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Liceo Scientifico Augusto Righi, Cesena                          Corso di Fisica Generale, AS 2014/15, Classe 3B

Corso di Fisica generale

Liceo Scientifico Righi, Cesena

Anno Scolastico 2014/15

3B

 
Appunti su 
Notazione Scientifica 
ed 
Incertezza della Misura Sperimentale

Riccardo Fabbri
Riccardo Fabbri                                        1 (Dispense ed esercizi su www.RiccardoFabbri.eu)
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LA NOTAZIONE SCIENTIFICA
Consideriamo le due grandezze:

Diametro del Sole: 1 400 000 000 m


Diametro dell'atomo di idrogeno: 0.000 000 000 1 m

È utile scrivere tali numeri in modo più compatto e leggibile,


facendo uso delle potenze del 10:
10 0 = 1
10 1 = 10
10 2 = 100
10 3 = 1000
10 n = 1 seguito da n zeri,

e nel caso di potenze con esponente negativo:


10 -1 = 1/10 = 0.1
10 -2 = 1/100 = 0.01
10 -3 = 1/1000 = 0.001
10 -n = 1 / ( 1 seguito da n zeri) .

Considerando le proprietà delle potenze risulta:


10 m x 10 m = 10 m + n
10 m / 10 n = 10 m – n
(10 m ) n = 10 m x n

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Notazione scientifica: scrittura del numero utilizzando le


potenze del 10, per la precisione si scrive una sola cifra diversa
da zero a sinistra della virgola, le altre cifre e l'opportuna
potenza del 10.

Un numero in notazione scientifica si presenta nella forma:

x,yyyy · 10 n

dove

x = 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
y = 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
n = ±1, ±2, ±3, ±4, ±5, . . . ;

la quantità di cifre dopo la virgola dipende dalla precisione che


vogliamo dare al valore (vedi prossima lezione).

Ordine di grandezza di un numero è la potenza di 10 che più si


avvicina a quel numero.

Utilizzando la notazione scientifica otteniamo quindi:

Diametro del Sole: 1.4 · 10 9 m

Diametro dell'atomo di idrogeno: 1.0 · 10 -10 m

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Operazioni con i numeri in notazione scientifica
Addizione e sottrazione
Per effettuare l'addizione o la sottrazione di due numeri espressi
in notazione scientifica bisogna riportarli allo stesso ordine di
grandezza (l’ordine di grandezza del numero più grande) e quindi
sommare o sottrarre la parte numerica.

Moltiplicazione e divisione
Per effettuare la moltiplicazione o la divisione tra due numeri
espressi in notazione scientifica bisogna moltiplicare o dividere
la parte numerica, per la potenza del 10 si usano le proprietà
delle potenze e quindi si sommano gli esponenti nel caso della
moltiplicazione, si sottraggono nel caso della divisione.

Potenze e radici
Per effettuare la potenza di un numero espresso in notazione
scientifica bisogna elevare a potenza sia la parte numerica, sia la
potenza del 10.

Per effettuare la radice di un numero espresso in notazione


scientifica bisogna riportare la potenza del 10 ad un multiplo
dell’indice della radice, quindi si estrae la radice della parte
numerica, la potenza del 10 si ottiene dividendo l’esponente per
l’indice della radice.

Esempi:
3
1) 1,2•10 + 1,34•10 = 0,012•10 5 + 1,34•10 5 = 1,352•10 5
5

2) 1,2•10 3 • 1,34•10 5 = (1,2•1,34)•10 3+5 = 1,608•10 8


3) 8,32•10 -25 : 3,41•10 -16 = (8,32:3,41)•10 -25 - (-16) = 2,4398•10 -9
4) (1,2•10 3) 2 = 1,2 2•(10 3) 2 = 1,44•10 2 · 3 = 1,44•10 6

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Incertezza della Misurazione
Teoria degli errori è complessa e fa uso di un formalismo
matematico abbastanza complesso come il calcolo differenziale.

Qui nel seguito verrà esposta in maniera semplificata, ma


comunque adeguata per gli scopi del corso e allo stesso tempo
corretta nei suoi concetti.

È impossibile fare una misura perfetta!

Ad ogni misura è associata una incertezza. Questo limite della


misura sperimentale è dovuta a due ragioni:

sensibilità limitata degli strumenti: più piccolo valore


strumento può distinguere (es.: righello)

errori compiuti nel fare la misura

➔ errori sistematici: strumenti difettosi (per es.:


gradazione alterata), modalità della misurazione
Avvengono sempre nello stesso verso (per eccesso o
difetto)
Errore sistematico, una volta noto, può in principio
essere eliminato!

➔ errori casuali (o statistici): variano in modo


imprevedibile da misura a misura.

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Il modo migliore per esprimere il risultato di una misura x è


quello di dare, accanto ad esso, l'incertezza sperimentale
associata seguita dall'unità di misura:

x=( x±Δ x)u

x 1 + x 2 +...+ x n
➢ x= (valor medio) è il valore numerico della
n
misura (può essere ottenuto da una singola lettura o dalla
media di diverse letture n)
➢ Δ x=ε è l’incertezza assoluta sulla misura (definita in
diversi modi, con precisione diversa)
➢ u è l’unità di misura.

x max −x min
Errore assoluto massimo: εm=
2
(semidispersione massima) è una stima molto conservativa
dell'errore nella misurazione.


n
∑k=1 ( x k − ̄x )2
Scarto quadratico medio: σ=
n
utilizzato nel caso di misure numerose; è più preciso di εm

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La conoscenza della incertezza assoluta non ci dice però nulla


sulla bontà delle misurazioni effettuate.

Introduciamo altri due tipi di misura dell'errore:

Errore relativo:

εr = ε
̄x

Errore percentuale:

ε%=ε r⋅100

Queste incertezze sono relative alla misura effettuata. Più


piccolo è questo errore migliore è la serie di misurazioni
eseguite.

Il valor medio e l’incertezza di una misura devono essere scritti


in maniera coerente; l'ultima cifra a destra del valor medio deve
occupare la stessa posizione dell’ultima cifra a destra
dell'incertezza.

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Propagazione degli Errori
Chiameremo misure dirette quelle che si possono ricavare da
un'unica lettura su di uno strumento (misure con righelli,
bilance, orologi, ecc.); misure indirette quelle che si ottengono
combinando due o più misure dirette tramite operazioni
matematiche.

Come si propaga incertezza ricavata da misure dirette ad una


indiretta?

Siano a e b sono due grandezze misurate direttamente ed


espresse con la loro incertezza:

x=( x±Δ x ) e y=(y±Δ y)

si vogliono calcolare f =( f ±Δ f ) per le seguenti espressioni:

f =x+ y

Risulta f = x+ y e Δ f =Δ x +Δ y

ovvero il valore medio di una somma è uguale alla somma dei


valori medi e l’incertezza assoluta è uguale alla somma delle
incertezze assolute delle grandezze.

f =x− y

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Risulta f =x−y e Δ f =Δ x +Δ y

ovvero il valore medio di una differenza è uguale alla differenza


dei valori medi e l’incertezza assoluta è uguale alla somma delle
incertezze assolute delle grandezze.

f =x∗y

Δ f Δx Δy
Risulta f =x⋅y e = +
f x y

ovvero il valor medio di un prodotto è uguale al prodotto dei


valori medi e l’incertezza relativa è uguale alla somma delle
incertezze relative delle grandezze; l’incertezza assoluta è:

Δ f = ̄y Δ x + ̄x Δ y

x
f=
y
x Δ f Δx Δy
Risulta f= e = +
y f x y

ovvero il valore medio di un prodotto è uguale al prodotto dei


valori medi e l’incertezza relativa è uguale alla somma delle
incertezze relative delle grandezze; l’incertezza assoluta è data
da:
Δ f =εr ̄f
f =n⋅x

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Risulta f =n⋅x e Δ f =n⋅Δ x

ovvero il valore medio del prodotto di un numero esatto n per


una grandezza con incertezza è dato del prodotto del numero
esatto per il valore medio della grandezza e l’incertezza assoluta
è data dal prodotto del numero esatto per l’incertezza assoluta
della grandezza.

f = xn

n Δf Δx
Risulta f =x e =n⋅
f x

ovvero il valore medio di una potenza è uguale alla potenza del


valore medio e l’incertezza relativa è data dal prodotto
dell'esponente n per l’incertezza relativa sulla base.

Δx ̄ Δx n n−1
Δ f =ε r ̄f =n f =n ̄x =n Δ x ̄x
x x

n
f =√ x
n Δ f 1 Δx
Risulta f =√ x e = ⋅
f n x

ovvero il valore medio di una radice è uguale alla radice del


valore medio e l’incertezza relativa è data dal rapporto tra
l’incertezza relativa al radicando e l’indice della radice.

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