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CLASSIFICAZIONE, PROPRIETÀ E

CICLO PRODUTTIVO
I MATERIALI ARTIFICIALI

Per materiali artificiali si intendono materiali che non esistono in


natura ma vengono prodotti dal lavoro dell’uomo, I principali materiali
artificiali sono:
- Laterizi
- Prodotti ceramici
- Vetro
LE CERAMICHE
I prodotti ceramici sono ottenuti per foggiatura (modellazione) di materie plastiche
naturali (argilla e caolino), con l’aggiunta di materiali sgrassanti, di materiali fondenti e
di coloranti minerali: tutte queste materie vengono impastate con acqua e
successivamente cotte.
La ceramica è conosciuta fin dall'antichità e molti
popoli ne hanno fatto uso, primi fra tutti i cinesi,
per questa ragione è possibile trovare vari
manufatti fossili nei luoghi più disparati.

I primi manufatti sono del neolitico, e si


compongono di vasellame cotto direttamente sul
fuoco. I manufatti considerati più antichi
risalirebbero al XI millennio a.C. e sono stati
ritrovati in Kyushu, Giappone.
Successivamente l'arte vide
l'introduzione del tornio, l'introduzione
della verniciatura vetrosa (II millennio
a.C. in Mesopotamia) e la scoperta della
lavorazione della porcellana ( VIII secolo
d.C. in Cina).
L'antica Grecia ereditò la tecnica della
ceramica dalla civiltà minoico-micenea.
Nell’antica Roma, in età augustea, si
diffuse la ceramica aretina, con
decorazione a rilievo. Nel tardo Medioevo
le ceramiche venivano realizzate con il
tornio, cotte al forno e impermeabilizzate
con una vernice vetrosa. Dopo il XIII
secolo si incominciano ad usare anche altri
colori e decorazioni più sofisticate.
Verso la fine del 1800 la produzione di
ceramica prende corpo, grazie
all'introduzione di alcune tecniche
industrializzate.
La ceramica è un materiale composto inorganico, non
metallico, rigido e fragile (dopo la fase di cottura), molto duttile
allo stato naturale, con cui si producono diversi oggetti, quali
vasellame e statuine decorative.
È inoltre usato nei rivestimenti ad alta resistenza al calore per le
sue proprietà chimico-fisiche e il suo alto punto di fusione.
Solitamente di colore bianco, può venire variamente colorata e
smaltata.
L'argilla
La temperatura di cottura dell'argilla si aggira intorno ai 960- 980 °C.
L'argilla è naturalmente molto malleabile, in quanto la presenza di
acqua nella sua struttura ne migliora le caratteristiche plastiche ed è
quindi molto facile da lavorare anche con le mani.
Quando è asciutta, ma non ha ancora subito il processo di cottura,
diventa rigida e fragile.
Se sottoposta ad un intenso riscaldamento, diventa permanentemente
solida.
Lavorazione dell'argilla
Modellazione (a mano libera, a colombino, a lastre, al tornio, a stampo).
Essiccazione
Cottura

Poiché la cottura modifica la struttura del prodotto finale, modulandola si possono


ottenere risultati diversi:
Terracotta - si ottiene mantenendosi tra 960 e 1030°C
Terraglia tenera - si ha tra 960 e 1070°C
Terraglia dura - si ha tra 1050 e 1150°C
Gres - si ottiene tra 1200 e 1300°C. Il Gres è un prodotto fortemente vetrificato,
impermeabile e poco poroso.
Porcellana tenera - si ha tra 1200 e 1300°C, previo utilizzo di caolino. A questo stadio
otteniamo sia la vetrificazione, sia la traslucidità, sia l'impermeabilità.
Porcellana dura - si ha tra 1300 e 1400°C. È di solito di uso industriale.
Ceramica High-Tech - si ottiene tra 1400 e 1700°C, previo utilizzo di sostanze aggiuntive,
quali caolino e allumina.

Smaltatura
Ricottura (eventuale)
LE CERAMICHE
La formatura può avvenire per stampaggio, tornitura, colata,
estrusione (o trafilatura).
LE CERAMICHE
Le ceramiche si suddividono in due categorie:

• Ceramiche a pasta porosa


• Ceramiche a pasta compatta
Tipi di ceramiche
Ceramiche a pasta compatta. Rientrano nel
gruppo il gres e la porcellana. Hanno una
bassissima porosità e buone doti di
impermeabilità ai gas e ai liquidi. Non si lasciano
scalfire da una punta d'acciaio.

Ceramiche a pasta porosa. Sono tipicamente la


terraglia, le maiolica e la terracotta. Hanno pasta
tenera e assorbente, più facilmente scalfibile.
La terracotta

Sono ceramiche che, dopo il processo di cottura presentano una


colorazione che varia dal giallo al rosso mattone, grazie alla
presenza di sali o ossidi di ferro. La cottura si effettua a 930 -
960°C. La presenza di ossido di ferro, oltre a dare il colore tipico,
migliora anche la resistenza meccanica della ceramica cotta.
Sono utilizzate sia senza rivestimento superficiale che con
rivestimento. Le prime come ceramica strutturale e ornamentale:
mattoni, tegole e coppi (laterizi), vasi, brocche, ecc. Le seconde
anche come vasellame da cucina: tazze, piatti.

Il grès

Si ottiene per mescolanze argillose naturali. È necessaria una


temperatura tra 1200°C a 1350°C.
I colori variano a seconda dei composti ferrosi presenti.
Possono venire smaltate: come per tutte le altre ceramiche, dopo
la cottura vengono colorate nell’impasto, che contiene, di solito,
un 33% circa di argille caolinitiche (bianche), un 50% di fondenti
(principalmente feldspato) e la percentuale restante di materiali
inerti (sabbie o quarzo).
Prodotti in
ceramica
Con ceramica non si intende solo il materiale, ma per
estensione anche il prodotto che di quel materiale
risulta composto. I prodotti in questione possono
essere moltissimi. Tra i più frequenti merita ricordare:
•ceramici tradizionali (utilizzati nell'industria
edilizia);
•da rivestimento e da copertura (tegole e
piastrelle);
•strutturale (i laterizi);
•sanitari;
•meccanici e aeronautici (soprattutto nei motori e
turbine).
LE CERAMICHE
Le ceramiche a pasta
porosa vengono cotte a
basse temperature,
massimo 1000°C: in questo
modo all’interno del
prodotto si formano micro-
bolle d’aria, che rendono
la ceramica, appunto,
porosa.

Sono economiche e meno


pregiate. In pasta porosa
vengono prodotte le
terrecotte, pentole e
tegami, maioliche, vasi…
LE CERAMICHE
LE CERAMICHE
Le ceramiche a pasta compatta,
invece, vengono cotte ad alte
temperature, tali da fondere
completamente l’impasto
facendo evaporare l’aria che si
forma all’interno delle bolle: in
questo modo la pasta acquisisce
maggiore compattezza.

Sono di qualità pregiata e,


quindi, più costose. In pasta
compatta si producono i grès per
apparecchi sanitari, i grès
porcellanati (di qualità ancora
superiore), le porcellane (per
oggetti di ornamenti).
In Italia, nel modenese, si mette a punto una tecnica che permette di aumentare
la produzione di piastrelle, all'epoca in uso quasi solo in cucina e bagno. Negli anni
cinquanta si introducono altre consistenti migliorie, quali la pressa automatica e il
forno a tunnel. Con queste varianti alla produzione si riesce infine a raggiungere una
produzione su scala medio-larga, necessaria per sostenere un mercato in forte
espansione. Ma è negli anni sessanta e settanta che il mercato della ceramica in Italia
vede una vera impennata.
Dagli anni ottanta in poi, infine, ci si è concentrati soprattutto sulle tecniche di cottura
veloce e sulla riduzione dell'impatto ambientale della produzione.
LE CERAMICHE
La prima fase della produzione è la macinazione dell’argilla, del calcio e del quarzo,
nelle dosi desiderate.
Quindi si passa all’impasto delle sostanze macinate con acqua.
La fase della formatura serve per dare forma all’impasto plastico.
Durante l’essiccamento i pezzi formati vengono fatti asciugare fino a perdere
completamente l’acqua che contengono.
Solo successivamente è possibile passare alla cottura, la fase più delicata.
Il rivestimento è la fase successiva e può avvenire o con vetrina (che conferisce un
rivestimento trasparente) o con smalti (rivestimento opaco);
dopo di che avviene la ricottura del materiale (per questo si parla di “biscotto”).
L’ultima fase è, infine, quella eventuale della decorazione.
LE CERAMICHE
La prima fase della produzione è la macinazione dell’argilla, del calcio e del quarzo,
nelle dosi desiderate.
Quindi si passa all’impasto delle sostanze macinate con acqua.
La fase della formatura serve per dare forma all’impasto plastico.
Durante l’essiccamento i pezzi formati vengono fatti asciugare fino a perdere
completamente l’acqua che contengono.
Solo successivamente è possibile passare alla cottura, la fase più delicata.
Il rivestimento è la fase successiva e può avvenire o con vetrina (che conferisce un
rivestimento trasparente) o con smalti (rivestimento opaco);
dopo di che avviene la ricottura del materiale (per questo si parla di “biscotto”).
L’ultima fase è, infine, quella eventuale della decorazione.
LE CERAMICHE
Riassumendo in uno schema possiamo così sintetizzare:
LE CERAMICHE
Puoi approfondire l’argomento guardando i video proposti qui di seguito:

La terracotta prodotta artigianalmente La ceramica prodotta industrialmente


https://youtu.be/1JRVGBh80Cg
https:// youtu.be/1JRVGBh80Cg
https://youtu.be/OeFvkDcSg6Y?list=PLtIJn0KbcxZ4X3ZrdhyKrTYadYZFJokGJ
https://youtu.be/OeFvkDcSg6Y?list=PLtIJn0KbcxZ4X3ZrdhyKrTYadYZFJokGJ
LE CERAMICHE

La produzione dei laterizi La produzione dei sanitari da bagno


Automazione per la produzione di sanitari
Da pochi anni la ceramica viene utilizzata
anche per la costruzione di dischi per
impianti frenanti, mescole di carbonio e
ceramica, in grado di diminuire l'effetto
di affaticamento dei freni sottoposti a
grande lavoro (Formula 1); e poi anche
per il suo peso contenuto.
La porcellana

È considerata il più "alto" livello di produzione


ceramica. Principale componente ne è una particolare
argilla bianca: il caolino idrossisilicato di alluminio. È
stata inventata in Cina attorno al VIII secolo ed è
realizzata appunto con caolino, silice (o sabbia
quarzosa) e il feldspato.
Il caolino conferisce, ma non sempre, le proprietà
plastiche e il colore bianco della porcellana; il quarzo
è il componente inerte e svolge la funzione di
sgrassante (inoltre consente la vetrificazione); infine il
feldspato che viene definito fondente, perché,
fondendo a temperature più basse, abbassa
notevolmente la cottura dell'impasto ceramico
(1280°C). Esistono tipi anche molto diversi di
porcellana, tipici delle diverse tradizioni di
produzione.

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