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Acciaio da bonifica [modifica]
È di solito trattato con la tempra, in acqua o in olio, e con il rinvenimento a circa 620°C.
Acciai usati per processo di nitrurazione.Di solito hanno in lega un tenore di carbonio tra
0,29% - 0,43%.
Si indicano con questo nome quegli acciai che assumono una struttura di tempra, ossia
martensitica, per semplice raffreddamento all'aria. Oltre che per il particolare mezzo di
tempra, gli acciai autotempranti si differenziano dagli ordinari acciai da bonifica anche
per la temperatura del rinvenimento che ordinariamente è intorno ai 200 °C. Questo
trattamento termico è possibile in quanto, dato il notevole tenore di elementi di lega
pregiati, quali il nichel, il cromo, il molibdeno e in alcuni tipi il tungsteno, scostano
nettamente le curve anisoterme verso destra. Anche le caratteristiche meccaniche sono
eccezionali, con resistenze a trazione elevatissime (dell'ordine di 2000 MPa) e una
tenacità soddisfacente anche in virtù del raffreddamento meno drastico in aria. Sono così
ad esempio acciai autotempranti gli acciai al manganese e quelli al nichel corrispondenti
a punti della zona a struttura perlitica, dei rispettivi diagrammi di Guillet, vicini alla zona
di transizione con quelli a struttura martensitica; ma tali acciai, come si è già notato, non
possono venire utilizzati a causa della loro fragilità. Interessanti applicazioni hanno
invece gli acciai al cromo-nichel con C = 0,3% - 0,5%; Ni = 3% - 6%; Cr = l% - 2%, e
somma dei tre elementi almeno uguale a 5%. Tali materiali dopo ricottura presentano
struttura perlitica, sono caratterizzati da una spiccata tendenza ad assumere struttura
martensitica, struttura che si ottiene con semplice raffreddamento all'aria e che evidenzia
elevata durezza connessa però ad una duttilità e tenacità ancora soddisfacente. La ragione
di tutto ciò risiede nel fatto che le curve anisoterme sono notevolmente spostate verso
destra. L'impiego di questi acciai è conveniente in tutti i casi nei quali per ragioni di
progetto siano necessari i maggiori valori per i carichi di lavoro, oltre che una elevata
tenacità. Ma vi è anche un'altra categoria di applicazioni nelle quali essi possono
costituire una felice soluzione, e precisamente per ingranaggi, alberi a camme, ed in
genere particolari costruttivi di macchine e pezzi vari, in luogo di acciai cementati o
nitrurati; ed infatti essi rappresentano una terza possibilità di avere una superficie molto
dura e resistente all'usura, la quale rispetto alla cementazione ed alla nitrurazione offre i
seguenti vantaggi: 1) indeformabilità alla tempra, per cui il pezzo può essere ultimato
nella lavorazione meccanica prima della tempra; 2) semplificazione dei cicli di
lavorazione con la soppressione di qualsiasi operazione di indurimento superficiale; 3)
assenza dello strato superficiale più o meno fragile la cui presenza costituisce sempre un
inconveniente, e che, specialmente con la nitrurazione, impedisce di elevare la pressione
unitaria, per pericolo di sfondamento dello strato stesso; 4) resistenza elevatissima del
pezzo, molto superiore a quelle ottenibili nel nucleo sia con gli acciai da cementazione
sia con quelli da nitrurazione.
Con le leghe al solo carbonio, in concentrazione superiore allo 0,40%, si hanno gli acciai
armonici, per cemento armato precompresso, funi (in questo caso vengono patentati),
strumenti musicali.
Per usi più impegnativi si aggiunge soprattutto il silicio fino al 2%, che rafforza ma
infragilisce; il cromo aumenta la temprabilità, il nichel aumenta la tenacità. Alcuni
esempi: 55Si7 per sospensioni e balestre dei treni; 52SiCrNi5 per molle di pregio.
Si esegue sempre il rinvenimento a 450°C così che i carburi precipitino ma non inizino a
coalescere.
Acciaio inox o acciaio inossidabile è il nome dato correntemente agli acciai ad alto
tenore di cromo, per la loro proprietà di non arrugginire se esposti all'aria e all'acqua: il
cromo, ossidandosi a contatto con l'ossigeno, si trasforma in ossido di cromo (CrO2) che
aderisce al pezzo, impedendone un'ulteriore ossidazione (tale fenomeno è noto come
passivazione).
Sono una classe estremamente importante di acciai, usata per gli scopi più disparati: a
partire dalla loro scoperta nel 1913, e grazie soprattutto ai successivi progressi della
metallurgia fra gli anni '40 e '60, hanno ampliato il loro sviluppo e le loro applicazioni;
tuttora vengono perfezionati e adattati alle richieste dei vari settori industriali, come il
petrolifero/petrolchimico, minerario, energetico, nucleare ed alimentare.
Per le applicazioni meno severe si possono usare acciai al solo carbonio, altrimenti è
necessario aggiungere elementi leganti per aumentare la durezza.
Carbonio: una concentrazione dello 0,6% potrebbe già offrire la massima durezza,
tuttavia parte del C si combina con altri elementi presenti e quindi può essere necessario
aumentarne il contenuto.
Manganese: ha azione disossidante, migliora la temprabilità e facilita la formazione di
carburi.
Silicio: ha azione disossidante, aumenta la resistenza all'ossidazione.
Cromo: aumenta la temprabilità, stabilizza i carburi.
Vanadio: previene l'ingrossamento del grano, utile per avere durezza ad alta temperatura.
Tungsteno e molibdeno: utili per la resistenza all'usura alle alte temperature.
Cobalto: presente negli acciai superrapidi.
super rapido (ad esempio X78WCo1805 KU), riconoscibile dalla presenza del
cobalto e adatto ad alte velocità di taglio (vt = 40 m/min su materiale con Rm =
500 MPa) ma non ad utensili sottoposti ad urti (ad esempio: barrette, placchette,
frese...);
rapido (ad esempio X85WMo0605 e X85WMoCoV6.5.4.2 KU), che si distingue
dal precedente soprattutto per l'assenza del cobalto, acquistando così maggiore
tenacità (punte elicoidali, maschi, creatori, coltelli...);
semi rapido per medie e basse velocità di taglio (vt = 15 m/min su materiale con
Rm = 500 MPa).
L'elevata durezza è solitamente dovuta all'alto tenore di carbonio; altre proprietà, quali
tenacità, resistenza all'usura, indeformabilità al trattamento termico, penetrazione di
tempra, capacità di taglio..., sono raggiunte con ulteriori elementi in soluzione. Non ci si
deve stupire quindi della composizione molto varia di questi acciai: al carbonio, al
cromo-carbonio, al tungsteno-cromo, al tungsteno e al manganese-vanadio.
Il rinvenimento deve essere attorno ai 200°C, altrimenti si decompone la martensite.
Esempi di acciaio di questa categoria sono X210Cr13, che si può usare per la costruzione
di lame per sega circolare, 107WCr5KU, impiegato negli utensili per la lavorazione del
legno, X205Cr12KU, utile per esempio per la produzione di punzoni per stampi di
pressatura di polveri metalliche.