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Austenite: grani omogenei di fase g
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Ferrite a : grani omogenei di fase a
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Perlite: grani lamellari di fase a e di fase Fe3C acciaio eutettoidico a
C=0.77%
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Cementite: placchette di fase Fe3C a bordo grano di cristalli
omogenei o cristalli lamellari
Pertanto per le famiglie descritte si ha, a 20°C ed in equilibrio
termodinamico:
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Acciaio eutettoidico (C=0,77%) perlite
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Acciaio ipoeutettoidico (0,02%<C<0,77%) ferrite e perlite con %C variabile
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Acciaio ipereutettoidico (0,77%<C<2,11%) perlite e cementite con
percentuali variabili in base al tenore di carbonio
I punti critici del diagramma Fe-C
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La fase g, presente in tutte le leghe Fe-C ad alta temperatura, si trasforma
completamente in fase a e fase Fe3C, che può avere proprietà,
metallurgiche assai diverse in base al trattamento termico
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Con riferimento alla trasformazione della fase g allo stato solido, si hanno i
seguenti punti critici:
1) punto critico A3: luogo dei punti in cui ha la trasformazione da fase g in cristalli
omogenei in fase a , sempre cristalli omogenei (austenite si trasforma in ferrite)
3) punto critico Acm: La fase g si trasforma in fase Fe3C in placchette a bordo grano
(austenite si trasforma in cementite)
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NB: I punti critici si possono determinare anche in condizioni di non-
equilibrio; in questo caso si avranno i punti (Ac1, Ac3 e Accm) se misurati in di
riscaldamento o (Ar1, Ar3, Arcm) se misurati in fase di raffreddamento. Le
temperature misurate nelle fasi di riscaldamento e raffreddamento sono
diverse a causa dell' ISTERESI termica che provoca un innalzamento delle
temperature dei punti termici in fase di riscaldamento ed un abbassamento
durante il raffreddamento
L'effetto degli elementi di lega
In tutti gli acciai sono sempre presenti altri elementi oltre al ferro ed al
carbonio, o come residui del processo di trasformazione o aggiunti
appositamente per le loro proprietà benefiche sul metallo base.
Tra gli elementi si ricordano il silicio ed il manganese, usati in acciaieria, per
eliminare elementi chimici indesiderati, mentre lo zolfo ed il fosforo, che
generano un effetto negativo, sono residui della trasformazione del minerale
di ferro.
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Gli elementi aggiunti di proposito si possono raggruppare in due grandi
famiglie:
1)elementi austenitizzanti (Mn, Ni, C, N, CU) che tendono ad allargare il
campo g e restringere il campo a - alzare la temperatura eutettoidca
2) elementi ferritizzanti (Ti, Cr, Mo, V, Si, W, Al, B, Ta, Nb) che tendono a
contrarre il campo g ed allargare quello a - diminuire la temperatura
eutettoidica
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I punti critici del diagramma sono calcolabili attraverso formula empiriche,
come ad esempio quella di Andrews, valide per C<0,6%:
CURVE DI SATURAZIONE ISOTERME ED ANISOTERME
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COSA SONO LE CURVE DI TRASFORMAZIONE DEGLI ACCIAI
La lega viene scaldata al di sopra del punto eutettico e tenuta a tale temperatura per un
certo periodo; avviene poi il brusco raffreddamento fino ad una delle temperature
indicate (T1, T2, T3, T4); da quel momento avviene il mantenimento isotermo per
valutare le modifiche strutturali che avvengono; al termine avviene il lento
raffreddamento (ad es. a temperatura ambiente)
L'idea è quella di ottenere l' austenite (ferro g ) e poi raffreddarlo bruscamente per
evitare che a 727°C inizi la trasformazione strutturale in perlite.
Alle temperature T1, T2, T3, T4 si vuole osservare:
1) quali strutture si ottengono
2) a quale temperatura iniziano e finiscono le trasformazioni
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Le due curve di colore rosso, raccordate con delle orizzontali
contrassegnate con le lettere Ms e Mf rappresentano l'inizio e la fine della
trasformazione dell' austenite.
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Considerando la temperatura T1, sopra tale livello la lega ha struttura
austenitica stabile (lettera A). il brusco raffreddamento fino a T1 rende la
austenite instabile (lettera (A) tra parentesi) e quindi disponibile a
trasformarsi. Il tempo che impiega la lega a trasformarsi è ricavato
dall'ascissa indicata con t'1 e dall'ascissa t''1
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Il naso delle curve a C permette di trovare la temperatura per avere il
minimo tempo di trasformazione
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Quindi alla fine della trasformazione T4, la struttura è formata da Martensite
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Trasf. T3: la trasf. è incompleta e produce Martensite (M) e Bainite (B)
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Curve C.C.T. Per acciaio eutettoidico
In questo caso dopo aver raggiunto e fatto diffondere la temperatura in tutta
la lega eutettoidica (C=0,77%) la si raffredda continuamente secondo le
traiettorie T1, T2, T3, T4.
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Seguendo la legge di raffreddamento T1, dal tempo t1' al tempo t1''
l'austenite di trasforma completamente in perlite. Anche con legge di
raffreddamento T2 si hanno gli stessi fenomeni
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Le legge di raffreddamento T3 comporta l' inizio di trasformazione a t3'; alla
temperatura t3''. Solo una parte di austenite si è trasformata in perlite, le
parte rimanente si trasforma in martensite al raffreddamento tra Ms e Mf. La
quantità relativa dei due costituenti dipende dalla velocità di raffreddamento;
quanto più la traiettoria T3 si avvicina ad i, tanto maggiore è la quantità di
perlite; al contrario tanto più di avvicina a s tanto maggiore risulterà la
martensite
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La legge di raffreddamento rappresentata da T4 provoca la trasformazione
completa di austenite in martensite, nell'intervallo compreso tra t4' e t4''
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La curva passante per i, detta velocità critica inferiore, permette di ottenere
solo perlite (così come quella passante per s, permette di avere solo
martensite)
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CURVE T.T.T. E C.C.T. Per acciai ipereutettoidici
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In questo caso le uniche differenze rispetto al caso di lega eutettoidica sono
legate ai campi di trasformazione dell'austenite in perlite (nelle curve T.T.T.
ed in quelle C.C.T.) ed alla presenza della cosiddetta isola bainitica
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Consideriamo quattro leggi di raffreddamento sulla T.T.T.:
1- T1' con struttura finale ferritico-perlitica
NB: Le curve mostrate sono di tipo generale e didattico; in realtà per ogni
acciaio esiste una ed una sola curva di trasformazione isoterma ed
anisoterma dell'austenite
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Gli elementi di lega traslano in relazione agli elementi di lega: il C comporta
un ritardo nella trasformazione dell'austenite (curve spostate in basso e a
destra), così come anche l'aumento del tempo e della temperatura di
austenizzazione. E' comodo per ottenere più agevolmente martensite
Curve T.T.T. e C.C.T. per acciai ipereutettoidici
La forma delle curve non cambia rispetto al caso degli acciai ipoeutettoidici;
unica differenza sta nella denominazione del punto critico a temperatura più
elevata che diviene Acm e l'esito della trasformazione in cementite/carburi
anziché in ferrite.
Raffreddamento isotermo:
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T1': cementite e perlite
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T2': bainite
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T3': martensite e bainite
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T4': martensite
Raffreddamento anisotermo:
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T1': cementite e perlite
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T2': cementite, perlite, bainite e martensite
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T3': cementite, bainite e martensite
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T4': martensite
ASSENZA DI Mf SULLE CURVE T.T.T. E C.C.T.
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Nel caso di acciai ad alto tenore di carbonio la orizzontale Mf non viene
indicata nelle curve TTT e CCT perché la sua posizione potrebbe trovarsi
sotto il livello della temperatura ambiente (o addirittura sotto 0). Il fenomeno
vale anche per acciai a basso tenore di carbonio che abbiano in lega dei
componenti che abbassano la linea orizzontale.
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In questo caso, allora, raffreddando fino a Tamb, sarà sempre prevista una
quantità di austenite, detta AUSTENITE RESIDUA (RA). Il numero che
segue l'indicazione RA esprime la percentuale di austenite non trasformata
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Esistono comunque formula sperimentali per valutare l'abbassamento di Mf
in base alle percentuali di leganti