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22.09.

2021
LA CIVILTA’ EGIZIA-dalla terra alla pietra
Origine dell’architettura per comprendere come si è evoluta nel tempo.
AREA: mezzaluna fertile, molto vasta, parte più orientale del tigre e dell’Eufrate(odierno Iraq). Origine
civiltà urbana. Prime città🡪 primi edifici. Aree legate all’abbondanza di acqua, una sorta di steppa molto
fertile. Acqua palestra per i primi “architetti”. La costruzione città passa per una costruzione
territoriale=dalle tavole in terracotta ritrovate si osservano mappe schematiche delle suddivisioni di campi
e tracciamento dei corsi d’acqua🡪 costruzione geometrica dello spazio fatto di confini. Recente tavola che
dimostra teorema di Pitagora prima di Pitagora. Nella mezzaluna fertile si viene a creare una classe di
TIRACORDE(tracciamento dei confini), classi di tecnici.
IL NILO
Si distingue in due aree: alto(nubia) e basso(foce). Acqua fonte di vita=civiltà si diffondono lungo il
Nilo(anche antica Roma)
Fiume=risorsa idrica fondamentale. movimentare merci e per trasportare materiali di costruzione
Nilo grande autostrada delle cave e cantieri.
Acque che cancellano i segni dei primi agrimensori-alluvioni necessarie(limo)🡪perdita dell’architettura in
terra cruda, la sopravvivenza della parcellazione fondiaria e del sistema irriguo per scorrimento.
Nilo fonte dei primi materiali da costruzione:
⮚ CANNE PALUSTRI GIGANTI: nascono nelle aree di sponda consentivano di costruire le prime
abitazioni. Stuoie di copertura di una struttura costituita da altre canne che vengono legate insieme
da legacci vegetali che formano fascio di canne che hanno la forma di una colonna.
Singola canna è fragile, mentre un insieme resistono. Es. due settori a arco parabolico piantati nel
terreno e legati in sommità, che reggono traverse lignee o di canne sui quali vengono legate le
stuoie(manto). Non sono rimaste, ma oggi vengono ancora realizzate nelle zone dei tigri e Eufrate.
Per ricavare tecniche🡪Modelli all’interno delle tombe come corredo funebre. Es. allevatori egizi con
mandria. La struttura dove ci sono le vacche=tettoia costituita da copertura stuoie canne o vimini(salici)
rette da fasci di canne legate(strozzature dei legacci che formano rigonfiature). Oppure costruzione leggera
in legno di palma da dattero o di acacia, fasci di canne e stuoie(oppure come un piedritto), e le pareti in
stuoie venivano rivestite con il fango del Nilo.

⮚ TERRA: frutto della composizione meccanica o chimica delle rocce, alla quale viene mescolata a
sostanze organiche. Materiali clastici incoerenti con diversa granulometrie: GROSSOLANI(ghiaia,
sabbia), FINI(limo) o FINISSIMI(argilla che agisce da legante unendo fra loro gli elementi). Le terre
venivano in genere scavate accanto al cantiere(fosse=pozze ed abbeveratoi).
⮚ ARGILLA: materiale fondamentale. Non può essere usata pura, perché soggetta a fenomeni di ritiro
in fase di essicazione(tende a fessurarsi e perde la sua coesione).
⮚ GESSO: (esula dal nilo)dal V-IV a.C. famosi intonaci a base di gesso=solfato di calcio, ottenuta dalla
cottura delle pietre a temperature fra 130-210° che determina un parziale perdita di molecole di
acqua. Mescolando la polvere ottenuta con almeno 20% di acqua si ottiene un legante di solfato di
calcio che non richiede inerti(una sorta di pasta che diventa una malta adesiva che lega mattoni o
intonaco)
A questi materiali di solito si aggiunge sgrassanti (additivi):
❖ Minerali=sabbia o ghiaia. Aumentano la resistenza a compressione
❖ Vegetali=paglia, erba, pula e fibre vegetali
Per:
❖ Aumentare la coesione del materiale, aumentare la resistenza meccanica
❖ Facilitare l’evaporazione dell’umidità interna e l’essicazione per prevenire la fessurazione
L’uso di casseforme(tecnica del pisé) sempre più robuste ha consentito di impiegare impasti di terra
relativamente più asciutti. Talvolta può bastare l’umidità naturale per formare la materia
Cosa si faceva con la malta?
o Capanne= realizzata con la tecnica del TAUF, ovvero del muro formato a mano senza l’uso di
casseforme
o Con cassaforma di vimini o legno, come nel PISE’ DE TERRE( Tecnica più duratura con sgrassanti
minerali=sabbia o ghiaietto),PISE’ DE CRAIE O TORQUIS-PISE’(con sgrassanti vegetali paglia torta e
tritata, pula di cereali, cenere) la paglia funge da armatura che irrobustisce e riduce l’erosione. Nel
pisè l’impasto va distribuito a strato nel CASSERO(2-3 m di lunghezza e 1 m di altezza) e ben battuto
con il cosiddetto MAZZAPICCHIO per estrarne l’acqua. Grandi blocchi di terra cruda. Uso malta di
argilla di muri con ciottoli usati spesso(tante acque) per la parte del basamento(muretto più
resistente all’umidità, sul quel innalzare il muro)*. I romani opus latericium e tecnica del piè nella
fase iniziale(es. capanna di Romolo sul Palatino)
o ADOBE, ovvero mattoni crudi
Di malta d’argilla(optimum del 30%) mista a sabbia/sassi/paglia e acqua o in malta di gesso( ottenuta dalla
cottura di pietre di solfato di calcio)
- La lavorazione di compattamento fatta calpestando la materia, può durare per ore
- L’impasto veniva mescolato da uomini o animali.
- La muratura poteva essere armata introducendo rami intrecciati, paletti o griglie di canne
- Un CORDOLO di pietra legato con malta di terra e di mattoni cotti all’IMPOSTA lo preservava
dall’umidità*
LA TIPICA CASA EGIZIA-molto semplice
- Un piano fuori terra
- Recintata da un muro anche merlato di protezione dell’ingresso
- Cortile chiuso
- Le stanze di base erano 3
- Rampa di accesso al letto
- Apertura per aereazione, luce e focolare(specie di antica canna fumaria). Che nella domus romana
viene trasformata in compluvium o impluvium ovvero luogo dove scendeva acqua piovana. La
maggior parte delle attività si svolgevano fuori dalla casa(orto,…)
- Le derrate alimentari potevano essere conservate in depositi voltati o a cupola
Case ritrovate nell’insediamento di Deir-el-medina destinato alle maestranze funerarie(quelli che
disegnavano tombe delle necropoli dei re, nella valle dei re)🡪lavoratori non schiavi, ma veri e proprio
esperti
PALAZZO NORD DI AKHENATON(famoso per aver introdotto monoteismo all’interno cultura egizia)distrutto
in mattoni crudi in adobe(formati a mano) più resistenti durante l’essicazione. El Amarna, nuovo regno,
1348-1335 a.C.
CASA YEMEN
Case forme di rudere ancor nel medio oriente Yemen🡪costruzione in pisè=casa yemenita simile a quelle
delle antiche egiziane un palazzetto. Parte fondale con materiali di rinforzo=SCARPA(basamento
AGGETTANTE rispetto filo muro). Struttura formata da corsi orizzontale Pisè di cui si distinguono elementi
verticali=impronte casseri.
Notiamo elementi cultura egiziana delle costruzioni in terra. Limiti:
- Economiche
- Performanti da punto di vista microclimatico🡪INERZIA TERMICA MOLTO ELEVATA(ambienti interni
temp. Costanti con il variare delle stagioni
- Elevato spessore muri🡪tanto più spessi quanto più alto muro. La terra non ha una PORTANZA
elevata (capacità di resistere al peso/compressione della struttura). Più edificio alto più peso. Peso
parete scarica sulla parte bassa.
- Non molto resistente al TAGLIO
- Sotto tenderà a sbriciolarsi🡪aumentare lo spessore🡪peso su superficie maggiore.
- Andamento a scarpa anche per le pareti🡪 il muro va RASTEMANDOSI, ma verticale verso l’interno.
Profilo a scarpa. inclinazione antiribaltamento

- Aperture ridotte(per mantenere il microclima e per non indebolire la struttura)


- ANGOLO: era un punto rinforzato attraverso armatura costituita da giunchi a fascio rivestita in terra
cruda seguendo superficie CONVESSA angolare. Rinforzo=ASTRAGALO. Angolo dove si uniscono due
mura è molto delicato dove raggiungono tutti i pesi delle struttura🡪deve essere molto stabile e
resistente.
- Angolo e scarpa applicata anche nelle costruzioni in pietra.
PALAZZO-TORRE(rinvenuto corredo funerario)
- Spessori adeguati
- Aperture strette per non indebolire
- Fatta in adobe o pisè
- Finestrelle
- Costruzioni alte
Oggi Yemen a Sanaa. Traccia evidente di un’avvenuta sopraelevazione e della struttura lignea del solai retto
da PERTICHE lignee di esigua sezione(legname è raro in queste zone). E pertanto disposte secondo una
doppia orditura ortogonale. I dettagli decorativi pittorici ottenuti con malta di gesso o con pigmenti
naturali(terre e ossidi). Finiture delle finestre in malta di gesso.
In adobe venivano fatte anche le grandi fortificazioni. Mura perduta alla seconda cataratta del
Nilo(Buhen,1900-1750 a.C. mura struttura sulle cortina(libera da torri)
Mira continue inframmezzate da torri semicircolari e una seconda linea di cortine con torri o contrafforti
quadrangolari🡪 tutto distrutto per la costruzione della diga di Assuan che ha allagato la zona e le ha sciolte.
FERITOIE per gli arcieri.
Muro di mattoni crudi regolari formati con uno stampo a telaio in legno con andamento concavo-convesso
per motivi statici🡪seguono l’andamento del terreno e quindi non possiedono fondamenta in trincea,
mentre altre volte lo avevano in freccia( basamento squadrato). Tempio di Hator, Dendera epoca romana I-
II sec. a.C.0arch. egizia mantiene forme per millenni.
Legno poco perché raro(massimo palme da dattero)
Per i palazzi reali ci si riforniva nelle regioni più ricche di legno come il libano. Il legno veniva lavorato con
motivi geometrici per realizzare porte e finestre. Ne sopravvive testimonianza in questo modello in avorio
che riproduce una porta per un corredo sepolcrale(tomba Minshat Abu Omar 3000 a.C.)

La cultura egizia è la più ricca di documenti icnografici relativi alle tecniche edilizie o artistiche. All’epoca
delle piramidi oltre all’oro si conosceva un solo altro metallo in grado di indurirsi al martellamento=RAME.
Che però non poteva essere impiegato come picconi o scalpelli per taglio diretto di conci di pietra che
avveniva attraverso cunei di rame
Utensili da CARPENTIERE ed ebanista: (per lavorare il legno)limitata tecnologia strumenti
egiziani(inadeguata per la pietra)
⮚ Segacci= unico strumento per tagliare con denti lisci
⮚ Punte di trapano ad archetto: che facevano il foro(passante, mentre buco non passa). Fuso in legno
con una punta. Una coppiglia(elemento convesso, protezione mano che premeva sul perno del
punteruolo. Filo legato alla punto e muovendo archetto come violoncello si faceva il foro)
⮚ Scalpelli
⮚ Sgorbie(scalpello da intaglio)
⮚ Lesine(punteruoli)
⮚ Asce
⮚ Scuri
⮚ Cote(affilatoi)
⮚ Martello di legno
Rilievi che mostrano artigiani al lavoro(mobile)(trono Tutankhamon con zampe di leone). Strumenti in
rame(dal 1950 a.C.) e poi in bronzo(1500 a:C.) fissati su impugnature e manici in legno. Operaio al centro
sta legando un pezzo di legno in una morsa lignea infissa nel terreno per ricavare assi.
Si procedette prima per FUSIONE dei pezzi interi e poi per FORGIATURA e battitura al fine di ottenere una
lama
Carpentieri al lavoro: l’operaio in alto a sinistra sta realizzando le gambe di un sedile servendosi di una
particolare ascia/pialla
I due operai in altro destra stanno levigando un pezzo di legno servendosi di pietre levigatrici
opportunamente sagomate
Quello in basso a sinistra impiega uno scalpello battuto d un martello in legno
L’operaio in piedi scolpisce gli ornamenti di una grande cassa servendosi di un piccoli martello in legno e di
un punteruolo metallico.
Piccole asce a mano

Per il fissaggio degli elementi lignei si impiegavano incastri a tenone e mortasa o a coda di rondine.
Arch. Egizie hanno perso i colori(anche quando di pietra). I pigmenti erano naturali:
- minerali, ossidi di ferro per rosso e terre per ocra.
- vegetali=erbe, piante
- Animali: murice(porpora fenici)
MINATORE/MURATORE(da fango o pietra), strumenti:
⮚ Squadre cave
⮚ Verificatori di piombo: verificava la verticalità del muro con filo a piombo
⮚ Telaio per mattoni(adobe o pisè)
⮚ Squadra convessa
⮚ Squadra concava
⮚ Archipenzoli: misurare orizzontalità superfici
⮚ Regoli(cubito reale 45-55cm=dimensione braccio, metro è napoleonico)
⮚ Picchetti tendifilo(tiracorde)(definire perimetri)
⮚ Sega ad arco
⮚ Picchetti livellatori: stabilire se superficie fosse piana
⮚ Leva: spingere blocchi o sollevare
⮚ Ceselli e scalpelli
⮚ Mazzuoli
⮚ Rulli e Cunei
⮚ Slitte in legno: poggiavano i blocchi o
Essere un ascensore.
Durante le prime dinastie per la lavorazione dei blocchi venivano utilizzati strumenti lapidei in
DIORITE( pietra basaltica), successivamente venivano usati in bronzo e in ferro.

CAVE DI PIETRA nella valle del Nilo:

⮚ Egitto grande cava a cielo aperto


⮚ Sponda orientale cave pietra CALCAREA(media durezza, più consigliata in arch.)
- ARENARIE=alto Egitto e a cielo aperto
- DURE=es. graniti verso il mar rosso, più difficli da trovare
- CALCAREE= cave in gallerie a destra del Nilo
- Esistevano anche quarziti, dioxiti, marmi variegati, alabastri, basalti, granititi, gneiss(diorite)
- Cavare le pietre a monte del cantiere in modo da sfruttare la corrente del fiume(mai a valle)
Con la cottura delle pietre gessose(solfato di calcio biidrato) si otteneva una polvere che pura o miscelata
con argilla forniva una malta adatta ai climi secchi

LE PIETRE:

❖ ROCCE sono aggreganti di minerai che possono avere diverse origini:

- MAGMATICHE(ignee), derivate dalla solidificazione del magma(massa fluida a 700-1300°:


● Intrusive: la solidificazione è lenta in profondità e in condizioni di elevata pressione( per il peso
sovrastante). Hanno cristalli grandi e di uguali dimensioni.
Granito: ottima resistenza a compressione e a flessione, es. rosso di Assuan
Diorite: durissima, usata soprattutto per percussori capaci di intaccare il granito. Scolpire le pietre
dure
Sienite: analoga ai graniti, ma con percentuali nulle e molto basse di quarzo
● effusive: la solidificazione è rapida, in superficie e a bassa pressione. Hanno una struttura irregolare
con pochi cristalli in una massa di cristalli minutissimi:
porfirite: a compressione come i graniti
porfido rosso antico: deserto egiziano orientale( usato per la confezione dei sarcofagi
regali)
basalto: costituisce la maggior parte dei fondali marini(usato per lastricare le strade=basuli)
*quando Egitto diventa colonia romana diventa grande cava che forniva pietra(soprattutto dure) per tuta
l’epoca romana(imperiale)

- SEDIMENTARIE dovute al disfacimento di rocce preesistenti:

● Classiche incoerenti: argille, limi, sabbie, ghiaie, pietrischi, ciottoli, massi


● Classiche coerenti:
- Arenarie: sabbie cementate caratteristiche perla colorazione a strati e sfumata
- Brecce, i clasti hanno spigoli vivi come la breccia corallini ombrata d’Egitto o la grovacca
● Sedimentarie chimiche:
- Gesso: costituito da solfato di calcio che deriva dalla trasformazione di sali marini per evaporazione
- Alabastro: aggregato di origine gessosa. Alabastro cotognino egiziano(balsamari)🡪tardo antico
usato per lastre chiusure finestre

- ORGANOGENE: che derivano dalla sedimentazione di resti di organismi vegetali e animali


cementati da Sali di calcio e magnesio(es. calcare di Verona, ammoniti):

● Calcare nummulitico: le priamidi di Giza sono (struttura) con nummolities gizehenis🡪media


durezza

- METAMORFICHE: frutto della trasformazione di rocce magmatiche e sedimentarie più antiche


avvenuta nella crosta terrestre ad alta temperatura, alla pressione e in presenza di acqua, per cui
tendono a microcristallazione e a una disposizione lamellare degli elementi (scistosa)
● basanite
● Breccia verde antica: conglomerato puddingoid
● Rocce tenere🡪arenarie
Rocce dure🡪graniti/porfidi
Rocce medie🡪calcarei
Attività estrattiva🡪 le cave errano documentate da mappe che indicavano info per raggiungerle. le cave
erano interne nel territorio desertico quindi pochi riferimenti. Come si estraeva? Utilizzavano strumenti
poveri prima in rame (duttile dal 4000 a.C. essendo tenero si rompeva in fetta), bronzo(rame+stagno dal
3150 a.C.) e infine ferro( dapprima meteoritico dal 1200 a.C.).
LE CAVE
- cava a cielo aperto(quasi tutte in Egitto). Si troglie il cappellaccio(la parte alta della cava dove la
roccia è incoerente o fessurata dagli agenti atmosferici)🡪 si raggiunge gli strati integriti. La pietra
viene estratta a strati. Cave a cielo aperto anche in lessinia.
- Le cave in galleria(scavate in gallerie dentellate da tronchi per cercare e prelevare materiale da
portare in superficie.
COLTIVAZIONE DELLA CAVA:
- Conoscenza geometria necessaria per ottenere blocchi giusta misura e coltivazione razionale
- Si toglie il cappellaccio
- Si conta quanto si può ricavare da quella porzione
- Trecciata maglia blocchi
- Si comincia a scavare🡪incidere blocco nella massa di pietra nella trincea. Blocchi di diorite,
percussori o gli scalpelli per il taglio verticale
- Distacco blocco dal blocco sotto
- Taglio orizzontale🡪 LO SPACCO🡪si scava buchi lungo perimetro blocco e si inerivano dei cunei di
legno stagionato e asciutto. I cunei venivano bagnati, a quel punto il legno bagnato aumentava di
volume e determinava tensione per cui blocco di fessurava.(usato anche nelle cave di
sant’ambrogio valpolicella)
- Occorreva trasportali fino al Nilo. No uso di carri. Ma si usavano le slitte no attraverso rulli. Le slitte
erano formate da due pattini uniti a dei traversi con la tecnica del TENONE(trapezio, coda di
rondine) E DELLA MORTASA(incastro). Usarle serviva delle vere e proprie piste cosparse di limo .
slitte tirate dagli operai(no schiavi), ma contadini che nei periodi di riposo andavano nei cantieri del
re. Dietro cerno riserve, quelli con i pezzi di riserve della slitta, e quelli con acqua(per creare limo e
ridurre calore dato dallo slittamento)
- Raggiunto Nilo si imbracavano su delle imbarcazioni a fascio di papiro/giunco/legno
Costruire con la pietra fatica di estrarla e fatica di estrarla nelle dimensioni già richieste. blocco era
semilavorato
La capacità di pianificare e realizzare opere difficoltose
Obelisco più grande e monolitico(granito di Assuan, mai mosso dalla cava perché troppo pesante(pesavta
1200 tonnellate e 42 metri di altezza)
Gli SCALPELLINI finiva i blocchi a pié d’opera nel cantiere con piccoli mazzuoli e scalpelli metallici. Usavano
distanziatori e cordicelle per verificare planarità del blocco.
La costruzone venivano finiti prima diessere posati.
TEMPIO DI HATOR dendera(epoca romana) I-II sec🡪costruzione in pietra🡪l’astragalo angolare con òe forme
che avremmo potutvo vedere nella forma in terra🡪 i materiali in Egitto non condizionano le frome(il
contrario di ciò che dorvebbe succedere).
Fusto di colonna( tempio di Zoser a Sakkara ) a ROCCHI sovrapposti a sezione circolare per realizzare lac-
o2600-2650 a.C.)lonna scanalata che ricorda wuella dorcia(VIII sec nell pelopponeso). Qeuste idee arriavno
in grecia grazie ad una colonia di Nucratis
COMPLESSO FUNERARIO DI RE ZOSER A SAQQARA considerato la prima architettura dell’antichità,
complesso lavroato con blocchi sqaudrati. La tomba di Zoser e itempli del culto dle faroan(dove i sacerdoti
pregavano per il defunto). Semicolonne con fusti a fascio di giunchi sovrapposti . prototipo di colonne a
stelo di papiro con foglie aperte in pietra calcarea lavorata a rocchi o tamburi.
TEMPIO DI AMENOPHIS III a Luxor 1380 a.C. colonne a fascio di papiri con foglie chiuse, dove ce il legaccio
che uniscono le foglie(il capitello è il pennacchio fascio)
TEMPIO DI ISIDE di File(epoca tolemaica e romana) III sec. a. C.-III d.C. capitello papiriforme a foglie aperte
o capitello palmiforme
PLAMIFORME
COMPOSITO PALMIFORME
LOTIFORME
Heinrich minutuli viaggi nel tempio funerario di Ramses III a Tebe dimostra la coloritura della pietra. Le
tombe e i pilastri erano riccamente decorati e dipinti ( con la malata id gesso sulla quale è possibile
realizzare delle pitture)
MASTABA erano le tombe a pozzo, del cittadino medio e dei primi faraoni. Edificio più diffuso dopo le case.
Parallelepipedi con le facce inclinate. Esterno assomiglia alle case semplici realizzate nelle necropoli(città
dei morti). Mastabe realizzati in adobe in grandi blocchi di terra o argilla o in bocchi di pietre( traduzione in
pietra blocco in argilla). Struttura di pieni con camera e anticamera. Nella camera c’era un pozzo dove cera
la camera funeraria. Possono variare per dimensione:
- Persone normali
- Per le persone importanti: struttura in fango che ha subito il degrado che al terra cruda subisce a
queste condizione= si crea una teel( collina artificiale)
PIRAMIDI A GRADONI DI ZOSER: realizzare grande mastaba a più piani. Saqqara 2650-2600 a.C.. prima
opera realizzate interamente in pietra calcarea nummulitica( gialla), non grandi blocchi, ma piccoli
trasportabili a mano( = ai mattoni di adobe) . rivestita in pietra di tura che è più chiara
h.60- base 109x121 anche se la base doveva essere quadrata. Perché le costruzioni antiche sono frutto
dell’esperienze e di prove su prove( non conoscevano la statica ne la scienza delle costruzioni). Provavano e
miglioravano. Grande pieno di pietra con un pozzo per la tomba. Si decide si alzarlo di 2/3 gradoni e quindi
anche la base si ridimensiona. Piramide centro di un grande recinto che è una grande costruzione in pietra
con dentelli ( contrafforti che la arte stia in piedi). Astrazione geometrica degli antichi egizi di creare
disegno chiaroscurati e giocano con le ombre( le latitudini dove il sole batte). Nel recinto c’erano una serie
di magazzini per il faraone e una serie di luoghi dove pregare dove i sacerdoti dovevano celebrare i
faraoni( sono dei padiglioni geometrici, con caratteri ornamentali che in realtà sono la struttura di un
padiglione leggero realizzato con colonne di giunchi legati attraverso maschio/femmina). Tecnica di blocchi
squadrati che in Grecia diventa la grande opera isodoma che poi a Roma diventa l’opera quadrata dei
romani. Non solo pietra quadrata ma usavano anche scarti per i muri meno importanti.
1. ANTICO REGNO 2700-2190 a. C. piramide di Zoser.
1.1 Piramidi della III DINASTIA furono impiegati blocchi in pietra di piccoli dimensioni disposti a gradoni
1.2 Nelle piramidi della IV DINASTIA, con l’aumento del peso dei blocchi, l’assise( piano di posa) diventano
orizzontali perché la forza di attrito statico li tiene fermi l’uno all’altro. Inoltre sono rivestire con blocchi
calcarei più fini , con giunti perfetti e facce diagonale( anche per maggior equilibrio, perché blocchi uniti con
terra o granulometrie più fini come sabbia) all’esterno per ricorda mediante una muratura intermedi i
gradoni interni. Nucleo di pietre semilavorate e rozzamente squadrate e seguite da pietre più grandi e
squadratura più raffinate. Inoltre lastre sottili di pietra bianca di tura o granito(in basso).
1.3 Piramidi della V DINASTIA la muratura è frazionata in una serie di compartimenti inclinati di altezza
decrescente, organizzati attorno ad un nucleo troncopiramidale in rapida pendenza. L’equilibrio è dato
dalla pressone che ciascun elemento esercita sul centro dell’edificio. I piani di contatto consentono i
movimento altrimenti incontrollabili nella massa compatta della piramide. 3 Sequenze di grandi archi a due
conci (arco struttura spingente formato da due conci minimo) appoggiati uno all’altro, che doveva
proteggere camera sepolcrale, in grado di difendere dal peso della struttura sovrastante, deviava ai lati il
peso. Anche il soffitto della galleria è rinforzato da grandi travi disposti a coltello per reggere peso. (e.
piramide di Sahura ad Abu-sir)
2. MEDIO REGNO 1987-1780 a.C.
Per le priamidi si adottava un nuovo tipo di struttura= SCHELETRO PORTENTE DI DUE MURI ( sui quali si
addossano altri muri a compartimenti) in grandi blocchi di pietra su assise orizzontali a creare dei
COMPARTIMENTI di pietra squadrati, riempiti con materiali di piccolo taglio, pietrame, mattoni crudi. Il
telaio portante è costituito da due muri principali disposti lungo le diagonali ai quali si raccordano muri che
sono ortogonali ai lati esterni. Queste piramidi sono giunte a noi in pessimo stato di conservazione a cause
della spoliazione dei rivestimenti che ha causato il deperimento e il crollo dei riempimenti.
L’evoluzioni delle piramidi: Piramide a gradoni del re Snefru a Meidum rivestimento liscio applicato ma
subito crollato per inclinazione di 75° poi corretta a 52°(antico regno 2600-2650 a.C. )🡪Piramide rossa a
Dahsur attribuita la re Snefru( antico regno 2560 a.C. ) franare rivestimento ma l’inclinazione limitata a 43°,
angolo di attrito delle terre varia da 10°-40° che consente alle particelle della terra di rimanere
naturalmente in equilibrio per attrito. Terza piramide di Snefru: priamide romboidale a Dashur 2570 a.C.
che viene corretta con inclinazione ridotta 43° angolo di attrito, che arriva a circa 100m di altezza con base
quadrata.
Modellazione per l’attrito della terre:
> la sabbia sciolta ha un angolo di attrito che va da 25° a 35°
> la sabbia compatta ha un angolo che va da 35° a 45°
> argilla sabbiosa e quella grassa ha un attrito massimo di 28°-30°
Piramide di re Amon-Emahat III ( medio regno 1800°.C. Hawara)realizzata per ragioni economiche in
mattoni crudi con rivestimento in pietra calcarea, rubato per instabilità e scioglimento del rivestimento
PIRAMIDE DI CHEOPE ( piana di Giza, 2500°.C.), forma ideale della piramide. Direttamente fondata su un
banco di roccia( prassi diffusa quando possibile). Inclinazione è di 52° base quadrata 220x230 m e un h.
a50m. blocchi di pietra costituiscono 200 corsi di blocchi che pesano 2/10 tonnellate, trasportati attraverso
il Nilo. Priamide Egitto una delle sette meraviglie del mondo antico. Rivestimento in calcare bianco di tura
crollato nel 1301 per una terremoto. Secondo Erodoto servirono 20 anni e 100.000 lavoratori per
realizzarla. Ci sono 3 camere sepolcrali( alcune spesso camere civetta per distrarre i ladri). Tesoro funerario.
Grade camera preceduta da un galleria che conteneva i blocchi che scivolando andavo ad ostruire il
passaggio verso la cella. La camera ha solo una sequenza di archi a due conci ma lastroni. Esploratori
Meyer. Granito di Assuan delle pareti e del soffitto della camera funeraria. Sarcofago in granito rosso
posato prima della costruzione delle pareti perché non passava nella porta.
PIRAMIDE DI CHEFREN 2500-2465 a.C. franato il rivestimento, e sul fondo ancora una parte in opera. Sopra
bianca sotto granito di assuan perché serviva più resistente. Fondata su un basamento di roccia di 10 m .
Giovanni belzoni archeologo padovano che trovò l’ingresso della piramide nel 1818.
Priamide non sorgeva mai da sola ma attorno aveva altri elementi come tempio a valle con un corridoi che
lo collegava al tempio dei morti. Spessori dei muri imponenti, con profilo a scarpa anche se di pietra che
non en necessitava.
-STORIA ARCHITETTURA-I ROMANI
INSULA DI
Ostia antica🡪 sommersa da detriti Tevere e quindi oggi osservabili perché poca danneggiata
Insula sviluppo attorno ad un cotile quadrato interno porticato
Insule ora nascoste da palazzo rinascimentali
FORO TRAIANO
Esedre foro di traiano, piazza colonnata mercati traianei. Finiture opera testacea in pietra poco aggettante,
no intonaco ma a faccia a vista con inserti in pietra. Capacità di impiego archi come struttura di scarico dei
pesi🡪 arco sopra finestre o porta arco di scarico che doveva convogliare pesi. Usavano tegole fracte private
di risvolti dei coppi e levigate🡪 ghiere di tegole 🡪 archi che non gravavano sulla trave di pietra( che non
supportava peso) ma scaricata(peso ridotto )
BASILICA COSTANTINIANA TREVIRI IV sec. a.C.
Uguale tecnica usata a Treviri(Germania) la basilica di Treviri(oggi chiesa). Basilica pagana e imperiale=sala
del trono (nell’abside) imperatore giudice. Epoca Tardo antica costantiniana. Tutto in laterizio con fodera
calcestruzzo. Distinguere parti strutturali da quelle di tamponamento. Pilastri legate da arcate e porzioni
sottosquadro e arretrate e meno spesse(le più forate). Ben concepita e resistente. Facciata svincolata dalla
sistema trilitico(molto usato da greci). Elementi decorativi spariscono(no lesene)🡪 struttura stessa fa
bellezza edificio. Abside oggi cattedra del sacerdote(giudice interra di dio)= all’imperatore(giudice in terra)
ANFITEATRO CASTRENSE INIZI III sec. d.C.
Grandi ghiere tegole fracte definiscono parte strutturale la parte sopra appoggiano su dei piloni. La parte
sotto arco è solo tampone. Semicolonne corinzie ma tutto realizzato in mattoni cotti. Motivo ornamentale e
modulare mondo romano(mendo greco sistema trilitico) quindi c’è sistema romano(colonna-colonna-
piedritto- piedritto e trabeazione) ma con un a LUCE molto più ampia(no interasse sistema trilitico) grazie
all’uso dell’arco. Arcata teatrale o trionfale romana
MALTA DI CALCE= legante per i mattoni🡪 plasmarla secondo forme diverse
=sciogliere pietra calcarea e riconsolidarla in altre forme
Materia🡪 documenti che descrivono come era composta🡪 contratto edilizio del 106 a.C.(Pozzuoli)
Calce(calx)+arena(sabbia)-> non inventata da romani(civiltà minoica e greca(magna Grecia))
Come si ottiene?
Calce si ottiene cuocendo e disidratando(altissime cotture) una pietra calcarea(scarti lavorazione a blocchi o
senza definirli)(calce viva a zolle), idratando quest’ultima con acqua(reazione chimica=aumento
temperatura amalgama e scioglimento zolla calce viva) ( ossia Spegnendola), si ottiene la calce spenta, che
con l’aggiunta di aggreganti( es. pozzolana, sabbia, cocciopesto) e mediante il processo di cristallizzazione
del carbonato di calcio🡪CALCARE ARTIFICIALE
!Quindi: calce disidratata +acqua=calce spenta!
● Sabbia(standard)
● Pozzolana: malte molto resistenti(calcestruzzo) grandi capacità idrauliche
● Cocciopesto(polvere di mattone assieme a sabbia🡪 capacità idrauliche per resistere umidità. Uguali
performance con solo pozzolana più avanti)
Cotte a 1000° 🡪 calcinazione di carbonato di calcio che costituisce la pietra calcarea(scarti)__ diventa ossido
di calcio(calce viva) e anidride carbonica(che se ne va).
Si alleggerisce, quindi più facile da trasportare in cantiere dove vengono idratare🡪 calce spenta(idrossido di
calcio)
Reazione chimica si raggiunge 160° preparazione con attenzione e fatica fisica, zappa spaccava calce viva
per facilitare. Se l’acqua supera 70-80% in cui ossido di calcio viene spento e si ottiene grassello e l’idratato
di calce=latte di calce(stesa a pennello utilizzata per disinfettare elementi prima di ricolorare).
Diverse calci:
⮚ Calce aerea= asciugare(cristallizzazione) in presenza di aria(muro asciutto)
- Calci grasse🡪 cottura e spegnimento del calcare puro contente 0.1-1% di argilla
- Calci magre🡪2-8% di argilla
⮚ Calce idraulica=asciugare(cristallizzazione) anche in presenza di acqua o umidità🡪 resistono
meglio(muri presenza umidità). Percentuali di argilla superiori all’8%

Dovuto dall’utilizzo di diversi calcarei


NB se calcarei superano 20% di argilla non sono più utilizzabili per la calce. A 35% la roccia diventa tenera e
friabile. 50% marna calcare, che può diventare marna argillosa quando calcare si riduce meno di 30%
FORNACI da calcari
Con focolare alla base ossia a fiamma alta🡪 descritta da Catone nel de agricoltura 1660 a.C.. le pietre
venivano impilate come una pseudo volta(falsa cupola) il cui sottostante vano era la camera di
combustione(interna alla camera di carico non divisa come nella fornace dei mattoni)
Combustibile = a quello delle fornaci da mattoni che doveva essere rapidamente infiammabile🡪 materiale
molto secco e piccole dimensioni(pigne, noccioli, ramoscelli,…)
Camino sigillato con la malta di argilla🡪 calore e fumi uscivano dalla sommità
Sfruttare inerzia termica dato dal fatto che fosse interrata.
Fornace mista(quella per calce nella parte inferiore(più calore) e quella per i laterizi nella parte
superiore(meno calda)).-->fornaci in Tunisia
Marra=strumento per spaccare zolle di calce.
PREPARAZIONE:
-la calce spenta veniva trasportata in una fossa di spegnimento mediante anfore o secchi mettallici
-disposta la sabbia in forma di cratere e la calce al centro si mescolava eliminando i grumi
-finita veniva disposta in un trogolo per essere utilizzata
Immagine ppt: resti trovati scavi di Pompei🡪prima dell’eruzione la città c’erano molti cantieri e quindi si
sono trovate anfore pieni di calce spenta e marre.(materiali per edilizia)
De architectura Vitruvio indicazione su come fare la malta, le percentuali di aggregati(sabbia di cava, di
fiume, di fiume con cocci di tegole(più poroso, fa uscire umidità), pozzolana)🡪 malte con differenti
caratteristiche.
Pozzolana=supermalta=solidità e asciugatura in acqua=ideale per opere marine-->Vitruvio era avanti.
Necessitava di minor quantità minori rispetto alla sabbia normale per confezione della malta molto più
resistente alla compressione ma anche alla trazione oltre al comportamento idraulico
Pozzolana=pietra vulcanica trovata in età repubblicana a Pozzuoli(pendici Vesuvio)
Harena fossica=deposito vulcanico abbondante nell’Italia centrale
OPUS CEMENTICIUM
Tecnica romana del calcestruzzo che permette di ricavare nuclei all’interno di paramenti all’interno di opere
diverse(es. opera quadrata)
Opere di pietra che fa da stampo/cassero riempito di tanti strati di calcestruzzo. Tecnica del pise ma con
materiali più duraturi🡪 casseri a perdere che rimangono nella parete8non tolti come quelli di legno).
Diatoni(spine) che legano con il calcestruzzo nel quale vengono messo i cementa(scarto utile per realizzare
strutture solide). Cementa legati dal calcestruzzo in pozzolana. Le parti fondali in calcestruzzo ma usati
casseri lignei mobili.
Vitruvio ne fa cenno(opera prima del I sec avanti cristo), ma procedure non performanti. Opera cementizia
perfezionata ma non inventata di romani perché inventata dai greci(pietra e calcestruzzo, esempio
fallimentare). I romani di età repubblicana prendono pietre porose del Lazio che bevono rapidamente
acqua del calcestruzzo inserito nel cassero🡪indebolimento del calcestruzzo 🡪snerva(no asciugatura lenta e
graduata ma necessaria. I periti badavano all’età della struttura diminuendo il valore di 1/80 per ogni anno
trascorso dall’esecuzione🡪la loro durata media non poteva superare gli 80 anni.
La malta romanda di grande qualità dimostra una perfetta aderenza con il pietrisco. I manufatti giunti a noi
sono i meglio costruiti. Le case di Pompei furono costruite co cortine murarie realizzate spesso con malta di
calce di cattiva qualità, con elevata quantità di argilla e materie terrose🡪 vulnerabili all’umidità e alle
infiltrazioni d’acqua.
!Tecnica calcestruzzo si perfeziona nel tempo!
Incendio di Roma del 64 d.C. di nefrone(anche se era scoppiato da solo nell’area circo massimo, ma ha
coinvolto tanta città perché realizzata con materiali infiammabili)🡪occasione per ricostruire città dalle
macerie(utilizzare materiali non distrutti)
DOMUS TIBERIANA PALATINO oggetto recenti restauri, fondamenta in calcestruzzo🡪elementi su più piani.
Caratteristiche opus cementicium:
- Plasmarla come pietra fluida(archi) quando si consolida diventa n vero e proprio monolite
resistente
- Via appia antica, mausoleo(piramide)🡪sovrapposizione di strato su strato
- Diatoni elementi in pieta che legavano paramento al nucleo
Mausoleo di Cecilia Metella(Roma età augustea) privato porzioni travertino.
POMPEI TERME DEL FORO(CALIDARIUM)
Calcestruzzo molto usato nelle terme perché resistente all’umidità e all’acqua. Calcestruzzo forma una
struttura voltata.
Potenzialità materiale che nel tempo aumentano🡪non più solo 80 anni di vita ma la resistenza si estende
anche all’infinito
Terme di caracalla costruita in 5 anni(velocità esecutiva dell’opera cementizia)
PANTHEON costruito in 7 anni
Armare costruzioni attraverso uso di archi, strutture di scarico che trasportano a terra grandi pesi.
Flessibilità plastica del calcestruzzo usato per le grandi cupole, molto più ampie ed economiche🡪domus
aurea di Nerone (dopo 64)sala ottagona ( volta astrologica rivestita di marmi pregiati, rivestimento ligneo
che doveva ruotare)che parte da un imposta ottagonale e assume un profilo circolare rimarcato dall’oculo
sommitale.
Tempio di mercurio a baia(golfo di napoli
Estradosso e intradosso dove i romani non caricano mai le cupole sul punto critico al cervello per evitare
sfondamento. Profilo sesto meno indicato per essere caricato.
oculo=occhio di cielo
Mantegna finta Castel san Giorgio qua a Mantova.
PANTHEON 118-128 d.C.
La precedente struttura di età augustea eretta da Agrippa(ricordata nel fregio)(dissimulata abito piazza in
cui si trova piazza)
Pronao:
- di colonato marmo antico Egitto che eregge la trabeazione e il soffitto interno in cassettoni in
bronzo)(originale antico edificio)
- pronao tradizionale greco-italiche
- lascai spazio all’aula circolare innovativa. Costruzione nuova e inaspettata. Sala diametro 44m(s.
Pietro e s. Maria del fiore e andata distrutto da un incendio. Il volume cilindrico della sala non
doveva essere visibile dall’esterno, ma restare inglobato nelle strutture.
- Cilindro tutto pieno ha una conformazione articolata. Parte resistenti grandi otto pilastri
inframezzati da nicchie quadrangolari o absidate scavano parete muraria che raggiunge 6m di
spessore tutta realizzata in calcestruzzo dal basamento sino all’oculo.
- Capacità di costruzione. Calcestruzzo varia nelle quote. Spessore va ad assottigliarsi ma mano che si
avvicina alla sommità della cupola per non appesantirla. Materiale si alleggerisce perché gli
aggregati della malta sono differenziati : in basso travertino e tufo; laterizio e tufo; in altro tufo e
pomice.
- Uso cassettoni alleggeriscono🡪 grandi lastre che coprono periboli tempi greco classici in questo
caso cassettone utilizzato nell’intradosso cupola la quale non parte dal muro sommitale con
un’imposta , ma la imposta coincide con cornice alta tamburo🡪 pesantemente infiascatati, cerchiata
da struttura attorno per essere più stabile e resistere spinte. Struttura monolitica(no spinte
orizzontali) ma ha peso che insiste sul tamburo. Strutture si potevano fessurarli. Maglia di
nervature/meridiani irrigidire la struttura scheletro. Le decorazioni a stucco e a rosette metalliche
della volta è andata perduta. I cassettoni ornavano la volta, alleggerivano la struttura, senza
menomarne la resistenza grazie all’intreccio di nervature e archi di armatura. Vibrazioen
illuministica che rende dinamica la superficie
- Parte di rinfianco maggior spessore
- Le crustae marmoree che ricoprono calcestruzzo interne al pantheon opere rinascimentali
- Porfidi di basse lesene e pannelli più piccole nel tamburo interno
- Pavimento opus sectile, porfidi rosso, graniti e marmi venati gialli e bianchi.
TUTTE LE OPUS:
⮚ Opus latericium
⮚ Opus testaceum
⮚ Opus cementicium nucleo portante
⮚ Opus mixtum: abbinata di opere(opus) diverse, vengono di solito impiegati pietre e mattoni.
Solitamente ai normali paramenti di rivestimento aggiungevamo angoli e fasce in laterizio, cosi da
cerare riquadri in opus incertum, vittatum, reticulatum e combinazioni più complesse.
es. porta di Ercolano a Pompei
es. villa di Tiberio a carpi: opera testacea alternata con fasce di opera reticolata
⮚ Opus incertum: costituito da scapoli(ciottoli, pietra meno lavorata) in pietra di forma irregolare e
poligonale, fu il più antico rivestimento dell’opus cementicium sin dalle sue prime applicazione in
tarda età repubblicana. Rimase sino al II sec. d.C.
Es. tempio della fortuna virile a Preaneste costruzione a più livelli, da opera incerta ma profilata e
squadrata sugli angoli, perché limite di quest’opera era non riuscire a fare angoli
⮚ Opus spicatum: laterizi disposti a spina di pesce(45°)🡪 normali pavimenti o tamponamenti delle
pareti(parti di chiusura porte o finestre o interassi)🡪 tecnica copiata da Brunelleschi in S. Maria del
fiore inizio 1500
⮚ Opus quasi reticulatum: in mezzo tra opera incerta e opera reticolata. “reticolato incerto” Vitruvio. I
blocchi di pietra non casuali ma hanno piani di posa secondo andamento 45° ma sostituita da o
opera reticolata. Es. Pompei. Negli angoli opera veniva profilata perché anche qui c’era il problema
degli angoli. Furono utilizzate inizialmente alle spalle laterizio con profili a denti di sega per seguire
l’inclinazione dei piani di posa di scapoli o cubilia. Linee continue di fessurazione. Incastro tra i due
paramenti🡪 linee di fessurazione che creano facilmente crepe
⮚ Opus reticulatum: soppiantò l’opus incertum e quasi reticulatum siano all’Impero di Adriano(117-
138d.C.) cubilia(tufo, pietra lavica, selce, calcare)(blocchetti di pietra conformati secondo tronco di
piramide disposti inclinati uno sopra l’atro di 45°. Coloriture diverse, che creavano motivo
ornamentale, paramenti sottilissime rispetto spessore calcestruzzo che ce dietro. Vitruvio critica
questa opera perché allineamento se murature erano sottili si creavano fessurazioni a
45°(antiestetiche).
Es. tempio di Giove a Cuma i sec. d.C.
⮚ Opus reticulatum-opus mixtum: effetti decorativi dovuto all’impiego di materiali diversi e
probabilmente non veniva intonacato. Buchi triangolari=appoggi ponteggi
⮚ Opus listatum(vittatum): impiegava corsi orizzontali di medesima altezza, costituiti da
tufelli(blocchetti in pietra le cui dimensioni variavano da h= 10-12 cm e lunghezza=10-20 cm. I corsi
di malta divennero sempre più sottili e spesso stilati.
Es. Pompei
Es. acquedotto di Metz a Jouy-aux-arches fine del I sec. d.C.🡪 lacuna del paramento e mesa a nudo
del nucleo cementizio in un muro
Es. la più celebre opera in opus vittaum è il vallo di adriano in Inghilterra 128d.C.
⮚ Opus craticium: era impiegato per realizzare specialmente tramezzi interni e porszion in aggetto .
costituito da una struttura lignea riempita da scapoli. Possedeva lo svantaggio di infiammarsi
facilmente, di fessurarsi in corrispondenza di montante e traversi, di deformarsi per flessione del
solaio. Vitruvio lo sconsigliava, optando per tramezze in mattoni cotti. La struttura era spesso
disposta su uno zoccolo in muratura o su una tavola lignea. Talvolta era dotata di diagonali lignei di
rinforzo. Es. Opera leggera a graticcio su di un supporto al primo piano di una casa su via
dell’abbondanza a Pompei. L’ubicazione ai piani alti era dettata da ragioni:
- di portanza
- leggerezza(spessore di soli 20 cm)
- difesa e migliore conservazione da umidità e urti.
Es. case di Ercolano
⮚ opus signinum: PAVIMENTI: composto da malte di calce, cocciopesto e piccoli frammenti di pietra.
Poteva essere disposto al piano terreno ma anche ai piani superiori su di uno strato di malta a sua
volta poggiato su un tavolato.
⮚ Opus musivum o tessellatum: PAVIMENTI: policromo e a disegni vegetale e animale. Le tessere
potevano essere lapidee, in pasta vitrea a anche con foglia d’oro.
⮚ Opus vermiculatum: PAVIMENTI: forma di mosaico costituito da tessere piccolissime(2-8mm)
impiegato per soggetti figurati
TEMPIO DELLA FORTUNA VIRILE
Seconda metà del II sec. d.C. Roma, foro boario
Potrebbe trattarsi del più antico tempio ionico pseudodiptero giunto a noi:
podio in calcestruzzo
colonne in travertino
pareti in tufo rivestite in stucco
assimilabile per impostazione al tempio è la maison caree a nimes( Hubert rurobert 1783), tempio
pseudodiptero corinzio su alto podio che è stato costruito in pietra viva
TEMPIO DI VESTA(tivoli)
Prima metà del I sec. d.C. Roma boario
Si rifà alle tholoi greche , i capitelli corinzio sono confrontabili con quelli del tempio di Zeus ad Atene.
- Costituito da un podio e da una cella in calcestruzzo rivestita da blocchi di travertino.
- Anche la calotta emisferica è in opus cementicium.
- Colonne, trabeazione e incorniciature delle aperture sono in travertino
- Capitelli corinzi reggono una trabeazione ionica con bucrani(teschio di bue) che reggono festoni
vegetali(motivo ellenistico ripreso in età augustea
Opere più popolari e rappresentative sin dal rinascimento🡪 ricostruzione grafica di Andrea palladio, inoltre
ad essere imitato da architetti britannici come William Kent e John soane
TEMPIO DELLA FORTUNA PRIMIGENIA
Preneste, oggi palestrina
Fine del II sec. d.C.
- Sette terrazzamenti
- Scale
- Rampe
- Teatro con doppio porticato semicircolare
- Sommità un tempietto circolare
- Portico colonato esedre a definire il fonte del piano con botteghe
TEATRO DI MARCELLO
Eretto da cesare ma dedicati da Augusto alla memoria del nipote, Roma 13-11 d.C.
ANFITEATRO FLAVIO(COLOSSEO)
Costruito da vespasiano a Roma 75-78 d.C.
- 80 aperture ad arco a tutto sesto su tre registri
- Calcestruzzo e opus quadratum
- La denominazione di Colosseo si diffonde nel VIII sec. d.C. venerabile Beda in relazione al Colosseo
di Nerone che sorgeva vicino. L’anfiteatro è sorto nel bacino lacustre della domus aurea su
imponenti fondazioni a platea in calcestruzzo.
- Poteva accogliere da 50.000 a 75.00 spettatori, mediante 76 ingressi numerati(come arena di
Verona)
- Nei locali sotterranei erano gabbie su montacarichi, che potevano essere sollevate sino a livello
dell’arena
- L’Ultimo livello ospitava le antenne lignee necessarie alla manovra del velario(copriva colosseo)
- A manovrare le cime e le vele erano marinai militari della flotta di Miseno
- Dopo secoli di spoliazione, il Colosseo è restaurato nel 1823 dall’architetto Giuseppe Valadier
- Sorge in fondo alla via sacra
VIA SACRA/ FORO ROMANO
- Monte sacro dell’”acropoli” era il campidoglio= tempio dedicato triade capitolina
- Cuore Roma(centro storico) Roma repubblicana
- Comune municipio Roma che sorge sul tabularium(teneva le tavole del catasto di Roma, ufficio
tecnico)
- Tempio concordia
- Tempio vespasiano
- Tempio di saturno🡪basamento cassetta di sicurezza(sede del tesoro aureo)(conservato)
- Basilica julia e Basilica emilia= uffici pubblici(tribunali), luoghi in cui la legge lavorava(atti notarili) e
processi
- Curia=senato(bouleoterium in grecia), unico edificio che ha conservato la sua struttura
- Arco settimo Severio è il primo ad avere le colonne libere anziché incassate
- Arco di Tito costruito in contemporanei del Colosseo(proventi del sacco di Gerusalemme)(in pietra)
- Arco di augusto accanto al tempio del divo giulio(cesare) accanto tempio dei castori
- Arco di Costantino 313-315 d.C. il più grande eretto per celebrare la vittoria su Massenzio al ponte
Milvio
- Basilica Costantino/Massenzio
- Chiesa ara cieli
Il 6 d.C.: fu consacrata il tempio dei castori, ricostruito pe volontà di augusto. Si tratta di un edificio
fondamentale per l’ordine corinzio, in quanto vi fu definita per la prima volta la tipica trabeazione con
architrave riccamente lavorato, fregio semplice, dentelli molto evidenti sostenuta da una cornice ad ovoli e
dardi. Sono sopravvissuto solo tre colonne, con capitelli formati in due blocchi di marmo di carrara. Nel foro
romano augusto ricostruì in marmo anche il tempio della concordia.
1mm all’anno= 2m due millenni terreno cresciuto e interrato strutture
PALATINO porzione munita di stadio = ampliamento antica domus augustana. Costruito dall’architetto
Rabirio accanto al foro romani per Domiziano. Per tre secoli fu residenza degli imperatori romani
FORI IMPERIALI
- Foro cesare tangente foro romano- cesare(dittatore) precede augusto(primo imperatore) 🡪tempio
di venere generatrice. Decori raffinati delle maestranze greche che giungono a Roma. Fregio
corinzio. Cesare non ne costruì uno ex novo, ma restautò la basilia aemilia e la basilica julia
- Foro augusto ortogonalmente su quello di cesare🡪 tempio di Marte ultore( vendicatore per la
vittoria di filippini nel 42 nella quale morirono bruto e cassio). Uso di esedre che dilatano asse
longitudinale che supera colonnato parallelo. Colonnato da cornice tempio principale. Le absidi
anticipano quelle del foro traiano. I colonnati laterali reggevano antico fregiato da cariatidi mutuate
dall’Eretteo. Ricca decorazione scultore di età augustea(ara pacis) era frutto del lavoro di artisti
greci.
- Foro vespasiano/della pace-proventi assedio Gerusalemme 70 d.C.--> tempio della pace(guerra
romani in Terrasanta). 71-79 d.C. eretto da vespasiano per commemorare la conquista di
Gerusalemme. Il foro era un giardino fiancheggiato da gallerie con trofei di guerra(arca
dell’alleanza. Il tempio della pace era invece affiancato da due biblioteche
- Foro di Nerva iniziato da Domiziano che regnò tre 81-96 d.C. e finito da nerva nel 97d.C.
Caratteristiche le colonne isolate con le trabeazioni risvoltate
- Foro di traiano architetto Apollodoro di damasco 110-113 d.C. l’ingresso verso il foro di augusto,
era costituto da imponente arco trionfale. Nella piazza, oltre all’arco trionfale era il monumento
queste colossale di traiano. Una doppia di absidi fregiava le galleria del foro e prolungava l’asse
trasversale della grande piazza sulla quale, ad ovest, si affiancava della basilica ulpia, la più grande
di Roma, eretta col bottino della guerra contro i daci. Verso ovest, oltre alla basilica, sorgevano la
colonna traiana, le due biblioteche e a nord si scorgeva la mole dei mercati traianei. I resti del
colonnato di una biblioteca con la colonna traiana sullo sfondo. Al di là di essa il tempio del divo
traiano.
Colonna traiana
Foto=ampliamento del foto romano=piazze porticate di diverse forme e dimensioni dominato da un tempio
ed edifici pubblici
INTONACI
Primi rivestimenti latini vennero eseguiti da sottili strati di intonaco di colore bianco mischiati con polvere di
calcare, imitanti marmi o pietre. Progressivamente gli strati divennero sempre più spessi al di nascondere
sempre meglio le irregolarità dei materiali di aggrappo per consentire l’incisione di giunti fittizi che
imitassero l’opus quadratum. Vitruvio raccomandava che la malta venisse ben rimestata per evitare la
permanenza di calcinaroli(nuclei di calce viva), che assorbendo umanità dopo la posa, sarebbero aumentati
di volume rompendo localmente l’intonaco. Se la cazzuola restava pulita la malta era magra e secca,
mentre se la cazzuola restava incollata era grassa e men macerata, pronta per l’impiego
Si dividevano in:
- Opus tectorium(arenatum): sabbia a varia granulometria e calce spenta in proporzioni variabili a
seconda degli strati e della decorazione( costituiva gli strati di rinzaffo e/o arricciatura)
- Opus albarium: lo strato superiore quello bianco8album) sul quale si eseguiva la decorazione
pittorica
- Opus marmoratum: era un composto di calce spenta e polvere di marmo ricavata dalla finissima
triturazione dei residui di lavorazione o di pietre cavate appositamente
Rivestimento ideale per Vitruvio ben 7 strati:
⮚ 1 Rinzaffo
⮚ 3 strati di opus tectorium o arenatum cioè l’arriccio
⮚ 3 strati di opus marmoratum o albarium cioè la finitura
Plinio ne raccomandava solo 5
⮚ 3 di malta e sabbia
⮚ 2 di malta e marmo
Ma generalmente ne venivano stasi solamente 3 a spessore e granulometria decrescente verso l ‘esterno. Il
rinzaffo andava lavorato a cazzuola; l’arriccio e la finitura a frattazzo; per essere poi spesso lucidato
PITTURA
Due tecniche:
Affresco: applicando il colore sull’intonaco ancora umido(intonachino sottilissimo che copriva intonaco
precedente asciutto= opus albarium )🡪 pigmenti macinati da minerali o essenze vegetali miscelati con acqua
o colle. Colore penetrava nell’intonachino e asciugando veniva catturato e reso indelebile. Frescante
doveva realizzare affresco prima che si asciugasse intonachino🡪procedere per parti dall’alto verso il basso,
ragionando per giornate. I bordi delle giornate dei lavori dell’affresco andavano dissimulate.
- A secco: a intonaco asciutto con pigmenti miscelati a colle di origine animale(albume) o
vegetale(gomma arabica)
I disegni geometrici preliminari venivano tracciati a stilo, a carboncino o a pennello( venivano tracciati a
corda, a riga, o a compasso). Si vedevano in trasparenza.
Tecnica particolare era quella dell’encausto che prendeva l’impiego di colori disciolti nella cera liquida calda
. Per proteggere o rendere brillanti i colori e che superfici poteva essere applicata cera, olio e sego.
Le squadre dei decoratori erano formate da:
Dealbator=imbiancava le pareti per la stesura del colore
Pictor= pittore decoratore che poteva essere:
- Parietarius: specializzato in squadrature
- Imaginarius: figurativo(corpo)
I pigmenti erano prevalentemente minerali, ma non mancavano quelli vegetali e animali. I dipinti romani
erano molto realisti(greci sono astrazioni figura umana)
STUCCO
Con questo termine venivano indicate le decorazioni a rilievo eseguite con malta. La definizione non risiede
tanto nella composizione del materiale(base gessosa, con polvere di marmo e colle animali) ma nel tipo di
decorazione realizzata: sagome, stampi e spatole.
Es. terme del foro di Pompei calidarium
Le colonne si trasformano perché colonne in terracotta e non in pietra imitare materia nobile su una
struttura ricca( laterizio)= Palladio. Per scanalature usavano mattoni a pentagono. Oppur si faceva contorno
in laterizio/ciottoli e dentro malta.
Pompei fatta di malta e mattoni quindi si degrada più in fretta
DOMUS AUREA 64-68 d.C. costruita per Nerone dagli architetti severo e celere. Circondata da un parco con
un lago artificiale al quale si accedeva dal foro romano mediante un vestibolo colonnato dominato dalla
statua colossale dell’imperatore h.36m
PITTURA GROTTESCA= ritrovata nelle grotte camere ipogee della domus aurea(interrata) ritrovata fine
‘400(rinascimento). Figurine immaginarie e fantastiche
CRUSTAE MARMOREE
Lastre che venivano generalmente fissate un la sola malta, mentre se erano spesse veni ano fissate con
delle graffe metalliche.
LASTRICATURE: imbrecciato realizzato con piccoli ciottoli colorati. La pavimentazione delle aree pubbliche
riservate al solo transito pedonale erano realizzate con grandi lastre di pietra poggiate direttamente sul
terreno o, preferibilmente, su un sottofondo di sabbia e ghiaia.
La pavimentazione delle aree pubbliche e private riservate al solo transito pedonale erano realizzate con il
cosiddetto opus sectile, ossia una sorta di mosaico a lastre di pietra clorata.
Strada in basoli: scavo di una trincea riempita di materiali
- La massicciata stradale era costituita da:
un primo strato di ciottoli e schegge di pietra(pietrisco di granulometria decrescente)
un secondo di ghiaia
un terzo in sabbia e pietrisco sul quale era posato il pesante lastricato(basalto=manto d’usura)(basolo;
scolpiti in opera in modo da incastrarsi, disposti a dorso d’asino)🡪 primi marciapiedi=cordoli
grandi volte ribassate che scaricavano peso sul terreno e compresse nella trincea e non si sconnettevano
via di Pompei con le prime strisce pedonali.

RINASCIMENTO MODERNO: DONATO BRAMANTE


10.11.2021
Rinascimento(prendere ciò che ce di buon nell’antico🡪 ornamenti e principi architettonici e cercare
di avvicinarsi a quei modelli) moderno/maturo🡪 fenomeno artistico lungo che occupa seconda
frazione della seconda metà 400 e inizio 500
Bramante donato 1444-1514(giovane di leon battista Alberti)🡪 le vite di Vasari
Nasce in una frazione di Urbino:
URBINO
- palazzo ducale Federico Montefeltro che si rinnova, rappresenta primo esempio di palazzo
rinascimentale(grande cortile d’onore e porticato🡪elemento attorno al quale si sviluppa
tutto l’edificio) secondo nuovi criteri), Fermignano🡪 arrivano due architetti: luciano Laurana
anni 60 400 nomina di architetto ducale, con sovraintendenti e conoscenze; e Francesco de
Giorgio martini🡪protagonisti del cantieri di Federico Montefeltro. Anche bramante ha
avuto un apprendistato ad Urbino). Ad Urbino sono attivi pittori=Piero della Francesca🡪
teorico della prospettiva(trattato sula, prospettiva de prospectiva pingenti, messa appunto
regole che Brunelleschi ci era arrivato con la camera ottica). Prospettiva dominante nella
pittura= diventa uj progetto vero e proprio (Melozzo da Forlì(conosciuto da bramante:
nomina di bibliotecario a palatina); luca Signorelli; perugino( cappella sistina chei vai a san
Pietro)
- flagellazione di Piero della Francesca(a cui si aggrega giovane bramante)🡪 Urbino, esempio
di costruzione prospettica nel palazzo di erode o palazzo di pilato. Colonne rudentate e
trabeate. A destra immagine di città ideali(simbolo unione tra antico e moderno)( tre
tavole lignee)
- cosa fa nel palazzo Urbino: collaborato alla costruzione e invenzione della
pannellatura(tarsie lignei, panelli sul quale vengono creati degli intagli e inseriti dei tasselli
di legno di diverse tonalità) dell’armadio a muro dello studiolo( strumenti delle sue attività
e i libri, strumenti( arte del quadriglio), armatura, molto costosa) di Federico Montefeltro
1473-76. Dipinti nello studiolo🡪 ritratti di uomini illustri che dovevano ispirarli( da antichi
classici sino ai filosofi dell’era cristiana( alcuni sono finiti al Louvre)( Federico e Guidobaldo
Montefeltro che leggono libro e armatura🡪 dipinto ritratto di profilo naso)(sfondi
diventano rappresentativi e personaggi vengono contestualizzati dentro architetture)
- in questo periodo della storia esistono le equipe( non si nota la differenza tra i lavori)
- da Urbino si sposta per far carriera altrove perché ad Urbino molti archit.--> va in
Lombardia dove i principi erano legati a schemi feudali(tardo medievale)🡪 tramnne
marchese di Mantova( che aveva già chiamato artisti da Firenze per svecchiare Mantova).
Ludovico II educato da un pedagogo Vittorino da feltro(umanista che ha istituito una scuola
privata)(dove ha studiato anche Federico di Montefeltro). 1477 si ferma a Mantova. Era in
corso cantiere s. Andrea( quasi concluso, 1480 finita facciata) e s. Sebastiano ( Alberti). S.
Andrea rimarrà colpito bramante🡪 ordine gigante lesene( trona nel s. Pietro progetto da
bramante) e campate interne.
BERGAMO
- Passaggio a Milano passando per Bergamo, dove gli viene commissionato di affrescare la
facciata del palazzo podestà🡪 affresco con i filosofi dell’antichità( Eraclito e Democrito
portato a Milano)( ripresa pensieri che dovevano guidare contemporanei). Globo terreste🡪
sfera. Sullo sfondo ci sono bassorilievi dell’antico(tombe dei latini sulle vie consolari).
- A Bergamo cantiere cappella colleoni( Bartolomeo colleoni)🡪 maestranza giovani Antonio
Amedeo, esecutore( attiva nei cantieri di Bramante🡪 no distinzione tra i due). Edificio
pianta centrale in realtà è tipicamente tardo gotica
MILANO
- A Milano 🡪 castello sforzesco e torre del filarete( arrivato da Firenze che opera a Milano)🡪
gli viene commissionata la torre che oggi è un falso perché è esatta distrutta da
un’esplosione🡪 ricostruzione attuale frutto di luca Beltrami 1893-1911🡪 si ispirarla ad un
affresco.( non capito se di bramante)
- Filarete arriva a Milano su richiesta degli Sforza🡪 scrive un trattato Sforzinda( città ideale
degli sforza). Progetta una città inscritta in una stella ( esempio Palmanova🡪 geometria
perfette ricerca militare(porte nelle parti concave) e estetica). Strade coinvolgevano al
centro come foro romano, con una serie di edifici( uno viene fatto🡪 grande ospedale di
Milano). Corso d’acqua= città che rimane sulla carta.
- Filarete ci documenta un’architettura della Milano sforzesca🡪 michelozzo di
bartolomeo( palazzo medici). 1455-59 viene commissionata il banco mediceo( banchiere
pigello portinari). Troviamo bugnato sotto, cassaforte finestra primo piano, accessi
secondari a tutto sesto, acceso principale con portale all’antica trabeato, grande fascia
marcapiano con fregio e festoni che scendono da dei tondi, ma nel registro superiore de
accettare gusti milanesi🡪 sceglie bifore di gusto tardo gotico con archi polilobati acuti(quasi
fiammeggiante)🡪 di questo edificio resta solo il portale( amorini che sostengono oculo,
figure di guerrieri e dame degli schemi medievali)( dopo metà ottocento la città è andata
distrutta) che si torva nel castello sforzesco a Milano.
- Filarete: ca granda 1465-81(ospedale di Milano) oggi università. Accoglienza di malati e
poveri- costituito da 4 chiostri porticati+4 chiostri definiti da bracci che erano corsie a
crociera dove al centro c’era il medico che guardava tutte e 4 le corsie( lunga manica dove
c’erano i letti dei malati)degli ospedale. Ospedale rinnovato come ospedale s. Matteo pavia
e ospedale … cortile rettangolare dove è posto un tempio a pianta centrale dominata da
una cupola( molto diffusa)= una chiesa.
- a Milano molto usato terracotta a stampo nell’architettura

- Cappella portinari🡪 una tomba monumentale commissionato per michelozzo e filarete.


Volume che aggetta dalla chiesa con dei pinnacoli. Cappella di per se tardo gotica ma il
lessico utilizzato è più classicheggiante ( arco a tuto sesto). Usato un tiburio ( solido
poligonale sfaccettato marcato da lesene) che racchiude cupola a mezza sfera( sagrestia
vecchi e cappella pazzi a Firenze da Brunelleschi). All’interno elementi brunelleschiani
paraste piena di decori che non hanno nulla a che fare con l’antico. Al centro tomba di
pigello tardo gotica. Le chiesa fanno fatica a modernizzarsi. Cupola a creste vele con
squame di pesce dipinta che a Firenze erano tegole.
- Milano torre castello sforzesco - torre di bona Savoia( progetta da Ludovico II di Mantova,
che filarete ricorda come grande fabbricatore, il quale ha diretto progetto albertiani
insieme a luca fancelli
- Stretto legame politico tra sforza e Gonzaga(camera picta)
- Ludovico II ha realizzato palazzo a Mantova palazzo gonzaghesco di Revere🡪rivisitazione
del concetto del palazzo moderno. Grande palazzo con ordine geometrico e aperture già
trabeate. Due finte torri. Cortile d’onore porticato con logge binate( incompiuto)
- Cenacolo utilizza una tecnica da cavalletto per un affresco🡪 processo di carbonizzazione del
pigmento🡪 colori stesi a secco🡪distaccamento🡪 famoso per la prospettiva. Leonardo
concepisce questa città su due livelli.( Leonardo lascia bozzetto monumento equestre)
- Bramante a Milano: dopo Bergamo e lascia un’opera grafica, incisione stampata (1481) da
Bernardino Prevederi. Disegni di donato(firma nell’obelisco). Costruzione=manifesto
d’architettura, una sorta di tempio in rovina. Volta a bitta cassettonata che precede il
catino
- Ciclo di uomini d’arme 1486-87 oggi si trovano a pinacoteca di Brera🡪 atteggiati come
cesare. Da osservare le nicchie dove le statue sono inserite: capitelli, palmette su fondo
giallo.
- A Milano viene chiamata nel cantiere del duomo di Milano🡪 volta iscritta nel tiburio, un
arco romano tendente al pieno centro. Opinione di Bramante sul duomo di Milano.
- Passaggio di due tecnici Francesco di Giorgio martini e di luca fancelli(responsabile
fabbriche albertiane di Ludovico Gonzaga). Gian giacomo dolcebuono<< fabbrica sanza
misura e sanza ossa>>
- Bramante realizza a Milano s. Maria presso s. satiro 1476-86🡪 immagine miracoloso della
vergine molto vicina al duomo ma su un lotto molto piccolo, stretto tra due strade. Croce
latina più schiacciata. Più larga che lunga costituita da tre navate caratterizzate in un
braccio di transetto. Completata da una sagrestia ottagonale e il tempietto absidato più
antico. L’abside è dipinta perché dietro all’altare vi è 1m ma ci sono lesene a
bassorilievo(uso dello schiacciato), con volta a botte cassettata dipinta(incisione). Pala di
Brera (Federico di Montefeltro inginocchiato ai piedi della vergine). Altro spazio attribuito a
bramante è la sacrestia a pianta ottagonale, nicchie scavate nei lati sormontati da motivo
delle conchiglie rovesciate(piero della francesca). Gusto iperbolico da decorare( ancora
gusto medievale). Tempietto dedicato a s. satiro sacello . pianta quinconce con 4 colonne
e una cupoletta, con motivo a croce negli angoli secondari🡪 motivo che ritorna in s. Pietro a
Roma. Lanterna che ingloba la cupoletta. Esterno mattone a vista e lesene ad angolo e uso
di loculi che vanno tangenti alle ghiera degli archi interni.
- Canonica di s. Ambrogio(1492-1499( arrivano i francesi e tutti gli artisti se ne vanno)).
Grandi chiostri di sant’Ambrogio(romanico costantiniano)🡪canonica affaccia sul portico:
grandi arcate a tutto sesto all’antica con 4 archi trionfali all’antico. Colonne a
troncone(rappresentano l’origine della colonna secondo vitruvio)(denuncia l’origine lignea
dell’ordine archiettonico) Idea dii grande foro vitruviano che non si erano mai visti in
situazioni religiose.: 1 chiostro ionico; 2 chiostro dorico
- Bramante cita ordini architettonici
- A milano bramante fa convento domenicano di s. maria delle grazie, chiostro dei morti
distrutto dalla SGM. 1463-69 viene chiamato a fare la tribuna della chiesa. i solari erano
costruttori milanesi. Monofore. Cotto a vista. E materiale lapideo solo per le colonne
(granito grigio). Imposta l’impianto centrale che diventa la cappella dell’altare maggiore.
Affiancato da due absidi. Tribuna degli anni 90 del 400(1492-93) commissionata da
Ludovico il moro. Intonacature che si staccano da elementi laterizi. Intenzione riformatrice
dell’architetto più dentro che fuori. Quattro arconi che reggono pennacchi
- Motivo bramantesco cerchi che seguono andamento dell’arco.
- Giovanni battista Amadeo
PAVIA
- Duomo di pavia 1488, concepito come enorme spazio centrale distribuito su tre navate.
Revisione lombarda della cupola di Brunelleschi🡪 ottagono che si regge su 8 colonne.
Ottagono rivestito in pietra all’interno. Esecuzione sfugge di mano( grandi pilastri che
tendono al gotico🡪 non hanno la misura e compostezza). Cripta sottostante(bramante)
VIGEVANO
- Vigevano: centro sforzesco che si dota di una piazza foro porticata con facciata concava
della chiesa accanto al castello
- Mantova precede tutti
- Bramante innanzitutto pittore e disegnatore e affrescatore
ROMA=culla della arti nuove. Dopo il 1499 bramante si sposta a Roma . pontefiici Giulio II
che vuole diventare come imperatore. Innovazione aggressiva della cultura e un politica
estera aggressiva (arriva fino alla Romagna).
- Palazzo venezia 1455( palazzo di mussolini neìl 1900). Costruito dal cardinale pietro
barbo(papa poi). Alberti frequentava questo cenacolo, impiegato della corte pontificia.
Edificio procede a fasce, finestre alte . vi sono le finestre guelfe trabeate con la crociera
perché molto ampie. La parte alta vi è la nervatura cieca . reminiscenza dell’architettura
caselliana🡪 unione tra castello e palazzo rinascimentale. Palazzo famoso per le sue enormi
sale. E loggiati: s. marco con triforio sovrapposto( loggia delle benedizioni) in testa alla
basilica di s. marco inglobata nel palazzo. Diventava la chiesa privata del palazzo.
- Sopra vi è un giardino pensile che portano il giardino al piano nobile. Che tornano elementi
classici pseudo corinzi anche se tozze e sgrassate. Tema delle arcate romane.
- La città antica di roma viene smantellata
- PALAZZO RIARIO 1489 cardinale e sequestrato dal governo vaticano e trasformato in
cancelleria. Edificio enorme che occupa intero isolato. Paramento e facciata che si stacca
da quelle di palazzo Venezia( insieme di elementi tardo medievale). Facciata grandi blocchi
di opera quadrata che uniscono piano terra su cui si dispone piano nobile con ordine
architettonico. Due torre che perdono la verticalità e diventano avancorpi. Cortile d’onore
che sta accanto ad una chiesa(s. Lorenzo in damaso) inglobata nel palazzo. Proporzione
orizzontale e verticlae. Roma l’hanno demolita che prima del 20 del 500 Raffaello insieme
a Baldassarre castiglione scrivono a il papa leone X di fermare distruzione roma( primo
atto di tutela dei monumenti antichi)
- Prima opera documentata chiostro di s. maria della paca 1500. Chiesa molto piccola
quattrocentesca , con presbiterio costruito da un ottagono. Chiostri si adatta al contesto su
cui va ad operare. Ordine ionico lesene, fregio con iscrizione, e una secondo loggia( sistema
trabeato)(trave interasse troppo ampio, quindi inserisce colonnine libere). Primo chiostro
romano che si presenta con elementi antichi. Modularità
- Problema dell’angolo dei loggiati lesena inghiottita.
- PALAZZO DI AURELIO CAPRINI 1501. Pietra miliare archiettura palaziale di roma. Primo
palazzo di bramante a roma. Demolito nel 900 per far posto alla via della conciliazione.
( Piacentini) fascista. Botteghe nella parte Bassa( bancone per l vendita sulla strada e per la
chiusura lignea). Mezzanino di servizio( magazzino o abitazione minima). Sopra parte
nobile dell’edificio. Uso di elementi archiettonici vicine ai modelli romani di età Claudia.
Bugne gigantesche con enormi piattabande🡪 bugne che giulio romano porta a mantova.
Innovazione dei materiali (malta di calce e frammenti di laterizio per creare superficie
scava di rivestimento dell’intonaco che rivestiva l’artificio. Pseudo calcestruzzo(tecnica
tavolozza). Opera rustica sormontata dal gusto dell’architetto. Uso ordine di semicolonne
binate per sorreggere la trabeazione. Triglifi e metope. Ordine dorico fusto liscio. Ci sono
portefinestre rettangolari con frontoni all’antica. Diventa la casa di raffaello, che userà
come modello.
- 1502 progetta il tempietto di s. pietro in montorio🡪 sul gianicolo. Pianta centrale che sorge
vicino chiesa preesistente. Commissionato da Ferdinando d’Aragona e isabella di Castiglia.
Area della crocifissione di s. pietro. Martirium. Edificio sorge sulla cripta(volta ribassata)
con un buco🡪 dove era infissa la croce di s. pietro. Vuole ispirarsi all’antico🡪 tholos tempii
tondi ( es foro boario). Usa conglomerato cementizio per la cupola. Diventa un manifesto di
architettura. Tempio periptero. La nuova architettura. Perfette proporzioni 🡪aveva capito le
regole del passato. E la cella. Oggi ancora sotto corona spagna. Si trova in un cortile della
chiesa di s. pietro in montorio.
Sebastiano serlio scrive nel 550 7 libri sull’architettura, inserisce vicino alla archit. Antiche
bramante. Il cortile doveva essere circolare come un peribolo per ammirare il tempio.
- CORTILE DEL BELVEDERE 1503 giulio II . collegante di pieni e vuoti che connettevano
appartamento papa con il casino(seconda casa per il periodo estivo del papa, affacciata
sugli orti)(realizzato nel 1485 per papa Innocenzo ottavo) del belvedere. Lunghi corridoi di
300 m che definiscono due maniche che però devono superare dislivelli. Terrazzamento
intermedio e poi fino al giardino= vestibolo. Tutto concluso con un grande esedra. Maniche
tre piano per cortile, due piano per intermedio , e 1 per parte più alta. Erano anche luoghi
passeggio. Tribune usate come affacci per i cortei all0interno del cortile. Le gradonate
costituivano collegamento piano intermedio, dove alcuni si sedevano per osservare. Ci
sono 2 scale a forbice simmetriche all’asse della scalinata principale e della nicchia del
nifeo con una fontana. Piano terrazzato non c’è più perché c’è la biblioteca vaticana.
Modello al quale si ispira= tempio della fortuna virile della palestrina costituito da rampe
che si concludevano da una grande esedra . faccia di s. Andrea . scala dell’esedra
scomparsa. Una rampa convessa e una rampa concava. ( parte convessa a Mantova ).
Catino absidale detto nicchione. Pignone=Pigna (fontana atrio palazzo Costantino). Scala
per salire al casino di Vincenzo ottavo 🡪 rampa equestre, dove ce la sovrapposizione degli
orini.
- Prospettiva come dominio dello spazio
Michelangelo
● Scultore
● Tomba per giulio II( doveva trovarsi in san pietro)- vera e propria architettura in scala
maggiore del vero, della quale fanno parte il Mose e prigioni. Tutti reggevano la tomba con
la scultura del papa morto. Non va in porto ma ridimensionato in corso d’opera. Progetti
vanno a ridurre il progetto originario. Palazzo pitti e Louvre dei prigioni. Tomba omonima in
s. pietro in vincoli. Mose denota la trasformazione dell’arte scultore che riprendono la
classicità. Studiato anche da frued. Bernini massima espressione epoca barocca.
PROGETTO DI SAN PIETRO DI BRAMANTE 1506
● Tavola originale si trova a Firenze, su fogli di pergamena
● Croce greca a pianta centrale che si afferma in questo periodo. Con altre 4 croci greche più
piccole che assomigliano agli schemi di milano(es. ospedale maggiore)
● 4 cupole minori sulle croci
● Una cupola maggiore( paragonabile a quella di s. maria in fiore o del pantheon) al centro
appoggiata su 4 grandi piloni connessi da volte a botte al resto della struttura.--> es. di
santa sofia
● Impianto simmetrico
● Il tutto inscritto in un grande quadrato dove negli spigoli vi erano 4 campanili
● Diaframmi/vestiboli che diventano anticamera per entrare nella chiesa.
● Desta uno scalpore immediato🡪 non subito compreso.
● Difficoltà funzionali perché aveva problemi di spazi ( troppo piccola per il pellegrinaggio)
● Cupola doveva sorgere sopra la tomba di s. pietro dove oggi c’è il baldacchino di Bernini
● Moneta che riproduce prospetto della chiesa.
● Due fonti iconografiche ci dicono come era la chiesa prevista da bramente.
● Cupola= tamburo colonnato libero, che crea un galleria perimetrale sul quale appoggia la
calotta con sopra una lanterna.
● Grande cupola calcestruzzo monolitica.
● Calotta a mezza sfera
● Struttura della cupola debole🡪 soprattutto i piloni perché troppo esili che richiedono degli
inspessimenti. 1565 finita la chiesa
● Uffizi🡪 disegno bramante sarebbe la variante rispetto a quella rima. Giuliano da san
gallo(sapere pratico che si tramanda). Si metta in dubbio la pianta della pianta centrale.-->
ferro di cavallo interno , semplificazioni e croce greca minore
● All’epoca la chiesa era un grande copro costantiniano di 5 navate, ma era stato iniziato un
nuovo coro/presbiterio con Nicolo V
● Bernardo borsellino
● San Pietro viene demolito e ricostruito🡪 risolto dal Maderno quando allunga la navata e
poi il progetto di Michelangelo.
● Pitture di roma di maarten van heemskerk nel 1532
PORZIONE PRESBITERIO DELLA CHIESA DI S. MARIA DEL POPOLO 1505-1508
● Volte a botte cassettonata che segue una dipinta da pinturicchio
● Cassettoni richiamano cassettoni di s. pietro
PALAZZO DEL TRIBUNALE 1507
● Voluto da giulio II nella via giulia( prima strada tracciata dai papi) verso il tevere. Progettato
da bramante come un grande costruzione con al piano terreno bugnato rustico e grandi
paraste la piano superiore.
VILLA DI GENAZZANO
● Citazione dell’antico in forma di rudere o si è deperito
● Loggia non finita che ha ispirato giulio romano nel palazzo te
● Motivo della serliana
● Loggiato con canale di villa adriana
LA SANTA CASA DI LORETO 1513-1527 santuario che portegge la santa chiesa di santa maria
Rivestimento marmoreo affidato ad andrea sansovino🡪 sorta di ara pacis
RAFFAELLO SANZIO 1483-1520 a roma
- Michelangelo e raffaello affianco a bramante
- Raffaello inizialmente attivo come pittore
- Anche lui nato ad urbino -Figlio di giovanni santi pittore alla corte di federico di
Montefeltro
- Allievo di perugino che dipinge nella cappella sistina precedere la volta con una serie di
quadri dedicati alle storie di cristo.
- Antico in prospettiva e il moderno che lo copia
- Raffaello supera maestro🡪 confronto dello sposalizio della vergine. Sfondo perugino cerca
di stare ai tempi mentre raffaello interpretazione tempio centrale.--> da qua si trasforma in
archietetto
STANZE VATICANE: tre stanze( disegni preparatori e esecuzione insieme alla’equipe(giovani
dell’atelier di raffaello)) e una sala ( sala di costantino). Riferimenti ci sono la camera picta di
mantova. Raffaello maestro nel ritrarre i corpi
1. Stanza signatura
1.1 1509: LA TEOLOGIA
Disputa del ss. Sacramento. Presbiterio di una chiesa ideale con vesovi e papi che stanno al
livello terreno. Abside di nuvole dove ci sono i padri della chiesa che discuno a livelli più alti:
dio e cristo dentro ad una conchiglia rovesciata. Infine registro curvo di angeli. E cherubini.
Paesaggio con orizzonti lontani e profondi
1.2 la FILOSOFIA: 1059-11 SCUOLA DI ATENE
- Prospettiva due volte a botte. Citazione del progetto bramantesco di s. pietro del primo.
Con le lesene ad ordine gigante. Nicchie con figure del mondo antico.
- Sotto gruppo dei pensatori e filosofi. Al centro Platone( sembianze di leonardo da vinci) e
aristotele.
- Pensoso vicino alla pietra= michelangelo(eraclito).
Giovane federico II gonzaga ascolta registrazione
1.3 1510-11 PARNASO
1.4 1511 GIURISPRUDENZA civile e canonico
2. STANZA ELIODORO
2.1 cacciata di eliodoro dal tempio 1511-12. Tempio di Gerusalemme con delle serie di
cupole dorate. Fra giocondo. Finestra usata come podio.
2.2 Liberazione di s. pietro , angelo che fa addormentare le guardie. La luce che rompe
l’oscurità e si proietta sulle armature
2.3 Incotro di leone I con attila 1514
3 STANZA DELL’INCENDIO DI BORGO
3.1 1514 in questa stanza voleva competere con michelangelo e quindi è stato ctiricato.
Quartiere popolare difronte a s. pietro. Incendio pacato dalla benedizione di papa Pio
IV( insieme di bugna). Enea e anchise che scappano da troia. E disperate e bambini.
Colonne che troviamo al foro romano
3.2 Incoronazione di carlo magno ( 1516-17)notte di natale del 800 . sono interno di san
pietro costantiniano.
4 Sala di costantino
4.1 visione della croce non eseguita da raffaello (muore). La competano giulio romano e
4.2 battaglia di ponte milvio
VILLA FARNESINA 1511-12
Per il banchiere agostino chigi che finanziava le opere dei papi
CAPPELLA PER AGOSTINO CHIGI IN S. MARIA DEL POPOLO 1511-12
Tempietto quadrato con una cupola a mezza sfera non si può vedere dall’esterno. Come il
progetto di s. pietro di bramante..
Piramide ceste
Uso del mosaico e dei marmi preziosi, rivestimento in opus scetile. Cupola nella parte alta i
mosaici
SANT’ELIGIO DEGLI OREFICI
Croce greca 1514. San sebastiano a mantova arriva a roma . croce greca contratta
dominato dalla cupola. La chiesa è stata rimneggiata
Raffaello e il palazzo di jacopo da brescia del 1515. Guarda la registrazione.
Bugnato aggettante
I giunti verticali tra concio e concio sono come fasci di bugnato. Su questo basamento che ricorda
palazzo caprini vi è la parte nobile. Lesena non sono singole ma doppie. Innovazioni originali di
Raffaello replicate dopo: doppia colonna e lesena cruciforme trasformato in lesene sovrapposte. .
facciata stretta che si riduce ad un'unica campata. Usa la prospettiva🡪 uso il suo punto di vista
migliore. Campata maggiore all’inizio🡪 interassi grandi . mattoni e peperino.
PALAZZO ALBERINI CICCIAPORCI 1512 vicino a palazzo navona. Mezzanino inscritto in un arco. La
parte nobile la lesene attorno ad essere singolo, trabeate ma inscritte i una cornice più ampia. Le
lesene diventano cornici strette e finestre inscritte in una cronice. Angolo tronco . mattoni sottili a
vista . bugnato sottile a cuscino- puzzle di bugen. Tutto in travertino
 PALAZZO BRANCONIO DELL'AQUILA- perduto per costruire la via della conciliazione.
Zoccolo di un’arcata trabeata con ordine tuscanico. Trabeazione senza metope e triglifi e piano
nobile che diventa parte aggettanti e rientrante, in corrispondenza delle arcate. Aggetti
costituiscono dei poggi dai quali affacciarsi. Parapetto che consente di affacciarsi.
VILLA MADAMA su monte Mario (1518)
Leone X medici che diventa papa. Scala gigantesca ed è un sorta di villa imperiale. Non compatta
ma distrbutiva Giovan battista Amadeo ubutita su padiglioni sul monte mario da qui in poi guarda
registrazione. Parte più calda per l’inverno e una più fredda per l’estate.
Antichi avevanno un modo per scaldare: prefinita, bocca verso l’esterno dove veniva alimentata un
fuoco
Cortile rotondo che ricorda la villa Plinio il giovane. Affiancato da Giulio romano da cui si ispira.
Baldassarre castiglione.
Di questa villa non viene completata e perché muore raffaello. Loggia villa madama riprende la
loggia delle terme romane.
Discorso di fine anno si fa li.
Situata sulle pendici di Monte Mario, la magnifica villa cinquecentesca oggi conosciuta con il nome di Villa
Madama in onore di Margherita d’Austria, figlia dell’imperatore Carlo V e sposa prima di Alessandro de’
Medici e poi di Ottavio Farnese, e in ricordo del periodo che vi trascorse, avrebbe dovuto nelle intenzioni
far rivivere lo splendore e la grandiosità delle ville antiche, secondo la descrizione che di esse si poteva
leggere, per esempio, nei testi di Plinio: la piccola parte che di essa si conserva è in effetti sufficiente a
destare la nostra meraviglia.
Il progetto risale a Raffaello, su commissione di papa Leone X e del cugino Giulio: il papa aveva acquistato il
terreno ma ufficialmente il committente era Giulio, di modo che la villa fosse proprietà della famiglia
Medici piuttosto che della Santa Sede. Ai lavori partecipa un gruppo di artisti formidabile. Oltre ad Antonio
da Sangallo, incaricato di occuparsi dell’esecuzione del progetto, sono presenti in cantiere Giulio Romano,
che si dedica alle decorazioni insieme a Baldassarre Peruzzi e Giovan Francesco Penni, Giovanni da
Udine che si occupa degli stucchi, e lo scultore Baccio Bandinelli.
Rallentati dalla prematura morte di Raffaello nel 1520, i lavori riprendono nel 1524 con l’elezione di Giulio
che diventa papa con il nome di Clemente VII, ma del progetto originario viene comunque realizzata la sola
metà settentrionale. Dopo essere stata devastata nel 1527 durante il sacco di Roma, infatti, la villa viene in
parte restaurata e integrata, ma mai portata a termine.
Passata dalla famiglia Medici ai Farnese e poi ai Borboni, la villa e il giardino conoscono un lungo periodo di
abbandono. Nel 1913 sono acquistati dall’ingegnere francese Maurice Bergès, che incarica del
restauro Marcello Piacentini. Nel 1925 la proprietà passa all’ereditiera americana Dorothy Caldwell-Taylor,
contessa di Fasso, che completa il progetto di restauro. A Piacentini si devono la costruzione del secondo
piano e la scala elicoidale in travertino in stile rinascimentale che conduce al piano nobile.
Di proprietà del Ministero degli Affari Esteri dal 1941, Villa Madama è oggi sede di rappresentanza del
Ministero e della Presidenza del Consiglio. La villa conserva la loggia progettata da Raffaello ispirandosi
all’architettura delle terme romane, decorata dagli stucchi di Giovanni da Udine e dalle pitture di Giulio
Romano. Ovunque sono visibili le grottesche che i due artisti utilizzarono dopo averle riscoperte negli scavi
della Domus Aurea. Oltre alla loggia, l’elemento artistico rilevante è il salone con il soffitto a volta,
anch’esso decorato da Giulio Romano. Davanti al loggiato, il giardino all’italiana conserva ancora la Fontana
dell’Elefante, realizzata da Giovanni da Udine, che ricorda l’elefante indiano Annone, portato a Roma
dall’ambasciatore del Portogallo per la consacrazione di Leone X, nel 1514; ai lati dell’ingresso che dalla
terrazza conduce al giardino rustico si trovano due giganti in stucco realizzati da Baccio Bandinelli. 

BALDASSARRE PERUZZI 1481-1536


- Citato in merito progetto villa Chigi a Roma (villa di delizia- ozium(svago))🡪 modello che inaugura
serie di sperimentazioni delle ville ( anche villa Madama, del progetto di Raffaello e giulio romano e
san gallo)
- Si forma anche lui come pittore e scenografo( disegnatore della prospettiva nei teatri che nascono
nel 500), e ottimo architetto.
- Nasce a siena e allievo di francesco di giorgio martini (Urbino e responsabile del palazzo ducale
dopo luciano aluari) e si formò con Pinturicchio a roma
- VILLA ALLE VOLTE A SIENA BALDASSARRE PERUZZI
Prima opera: Villa alle volte di sigmondo Chigi a siena. Chigi: famiglia di banchieri, estremamente importanti
nella visione politica. Egli commissiona questa villa nel 1500. Conformata come un palazzato extraurbano.
VILLA = è un palazzo ma in campagna, quindi un edificio agreste e fare villeggiature= seconde case dei
signori. Si facevano in campagna per il verde, acqua, prodotti alimentari a km 0 e di animali che non
potevano essere allevati in città. Luogo di BENESSERE totale. Si svolgeva attività agricole e allevamento🡪
avevano uomini che lavoravano.
IL PALAZZO CHIGI :Corpo a C con una suddivisone di 2/3 piani: un piano terra con piccole
aperture( proteggere da tutto, da caldo/freddo, da ladri, …), piano nobile con finestre architravate, se
sopra un granaio/mezzanino di deposito. Al centro a unire 2 blocchi un loggiato con una panoramica sul
giardino difronte alla villa. opera giovanile.
- VILLA FARNESINA 1505 BALDASSARRE PERUZZI
Commissionata da Agostino Chigi, che gestiva ricchezze vaticane di Giulio II. Una villa a Trastevere, che
permette di immergere nell’ambito di un panorama agreste diretto sulla sponda del Tevere. Lavorerà anche
Raffaello, che realizzerà le scuderie, bene fatte che vennero inaugurate e gli ospiti pensavano fossero il
palazzo.( Nella pianta di roma del 1642 di Antonio tempesta).
PALAZZO= Forma a C usata per l’uso teatrale , usato anche per lo sfondo degli attori. Scena fronte usata
dagli attori per muoversi usando la loggia lasciando il giardino per la cavea o le sedute degli spettatori.
Una trabeazione con ordine architettonico. Ordine doppio di lesene sovrapposte, molto simile alla villa alle
volte. Una loggia al piano terreno e al piano superiore una galleria (Belvedere sul giardino). Ortus conclusus
medievale connesso agli appartamenti immerso in un giardino più grande con ampi prati e boschetti. Lungo
fiume: affaccio panoramico c’era un CASINO, un’appendice degli appartamenti dove si svolgevano i
banchetti, con una grotta e una pescheria per allevare il pesce. Vi era una seconda loggia ortogonale alla
prima ma poi tamponata e trasformata in una sala. Oggi è un museo, i colori di oggi non erano quelli
originali, ma doveva avere toni del verde e del finto marmo. Cornice del primo piano è decorata con rilievi
veri con putti e amorini che reggono festoni fissati su candelabre. Dipinti per simulare la pietra, uso di malte
dipinte per risparmiare. A destra c’è la camera Chigi= lo studio con un’anticamera. Una scala principale che
partiva dalla sala da pranzo che si affacciava sul giardino segreto. Parte superiore riservata alla notte. LA
LOGGIA DI AMORE E PSICHE 1517 ( asino d’oro di Apuleio) decorazioni di Raffaello e i suoi allievi( Giulio
Romano che lo riporta nel palazzo te). Novità è il tema di origine antichità della mitologia. Ora loggia è una
costruzione più massiccia con pilastri che richiamano temi più romani( come nella villa madama che è
ancora più possente). Uso della pittura: grandi corpi inseriti nel cielo aperto che spicca tra i festoni che
ricreano una loggia verde( FIRMA DI RAFFAELLO). Marmi pregiati dipinti o veri che creano opus sectile.
Spazio aperto sul cortile. Marmi che provengono da edificio antico. Le pareti non sono interamente
decorati perché affresco non finito ( proprietario morto prima). SALA ASTROLOGICA: Unire parte astrologica
con gli affreschi( oroscopo della vita). Galatea( amore d) di Raffaello. Temi di amore e psiche e galatea li
ritroviamo a Mantova. LA SALA DELLA COLONNE dove si svolgono i ricevimento nuziale. Sala dipinte da
Peruzzi e rivela la sua capacità di realizzare la prospettiva( colonne sono finte e crea uno scorcio verso
Roma). Vulcano. Palazzo te modello dei palazzi.
- FACCIATA DELLA CATTEDRALE VECCHIA DI CARPI dal 1513
Duomo progettato da Peruzzi. Chiesa di s. Maria della pieve, facciata in cotto. Tema delle facciata delle
chiese e come queste facciate si affermano di creare un modello per realizzarle( prima gli stessi architetti
vedi Alberti, realizzavano facciate diverse per diverse chiese), ora invece si cerca di creare un modello di
facciata per conciliare le necessità. Creare sovrapposizioni di ordini, come conciliare salienti parte bassa e
parte alta.
- CATTEDRALE DI CARPI 1514
Riprende il modello del s. Pietro di bramante con 4 colonne, 4 pennacchi e la cupola. Cupola è racchiusa
dentro un tiburio( diverso da s. Pietro che era più tarda e sarebbe stata visibile dall’esterno).
- CATTEDRALE DI BOLOGNA 1522
Si deve decidere completamento della facciata, inziata ma non finita. Facciata di s. Petronio, egli realizza 3
progetti che si adattano allo stile tardo gotico, facciata in cotto.

ARRIVO A ROMA
Prende il posto di Raffaello per il cantiere di s. Pietro ( bramante🡪Raffaello ( Fragicondo e san gallo🡪
peruzzi) lascia schizzi su come avrebbe finito lui il progetto bramantesco. Rinforzo con esedre interne alle
braccia della croce greca per rinforzare i pilastri. Rimangono 4 torri campanarie e la facciata che viene
ripresa da Michelangelo. Peruzzi congela l’idea di Bramante( di tenere la pianta a croce greca con 4 pilastri).
Prospetto: grande cupola colonnata. Non porta a termine il progetto: la cupola con Michelangelo e la
facciata e navata con Maderno.
- PALAZZO MASSIMO ALLE COLONNE a roma dopo 1527-1532
Le colonne in facciata danno il nome al palazzo. Concetto di palazzo moderno che si stacca da quelli del
400. Riassumerne carattere all’antica. Adattare lotti irregolari alle esigenze abitative. Lotto triangolare
asimmetrico, ma che dall’esterno risulta simmetrico. Sulla via ci sono palazzi della famiglia Massimo, 3
fratelli che dopo i sacco del 1527 realizzano questi palazzi. Strada crea un andamento curvo e su quella
curva cade il palazzo Pietro massimo. Facciata che è costituita da una loggia convessa su colonne libere a
gruppi di due (binate). Non si era mai vista loggia in facciata convessa. Conservare convessità per dare
maggior spicco e enfatizzare la facciata. Dalla facciata asimmetrica porta all’angolo del giardino ( dotato di
loggie, loggiato doppio) con a destra uno spazio che sembra una grotta con una fontana( ninfeo). L’edificio
doveva essere moderno e richiamare antichità e diventare museo per la collezione di anticaglie che
volevano esporre. L’uso della luce fanno risaltare la facciata( colonne risaltano, mentre il loggiato è scuro).
Via del paradiso cade sull’asse del loggiato. Piano terra un parnato? del bugnato. In questo palazzo vi è
l’ordine architettonico al piano terra ( non usuale). Piano nobile salone di rappresentanza, costituito da un
piano e mezzo( c’era anche finestre piccole come quella del mezzanino che alzavano il soffitto). Mezzanino
si trova nella parte alta del palazzo (doppio mezzanino)(anomala). Uso delle bugne che simulano opera
quadrata romana. Ordine tuscanico sotto e ionico sopra, dichiarato da finestre con parapetto. Nel vestibolo
vi sono gli stucchi che simulano parti marmoree che fregiano i cassettoni e le nicchie delle statue. Due
statue della collezione dei massimi. Portale ionico dell’ingresso. Le quattro facciate sono tutte diverse, non
regola sempre e comunque. Bocche di lupo: ( è una apertura di aerazione per locali interrati ricavata in una
delle pareti del locale; è utilizzata per prendere aria e luce dall'intercapedine, che al piano stradale è
provvista di aperture protette da grate o da appositi fossetti anch'essi provvisti di una copertura a grata.
In passato serviva anche per permettere di portare nelle cantine, con il badile, il carbone da riscaldamento
che veniva depositato all'esterno quando l'accesso allo scantinato non era possibile. Il muro all'interno
aveva una forma a scivolo che facilitava lo scorrimento in modo raccolto del carbone verso il basso)
nei cassettoni della volta e serviva ad alleggerire la trave e consentono di illuminare le volte. Anticaglie e
palazzo metà di grandi architetti. I soffitti sono tutti cassettonati.

GIULIO ROMANO 1492/99-1546


- Allievo nella bottega di Raffaello dal 1513.
- Partecipa alla realizzazione della sala dell’incendio di borgo e della battaglia di ostia, e la sala di
Costantino
- Grande disegnatore delle prospettive.
- Baldassarre castiglioni nel 1520 e lo porta a Mantova nell’ottobre del 1524.
Alcune opere:
- PALAZZO DI ADIMARI-SALVIATI 1520
Assetto dell’edificio: bugnato in pietra che non è diffuso su tutto il piano basamentale ma segna
uno zoccolo sotto la cornice marcapiano, e profila con il bugnato gli spigolo del palazzo. Avancorpo
leggermente gettante. Bugne crea magli geometrica della facciata.
- VILLA TURRINI LANTE 1521
Villa realizzata per Baldassarre Turrini da Pescia che era esecutore testamentario di Raffaello, amico
che fece conoscere Giulio Romano. Villa sul Gianicolo, su un terreno che aveva ospitato villa di
marco Valerio marziale. Cenacolo e residenza, luogo di incontro come palazzo massimo. Abbiamo
dei decori che celebrano la cultura di dante, Petrarca e poliziano. Dante in veste di
Raffaello(omaggio). Pianta molto piccola con ingresso dove c’è la gradinata. Due stanze omologhe
quadrate e accesso ad una sala e con una testata loggiata che da su roma sotto al Gianicolo. Motivo
della SERLIANA: sistema di sostegni che alternano archi con trabeazioni. Basamento all’altezza del
piano nobile. Villa moderna che nella parte bassa tiene la cucina, le terme, la cisterna d’acqua.
Piano nobile è della residenza della famiglia. Le facciate balestrate. Ordine Dorico romanico
tuscanico con il ritmo libero ABA ( travata ritmica). Piano nobile ha una porzione cieca con riquadri
geometrici marcati da delle lesene ioniche. Parte cieca corrisponde allo spazio occupato dalle volte(
padiglioni con 4 spicchi che si raccordano ai quadrati piani). Mezzanino di servizio. 3 piani. Loggia
con decoro all’antica con stucco. In asse con il pantheon.
- PALAZZO STATI MACCARANI
Sorta di palazzo caprini, con lesene binate. R piano aggiunto. Grandi piattebande, grande rustiche e
grandi conci. Finestre alternate . uso de materiai che richiamano la pietra: bugnato
pseudoisodromo(formati diversi). Parte superiore doveva simulare con intonaco il travertino.
Impianto planimetrico… unica porzione regolare è quello dell’accesso che avviene nell’angolo del
cortile, che ha una loggia triforio ma non trabeata. Stanze tutte diverse.
- CASA SUA 1524
Lotto gotico piccolo, nel quartiere del macello dei corvi 1524, accanto alla colonna traiana e palazzo
Venezia🡪 che lascia posto all’altare della patri. Oggi non c’è più. Architettura di quel tempo con
elementi rustici. Bugne che fasciano le semicolonne della finestra sopra il portale. Campata. Sedia
dei clienti, mezzanino.
Nel 1524 viene a Mantova
Modello di Villa di Marmirolo ( giulio pippi degli annuzzi, detto il romano) miglior allievo di Raffaello.
- PALAZZO TE 1524-36
Commissionata da Federico Gonzaga dopo il modello della villa del Marmirolo. Villa di proprietà
gonzaghesca. Si trovata sull’isola del Te( due vie a forma di T). preesistevano due corpi prima
paralleli di giulio, uno nord e uno sud. Oggi nel sottotetti ci sono dei festoni che testimoniano.
Giulio parte dalla parte nord dove mantiene la struttura precedente e ne adatta gli ambienti interni,
i soffitti e realizza due appartamenti( femminili e maschili) con delle loggia( molto moderna per una
città come Mantova, città medievale). Poi prosegue il progetto. Aspetto funzionale grande villa
quadrata. Rivestimento a bugne 3D che scardina gli schemi decorativi della città di Mantova che
erano tutti dipinti. Palazzo te figlio della villa madama iniziata da Raffaello. Principio vitruviano di
orientare il corpo di fabbrica in base agli usi degli ambienti( nord estive- sud invernali). Leon battista
alberti e vitruvio due testi cardine del tempo. Giulio romano possedeva l’Alberti. Giulio conosceva i
libri e costruisce la villa secondo questi criteri( che descrivono villa madama?). camere estive rivolte
a nord, case invernali a sud nelle parti più invernali. Parti di filtro che dividono le singole porzioni
della villa. Cortile parte principale della villa secondo alberti: spazio di distribuzione che permette
l’accesso alla loggia e agli interni. Vasari confirmed.
APPARTEMENTI MASCHILI PARTE POLITICA( CALDA, CAMERA DEI GIGANTI)

APPARTAMENTI FEMMINILI LUIGHI FAMILIARI

Iacopo strada che si trasferisce anni ’60 in Germania ma che vuole avere disegno giulio
romano🡪1989 commissiona…
STRUTTURA:
1. ESTERNO: Il complesso monumentale di Palazzo Te si presenta agli occhi del visitatore con uno
sviluppo fortemente orizzontale. Progettato su pianta quadrata con un ampio cortile interno, il
palazzo si ispira concettualmente alla villa rustica antica, dove si privilegiano le vedute orizzontali in
un continuo dialogo tra architettura e ambiente circostante. A differenza dei palazzi urbani, Palazzo
Te prevede una distribuzione degli spazi nobili al piano terra, leggermente rialzato per
salvaguardarlo dalle piene del Mincio, e ambienti di servizio al piano superiore.
La decorazione dell’esterno e la scansione architettonica delle facciate sono tratte dal repertorio
antico. Giulio Romano crea un ordine unico ritmato dalla presenza di lesene che reggono una
trabeazione composta da architrave e fregio dorico con metope decorate. Le metope del lato nord
sono ornate con una serie di imprese gonzaghesche, mentre questi emblemi non compaiono nelle
altre facciate. Una cornice marcapiano fascia le facciate nord e ovest, che sono concepite in modo
unitario, anche se sono riscontrabili alcune differenze, come l’apertura a fornice unico sul lato ovest
e a tre arcate su quello nord. Tuttavia l’apparente rigore classico nasconde numerose licenze e
forzature, probabilmente legate a problemi costruttivi risolti genialmente dall’estro di Giulio
Romano. Nelle superfici prevalgono i conci lisci; bugne rustiche fasciano il basamento, al di sopra
del podio levigato, e incorniciano le aperture. La facciata meridionale, che prospetta su un cortile
escluso dal percorso di visita, è incompleta e mostra un paramento a intonaco che reca tracce di
architettura dipinta nel Settecento. La facciata orientale viene anch’essa rimaneggiata nel XVIII
secolo. No sovrapposizione dei piani. Unico piano di ordine gigante perfettamente finito con tema
della travata ritmica che si alterna con le parti bugnate costruite da grossi blocchi non finiti. Di
pietra non c’è nulla ma tutto realizzato con mattoni di terracotta e stucchi. Fronte occidentale dove
c’è l’ingresso parte regolare. Parte orientale non molto regolare perché si adatta alle preesistenze.
Attico cieco che concludeva piano e nascondeva le falde del tetto. Attico demolito anni ’70 del
1700. Atrio tetrastilo con nicchie. Fronte settentrionale dove si vedono divisione di parte femminile
e maschie. Interasse delle lesene non regolare. Buco con vecchia facciata del palazzo te.
2. INGRESSO: L'ingresso sul lato ovest del palazzo si apre in asse con il portale della loggia di Davide
oltre il cortile d'onore ed è ispirato architettonicamente all'atrium della domus romana descritta da
Vitruvio, secondo i trattatisti del XVI secolo. L'ambiente, di forma rettangolare, è tripartito: al
centro uno spazio voltato a botte con lacunari ottagonali e delimitato da quattro colonne (due per
lato) che reggono la volta; i vani laterali presentano una copertura piana. Le colonne di pietra, con
base e capitello rifiniti, hanno il fusto sbozzato a imitazione delle lavorazioni provvisorie della pietra
nella cava. Questa conformazione irregolare della superficie è richiamata dal bugnato rustico,
ottenuto con intonaco e stucco, presente in tutto il palazzo. Nell'atrio stesso tale tecnica viene
utilizzata per le lesene che scandiscono le pareti. Interessante è il gioco che Giulio Romano crea tra
vera e finta pietra, gioco che fa da specchio al rimando tra natura e artificio costantemente
presente nella decorazione del palazzo. Le lesene rustiche scandiscono quindi le pareti dell'atrio e
sono alternate a nicchie. Nella parte inferiore corre un gradino rivestito di lastre di pietra che lo
trasformano in sedile.
Alla destra dell'atrio si aprono due ambienti che nel Cinquecento venivano chiamati "tinello
pubblico" e "tinello privato per li ufficiali", locali adibiti a sale da pranzo per il personale al servizio
del principe e oggi utilizzate per esposizioni.
Memoria atrio romano tetrastilo(megaron). Colonne rustiche non finite. Villa del te deve essere
rustico, legato alla campagna. Unione tra non finito e finito raffinato. Loggia di davide che segue la
stanza delle aquile ( davide di golia che ha vinto contro ogni pronostico e le altre imprese), posside
gruppi tetrastili che abbbiamo visti nella farnesina( serliane). Nel palazzo c’era un equipe, i suoi
allievi realizzavano dipinti ( fedeli e infedeli). Prematiccio stuccatore che dal te va in francia dove
lavora per francesco I e porta rinascimento in frnacia, altri partono evanno in baviera per realizzare
cstello pirnipessa sissi. Da giulio romano partono maesti che portano lessivo di giulio e di roma
ovunque. Parte caldo invernale e politico, di rappresentanza.
3. CAMERA DELLA METAMORFOSI DI OVIDIO: La stanza, detta "camarino" nelle fonti per le sue
modeste dimensioni, deve il suo nome al soggetto di alcune rappresentazioni mitologiche
raffigurate nei fregi, ispirate alle "Metamorfosi" di Ovidio. A partire dalla parete di ingresso,
procedendo verso destra, i soggetti ispirati alla mitologia sono: Orfeo agli inferi; Il supplizio di
Marsia (parete sud); Il giudizio di Paride; Bacco e Arianna; Danza di satiri e menadi (parete ovest);
La sfida tra Apollo e Pan; La visita di Bacco; Menadi e satiro (parete est). Ai temi mitologici si
alternano paesaggi di fantasia, tranne il paesaggio sulla parete nord, a destra della finestra, che
mostra una veduta reale di Palazzo Te come doveva apparire dalle mura di Mantova nel 1527,
quando il palazzo era ancora in costruzione sull'omonima isola.
Per le decorazioni pittoriche, di gusto antiquario, sono ricompensati nel 1527 i pittori Anselmo
Guazzi e Agostino da Mozzanica. Il camino, in marmo rosso di Verona, é sovrastato dall'impresa del
Monte Olimpo e reca la scritta dedicatoria: "Federico II Gonzaga quinto marchese di Mantova".
L'iscrizione documenta che l'allestimento dell'ambiente risale a prima del 1530, anno in cui
Federico viene insignito del titolo di duca dall'imperatore Carlo V. Le pareti di questa camera, così
come quelle della maggior parte del palazzo, sono prive nella parte inferiore di decorazioni perché
coperte in origine da lussuosi arazzi o cuoi. Sulla parete nord, sotto il cornicione di legno, é visibile
una porzione di fregio di stile mantegnesco, risalente al 1502 e appartenente alla preesistente
fabbrica delle scuderie di Francesco II Gonzaga, padre di Federico. La camera di Ovidio e le due
successive stanze costituivano in origine un appartamento.
Ovidio bibbia dei pittori e decoratori di questi palazzi e ville.
4. CAMERA DELLE IMPRESE GONZAGHESCHE: L'ambiente, analogo al precedente nell'impostazione
dello spazio e degli apparati ornamentali, prende la denominazione dal soggetto principale del
fregio: le imprese della famiglia Gonzaga. L' impresa è un elemento simbolico determinato da una
figura ("corpo") e da un motto ("anima"), ma anche sola figura o solo motto, attraverso il quale chi
lo adottava desiderava esprimere, in maniera enigmatica e ideale, virtù, affetti, princìpi morali,
eventi personali significativi. A partire dalla parete nord, procedendo verso destra, le imprese
raffigurate sono: Cane; Cavedone o Alare (parete nord); Cintura; Monte Olimpo; Museruola; non
identificata; Torre (parete est); Sole; Stemma Gonzaga; Ramarro (parete sud); Boschetto;Crogiolo;
Ali; Tortora; Guanto (parete ovest). Tra le imprese più ricorrenti nel palazzo figurano quelle del
Ramarro e del Monte Olimpo. La prima, accompagnata dal motto: "QUOD HUIC DEEST ME
TORQUET", "Ciò che manca a costui tormenta me", è riferita alla passione ardente di Federico per
la sua favorita, Isabella Boschetti, contrastante con il sangue freddo del rettile.
La seconda, accompagnata dal motto: "FIDES/ΟΛΥΜΠΟΣ", Fede/Olimpo", esprime il concetto di
fedeltà, per le ceneri che, poste sull'altare alla sommità del monte, rimangono immobili sopra.
Il camino, in marmo rosso e giallo di Verona, con l'impresa del Ramarro, reca l'iscrizione:
"F[edericus] II M[archio] M[antue] V", "Federico II quinto marchese di Mantova". emblemi che
connotavano il carattere della famiglia, motto in figura( es. sole radiante di Ludovico Gonzaga,
anche nei plutei di s. Sebastiano; Federico II Gonzaga simbolo salamandra e olimpo). Collezionista
di monete, stucchi riprendevano. Doppia loggia attaccate, una rivolta verso sud per le passeggiata
invernali.
5. CAMERA DEI CAVALLI: Destinato all'accoglienza degli ospiti e alle più importanti cerimonie,
l'ambiente, eseguito probabilmente tra il 1526 e il 1528, prende il nome dai ritratti dei superbi
destrieri dipinti con nobile portamento a grandezza naturale nella parte inferiore delle pareti
affrescate. Federico, come il padre e i suoi avi, li allevava nelle celebri scuderie gonzaghesche e li
teneva in massimo conto, considerandoli l'omaggio più alto che si potesse fare ad un amico o ad un
ospite illustre. Due dei sei cavalli recano ancora in basso il proprio nome: Morel Favorito, il cavallo
grigio della parete sud; Dario, il destriero più chiaro della parete nord. I cavalli, che spiccano sullo
sfondo di paesaggi, dominano una grandiosa architettura dipinta alle pareti, ritmata da lesene
corinzie e nicchie che ospitano statue di divinità o, sopra le finestre, busti di personaggi. La parte
superiore della campata è caratterizzata invece da finti bassorilievi di bronzo che raccontano le
fatiche di Ercole. Il fregio che corre alla sommità delle pareti, all'angolo delle quali sono ritratte
quattro aquile gonzaghesche, è popolato da puttini e puttine che si muovono tra graziosi girali
variopinti e mascheroni. Il soffitto, in legno dorato su fondo blu, nei cassettoni racchiude rosoni e le
imprese più ricorrenti del palazzo: quelle del Ramarro e del Monte Olimpo. Prospettiva che ha
architettura e figura che sembrano aggettare.
6. SALA DI AMORE E PSICHE(sala da pranzo): L'ambiente, il più sontuoso del palazzo per la ricchezza e
il pregio delle decorazioni, deriva il proprio nome dalla favola di Amore e Psiche, tratta dalla
"Metamorfosi"; di Apuleio, narrata sulla volta e nelle lunette. La sala, detta "camaron quadro" in
una descrizione cinquecentesca di Jacopo Strada, è uno spazio destinato ai visitatori di maggior
prestigio. Lungo la cornice che corre ai piedi delle lunette, a partire dalla parete est, quella che
ospita il camino di marmo rosso veronese, si legge l'iscrizione che ricorda i titoli di Federico
Gonzaga e il ruolo attribuito alla villa, destinata all'"onesto ozio" dopo le fatiche dell'attività di
governo ("HONESTO OCIO POST LABORES AD REPARANDAM VIRT[utem] QVIETI CONSTRVI
MANDAVIT"). I passi della favola di Amore e Psiche prendono il via dall'ottagono della volta della
parete ovest, con la raffigurazione di Venere, su un carro trainato da cigni, mentre indica ad Amore
la fanciulla Psiche affinchè questi la punisca. L'intreccio narrativo, proseguendo in maniera non
lineare sulla volta e nelle lunette, sprigiona la propria apoteosi nel riquadro al centro del soffitto,
dove Giove unisce in matrimonio Psiche e Amore. Sulle pareti sud e ovest sono rappresentati i
preparativi di un banchetto ambientato in campagna. Sono presenti Amore e Psiche, con la figlia
Voluttà, sdraiati su un letto (parete sud). Altre favole mitologiche, che narrano di amori contrastati,
decorano le pareti nord ed est: Bagno di Marte e Venere (parete nord, a sinistra); Bacco e Arianna
(al centro); Venere e Adone (a destra); Giove e Olimpiade (parete est, a sinistra); Polifemo con
Galatea e Aci (al centro); Pasifae e il toro (a destra). Gli affreschi sono databili tra il 1526 e il 1528.
Inizia da questa camera la serie di pavimenti tardo settecenteschi "a terrazzo" . sul giardino con
temi amorosi e dell’ozio( cucina e amore) dopo il lavoro. Tele dipinte disordinatamente con la sotira
di amore e psiche, che si concludeva sulle pareti con lo sposalizio, che occupa due pareti( sud e
occidentale) . Novità a mantova con figure a tutto tondo, nudo e a dimensioni naturali. Architettura
vegetale che costituisce una sorta di loggia ideata da raffaello per la Farnesina. Parete
settentrionale e orientale con altri temi amorosi.
7. SALA DEI VENTI: La camera, di cui si hanno notizie risalenti al 1527-1528, prende il nome dai volti
personificati dei venti che soffiano nella parte bassa della volta. L'ambiente è dedicato al tema
dell'astrologia. Il motivo dell' influsso delle stelle sui destini dell'uomo, trova riscontro nell'iscrizione
di Giovenale sulla porta della parete sud: "DISTAT ENIM QVAE SYDERA TE EXCIPIANT", "Dipende
infatti da quali stelle ti ricevano [quando nasci]". La volta vede al centro l'impresa del Monte
Olimpo, circondata da divinità: partendo dall'esagono con Giunone sul carro trainato da pavoni, a
destra si incontrano: Nettuno; Minerva; Venere; Apollo; Mercurio; Giove; Cerere; a fianco
dell'impresa: Marte e Diana nei due esagoni affrescati e Vulcano e Vesta nei due riquadri modellati
a stucco. Più in basso si trovano i segni dello Zodiaco, in stucco a finto bronzo, alternati alla
personificazione dei mesi. L'influsso delle costellazioni associate ai segni zodiacali, è raffigurato nei
medaglioni. Partendo dalla parete sud, si susseguono: Capricorno-Serpentario: Incantatore di
Serpenti; Acquario-Aquila: Il generale vittorioso; Pesci-Balena: Pescatori di grandi pesci degli abissi;
Ariete-Nave e Delfino: I navigatori; Ariete-Auriga: Musiche di pastori. Parete ovest: Toro-Zoccolo
del Toro: Gladiatori; Gemelli-Lepre: Ippomene e Atalanta; Cancro-Orione: Cacciatori. Parete nord:
Cancro-Orione: Pescatori; Leone-Cane: Cacciatori di grandi belve; Vergine-Corona: L'offerta delle
ghirlande; Bilancia-Saetta: La caccia agli uccelli acquatici; Scorpione-Altare: Sacerdoti. Parete est:
Scorpione-Centauro: Auriga; Sagittario-Arturo: Prigionieri; Sagittario-Arturo: Custodi di palazzi
regali. Il camino, in marmo di Brentonico come le mostre delle porte, reca i titoli di Federico II. Sala
astrologica oltre camera dei psiche, dove Carlo V (1530-1532 due volte viene)imperatore di spagna
ammira il soffitto. Raffigura influsso degli assi nella vita degli uomini. Esagoni verticali con i dodici
mesi con iconografi antica. Todini con i venti che soffiano. Gli dei che dominano su tutto e
attraverso i venti influiscono sulla vostra vita. Le camere delle aquile che rappresentano la forza dei
Gonzaga, ma anche temi amorosi, eros che vince su tutto.. amore vince su tutto( amorini che
vincono qualcuno). Figura di fetonte( ruba carro del sole e comincia e gira per la volta celeste).
8. Zona formata da lettine : CAMERA DEI TRIONFI
9. CAMERA DEGLI STUCCHI, nella quale lavora primaticcio; Lavorata con elevata maestria da
Francesco Primaticcio e Giovan Battista Mantovano, probabilmente tra il 1529 e il 1531, la camera è
interamente ornata da eleganti stucchi. Le pareti sono percorse da un doppio fregio che illustra un
lungo corteo di militari romani in marcia. La composizione, che si sviluppa per oltre sessanta metri e
annovera circa cinquecento figure, può essere osservata a partire dalla coda del corteo, fissata sulla
parete sud, all’angolo sinistro della fascia superiore. Qui si vede uscire da una porta urbana la
retroguardia dell’esercito, composta da soldati, donne e bambini, carri con provviste.
Risalendo il corteo, sulla parete ovest, si incontrano prima dei soldati armati di lancia, poi i portatori
di insegne. La parete nord è dedicata alla rappresentazione di militi al guado, di arcieri e portatori di
insegne. La fascia superiore si esaurisce sulla parete est, che presenta arcieri e lancieri a cavallo. Il
corteo prosegue nella fascia inferiore della parete sud, dove al centro è raffigurato l’imperatore a
cavallo mentre impartisce ordini con la mano tesa, preceduto da littori e suonatori a cavallo. Più
avanti, nella parete ovest, si notano astrologi e indovini. La marcia ha seguito nella parete nord con
cavalieri al guado, un carro con armi e un cammello carico di bagagli. La maestosa scena si conclude
sulla parete est, dove due squadroni di cavalieri, il primo con corazze a squame, si lanciano al
galoppo. La volta a botte è ornata con delicati bassorilievi che ritraggono personaggi del mito e
della storia classica. Le lunette sono occupate da nicchie con pregevoli figure ad altorilievo di Marte
(parete ovest) ed Ercole (parete est). I due personaggi sono sovrastati dalle Vittorie, disposte a
corona.
10. CAMERA DEI CESARI con episodi dei grandi imperatori; La camera, i cui lavori potrebbero risalire al
biennio 1530-1531, è così chiamata per i soggetti dipinti sulla volta, esaltati come esempi virtuosi
tratti dalla storia antica. L’affresco nell’esagono al centro della copertura a schifo è dedicato
all’episodio, narrato da Plinio, Cesare ordina di bruciare le lettere di Pompeo. La scena è volta a
celebrare la grandezza d’animo di Cesare che, dopo la vittoria di Farsalo, si rifiutò di leggere le
lettere che provavano il legame tra il nemico vinto Pompeo e i notabili di Roma. Anche i due tondi
sui lati lunghi della volta ripropongono esempi di nobili gesti di antichi sovrani e condottieri:
Alessandro Magno che ripone l’Iliade in uno scrigno (parete sud), onora la nobile decisione di
Alessandro di riporre i libri di Omero in uno scrigno d’oro sottratto al nemico vinto Dario, re di
Persia; La continenza di Scipione (parete nord), glorifica la rinuncia di Scipione a trattenere una
giovane prigioniera. Le vele della volta sono occupate da sei rettangoli verticali con figure di
imperatori e guerrieri: Alessandro Magno (parete est); Giulio Cesare; Signifer o portainsegne
(parete sud); Augusto (parete ovest); Guerriero; Filippo di Macedonia (parete nord). Gli angoli della
copertura, ornati a ottagoni intrecciati su fondo azzurro, ospitano nella parte inferiore quattro
ovali, sostenuti da putti e Vittorie alate, con le seguenti imprese gonzaghesche: Boschetto (angolo
est-sud); Monte Olimpo (angolo sud-ovest); Ramarro (angolo ovest-nord); Zodiaco (angolo nord-
est). Quest’ultima presenta la terra immobile nell’universo, come sottolinea il motto: “IN EODEM
SEMP[ er]”, “Sempre nello stesso luogo”. Il fregio è tardo settecentesco (l’originale è andato
perduto).
11. CAMERA DEI GIGANTI: Erano i Giganti grandi di statura,
che da' lampi de' fólgori percossi ruinavano a terra... "[G. Vasari]
L’ambiente, eseguito in via definitiva tra il 1532 e il 1535, narra la vicenda della Caduta dei Giganti,
tratta dalle Metamorfosi di Ovidio. La camera è la più famosa e spettacolare del palazzo, sia per il
dinamismo e la potenza espressiva delle enormi e tumultuose immagini, sia per l’audace ideazione
pittorica, volta a negare i limiti architettonici dell’ambiente, in maniera tale che la pittura non abbia
altri vincoli spaziali se non quelli generati dalla realtà dipinta. Giulio Romano infatti interviene per
celare gli stacchi tra i piani orizzontale e verticale: smussa gli angoli tra le pareti, gli angoli tra le
pareti e la volta e realizza un pavimento, oggi perduto, costituito da un mosaico di ciottoli di fiume
che prosegue, dipinto, alla base delle pareti. Con questo stupefacente artificio unitario e
illusionistico, l’artista intende catapultare lo spettatore nel vivo dell’evento in atto, per produrre in
lui stupore e sensazione di straniamento. La scena è fissata nel momento in cui dal cielo si scatena
la vendetta divina nei confronti degli sciagurati giganti che, dalla piana greca di Flegra, tentano il
vano assalto all’Olimpo, sovrapponendo al massiccio dell’Ossa il monte Pelio. Giove, rappresentato
sulla volta con in pugno i fulmini, abbandonato il trono, scende sulle nuvole sottostanti, chiama a sé
l’assemblea degli immortali e, assistito da Giunone, punisce i ribelli: alcuni dei giganti vengono
travolti dal precipitare della montagna, altri sono investiti da impetuosi corsi d’acqua, altri ancora
vengono abbattuti dal crollo di un edificio. La scena, in origine, era resa ancora più drammatica dal
bagliore delle fiamme prodotte da un camino realizzato sulla parete tra le finestre. Il pavimento,
ideato da Paolo Pozzo, risale al secondo Settecento. Triclinio estivo (camera da pranzo), unicum
non distinzione tra soffitto e pareti, decorazioni sono uniche in tutta la stanza. Nuvole disegnano il
pennacchi e si realizzano cupola. Tema è la gigantomachia( guerra tra giganti e giove, badate che io
e l’imperatore siamo forti). Lanterna ombrellone che copre il trono. Vasari dice Il pavimento era
fatto di ciottoli e avere senso di instabilità dato dai resti caduti dall guerra, doveva esserci una
camino🡪 fuoco dare senso della fine del mondo. Serliana che viene giù con i giganti. Gioco della
palla( campo da tennis al coperto) e bagno caldo
- APPARTEMANTO DI TROIA 1536-39
Nell'aprile del 1521, due anni dopo la morte di Francesco II Gonzaga, il primogenito Federico, che nel 1519
non aveva ancora raggiunto la maggiore età ed era salito al potere sotto la tutela della madre Isabella
d'Este, assume a tutti gli effetti la guida dello stato. Il nuovo marchese passerà alla storia non solo per il suo
opportunismo politico bensì anche per il suo talento di collezionista e committente ed in particolare per
aver voluto a Mantova Giulio Romano, che per più di vent'anni detterà legge artistica alla corte dei
Gonzaga, orientando il gusto dell'intera città sulle rive del Mincio. Sotto la sua stella, nei sogni del principe,
Mantova sarebbe dovuta diventare una nuova Roma e, di conseguenza, uno dei centri propulsivi della
maniera moderna. Secondo la tradizione degli studi, gli interventi di Giulio Romano in Palazzo Ducale
possono essere distinti in due fasi. La prima, cominciata e conclusa nel 1531, riguarderebbe solo la
sistemazione del doppio appartamento in Castello e la costruzione della Palazzina destinata alla sposa; la
seconda, svolta tra il 1536 e il 1539, riguarderebbe, invece, la realizzazione del cosiddetto Appartamento di
Troia in Corte Nuova e la fabbricazione dell'edificio della Rustica, di fronte alla loggia del nuovo
appartamento di rappresentanza, al di là del Prato della Mostra. Buona parte della sontuosa decorazione
dell'Appartamento di Troia è purtroppo scomparsa. Nonostante i grandi recuperi del primo Novecento, che
hanno restituito dignità agli ambienti progressivamente degradati nel corso dei secoli, nulla rimane, infatti,
degli oggetti mobili e degli arredi che integravano gli affreschi ed i ricchissimi ornamenti in stucco ricordati
anche da Vasari. Per la Sala di Troia Giulio concepisce una composizione estremamente dinamica ed
illuministica che fonde pareti - dove si rappresentano episodi distinti - e soffitto - dove, invece, la battaglia
appare continua - sfruttando il trucco visivo degli alberi che si alzano nei quattro angoli della volta
collegando le scene, ma nella sala non c'è traccia della sua mano. L'esecuzione, infatti, di molto inferiore
alla genialità dell'idea delle figure umane e animali che si "girano e torcono nello spazio" avvicinandosi ed
allontanandosi tanto da creare un effetto tridimensionale, è lasciata ai discepoli, dei quali il maestro si dice
insoddisfatto. Per questo oltre a realizzare tutti i disegni, Giulio interviene anche sui cartoni. di regola
lasciati agli assistenti. Sotto la volta della sala rettangolare gira un sottile cornicione di stucco dorato e i
dipinti delle pareti sono distinti in quadri a loro volta circondati da analoghe cornicette dorate. (RAGOZZINO
2003, pp. 151-166).
La sala è dipinta con grandi scene relative alla guerra di Troia. I soggetti vennero suggeriti dal cremonese
Benedetto Lampridio, cultore di lettere latine e greche e precettore del principe Francesco Gonzaga; la
storia inizia sulla parete meridionale dedicata a Paride e alle vicende che portarono alla guerra, Il sogno di
Ecuba, il giudizio di Paride, il ratto di Elena; a Paride si contrappone l'eroe greco Achille con le due storie,
una sulla parete opposta, Teti nella fucina di Vulcano, e sulla testata ovest, Teti consegna le armi ad Achille.
Tre altre scene illustrano punizioni divine: La costruzione del cavallo di Troia, La morte di Laocoonte e dei
suoi figli sulla parete nord, Aiace fulminato sullo scoglio sulla testata est. Sopra il cornicione, nella volta a
padiglione, si svolge ininterrottamente una lunga serie di battaglie. Sui lati sud, ovest e nord sono gesta di
Diomede tratte dal libro V dell'Iliade, concordemente spiegate come Diomede ferito da Pandaro, Diomede
scaglia un masso su Enea salvato da Venere, Diomede uccide Flegeo, Igeo e Pandaro; sulla testata est è il
Combattimento sul corpo di Patroclo (Iliade, XVII); incerta rimane l'interpretazione di altri episodi. Anche il
cielo della volta presenta qualche difficoltà di lettura. Vi si vede al centro Giove, Giunone e Ganimede con
Venere (o Ebe?) svenuta, mentre altri dei - Vulcano, Diana, Minerva - e la Fama seguono la battaglia. La
fonte letteraria di questa estesa rappresentazione va ovviamente ricercata in Omero, probabilmente
secondo il commento medioevale di Eustazio di Tessalonica, ma certamente vennero utilizzate anche
l'Eneide e le Favole di Igino. Il significato sembra comprensibile alla luce degli avvenimenti politici
dell'epoca. Federico II acquisisce il Monferrato, e la scelta di campo per i greci vincitori vuole forse alludere
all'antico feudo dei paleologhi che vantavano la discendenza dall'Impero d'Oriente. L'illusionistico affresco
della volta diventerà, specialmente in età barocca, il modello per innumerevoli simili decorazioni, sebbene
non sempre Giulio sia rimasto soddisfatto dell'esecuzione, condotta materialmente dagli allievi, Rinaldo
Mantovano, Fermo Ghisoni e Luca da Faenza e per gli stucchi da Andrea del Golfo (BERZAGHI 2014, p. 10 ).
Palazzo ducale che dal medioevo arriva fino al 700. Per Federico II chiamato per realizzare l’appartamento
di troia n=4 ( ancora elente letterario). Costruito vicino ai laghi sul lato est e il ponte di s. Giorgio.
appartamento realizzato subito dopo palazzo dl te. Appartamento che si trova tra tre giardini. Giardino
pensile al piano nobile. Nella numero due aveva messo la moglie distante da lui. Appartamento come una
sequenze di camere. A queste camere lavora anche tiziano chiamato per realizzare la camera dei dodici
cesari( lo studiolo) ritratti distrutti. Sotto i ritratti cera un armadiatura rivestita di legno con panelli dipinti da
giulio con la vita degli imperatori. Aldo mantovano pittore allievo di giulio. giardino pensile che era parteto
su un lato. Dopo il 1538-40 Federico vuole un’altra (fondazione della palazzina della rustica) palazzina dalla
parte opposta all’appartamento i troia, dove progetta una loggia doppia mensola che ha una terza
campata. Uso dell’elemento rustico e bugnato. Viene collegata attraverso le mura( corridoio e un altro
coperto) simile al casino e i palazzi vaticani. Aggiunge la facciata loggiata verso il giardino grande( bugne e
le colonne tortili) . si passa da una decorazione 2D( troia) a una 3D( rustica). Loggia giuliesca . La corte
nuova: sezione parzialmente aperta, fino alla Sala di Troia inclusa. Questo nucleo comprende più edifici
costruiti dal secolo XVI e aggregati nel tempo alle fabbriche più antiche. Dal Castello infatti si accede,
mediante lo Scalone di Enea, alla Sala di Manto, l'ambiente delle feste che fa parte dell'Appartamento
Grande di Castello costruito dal duca Guglielmo. Dal salone principesco si entra nell'Appartamento di Corte
Nuova abitato dal duca Federico II, che comprende la Sala dei Cavalli, la Sala delle Teste e la Sala di Troia
(ornate da affreschi di Giulio Romano e della sua bottega), oltre che dalla Camera dei Cesari e da un
delizioso giardino pensile, detto dei Cani. Si attraversa la Galleria dei Marmi o dei Mesi, che si affaccia sul
Cortile della Cavallerizza, per percorrere la lunga Galleria della Mostra che immette nell'Appartamento
giuliesco detto dell'Estivale o della Rustica. Oppure si può proseguire per entrare nell'Appartamento delle
Metamorfosi da cui, nella bella stagione, si può accedere al Giardino dei Semplici.

Le eccellenze

La maestosa Sala di Manto, salone delle feste del duca Guglielmo. L’Appartamento di Troia con le eroiche
scene giulesche ispirate alla vicende delle guerra fra troiani e greci. Sontuosa anche la Galleria della Mostra,
dove nel sec. XVII si trovavano le collezioni gonzaghesche: qui era conservata la Morte della Madonna di
Caravaggio, acquistata da Rubens per il duca Vincenzo I.

- CASA DI GIULIA ROMANO via poma


Assetto attuale ottocentesco
- ABBAZIA DI POLIRONE
- CATTEDRALE DI MANTOVA 1545
Cattedrale di s. Pietro che ristruttura un ambiente romanico e gotico (come polirone). Mantiene
parte alta muri e incastoni colonne trabeati con pietra della lessinia. Ristruttura la parte sotto e non
quella alta.
MICHELE SANMICHELI 1484-1559
La vita:
Veronese
Figlio di scalpellini, figlio d’arte dei lapicidi. Formazione a bottega e poi una formazione romana( romana
faro della civiltà artistica). Roma che cresce demograficamente e crescono costruzioni su le opere antiche
usate come cave a cielo aperto.
Coetaneo di giulio romano
Roma: ma più operativo a orvieto (stato pontificio)🡪cattedrale di orvieto prova di scultore. 1512 altare dei
re magi. Incorniciatura architettonica e scultura interne sono tutte sue. Opere di arredo all0interno della
grandi cattedrali ( si vanno paganizzando, recupero dell’antico). Ancone incorniciature:
classicheggiante( arco di trionfo).
Maestro che ispira sanmicheli🡪 andrea sansovino a roma ricordato per 2 tombe nella chiesa di santa maria
del popolo( coro bramantesco e cappella chigi di raffeallo)
Opere:
- Orvieto: progetto della facciata del duomo di orvieto, avviata da loranzo maitani, architetto del
1300. Come san petronio: porzione bassa incompiuta e da finire con un nuovo progetto. Le forma
rimangono tardo gotiche. Insieme ad antonio da san gallo.
- Cappella Petrucci ( Orvieto chiesa di s. Domenico) 1516. Cappella ipogea( sotterranea, sorta di
cripta privata) conformata secondo i caratteri di tempio a pianta centrale (andava di moda in
questo periodo). Scarsella ( cappella per l’altare) quadrata. Due aperture che conducono alle scale,
4 rampe simmetriche. Scale a forbice. Decoro all’antica: lesene, nicchie con frontoni retti da
mensole e timpani sopra le porte. Contrasto tra candore intonaco e pietra grigia. Cupola a 8 spicchi
che si raccolgono, con tondi che consentono di vedere giù dalla chiesa.
- Emilia Romagna: 1526, viaggio di ritorno al nord con antonio da san gallo. Occasione per
ispezionare fortezze pontificie( predisporre per i rilievi) e di prendere nota della opere antiche
salendo verso al nord. Percorrono via Emilia ( piena di rilievi antichi, vie consolari, dove cerano le
necropoli).
- 1526 ( giulio romano attivo a palazzo te, nord diventa attivo architettonicamente)va in Veneto: in
contatto a Padova dove incontra Giovanni Maria falconetto.
- Padova 1524: architetto Antonio Maria Falconetto attivo in questi anni a Padova. Due opere: 1) la
loggia e 2) odeo( luogo riservato alla lettura per pochi intellettuali, recitazione o canto, piccolo
auditorium) per Alvise Cornaro( committente, patrizio, nobile padovano che scrive alcuni libricini
dedicati all’agricoltura. Trattato sull’architettura). Basilica . loggia tema che ritorna in questo
periodo ( loggia della Farnesina, villa madama, logge di giulio romano come filtro tra esterno e
interno e accesso agli appartenenti, loggia citazione arcata teatrale romana emblema della nuova
architettura, modulo usato da molti quello dell’arcata teatrale). Giardino Cornaro la loggia diventa
una scena fronte (scena fissa) secondo schema teatro romano, secondo schema dei palazzetti
romani( palazzo caprini…) architettura: padiglione, casino piccola casa estiva che funge da scena
fronte per gli spettacoli nel cortile. Architettura di occasione. Al contrario, parte forata sopra e
parte cieca sotto. Loggiato 4 vele con decori sul soffitto. Decori interno all’odeo, cupolato
( grottesche) e scroci prospettici che abbiamo visto nella Farnesina, anche nel camerino del palazzo
te).
- 1528 falconetto ingegnere militare(500-600 si distinguono le figure di architetto e di ingegnere,
quest ultimo per l’architettura necessaria, ovvero militari e idrauliche)( quando entra in gioco
polvere da sparo, le città devono cambiare assetto per diventare più sicure🡪 unire esperienza
militare)(bastioni, mura spesse, e altezza dei cannoni, e costruire le porte)( in questa fase alcuni
architetti continuano a unire architettura decorativa con quella militare). In quest’anno a Padova fa
la porta san Giovanni, simboleggia l’evoluzione delle porte urbane. Mura basse tozze senza merli,
con tetto e unica feritoia sopra dove si metteva il cannone. Ponte era comunque levatoio.. arco
trionfale romana.
- 1527 cappella pellegrini a verona. Chiesa medievale che ha una sequenza di cappelle in un solo
fianco. Tempietto a pianta circolare cupolato, mezza sfera cassettonata. Architettura preceduta da
un vestibolo, da contemplare solo dall’interno, che evoca quello che all’esterno del tempietto san
Pietro in Montorio. Operazione ribaltata di bramante, ma riprende il maestro. Uso della scultura
come ornamento, che costituisce belle dello spazio🡪 sequenza arcate trionfali romane frontonale e
contornate dalla trabeazione rette da colonne all’antica corinzie scanalate o con scanalatura a
spirale ( tortili, tema richiamo alle colonne salomoniche, che facevano parte al tempio di salmone a
Gerusalemme, che erano nella chiesa costantiniana a san Pietro come memoria del tempio.
Romando al tempio per eccellenza).
-
- 1526-1529 PALAZZO CANOSSA a verona. Famiglia molto potente a verona ( piccola roma). Palazzo che
possiede caratteri del palazzetto romano declinato secondo sue orginarietà. Parte commerciale eliminata.
Bugnato ingentilito da una logia al piano terreno. Loggia retta da grandi pilastri con archi. Sopra c’è il
mezzanino; sopra piano nobile in cui ordine architettonico torna, lesene binata ( palazzetto caprini
semicolonne binate). Ritmica. Le finestre sono coperte da ghiere d’arco che hanno una chiave di colta come
mensole; e un secondo mezzanino come sottotetto; statue. Gusto della locale nobiltà. Cornicione a sbalzo,
ma c’è una attico semitrasparente lapideo con delle sculture che fregiano( tipico veneto, acroteri). RITMO
- PALAZZO BEVILACQUA: ordine architettonico con paraste fasciate( bugne sovrapposte) doriche. Carattere
massiccio basamento mitigato dalle finestre ampie circondate da bugne, dove chiave di colta diventano
busti di imperatori romani. Vi è quella deroga alla regola: capacità di inerire elementi non canonici🡪
davanzali non sono di ordinario spessore ma molto spessi, sostenuti da zampe di leone che reggono. Anche
ritmo non tutto uguale dell’interasse. Trabeazione non triglifi normali, ma diventano delle mensole che
reggono la balconata.( dopo Alberti ricerca di eliminare le parti sporgenti delle facciate). Usarela
trabeazione come davanzale. Anche le metope non hanno le stesso passa: rompere regola. Sulla balconata,
ci sono le porte finestre secondo le schema dell’arco trionfo ( arcata ritmica ripetuta tre volta).
Semicolonne e vittorie alate che completano i peducci( ritagli). Teste di leone incastonate nei grandi festoni
scolpiti. Fregio ornato nella trabeazione alta.
- palazzi che hanno elementi romani.
- 1532-35 PORTA NUOVA. Rivestimento in pietra d’Istria, opera quadrata che si sovrappone che al centro
c’è il grande portale con pilastri e semicolonne. Tutto fasciato.( Alberti bugnato doveva incutere timore,
architettura militare d’obbligo). Rivestimento in pietra serviva da corazza. Aperture laterali opera degli
austriaci( fine 800). Piazzole per difesa e tetto anti bomba. Spessori coperture che dovevano proteggere.
- PORTA DI LEGNAGO. Molto meno massiccia sui fianchi.
Mura medievali non funzionano più🡪 vengono abbassate e inciccionite. Terra dietro per rendere più
resistente le mura, terra presa dal fossato. Spalti che servivano a evitare che le Mure venissero viste, ma
che defilava le mura. Spalti usato per il tiro di rimbalzo. Mura dotate di cortine fatte di muro intervallate
( non più da torri medievali. Ventriere ???. ) ma intervallati da baluardi da cuneo. Distanza tra baluardi
cortine dipendevano dalla gettata dei cannoni. Le mura nuove abbattevano le abitazioni li
- 1547 PORTA PALIO incompiute che doveva avere un cavaliere, piattaforma per le artiglierie
veronesi. Colonnato alla rustica della parte interna verso la città.
- 1549 PORTA GIULIA per andare a cittadelle ( struttura ottagonali). Di giulio romano.
- 1559 SANTUARIO DELLA MADONNA DI CAMPAGNA. Luogo di pellegrinaggio con ampio portico
attorno per il ricovero dei pellegrini. Che ricorda il tempio circolare periptero. La cella diventa
monumentale e alto. Cupola parzialmente compre da un attico che funge da tiburio. Doppia
geometria con una porzione di presbiterio che interrompe schema centrale. Altare maggiore con
due ambiti. Schema ottagonale e croce greca della cappella maggiore dietro all’altare..
JACOPO TATTI DETTO IL SANSOVINO 1486-1570
Figlio scalpellino
- Allievo di andera sansovino.
- Nasce a Firenze e si forma a roma.
- Firenze: Passaggio trionfale di papa Leone X de medici, successore di papa giulio II. Baldassarre e
Raffaello scrivono a questo papa di fermare le spoglie di roma. MI SONO PERSA GUARDA
REGISTRAZIONE FORSE
- Giulio romano realizza apparati effimeri per questi
- FACCIATA PER S. LORENZO a firenze voluta dalla famiglia medici, che si trova dietro al palazzo
medici. Stato bruto che ha solo le morse del rivestimento che doveva essere messo in opera🡪
doveva essere una palestra per i miglior architetti. 3 arcate trionfali nella parte basa , una maggiore
e una minore; una sorta di attico e un tempietto da realizzare nella parte alta. Tutto realizzato in
pietra.
- Venezia: 1531 progetto per LA SCUOLA GRANDE DELLA MISERICORDIA, non ultimata. Scuole:
corporazioni di categoria che avevano delle sedi prestigiose, decorati e progettati dai migliori artisti
del tempo. Parallelepipedo, in laterizio con le morse per accogliere rivestimento lapideo, non posto
in opera. Facciata su due registri. Fascia che doveva tenere la trabeazione e con delle semicolonne.
Nicchie con interassi brevi. Tutto frotonato. Ordine sovrapposto, nicchie curve o trabeate.
- 1534 ristrutturazione ed ampliamento della CHIESA DI S. FRANCESCO DELLA VIGNA. Possiede
caratteristiche dell’architettura veneziana. GUARDA LEZIONE CARATTERI SU VENEZIA E I SUOI
BASAMENTI ! ☺
- Doppio tavolato che creava zattera sul quale si realizzava solai in laterizio o pietra. Bisogno di
costruire ij maniera leggere. Limiti tecnici e formali per chi realizzava edifici a Venezia. Grande coro
oltre al presbiterio. Interno caratteri toscani con pietra grigia che contrasta con fono bianco di
intonaco.
- ZECCA DI VENEZIA, commesse pubblichi delle casse di Venezia. 1536. Piazza san marco. Zecca dove
si batteva la moneta, luogo monumentale. banca centrale dello stato. Sorta di cassaforte. Fortezza
dato dall’uso del bugnato che parte dal piano terreno, con spessori diversi, dove si sovrappone
piano nobile con colonne doriche fasciate. Alata trabeazione dorica, e poi un altro piano di ordine
ionico. Tra colonne finestre: molto ampie. Rivestimento pietra Istria che rendono massiccia la situa,
m in realtà molte aperture per alleggerire struttura e non far sprofondare la struttura. Vuoti
prevalgono. Trabeazioni delle finestre architravate del piano nobile che contrastano le soluzioni
leggere nel piano superiore. Tutta pietra.
- 1537 LIBRERIA MARCIANA CHE SI TROVA DIFRONTE A PALAZZO DUCALE. Finita da Vincenzo
scamozzi negli anni 80 ‘500. Blocco parallelepipedo con testata molto stretta e sviluppo molto
pronunziato. Le campate dovevano essere 17 ora sono 21. Utilizza sovrapposizione ordini: ordine
romanico non fasciato perché non deve spaventare. Angoli rinforzati con paraste sugli angoli,
trabeazione dorica e attenzione nel far corrispondere il triglifo con asse colonne ( problema che da
sempre cera anche nell’angolo). Sopra ordine ionico che segue lo stesso schema, trabeate con
finestre in botte curva che in realtà sono delle serliane( compare per la prima volta a Venezia).
Serliana doppia continua. Fregio decorato con festoni e mascheroni., balaustrata con acroteri e
statue. Vittorie tornano nei pelucci degli archi sia sopra che sotto. Crollo soffitto della sala di lettura,
e sansovino viene incarcerato. Finezza degli intagli. Ammirato dal palladio ( e nei suoi 4 libri).
Marciani a luogo ornato bene. Innovazione antica. Fuori dal contesto tradizionale ( Venezia città
tardo gotica), inserito un modello antico come la basilica . infatti sansovino progetta una grande
BASILICA, ma con funzione di biblioteca. Piazza san marco doveva diventare un vero e proprio foro
antico. Aggiunge la loggetta(1537-49, guarda registrazione. Statue bronzee. Balaustre dopo 1902
ricostruita perché rovinata dal crollo del campanile di san marco, con rilievi dell’isola di
Candia(creta) e di Cipro) ai piedi del campanile di san marco.
- PALAZZO CORNER 1545. Imponente conformato secondo i caratteri romani o san micheliani.
Loggiato a tra fornici nella parte basamentale. Aristocrazia in base ai schei. Parte pubblica che
affacciava sulle calli. Le parti si servizio occupano le parti basamentali. Mezzanino sopra piano
terreno e poi piano nobile🡪 grande salone che ha testata corrispondente triforio. Ampio spazio a
sala che prende luce dalle due testate. Palazzi veneziani con sviluppo gotico.
- Villa garzoni Pontecasale. Villa destinata all’ozium e il negozium rurale.si distacca dalle ville
palladiane. Grande blocco su due piani con basamento rialzato (scalinata ) con la logia al centro
sovrapposte, unica porzione che contiene ordine architettonico( dorico romano e ionico). Pseudo
peristilio. Tutto più basso per la terrazza
PALLADIO ANDREA 1508-80, andrea della gondola
Comincia come scalpellino. Nato a padova , ma trasferito a Vicenza nella bottega dei pedunuro.???
Mentore: Gian Giorgio Trissino che coinvolge palladio nella ristrutturazione della sua villa.
Compirà dei viaggi a roma per distaccarsi.
Palladio: mitologia, nome di un personaggio di un suo libro “Italia liverata dai goti”. Villa veneta di stile 400.
Impianto a C. porzione riconoscibile di trissino🡪 loggia con lesene ioniche che inquadrano archi. MI SONO
PERSA ANCORA.
- Venezia fondata sul commercio, che va in crisi nel 1500 da due avvenimenti. 1453 cade
Costantinopoli( via della seta, che portava avanti tanti commerci). 1492 scoperta America🡪 rotte
oceaniche verso America. Venezia viene surclassati dagli scambi oceaniche. Si investono
nell’agricoltura. Sistemazione e bonifica e costruzione insediamenti rurali. Costruzione di case di
campagne.
- 1541-42 torna in veneto da roma. Uomo perfetto. Villa pisani( Lonigo). Schema quattrocentesco
che viene mitigato da un grande loggiato triforio bugnato.
- 1570 4 libri di architettura. Rivoluzione dei trattati di architettura.( 7 libri del serlio). Raccolta di
tutte le sue opere. Parte antica(edifici e teoria) e secondo a parte dedicata alle sue opere riprodotte
su Piante e prospetti, con breve descrizione. Prontuario di forma facili. Molto riprese
nell’architettura anglosassone.
Piccole opere:
- Palazzo Thiene Vicenza. 1542. Fratelli Thiene. Palazzo bugnato rustico e semicolonne fasciate, non
tipiche di palladio. Partecipazione inziale di giulio romano( progettato da lui il palazzo poche era a
Vicenza pe il palazzo della ragione). Palazzo terminato dal palladio.1546 subentra palladio. Dove
meno rustico e più grazioso è palladio. Nell’atrio c’è la firma del giulio romano🡪 colonne uguali a
quelle di ingresso del palazzo te.
- Inigo Jonas, esporta lavori palladiani in Inghilterra
- Palazzetto di iseppo di porto.1542-43. Bugnato a piano terra ma molto neo rustico (opera
quadrata). Loggiato simulato con semicolonne ioniche. Attico e mezzanino al termine. Acroteri che
dovevano mascherare setti murari. Palladio non usa mai pietra, ma intonaco. Architetture solenni
ma economiche.
- Villa pojana 1546-49 PERSAAAAA
Corpo centrale rettangolare definito da ingresso e logia e dal salone. Palladio molto simmetrico,
armonia pitagorica. Molto rigoroso ma le planimetrie sono tutte diverse. I saloni hanno forme
diverse. Omaggio a bramante con serliana startta senza ordine architettonico. Incompiuta. Peristili
con zone rurali. Monocromatica. Ma interni decorati da equipe.
- Basilica o palazzo della ragione di Vicenza. Basamento di botteghe e grande sala unica, aule dei
tribunali. Coperto da una copertura a carena di nave rovesciata. 1546Crollo della struttura
medievale. 1549 concorso di idee, giulio e palladio. Soluzione di rivestire edificio con seconda
aopelle 3D. loggiati terreno e superiore. Utilizza il tema della serliana(visto a roma e a venezia)
intervallate da ordine dorico romano e ionico. Serliane doppie ( come sansovino)
- Palazzo chericati 1550 ☹. Svuoto gli angoli , quindi fa le cose al contrario, crea uno spazio i cui
parve la parete sul vuoto. Ampiezza grande salone. Acroteri. Grade soffitto cassettoni ligneo.
Sovrapposizione degli ordini.
- Villa Cornaro 1552 vicino a padova. Facciata con la corpo principale con due ali. Salone
rettangolare. Atrio tetrastilo con 4 colonne ma non a contatto con gli angoli. Angolo concavo.
- Villa badoer 1554-55 rovigo
- Barchesse con capriate lignee. Aspetto tempio italico. Ci si allontana dal terreno per maggior
comfort e meno freddo e umidità. La parte funzionale sotto 🡪 cucine ( focolare e acqua) e parte
della cucine o delle dispense, parte pratica lontana da quella quotidiana ( no puzza o umidità).
Funzioni domenicali sopra . fronte posteriore con giardino .
- Villa barbaro a maser( treviso) 1556. Signore Daniele barbaro ecclesiastico. Amico di palladio.
Tradusse de architectura di vistruvio. Villa con una parte domenicale piccola con una sala a croce ,
con alle spalle parte rurale con le barchesse ☹☹☹☹☹. salone a croce con finestre che marcano
il piano. Piccolina . fronte di ingresso e parte retrostante con ninfeo e grotta con grande vasca.
Muro curvo. Ornamenti e festoni e putti. Citazione del ninfeo di villa giulia . decori di paolo
veronese dove crea deli sfondati affrescati.
- Villa emo 1559-65 a treviso ☹
- Villa foscari a mira di venezia 1560-65. Sul corso di una canale .
- 1560 convento benedettino di s. giorgio maggiore . venezia
- 1561 convento della carità venezia.
- 1565 chiesa maggior di s. giorgio. A venezia ☹
- Elementi frontonali all’antica su due rioani diversi. Corpo in aggetto e un corpo retrostante.
Dentello costituisce corpo di copertura per la parte sotto. Differente altezza di imposta dei due
ordini.
- Strada per una facciata coerente per una chiesa
- 1565 piena controriforma🡪 elimina l’uso delle cappelle non uniformi. Poche cappelle tuti uguali 6/8.
Si tende a isolare le immagini sacre nelle cappelle alterali e nell’altare. No colonnati. Palcoscenico
fulcro
- Navate divise da grandi pilastri. Navate corte con 3 crociere. Due absidi e 4 grandi piloni ( ripresa s.
pietro prolungato). Grande cappella maggiore e poi coro monastico. alternanza di semicolonne.
Scansione in bicromia. Cupola ispirata gli schemi veneziani. Controriforma unta a porre importanza
all’eucarestia. Teatro marcato dalla scena fronte che regge l’organo e unito al coro.
- Palazzo Valmarana a vicenza contrario di palazzo chiericati. Uso dell’ordine gigante in facciata.
Angoli invece di possedere rinforzo e privati dell’ordine gigante c’è l’ordine normale sormontato d
auna statua. Loggiato ionico. Distrutto da bomba e rifatto.
- Bertoldi scamorzi mette in corrispondenza eseguito e progetto del palladio.
- 1565 villa serego verona loggiati sovrapposti con lastra che tagli a meta e scandisce piani.
- La rotonda: salone forma ancora diversa rotonda. 1566 villa capra. Posizione panoramica di
belvedere. Situato su 4loggie omologhe. Tempi esastili, 4 facciate uguali. Affaccia sulle 4 stagioni.
Confluenti in un unico salone centrale sormontato da una cupola , ci secondo i canoni dell’0antico.
Completato da scamozzi Vincenzo . balconata nello spazio tondo. Casa sul como di Plinio giardino a
forma i o. cupola decorata dopo palladio. Copertura gradonata
- Cisa
- Loggia del capitanio 1571( vittoria nella battaglia di lepanto, lotta crsitiana e ottomana), vicino a
palazzo della ragione . doveva avere 8 campata ma realizzate solo 3. Porticato pubblico al registro
superiore. Uso ordine gigante in facciata. Sulle testate un ordine più piccolo che definisce un arco
trionfale , sormontato da un serliane.
- Palazzo porto Breganze 1575-82
- 1577 chiesa del redentore . 1576 grande peste, realizzata per la fine della peste. Due ordini
sovrapposti
- Controriforma-_> grande chiesa navata unica e cappelle laterali percorribili solo dal clero.
- 1580 tempietto maser sorta cappella pellegrini preceduta da trono esastilo. Chiesa a pianta
centrale secondo palladio.
- Teatro olimpico 1580, accademia olimpica che doveva essere collegato a un teatro vitruviano.
Copro medievale. Interno teatro vero e proprio. Concepito come teatro romano ma coperto. Cavea.
Colonnato che aveva descritto Vitruvio per tenere suoni. Parte balaustrata come un loggione. Aveva
un palco e un orchestro. E una scena fronte che ricostruiva palazzo regio antico con aperture che
dovevano dare su prospettive. Terza scena boschereccia, un'altra con le via sacra. Dietro
ambientazioni che cambiavano. Palladio invece usa scenografia prospettica fissa. Abside che allunga
la prospettiva ma non l’ha fatto palladio ma scamozzi. Teatro rinascimentale. 7 le strade
prospettiche= sette vie di tebe, della storia di edipo è. Dietro illuminato da lanterne a olio. Teatro
ducale a Mantova prima ancora di palladio

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