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Corso di Scienza dei Materiali Dentali

MATERIALI CERAMICI AVANZATI:


LA ZIRCONIA
IPSIS GASLINI-MEUCCI di Genova
Indirizzo Odontotecnico

Anno scolastico 2018/2019 Prof. Giovanni Cutolo


CERAMICI AVANZATI
• Accanto ai materiali ceramici tradizionali a base silicatica, negli ultimi decenni sono stati
sviluppati ceramici ad alta tecnologia, i ceramici avanzati, basati su ossidi, nitruri, carburi e
boruri.

• I ceramici avanzati sono materiali realizzati in maniera tale da possedere caratteristiche uniche
attraverso il controllo della composizione e della microstruttura.

• Grazie alle loro eccezionali proprietà meccaniche, termiche, elettriche, ottiche, chimiche,
magnetiche, di superconducibilità e di resistenza a corrosione, negli ultimi decenni i ceramici
avanzati sono stati largamente usati in applicazioni industriali e tecnologie avanzate, come
quella dell’informazione, immagazzinamento e rifornimento di energia, la tecnologia
dell’informazione, sistemi di trasporto e la tecnologia medica.
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ALLUMINA E ZIRCONIA: due ceramici ionici
• Tra i materiali ceramici avanzati, particolarmente interessanti risultano per le loro proprietà e
applicazioni in campo di protesi dentale, l’allumina (Al2O3) e la zirconia (ZrO2).

• Essi vengono definiti «ceramici ionici», dato il carattere prevalentemente ionico dei legami
atomici, che nei composti ceramici è, in generale, un insieme dei tipi ionico e covalente.

• La formazione degli ioni e del legame tra loro per formare un solido ionico, riduce le energie
degli atomi e l’attrazione elettrostatica tra cariche diverse determina una disposizione compatta
degli ioni per ridurre al minimo l’energia globale del solido.

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ALLUMINA E ZIRCONIA: alcune proprietà a confronto
• Il fatto che i materiali ceramici abbiano pochi sistemi di scorrimento comporta la formazione di
cricche a bordo dei grani con conseguente indiscussa fragilità del materiale.
• L’assenza di elettroni liberi che consentano il trasporto di cariche elettriche, rende l’allumina e la
zirconia cattivi conduttori di calore ed elettricità, per cui trovano importanti applicazioni come
isolanti termici ed elettrici.
• Inoltre, avendo legami altamente stabili, questi materiali presentano punti di fusione molto alti ed
elevata durezza e sono chimicamente molto stabili.

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PROPRIETÀ ALLUMINA PURA

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PROPRIETÀ ZIRCONIA PURA

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ORIGINE NATURALE DELLA ZIRCONIA
La relativa forma più naturale, con una struttura cristallina monoclina, è il minerale raro, baddeleyite.
La forma cristallina cubica a temperature elevate è denominata «zirconia cubica»; è trovato raramente
in natura come minerale tazheranite (Zr, Ti, Ca) O2 , ma è sintetizzato in vari colori per uso come pietra
preziosa. La zirconia cubica è il simile del diamante più noto.

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STRUTTURA CRISTALLINA
Il diossido di zirconio (ZrO2) o zirconia (termine di origine anglosassone) è un ossido
refrattario, cristallino (privo di fase vetrosa) e di colore bianco, che presenta
variazioni strutturali (polimorfismo) del suo reticolo cristallino al variare della
temperatura.

2680 °C = temperatura di fusione della zirconia


FASI POLIMORFICHE 1/2
• La fase cristallina stabile per la zirconia pura, a temperatura ambiente e pressione atmosferica, è

quella monoclina (m).

• La fase monoclina si trasforma in tetragonale (t) a circa 1170°C, e la trasformazione è accompagnata

da una contrazione di circa il 5% durante il riscaldamento ed una equivalente espansione nel corso del

raffreddamento.

• All’aumentare della temperatura, a circa 2370°C la zirconia si trasforma da tetragonale a cubica (c),

con una variazione in volume del 2.3% circa, e fonde a circa 2700 °C.

• Queste trasformazioni del reticolo sono di tipo martensitico, e cioè atermiche (poiché si verificano in

corrispondenza di una variazione di temperatura in un intervallo, piuttosto che ad una temperatura

specifica), adiffusionali (cioè senza diffusione atomica), e comportano una deformazione reticolare.
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FASI POLIMORFICHE 2/2
• Durante i processi di raffreddamento e riscaldamento la zirconia subisce le
trasformazioni strutturali (fasi polimorfiche) schematizzate nella slide
precedente che portano, come conseguenza, a variazioni di volume e densità.

• Per uso dentale la zirconia contiene, in soluzione solida, ossido di


ittrio (Y2O3) che ha la funzione di stabilizzare a temperatura ambiente la fase
tetragonale "metastabile" (così detta in quanto non rispondente alla
struttura che sarebbe caratteristica delle condizioni ambientali in cui viene a
trovarsi).
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STABILIZZAZIONE CON ITTRIA (Y2O3)
A seconda della percentuale presente di ossido di ittrio (o ittria) si
avrà:

a) la zirconia Y-PSZ (Yttrium Partially Stabilized Zirconia), se la


percentuale è inferiore a quella che servirebbe a stabilizzarla
completamente
b) la zirconia Y-FSZ (Yttrium Fully Stabilized Zirconia) nel caso in cui la
stabilizzazione è completa (Y2O3 in concentrazione molare > 8%).

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LA ZIRCONIA IN ODONTOIATRIA PROTETICA
• Una forma particolare di zirconia parzialmente stabilizzata, impiegata
in odontoiatria protetica, è quella con struttura tetragonale
denominata Y-TZP (Yttrium Tetragonal Zirconia Polycrystalline) per le
sue relativamente elevate proprietà meccaniche;

• Se nella composizione è presente Al2O3 (allumina), per prevenire la


dispersione dell'ossido di ittrio (quest'ultimo presente generalmente in
concentrazione del 3%), la zirconia viene anche denominata 3Y-TZP-A.
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MIGLIORAMENTO DELLE PROPRIETÀ
MECCANICHE GRAZIE ALLA % DI ALLUMINA
La presenza dell'allumina comporta inoltre un aumento del limite di fatica, una
riduzione della traslucenza e un rallentamento del fenomeno conosciuto come
"degradazione a bassa temperatura" (Low Temperature Degradation, LTD), che
può verificarsi dopo molti anni in ambiente umido a bassa temperatura e portare
alla diminuzione di resistenza alla frattura della zirconia quando è inserita
nell'ambiente orale, con conseguente formazione di piccole incrinature e
penetrazione di molecole d'acqua all'interno del materiale stesso.

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PROPRIETÀ MECCANICHE FINALI DELLE
STRUTTURE IN Y-TZP
La struttura tetragonale, che viene ottenuta dopo la completa
sinterizzazione a 1400°C e il successivo raffreddamento a temperatura
ambiente grazie alla presenza dell'ossido di ittrio, presenta ottime
proprietà meccaniche ed in particolare elevata resistenza a flessione
(1200-1320 MPa) e alla frattura, quest'ultima dovuta ad un
meccanismo chiamato tenacizzazione per trasformazione di fase; sono
proprio queste caratteristiche meccaniche che fanno preferire la
zirconia all'allumina come materiale strutturale.
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TENACIZZAZIONE PER TRASFORMAZIONE DI FASE (1972)

• La tenacizzazione per trasformazione di fase ha rappresentato una svolta nella


realizzazione di materiali ceramici ad alta resistenza meccanica ed elevata tenacità.
Per la prima volta nella storia (la scoperta nel 1972 grazie a Garvie, Hannink e Pascoe)
si è reso disponibile un materiale ceramico con un meccanismo interno in grado di
inibire la propagazione della cricca, limitando la rottura fragile immediata.

• Il controllo delle trasformazioni ed in particolare di quella da tetragonale a


monoclina, è alla base del meccanismo di tenacizzazione dei ceramici a base di
zirconia e può portare notevoli incrementi nelle proprietà meccaniche

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TENACIZZAZIONE A FRATTURA 1/2
Il meccanismo di tenacizzazione a frattura è un processo che si instaura quando una zirconia
parzialmente stabilizzata con ossido di ittrio, dopo la completa sinterizzazione in forno, viene
sottoposta a stress indotti dall'esterno, dovuti ad esempio ad un raffreddamento brusco e
all'applicazione di sforzi di trazione (trasformazione indotta da stress). Con la presenza dell'ittrio
e il raffreddamento rapido si ottiene, a temperatura ambiente, la fase tetragonale metastabile
evitando la trasformazione di fase da tetragonale a monoclina e quindi l'aumento di volume,
ma, a causa della bassa conducibilità termica della zirconia (che provoca variazioni
volumetriche diverse fra le zone superficiali e interne del materiale), si vengono a generare
delle tensioni che possono dar luogo a microfessure (cricche): tale effetto, che si presenta nei
materiali ceramici sottoposti a raffreddamenti (o riscaldamenti) troppo veloci, va sotto il nome
di shock termico. 17
TENACIZZAZIONE A FRATTURA 2/2
• La presenza di cricche, sotto uno sforzo esterno di trazione applicato in direzione
perpendicolare alle cricche, genera una concentrazione delle tensioni all'apice delle cricche
stesse; i legami in corrispondenza dell'apice si rompono e le cricche tendono a propagarsi.
Parte dell'energia che si produce durante la propagazione viene "assorbita" dai grani
cristallini di zirconia tetragonale adiacenti alle cricche stesse e si traduce in un "lavoro di
trasformazione" dalla fase tetragonale a quella monoclina con conseguente aumento di
volume.

• In tali condizioni l'espansione dei grani cristallini prospicienti una cricca provoca uno stato
compressivo che "chiude" la cricca stessa e ne "arresta" la propagazione.
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RAPPRESENTAZIONE DEL MECCANISMO DI
«TRANSFORMATION TOUGHENING»
Il meccanismo di rafforzamento
(transformation toughening) si
verifica pertanto a temperatura
ambiente quando le particelle di
zirconia sono nella fase metastabile
della forma tetragonale.
Tale comportamento pone la
zirconia al primo posto, fra i
materiali ceramici, per resistenza (o
tenacità) alla frattura.

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ZIRCONIA DI SECONDA (3Y-TZP) E TERZA GENERAZIONE (5Y-TZP)
• La zirconia parzialmente stabilizzata nella forma tetragonale policristallina con il 3% di ossido di ittrio
(3Y-TZP), denominata zirconia di seconda generazione, è quella generalmente impiegata nella
realizzazione di protesi fisse metal free su denti naturali o impianti.

• Di introduzione relativamente recente è la cosiddetta "zirconia cubica" (5Y-TZP) con il 5% di ossido di


ittrio, denominata zirconia di terza generazione, costituita da un precipitato di zirconia tetragonale
all'interno di una matrice cubica; tale struttura è ottenuta riscaldando a temperatura opportuna la
zirconia parzialmente stabilizzata (PSZ) e poi raffreddando in maniera controllata. Questo tipo di
zirconia policristallina, che trova impiego soprattutto per restauri monolitici, presenta bassissima
conducibilità termica, elevatissima traslucenza e fluorescenza molto simile a quella dei denti naturali.

• Per la minor resistenza a flessione (800 MPa) rispetto a quella della zirconia 3Y-TZP (che può
raggiungere i 1320 MPa), la zirconia cubica viene impiegata per corone singole, ponti al massimo di tre
elementi, inlay, onlay e faccette anteriori. 23
CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA ZIRCONIA
• La zirconia trova estesa applicazione in ambito protetico con la tecnica CAD/CAM.
Quella di più vasto impiego è fornita sotto forma presinterizzata in dischi, blocchetti o
cilindri, di consistenza e aspetto simili ad un gesso (bianco) per modelli, pronta per
essere fresata.

• La composizione chimica del materiale è generalmente molto simile fra i vari tipi
esistenti in commercio ma può variare per:
a) dimensioni dei grani cristallini che lo costituiscono (0,07 - 3,00 micron);
b) % additivi presenti e loro diversa dispersione all'interno del materiale;
c) temperature e tempi di presinterizzazione utilizzati dal produttore;
d) processo industriale di pressatura della polvere di zirconia.
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FASI PRINCIPALI DEL PROCESSO DI PRODUZIONE DELLA
ZIRCONIA PRE-SINTERIZZATA

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COMPATTAZIONE DELLA POLVERE DI ZIRCONIA
Il processo di pressatura della polvere di zirconia può essere attuato mediante:
 compattazione (o formatura) mono o uniassiale (che avviene ponendo il materiale in un apposito
stampo e applicando una pressione esterna in una singola direzione);
 compattazione isostatica (in cui la pressione è esercitata lungo tutte le direzioni sullo stampo
contenente il materiale, posto all'interno di un liquido); con quest'ultimo metodo si ottiene una
distribuzione della densità uniforme in ogni zona del materiale.

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COMPATTAZIONE A CALDO: LA ZIRCONIA HIP
 Tali tecniche di compattazione possono essere effettuate a caldo o a freddo; in particolare
con la tecnica di pressione isostatica a caldo (in atmosfera controllata) è realizzata la
cosiddetta zirconia HIP (Hot Isostatic Pressure) che viene fornita in commercio allo stato
totalmente sinterizzato; è stato uno dei primi tipi di zirconia utilizzato in un sistema
CAD/CAM.

 Le diverse modalità di produzione esposte in precedenza influiscono, tra l'altro, sulle


proprietà meccaniche e sulla traslucidità del prodotto finale.

 I grezzi (blank) in zirconia, prima di essere messi in commercio, possono essere colorati
per assorbimento mediante immersione in appositi liquidi contenenti ossidi metallici (di
ferro, di manganese, di cromo...). 27
MICROGRAFIA SEM DI UNA ZIRCONIA

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IMPIEGHI
La zirconia, con la tecnica CAD/CAM, può essere impiegata per:

 sottostruttura di corone nei settori anteriori e latero-posteriori;

 sottostruttura di ponti da 3 a 12 elementi nei settori anteriori e latero-posteriori;

 sovrastrutture su impianti;

 cappette principali (primarie) cementate su moncone nelle corone telescopiche,

note anche come corone doppie;

 strutture monolitiche per corone singole e ponti

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STATO DI FORNITURA PER LA TECNICA CAD/CAM
• Quella di maggior impiego è disponibile in blocchetti di ossido di zirconio parzialmente
stabilizzato con ossido di ittrio di diverse grandezze che possono essere non colorati
oppure colorati (v. figura in basso).

• I blocchetti più piccoli sono utilizzati per la sottostruttura di corone (o cappette) di


denti singoli, i più grandi per sottostrutture di ponti a più elementi. Sono forniti allo
stato presinterizzato (v. micrografia rappresentata in precedenza), chiamati “gessetti”,
facilmente fresabili.

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COMPOSIZIONE CHIMICA DEI BLOCCHETTI

• La percentuale di ZrO2 + HfO2 (ossido di afnio) + Y2O3 supera in genere il 99%.

• La restante parte è costituita da Al2O3 (al massimo 0,25%) che impedisce la


dispersione dell'ossido di ittrio; aumentando la percentuale di ossido di
alluminio si ha un miglioramento della resistenza a fatica ma una riduzione
della permeabilità alla luce e quindi una diminuzione della traslucidità.

• Altro ossido che può essere presente, in piccola percentuale, è SiO2.


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PROPRIETÀ DELLA ZIRCONIA POST-SINTERIZZATA
• Da un esame delle proprietà si può evincere che la zirconia ha una bassa conducibilità termica (di gran
lunga inferiore a quella dell'allumina) e, rispetto ad esempio ad una vetroceramica al disilicato di litio
utilizzata nella tecnica CAD/CAM, presenta rigidità, durezza e densità circa doppie e una resistenza
alla flessione più che tripla; è per alcune di queste sue caratteristiche (rigidità e resistenza a flessione),
oltre alla sua resistenza alla frattura (circa doppia se raffrontata a quella dell'allumina, quasi tripla
rispetto ad una vetroceramica al disilicato di litio e circa cinque volte superiore di quella presentata da
una vetroceramica con cristalli di leucite), che la zirconia ben si adatta ad essere utilizzata come
sottostruttura (armatura) in vari tipi di protesi a ponte anche nei settori latero-posteriori.

• A tali proprietà si aggiunga inoltre l'elevata biocompatibilità, l'inerzia chimica, la resistenza all'usura,
la bassissima solubilità in acqua (1/40 rispetto ad una vetroceramica al disilicato di litio) e l'elevato
grado di traslucidità, che fanno della zirconia un materiale di alta affidabilità in campo dentale.
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FINE

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