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Marica Franchina 1D

IL COLOMBINO E LA LASTRA
INTRODUZIONE
L’estremo oriente, in particolare la Cina nel 5.000 a.C., si può considerare la culla della ceramica
così come la intendiamo al giorno d'oggi. Attraverso i secoli poi, incontriamo l’esempio elegante
della civiltà minoica, le decorazioni geometriche della Grecia del periodo attico, gli etruschi con la
particolare tecnica del bucchero (oggetti neri e lucidi ad imitazione del metallo) fino ai romani per
le decorazioni con smalti particolari.
IL COLOMBINO
La tecnica a colombino (termine usato per indicare una particolare lavorazione dell'argilla da
parte delle popolazioni de Sud America ed esteso, impropriamente, anche all'artigianato delle
popolazioni europee) o a lucignolo è stata utilizzata, fin dall'antichità, per realizzare vasi, tazze e
contenitori in creta. Questa tecnica, superata in seguito dall'uso del tornio, è ancora oggi utilizzata
per la costruzione di grandi vasi (giare, orci) che possono raggiungere l'altezza anche di un metro e
mezzo. 

1) Si prepara la base del vaso con un disco di argilla, 2) Il primo salamino di creta è sovrapposto
quindi  si modellano alcuni salamini (colombini) di direttamente al disco d'argilla, gli altri colombini sono
creta dello spessore di un dito. attaccati uno sull'altro premendo la creta con l'indice
verso il basso e con il pollice verso l'alto. 
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3)  Si regola la forma del vaso grazie ai differenti 4) La forma del vaso può essere, in seguito, levigata e
diametri dei cilindri sovrapposti realizzati attraverso i decorata esternamente ed internamente. 
colombini. 

5) Il vaso, una volta finito, deve essere posto in un 6) Una volta asciugato, l'oggetto può essere cotto in
essiccatoio (o semplicemente lasciato seccare all'aria) appositi forni ad una temperatura tra i 900° e i 950°C.
per fare asciugare completamente la creta. Durante
questa fase l'argilla subisce la perdita d'acqua
contenuta nel suo corpo; l'oggetto diventa, quindi, più
piccolo con un ritiro che varia tra il 4-12 %.

7) Si ottiene, in questo modo,  il biscotto; la creta,


infatti, attraverso la cottura vetrifica, diventa
particolarmente dura e assume una differente
colorazione.

La tecnica del colombino permette di modellare tutte le forme, anche grandi e complesse, ma deve


essere esercitata con un po' di precisione e tanta pazienza.
Si parte da un lastra di argilla stesa con un matterello da cui si ritaglia la forma di base. A questo
punto si preparano i c.d. colombini, cioè si prendono dei pezzi di argilla e si fanno rotolare con le
mani su di un piano di lavoro fino ad ottenere dei lunghi "salamini" che vengono attaccati uno
sull'altro partendo dalla base ritagliata.
Mentre si fa questo si dà forma all'oggetto che potrà essere bombata, cilindrica, svasata, conica
etc., e alla fine si liscia la creta per renderne omogenea la superficie.
Quando la terra si sarà seccata (dopo qualche giorno) l'oggetto sarà pronto per essere cotto in un
forno apposito alla temperatura di circa 1000° C. Dopo la cottura ciò che si ottiene è il c.d.
"biscotto" ed è pronto per essere decorato come più ci piace; dopodichè è necessario fare una
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seconda cottura per poter fissare i colori e rendere impermeabile il nostro oggetto (può anche
essere usato per alimenti).
LA LASTRA

Costruire con le lastre è un metodo affascinante per realizzare oggetti di tutti i tipi con l’argilla.
Sono molto versatili e possono essere adoperata per oggetti di grandi e piccole dimensioni.
COME REALIZZARE UNA LASTRA DI ARGILLA?
Prima di tutto prendiamo gli strumenti necessari per farla: Mattarello, spessori, ripiano di legno.
Quando si costruisce con le lastre bisogna avere prima le idee bel chiare, ovvero se si tratta di una
costruzione minimamente complessa, è di buona norma farsi un disegno con le misure, e se
possibile anche dei carta modelli. In questo modo non sprecheremo tempo inutile a fare delle
lastre troppo grandi o troppo piccole per realizzare quello che si ha in mente.
Le lastre possono essere ricavate tagliando, con un filo di ferro, un pane di argilla, oppure stese
con un matterello casalingo fino ad ottenere lo spessore desiderato. Da queste si tagliano le forme
volute (ad es. 6 quadrati, per una scatola a forma di cubo) che poi verranno assemblate. E'
importante unire bene le parti per evitare che nella fase di essiccamento o di cottura possano
esplodere o staccarsi per effetto dell’aria inglobata durante la lavorazione.
Un buon metodo per congiungere le lastre senza pericolo di rotture è quello di usare la
cd. barbottina, un collante preparato con semplice argilla secca impastata con acqua; è opportuno
che sia composta con la stessa argilla che usiamo per creare l’oggetto .
ISTRUZIONI PASSO PASSO
Prendete un pezzo di argilla impastato e appoggiatelo sul tavolo.

Ad ogni lato del pezzo di argilla appogiate gli spessori che avete scelto.

Prima di diventare matti a matarellare con le mani abbassate l’argilla fino ad arrivare quasi
all’altezza che vi serve.

Passate il mattarello assicurandovi che appoggi da tutte e due le parti agli spessori.
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ATTENZIONE! Tra una passata e un’altra di mattarello girate la “pizza” altrimenti si attaccherà e
non avrete una buona lastra.
Dipendendo dal oggetto che volete costruire dipenderà che terra e che durezza fare, ma questo lo
potrete capire solo con esperienza, intanto provate ad allenarvi nelle costruzioni di oggetti e man
mano che provate capirete cosa è giusto e cosa è sbagliato fare.

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