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Produzione
1. Materie prime
2. Produzione impasto con H2O
3. Formatura
4. Essiccamento (prodotto a crudo)
A. Rivestimento (vetrinatura/smaltatura) + eventuale decorazione cottura monocottura smaltata
B. Cottura:
a. Ceramici non smaltati (es. laterizi)
b. Rivestimento (vetrinatura/smaltatura) + eventuale decorazione cottura bicottura smaltata
Materie prime
1. Funzione plastificante argilla (refrattarietà +plasticità)
2. Funzione strutturale smagranti (silice, chamotte)
3. Funzione fondente carbonati, feldspati
4. Complementari rivestimenti (vetri, smalti) + colori (ossidi metallici)
ARGILL A
struttura
Reticolare, planare, stratificata
Costituita da silicati idrati di alluminio xAl2O3, ySiO2, zH2O (base: Si, Al, O, H) appartenenti alla classe dei fillosilicati
o Si e O organizzati tetraedricamente (polianioni)
o Al, O, OH organizzati ottaedricamente (policationi)
Strato = foglietto T + foglietto O tra gli strati interazioni a ponte di idrogeno
Microstruttura di un caolino = caolino dato dalla sovrapposizione di 2 strati, caolinite in direzione a, b è continuo in c
sovrapposizione piani; ioni O con gruppi OH legami a idrogeno
Proprietà
Plasticità = capacità di dare origine in impasto con H2O a masse plastiche, si inserisce tra i cristalli lamellari idrosilicati di
alluminio modellazione + scorrimento reciproco
Refrattarietà = capacità di resistere ad elevate T
Sistema acqua-argilla
Materiali rigidi e fragili < 7% /10%
o stato secco = cristalli condividono totalmente H2O no mobilità
Massa plastica 10%-30%
o stato plastico = cristalli condividono strati sempre minori di H2O mobilità
Sospensione acquosa/barbottina >30%
o stato fluido = cristalli non condividono H2O indipendenti
SMA GRAN TI
FO NDE NTI
Carbonati
Prodotti porosi, cotti a basse T (es. CaCO3 CaO + CO2 T = 900°)
Feldspati
Prodotti struttura compatta, adatti ad elevate T (1100-1500°)
Alluminosilicati di potassio (ortoclasio), sodio (albite), calcio (anortite) classe tectosilicati
Funzione
Rendere pasta ceramica porosa impermeabile
Migliorare resistenza meccanica
Migliorare stato superficiale
Costruire supporto uniforme per eventuali decorazioni
Requisiti
Fissarsi tenacemente con superficie ceramica devono essere chimicamente affini con materiale + costituiti da
silicati
Colore
Pigmenti inorganici (ossidi, sali) contengono metalli di transizione come ioni positivi (semplici 1 solo ossido, insieme
semplici composti con + tonalità)
Si ottiene al fatto che metalli eccitati da luce bianca assorbono radiazioni trasferimento di elettroni interni a livelli
energetici >
Passaggio composti in soluzione/matrice vetrosa variazioni di tonalità
Principali pigmenti: Co blu, Cr verde, Fe giallo, Fe e Ni vari in base n. di ox, Mn rosso/bruno/viola
FO RMAT URA
Si conferisce impasto forma desiderata pressione e azione di forze compiute dal formatore deformarlo
plasticamente e stabilmente
Scelta in base caratteristiche materiale, forma da ottenere, e soprattutto contenuto d’acqua dell’impasto:
a) Pressatura uniassiale 5-7% piastrelle, stoviglie
b) Estrusione 15-20% piastrelle, laterizi
c) Colaggio 35-40% sanitari
Formatura al tornio
1. Tecnica colombino = argilla forma cilindro chiusa ad anello
2. Sovrapposizione anelli
3. Utilizzo tavola rotante (elettrica prima manuale) formazione pezzi cavi e simmetrici
ESSI CCAMEN TO
1. Essicamento artificiale inizia in ambiente umido pezzo riscaldato senza perdita di H2O (riscaldamento flusso H2O
cuore-superficie)
2. Diminuita umidità aumentata T (senza superare 120°)
3. V di evaporazione paragonabile a quella di diffusione nel manufatto
o vdiff = vevap massa si asciuga in maniera uniforme
o vdiff < vevap superficie si asciuga prima delle pareti interne insorgono stati tensionali:
sulla superficie di trazione crepe superficiali
in quelli interni di compressione
Scopo
1. Limitare contrazione evitando evaporazione H2O in forno
2. Rendere oggetto manipolabile (per operazioni di vetrinatura/decorazione/trasporto..)
CO TTU RA
FO RN I
A tunnel
+ diffuso materiale attraversa carrelli/rulli
Aria di combustione entra controcorrente e si preriscalda a spese del materiale cotto, prodotti di combustione cedono
calore materiale in ingresso
Riscaldamento progressivo + cottura omogenea
Intermittenti
Materie prime
Composti di ossidi, carburi, nitruri
o Alluminia (Al2O3)
o Nitruro di silicio (Si3N4)
o Carburo di silicio (SiC)
o Zirconia (ZrO2)
Campi di applicazione
Campo aerospaziale T > 2000°
Campo elettrico superconduttori trasmissione di corrente ad elevate T
Campo meccanico motori adiabatici riducono perdite di lavoro
Microstruttura
Ceramici tradizionali = caotica e polifasica resistenze non prevedibili
Ceramici avanzati = molto ordinata e monofasica porosità quasi assente nei grani la cui distribuzione è molto
ristretta
Processo di produzione
1. Materie prime (polveri di sintesi)
2. Macinazione ed omogeneizzazione delle polveri
3. Compattazione a secco e formatura
4. Cottura (sintetizzazione e densificazione)
PO LVE RI CERAMICHE
Caratteristiche
Elevata purezza
Composizione chimica controllata
Granulometria fine sintetizzano a freddo annullano vantaggi
Buna attitudine a compattazione crudo di elevata densità forma equiassiale grani + distribuzione
granulometrica ristretta
Produzione
1. Tecniche standard di sintesi ad alta T
o Producono particelle dure parzialmente sintetizzate (x elevate T) intensamente macinate
o Granelli spigolosi e di forma irregolare elevate pressioni di formatura per eliminare vuoti
I. Reazioni allo stato solido
II. Elettrofusione
III. Decomposizione termica
2. Tecniche alternative di sintesi
o Producono particelle con caratteristiche ottimali tecniche sofisticate per fase successiva di sintetizzazione
I. Reazione in fase vapore
II. Reazione in soluzione
Pressatura unidirezionale
Semplice, ma comporta limitazioni geometriche/densità non uniformi
1. Preparazione stampo forma semplice (evitare problemi riempimento/sformabilità)
2. Stampo riempito con polvere pressione per eliminare pori
3. Pezzo compatto espulso e allontanato dallo stampo
Considerazioni termodinamiche
La forza spingente per la sinterizzazione è la diminuzione di energia libera superficiale del compatto (attraverso
sostituzione interfacce S-V con S-S) che può avvenire:
1. Ingrossamento grani per coalescenza contrasta la densificazione portando porosità residua >
2. Cambiamento di forma dei grani favorisce eliminazione porosità
Il meccanismo
1. Polvere non compatta
2. Polvere compatta formata a freddo
3. Inizio densificazione (aumento T)
4. Formazione e crescita superfici di contatto (colli di sinterizzazione) + compenetrazione particelle
5. Particelle hanno cambiato forma/porosità eliminata/contrazione volumetrica
Ciclo termico
1. Riscaldamento fino a Tsint (velocità programmata)
2. Sinterizzazione a Tsint costante per ∆ t = t2 – t1 (tempo sinterizzazione)
3. Raffreddamento naturale/programmato
Tsint + ∆ t ottimizzati materiale privo di difetti
III stadio
1. Velocità di densificazione diminuisce rapidamente
2. a) σ r tende a valore limite < densità teorica corpo ceramico porosità residua non eliminabile
b) eccesso cottura < σ r porosità aumenta
Densità
MCA > densità MCT, min 2,7 g/cm3 (nitruro di silicio povero di additivi), max 5,75 g/cm3 (zirconia)
Nitruro di silicio moderate densità ottima resistenza termica e meccanica, impiegato:
motori avanzati diminuzione peso complessivo
pale per turbine che presentano condizioni operative severe
È il carico tensile richiesto per rompere un ceramico spezzando i legami atomici lungo il piano σ s =
√ E γS
x0
modulo di Young
x energia superficiale/distanza legame valore compreso tra 1/5-1/10 (nei ceramici reali non viene mai raggiunto causa difetti
che riducono resistenza di un ordine di grandezza rispetto a quella teorica)
Prove meccaniche
Nei MC le prove per valutare la resistenza di un materiale (trazione, compressione, flessione) presentano risultati differenti,
ad esempio la R di compressione è 5-10 volte > rispetto a quella di trazione (a differenza dei metalli in cui sono =)
Nel caso della compressione, infatti, le microcricche si propagano in modo lento disponendosi in modo // alla direzione del
carico fino a determinare lo sgretolamento nella trazione invece lo sforzo amplifica la propagazione del difetto portando ad
una rottura di schianto
La prova di trazione presenta una serie di inconvenienti:
Difficile preparazione della geometria richiesta
Difficile afferrare morse di serraggio senza fratturare materiale
Esisto dipendente dalle dimensioni del provino
Probabilità di rottura
La resistenza dei MC si valuta in termini statistici per cui se ne definisce una probabilità non essendo possibile stabilire un
valore preciso del carico di rottura
È legata alla distribuzione della dimensione dei difetti e alla probabilità di trovare difetti di determinate dimensioni (carichi
più grandi si rompono sotto carichi minori dovuto a maggiore probabilità di grandi difetti)
Probabilità di sopravvivenza
Rappresenta la frazione di campioni identici di volume V0 che resiste ad un carico di trazioneσ , σ 0 e m (o modulo di Wibull)
sono costanti) Ps(V0) = e-(σ /
σ 0)m
quando:
σ = 0 Ps = 1 campioni integri
σ = inf Ps = 0 nessun campione integro (al crescere del carico diminuisce numero di campioni che
sopravvivono)
σ =σ 0 Ps = 1/e = 0,37 37% campioni sopravvivono
m è la rapidità con cui Ps diminuisce quando σ σ 0, più piccolo è > è la variabilità della resistenza, mentre più
grande è uniforme il comportamento a rottura
tutti questi valori si determinano sperimentalmente; m = 5 MCT, m = 20 MCA, m = 100 metalli
Tenacità
Capacità di un materiale ad assorbire energia spendendola nella sua deformazione (= area curva sforzo-deformazione)
Scarsa tenacità rottura fragile (rottura accompagnata da una deformazione plastica) 2 fasi:
1. Innesco cricca (rottura locale)
2. Propagazione cricca (rottura procede rapidamente, minimo dispendio di energia)
Aumentare tenacità MC inserimento nelle matrici ceramiche di rinforzi (fibre/particelle) ceramici compositi
rinforzati scopo modificare la direzione + energia cricca (rallentata e deviata) 2 meccanismi:
1. Deviazione del fronte della cricca
2. Schermatura dell’apice della cricca
Ceramici rinforzati
Interazioni cricca:
a) Fascio di fibre sostengono la lesione mediante meccanismo a ponte (bridge action)
b) Particelle smorzano energia della cricca, assorbendone una parte utilizzandola come deformazione plastica
c) Particelle di rinforzo fase dispersa di rinforzo modifica percorso cricca (lungo/tortuoso), se colpite dall’apice possono
essere a loro volta spezzate opporre tenacità riduzione energia residua
d) Meccanismo auto-tenace modificare in situ le caratteristiche del materiale mediante una transizione di fase della cricca
stessa realizzato da soluzioni solide a base di zirconia stabilizzata con ossido di ittrio aumento del volume molare
diminuzione tensione al suo apice riduce e arresta progresso della lesione
VE TRI
Prodotto inorganico di fusione raffreddato fino ad una condizione rigida senza cristallizzazione
Comportamenti tipici dei solidi, strutturalmente assimilabili a liquidi
Sistemi metastabili: da un punto di vista termodinamico non potrebbero esistere se non come fasi di passaggio tra 2
sistemi stabili (conversione in sistemi stabili lenta stabilizzazione)
Fenomenologicamente: liquidi sottoraffreddati, enorme viscosità impedisce trasformazione in solidi
Caratteristiche e applicazioni
Assenza ordine a lungo raggio
Assenza punto di fusione definito
Aumento viscosità al diminuire di T
Isotropia
Costruzioni e veicoli (trasparenza, durezza, resistenza meccanica/corrosione)
Industria elettronica (isolanti e capacità di tenuta sottovuoto)
Industria chimica e laboratorio (alta resistenza chimica)