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STORIA DELL’ABITAZIONE

LA CASA PRIMITIVA: LE PRIME CAPANNE ................................................................................................. 2


LA CASA PRIMITIVA: LA PALAFITTA ........................................................................................................... 2
LA CASA PRIMITIVA: LE PRIME CASE DI PIETRA ....................................................................................... 3
LA CASA IN ARGILLA: IL MATTONE............................................................................................................ 3
I PRIMI INSEDIAMENTI URBANI: LE CITTÀ ................................................................................................ 3
L’ANTICO EGITTO ....................................................................................................................................... 3
LA GRECIA ANTICA ..................................................................................................................................... 4
La polis ................................................................................................................................................... 5
I templi ................................................................................................................................................... 5
Dorico ................................................................................................................................................. 5
Ionico ................................................................................................................................................. 6
Corinzio .............................................................................................................................................. 6
LA CASA ROMANA ..................................................................................................................................... 7
Le Insulae ............................................................................................................................................... 7
Le Domus ............................................................................................................................................... 7
LA CITTÀ ROMANA ................................................................................................................................ 7
IL MEDIOEVO: LE INVASIONI BARBARICHE ............................................................................................... 9
Le città fortificate .................................................................................................................................. 9
Il castello medievale .............................................................................................................................. 9
La casa medievale .................................................................................................................................. 9
IL RINASCIMENTO: I PALAZZI................................................................................................................... 10
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE e l’800 ................................................................................................... 10
La borghesia ......................................................................................................................................... 10
Il popolo ............................................................................................................................................... 10
Le prime case popolari ........................................................................................................................ 10
DAL NOVECENTO AI GIORNI NOSTRI ...................................................................................................... 11
La casa moderna .................................................................................................................................. 11
Il grattacielo ......................................................................................................................................... 11
La città moderna .................................................................................................................................. 11
Le periferie ........................................................................................................................................... 11
LA CITTÀ DEL FUTURO ............................................................................................................................. 12

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STORIA DELL’ABITAZIONE
LA CASA PRIMITIVA: LA GROTTA
L’uomo primitivo cercava riparo nelle caverne (incavi naturali delle rocce).

Il paleolitico è il periodo in cui l’uomo vive da nomade in grotte naturali o scavate.

Le grotte erano ampie cavità naturali facilmente accessibili dall'esterno. Sulle pareti delle caverne, gli uomini
del Paleolitico incidevano e rappresentavano figure di animali dipinte a colori con abilità sorprendenti. Tra le
grotte più famose possiamo citare le grotte di Lascaux in Francia.

LA CASA PRIMITIVA: LE PRIME CAPANNE


Le prime capanne avevano forme molto varie, anche per i diversi materiali disponibili nell’ambiente: rami,
canne, paglia, argilla e foglie.

Inizialmente, la struttura leggera e semplice delle capanne era l'ideale per realizzare velocemente un nuovo
riparo che poteva essere montato e smontato.

L’uomo dell’età neolitica (VI millennio a.C. ) cominciò a coltivare il terreno e sentì l’esigenza di costruirsi una
capanna stanziale vicino ai campi che gli offriva calore e riparo dalle bestie feroci.
La capanna era di piccole dimensioni, realizzata con i materiali disponibili nell’ambiente circostante: grossi
rami, frasche (cioè rami con le foglie), canne di bambù, paglia ecc…
In seguito, alla forma circolare venne preferita quella quadrangolare, con più spazio all’interno e come
materiale da costruzione si cominciò ad utilizzare anche la terra battuta.

La terra battuta

L’utilizzo della terra battuta consentì di rendere le capanne più resistenti e durature, proteggendo dalle
intemperie e dal clima rigido della stagione invernale. Dapprima la terra battuta venne utilizzata per
costruire semplici muri di tamponamento (cioè muri di chiusura, non strutturali), successivamente venne
impiegata per creare dei veri e propri muri spessi e resistenti. Per fare ciò la terra veniva inserita in grossi
stampi di legno e battuta ripetutamente con dei pestelli di legno per renderla più compatta. Una volta
ultimata la realizzazione di tutti i muri, la terra battuta veniva essiccata al sole per consolidarsi e raggiungere
le prestazioni meccaniche richieste.

LA CASA PRIMITIVA: LA PALAFITTA


I villaggi di palafitte sorsero nell'età neolitica (VI millennio a.C.) e si svilupparono fino a tutte le età del
bronzo e del ferro (dal 2500 al 1000 a.C.).
Dove il terreno era umido o soggetto ad alluvioni, gli uomini costruirono case su palafitte che sorgevano non
necessariamente sull'acqua, ma vicine ad essa, in luoghi dove era praticata la pesca, con lo scopo di isolare
le abitazioni dall'umidità del terreno e di proteggerla dai pericoli. L’uomo costruiva case soprelevate

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conficcando lunghi tronchi d’albero (pali infissi) nei fondali fangosi di paludi o laghi, poi legava ai pali delle
piattaforme sulle quali innalzava la capanna con una base rettangolare.

LA CASA PRIMITIVA: LE PRIME CASE DI PIETRA


Nelle zone in cui la roccia era disponibile, le case vennero costruite con grandi pietre tagliate con cura e
accostate una all’altra, le prime costruzioni furono le case inca e i Nuraghi Sardi.

LA CASA IN ARGILLA: IL MATTONE


Versatile ed economico, robusto e refrattario, realizzato con materia prima facilmente reperibile (argilla),
lavorabile e caldo nell’aspetto, umile e decorativo: queste le caratteristiche del mattone, un elemento che
accompagna l’umanità nel suo percorso costruttivo da oltre 5000 anni.

L’argilla, materiale fangoso presente soprattutto vicino ai fiumi, fu utilizzata, fin dall’antichità, come
materiale da costruzione.
In un primo momento venne impiegata per realizzare muri di terra battuta, successivamente venne inserita
in appositi stampi creando i primi mattoni crudi.
Infine, in Mesopotamia verso il 4000 a.C. il mattone crudo, venne sottoposto a cottura e prodotto mediante
stampi inventando il “mattone cotto”; ciò conferì al mattone una durezza e una durevolezza tale da
consentire la realizzazione dei primi grandi monumenti dell’umanità: le ziggurat.

La ziqqurat (o ziggurat, ziqqurath o ziggurath ) è la costruzione templare caratteristica delle religioni


dell'area mesopotamica (sumera, babilonese e assira). La ziqqurat ha la forma di una torre composta da
tronchi di piramide sovrapposti a più piani (piramide a gradoni) ed è costruita con mattoni crudi e cotti, con
canne legate in fasci e con bitume usato come calce e come isolante.

I PRIMI INSEDIAMENTI URBANI: LE CITTÀ


I popoli stabilitisi nella bassa Mesopotamia (4000 a. C.), chiamati col nome generico di Sumeri, furono degli
abilissimi architetti. Grazie all’utilizzo del mattone cotto poterono costruire abitazioni, palazzi e templi
duraturi e resistenti alle intemperie. Nacquero così le prime città-stato, cioè città autonome con moneta,
lingua e governo propri (un esempio attuale è lo Stato di San Marino) come ad esempio: URUK, UR, LAGASH,
ERECH e BABILONIA.

L’ANTICO EGITTO (dal IV millennio a.C.)


Le case private degli antichi Egizi erano costruite con materiali deperibili (legno e mattoni) e per questo ne
sono rimaste poche tracce. I muri maestri di mattoni crudi e fango erano spessi circa un metro e le stanze
erano raggruppate attorno ad un salone centrale quadrato ricevente la luce da un lucernario.
I faraoni, non appena saliti al trono, ordinavano di edificare la propria casa per l'al di là: le piramidi. Queste
immense costruzioni sono giunte quasi intatte fino ai giorni nostri perché furono costruite con enormi
blocchi di pietra, estratti e tagliati nelle locali cave di calcare.

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La pietra è un materiale roccioso molto resistente (molto più resistente del mattone cotto) che può durare
millenni.

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LA GRECIA ANTICA (XII- VI sec. a.C)
Le case greche cominciano ad avere una struttura più simile alle nostre, infatti erano costruite su un
basamento di pietra, i muri erano di mattoni crudi ed erano coperte da un tetto provvisto di tegole. Con i
greci gli ambienti interni delle abitazioni si suddividono per tipologia di utilizzo.
La casa era gestita essenzialmente dalla donna e presentava i diversi ambienti organizzati intorno a
un peristilio (colonnato perimetrale). Quest’ultimo era riservato alla vita familiare; vi si affacciavano il
gineceo, cioè la stanza dove le donne filavano e tessevano, i soggiorni e le camere da letto. Un eventuale
secondo peristilio aveva carattere pubblico; era circondato dagli ambienti dell’androceo, in cui gli uomini
ricevevano i loro ospiti a cena o dopo cena. In alcune stanze, dette simposi, i commensali potevano
adagiarsi su lettini, bere il vino e assistere a spettacoli di musica o danza.
Nascono anche i primi tentativi di arredamento interno con l’utilizzo di sgabelli, tavole e cassapanche.

La polis

La polis greca è una “città-stato”: ha proprie leggi e istituzioni; batte una sua moneta; è autonoma e sovrana
(si afferma nell’ VIII sec a.C.).
La polis greca, a differenza delle città-stato orientali (per esempio quelle sumere) o micenee che ruotavano
intorno al palazzo, era organizzata, anche sul piano urbanistico, intorno a due poli principali:
– l’acropoli (“città alta”), posizionata alla sommità di un’altura; vi erano collocati i principali templi, i tribunali
e gli edifici pubblici;
– l’asty o astu (“città bassa”), il cui cuore era rappresentato dall’agorá o piazza, luogo di affari, di mercato,
ma anche di assemblee pubbliche e di dibattito politico.
Intorno alla piazza si distribuivano le abitazioni, inframmezzate da orti; nelle immediate vicinanze si
trovavano i terreni coltivati e infine la campagna incolta e i boschi, di proprietà della comunità, adibiti alla
pastorizia.
La maggior parte delle città greche sorgeva inoltre in prossimità della costa sulla quale si trovava il porto
della città.

I templi

I templi erano il luogo di culto degli antichi greci, nei quali si adoravano le divinità della città.
Per raggiungere l’armonia tra gli elementi architettonici dei loro templi, i greci, in epoche diverse,
inventarono una serie di regole basate sulla geometria e la percezione prospettica.
Per semplicità possiamo distinguere queste regole in 3 ordini architettonici che trovano nella “colonna”
l’elemento qualificante del proprio stile.

Gli ordini architettonici sono tre: dorico, ionico e corinzio.

Dorico

Il dorico è il più antico, il suo utilizzo risale all’epoca arcaica. Il tempio dorico non poggia direttamente sul
terreno, ma su un basamento di pietra costituito da tre o più gradoni (l’ultimo dei quali si chiama stilobate),
che servivano a sopraelevare il tempio.
La colonna dell’ordine dorico è composta da due elementi: il fusto e il capitello. Il fusto, cioè la colonna vera
e propria, è composto dai rocchi (blocchi di pietra, a forma cilindrica), che vengono sovrapposti senza
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legamenti, ma sono fissati con un perno centrale di bronzo.
Il fusto della colonna dorica è rastremato, cioè si restringe man mano che si sale verso l’alto per distribuire
meglio il peso della colonna.

A un terzo della sua altezza il fusto presenta un rigonfiamento detto entasi. La sua funzione è quella di
correggere la percezione ottica della colonna che altrimenti sarebbe innaturalmente sottile se vista da
lontano.
Il fusto non è liscio ma è scanalato su tutta la superficie. Le scanalature sono realizzate scolpendo i rocchi
dopo averli sagomati e sovrapposti.
Il capitello è sopra la colonna ed è formato da due elementi: echino (ha la forma di un catino circolare) e
abaco (ha la forma di un parallelepipedo molto schiacciato).
L’insieme degli elementi strutturali e decorativi che si trovano sopra al capitello si chiama trabeazione.

Ionico

L’ordine ionico nacque qualche decennio dopo il dorico. La colonna ionica viene ritenuta più simile allo
slancio della figura femminile. È formata da tre elementi: la base, il fusto e il capitello.
La base compare per la prima volta, quindi il fusto non poggia direttamente sullo stilobate.
Il fusto è meno rastremato rispetto al dorico, non ha entasi ed è solcato da almeno 24 scanalature.
L’elemento che più lo distingue dagli altri ordini è il capitello che presenta sempre due morbide volute
(ornamento geometrico di forma a spirale). L’architrave, il fregio e la cornice formano la trabeazione.

Corinzio

L’ordine corinzio risale ad almeno a un secolo dopo (V sec. A. C.) e raggiunge il massimo della sua diffusione
nell’età ellenistica. L’aggettivo corinzio deriva da Corinto, la città in cui nacque e si sviluppò. L’elemento che
caratterizza l’ordine corinzio è il capitello che è composto da un nucleo a forma di tronco di cono attorno al
quale si dispongono delle foglie stilizzate di acanto. Le foglie erano organizzate su due livelli, quella più bassa
che forma la prima corona e quella più alta che forma la seconda corona.
L’ordine corinzio è il più raffinato e snello dei tre.

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LA CASA ROMANA (VIII sec. a. C. - V sec. d. C)
I romani svilupparono le tecniche costruttive già presenti in altri popoli, migliorandole e perfezionandole.
Fecero largo uso del mattone cotto, della pietra e successivamente del calcestruzzo (impasto di acqua,
cemento, sabbia e ghiaia). L’architettura romana è contraddistinta dall’ “arco”, elemento architettonico
utilizzato per gli anfiteatri, i ponti e gli acquedotti. Inoltre i romani furono anche grandi urbanisti in quanto
costruirono molte strade (la via Emilia) e fondarono molte città tra cui Bologna.
Le abitazioni dei romani si dividevano in due categorie a seconda del ceto di appartenenza delle persone.
La Domus e le Villae erano le abitazioni delle ricche famiglie patrizie, mentre le classi povere abitavano in
palazzine multifamiliari chiamate insulae.

Le Insulae

Le Insulae, erano grandi edifici fatiscenti di legno, pietre e mattoni, con piccole aperture, senza acqua, né
fogne. Potevano avere 4 o 5 piani e ospitare anche 200 persone.

Le Domus

Le Domus romane erano simili a quelle greche con le stanze che si affacciavano sul cortile e con tetto a
spiovente. La Domus romana era costruita con mattoni o calcestruzzo. Nella Domus c’erano le tubature per
l’acqua potabile e le fognature.
Le Villae erano grandi e lussuose, destinate a consoli e ricchi.
Esistono ancora molti resti di case romane perché erano costruite con mattoni cotti e calcestruzzo, materiali
duraturi e resistenti.

LA CITTA’ ROMANA

Gran parte dell’organizzazione urbanistica delle città fondate dai romani nel loro processo di conquista
deriva dal castrum, l’accampamento militare romano.
Le vie principali su cui si basava la città erano:
• il cardo, con direzione da nord a sud (la via Principalis)
• il decumano, con direzione da est a ovest (la via Praetoriat) – A Bologna è via Rizzoli\Strada Maggiore

La città romana aveva forma quadrata o rettangolare e, al suo interno, due strade perpendicolari
collegavano le quattro porte: la via Praetoria, con direzione da est a ovest, era il decumano, e la via
Principalis, da nord a sud, era il cardo.
All’incrocio tra cardo e decumano, là dove durante la campagna militare si trovavano le residenze dei
comandanti, si apriva l’area dei Fori.
Nei Fori si svolgevano le principali attività pubbliche: nelle basiliche veniva amministrata la giustizia e nei
templi si praticava il commercio.
I Fori erano quotidianamente animati: la gente vi si riuniva per assistere a cortei e cerimonie, per scambiare
merci o, più semplicemente, per incontrarsi e chiacchierare.
Una trama di strade rettilinee e ortogonali definiva gli isolati. Al loro interno venivano edificate le case
signorili, le domus, e gli edifici popolari, a più piani, le insulae.
I romani (coloro che potevano permetterselo) trascorrevano molto tempo alle terme; si divertivano a
guardare le corse di bighe allestite nei circhi e amavano assistere ai combattimenti tra gladiatori o tra uomini
e belve feroci, all’interno dell’anfiteatro.
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Le città romane di nuova e vecchia fondazione si dotarono, nel tempo, di tutte le strutture necessarie alla
vita di tante persone: porti, per garantire i rifornimenti, strade e ponti, che servivano per agevolare i
collegamenti con le province più lontane, acquedotti, fontane e fognature per rifornire d’acqua le città e
garantirne l’igiene.

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DALLE INVASIONI BARBARICHE AL MEDIOEVO
Le invasioni barbariche furono condotte da popolazioni provenienti dal nord Europa e costituirono un
periodo ininterrotto di saccheggi all'interno dei confini dell'Impero Romano fino alla caduta della sua parte
occidentale (476 d.C.).
Le città furono gravemente saccheggiate e date a fuoco. Per questo motivo nel periodo successivo alle
invasioni si costituirono i primi Castelli e le città fortificate.

Le città fortificate

Per proteggersi dalle invasioni le città cominciarono ad erigere delle mura in pietra e mattoni. Finché anche
una sola parte delle mura era eretta, non era possibile attaccare la città.
Nacquero i primi Castelli. La parola "Castello" deriva dalla parola latina "castrum", usata dai romani per
disegnare il campo militare.

Il castello medievale

In un periodo storico segnato da estrema instabilità e continue guerre, i castelli rispondevano principalmente
allo scopo di proteggere i loro abitanti dagli attacchi militari dei nemici.
I Castelli erano circondati da una cinta fortificata protetta da robuste mura con bastioni, torri, fossati e ponti
levatoi. Nella torre più alta, chiamata “maschio” o “mastio”, vi si trovava di solito l’abitazione del signore.
Con il termine castello non dobbiamo intendere solo la cerchia entro cui sorgeva la torre, ma anche la zona di
influenza su cui si stendevano i poteri del castellano, dunque anche i borghi murati che si trovavano sotto la
sua giurisdizione.
Nei castelli (vere e proprie fortezze) vi erano grandi locali adibiti a dispensa per la riserva dei viveri.
All’interno c’erano, le scuderie, magazzini, botteghe, il pozzo, i laboratori artigianali, la chiesa. Questi ambienti
erano scarsamente illuminati, umidi e poco igienici.
Il castello aveva piccolissime aperture esterne (feritoie), divise in due o tre parti da colonnine e archetti
(bifore e trifore).

La casa medievale

Nel medioevo, piccoli artigiani e negozianti abitavano in casette a due piani, affacciate su strette vie, in cui
mancavano tubature e servizi igienici.
La parola domus scomparve dall’uso quotidiano e fu sostituita da casa.
Il termine CASA, che prima indicava la capanna, da questo momento diventa sinonimo di abitazione come la
intendiamo noi oggi.

A Bologna oggi è ancora riconoscibile l’impianto medievale della città. Le abitazioni medievali bolognesi
prendevano il nome di “lotto gotico”, cioè piccole abitazioni a due piani sviluppate in lunghezza e provviste
di portico. Al piano terra vi erano una o due stanze adibite a negozio, mentre una piccola scala di legno
conduceva al piano superiore dove si trovavano le camere da letto. Gli spazi interni erano molto piccoli,
spesso bui e poco igienici. Alle volte nella parte retrostante dell’abitazione era presente un piccolo giardino.
Numerose vie del centro di Bologna conservano questa matrice urbana come via Sant’Isaia, Santa Caterina,
Nosadella, Fondazza, San Carlo, Pietralata, Brocchindosso, ecc…

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IL RINASCIMENTO: I PALAZZI
Dopo il Medioevo si ebbe una rinascita delle arti e delle lettere.

I palazzi perdono il carattere di fortino che avevano nel Medioevo, scompaiono le torri e gli architetti
sostituiscono le strette finestre con ampie aperture ad arco o rettangolari.
Le costruzioni si ispirano a un nuovo senso delle proporzioni: tornano gli elementi della cultura classica (gli
stili classici), gli archi rotondi, le colonnine e i fregi decorativi.
Sono di questa epoca i più bei palazzi italiani, come Palazzo Strozzi e Palazzo Pitti a Firenze e Palazzo Venezia
a Roma.

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE e l’800


La rivoluzione industriale ebbe inizio verso la metà del ‘700.
In seguito alle numerose invenzioni tecniche e con l’apertura di fabbriche e industrie vennero introdotti
anche nuovi materiali da costruzione come il ferro, il vetro e successivamente il calcestruzzo che
consentirono all’architettura di ampliare le sue capacità compositive, permettendo agli architetti di
inventare abitazioni con forme e dimensioni mai viste fino ad allora.

La borghesia

Le persone agiate vivevano in case assai confortevoli, in cui era possibile appartarsi e avere una vita privata.
Alla fine del Settecento, la ricca borghesia, si sistemò in palazzi allineati sulle vie principali delle città: belli ed
eleganti con ampi androni e giardini interni, ma non offrivano più gli spazi e lo sfarzo dei palazzi signorili dei
secoli precedenti.
Solo dalla seconda metà dell’800 incominciarono a comparire nelle abitazioni della media a dell’alta
borghesia impianti di acqua corrente, gabinetti igienici, bagni, impianti d’illuminazione e di riscaldamento a
gas, fognature collettive, ecc…
Ma le abitazioni più modeste ne erano del tutto prive.

Il popolo

Il popolo continuava a vivere in case modeste con servizi igienici inadeguati.


Le industrie, prima localizzate in campagna, si spostano nei pressi delle miniere di carbone, mentre i traffici
avvengono mediante le ferrovie. È qui che sorgono le case per gli operai, alloggi realizzati lungo le linee
ferroviarie, vicino alle miniere oppure intorno alle grandi fabbriche. Questi quartieri (i cui tipici esempi sono
gli slum inglesi o le banlieu francesi) sorgono spesso negli spazi lasciati liberi dalle fabbriche, su terreni pieni
di ceneri e rottami, o lungo i corsi dei fiumi inquinati dagli scarichi delle fabbriche. L'aria è irrespirabile, gli
alloggi sono fatiscenti e sempre più piccoli. La speculazione edilizia aumenta sempre di più occupando
qualsiasi posto disponibile.

Le prime case popolari

Nella seconda metà dell’ottocento cominciarono ad essere costruite le prime case popolari. Esse vennero
realizzate per dare alloggio alla popolazione richiamata in città dallo sviluppo industriale, erano costruzioni
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tutte uguali raggruppate in villaggi, vicino alle fabbriche, spesso malsane, cadenti e senza servizi (o con
servizi igienici in comune).
L’estetica dell’edificio perdeva d’importanza, mentre diventava preminente lo sfruttamento razionale dello
spazio, per offrire a basso costo condizioni accettabili.
Nel XX secolo le case popolari vennero costruite a più piani, con molti piccoli appartamenti sovrapposti e
tutti uguali, ma con un incremento notevole delle condizioni igienico sanitarie.

DAL NOVECENTO AI GIORNI NOSTRI


È il secolo in cui prosegue e si acuisce la crescita esponenziale delle grandi città dovuta al massiccio
spostamento della popolazione dalle campagne ai centri urbani, che raggiungono spesso cifre altissime nel
numero di abitanti.
Il Novecento è anche il secolo in cui si impone prepotente l'uso del cemento armato, il quale, consentendo
una costruzione in tempi rapidi, diventa il principale materiale da costruzione degli edifici, contribuendo alla
loro standardizzazione, ma anche all'aumento della salubrità indipendentemente dalle classi sociali.

La casa moderna

Il progresso tecnico e il graduale miglioramento della vita hanno portato a mutamenti e a miglioramenti
nell’edilizia come nell’arredamento. La famiglia moderna è generalmente meno numerosa, ha meno bisogno
di spazio, ma richiede che la casa debba essere più bella, igienica e fornita di tutte le comodità.

Il grattacielo

L’abitazione cresce in altezza. Le città moderne e le grandi metropoli d’oltreoceano si riempiono di alti
palazzi e grattacieli.
Il primo grattacielo fece la sua comparsa nel 1882, si trattava della Home Insurance Company Building a
Chicago (USA), la prima struttura provvista di uno scheletro realizzato interamente in ferro e in acciaio.
Contava dieci piani.
Oggi, il grattacielo più alto del mondo è il Burj Khalifa a Dubai con i suoi 828 metri di altezza.

La città moderna

Lo sviluppo tecnologico ha permesso all’uomo di espandere le proprie città facendole diventare delle vere e
proprie metropoli. Le metropoli sono città di grandi dimensioni con più di 1 milione di abitanti e con un'area
comunale fortemente popolata, centro economico e culturale di una regione o di un Paese, e spesso nodo di
comunicazioni internazionali.

Le periferie

Purtroppo con lo sviluppo urbano, parallelamente all’aumento del benessere, si è sviluppato anche il
problema delle periferie.
Lo sviluppo delle periferie delle grandi città europee avvenne in concomitanza con la seconda rivoluzione
industriale, dove migliaia di persone furono costrette ad abbandonare le campagne per trovare lavoro nei
nuovi stabilimenti industriali che rimpiazzarono le botteghe artigianali e il lavoro contadino.
Compatibilmente con le esigenze del nuovo sistema economico, le periferie delle grandi città cominciarono
ad espandersi negli spazi vuoti e a inglobare i piccoli villaggi attorno ai nuclei urbani, mutando per sempre
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l'aspetto del loro tessuto edilizio, che non ruotava più attorno a centri di aggregazione come le chiese o le
piazze, ma si estendeva a macchia d’olio, senza una regola su tutto il territorio un tempo coltivato.
Questo fenomeno chiamato in inglese “Urban sprawl” (cioè la crescita incontrollata della città) ha portato
alla formazione di quartieri “dormitori” (cioè quartieri senza attività diurne, in cui le persone tornano solo
per andare a dormire la notte), malsani e poco vivibili ai margini delle grandi città che hanno divorato intere
aree verdi distruggendo il paesaggio. Ancora oggi le periferie di molte città soffrono di questo problema e
sembrano un raggruppamento disordinato di fabbricati e di strade.

LA CITTÀ DEL FUTURO


Negli ultimi anni si avverte un cambiamento nello sviluppo delle città. La crescita incontrollata dei centri
urbani sta lasciando gradualmente il posto ad una crescita sostenibile, ovvero una espansione controllata da
piani e regolamenti rispettosi dell’ambiente e della natura.
Le città del futuro saranno sempre più attente all’impatto ambientale delle nuove costruzioni, realizzando
abitazioni autonome energeticamente e ad impatto zero (cioè abitazioni che non alterano sostanzialmente il
bilancio di CO2, metano o altri gas inquinanti del sistema ambientale di cui fanno parte), pensate per
migliorare la qualità della vita delle persone.
Molti architetti stanno lavorando per ripensare le periferie delle città dotandole di abitazioni moderne, più
rispettose dell’ambiente, e di centri di aggregazione come piazze e luoghi di incontro.
Anche la viabilità delle città sta cambiando. Alle strade piene di automobili si preferiscono le piste ciclabili e i
mezzi urbani.
Infine attraverso le nuove tecnologie digitali saremo in grado di controllare gli sprechi delle nostre città e di
ottimizzare lo sfruttamento delle risorse comuni.

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