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Metallurgia delle leghe ferrose

LE LEGHE DEL FERRO


Le leghe del ferro si distinguono in ACCIAI e GHISE, in funzione del tenore di carbonio,
rispettivamente inferiore o superiore al 2,06%.
La ghisa è quindi una lega ferro-carbonio contenente anche altri elementi, quali il silicio, il manganese, lo
zolfo, il fosforo, caratterizzata da un tenore di carbonio compreso tra il 2,06 ed il 6,67%. Gli acciai,
invece, sono le leghe ferro-carbonio con un tenore di carbonio inferiore al 2,06%.
Nella pratica, tuttavia, il tenore di carbonio degli acciai di più frequente utilizzo è compreso tra lo
0,03 e lo 0,8% e comunque non supera l’1,2%.

Le leghe ferrose si studiano utilizzando il diagramma ferro-carbonio o meglio ferro-cementite (Fe –


Fe3C). La cementite è il carburo di ferro, con un tenore di carbonio appunto pari al 6,67%.
Il diagramma è caratterizzato dal POLIMORFISMO del ferro,
che esibisce un comportamento allotropico. Raffreddando il
ferro puro dallo stato liquido, dalla solidificazione alla temperatura di
1392°C, il ferro è stabile come Fe-𝛿 con un reticolo cubico corpo
centrato. Tra 1392°C e 911°C il ferro è stabile come Fe-𝛾 con un
reticolo cubico facce centrate. Infine da 911°C a temperatura
ambiente, il ferro è stabile come Fe-𝛼, nuovamente con un reticolo
cubico corpo centrato. Da rilevare che al di sotto della temperatura
di 769°C (punto di Curie) il ferro assume comportamento
magnetico.
Nel diagramma ferro-carbonio si individueranno 5 fasi possibili, per
diversi intervalli di temperatura e composizione: fase liquida,
soluzioni solide di carbonio in Fe-𝜹, in Fe-𝜸 e in Fe-𝜶 e
cementite Fe3C.

Gli acciai sono soluzioni solide interstiziali. E’ fondamentale notare


che la solubilità del carbonio è molto maggiore nel Fe-𝛾, con un
massimo pari al 2,06% a 1147°C, dal momento che l’atomo di
carbonio va ad occupare la posizione ottaedrica al centro del reticolo
cubico a facce centrate. La solubilità del carbonio è invece di gran
lunga inferiore nel Fe-𝛿 e ancora inferiore nel Fe-𝛼, in cui la massima
solubilità è dello 0,02% a 723°C. Nel reticolo ubico corpo centrato,
infatti l’atomo può assumere solo una posizione tetraedrica o inserirsi
nello spigolo del reticolo, ma con molta minore facilità.Tale
circostanza ha una importanza fondamentale per le considerazioni
successive.
L’EFFETTO DELLA VELOCITA’ DI RAFFREDDAMENTO
I diagrammi di stato valgono per sistemi che si evolvono per successivi stati di equilibrio e quindi per
trasformazioni molto lente con bassissime velocità di raffreddamento. In realtà la velocità di
raffreddamento ha grande influenza sulle trasformazioni e costituisce quindi una variabile di
processo estremamente utile per modulare le proprietà del materiale riguardo l’impiego previsto.
L’influenza della velocità di raffreddamento è descritta mediante le curve TTT (Temperatura/Tempo di
Trasformazione), o curve di trasformazione isoterma, e le curve CCC (Continuous Cooling Curves), curve
di raffreddamento continuo.

• L’EFFETTO DELLA VELOCITA’ DI RAFFREDDAMENTO








• Curve CCC (a sin. acciaio ipoeutettoidico, a
ds. acciaio ipereutettoridico)

Curve CCC (acciaio eutettoidico)

➜ La perlite è un costituente strutturale composto da laminette alternate di ferrite e cementite che si


accrescono all’interno dell’austenite originaria, formando noduli di forma circa equiassica. Con un
raffreddamento più veloce, il numero di nuovi nuclei che vanno formandosi aumenta notevolmente: in tal
modo i nuclei si ostacolano l’un l’altro e non possono crescere molto: si forma così una cosiddetta perlite
fine.
➜ Nella zona compresa tra il naso delle curve TTT (circa 500°C) e la temperatura Ms (circa 230°C) la
trasformazione dell’austenite porta alla formazione delle bainiti, superiori ed inferiori. Si tratta di un
costituente strutturale ancora formato da ferrite e cementite, ma nella forma di aghi di ferrite con aghi più
piccoli di cementite orientati nella stessa direzione. Nelle bainiti inferiori la cementite è presente sotto
forma di striature trasversali inclinate rispetto alla direzione dell’ago di ferrite. Le bainiti hanno
caratteristiche di resistenza superiori rispetto alle perliti.

Microstruttura della bainite a) superiore; b)


inferiore

➜Sotto la temperatura Ms, la trasformazione dell’austenite avviene in tempi brevissimi e dà luogo alla
formazione di una nuova struttura, la martensite. La trasformazione avviene senza che vi sia alcun
processo di diffusione e solo in virtù di un movimento coordinato degli atomi. Il raffreddamento
dell’austenite determina la trasformazione della struttura cubica facce centrate nella struttura cubica corpo
centrato della ferrite: tale processo richiede la fuoriuscita del Carbonio, poco solubile nella ferrite, per
formare cementite. Ma se il raffreddamento è molto rapido il tempo disponibile non è sufficiente e
il Carbonio rimane intrappolato all’interno del reticolo cubico corpo centrato distorcendolo. Si
forma così una struttura metastabile, la martensite, soluzione solida interstiziale sovrassatura di
carbonio nel reticolo tetragonale distorto del ferro. La martensite è una fase durissima, ma anche
molto fragile.
➜ Le curve TTT e CCC sono influenzate in modo
significativo dalla presenza di elementi in lega, che ne
alterano la forma. Tutti gli elementi in lega, ad eccezione del
cobalto, spostano verso destra le curve rendendo più facile
l’ottenimento di strutture più resistenti anche con velocità di
raffreddamento non particolarmente drastiche. L’elemento più
rilevante, da questo punto di vista è il Carbonio; si assiste
anche ad un effetto sinergico, più che cumulativo, dovuto alla
presenza di elementi in lega diversi. L’altro effetto significativo
è esercitato dalla dimensione del grano austenitico: una
maggiore dimensione del grano ritarda l’inizio e la fine della
trasformazione.

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