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Grafico di una serie di dati sperimentali in EXCEL

1. Inseriamo sulla prima riga il titolo che definisce il contenuto del foglio.
Poi inseriamo su unaltra riga i valori sperimentali della x e su quella successiva i valori
della y.
OSSERVAZIONE
Vedremo pi avanti come inserire dei dati memorizzati precedentemente in un file.

2. Nel caso in cui i dati della x e della y siano stati immessi su due righe consecutive, il
grafico pu essere ottenuto semplicemente selezionando dapprima i dati con il mouse
(oppure facendo clic sui numeri che contraddistinguono le due righe) e facendo poi clic
sullicona GRAFICO presente sotto il men principale.
Icona GRAFICO

Grafico di una serie di dati sperimentali in


EXCEL (segue)
3. Comparir la seguente finestra che ci permetter di scegliere il tipo di grafico .
Selezioniamo Dispersione (XY) , poi scegliamo di rappresentare i dati con dei simboli ed
infine facciamo clic su AVANTI..

Tipo di grafico

Diversi modi con cui unire


i punti
N.B. Nel caso di dati
sperimentali affetti da
errore i dati non vanno mai
uniti con delle linee bens
solo rappresentati con dei
simboli

Grafico di una serie di dati sperimentali in


EXCEL (segue)
4. Comparir una nuova finestra che ci dar unanteprima del grafico. Se tutto OK
continuiamo a fare clic su AVANTI.

Grafico in Excel (segue)


5. Comparir la seguente finestra che ci permetter di inserire le informazioni relative a:
titolo del grafico, etichetta asse X ed etichetta asse Y.
Inoltre possiamo intervenire su diversi parametri (es. intervallo asse X o asse Y),
selezionando una delle opzioni presenti in alto. Per proseguire facciamo clic su AVANTI.

Grafico di una serie di dati sperimentali in EXCEL


(segue)

6. Comparir unultima finestra che ci permetter di decidere se inserire il grafico in un


nuovo foglio a parte oppure allinterno dello stesso foglio di lavoro contenente i dati.

Siamo finalmente
arrivati in fondo !

Grafico di pi serie di dati


Supponiamo di voler rappresentare contemporaneamente in un grafico pi serie di
dati, tutte legate alla stessa variabile indipendente X. Ad esempio, il seguente foglio
contiene i dati relativi alle curve di distribuzione di H3PO4 ovvero come variano le
concentrazioni delle varie specie presenti in soluzione in funzione del pH:

Grafico di pi serie di dati (segue)


Per ottenere il grafico riportato nella seguente figura, sar sufficiente selezionare col
mouse la zona rettangolare contenente tutti i dati e procedere in maniera analoga a
quanto visto precedentemente.
Curve di distribuzione H3PO4
1.2
1
[H3PO4]
[H2PO4-]
[HPO4--]
[PO43-]

pH

0.8
0.6
0.4
0.2
0
0

10

15

concentrazioni

20

25

Grafico di dati disposti su righe non contigue


Pu accadere che, in seguito a dei calcoli eseguiti sui dati sperimentali i valori della x
e della y non siano su righe contigue. In tal caso bisogna procedere in modo diverso.
Supponiamo, ad esempio che tra le x e le y ci siano delle righe vuote come mostrato
nella seguente figura .

In tal caso necessario eseguire la seguente procedura:


1.

Selezioniamo la prima riga (o colonna) contenente i dati, poi la seconda , tenendo


contemporaneamente premuto il tasto CTRL; successivamente facciamo clic
sullicona GRAFICO presente sotto il men principale oppure selezioniamo la voce
GRAFICO presente allinterno del men INSERISCI. Comparir la seguente finestra
che ci permetter di scegliere il tipo di grafico.

Grafico di dati disposti su righe non contigue (segue)

2.

Dopo aver selezionato il tipo di grafico (a dispersione) facciamo di


nuovo clic su AVANTI . Comparir la seguente finestra che ci dar
unanteprima del grafico.

Grafico di dati disposti su righe non contigue (segue)


3.

Nel caso in cui le due righe (o colonne) selezionate al punto 1) contengano,


nellordine, prima i valori della X e poi quelli della Y, allora vi sar una
corrispondenza tra i dati relativi a X e lasse X e i dati relativi a Y e lasse
delle Y , per cui il grafico rappresenter correttamente i valori e potremo
proseguire in maniera analoga a quanto visto precedentemente facendo clic su
AVANTI.

4.

Qualora lordine sia invertito, necessario cliccare sulla linguetta in alto


denominata SERIE. Comparir la seguente finestra di dialogo.

Grafico di dati disposti su righe non contigue (segue)


5.

Le caselle denominate VALORI X e VALORI Y permettono di definire le righe


(o le colonne) del foglio in cui sono stati inseriti i dati relativi alle X e alle Y. E
sufficiente fare clic sullicona presente a destra di ciascuna casella e selezionare i
dati col mouse allinterno del foglio di lavoro. Possiamo poi proseguire in
maniera analoga a quanto visto precedentemente, facendo clic su AVANTI.

Come aggiungere una serie di dati a un grafico


Molto spesso, quando si elaborano dei dati sperimentali con EXCEL, la
procedura da seguire pu essere riassunta cos:
Si inseriscono i dati sperimentali
Si rappresentano graficamente i dati
Si elaborano i dati sperimentali (es. con una regressione lineare)
Si rappresentano sullo stesso grafico sia i dati sperimentali che quelli ottenuti
col calcolo, in modo da valutare graficamente la bont del calcolo.
E possibile semplificare tutta la procedura creando dapprima il grafico
contenente i dati sperimentali e poi aggiungendo direttamente ad esso la serie di
dati ottenuta col calcolo. A tale scopo eseguiamo i seguenti passi:
1.

Rappresentiamo in un grafico i dati sperimentali. Ad esempio, i seguenti


dati e il relativo grafico mostrano come varia la tensione di vapore di un
liquido puro al variare di T.

Come aggiungere una serie di dati a un grafico


(segue)

lnP

Misura tensione di vapore di un liquido


6.8
6.6
6.4
6.2
6
5.8
5.6
5.4
5.2
5
0.003

Serie1

0.0031

0.0032

0.0033

1/T (K)

0.0034

0.0035

Come aggiungere una serie di dati a un grafico (segue)


2.

Supponiamo di aver elaborato i dati. La seguente figura mostra un foglio in cui i


dati calcolati si trovano su una riga in basso .

Selezioniamo il grafico facendo clic allinterno di esso, poi scegliamo


lopzione DATI DI ORIGINE del men GRAFICO. Comparir la seguente
finestra di dialogo.

Come aggiungere una serie di dati a un grafico (segue)


3.

Facciamo clic su AGGIUNGI e, tramite le caselle VALORI X e VALORI Y,


definiamo lintervallo di celle in cui si trovano le X e le Y.

Inseriamo qui il nome da dare alla nuova serie


di dati
Facendo clic qui definiamo il range di celle in cui si trovano le x
Facendo clic qui definiamo il range di celle in cui si trovano le y

lnP

Misura tensione di vapore di un liquido

Una volta che abbiamo terminato di inserire le informazioni


in questa finestra, facciamo clic su AVANTI e, proseguendo
in modo analogo a quanto visto precedentemente negli altri
casi, otterremo il grafico riportato di lato.

6.8
6.6
6.4
6.2
6
5.8
5.6
5.4
5.2
5
0.003

Serie1
calc

0.0031

0.0032

0.0033

1/T (K)

0.0034

0.0035

Come aggiungere le barre di errore a un grafico


Il modo migliore per visualizzare in un grafico le incertezze associate ai dati
sperimentali quello di aggiungere le barre di errore .
La seguente figura riporta un foglio contenente i dati relativi alla misura della tensione di
vapore visti precedentemente. Sperimentalmente si osserva che i valori delle pressioni
hanno unincertezza pari a 10 mmHg, mentre lerrore associato alla lettura della
temperatura trascurabile.
Applicando la teoria della propagazione degli errori si ottengono le incertezze riportate
nella colonna E, relative a slnP, che risultano essere diverse, dato per dato, a causa della
propagazione degli errori.

Come aggiungere le barre di errore a un grafico


(segue)
Eseguiamo ora la seguente procedura per visualizzare le barre di errore associate
con le incertezze sperimentali ( slnP) legate ai valori della Y (lnP).
1.

Dopo aver creato il grafico, facciamo dapprima clic sulla serie dei dati
allinterno del grafico, poi, tenendo premuto il pulsante destro del mouse e
senza spostarlo in modo da lasciare evidenziati i dati, scegliamo lopzione
FORMATO SERIE DATI. Comparir la seguente finestra di dialogo.

Come aggiungere le barre di errore a un grafico (segue)


2.

Facendo clic sulla linguetta in alto denominata BARRE DI ERRORE Y, verr


visualizzata la seguente finestra di dialogo, con cui possiamo definire sia laspetto
grafico con cui verranno visualizzate le barre, sia lentit dellerrore.
Se i dati hanno tutti lo stesso errore, lentit di questultimo pu
essere immessa in uno dei seguenti modi: valore fisso, in
percentuale oppure come deviazione standard.
Se invece i dati hanno incertezze diverse (come nel nostro
caso), allora possibile utilizzare lopzione PERSONALIZZA
per definire lintervallo di celle contenenti i valori degli errori.
Tale opzione permette di impostare sia lerrore positivo che
quello negativo. Qualora fossero uguali, sar sufficiente
impostare lo stesso intervallo di celle nelle due caselle + e - .

Misura tensione di vapore di un liquido


6.8
6.6
6.4

lnP

6.2
6

Serie1

5.8
5.6
5.4

Fai clic qui per definire le celle che contengono


gli errori

5.2
5
0.003

0.0031

0.0032

0.0033

1/T (K)

0.0034

0.0035

Inserimento di un file di dati in EXCEL


Molto spesso capita di dover rappresentare ed elaborare dei dati raccolti automaticamente
da uno strumento di laboratorio (es. dati spettroscopici, dati potenziometrici, ecc.).
In tal caso, invece di immettere a mano i dati in EXCEL, possibile inserire velocemente i
dati sperimentali seguendo la seguente procedura:

1. Supponiamo che i dati siano stati memorizzati in un file dati e in formato solo testo (o
ASCII); inoltre supponiamo che sulla prima riga vi sia la x , in cui i singoli valori sono
separati con dei spazi (o da un TAB) e sulla riga successiva la y, ancora con valori separati
da spazi. La seguente figura mostra il contenuto del file dati allinterno di WORDPAD.

N.B.
Il separatore dei decimali pu essere una virgola
oppure un punto a seconda delle impostazioni
internazionali con cui settato il computer tramite
il pannello di controllo.

Inserimento di un file di dati in EXCEL (segue)


2. Dopo aver caricato EXCEL si fa clic su APRI del men FILE e si seleziona il nome del
file dati precedentemente memorizzato, dopo aver scelto come tipo di file, File di testo.

Inserimento di un file di dati(segue)


2: Al comparire della seguente finestra di dialogo selezioniamo lopzione Delimitati e
proseguiamo facendo clic su AVANTI.

Inserimento di un file di dati(segue)


3. Comparir una nuova finestra che ci permetter di modificare il tipo di delimitatore.
In basso vi unanteprima di come verranno inseriti i dati allinterno del foglio di
EXCEL. Se tutto Ok, facciamo ancora clic su AVANTI, quindi , al comparire di
unennesima finestra su FINE.

ANALISI DI REGRESSIONE
La tecnica di REGRESSIONE ci permette di ricavare la miglior curva passante attraverso i
punti sperimentali.
Un esempio tipico la ricerca di una funzione partendo da dati sperimentali affetti da
errore e si vuole ricavare la funzione che meglio approssima landamento generale dei dati
(es. dati provenienti dallo studio cinetico di una reazione chimica, oppure da misure di
tensione di vapore di una sostanza in funzione della temperatura, oppure da dati di
calibrazione di uno strumento: es. spettrofotometro UV-Vis, rifrattometro di Abbe,
trasduttore di temperatura, ecc.).
Un metodo per ricavare la migliore curva che approssimi landamento dei dati quello di
applicare il metodo dei minimi quadrati . Questa tecnica si basa sul principio che la
miglior curva-modello che interpola dei dati sperimentali, sia quella per la quale valga la
relazione :
^

2
w

(
y

y
)
i1 i i i min imo
n

ANALISI DI REGRESSIONE(segue)
dove wi sono detti pesi dei dati sperimentali (tengono conto della maggiore o minore
incertezza con la quale i dati sperimentali stessi sono noti), e
^

yi y i
^

la differenza tra i valori sperimentali yi e quelli calcolati

yi

REGRESSIONE LINEARE (SEMPLICE)


Lesempio pi semplice di applicazione dei minimi quadrati ladattamento di una linea
retta a un insieme di punti definiti da coppie di dati (x1 , y1) , (x2 , y2) , ecc.
Per semplificare la nostra discussione supporremo che, sebbene le nostre misure di y siano
soggette a qualche incertezza, lincertezza nelle nostre misure di x trascurabile. Questa
spesso unipotesi ragionevole, poich le incertezze in una variabile sono spesso molto pi
grandi di quelle nellaltra, che noi possiamo con sicurezza ignorare. (Tuttavia in
laboratorio pu capitare che anche le x siano affette da errore.) Assumeremo inoltre che le
incertezze in y abbiano tutte lo stesso valore e siano dovute a errori casuali , che possono
essere descritti da una distribuzione gaussiana. Anche questa unipotesi ragionevole in
molti esperimenti, ma se le incertezze sono diverse, allora la nostra analisi pu essere
generalizzata pesando le misure appropriatamente, utilizzando , come vedremo pi
avanti, i cosiddetti minimi quadrati pesati.

REGRESSIONE LINEARE (SEMPLICE)(segue)


Lespressione matematica che ci serve la seguente:
y a bx

dove a e b sono i coefficienti che rappresentano , rispettivamente, lintercetta e la


pendenza della retta e lerrore, o residuo, tra il modello e il dato osservato .
Riordinando i termini, lerrore pu essere rappresentato come
y a bx

Quindi lerrore, o residuo, la differenza tra il vero valore di y corrispondente a un dato x


e lapprossimazione a + bx dato dallequazione lineare.
La strategia adottata applicando il metodo dei minimi quadrati per determinare la retta che
meglio approssima landamento dei dati, consiste nel minimizzare la somma dei quadrati
degli errori Sr, data da
Sr i2 ( yi a b xi )2
i

REGRESSIONE LINEARE (semplice)(segue)


in cui wi stato posto uguale a 1 per tutti i valori di yi. Ci una conseguenza del
fatto che abbiamo assunto lipotesi che le yi abbiano tutte la stessa incertezza.
Questo criterio comporta una serie di vantaggi, ma la sua caratteristica pi
importante che consente di determinare una sola linea per ogni insieme di dati: in
altre parole, porta a un risultato univoco.
Vediamo ora come sia possibile col suddetto metodo determinare i valori di a e b
che corrispondono al minimo di Sr.
Volendo determinare i valori di a e b, deriviamo lequazione di Sr, rispetto a
ciascuno dei coefficienti:

Sr
2 ( yi a b xi )
a
i
Sr
2 [( yi a b xi ) xi ]
b
i

I simboli di sommatoria sono stati semplificati; se non viene specificato diversamente,


si assume che tutte le sommatorie vengano eseguite per i che va da 1 a n, dove n il n.
totale di coppie di dati.

REGRESSIONE LINEARE (semplice)(segue)


Uguagliando a zero queste derivate, troviamo quei valori che rendono minima Sr: le
equazioni vengono allora espresse come

0 yi a b xi

0 yi xi a xi b xi2
Ora , tenendo conto che

(1)

a n a

dove n il n. totale di coppie di dati, possiamo esprimere le equazioni come sistema


di due equazioni lineari nelle due incognite a e b:

n a xi b yi

x a x
i

2
i

b xi yi

Queste equazioni vengono dette EQUAZIONI NORMALI.

REGRESSIONE LINEARE (semplice)(segue)


Risolvendo le equazioni rispetto a b, otteniamo

n xi yi xi yi
n xi2 ( xi )2

Questo risultato, utilizzato insieme alla (1), d

a y b x
dove y e x

(2)

sono, rispettivamente, i valori medi di y e di x.


_

Lequazione (2) ci dice che la retta migliore passa per il punto ( x, y )

detto centroide o centro di gravit (valor medio dei valori di xi e yi).

REGRESSIONE LINEARE :stima delle incertezze


sui parametri a e b
Abbiamo visto come sia possibile ricavare la miglior retta passante per dei punti
sperimentali adottando il metodo dei minimi quadrati ovvero rendendo minima la
somma dei quadrati degli errori Sr. Qualsiasi altra retta calcolata non applicando la
suddetta relazione, senzaltro avrebbe dato luogo a un Sr maggiore.
Quello che vogliamo vedere di quantificare come gli errori casuali presenti
prevalentemente sui valori sperimentali di yi influenzino lincertezza dei valori
calcolati di y e dei parametri a e b.
La deviazione standard relativa alla regressione, s , (o deviazione standard residua
della stima di y su x, detto anche errore standard in EXCEL) coincide con la
deviazione standard della somma dei quadrati dei residui . Il suo valore ha le setesse
dimensioni della variabile dipendente y e viene ricavato tramite lequazione :

1
( yi a b xi )2
n2

Pi piccolo il suo valore pi vicina la retta calcolata ai dati sperimentali.

REGRESSIONE LINEARE :stima delle incertezze


sui parametri a e b (segue)
Le incertezze sui parametri a e b sono ricavabili mediante le seguenti equazioni
ottenute applicando le regole per la propagazione degli errori (e supponendo sempre
che le incertezze su yi abbiano lo stesso valore):

sa

s xi2

1
2

1
2 2


2
n

i
i
i

sb

s n

1
2

2
n xi xi
i
i

1
2 2

REGRESSIONE LINEARE :stima intervallo di


fiducia sui parametri a e b
La miglior stima dei valori di a e b, relativamente ad un certo livello di fiducia (es.
95%), pu essere ottenuta ricavando lintervallo di fiducia per ognuno di essi mediante
le seguenti relazioni:

b b t X %,n s b

a a t X %,n s a

dove tX%,n il parametro di Student corrispondente a un determinato livello di fiducia


X% e a un certo numero di gradi di libert , nn-2.

REGRESSIONE LINEARE :stima di x0 per un dato y0


Una volta ricavati i parametri a e b possibile determinare il valore incognito di x,
indicato con x0 , corrispondente a un determinato valore misurato di y, indicato con y0.
Supponiamo, ad esempio, di voler determinare la composizione di una soluzione a
concentrazione incognita, costituita da due liquidi organici (es. toluene acetato
etile), esprimendola in funzione della frazione molare del toluene.
A tale scopo, dopo aver eseguito delle misure rifrattometriche con degli standard,
abbiamo calcolato la miglior retta passante per i dati sperimentali, supponendo che le
incertezze associate alla misura dellindice di rifrazione siano:
affette prevalentemente da errori casuali e abbiano tutte lo stesso valore
Lincertezza associata con la preparazione delle soluzioni standard a concentrazione
nota trascurabile rispetto a quella dellindice di rifrazione.
Il valore della concentrazione della soluzione incognita,x0, per un dato valore
dellindice di rifrazione, y0, sar dato da

x0

y0 a
b

REGRESSIONE LINEARE :stima di x0 per un dato y0


(segue)
Le incertezze ottenute sui parametri a e b faranno s che vi sia anche unincertezza
sul valore calcolato di x0, indicata con s x0
Applicando la teoria di propagazione degli errori, tenendo presente che le incertezze
associate con i parametri a e b non sono tra loro indipendenti, si pu dimostrare che
lincertezza associata col valore calcolato di x0, data da
2

y0 y
s
1 1

s x0

_ 2
b m n

2
b xi x

(3)

in cui y0 il valore sperimentale di y da cui si vuole determinare x0, s la deviazione


standard residua, n il n. totale di dati con cui si_ _costruita la retta, m il n. di misure
replicate di y0 (m=1 per una singola misura) e x e y
sono i valori medi di x e di y.

REGRESSIONE LINEARE :stima di x0 per un dato y0


(segue)
La miglior stima di x0 , relativamente ad un certo livello di fiducia (es. 95%), pu essere
ottenuta ricavando lintervallo di fiducia tramite la seguente relazione:

x0 x0 t X %,n s x0

(4)

dove tX%,n il parametro di Student corrispondente a un determinato livello di fiducia X% e


a un certo numero di gradi di libert , n=n-2.

REGRESSIONE LINEARE :stima di y0 per un dato x0


Una volta noti i coefficienti a e b della retta, possibile predire il valore di y0 per
un dato valore sperimentale della variabile indipendente x ovvero x0, tramite
lequazione

y0 a b x0
Applicando la teoria di propagazione degli errori, tenendo presente che le incertezze
associate con i parametri a e b non sono tra loro indipendenti, si pu dimostrare che
lincertezza associata col valore calcolato di y0, data da

sy

_ 2

n x0 x
1

2
n n x 2 x
i i i i

La miglior stima di y0 sar data da

y0 y0 t X %,n s y0

(5)

(6)

Regressione lineare semplice in EXCEL: un esempio di


elaborazione di dati sperimentali

Consideriamo le seguenti 3 serie di dati sperimentali e , prima di


applicare il metodo dei minimi quadrati, proviamo a rappresentare i dati
graficamente.
8
13
9
11
14
6
4
12
7
5

6,95
7,58
8,81
8,33
9,96
7,24
4,26
10,84
4,82
5,68

8
13
9
11
14
6
4
12
7
5

8,14
8,74
8,77
9,26
8,1
6,13
3,1
9,13
7,26
4,74

Serie N.1
12
10
8

8
13
9
11
14
6
4
12
7
5

6,77
12,74
7,11
7,81
8,84
6,08
5,39
8,15
6,42
5,73

Serie N.1
12
10
8
6
4
2
0

10

I dati relativi alla serie N.1 possono essere


rappresentati da una retta

15

Serie N.2
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0

10

12

14

I dati relativi alla serie N.2 possono essere


rappresentati da una curva

16

Serie N.3
14
12
10
8

y
6
4
2
0
0

10
x

15

A parte il penultimo dato, anche la serie N. 3


pu essere rappresentata da una retta

Regressione in EXCEL (segue)


Se applichiamo i minimi quadrati alle 3 serie di dati non tenendo conto dei grafici visti
ed imponendo che tutte le serie di dati siano rappresentate da una retta, otterremo i
seguenti dati statistici:
serie 1
a0
a1
sigmay
sigma0
sigma1

3
0,5
1,237
1,125
0,118

serie 2
3
0,5
1,237
1,125
0,118

serie 3
3
0,5
1,236
1,124
0,119

In altri termini, basandosi soltanto su questi dati, possiamo affermare tranquillamente


che tutte le 3 serie di dati possono essere rappresentate da una retta di equazione
y=a + bx.
Tuttavia se oltre ai dati statistici osserviamo i grafici dei residui, possiamo dedurre
quanto segue:

residui
2,500000
2,000000
1,500000
1,000000
0,500000
0,000000
-0,500000 0
-1,000000
-1,500000
-2,000000
-2,500000

I dati sono sparpagliati attorno allasse X


serie n. 1 residui
5

10

15

residui
1,500000
1,000000
0,500000
0,000000
-0,500000 0

10

15

serie n. 1 residui

-1,000000

I dati non sono sparpagliati lungo lasse delle


X bens assumono un andamento particolare
(parabolico)

-1,500000
-2,000000
-2,500000

residui
3,500000
3,000000
2,500000
2,000000
1,500000
1,000000
0,500000
0,000000
-0,500000 0
-1,000000
-1,500000

serie n. 1 residui

10

15

A parte il penultimo dato che si trova sopra lasse


delle X, gli altri dati non sono distribuiti
casualmente attorno lasse X ma si trovano tutti
sotto tale asse. (Il che fa pensare che sia presente
un errore sistematico nei dati.)

Minimi quadrati in EXCEL: metodi disponibili


EXCEL ci mette a disposizione 3 diversi modi di applicazione del metodo dei minimi
quadrati a dei dati sperimentali:
1) Operando direttamente sul grafico ed utilizzando il comando AGGIUNGI LINEA DI
TENDENZA. E sufficiente selezionare i dati sul grafico e , dopo aver premuto il pulsante
destro, scegliere lopzione Aggiungi linea di tendenza. Infine si seleziona il tipo di
regressione.

Minimi quadrati : Aggiungi linea di tendenza


Sul grafico viene tracciata
automaticamente la miglior retta
passante per i dati
E possibile visualizzare
lequazione della retta
Come dato statistico si ha solo a
disposizione il coefficiente di
correlazione R

N.B. Per modificare il n. di cifre decimali con cui vengono visualizzati i parametri
allinterno dellequazione sufficiente fare dapprima clic col pulsante sinistro sulla
formula allinterno del grafico e poi , dopo aver premuto il pulsante destro,
selezionare la voce FORMATO ETICHETTE DATI.

Minimi quadrati : Funzione REGR.LIN


La funzione REGR.LIN disponibile tramite la voce FUNZIONE del men
INSERISCI.
A differenza di AGGIUNGI LINEA DI TENDENZA, tale funzione restituisce alcuni
parametri statistici.
UTILIZZAZIONE
1. Inseriamo sul foglio i dati sperimentali

2. Selezioniamo un blocco di celle vuote costituito da 5 righe e due


colonne

Funzione REGR.LIN (segue)


3. Facciamo clic su Funzione del men INSERISCI e quindi selezioniamo la funzione
REGR.LIN appartenente alla categoria statistiche. Comparir la seguente finestra che
ci chieder di definire alcuni parametri.

Y_nota : intervallo di celle contenenti la y sperimentale


x_nota : intervallo di celle contenenti la x sperimentale
Cost : fa riferimento allintercetta a0 ovvero se la retta deve passare o meno per
lorigine . Immettere VERO se non passa per lorigine e FALSO se passa per
lorigine
Stat : con VERO la funzione , oltre ai coefficienti della retta, restituisce alcuni dati
statistici; con FALSO restituisce solo i coefficienti della retta

Funzione REGR.LIN (segue)


4. Invece di fare clic su OK o di premere INVIO, si deve premere INVIO tenendo
contemporaneamente premuti i tasti CTRL e SHIFT.
Solo cos verranno riportati, sul blocco di celle selezionate precedentemente , i risultati del
calcolo ovvero i seguenti dati relativi alla retta di equazione y= a + b x

b
sb
R2
Statistica F
La somma della regressione dei
quadrati

0,500091
0,117906
0,666542
17,98994
27,51

3,000091
1,124747
1,236603
9
13,76269

sa
s
Gradi di libert
La somma residua dei quadrati

Funzione REGR.LIN: grafico dei residui


5. Con i dati statistici ottenuti con la funzione REGR.LIN possiamo ora tracciare il
grafico dei residui utilizzando la seguente procedura:

Inserimento di due righe contenenti le


seguenti informazioni:
- yi,calc =a + bxi,sper
- yi,sper. - yi,calc

Inserimento nel foglio del grafico dei


residui (x=xsper. Y=yi,sper. - yi,calc)

Minimi quadrati con lo strumento


REGRESSIONE
Lo strumento REGRESSIONE disponibile tramite STRUMENTI -> ANALISI DATI > REGRESSIONE.
A differenza di AGGIUNGI LINEA DI TENDENZA, tale funzione restituisce diversi
parametri statistici. Inoltre permette anche di eseguire i minimi quadrati su una funzione
Y che dipende da pi variabili indipendenti x (y=a0 + a1 x1 + a2 x2+ . come pure su
una funzione polinomiale di grado superiore a 1)
UTILIZZAZIONE

1. Inseriamo sul foglio i dati sperimentali

2. Selezioniamo la voce Analisi Dati del men STRUMENTI. Se la voce non


dovesse essere presente nel men, significa che il pacchetto Analisi Dati non
stato ancora installato.

Strumento REGRESSIONE (segue)


3. Comparir la seguente finestra che ci mette a disposizione numerosi strumenti di analisi.
Scegliamo lopzione REGRESSIONE.

Strumento REGRESSIONE (segue)


4. Comparir la seguente finestra che ci chieder di definire alcuni parametri.
Impostiamo solo i seguenti parametri di input e di output:
PARAMETRI DI INPUT

Intervallo di input Y : intervallo di celle


contenenti la y sperimentale
Intervallo di input X : intervallo di celle
contenenti la x sperimentale
Livello di confidenza: livello di fiducia
con cui vogliamo vengano espressi i valori
dei coefficienti a e b
Passa per lorigine: ovvero se vogliamo
imporre nel calcolo che la retta passi per
lorigine

Strumento REGRESSIONE (segue)


PARAMETRI DI OUTPUT

Intervallo

di output : Intervallo di celle in cui verranno mostrati i dati calcolati dallo


strumento REGRESSIONE.
Conviene scegliere, come riferimento, un nuovo foglio di lavoro
Residui e Tracciati dei residui: contrassegnare tali opzioni in modo da visualizzare
anche il grafico dei residui.

Strumento REGRESSIONE (segue)


Esempio di dati ottenuti operando con lo strumento REGRESSIONE sulla prima
serie di dati

Strumento REGRESSIONE (segue)


Per comprendere meglio il significato e luso dei dati statistici riportati nella diapositiva
precedente proviamo a considerare i seguenti esercizi.
ESERCIZIO 1
Una serie di soluzioni standard di fluoresceina sono state esaminate con uno
spettrofotometro di fluorescenza, ottenendo i dati riportati nella seguente tabella:
Intensit 2.1
(u.a.)

5.0

9.0

12.6

17.3

21.0

24.7

Concen- 0
trazione
(pg/ml)

10

12

a)

Ricavare la miglior retta di taratura, supponendo che le incertezze su y siano di


tipo casuale e tutte uguali, mentre quelle su x siano trascurabili.

b)

Esprimere i coefficienti a e b con un livello di fiducia del 95%

c)

Riportare in un grafico lintervallo di fiducia associato a ciascuna y

d)

Calcolare la miglior stima della concentrazione corrispondente alle seguenti


intensit misurate : 2.9 ; 5.6 ; 9.5 ; 13.5 e 23.0 .

Strumento REGRESSIONE (segue)


RISULTATI OTTENUTI

Strumento REGRESSIONE (segue)


Analizzando i dati riportati nel foglio di lavoro restituito da EXCEL, possiamo
affermare quanto segue:
a)

I valori dei coefficienti a (Intercetta) e b(variabile X1) sono, rispettivamente


1.517857 (cella B17) e 1.930357 (cella B18).
Pertanto la miglior retta di taratura :
y= 1.52 + 1.93 x

b)

Lerrore standard s uguale a 0.4328 (cella B7), mentre gli errori standard di a e
b sono, rispettivamente, 0.294936 (cella C17) e 0.04090 (cella C18).
Sul foglio viene inoltre riportata la miglior stima di a e b, relativamente al livello
di fiducia prescelto (95%) sotto forma di estremi di intervallo (inferiore 95%,
superiore 95% ). Per esprimere i valori dei parametri con associata lincertezza
espressa come , basta sottrarre al valore corrispondente allestremo superiore,
quello del coefficiente, ottenendo:
a = 1.52 0.76
b=1.93 0.11
N.B. Si poteva ottenere lo stesso risultato, applicando le formule

Strumento REGRESSIONE (segue)


N.B. Si poteva ottenere lo stesso risultato, applicando le formule

a a t95%,5 s a

b b t95%,5 s b

ricavando il parametro t95%,5 tramite le relative tabelle della distribuzione di


Student, oppure utilizzando la funzione di EXCEL
INV.T(probabilit;gradi di libert)
dove probabilit=(100-X%)/100; =0.05 per un livello di fiducia X%=95%.

c) Per riportare in un grafico lintervallo di fiducia associato a ciascun valore


calcolato di y0 partendo dai dati sperimentali di x0 , stato dapprima ricavato il
valore di y0 utilizzando la retta ottenuta in a) ; successivamente, stata utilizzata
lequazione (6) per ricavare lincertezza associata a ciascun valore di y0. Infine
stata espressa ciascuna incertezza con un livello di fiducia del 95%,
utilizzando lequazione y0 y0 t X %,n s y0
La seguente figura riporta il grafico ottenuto.

Strumento REGRESSIONE (segue)

Strumento REGRESSIONE (segue)


d) La miglior stima della concentrazione corrispondente alle intensit misurate
di 2.9 ; 5.6 ; 9.5 ; 13.5 e 23.0, stata ricavata dapprima calcolando
lincertezza sx0 tramite lequazione 3) vista precedentemente e
successivamente applicando la formula

x0 x0 t X %,n s x0

La seguente figura riassume i risultati dei calcoli relativi allesercizio.

Strumento REGRESSIONE (segue)


ELABORAZIONE DATI

Strumento REGRESSIONE (segue)


La seguente figura riporta, infine le bande di fiducia per i vari valori di x.

Strumento REGRESSIONE (segue)


ESERCIZIO 2
Uno spettrofotometro di assorbimento UV-VIS viene utilizzato per determinare la
concentrazione dellarsenico in una soluzione. La seguente tabella riporta i dati
ottenuti con delle soluzioni di arsenico a concentrazione nota.

C(ppm)

2.151

9.561

16.878

23.476

30.337

0.0660

0.2108

0.3917

0.5441

0.6795

a)

Calcolare la miglior retta con lo strumento REGRESSIONE.

b)

Utilizzare la retta di calibrazione per stimare un valore di C (x0)


corrispondente a una assorbanza di y0=0.3520 , ottenuta replicando la misura
3 volte e facendone una media.

Strumento REGRESSIONE (segue)


a) La relazione che lega lassorbanza di un picco, misurata a una certa l e avente un
coefficiente di estinzione molare , l, alla concentrazione della specie responsabile
dellassorbimento, la Legge di Lambert Beer

Al l t cl
dove t lo spessore della celletta contenente la soluzione da misurare.
Ponendo y=Al , b=lt e x=cl, abbiamo che lequazione, che potrebbe correlare i dati
riportati in tabella , del tipo

y=bx
Tuttavia, osservando soltanto i dati riportati in tabella, non possiamo affermare con
certezza che, a concentrazione 0, lassorbanza sia nulla. Potrebbe non esserlo a causa
di qualche influenza da parte della matrice ovvero della soluzione contenente
larsenico, oppure a un offset sistematico dovuto a una non perfetta calibrazione dello
strumento.
A tale scopo conviene dapprima supporre che la curva che rappresenta meglio i dati
sia una retta che non passi per lorigine, ovvero

y=a+bx

Strumento REGRESSIONE (segue)


E poi discutere se significativo affermare che il valore dellintercetta ottenuto con il
calcolo sia nullo. Se s, allora giusto supporre che lequazione che meglio riproduce i
dati y=b x, per cui possiamo ripetere il calcolo imponendo che la retta passi per
lorigine.
La seguente figura mostra i risultati ottenuti con lo strumento REGRESSIONE
supponendo che la retta non passi per lorigine e che il livello di fiducia con cui
vogliamo avere la migliore stima dei coefficienti a e b sia del 95%.
Osservando i dati possiamo dedurre quanto segue:
1)
errore standard regressione s=0.01153
gradi di libert = n. dati (o osservazioni) - 2 = 3
Intercetta a=0.0125787
errore standard sa=0.009983
Variabile X1 (o pendenza) b=0.0221983
errore standard sb=0.0005187

Strumento REGRESSIONE (segue)

Strumento REGRESSIONE (segue)


2)Il valore di a ottenuto molto piccolo. E possibile che lincertezza associata col dato
(sa) e dovuta alla presenza di soli errori casuali , sia lunica responsabile del fatto che a
non esattamente uguale a 0. In effetti, osservando i valori INFERIORE 95% e
SUPERIORE 95%, sembra proprio che il valore di a oscilli attorno allo 0.
Tuttavia, per essere ragionevolmente sicuri di affermare che a possa essere posto uguale
a 0, necessario eseguire il cosiddetto test statistico di significativit, che va a vedere
se una data ipotesi (il porre a uguale a 0) sia significativamente probabile.
Quando in un processo di misurazione sono presenti solo degli errori casuali e la misura
viene replicata un numero limitato di volte per ottenere la migliore stima di una
grandezza relativamente a un certo livello di fiducia pari a X% (es. 95%), la dispersione
dei valori misurati attorno al valore medio pu essere rappresentata mediante la curva di
distribuzione di Student , dove x
rappresenta la migliore stima del valore vero m,
ottenuta facendo la media dei valori e la coppia (inf, sup) rappresenta lintervallo di
fiducia entro cui si ha una probabilit di X% che i valori misurati cadano dentro questo
intervallo. I valori di inf e sup vengono ricavati mediante le seguenti relazioni, dove
tX%,n il parametro di Student per un certo livello di fiducia X% e per numero di gradi
di libert n
_

inf x t X %,n s _

sup x t X %,n s _

Strumento REGRESSIONE (segue)

Curva di distribuzione di Student

La seguente figura mostra la corrispondente curva di distribuzione normale di Student


_
in funzione del parametro

x m
s n

Dove s la deviazione standard e n il n. di repliche.

Strumento REGRESSIONE (segue)


Il valore di t delimita larea della curva entro cui vi una probabilit di X% che il valore
misurato cada entro questo intervallo.
Larea in chiaro pari a X%/100. D esempio, nel caso in cui X% sia uguale a 95%,
larea uguale a 0.95.
Se indichiamo con a/2 ciascuna delle due aree esterne allintervallo (-t, t ) (si suppone
che la curva che rappresenti il campione di dati sperimentali sia simmetrica) e tenendo
presente che larea totale 1, avremo che

a
2

X%
1
100

Ad esempio, se X%=95% a+0.95=1 e a=0.05


Se esprimiamo la probabilit che un risultato cada allinterno di un certo
intervallo, oppure al di fuori, con il parametro a, denominato anche livello di
significativit, possiamo dedurre quanto segue:
se la misura viene replicata pi volte, la probabilit che essa cada allinterno
dellintervallo corrispondente al livello di fiducia pari a 95%, deve essere
maggiore di 0.05, mentre cadr al di fuori di esso se minore di tale valore.

Strumento REGRESSIONE (segue)


Oltre che per stabilire se la media di n misure cada allinterno di un certo intervallo, il
parametro a pu anche essere utilizzato per controllare se lintercetta a, ottenuta col
calcolo dei minimi quadrati , sia significativamente uguale a 0.
La procedura per eseguire il test pu essere riassunta nel seguente modo:
Stabiliamo lipotesi che vogliamo verificare: a uguale a 0 ?
Indichiamo questa ipotesi con la simbologia : H0: a=0
Stabiliamo lipotesi alternativa : H0 : a #0
Definiamo il livello di significativit corrispondente ad un dato livello di fiducia X%
Quando le 2 ipotesi alternative corrispondono ad andare a vedere quanto larea
allinterno o al di fuori di un certo intervallo, si parla di test a 2 code e il valore di
significativit sar uguale a
x%
a 1
100
Se invece le 2 ipotesi consistono nel discutere se un certo risultato possa essere < o
> di un certo valore, allora dobbiamo considerare solo una delle 2 aree esterne, per
cui si parla di test a una coda e
1 x%
a 1
2 100

Strumento REGRESSIONE (segue)


Nel nostro caso il test a 2 code per cui a=0.05.
Ricaviamo il valore di t corrispondente al valore ottenuto oggetto del test. Nel caso
di una retta, abbiamo
a
t

sa

dove sa lerrore standard su a ottenuta col calcolo, supponendo che la retta


non passi per lorigine. Nel nostro esempio si trova che t=1.26 .
Dalle tabelle che riportano i valori critici di t andiamo a vedere quale il livello di
significativit, tenendo presente se il test a 1 coda oppure a 2 code e che n=n-2 .
Nel nostro caso n=3 e il valore di a corrispondente a t=1.26 compreso tra 0.1 e
0.32 . Essendo tale valore maggiore di 0.05, significa che lipotesi di considerare
lintercetta a uguale a 0 significativa e va quindi accettata.
OSSERVAZIONE
Per avere un valore pi preciso basta usare la funzione di EXCEL
DISTRIB.T(x;gradi_libert ;coda)
in cui x il valore di t ottenuto uguale a 1.26 , gradi di libert=3 e coda=2 .

Strumento REGRESSIONE (segue)


Si poteva giungere allo stesso risultato andando a confrontare il valore di t
ottenuto con quello critico riportato in tabella, corrispondente a un dato X% e
n. Avremmo avuto 2 possibilit:

t tcritico
Dalla figura vista precedentemente, che riporta la curva di
distribuzione di Student in funzione di t, ci significa che siamo dentro
larea, per cui vi una probabilit di X% che il risultato ovvero che a
sia uguale a 0

t tcritico
Siamo al di fuori dellarea, per cui vi una probabilit di 100-X% (5%
se X%=95) che a sia diversa da 0.

Strumento REGRESSIONE (segue)


Si poteva giungere allo stesso risultato senza fare alcun calcolo, esaminando
semplicemente i valori restituiti da EXCEL mediante lo strumento
REGRESSIONE, riportati precedentemente. Infatti, nelle colonne denominate
Stat t e valore di significativit, relativamente alla riga intercetta, vengono gi
riportati i valori di t e di a.
Ripetendo il calcolo con EXCEL, dopo aver imposto che la retta passi per
lorigine, otteniamo i risultati riportati nella seguente figura, da cui possiamo
dedurre quanto segue:
- Errore standard regressione : 0.012349
- Gradi di libert : 3
- a= 0
- b = 0.022758
sb=0.000287
La migliore stima di b, con un livello di fiducia del 95%
b=0.022758 0.0007965 = (2.28 0.08) x 10-2

Strumento REGRESSIONE (segue)

REGRESSIONE POLINOMIALE
Nellelaborare i dati sperimentali, vi sono delle situazioni in cui essi sono meglio rappresentati da
una curva piuttosto che da una retta. Ad esempio, la dipendenza di alcune grandezze fisiche da T
(es. calori molari (intervallo di T ristretto), resistenza di una lega , tensione di una termocoppia,
ecc.) pu essere rappresentata meglio da una equazione polinomiale di 2 o 3 grado piuttosto che
da una retta.
La tecnica dei minimi quadrati, vista precedentemente per ricavare la migliore stima dei
coefficienti a e b di una retta, pu essere utilizzata anche per ricavare i coefficienti di una
equazione polinomiale ovvero rendendo minima la relazione
n

wi ( yi yi ) 2 min imo
i 1

in cui

yi

uguale a

y i a bxi cx i2 dxi3 .... mxim

dove m il grado del polinomio.

REGRESSIONE POLINOMIALE(segue)
Uguagliando a 0 le equazioni e riordinando, otteniamo il seguente sistema di equazioni:

a n b xi c xi2 yi
a xi b xi2 c xi3 xi yi
a xi2 b xi3 c xi4 xi2 yi
dove tutte le sommatorie vengono eseguite per i che va da 1 al n. totale di dati n .

Excel permette di ricavare la miglior stima dei parametri a,b e c in modo semplice utilizzando
gli strumenti visti precedentemente per la retta , purch le nostre misure soddisfino le seguenti
condizioni:
- Le incertezze su y siano tutte uguali
- le incertezze su y siano normalmente distribuite
- le incertezze sulle x siano trascurabili
- gli errori sistematici su x e y siano trascurabili

REGRESSIONE POLINOMIALE 2 grado in Excel


Supponiamo, ad esempio, di voler applicare lo strumento REGRESSIONE di ANALISI DATI di
Excel ai seguenti dati, che riportano i valori sperimentali della resistenza di un trasduttore di
temperatura RTD in funzione della temperatura:

REGRESSIONE POLINOMIALE 2 grado in Excel


Proviamo ad inserire i dati in un foglio di lavoro di Excel, secondo quanto mostrato nella seguente
figura, in cui ai dati originali stata aggiunta una nuova colonna contenente la variabile indipendente
x (ovvero T) elevata al quadrato.

REGRESSIONE POLINOMIALE 2 grado in Excel


Scegliamo lopzione REGRESSIONE dello strumento ANALISI DATI. Comparir la seguente
finestra di dialogo gi discussa precedentemente nel caso della retta, in cui il parametro Intervallo
di input X questa volta dovr fare riferimento alle celle contenenti i valori di x e di x 2.
OSSERVAZIONE. Il parametro intervallo di input X dipende pertanto dal grado del polinomiale
utilizzato per elaborare i dati e lo strumento REGRESSIONE pu essere usato per un polinomiale
di qualsiasi ordine. Basta inserire nel foglio le relative colonne.( x 2, x3, ecc.).

REGRESSIONE POLINOMIALE 2 grado in Excel


Esempio di dati ottenuti eseguendo una regressione polinomiale di 2 grado sui dati

REGRESSIONE LINEARE PESATA


Abbiamo visto come , nel caso della regressione lineare semplice, le incertezze
associate alle yi abbiano tutte lo stesso valore.
Tuttavia possono verificarsi delle situazioni in cui, pur essendo lerrore su y
predominante su quello presente su x, lincertezza su ciascun valore di y diversa.
Ci pu, ad esempio, verificarsi quando:
-Le misure vengono ripetute ad un particolare valore di x, riducendo cos
lincertezza del corrispondente valore di y.
-I dati vengono trasformati in modo da avere una relazione lineare.
Ad es. , nel caso di misure di tensione di vapore, la pressione parziale p del liquido
dipende da T secondo

ln p a

H vap
R T

Ponendo y=lnP , x=1/T e b=-Hvap/R, lequazione della retta che meglio


soddisfa i dati y=a + b x.

REGRESSIONE LINEARE PESATA (segue)


I valori della pressione di vapore p misurati avranno tutti la stessa incertezza, se la
misurazione viene condotta sempre nello stesso modo. Tuttavia, quando si fa la
trasformazione logaritmica, le incertezza su y non sono pi tutte uguali. Infatti,
applicando la teoria della propagazione degli errori avremo

s y s p s p
p
p
i

Mentre le sp hanno tutte lo stesso valore, le incertezze syi diminuiranno


allaumentare di p.
In questi casi il calcolo della regressione lineare deve essere fatta introducendo
dei fattori peso che tengono conto del fatto che si ottiene la miglior retta se
diamo pi peso ai dati meno affetti da errore.
Si introduce pertanto un fattore peso wi inversamente proporzionale al quadrato
delle incertezze syi

wi

sy 2
i

REGRESSIONE LINEARE PESATA (segue)


Nel caso della tensione di vapore avremo che

p2

wi

s p2

dopodich si deve minimizzare lequazione


Sr i2
i

sy

2
(
y

x
)
i
i
2

Qualora le incertezze sui valori misurati di y (es. sp), sono note, possibile
ricavare il valore esatto dei pesi wi. Altrimenti il problema ancora
risolvibile, in quanto noi siamo interessati, pi che al valore assoluto di wi,
ad avere un valore relativo che ci permetta di stimare il diverso peso da dare
a ciascun dato, ma che non altera il rapporto tra i pesi dei dati.
Ad esempio, ponendo sp=1, avremo che i pesi wi saranno scalati tutti della
stessa quantit, per cui il rapporto tra i pesi relativi tra i vari dati non cambia.

REGRESSIONE LINEARE PESATA (segue)


Applicando una procedura simile a quella vista nel caso della regressione lineare
semplice, si ottengono le seguenti relazioni che ci permettono di ricavare la miglior
stima dei coefficienti a e b.

w x w y w x w x y
i

2
i

w w x y w x w y
i

D wi wi xi2 wi xi
i
i
i

REGRESSIONE LINEARE PESATA (segue)


Qualora non siano noti i singoli valori di syi , per cui i pesi wi sono stati scalati tutti di
una stessa quantit, lerrore standard sui parametri a e b
mediante le seguenti relazioni:
wi wi xi2

i
sa sw i

nD

, pu essere ricavato

sb

s w wi
i

nD

dove

n
wi wi xi yi wi xi wi yi
2

n2
i
i
i

sw
wi wi yi2 wi yi i

w
D
i

i i i

1
2

D wi wi xi2 wi xi
i
i
i

1
2

Minimi quadrati lineari pesati


Applicazione della macro Minimi qudrati pesati per il calcolo
della miglior retta, attribuendo a ciascun dato un peso
statistico diverso.
Esempio di funzione Y studiata :
Lintroduzione dei pesi w

s2

y y0e

kt

comporta una SRR (somma dei quadrati

dei residui) inferiore e anche una incertezza minore sui coefficienti.


Di fatto la funzione studiata :

ln y ln y0 kt

Per calcolare i pesi usiamo quindi lespressione w

1
dY

dy

Essendo Y=ln y, sy =d(lnY)/dy = 1/y e quindi w=y2.

Minimi quadrati lineari pesati


Utilizzazione della MACRO Minimi quadrati pesati
La macro Minimi quadrati pesati permette di eseguire i minimi quadrati
lineari pesati su una funzione polinomiale sia a una sola variabile indipendente
y=a0 + a1x + a2x2 + ., che a pi variabili indipendenti
( y = a0 + a1 x1 + a2 x2+ ).
Per poterla utilizzare necessario eseguire le seguenti operazioni:

Caricare in memoria il foglio di lavoro allegato minimipesati.xls


Tale foglio riporta i dati sperimentali relativi a una cinetica che segue la funzione

y y0e

kt

Minimi quadrati lineari pesati


Uso della MACRO Minimi quadrati pesati
y

ln y

w =y 2

0,892061

-0,11422

0,795772

0,821173

-0,19702

0,674326

0,753583

-0,28292

0,567887

0,682304

-0,38228

0,465538

0,623862

-0,47183

0,389204

0,526976

-0,6406

0,277703

0,494243

-0,70473

0,244277

0,460279

-0,77592

0,211857

0,395703

-0,92709

0,156581

0,360977

-1,01894

0,130305

10

0,315967

-1,15212

0,099835

11

0,282725

-1,26328

0,079933

12

0,262755

-1,33653

0,06904

13

0,238862

-1,43187

0,057055

14

0,201951

-1,59973

0,040784

15

0,196217

-1,62853

0,038501

16

0,178643

-1,72237

0,031913

17

0,166647

-1,79187

0,027771

18

0,145914

-1,92474

0,021291

19

0,132065

-2,02446

0,017441

20

ln y

w =y 2

0,118754

-2,1307

0,014103

21

0,12423

-2,08562

0,015433

22

0,099406

-2,30854

0,009882

23

0,088856

-2,42073

0,007895

24

0,076953

-2,56456

0,005922

25

0,093996

-2,36451

0,008835

26

0,075862

-2,57884

0,005755

27

0,084567

-2,47022

0,007152

28

0,048474

-3,02672

0,00235

29

0,066402

-2,71203

0,004409

30

0,028925

-3,54304

0,000837

31

0,046152

-3,07582

0,00213

32

0,045905

-3,08118

0,002107

33

0,052562

-2,94575

0,002763

34

0,029352

-3,52839

0,000862

35

0,022086

-3,81282

0,000488

36

0,031475

-3,45856

0,000991

37

0,018558

-3,98688

0,000344

38

0,027818

-3,58207

0,000774

39

0,003874

-5,55353

1,5E-05

40

0,0081

-4,81585

6,56E-05

41

0,00994

-4,61121

9,88E-05

43

0,011953

-4,42681

0,000143

44

0,01139

-4,475

0,00013

45

0,006825

-4,98721

4,66E-05

46

0,03104

-3,47247

0,000963

47

Uso della MACRO Minimi quadrati pesati (continua)

Selezionare il comando Minimi quadrati pesati presente allinterno del men


STRUMENTI. Tale comando viene aggiunto automaticamente al men quando viene
caricato un foglio che contiene al suo interno la macro.
Comparir una finestra di dialogo che ci chiede di inserire le seguenti informazioni:
Lintervallo di celle che contengono i valori della X.
Lintervallo di celle che contengono i valori della Y
Lintervallo di celle che contengono i valori calcolati dei pesi W
In che modo sono disposti i dati (tutti su righe oppure tutti su colonne)
Se la curva deve passare per lorigine oppure no
Dopo aver inserito le informazioni e aver fatto clic su IMMETTI, comparir in basso
sotto i dati, il risultato del calcolo ovvero i valori ottimizzati dei parametri inclusa la
relativa deviazione standard ed inoltre la deviazione standard su Y , sy

OSSERVAZIONE
E possibile utilizzare la MACRO per eseguire i calcoli su altri dati, semplicente cancellando
il contenuto del foglio ed immettendo i nuovi dati da elaborare.
La voce Minimi quadrati pesati scomparir automaticamente dal men STRUMENTI, una
volta che abbiamo chiuso il foglio di lavoro minimipesati.xls.

Minimi quadrati pesati:


Elaborazione dati tensione di vapore
La seguente figura mostra il foglio di lavoro relativo allelaborazione dei dati con i
minimi quadrati lineari pesati. I pesi sono stati ricavati in maniera analoga al caso
precedente.

Elaborazione dati tensione di vapore (segue)

Misura tensione di vapore di un liquido

Residui

6.6

0.02

6.4

0.015

6.2

0.01

0.005

sper
calc

5.8
5.6

residui

lnP

6.8

0
-0.0050.003

Serie1
0.0031

0.0032

0.0033

-0.01

5.4

-0.015

5.2

-0.02

5
0.003

1/T

0.0031

0.0032

0.0033

0.0034

0.0035

1/T (K)

Grafico ottenuto aggiungendo la linea


ottenuta col calcolo.
Tale linea cade dentro larea delimitata dalle
barre di errore ottenute tramite sy

0.0034

0.0035

Utilizzazione dello strumento RISOLUTORE


(solver) per lapplicazione del metodo dei
minimi quadrati a funzioni diverse da quelle
polinomiali

Negli esempi visti precedentemente, la funzione che rispondeva meglio ai dati


sperimentali era lineare sia nei coefficienti che nella variabile indipendente X,
ovvero la funzione veniva espressa come una somma di termini ciascuno
moltiplicato solo per un coefficiente
Esempi:
- y=a0+a1x
y lineare nei coefficienti a0 e a1
- y=a0+a1x+a2x2
y lineare nei coefficienti a0 , a1 e a2
- y= a0 + a1x1 + a2x2 + a3x3
y lineare nei coefficienti a0 , a1 e a2
- Y=ln y = log a + (log b) x
Y lineare nei coeff. log a e log b
Lapplicazione del metodo dei minimi quadrati a tali funzioni consisteva
semplicemente nel risolvere un sistema di equazioni lineari. Tale sistema
veniva risolto automaticamente con gli strumenti visti precedentemente :
REGR.LIN, AGGIUNGI LINEA DI TENDENZA e REGRESSIONE.

Strumento Risolutore (segue)

Tuttavia esistono diverse situazioni in cui la y pu:


Non essere pi lineare nella variabile X, bens solo nei coefficienti
(es. Eq. Van Deemter : y= Ax+B/x+c)
Non essere pi lineare nei coefficienti (tutti o in parte)
(es.
- y = a1 sen( a2x)
la y lineare in a1 ma non in a2
- y = a1 e k1 t + a2 ek2 t
la y lineare in a1 e a2 ma non in k1 e k2
- y = a1 e -0.5((x-a2)/a3)^2) + a4 + a5x + a6 x2
Nel caso in cui la funzione sia lineare nei coefficienti ma non nella variabile X,
lapplicazione dei minimi quadrati che rende minima la somma dei quadrati dei residui
SRR = c2 = S ( wi (yi yicalc))2
si riduce ancora nella risoluzione di un sistema di equazioni lineari, i cui termini per
sono diversi da quelli che si ottengono nel caso di funzioni polinomiali. Pertanto la
relativa applicazione pu essere fatta , in EXCEL, soltanto utilizzando le matrici.
Nel caso in cui la funzione non sia pi lineare nei coefficienti, la minimizzazione di
SRR rispetto ai coefficienti non pu pi essere risolta con un sistema di equazioni
lineari, bens con dei metodi matematici iterativi.
Lo strumento RISOLUTORE di Excel ci permette , con semplicit, di ricavare i
migliori coefficienti di una funzione che non risolvibile con i metodi standard visti
precedentemente.

Strumento Risolutore (segue)

La funzione c2 dipende dai coefficienti a1 , a2 , a3, ecc. Nel caso di due


coefficienti, la rappresentazione grafica della dipendenza di c2 da a1 e a2 ,
pu essere descritta da una superficie a 3 dimensioni, come mostra la
seguente figura:

Le coordinate del punto di minimo di tale superficie corrispondono ai valori dei


coefficienti che rendono minima c2 , ovvero quelli che permettono di rappresentare
, al meglio, i dati sperimentali.

Strumento Risolutore (segue)


In pratica, gli algoritmi usati per risolvere il metodo dei minimi
quadrati applicato a funzioni non lineari, consiste nelleseguire i
seguenti passaggi:
Si parte con una stima iniziale dei coefficienti e si calcola c2 .
Si variano i coefficienti sino a che c2 minimo.
OSSERVAZIONI
Nellapplicare i suddetti passaggi pu verificarsi che il minimo
trovato sia un minimo relativo e non assoluto.
(La superficie multidimensionale riportata nella precedente figura
pu avere diversi minimi relativi, di cui solo uno quello
assoluto.)
Per essere sicuri di non arrivare a un minimo locale, una volta
raggiunto il primo valore pi basso di c2 , conviene modificare di
poco i valori di uno dei coefficienti e provare a vedere se c2
diventa ancora pi piccolo.
In altri casi conviene dapprima ottimizzare c2 intervenendo solo su
alcuni parametri mentre si mantengono fissi gli altri ; dopodich si
ottimizza rispetto a tutti i parametri .
Lindividuazione del minimo assoluto pu richiedere pi o meno
tempo, a seconda della stima iniziale dei parametri.

Strumento Risolutore (segue)

Esistono diversi algoritmi matematici pi o meno complessi che permettono di


applicare i minimi quadrati a funzioni non lineari. Tali algoritmi sono formati
da una serie di istruzioni che devono essere eseguite in modo iterativo, per cui
sono di difficile applicazione allinterno di un foglietto elettronico, a meno che
non vengano sviluppate sotto forma di MACRO.
Lo strumento RISOLUTORE di Excel implementa uno dei suddetti algoritmi
matematici e permette di applicare il metodo dei minimi quadrati, in modo
estremamente semplice.

Ottimizzazione dei parametri dellequazione di


Van Deemter con lo strumento RISOLUTORE

Lequazione di Van Deemter permette di correlare laltezza di un piatto teorico di una


colonna gascromatografica (e quindi lefficienza nella risoluzione dei picchi) con la
velocit di flusso della fase mobile gassosa :

B
y A x C
x
dove

y laltezza del piatto teorico in mm


X la velocit di flusso della fase gassosa in ml/min
A, B, C sono costanti da ottimizzare col calcolo.

Eq. Van Deemter (segue)


La seguente tabella riporta i dati sperimentali relativi a un campione di 2-butanone, usando
lelio come fase gassosa:

Velocit
(ml/min)

Altezza piatto
(mm)

3,4000

9,59

7,1

5,29

16,1

3,63

20

3,42

23,1

3,46

34,4

3,06

40

3,25

44,7

3,31

65,9

3,5

78,9

3,86

96,8

4,24

115,4

4,62

120

4,67

Eq. Van Deemter in EXCEL (segue)

Eq. Van Deemter in EXCEL (segue)


Per poter utilizzare lo strumento RISOLUTORE, sono necessarie le seguenti
operazioni:
Porre in una o pi celle la stima iniziale dei parametri
Inserire accanto alle colonne contenenti i valori sperimentali di x e di y due
nuove colonne di cui una contenente la y calcolata e laltra il quadrato dei
residui
Porre in una cella il risultato della somma dei quadrati dei residui
Invocare lo strumento RISOLUTORE (STRUMENTI -> RISOLUTORE)
Comparir la seguente finestra di dialogo:

Eq. Van Deemter in EXCEL (segue)

Nella casella Imposta cella ci va messo il riferimento alla cella contenente la somma
dei quadrati dei residui
Visto che vogliamo rendere minima tale somma, scegliamo lopzione Uguale a Min
La minimizzazione va fatta rispetto ai parametri (A, B , C) contenuti nelle relative celle.
Pertanto nel campo Cambiando le celle ci va un riferimento alle celle contenenti i
parametri suddetti.
In altri termini abbiamo indicato al programma di rendere minima la somma dei
quadrati dei residui variando i valori dei parametri A ,B e C.
E sufficiente fare clic su RISOLVI per ottenere i valori ottimali dei parametri.

Eq. Van Deemter in EXCEL (segue)

Una volta eseguito il calcolo, conviene visualizzare anche il grafico dei residui
e quello contenente sia i dati sperimentali che quelli calcolati.
Se vogliamo avere anche una stima delle incertezze sui parametri, possiamo
usare la MACRO Solver Aid disponibile tramite lesempio allegato
solveraid.xls .
Una volta caricato il foglio solveraid.xls, selezioniamo la voce Solver Aid
presente allinterno del men STRUMENTI e immettiamo le informazioni che
ci vengono richieste dal programma. Alla fine sul foglio di lavoro, accanto ai
parametri verranno aggiunte le deviazioni standard associate a ciascun
parametro; inoltre verr visualizzata la deviazione standard sy . accanto alla
cella SSR (somma dei quadrati dei residui).

APPLICAZIONE DELLO STRUMENTO RISOLUTORE


PER IL CALCOLO DEI MINIMI QUADRATI DI UNA
FUNZIONE NON LINEARE SIA NEI COEFFICIENTI
CHE NELLA VARIABILE X
Vogliamo ora applicare lo strumento RISOLUTORE per trovare la miglior stima
dei parametri relativamente alla seguente funzione :

y a1e k1t a2e k2t


Tale funzione pu, ad esempio, rappresentare il decadimento radioattivo
contemporaneo di due sostanze, di cui una ha un tempo di dimezzamento molto
pi piccolo rispetto a quello dellaltra sostanza (k2 << k1).

Decadimento radioattivo di due sostanze (segue)

La colonna yspe stata ricavata utilizzando per i coefficienti a1 , k1, a2 e k2 i valori


riportati nella colonna coeff. Esatti. La colonna coeff. iniziali contiene invece una stima
iniziale dei parametri.
Prima di applicare lo strumento RISOLUTORE, aggiungiamo anche le colonne relative
ai valori calcolati di y (yfit) e ai quadrati dei residui ed infine la cella contenente la
somma dei quadrati dei residui.

Decadimento radioattivo di due sostanze


(segue)

Dopo aver attribuito ai coefficienti


dei valori pari a 0, applichiamo lo
strumento RISOLUTORE. Al
termine del calcolo comparir la
seguente finestra che ci indica che
stata trovata una prima soluzione.

Se facciamo un grafico contenente


contemporaneamente sia i dati
sperimentali di y che quelli calcolati
(yfit) in funzione di x, ovvero del tempo
t, osserviamo che il fit buono solo nel
primo tratto del grafico.
N.B. Abbiamo assunto per lasse delle y una scala
logaritmica

Decadimento radioattivo di due sostanze (segue)

La prima parte del grafico relativa al tempo di decadimento della prima


sostanza, mentre il secondo tratto a quello della seconda sostanza. Essendo k 2
minore di k1 , il contributo alla somma dei quadrati dei residui del primo tratto
maggiore di quello relativo al secondo tratto, per cui il programma tende a
fittare meglio la prima parte del grafico.
In questi casi conviene eseguire il fitting ottimizzando dapprima solo rispetto ai
parametri relativi al secondo tratto, poi ai parametri relativi al primo tratto ed
infine rispetto a tutti e 4 i parametri. Naturalmente nella somma dei quadrati dei
residui vanno conteggiati solo i dati relativi ai tratti considerati.

10 stadio :
E stato eseguito il fitting
soltanto rispetto alla seconda
parte del grafico, ricavando
dei valori solo per a2 e k2 e
lasciando nulli a1 e k1.

Decadimento radioattivo di due sostanze


(segue)
20 stadio :
E stato eseguito il fitting
soltanto rispetto alla prima
parte del grafico, ricavando
dei valori solo per a1 e k1 e
lasciando invariati i valori
ricavati precedentemente di
a1 e k1.

30 stadio :
E stato eseguito il fitting
rispetto a tutti e quattro i
parametri, i cui valori sono
stati ricavati
precedentemente.

Decadimento radioattivo di due sostanze (segue)

La seguente tabella riporta i valori dei coefficienti ottenuti dopo il terzo stadio
con la relativa incertezza, ricavata mediante la MACRO Solver Aid.
I risultati ottenuti sono ottimi.

coeff. Esatti

coeff iniziali

incertezze

a1

8,999943784

5,845E-06

k1

2,000011418

1,57037E-06

a2

0,02

0,020054365

6,15801E-06

k2

0,5

0,500834105

9,47348E-05

Determinazione delle costanti di acidit


mediante titolazione per via potenziometrica
Un altro esempio di applicazione del metodo RISOLUTORE consiste nel ricavare le
costanti di acidit di un acido poliprotico (es. H3PO4) , elaborando con i minimi
quadrati non lineari i dati ottenuti sperimentalmente titolando lacido con una base
forte (es. NaOH).
Indichiamo con Ca , Va la concentrazione dellacido e il relativo volume, mentre
indichiamo con Cb e Vb la concentrazione della base e il volume aggiunto durante la
titolazione. Lespressione che mostra come varia Vb in funzione del pH la seguente
(vedi libro De Levie , Excel in Analytical Chemistry p.152):

Ca (a2 2a1 3a0 )


Vb Va
Cb

Determinazione delle costanti di acidit mediante


titolazione per via potenziometrica (segue)
dove

[ H ] ] [OH ]
e
[ H ]2 ka1
a2
D

[ H ] k a1 k a 2
a1
D
k k k
a 0 a1 a 2 a 3
D
e
D [ H ]3 [ H ]2 ka1 [ H ] ka1 ka 2 ka1 ka 2 ka 3

Determinazione delle costanti di acidit mediante


titolazione per via potenziometrica (segue)
La seguente figura mostra i dati ottenuti sperimentalmente in laboratorio titolando
50 ml di H3PO4 0.1M con NaOH 0.1M e il relativo grafico.

Titolazione di H3PO4 con NaOH


14
12

pH

10
8
spe
6
4
2
0
0

50

100

150
Vb (ml)

200

250

300

Determinazione delle costanti di acidit mediante titolazione per via


potenziometrica (segue)
Prepariamo ora il seguente foglio per applicare lo strumento RISOLUTORE ai dati, in
modo da determinare ka1, ka2 e ka3 . Inoltre rappresentiamo sullo stesso grafico sia i
valori sperimentali di Vb, che quelli calcolati attribuendo una stima iniziale ai parametri
ka1, ka2 e ka3 . Naturalmente le due curve non saranno sovrapposte.

Titolazione di H3PO4 con NaOH


14
12

pH

10
8

spe
calc

6
4
2
0
0

50

100

150
Vb (ml)

200

250

300

Determinazione delle costanti di acidit mediante titolazione


per via potenziometrica (segue)
Proviamo ora ad applicare lo strumento risolutore cercando di minimizzare SSR,
variando i parametri ka1, ka2 e ka3 . Otterremo la seguente situazione.
Titolazione di H3PO4 con NaOH
14
12
10

pH

k1= 0.1
k2=0.001
k3=5.74e-13

spe
calc

6
4

SSR=46173.47

2
0
0

50

100

150

200

250

300

Vb (ml)

Purtroppo il programma non riesce ad ottimizzare i dati. Il motivo di tutto ci


dipende dal fatto che i parametri da ottimizzare hanno ordini di grandezza molto
diversi e lalgoritmo usato incrementa i parametri basandosi sul coefficiente che ha
il valore pi grande, per cui non riesce a trovare il minimo , in quanto sovrastima
lincremento da dare ai parametri.

Determinazione delle costanti di acidit mediante titolazione per via


potenziometrica (segue)
E possibile aggirare lostacolo se, come parametri da ottimizzare, utilizziamo
pka1, pka2 e pka3 invece di ka1, ka2 e ka3; infatti tali parametri assumono, in questo
modo lo stesso ordine di grandezza e lo strumento risolutore riesce ad ottimizzare
il fit in maniera egregia, come mostrano le seguenti figure, in cui abbiamo usato
la macro Solver Aid per ricavare le incertezze sui parametri ska1, ska2 ,ska3 e la
deviazione standard sy
Titolazione di H3PO4 con NaOH
14
12
10
8

pH

spe
calc

6
4
2
0
0

50

100

150
Vb (ml)

200

250

300

Determinazione della curva di calibrazione di uno


spettrometro atomico a fiamma e calcolo della
concentrazione di un campione incognito mediante
lo strumento RICERCA OBIETTIVO

La seguente tabella riporta i dati sperimentali ottenuti utilizzando uno spettrometro


atomico a fiamma ed eseguendo delle misure su dei campioni di Na a concentrazione
nota

I (intensit relativa)

conc.(p.p.m.)

62

115

10

160

15

200

20

233

25

Ricerca Obiettivo (segue)

Lequazione che permette di ottenere una curva di calibrazione ottimale la


seguente:
I = a + b * conc + c * conc2 + d * conc3

Per ricavare i coefficienti a , b, c e d possiamo utilizzare lo strumento


REGRESSIONE di EXCEL, dopo aver preparato un foglio di lavoro simile a
quello mostrato nella seguente figura.

Ricerca Obiettivo (segue)

Ricerca Obiettivo (segue)

Una volta ricavata la curva di calibrazione possibile eseguire delle misure


spettrofotometriche su campioni a concentrazione incognita e ricavare la
relativa concentrazione utilizzando la suddetta curva di taratura.
Se, ad esempio, lintensit relativa sperimentale I=80, dovr essere che
a + b * conc + c * conc2 + d * conc3 80 =0 (1)
In altri termini dobbiamo ricavare quel valore di conc. che annulla la suddetta
equazione. A tale scopo ci viene in aiuto lo strumento di Excel RICERCA
OBIETTIVO del men STRUMENTI, che permette di variare il valore
contenuto in una cella sino a che il risultato di una formula contenuta in
unaltra cella, si avvicini il pi possibile a un valore prestabilito. Se il valore
contenuto in una cella corrisponde a una stima iniziale della concentrazione
incognita e una seconda cella contiene la formula
a + b * conc + c * conc2 + d * conc3 80 , allora lapplicazione dello
strumento RICERCA OBIETTIVO ci permette di ricavare la concentrazione
ottimale , variando il valore iniziale sino a soddisfare lequazione (1).
Nel foglio di lavoro mostrato nella precedente figura , la cella B15 contiene il
valore sperimentale di I, mentre la cella B16 contiene , allinizio , la stima
iniziale di conc. La cella B17 contiene la formula sopra menzionata.
Una volta immessi tali dati sar sufficiente invocare lo strumento RICERCA
OBIETTIVO. Comparir la finestra di dialogo mostrata nella seguente figura:

Ricerca Obiettivo (segue)


Il parametro imposta cella dovr fare riferimento alla cella
contenente la formula
Il parametro al valore dovr contenere il valore che dovr
assumere la formula al termine del calcolo
Il parametro cambiando la cella dovr fare riferimento alla
cella contenente la stima iniziale della variabile X (o conc.).
Dopo aver fatto clic su OK , otterremo una nuova finestra di dialogo, che ci indicher il valore trovato per la
formula, che, nel nostro caso, dovr essere il pi possibile, vicino a 0.
La cella B16, che conteneva la stima iniziale della concentrazione, ora riporta il valore ottimale della concentrazione
incognita del campione. Se il valore ricavato per la formula non dovesse essere uguale al valore prestabilito (nel
nostro caso 0), allora si pu istruire Excel ad eseguire pi iterazioni di calcolo, precisando anche quale deve essere
lo scarto massimo consentito tra il valore calcolato della formula e quello ricercato. A tale scopo sufficiente
selezionare la voce OPZIONI del men STRUMENTI e intervenire sui parametri N. MASSIMO ITERAZIONI e
SCARTO CONSENTITO dellopzione CALCOLO.

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