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DEFINIZIONE DI DEGRADO

L’insieme di quei fenomeni fisici, chimici e biologici che


danneggiano completamente o in parte un materiale.

Le principali cause di deterioramento naturale sono connesse


con l’interazione tra il materiale e l’ambiente.

Il principale responsabile dell’interazione tra materiale e


ambiente è l’ACQUA.
ACQUA
(piovana e/o di risalita capillare)

Cause Fisiche Cause Chimiche Cause Biologiche

Variazioni Reazioni tra Attività


fisiche solfati ed altri metabolica di
dell’acqua o dei componenti una o più
sali in essa della muratura popolazioni
disciolti viventi
MATERIALI LEGANTI “STORICI”
(Gesso, Calce Aerea e Calce Idraulica)

Gesso d’opera: CaSO4 · 2 H2O

Calce Aerea: Ca(OH)2

Calce Idraulica: Ca(OH)2 + aggiunte pozzolaniche


MATERIALI LEGANTI “STORICI”
Gesso

Gesso d’opera: CaSO4 · 2 H2O

L’azione dilavante dell’acqua piovana è in grado


di portare a dissuluzione ed asportare i materiali.

Questo aspetto del problema riguarda soprattutto il


gesso che è un materiale solubile in acqua (2g/l).
MATERIALI LEGANTI “STORICI”
Calce aerea

Calce Aerea: Ca(OH)2

Anche le malte di calce aerea sono solubilizzabili dall’acqua anche se


molto più lentamente del gesso (solubilità del CaCO3 = 0.013 g/l).
Anche trascurando le piogge acide, la pioggia è comunque resa
acidula per effetto della CO2 dell’aria.

CaCO3 + H2O + CO2 → Ca(HCO3)2


Se nell’atmosfera, a causa dell’inquinamento si forma anidride
solforica e quindi acido solforico:

CaCO3 + H2SO4 + H2O→ CaSO4 2H2O + CO2


MATERIALI LEGANTI “STORICI”
Calce Idraulica
Calce Idraulica: Ca(OH)2 + aggiunte pozzolaniche

Il degrado in questo caso è dovuto alle interazioni tra i materiali


originari nelle murature degli edifici storici, i solfati e l’umidità.
I prodotti di tali reazioni sono l’ettringite e la thaumasite (composti
ben noti nella chimica del cemento).

La formazione di entrambi questi prodotti si presenta


macroscopicamente attraverso il rigonfiamento del materiale, che può
portare anche ad una iniziale decoesione e successivo sfaldamento.
Sono presenti simultaneamente e preferenzialmente in climi freddi
(0-10°C).
Provino integro Provino immerso in acqua

Provino immerso in acqua solfatica con formazione di


ettringite o con formazione di thaumasite
FORMAZIONE DELL’ETTRINGITE

Gesso come legante Calce idraulica o calce


“interno” o “esterno” + pozzolana Umidità

3 (CaSO4 · 2 H2O) 3CaO ·Al2O3· 6 H2O 20 H2O

3CaO·Al2O3 · 3CaSO4 · 32 H2O

ETTRINGITE
FORMAZIONE DELLA THAUMASITE

Gesso come legante Calce idraulica o calce


“interno” o + pozzolana
“esterno”
Calcare nella sabbia o Umidità
carbonatazione della calce

CaSO4 · 2 H2O CaCO3 CaSiO3· H2O 12 H2O

CaSiO3 · CaSO4 · CaCO3 · 15 H2O

THAUMASITE
ETTRINGITE PRIMARIA (o cristallina)

ETTRINGITE SECONDARIA (o colloidale)


MATERIALI LAPIDEI

Marmo Calcare Piroclastite


(tufo)

Laterizi Arenaria
Materiali Lapidei
Arenarie: costituite in prevalenza da calcite (del
“cemento” carbonatico), quarzo e feldspati
Sono attaccabili, anche se lentamente, dall’acqua
attraverso processi di argillificazione

K2O·Al2O3 ·6 SiO2 2H2O + CO2

Al2O3·2SiO2·2H2O + 4SiO2 + 2K+ + HCO3-


Materiali Lapidei
Rocce carbonatiche: Calcari (rocce sedimentarie) e Marmi
(rocce metamorfiche)

CaCO3 2H2O + CO2 Ca++ + 2HCO3-

Decoesione e disgregazione della pietra


Materiali Lapidei
Calcari e Marmi
In presenza di SO2 ossidazione SO3 + H2O H2SO4
in aria umida

CaCO3 H2SO4 H2O

CaSO4· 2H2O CO2

Formazione di
CROSTE NERE
Esempio: Monumento funebre del 1837, Cimitero degli
Inglesi, Firenze

Pulitura
DEGRADO FISICO

Gli stati tensionali, indotti da cause esterne e/o interne, anche se


minori della resistenza meccanica del materiale possono
provocare deformazioni permanenti

Tali deformazioni possono dare luogo a cedimenti strutturali a


causa della formazione di microfratture che fungono da
intensificatori degli sforzi
DEGRADO FISICO

CAUSE ESTERNE CAUSE INTERNE

- Sforzi localizzati - Gelività (formazione del


- Dilatazione termica ghiaccio)
- Assorbimento di acqua - Cristallizzazione salina
(in forma di vapore o in fase (fano-efflorescenze / cripto-
liquida) efflorescenze)
CAUSE ESTERNE 1. Sforzi localizzati

Anche se in fase di progetto si cerca di far lavorare i materiali


lapidei in compressione, tuttavia, in pratica, per varie cause,
gli stessi si trovano ad essere sollecitati a trazione o flessione.
CAUSE ESTERNE 2. Espansioni Termiche

I materiali si dilatano in conseguenza di un aumento di


temperatura e si contraggono in fase di raffreddamento.
Il degrado è da attribuirsi alle seguenti situazioni specifiche

2.1. Esistenza di elementi architettonici di grande sviluppo


lineare
CAUSE ESTERNE 2. Espansioni Termiche

2.2. Variazioni dimensionali differenziate tra la superficie e le


parti interne.

Dilatazione-Contrazione differenziale in elementi di grosso spessore


CAUSE ESTERNE 2. Espansioni Termiche

2.3. Mancanza di opportuni giunti di dilatazione


CAUSE ESTERNE 2. Espansioni Termiche

2.4. Materiali a differente coefficiente di espansione termica

T
CAUSE ESTERNE 2. Espansioni Termiche

2.4. Materiali a differente coefficiente di espansione termica

T*

COMPRESSIONE

TRAZIONE
CAUSE ESTERNE 3. Assorbimento di acqua

Cicli di impregnazione ed essiccazione

Molti materiali subiscono sostanziali espansioni in fase di


impregnazione e contrazioni in fase di essiccazione.
Forti tensioni si possono instaurare all’interfaccia tra le zone
superficiali bagnate e quelle interne più asciutte.
CAUSE INTERNE

Formazione di ghiaccio o cristallizzazione di sali


POROSITA’

I materiali lapidei sono caratterizzati da porosità variabili tra 50% e


poche unità percentuali.
I pori possono avere dimensioni molto variabili:
- Micropori <0.01µm
- Pori intermedi 0.01 – 0.1µm
- Macropori 0.1 – 100 µm

Al fine del degrado è più importante conoscere la distribuzione


dimensionale dei pori piuttosto che la porosità totale.
IDROFILIA DEL MATERIALE DA COSTRUZIONE
Capacità che ha un materiale di ricoprirsi spontaneamente di un
film liquido se messo a contatto con acqua
CAPACITÀ DELL’ACQUA DI MUOVERSI ALL’INTERNO
DEL TESSUTO POROSO

ü  Capillarità
ü  Diffusione allo stato vapore
ü  Evaporazione-condensazione
ü  Sali igroscopici
ü  Osmosi

MECCANISMI DI IMPREGNAZIONE -ESSICCAZIONE


MECCANISMI DI IMPREGNAZIONE -ESSICCAZIONE
CAUSE INTERNE Congelamento

La temperatura di solidificazione dell’acqua diminuisce al crescere


della pressione.

La solidificazione avviene di preferenza nei macropori.

I pori piccoli servono per alimentare la formazione di ghiaccio nei


pori più grandi.
CAUSE INTERNE Congelamento

La solidificazione nei micropori può realizzarsi solo se c’è


sufficiente acqua e se la temperatura scende sufficientemente al di
sotto di 0°C.
CAUSE INTERNE Cristallizzazione Salina

L’acqua presente in una muratura, anche se di origine piovana,


in breve si arricchisce di sali disciolti aventi origini diverse.

- Sali preesistenti nel materiale prima della messa in opera;


- Fenomeni di decomposizione chimica del materiale;
- Contatto con i materiali leganti e/o con i materiali di copertura
- Contatto con il suolo (acque di risalita capillare)
- Atmosfera (sostanze solide sospese)
- Sostanze non idonee usate per la pulitura o la conservazione della
muratura
CAUSE INTERNE Cristallizzazione Salina

In certe condizioni di concentrazione elevata e/o di bassa


temperatura i sali disciolti possono precipitare sulla superficie e
all’interno del materiale
Meccanismo di idratazione e disidratazione dei sali
CAUSE INTERNE Cristallizzazione Salina

La posizione in cui i sali cristallizzano dipende dai seguenti


parametri

Velocità di afflusso di acqua dalle parti interne

Microclima al contorno (temperatura ed umidità)

Ventilazione
CAUSE INTERNE Cristallizzazione Salina

Bassa velocità di Alta velocità di


evaporazione afflusso dell’acqua

EFFLORESCENZE
CAUSE INTERNE Cristallizzazione Salina

Alta velocità di Bassa velocità di


evaporazione afflusso dell’acqua

SUBFLORESCENZE
CAUSE INTERNE Cristallizzazione Salina
Tipi di Sali
SOLFATI: CaSO4·2H2O; Na2SO4·xH2O
Derivano dal suolo, dal mare, dall’inquinamento da SOx
Sono pericolosi perché hanno gradi di idratazione variabili con temperatura
ed umidità
CLORURI: NaCl, KCl, CaCl2·6H2O
Sono fortemente igroscopici, tanto da potere ridisciogliersi nella loro stessa
acqua di idratazione; ciò li rende particolarmente mobili all’interno del
tessuto poroso.
NITRATI: Derivano dall’inquinamento da NOx e dalla decomposizione di
sostanze organiche (ambienti agricoli e siti archeologici tombali).

CARBONATI: I carbonati più solubili sono quelli di sodio: Na2CO3.10H2O (a


T<30°C) e Na2CO3 (a T maggiori).

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