulare a causa dei precipitati a bordo grano.
Esempio:5182
55. BONIFICA: è un processo termico che si svolge in 3 passi. Inizialmente si verifica un’
austenitizzazione portando l’acciaio ad una temperatura pari ad A3+50. Poi si ha in
una tempra seguita da un rinvenimento ad una temperatura maggiore di 550 gradi.
Durante la tempra si forma la martensite che con il rinvenimento diventa martensite
rinvenuta. Durante il rinvenimento il carbonio fuoriesce dalla martensite e precipita,
l’austenite residua si trasforma in bainite e il precipitato viene sostituito dalla
cementite. La martensite va incontro a recovery formando ferrite e globuli di
cementite. Ciò comporta un miglioramento delle proprietà meccaniche con un aumento
di duttilità, tenacità e resilienza e una diminuzione della durezza.
56. DESCRIVERE BREVEMENTE I PARAMETRI DI PROCESSO PIU’ IMPORTANTI NEL
TRATTAMENTO TERMICO FINALE DEGLI ACCIAI PER UTENSILI E SPIEGARE LA LORO
INFLUENZA SUL RISULTATO FINALE DEL PROCESSO: i parametri più importanti sono
la temperatura di austenitizzazione e la % di elementi di lega. se effettuo il
trattamento ad una temperatura di austenitizzazione più alta avrò meno carburi e
quindi più elementi di lega. Di conseguenza il pezzo risulterà più temprabile e duro e
le temperature Ms e Mf saranno più basse (<Tamb). Se invece lo effettuo ad una
temperatura di austenitizzazione più bassa avrò più carburi e di conseguenza meno
elementi disciolti. Ciò comporta una minore durezza e temprabilità e un aumento di
Ms e Mf. Questo perché nonostante le elevate temperature rimangono dei carburi a
causa delle elevate % di elementi formatori di carburi.
57. CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA TRASFORMAZIONE MARTENSITICA: la
trasformazione martensitica avviene quando l’austenite si trasforma in questa fase
metastabile che presenta una struttura simile alla ferrite ma con diversa disposizione
degli atomi di carbonio. È una trasformazione displasiva che dipende dal tempo ed
avviene molto rapidamente. Inizia ad una temperatura che si chiama Ms e finisce a Mf
che dipendono dalla % di carbonio e degli elementi di lega. A maggiori % di C e di
elementi di lega corrispondono temperature di Ms e Mf più basse. La % di martensite
che si forma dipende dalla temperatura e la trasformazioni è incompleta infatti rimane
sempre un po di austenite residua.
58. CONVERTITORE: componente in cui prosegue la produzione dell’acciaio. Qui la ghisa
liquida viene trasformata in acciaio con un aumento di temperatura di circa 500 e si
elimina il carbonio grazie ad una reazione di ossidazione. (viene aggiunto ossigeno)
C+1/2O2=CO. Per densità all’interno del convertitore la scoria liquida si separa dal
metallo liquido/ghisa.
59. LEGHE 6000: sono leghe di alluminio che contengono magnesio e silicio utilizzate nel
settore automotive per la formazione dei pannelli delle auto. Sono rafforzate per
precipitazione, mentre sono poco rilevanti l’affinamento del grano e il rafforzamento
per soluzione solida. vengono trattate per solubilizzazione, come preinvecchiamento,
per migliorare l’ invecchiamento naturale. In seguito all’imbutitura, la lamiera è
sottoposta ad alte temperature per la cottura della vernice . ne è un esempio la lega
6016.
60. DESIGNAZIONE ACCIAI: posso classificare gli acciai in base al tenore degli elementi di
lega, all’impiego, al trattamento termico eseguito e alla lavorabilità. Se li classifico in
base alle proprietà meccaniche la prima lettera indica l’impiego, i numeri a seguire il
valore di una proprietà e alla fine possono essere presenti dei simboli che indicano
caratteristiche aggiuntive. Ad esempio la S sta per gli acciai strutturali. Se li classifico
in base alla composizione chimica metto prima la compoizione del C moltiplicata per
100 e poi i simboli degli elementi con percentuale relativa. Se sono accai rapidi li
indico con HS con la % nominale dell’elemento a seguire.
61. PRODUZIONE ACCIAIO: la produzione dell’acciaio può avvenire dal minerale di
ferro(principalmente) o dai rottami di ferro. Il primo processo avviene dapprima
nell’altoforno dove si verifica una redox e si produce ghisa liquida che passa poi nel
convertitore dove viene eliminato il carbonio e si viene a formare del ferro puro. Il
secondo processo si svolge invece nei forni elettrici in cui il rottame viene riscaldato
grazie a degli archi elettrici e la carica si fonde. Il metallo diventa liquido e in questo
punto si congiungono i due processi. Poi vengono eliminate le impurezze facendole
galleggiare e si aggiungono gli elementi di lega. Il fluido va incontro poi alla colata
passa nella siviera e nella paniera e infine nella lingottiera dove il materiale solidificato
viene trasportato dai rulli.
62. DA 3 ACCIAI DEDURRE LA COMPOSIZIONE (C45, 100Cr6, X5Cr-Ni18-10) E SPIEGARE
IL PROCEDIMENTO: l’acciaio C45 è un acciaio per bonifica non legato dove il 45 nel
nome indica la % di C pari a 0,45% circa ma che può variare tra 42 e 50. Si possono
aggiungere Mn(50/80) per aumentare la temprabilità e Si(15/35)per ritardare il
rinvenimento. Si produce per colata continua, laminazione a caldo, austenitizzazione
con deformazione a caldo, come stampaggio o forgiatura e infine bonifica. L’acciao
100Cr6 è invece un acciaio per cuscinetti che si produce con colata continua seguita
da laminazione a caldo che può essere in barre o in tubi e poi una ricottura di
sferoidizzazione per ottenere carburi sferoidali per ottenere buona stabilità
dimensionale e durezza. Poi vengono effettuate la lavorazione a freddo, la bonifica e la
rettifica. È un acciaio ad alto ternore di C, ipereutettoidico con 1% C e 1,5% Cr per
formare carburi. L’ultimo è un acciaio inox martensitico con % di C pari allo 0,5%,
18% di Cr e 10% di Ni. Il ciclo di lavoro è simile a quello di accia per utensili e
prevede nella parte finale una ricottura subcritica, lavorazioni meccaniche, una bonifca
e infine una finitura.
63. TRASFORMAZIONI AL RAFFREDDAMENTO DI LEGA FE 0,4%C: dal diagramma Fe-C
vedo che si forma austenite, poi si ha una zona bifasica ferrite-austenite, poi ferrite e
cementite con struttura lamellare e globuli di austenite. è ipoeutettoidico.
64. PARAMENTRI DI TEMPRA: sono 4 principalmente i parametri di tempra: la forma o la
dimensione e la tipologia di fluido di tempra che sono caratteristiche tecnologiche. Poi
abbiamo le proprietà termofisiche che ci danno un indicazione su quanto il calore si
traferisca facilmente all’interno del pezzo da temprare e la velocità critica di tempra
che è un’altra proprietà tecnologica del materiale e assieme alla precedente va a
definire la temprabilità di un materiale ovvero la capacità intrinseca dell’acciaio di
prendere tempra.
65. DIFFERENZA TRA INOX DUPLEX E AUSTENITICI: i duplex hanno una microstruttura
duplice con una miscela di ferrite e austenite che si forma durante il raffreddamento.
Hanno buona resistenza meccanica e alla corrosione e contengono azoto per
rafforzamento interstiziale e molibdeno. Hanno resistenza meccanica maggiore
rispetto agli acciai austenitici tuttavia sono meno stabili. possono inoltre formare
seconde fasi e hanno una deformabilità limitata. Non sono adatti a temperature troppo
alte o basse. Infatti i duplex no risultano imbutibili quanto gli austentici.
66. BAKE HARDENING: sono acciai invecchiati artificialmente in cui si accelera
l’invecchiamento in seguito all’imbutitura, tenendoli a circa 170 gradi per 30 min . Gli
atomi di C quindi ritornano sulle dislocazioni con lo scopo di bloccarle aumentando
la tensione di snervamento. A causa di questa loro proprietà sono impiegati nel
settore automotive come variante degli acciai per imbutitura profonda. Il carbonio sarà
presente in parte in soluzione solida e in parte sulle dislocazioni.
67. COSA SUCCEDE IN PROSSIMITA’ DEL CORDONE DI SALDATURA: è presente la zona
termicamente alterata che trovandosi ad alta temperatura va incontro ad
austenitizzazione e poi raffreddamento. Sono presenti una zona con austenite a grani
grandi che tenderà a trasformarsi in martensite, una con austenite a grani fini e una
austenitizzata parzialmente. Nella porzione più lontana sarà presente una regione
invariata , tuttavia essendo presente una grande varietà di microstrutture le proprietà
meccaniche globali di tale zona risultano inferiori a quelle del pezzo in origine. Si
hanno quindi microstrutture diverse che differiscono dal metallo base, quindi
possiamo concludere che hanno resistenza minore rispetto al metallo base.

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