Sei sulla pagina 1di 5

IL VETRO

Il vetro è un materiale ottenuto tramite la solidificazione di un


liquido non accompagnata dalla cristallizzazione.[7] I vetri sono
solidi amorfi[8], dunque non possiedono un reticolo cristallino
ordinato, ma una struttura disordinata e rigida composta da
atomi legati covalentemente; tale reticolo disordinato
permette la presenza di interstizi in cui possono essere presenti
impurezze, spesso desiderate, date da metalli. Il vetro è
trasparente, duro, pressoché inerte dal punto di vista chimico e
biologico, presenta una superficie molto liscia. Queste
caratteristiche ne fanno un materiale utilizzato in molti settori;
allo stesso tempo il vetro è fragile e tende a rompersi in
frammenti taglienti. Questi svantaggi possono essere ovviati (in
parte o interamente) con l'aggiunta di altri elementi chimici o
per mezzo di trattamenti termici.
Una delle caratteristiche più evidenti del vetro ordinario è la
trasparenza alla luce visibile. La trasparenza è dovuta
all'assenza di stati di transizione elettronici nell'intervallo
energetico della luce visibile e al fatto che il vetro non ha
disomogeneità di grandezza confrontabile o superiore alla
lunghezza d'onda della luce, che provocherebbero scattering,
come avviene di solito con i bordi di grano dei materiali
policristallini
IL VETRO SATINATO

La sabbiatura del vetro è una lavorazione meccanica grazie alla quale è


possibile realizzare decorazioni, incisioni, velature o semplicemente
opacizzare la superficie del vetro, eliminando la trasparenza, senza però
compromettere la luminosità.
Con lo stesso procedimento è possibile creare decorazioni e riprodurre
particolari disegni applicando una pellicola adesiva sulla lastra riportante
l’intaglio della decorazione. La lastra così “mascherata” viene introdotta in
una sabbiatrice dotata di pistola a getto d’aria e corindone per procedere
all’abrasione. Tempi di esposizione al getto e spessore delle lastre portano
ad effetti estetici diversi.
La satinatura o acidatura del vetro è invece una lavorazione industriale,
realizzata su lastre intere da aziende specializzate; si tratta di un processo
chimico permanente che conferisce al vetro un aspetto vellutato e morbido
al tatto, eliminando la trasparenza, ma non la trasmissione luminosa.
Il vetro satinato può essere su base extrachiara, chiara, bronzo e grigio È
una versione di vetro satinato, riporta texture superficiali eseguite con la
tecnica della satinatura che lo rendono semitrasparente; in architettura ciò
permette di dividere gli spazi lasciando intravedere la profondità
dell'ambiente.[31] Il vetro satinato decorato con pattern e textures diventa
elemento di design e viene sempre più utilizzato in architettura,
arredamento, design di interni ed edilizia
VETRO PYREX
Il vetro borosilicato (talvolta indicato anche col nome commerciale di Pyrex) è un
materiale robusto, noto per le sue qualità di resistenza agli sbalzi termici e per il suo
basso coefficiente di dilatazione. Viene prodotto mediante sostituzione degli ossidi
alcalini da parte dell'ossido di boro nel reticolo vetroso della silice, ottenendosi così un
vetro con un'espansione minore. Quando l'ossido di boro entra nel reticolo della silice,
ne indebolisce la struttura (a causa della presenza di atomi di boro planari trivalenti) e
ne abbassa considerevolmente il punto di rammollimento. Nasce per usi farmaceutici,
per la realizzazione di apparecchiature per la chimica, ad opera del chimico tedesco
Otto Schott fondatore della Schott AG nel 1893, che lo chiamò "Duran".
Successivamente la statunitense Corning Incorporated, 22 anni dopo, commercializzò i
propri prodotti in vetro borosilicato con il marchio Pyrex.
IL VETRO CRISTALLO
Il vetro cristallo (o semplicemente cristallo) è un vetro con
aggiunta fino al 35% di piombo; duro, brillante; con aggiunta
di potassio si ha il cristallo di Boemia. È utilizzato per oggetti
artistici (ad esempio, calici di particolare pregio) Il cristallo di
Boemia, è un vetro decorativo prodotto, sin dal XIII secolo,
nelle regioni di Boemia e Slesia, ora facenti parte della
Repubblica Ceca. I più antichi scavi archeologici di siti di arte
vetraria risalgono a circa il 1250 e si trovano nei monti della
Lusazia nella Boemia settentrionale. I siti più importanti della
lavorazione del vetro, nel corso dei secoli, sono Skalice (in
tedesco Langenau), Kamenický Šenov (in
tedesco Steinschönau) e Nový Bor (in tedesco Haida). Sia Nový
Bor che Kamenický Šenov hanno dei Musei del vetro con molti
oggetti che datano dal 1600. Queste manifatture furono
particolarmente rinomate nella fabbricazione del vetro
durante il periodo barocco 1685-1750. Nel XVII secolo, Caspar
Lehmann, tagliatore di gemme al servizio dell'imperatore
Rodolfo II d'Asburgo a Praga, adattò al vetro la tecnica di
incisione dei gioielli con rame e bronzo.
VETRO ISOLANTE
La vetrata isolante è definita anche vetro isolante o in gergo vetro camera, e in
linguaggio normativo "vetri uniti al perimetro" (in inglese: IGU, da Insulating Glass
Unit, cioè elemento vetrato isolante). È una struttura vetrata utilizzata in edilizia, in
particolare nei serramenti esterni (finestre e porte) e facciate continue, per
aumentare le prestazioni di isolamento termico e acustico. È costituita da due o più
lastre di vetro piano unite tra di loro, al perimetro, da un telaietto distanziatore in
materiale metallico profilato (alluminio, acciaio o polimerico) e separate tra di loro
da uno strato d'aria o di gas (argon, kripton o xeno). Il telaietto perimetrale è
conformato in modo che all'interno di esso possano trovare alloggio dei sali che
sono necessari per mantenere disidratata la lama d'aria risultante, evitando in
questo modo la comparsa di condensa sulla superficie delle lastre rivolta verso
l'intercapedine.
L'argon, il kripton e lo xeno hanno lo scopo di aumentare l'isolamento termico,
espresso in W/m²·K; l'impiego di gas kripton permette di ottenere valori
prestazionali elevati mantenendo lo spessore della vetrata isolante esiguo: una
vetrata isolante di spessore totale di 17 mm (con l'impiego di kripton) avrà lo
stesso valore ug di una vetrata di 24 mm che impiega gas argon. L'isolamento
acustico è invece ottenuto attraverso l'incremento dello spessore delle lastre
(meglio se di spessore diversificato per evitare fenomeni di risonanza acustica) e
l'impiego di materiali fonoisolanti come alcuni PVB impiegati nel vetro stratificato.

Potrebbero piacerti anche