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IL VETRO

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COS’ E’ IL VETRO
• Da un punto di vista
chimico, il termine vetro
si riferisce a materiali che
sono ottenuti tramite la
solidificazione di un
liquido non accompagnata
da cristallizzazione. I vetri
sono quindi solidi amorfi,
assimilabili a liquidi
sottoraffreddatI ad
elevatissima viscosità.
• STORIA DEL VETRO

• Molte sono le ipotesi sulle origini del vetro non suffragate da prove concrete ne circoscritte ad una sola regione; si tenga conto che il primo
prodotto non fu vetro vero e proprio, ma si avvicinava di più allo smalto vetroso.Nel 3000 a.C. ha forse inizio in Egitto una produzione di un
vetro preparato con sabbia ,soda e ossido di rame usato per ricoprire sassolini imitanti pietre dure di colore azzurro e verde.Del 2000 a.C. pare
sia il più antico manufatto giunto ai giorni nostri, conservato nell’Antiquarium di Berlino. Si tratta di una canna a mosaico attribuita alla XII
dinastia egiziana. Alcuni disegni trovati nelle tombe di Bem-Hassan, risalenti al regno del primo Ousertasen, provano che il processo di
soffiare il vetro era conosciuto già da quell’epoca.Secondo alcuni autori, l’arte del vetro era fiorente, in quel periodo, in alcuni stati
dell’Asia.1580 - 1345 a.C. E’ il periodo d’oro del vetro egiziano che sotto la XVIII dinastia raggiunge il maggior sviluppo.Una collana della
regina Rà -Mà - Kà è attribuita a quel periodo.1000 a.C. L’arte del vetro si espande nel Mediterraneo-77 d.C. Plinio, nella sua “Storia
Naturale”, riporta la famosa leggenda della scoperta del vetro da parte di alcuni mercanti fenici, tramandando inoltre nei, suoi scritti, notizie
sull’arte vetraria antica in Spagna, Siria, Gallia, Italia e perfino India.Particolare sviluppo ebbe l’arte del vetro presso i Romani, portata dagli
Egiziani, sotto il regno di Augusto. Un editto imperiale assegnava un quartiere alle “vetraie”, ne francava gli artieri e li colmava di favori.337
d.C. Una legge di Costantino, che includeva i “vitrarii” nelle trentacinque professioni esenti da ogni carico pubblico ( come architetti, medici,
farmacisti ecc. ecc.) per incoraggiarne l’arte, mette in risalto lo sviluppo dell’arte del vetro presso i Romani.E’ probabile che ne abbiano
contribuito la diffusione anche nelle province conquistate onde godere dei lussi ai quali erano abituati.Plinio menziona l’incomparabile abilità
dei vetrai italiani quando inveisce contro il lusso scandaloso di Marcus Emilius Scaurus, che, del tempio di Pompeo, fece un immenso teatro
sorretto da tre ordini di colonne, uno dei quali era di vetro.400 d.C. Di questo periodo ci sono giunti diversi oggetti, che testimoniano lo
sviluppo raggiunto dall’arte del vetro in diversi paesi.1612.Viene pubblicato a Firenze il trattato: “L’Arte Vetraria distinta in sette libri” del
R.P. Antonio Neri. E’ questo il primo libro, di tecnologia vetraria, stampato al mondo.
IL RICICLAGGIO DEL VETRO
Il vetro proveniente dalla raccolta differenziata non può essere riciclato tale e quale, ma deve essere sottoposto a
diversi trattamenti per allontanare le quantità, anche rilevanti, di impurità che contiene (carta, plastica,materiali
ceramici, materiali metallici ferrosi e non).
Ciò si può fare con sistemi diversi, in parte manuali, ma sempre più automatizzati. Nella prima fase vengono
allontanati i corpi estranei di dimensioni relativamente grandi e separati i contenitori di diverso colore;
successivamente un lavaggio con acqua provvede ad eliminare sostanze diverse (carta, sughero, plastica, terra ecc.).
Mediante dispositivi magnetici vengono allontanati parte dei materiali metallici ; quelli non metallici si eliminano,
almeno in parte, manualmente.
Il prodotto viene quindi macinato e sottoposto a vagliatura ( per trattenere le parti estranee non sminuzzate), ad
aspirazione con aria ( per allontanare le impurità leggere), ad ulteriore deferizzazione (per trattenere su magneti i
componenti ferrosi) e con metal detector (per separare quelli non magnetici).
Dopo questi trattamenti, che possono essere ripetuti più volte, nella frazione più minuta possono essere presenti
ancora impurità (sassi, prodotti ceramici, metalli) in quantità inferiore all'1%.
E' molto importante conoscere le caratteristiche di qualità del rottame di vetro , tenuto conto del fatto che è presente,
nelle miscele vetrificabili, in concentrazioni sempre più elevate.
I problemi, derivanti da un utilizzo così massiccio di rottame, possono essere:
- infusi nel vetro, originati dalla presenza nel rottame di materiali metallici ferrosi e non ferrosi (questi ultimi
responsabili anche di fenomeni di corrosione di parti del forno), ceramici e refrattari;
- difficoltà nel controllo della fusione come conseguenza della presenza di inquinanti organici;
- presenza di inquinanti quali gli alogenuri e i metalli pesanti come piombo,cadmio, mercurio, cromo (derivanti dalle
seconde lavorazioni e quindi completamente estranei al ciclo produttivo del vetro cavo industriale) che, oltre ad
essere controindicati per la produzione di vetro per uso alimentare, tendono ad evaporare e a peggiorare la qualità
delle emissioni in aria.
Nella formazione del vetro, elemento che non presenta un punto di fusione netto, si lavora in un range di temperatura in cui esso è allo stato
plastico. I limiti di tale intervallo oscillano tra picchi massimi detti "punti di aggregazione", in cui la temperatura è di 1100 °C circa, e livelli
minimi, detti "punti di trasformazione", in cui la temperatura si aggira intorno a 800 °C.
La fabbricazione e la lavorazione del vetro si articolano in quattro fasi: fusione, formatura, ricottura e finitura.
Fusione: è la fase iniziale, durante la quale, la carica, formata da componenti diversi tra loro, viene polverizzata e mescolata a rottami di vetro che
agiscono da fondente. Durante la fusione, si verificano l'eliminazione dell'acqua presente nei componenti di partenza, la dissociazione dei
carbonati e dei solfati con sviluppo di anidride carbonica o solforosa, la formazione di una massa fusa il più possibile omogenea.
Affinaggio o affinazione (2° momento della fusione): è l'operazione con cui la massa fusa viene privata di tutte le bollicine di gas presente, che
potrebbero dare origine a difetti nei manufatti preparati. In questa fase, si assiste alla deposizione sul fondo del forno delle parti non fuse e
all'arrivo in superficie delle bolle di gas formatesi durante la fusione. Tali bolle sono originate dalla decomposizione dei carbonati e dei solfati
iniziali in ossidi e anidride carbonica o solforica.
L'affinazione viene realizzata aggiungendo alla massa fusa piccole percentuali di agenti affinati. Questi facilitano notevolmente l'operazione, in
quanto fanno aumentare il volume delle bolle e ne provocano l'espulsione, oppure permettono la diminuzione della solubilità dei gas nel vetro.
Conclusa questa fase, il vetro fuso è una massa avente in tutti i punti uguale composizione chimica e, conseguentemente, le medesime proprietà
fisiche.
E' possibile, a questo punto, operare una decolorazione del vetro, tramite l'ossidazione di sali di ferro.
La fusione si conclude con la fase di riposo o di condizionamento, durante la quale la massa fusa viene raffreddata gradualmente fino alla
temperatura di foggiatura o di formatura.
La fase seguente è la formatura, eseguita in diverse modalità, quando il vetro è ancora fluido e si trova in un campo di temperatura nel quale
assume viscosità tale da poter essere lavorato e da conservare la forma impartita, senza alterazioni.
La ricottura consiste in un riscaldamento del vetro fino alla temperatura superiore di ricottura e serve ad eliminare le torsioni che si generano
durante la formatura e che rendono difficile le operazioni di finitura come, ad esempio, il taglio. E' una fase essenziale per eliminare le tensioni
interne formatesi per irregolarità di riscaldamento o raffreddamento.
La scelta della temperatura e della velocità di raffreddamento sono in funzione del tipo di vetro e del suo spessore. Dopo aver raggiunto la
temperatura dovuta, l'oggetto viene mantenuto in tale stato per un periodo sufficiente ad assicurare il raggiungimento dell'uniformità termica in
ogni suo punto; quindi viene raffreddato lentamente fino a una temperatura inferiore di 50 °C a quella di ricottura, ed infine viene portato
rapidamente a temperatura ambiente.
Trattamenti speciali sono la siliconatura e la solforazione. La prima, utilizzata soprattutto per i contenitori, avviene nel forno di ricottura. La
seconda necessita di una ricottura del vetro in ambiente SO2. Quest'ultimo determina la formazione di silicati alcalini solubili e quindi un
depauperamento superficiale di alcali, con conseguente maggiore resistenza chimica.

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