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Esercizi risolti
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STRUTTURA
ESERCIZIO 1
Per le strutture cristalline FCC e BCC i siti interstiziali che possono essere occupati da atomi di impurezze
sono localizzati al centro di ognuno degli spigoli della cella unitaria. Calcolare il raggio r di un atomo di
impurezza che può occupare esattamente uno di questi siti per ognuna delle due strutture cristalline in
funzione del raggio atomico R dell’atomo della cella. Per quale delle due strutture cristalline si ha r
maggiore?
Risoluzione
R R R R
2r 2r
a
a
FCC BCC
Le figure mostrano gli atomi della faccia (100) delle celle unitarie FCC e BCC.
2r a - 2 R (1)
e poiché nel reticolo FCC la costante reticolare a e R sono legate dalla relazione seguente
a 2R 2 (2a)
r
2R 2 2 R
2
R
2 1 0.41 R
4R
a (2b)
3
da cui
4 R/ 3 2 R 2
r R 1 0.155 R
2 3
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DIAGRAMMI DI FASE
ESERCIZIO 2
Risoluzione
Questo è un esempio di diagramma di fase eutettico binario con limitata solubilità allo stato solido, tipico
delle leghe per saldatura. Con il 60% di Sn (corrispondente alla composizione eutettica) si ha la
temperatura più bassa a cui si ha la presenza di fase liquida.
29
a) A circa 215 °C.
b) La soluzione solida con composizione di circa il 16% in peso di Sn. Questo solido è detto
proeutettico . Diminuendo la temperatura la composizione della fase solida varia dal 16% al 18.3% di Sn
a 183°C seguendo la curva del solidus. Analogamente la composizione del liquido varia da 50% a 61.9% di
Sn.
c) Alla temperatura dell’eutettico, cioè a 183 °C (il liquido rimasto solidifica seguendo la trasformazione
eutettica)
d) La fase proeutettica è quella formata appena al di sopra di 183 °C. La quantità è data dalla regola della
leva inversa:
xL x
m 1Kg 61.9 50 0.273kg 273 g
x L x 61.9 18.3
x x 97.8 50
m 1000 g 601g
x x 97.8 18.3
x x 50 18.3
m 1000 g 399 g
x x 97.8 18.3
Tuttavia 273g della fase sono costituiti da fase proeutettico e per differenza troviamo la quantità di
eutettico
meut m mproeut 601g 273 g 328 g
La quantità in peso è data dalla frazione in peso in ogni fase per la quantità di ogni fase:
Sn in proeutettico : 0.183 · 273 = 49.9g
Sn in eutettico : 0.183 · 328 = 60.0g
Sn in eutettico : 0.978 · 399 = 390.1g
In totale si hanno infatti 49.9g + 60.0 + 390.1g = 500g di Sn (la lega era al 50% di Sn in peso).
i) la varianza è V=2-2+1=1
30
La composizione del liquido è del 56% circa di Sn in peso
xL x 56 50
iv) m% 100 100 15.4%
x L x 56 17
x x 50 17
m% L 100 100 84.6%
x L x 56 17
i) la varianza è V=2-2+1=1
ii) e
x x 99 50
iv) m% 100 100 52.1%
x x 99 5
x x 50 5
m% 100 100 47.9%
x x 99 5
ESERCIZIO 3
Qual è la concentrazione di Cu (% in peso) in una lega eutettica del sistema binario Cu-Ag? Come varia la
composizione del liquido durante la solidificazione di una lega contenente il 20% in peso di Cu? Quali fasi
si osservano ad una temperatura leggermente inferiore a quella di completa solidificazione?
xx
31
Risoluzione
ESERCIZIO 4
2 Kg di una lega 85:15 Pb-Sn (vedi figura) sono scaldati a 200°C, temperatura alla quale la lega è
totalmente costituita da una soluzione solida . La lega deve essere fusa i modo tale che il 50% del
materiale sia liquido e la parte rimanente sia costituita da fase . Questo risultato si può ottenere o
scaldando la lega o modificandone la composizione mantenendo la temperatura costante.
a) A che temperatura bisogna scaldare il campione, mantenendone inalterata la composizione?
b) Come deve essere modificata la composizione della lega (espressa in % in peso di Sn) per ottenere
lo stesso risultato?
32
Risoluzione
a) Muovendosi verticalmente alla composizione data nella regione +liquido si ha il 50% di fase liquida a
circa 275 °C.
x L x0
m 2 Kg 0.56 x0 2 1Kg
x L x 0.56 0.17
che risolta rispetto a x0 fornisce x0 = 0.365, ossia una composizione avente il 36.5% in peso di Sn.
33
ESERCIZIO 5
Tl
Ts
xl x xs
Risoluzione:
34
xs x 0.58 0.53 x xL 0.53 0.45
l 0.38 s 0.62
x S x L 0.58 0.45 x S x L 0.58 0.45
ESERCIZIO 6
Selezionare un materiale refrattario nel sistema NiO-MgO che possa essere fuso a 2600°C ma non fonda
qualora venga posto in servizio a 2300°C.
Quante moli di MgO devono essere aggiunte a 1Kg di NiO per produrre un ceramico che contenga 25 %
molare di solido alla temperatura di 2400°C?
(N.B. 1Kg di NiO corrisponde a circa 13.4 moli)
Risoluzione
Il materiale dovrà possedere una temperatura di liquidus inferiore a 2600°C e di solidus superiore a
2300°C. Quindi la percentuale in moli di MgO dovrà essere rispettivamente inferiore al 65% circa e
superiore al 50%.
Dette xL e xS le composizioni rispettivamente del liquido e del solido a 2400°C, pari rispettivamente a 36%
e 63% (come si deduce dal diagramma), il materiale che alla temperatura di 2400°C possiede il 25% di
fase solida ha una composizione x tale che
x xL x 36
0.25
x S x L 63 36
da cui x = 43%, ossia il materiale deve contenere il 43% di moli di MgO e il 57% di moli di NiO.
Quindi, poiché le moli di NiO MNiO =13.4 costituiscono il 57 % della lega, le moli di MgO M MgO da
aggiungere si ottengono dalla seguente proporzione:
13.4 M MgO
M MgO 10.1
57 43
35
ESERCIZIO 7
Con riferimento al seguente diagramma di fase descrivere il sistema contenente il 40 % in peso di Pb alle
temperature di 300, 550 e 650 °C, indicando le fasi presenti, le loro composizioni e la loro quantità
relativa. Per la stessa composizione descrivere l’evoluzione microstrutturale al raffreddamento a partire da
650 °C.
Risoluzione
Il diagramma è caratterizzato dalla presenza di un composto stabile (Mg 2Pb) che fonde congruentemente a
circa 550 °C. Il diagramma può perciò essere considerato come l’unione dei due diagrammi di fase Mg-
Mg2Pb e Mg2Pb-Pb, entrambi rappresentativi di sistemi a parziale miscibilità. La composizione oggetto
dell’esercizio, 40 % di Pb, si colloca nel diagramma Mg-Mg 2Pb ed è perciò a questo che si deve rivolgere
l’attenzione.
A 300 °C il sistema è tutto solido e presenta due fasi, una costituita dalla soluzione solida di
composizione 17 % in peso di Pb – 83 % in peso di Mg, l’altra costituita dal composto Mg 2Pb (circa 81 %
di Pb). La quantità relativa è data dalla regola della leva inversa:
x Mg 2 Pb x 81 40
0.64 Mg 2 Pb 1 0.64 0.36
x Mg 2 Pb x 81 17
Perciò, il 64 % in peso è costituito da fase , mentre il restante è costituito dal composto Mg2Pb.
36
A 550 °C il sistema è ancora bifasico, ma in questo caso una fase è liquida, con composizione 52 % in peso
di Pb – 48 % di Mg, l’altra è soluzione solida di composizione 22.5 % in peso di Pb – 77.5 % in peso di
Mg. Anche in questo caso si applica la regola della leva inversa per conoscere le quantità relative delle due
fasi:
xL x 52 40
0.41 L 1 0.407 0.59
x L x 52 22.5
A partire da questo stato, in fase di raffreddamento si osserva la prima formazione di solido costituito da
poco più del 12 % in peso di Pb, alla temperatura di circa 590 °C. Attraversando il campo bifasico solido-
liquido la fase solida aumenta di quantità ed aumenta anche il suo contenuto di piombo. Allo stesso tempo
diminuisce la quantità di liquido, che va anch’esso arricchendosi in piombo.
Alla temperatura di circa 570 °C il sistema entra nel campo monofasico della soluzione solida e vi rimane
fino a circa 550 °C. Perciò, tra 570 e 550 °C il sistema è costituito unicamente da grani di soluzione solida
di composizione costante, uguale a quella del liquido di partenza.
Al di sotto di circa 550 °C si formano i primi cristalli di Mg2Pb, che vanno aumentando in quantità al
calare della temperatura. Contemporaneamente la soluzione solida diminuisce in quantità e la sua
composizione varia con un progressivo impoverimento in piombo, fino a diventare Mg quasi puro in
prossimità della temperatura ambiente.
A temperatura ambiente la microstruttura è perciò costituita da grani di magnesio quasi puro e grani di
Mg2Pb.
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ESERCIZIO 8
Un ceramico refrattario può essere ottenuto da argilla refrattaria scaldando il materiale grezzo caolinite,
Al2(Si2O5)(OH)4, eliminando l'acqua di idratazione. Determinare (i) le fasi presenti, (ii) le loro
composizioni, (iii) le loro quantità per la microstruttura risultante sotto la temperatura eutettica.
i)
La formula della caolinite può essere riscritta nel modo seguente:
molAl2 O3 1
mol % Al 2 O3 100 100 33.3%
molAl2O3 molSiO2 1 2
Con questa composizione nel diagramma si è nella regione a 2 fasi, SiO2 + mullite (sotto la temperatura
eutettica).
ii)
La fase SiO2 è costituita dal 100% di silice, la fase mullitica da 58% mol di Al2O3.
iii)
Quantità di SiO2:
38
x mull x 58 33.3
mol % SiO2 100 100 42.6 mol %
x mull x SiO2 58 0
Quantità di mullite:
x x SiO2 33.3 0
mol % mull 100 100 57.4 mol %
xmull x SiO2 58 0
39
DIFFUSIONE
ESERCIZIO 9
Una lastra di ferro BCC spessa 2 mm è stata esposta ad una atmosfera di gas carburizzante da una parte e
ad una atmosfera decarburizzante dall’altra ad una temperatura di 675°C. Dopo aver raggiunto lo stato di
equilibrio, il ferro è stato velocemente raffreddato a temperatura ambiente. La concentrazione di carbonio
sulle due superfici della lastra è stata determinata essere 0.015 e 0.0068 % in peso. Calcolare il coefficiente
di diffusione se il flusso diffusivo è 7.36x10-9 Kg/m2·s.
Suggerimento: usare l’equazione seguente per convertire le concentrazioni da peso percentuale a Kg/m 3
di C
C1
"
C1
C1
1
C
C" 2
2
C1
1
Risoluzione
CA CA=0.015%
CB=0.0068%
XA=0
CB XB=2x10-3 m
C=2.25 g/cm3
Fe=7.87 g/cm3
xB=2mm x
C
C "
C
C
C
C
C
0.015
C "
A
0.015 99
2.25 g / cm 3 7.87
40
0.0068
C"
B
0.0068 99.9
2.25 g / cm 3 7.87 g
dC
J D
dx
x B xA Kg 2 10 3 m 11 m
2
D J 7.36 10 9 2 2.3 10
CB CA m s 0.535 Kg / m 3 1.18 Kg / m 3 s
ESERCIZIO 10
Risoluzione
Nella maggior parte delle situazioni pratiche si incontra il fenomeno della diffusione in condizioni non
stazionarie in cui il flusso diffusivo J e il gradiente di concentrazione C variano nel tempo.
0 xB=4mm x
C C
D
t dx x
41
C 2C
D 2
t x
(1)
C x C0 x
1 - erf
C s C0 2 Dt
in cui
Cx = concentrazione della specie che diffonde allo spessore x dopo un tempo t
z
2
erf(z) = funzione degli errori gaussiana della variabile z: erf z e
y2
dy
0
0.30 0.10 x x
1 - erf da cui erf 0.75
0.9 0.1 2 Dt 2 Dt
e dalla tabella II
42
2 2
1 4 10
3
x 1
t 1.14 105 sec 31.7 h
2 0.814 D 2 0.814 5.30 10
-11
Energia di
Specie Metallo attivazio Valori calcolati
che in cui D0(m2/s) ne
diffonde diffonde
KJ/mol eV/atomo T(°C) D(m2/s)
-Fe 500 3.0x10-21
Fe 2.8x10-4 251 2.60
(BCC) 900 1.8x10-15
-Fe 900 1.1x10-17
Fe 5.0x10-5 284 2.94
(FCC) 1100 7.8x10-16
500 2.4x10-12
C -Fe 6.2x10-5 80 0.83
900 1.7x10-10
900 5.9x10-12
C -Fe 2.3x10-5 148 1.53
1100 5.3x10-11
Cu Cu 7.8x10-5 211 2.19 500 4.2x10-19
Zn Cu 2.4x10-5 189 1.96 500 4.0x10-18
Al Al 2.3x10-4 144 1.49 500 4.2x10-14
Cu Al 6.5x10-5 136 1.41 500 4.1x10-14
Mg Al 1.2x10-4 131 1.35 500 1.9x10-13
Cu Ni 2.7x10-5 256 2.65 500 1.3x10-22
ESERCIZIO 11
T(K) D(m2/s)
1473 2.2x10-15
1673 4.8x10-14
43
Risoluzione
a)
Dall’espressione
Q
D D 0 exp d (1)
R T
Qd
ln D lnD 0
R T
Qd
ln
1 D lnD 0
R T1
Dalle due equazioni per sottrazione si ha
ln D lnD Qd
2 0
R T2
Qd 1 1
ln D1 ln D 2
R T2 T1
da cui
ln D1 ln D 2 J cal
Qd R 315700 75500
1/T2 1 / T1 mol mol
Q
D 0 D1 exp d 3.5 10 4 m 2 / s
R T1
b)
Con i valori trovati di D0 e Qd si ottiene il valore di D alla temperatura di 1573 K dalla (1):
Q d
D D 0 exp 1.1 10 14 m 2 / s
R T
44
ESERCIZIO 12
Uno strato di 0.5 mm i MgO è depositato tra due lastre di Ni e Ta allo scopo di fornire una barriera alla
diffusione che eviti reazioni tra i due metalli.
A 1400°C ioni Ni diffondono attraverso il ceramico, la cui area è di 4cm 2, verso il Ta. Determinare il
numero di ioni Ni che passano al secondo attraverso il MgO all’equilibrio. Il coefficiente di diffusione del
Ni nel MgO è 9x10-16 m2/s e la concentrazione del Ni è 9.14x1028 atomi/m3.
Risoluzione
ESERCIZIO 13
Un lato di un foglio sottile di palladio, avente uno spessore di 6 mm, viene esposto ad un gas di idrogeno.
L’idrogeno diffonde attraverso il foglio in modo selettivo verso il lato opposto che viene mantenuto ad una
pressione di idrogeno più bassa e costante. Calcolare l’area necessaria a far diffondere 4.1x10 -3 Kg di
idrogeno in 1 ora a 600°C. Assumere un coefficiente di diffusione di 1.7x10 -8 m2/sec, che la concentrazione
di idrogeno alle due facce sia 2.0 e 0.4 Kg per m 3 di palladio e che siano mantenute le condizioni di stato
stazionario.
Risoluzione
Il flusso diffusivo in condizioni stazionarie esprime la massa m che diffonde attraverso un’area A
perpendicolare in un tempo t
m
J
At
m
L’area cercata è quindi data da A
Jt
C ( 2.0 0.4) Kg / m 3
J -D 1.7 10 8 m 2 / sec 4.5 10 6 Kg / m 2 sec
x 6 10 3 m
45
m
che sostituito nell’espressione A fornisce
Jt
m 4.1 10 3 Kg
A 0.25m 2
J t 4.5 10 6 Kg / m 2 sec 3600 sec
ESERCIZIO 14
Il coefficiente di diffusione si calcola dalla seguente espressione che ne esprime la dipendenza dalla
temperatura
E 80000
D D 0 exp d 6.2 10 7 exp 11
1.4 10 m / sec
2
R T 8.31 900
C (0.4 0.84) Kg / m 3
J -D 1.4 10 11 m 2 / sec 6.3 10 10 Kg / m 2 sec
x 10 10 3 m
Tale flusso diffusivo in condizioni stazionarie esprime la massa m che diffonde attraverso un’area A
perpendicolare in un tempo t
m
J
At
Il tempo necessario a far diffondere una massa m=1.25x10-6 Kg di C in un’area A=0.2 m2 è quindi data da
m 1.25 10 6 Kg
t 9920 sec
J A 0.2m 2 6.3 10 10 Kg / m 2 sec
ESERCIZIO 15
Un foglio di acciaio di spessore 2.5 mm viene esposto da entrambi i lati ad una atmosfera di azoto a 900°C,
fino ad ottenere condizioni di diffusione stazionaria. Il coefficiente di diffusione per l’azoto
nell’acciaio a questa temperatura è 1.2x10-10 m2/sec, il flusso diffusivo è pari a 1x10-7 Kg/m2sec e la
concentrazione di azoto alla superficie dell’acciaio posta alla pressione più alta è 2 Kg/m3. A quale
distanza dalla superficie posta alla pressione più alta la concentrazione all’interno del foglio sarà pari a
0.5 Kg/m3? Considerare un profilo di concentrazione lineare.
Risoluzione
46
Detta x tale profondità dalla prima legge di Fick si ha
C
J -D che, sostituendo i valori numerici, fornisce la
x
(2 0.5) Kg / m 3
1 10 -10 Kg/m 2 sec -1.2 10 10 m 2 / sec in cui x è l’unica incognita ed è data da
(0 x ) m
47
PROPRIETÀ MECCANICHE E TERMOMECCANICHE
ESERCIZIO 16
Un provino di rame di lunghezza iniziale 305 mm viene sottoposto ad uno sforzo di trazione di 276 MPa.
Se la deformazione è completamente elastica, quale sarà l’allungamento risultante? Il modulo elastico E
per il rame è 110 GPa.
Risoluzione
La deformazione è puramente elastica e sarà quindi legata allo sforzo applicato dalla
=E
l i l0 l
l0 l0
l l 0
E E da cui l
l0 E
ESERCIZIO 17
Un carico di trazione viene applicato lungo l’asse di simmetria di una barra cilindrica di ottone avente un
diametro di 10mm. Determinare lo sforzo necessario a produrre una variazione del diametro di 2.5x10 -3
mm, ipotizzando che avvenga una deformazione puramente elastica. Il modulo elastico della barra è E=97
GPa e il rapporto di Poisson =0.34.
Risoluzione
d 2.5 10 3 mm
x 2.5 10 4
d0 10mm
48
ed è negativa poiché si ha una riduzione di diametro. Per valutare la deformazione lungo l’asse z si utilizza
la
x x 2.5 10 4
da cui z 7.35 10 4
z 0.34
Lo sforzo applicato è quindi dato dalla legge di Hooke, essendo la deformazione puramente elastica
ESERCIZIO 18
Risoluzione
a) Il modulo di elasticità è la pendenza della curva nella parte lineare (ossia la parte iniziale). Essa si
ottiene quindi dal rapporto tra la variazione dello sforzo e la corrispondente deformazione
2 1 (150 0)
E 9375 MPa 93.75 GPa
2 1 (0.0016 0)
b) É convenzione per determinare con precisione il punto di snervamento costruire una linea retta parallela
alla parte elastica della curva - ad una specifica deformazione di 0.2% (cioè 0.002). Il carico y
49
corrispondente all’intersezione di questa linea con la curva - è definito carico di snervamento. In questo
caso
y 250 MPa
c) Il carico massimo applicabile, ossia la resistenza a trazione, è il carico massimo cui arriva la curva -
(per deformazioni maggiori si forma il collo di strizione e si arriva a rottura). Dalla =F/A (F=forza
applicata, A=sezione del provino) e assumendo dalla figura =450MPa si ha:
2 2
d 12.8 10 3
F = · A = · 0 = · 450·106 = 57876 N
2 2
x d / d 0 9 10 3 / 20
Si ha quindi: z 1.29 10 3
0.35
Dal grafico, a z = 1.29·10-3 corrisponde = 115 MPa, da cui la forza da applicare alla sezione A
necessaria a causare la riduzione di diametro voluta è:
ESERCIZIO 19
Determinare la variazione in diametro di un’asta cilindrica di nichel lunga 100 mm e di diametro 8 mm,
scaldata da 20°C a 200°C mentre i suoi estremi sono mantenuti rigidi. Si considerino le seguenti proprietà
del nichel:
E = 207 GPa
x°C -1
Risoluzione
Vi sono due contributi all’aumento di diametro: l’espansione termica d1 e la deformazione laterale di
Poisson d 2 dovuta all’impossibilità di allungarsi e quindi allo stress elastico di compressione che si
instaura.
La dilatazione termica è data da
d1 = d 0 l T f T0 d 0 l T
50
Dalla tabella I si ha che l = 13.3 °C-1·10-6 e quindi
t
(1)
l
1 l
La deformazione longitudinale l si ottiene da ; si ottiene
l T
l T f T0 T
(2)
Da cui, essendo t d 2 / d 0 , si ottiene , applicando la (1) e la (2) e risolvendo rispetto a d 2
ESERCIZIO 20
Gli estremi di un’asta cilindrica di diametro 6.4 mm e lunga 250 mm sono fissati a supporti rigidi. L’asta
non è soggetta a tensioni a temperatura ambiente (20°C); dopo raffreddamento ad una temperatura di –
40°C è accettabile un carico massimo di trazione, indotto termicamente, di 125 MPa. Con quali dei
seguenti metalli o leghe può essere costruita l’asta: alluminio, rame, ottone, acciaio 1025, tungsteno?
Perché?
Risoluzione
Il problema richiede di stabilire per quale materiale il carico di trazione che si instaura termicamente non
eccede 125 MPa (per un salto termico T=60°C). Dall’equazione che fornisce lo sforzo dovuto alla
dilatazione termica in un provino avente gli estremi montati su un supporto rigido
51
ET
si ottiene lo sforzo che si instaura per i vari materiali, utilizzando i valori di E e riportati nella tabella
precedente:
Al 98
Cu 112
Ottone 116
Acciaio 1025 149
W 110
Si può osservare che l’asta può essere costruita con tutti i materiali eccetto l’acciaio poiché per essi si
determina uno sforzo <125 MPa.
ESERCIZIO 21
Una lamina spessa di metallo, la cui superficie è smaltata con un sottile strato di vetro, è soggetta a
riscaldamento. Calcolare la massima temperatura alla quale può essere portato il sistema senza che lo
smalto si fessuri, conoscendo i coefficienti di dilatazione termica del metallo e dello smalto, lo sforzo di
rottura del vetro ed il suo modulo di Young.
Si supponga che il sistema sia inizialmente privo di tensioni. Si supponga, inoltre, che lo spessore del
substrato sia sufficientemente elevato, rispetto a quello dello smalto, da poter supporre che la sua
dilatazione non venga influenzata da quella dello strato di smalto.
Dati:
temperatura iniziale: T0=20°C
coefficiente di dilatazione termica del vetro V=8x10-6 °C-1
coefficiente di dilatazione termica del metallo M=2x10-5 °C-1
sforzo di rottura del vetro V=70MPa
modulo di Young del vetro E=40GPa
rapporto di Poisson del vetro =0.3
Risoluzione
Essendo lo smalto vincolato nelle due direzioni della superficie della lamina (vincolo bi-assiale), la
tensione termica cui è soggetto il vetro è data da:
E E T E ( V M ) T E ( M V ) T
1 1 1 1
Imponendo che essa non superi lo sforzo di rottura del vetro si ottiene un salto termico massimo di:
52
(1 ) 70 106 Pa (1 0.3)
T 102C
E ( M V ) 40 109 Pa (20 8) 10 6C 1
ESERCIZIO 22
Un’asta metallica (diametro 15 mm) i cui estremi sono rigidamente vincolati viene sottoposta ad un salto
termico di +200°C.
La variazione in diametro a cui sarebbe soggetta l’asta non vincolata è di 0.04 mm, il modulo elastico
E=250GPa ed il rapporto di Poisson = 0.31.
Calcolare la variazione totale di diametro dell’asta vincolata e lo sforzo a cui sarà soggetta l’asta.
Calcolare che valore dovrebbe assumere E affinché lo sforzo non superi 600MPa.
Risoluzione
600 600
E l T 600 MPa da cui E 225
l T 13.3 10 6 200
ESERCIZIO 23
Si consideri una piastrella ceramica smaltata con un sottile strato di vetro. Lo smalto è stato applicato in
forma di polvere e la piastrella è stata posta in forno, ad una temperatura sufficiente a provocare la
fluidificazione del vetro e la sua omogenea distribuzione sulla superficie. Successivamente la piastrella è
stata raffreddata fino alla temperatura di 20 °C. Sapendo che la temperatura di transizione dello smalto è
450 °C, che i coefficienti di dilatazione termica dello smalto e della piastrella sono, rispettivamente, 10x10 -
6
°C-1 e 7x10-6 °C-1, che il modulo di Young dello smalto è 55 GPa ed il suo rapporto di Poisson è 0.30,
determinare il tipo (compressione o trazione) e l’entità della tensione a cui lo smalto è soggetto. Si
supponga che la variazione dimensionale della piastrella in seguito a cambiamenti di temperatura non sia
influenzata dalla presenza dello smalto.
Risoluzione
53
Lo smalto, deposto sulla piastrella sotto forma di polvere, rammollisce e si distribuisce uniformemente se
scaldato ad una temperatura sufficiente a consentire il flusso viscoso. Al raffreddamento lo smalto subisce
la transizione vetrosa a 450 °C. Al di sotto di questa temperatura esso si comporta come un solido elastico
vincolato a deformarsi, nel piano, come la piastrella alla quale è ancorato. Lo spessore è, invece, libero di
variare. Il vincolo è perciò biassiale. Raffreddandosi, la piastrella si contrae meno di quanto vorrebbe fare
lo smalto, che perciò si pone in trazione. La relazione da applicare è*:
* al posto di si pone la differenza tra i coefficienti di dilatazione termica dello smalto e della piastrella.
Le dimensioni della piastrella non rimangono, infatti, inalterate, ma si riducono per effetto della sua
contrazione.
ESERCIZIO 24
Una sfera di acciaio con un diametro di 12 mm è inserita in una cavità sferica il cui diametro è di 12.1 mm.
Il sistema è alla temperatura di 20 °C. Si immagini che la cavità sia realizzata in un materiale infinitamente
rigido e con coefficiente di dilatazione termica nullo. L’acciaio ha, invece, le seguenti caratteristiche:
= 12,5x10-6 °C-1; E = 205 GPa; = 0.31.
Calcolare la temperatura massima alla quale il sistema può essere scaldato senza che la tensione di
compressione nella sfera superi il valore di 230 MPa.
Risoluzione
La sfera deve prima dilatarsi fino a toccare le pareti della cavità. Il salto di temperatura necessario si trova
applicando la definizione di coefficiente di dilatazione termica, :
1 d d 0,1
da cui T 667C
d 0 T d 0 12 x12,5x10 6
T = 667 + 20 = 687 °C
Ogni riscaldamento ulteriore comporterà una tensione di compressione nella sfera, che è vincolata a
dilatarsi nelle tre direzioni dello spazio (vincolo triassiale). La tensione è data dalla relazione
T = 687 + 34 = 721 °C
ESERCIZIO 25
54
Fibre di allumina di 20mm sono incorporate in una matrice di alluminio. Assumendo che vi sia un buon
legame tra le fibre e la matrice stimare lo stress termico agente sulle fibre quando la temperatura del
composito aumenta da 25 °C a 250 °C. Dire se lo sforzo cui sono soggette è di trazione o compressione,
sapendo che il coefficiente di dilatazione dell’Al è Al = 2.5x10-5 °C-1 e quello delle fibre di allumina fibra =
6.7x10-6 °C-1. Il modulo elastico delle fibre è Efibra=386 GPa.
Risoluzione
e quindi inferiore, esse sono sottoposte ad uno sforzo di trazione dato dalla
ESERCIZIO 26
Ordinare i materiali ceramici della seguente tabella secondo la loro resistenza allo shock termico (TSR)
utilizzando i dati forniti nella tabella stessa.
Risoluzione
Il rapido raffreddamento di un corpo fragile (tipicamente un materiale ceramico) può produrre frattura
fragile per shock termico specialmente al raffreddamento poiché si inducono sforzi di trazione superficiale.
La capacità di resistere a brusche variazioni di temperatura dipende da:
- salto termico T
- proprietà meccaniche e termiche del materiale a parità di T
In particolare, in riferimento alle proprietà del materiale, la resistenza è migliore se si hanno:
55
- elevata resistenza a frattura f
- elevata conducibilità termica
- basso modulo elastico E
- basso coefficiente di espansione termica
f f ( N / m2 ) (W / m K ) W
RST
E l E ( N / m2 ) l ( K 1 ) m
Vetroceramica 1105
(Pyroceram)
Zirconia parz.
890
stabilizzata
Mullite 1365
Pyrex (vetro
457
borosilicato)
ESERCIZIO 27
Il nitruro di silicio (Si3N4) pressato a caldo ha una resistenza teorica di 550 MPa. A causa della porosità
residua sono presenti difetti approssimabili ad una forma ellittica allungata, il cui raggio di curvatura è
stimato essere di 0.005 cm. Il pezzo di Si3N4 in esame dovrebbe sostenere un carico di f = 200MPa. Qual
è la lunghezza massima del difetto tollerata?
E’ noto che la massima intensificazione dello sforzo si verifica in corrispondenza all'apice di un intaglio.
Per uno sforzo applicato perpendicolarmente all’asse maggiore di una fenditura che si ipotizza avere
forma ellittica esso vale
c
max 2
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ESERCIZIO 28
Determinare la lunghezza della cricca superficiale che può portare a frattura, sotto uno sforzo di 300 MPa,
un acciaio caratterizzato da un valore di KIc di 60 MPa m1/2 ed un ceramico, costituito da nitruro di silicio,
caratterizzato da un valore di KIc di 3.6 MPa m1/2. Per entrambi i casi si assuma un fattore geometrico Y =
1. Si determini poi, nel caso dell’acciaio, lo sforzo che si potrebbe raggiungere senza rischio di provocare
frattura fragile se si assumesse che, in fase di controllo non distruttivo del pezzo, sia stato possibile rivelare
solo cricche di dimensioni superiori a 3 mm, sia nel caso di cricche superficiali, sia con cricche interne
della stessa dimensione.
Risoluzione
da cui
2
1 K Ic
c
Y f
b) Nel caso di una cricca superficiale di 3 mm la relazione fornisce il seguente valore di sforzo di frattura:
K Ic 60
f 618 MPa
Y c 0.003
Se invece la cricca fosse all’interno del pezzo c sarebbe la semilunghezza, cioè 1.5 mm. In tal caso si trova:
K Ic 60
874 MPa
f Y c 0.0015
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