313 nm, il fattore spettrale di trasmissione non deve essere
maggiore del valore ammesso per 313 nm;
b) per 313 nm < 365 nm, il fattore spettrale di trasmissione non deve essere
maggiore del valore ammesso per 365 nm;
c) per 365 nm < 380 nm, il fattore spettrale di trasmissione non deve essere
maggiore del fattore di trasmissione luminosa
v
;
d) per 380 nm < 480 nm, il fattore di trasmissione spettrale non deve essere
maggiore del valore osservato a 480 nm.
Nota 1 I valori del fattore di trasmissione luminosa sono basati sulla distribuzione spettrale dell'illuminante A e
dell'osservatore normalizzato (2) CIE (1931) (vedere ISO/CIE 10526:1999 e ISO/CIE 10527:1991).
Nota 2 I valori del fattore di trasmissione IR sono determinati dall'integrazione dei dati spettrali.
5.3 Oculari con capacit superiore di riconoscimento dei colori (opzionale)
Tra 500 nm e 650 nm, il fattore spettrale di trasmissione non deve essere minore di 0,2
v
.
Il quoziente di attenuazione visiva relativa Q, per segnali luminosi rossi, gialli, verdi e blu
non deve essere minore di 0,8.
prospetto 1 Requisiti di trasmissione
N di scala Fattore spettrale di trasmissione massimo
nel campo dell'ultravioletto
( )
Fattore di trasmissione luminosa
v
Fattore spettrale di trasmissione medio
massimo nel campo dell'infrarosso
A
313 nm
%
365 nm
%
Massimo
%
Minimo
%
Da 780 nm a 1 400 nm
%
1,2
1,4
1,7
2
2,5
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 3
0,000 16
0,000 061
0,000 023
50
35
22
14
6,4
2,8
0,95
0,30
0,10
0,050
0,025
0,012
0,006
0,003 2
0,001 2
0,000 44
0,000 16
0,000 061
0,000 023
100
74,4
58,1
43,2
29,1
17,8
8,5
3,2
1,2
0,44
0,16
0,061
0,023
0,008 5
0,003 2
0,001 2
0,000 44
0,000 16
0,000 061
74,4
58,1
43,2
29,1
17,8
8,5
3,2
1,2
0,44
0,16
0,061
0,023
0,008 5
0,003 2
0,001 2
0,000 44
0,000 16
0,000 061
0,000 023
69
52
40
28
15
12
6,4
3,2
1,7
0,81
0,43
0,20
0,10
0,050
0,027
0,014
0,007
0,003
0,003
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5.4 Oculari con fattore di riessione maggiore nel campo dell'infrarosso (opzionale)
Gli oculari per i quali dichiarato un fattore di riessione maggiore nel campo
dell'infrarosso devono avere un fattore di riessione spettrale medio maggiore del 60% nel
campo di lunghezze d'onda da 780 nm a 2 000 nm quando misurato in conformit alla
EN 167:2001, punto 8.
5.5 Requisiti supplementari per ltri per saldatura a doppio numero di scala
5.5.1 Differenza di numero di scala
La differenza di numero di scala tra le zone chiare e scure non deve essere maggiore di
cinque.
5.5.2 Fattore di trasmissione
5.5.2.1 I requisiti di cui in 5.5.2.2 e 5.5.2.3 devono essere soddisfatti quando i fattori di
trasmissione sono misurati in conformit alla EN 167.
5.5.2.2 La trasmissione luminosa minima nella zona di luce deve essere 0,16%.
5.5.2.3 Il fattore spettrale di trasmissione nel campo dell'ultravioletto e il fattore di trasmissione
medio nel campo dell'infrarosso indicato nel prospetto 1 e nei requisiti supplementari da
a) a d) in 5.2 richiesti per la zona scura devono essere applicati anche alla zona chiara.
5.5.3 Dimensioni
La zona scura deve avere una profondit verticale di almeno 25 mm lungo la lunghezza
orizzontale.
Qualsiasi regione che separa le zone chiare da quelle scure non deve superare una
profondit verticale di 2 mm lungo la lunghezza orizzontale. Questa regione deve fornire
almeno la stessa protezione contro le radiazioni della zona scura.
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APPENDICE A GUIDA PER LA SELEZIONE E L'USO
(informativa)
A.1 Generalit
Per la protezione personale dell'operatore il ltro deve essere montato in un protettore
dell'occhio di tipo idoneo. I tipi di protettori dell'occhio sono descritti nella EN 175.
Sono implicati molti fattori nella selezione del numero di scala di un ltro di protezione
idoneo per la saldatura o per tecniche connesse.
- Per saldatura a gas e tecniche connesse, come la saldobrasatura, la presente
norma europea fa riferimento alla portata dei bruciatori.
- Per saldatura ad arco, taglio ad arco e taglio plasma jet, la corrente un fattore
essenziale nell'esecuzione di una selezione accurata.
Inoltre, per la saldatura ad arco, il tipo di arco e il tipo di metallo di base devono anch'essi
essere presi in considerazione.
Altri parametri hanno un'inuenza signicativa, ma difcile valutarne l'effetto. Questi
sono, in particolare:
- la posizione dell'operatore rispetto alla amma o all'arco. Per esempio, a seconda
che l'operatore sia chino sul suo lavoro o adotti una posizione all'estremit del
braccio, pu essere necessaria la variazione di almeno un numero di scala;
- l'illuminazione locale;
- il fattore umano.
Per queste varie ragioni, la presente norma europea fornisce solo quei numeri di scala
che esperienze pratiche convalidate hanno dimostrato essere validi in circostanze normali
per la protezione personale di operatori con vista normale, che svolgono un lavoro di tipo
specicato.
Il numero di scala del ltro da utilizzare pu essere ricavato dai prospetti, all'intersezione
della colonna, corrispondente alla portata del gas o della corrente, e della riga, che
specica il tipo di lavoro da svolgere.
I prospetti da A.1 ad A.3 sono validi per condizioni di lavoro medie, in cui la distanza
dall'occhio del saldatore alla massa di metallo fuso di circa 50 cm e l'illuminamento
medio di circa 100 lx.
A.1.1 Numeri di scala da utilizzare per saldatura a gas e saldobrasatura
I numeri di scala da utilizzare per la saldatura a gas e saldobrasatura sono forniti nel
prospetto A.1.
A.1.2 Numeri di scala da utilizzare per ossitaglio
I numeri di scala da utilizzare per l'ossitaglio seguendo una linea sul pezzo da lavorare
sono forniti nel prospetto A.2.
prospetto A.1 Numeri di scala
a)
da utilizzare per saldatura a gas e saldobrasatura
Lavoro q 70 70 < q 200 200 < q 800 q > 800
Saldatura e saldobrasatura 4 5 6 7
Nota q la portata di acetilene, in litri all'ora.
a) In funzione delle condizioni di impiego, pu essere utilizzato il numero di scala successivo minore o maggiore.
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A.1.3 Numeri di scala da utilizzare per taglio plasma jet
I numeri di scala da utilizzare per il taglio plasma jet seguendo una linea sul pezzo da
lavorare sono forniti nel prospetto A.3.
A.1.4 Numeri di scala da utilizzare per la saldatura ad arco elettrico o il taglio ad arco
I numeri di scala da utilizzare per la saldatura ad arco elettrico o per il taglio ad arco sono
forniti nel prospetto A.3.
Sono utilizzate le seguenti abbreviazioni in conformit alla EN ISO 4063:
- la saldatura ad elettrodi rivestiti include la MMA (saldatura manuale ad arco);
- il simbolo MAG corrisponde alla saldatura ad arco sotto protezione di un gas non
inerte;
- il simbolo TIG corrisponde a gas inerte di tungsteno;
- il simbolo MIG corrisponde alla saldatura ad arco sotto protezione di un gas inerte;
- il taglio ad aria-arco corrisponde all'utilizzo di un elettrodo al carbonio e a un getto di
aria compressa utilizzato per rimuovere il metallo fuso.
prospetto A.2 Numeri di scala
a)
da utilizzare per l'ossitaglio
Lavoro 900 q 2 000 2 000 < q 4 000 4 000 < q 8 000
Ossitaglio 5 6 7
Nota q la portata di ossigeno, in litri all'ora.
a) In funzione delle condizioni di impiego, pu essere utilizzato il numero di scala successivo minore o maggiore.
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UNI Pagina 7 UNI EN 169:2003
A.1.5 Numeri di scala dei ltri per l'utilizzazione da parte degli assistenti dei saldatori
necessario che gli assistenti dei saldatori e le altre persone nell'area delle operazioni di
saldatura siano protetti. A tal ne, dovrebbero essere utilizzati ltri con numeri di scala da
1,2 a 4. Tuttavia, se i livelli di rischio lo richiedono, dovrebbero essere utilizzati ltri con
numeri di scala pi elevati. In particolare, quando l'assistente del saldatore dovesse
trovarsi alla stessa distanza dall'arco di quella del saldatore, entrambi dovrebbero
utilizzare ltri con gli stessi numeri di scala.
A.1.6 Filtri con capacit superiore di riconoscimento dei colori
Per i processi di saldatura in cui il riconoscimento del colore importante,
raccomandato l'uso di ltri per saldatura con capacit superiore di riconoscimento dei
colori.
A.1.7 Filtri con fattore di riessione maggiore nel campo dell'infrarosso
Per processi di saldatura che generano molto calore, raccomandato l'uso di ltri per
saldatura con fattore di riessione maggiore nel campo dell'infrarosso al ne di aumentare
il comfort del portatore.
A.2 Osservazioni
A.2.1 Per un numero di scala corrispondente alle condizioni di lavoro specicate nei prospetti
A.1, A.2 e A.3, la protezione nei campi dell'ultravioletto e dell'infrarosso sufciente in
base al prospetto 1. L'utilizzo di un numero di scala pi elevato non fornirebbe
necessariamente una migliore protezione e al contrario determinerebbe gli incovenienti
indicati in A.2.3.
A.2.2 Se l'utilizzazione di ltri selezionati in base ai prospetti produce una sensazione di disagio,
l'ambiente di lavoro e la vista dell'operatore dovrebbero essere esaminati.
A.2.3 Pu essere nocivo utilizzare ltri con un numero di scala troppo elevato (troppo scuri) in
quanto ci costringerebbe l'operatore a posizionarsi troppo vicino alla fonte di radiazione
e a inalare fumi nocivi.
A.2.4 Per un lavoro eseguito all'aperto con una forte luce naturale, possibile utilizzare un ltro
di protezione con un numero di scala immediatamente pi elevato.
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UNI Pagina 8 UNI EN 169:2003
APPENDICE B QUOZIENTE RELATIVO DI ATTENUAZIONE VISIVA PER IL RICONOSCIMENTO DEI
(normativa) SEGNALI LUMINOSI
B.1 Denizione del quoziente relativo di attenuazione visiva per il riconoscimento dei
segnali luminosi
Tale quoziente Q denito come:
dove:
v
il fattore di trasmissione luminosa del ltro per l'illuminante normalizzato CIE D65
in conformit alla ISO/CIE 10526:1999;
sing
il fattore di trasmissione luminosa del ltro per la distribuzione spettrale della
potenza del segnale stradale luminoso.
Questi fattori sono forniti dalle equazioni:
dove:
S
A
( ) la distribuzione spettrale della radiazione dell'illuminante normalizzato A CIE
(o di sorgente di luce di 3 200 K per un segnale di luce blu). Vedere:
ISO/CIE 10526:1999;
S
D65
( ) la distribuzione spettrale della radiazione dell'illuminante normalizzato CIE
D65 in conformit alla ISO/CIE 10526:1999;
V ( ) l'efcienza luminosa spettrale per la visione diurna in conformit alla
ISO/CIE 10527:1991;
S
( ) il fattore spettrale di trasmissione della lente del segnale luminoso;
F
( ) il fattore spettrale di trasmissione del ltro.
I valori spettrali dei prodotti delle distribuzioni spettrali [S
A
( ), S
D65
( )], degli
illuminanti, l'efcienza luminosa spettrale V( ) dell'occhio e il fattore spettrale di
trasmissione
S
( ) delle lenti dei segnali stradali sono dati in B.2.
B.2 Funzioni spettrali per il calcolo del fattore di trasmissione luminosa e di quozienti
relativi di attenuazione visiva
prospetto B.1 Prodotto della distribuzione spettrale della radiazione dei segnali luminosi e dell'illuminante
normalizzato D65 come specicato nella ISO/CIE 10526:1999 e della efcienza luminosa spettrale
dell'occhio umano medio per la visione diurna come specicato nella ISO/CIE 10527:1991
Lunghezza d'onda
nm
S
A
( ) V ( )
S
( ) S
D65
( ) V ( )
rosso giallo verde blu
a)
380 0 0 0 0,000 1 0
390 0 0 0 0,000 8 0,000 5
400 0 0 0,001 4 0,004 2 0,003 1
a) Per una luce lampeggiante blu si utilizza la distribuzione spettrale per 3 200 K invece delll'illuminante normalizzato A.
Q
sign
v
---------- =
F
( ) V ( ) S
D65
( ) d
380 nm
780 nm
V ( ) S
D65
( ) d
380 nm
780 nm
---------------------------------------------------------------------------------------- =
sign
F
( )
S
( ) V ( ) S
A
( ) d
380 nm
780 nm
S
( ) V ( ) S
A
( ) d
380 nm
780 nm
------------------------------------------------------------------------------------------------------ =
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UNI Pagina 9 UNI EN 169:2003
410 0 0 0,004 7 0,019 4 0,010 4
420 0 0 0,017 1 0,088 7 0,035 4
430 0 0 0,056 9 0,352 8 0,095 2
440 0 0 0,128 4 0,867 1 0,228 3
450 0 0 0,252 2 1,596 1 0,420 7
460 0 0 0,485 2 2,638 0 0,668 8
470 0 0 0,902 1 4,040 5 0,989 4
480 0 0 1,671 8 5,902 5 1,524 5
490 0 0 2,997 6 7,886 2 2,141 5
500 0 0 5,355 3 10,156 6 3,343 8
510 0 0 9,083 2 13,056 0 5,131 1
520 0 0,181 7 13,018 0 12,836 3 7,041 2
530 0 0,951 5 14,908 5 9,663 7 8,785 1
540 0 3,279 4 14,762 4 7,206 1 9,424 8
550 0 7,518 7 12,468 7 5,780 6 9,792 2
560 0 10,734 2 9,406 1 3,254 3 9,415 6
570 0 12,053 6 6,328 1 1,397 5 8,675 4
580 0,428 9 12,263 4 3,896 7 0,848 9 7,887 0
590 6,628 9 11,660 1 2,164 0 1,015 5 6,354 0
600 18,238 2 10,521 7 1,127 6 1,002 0 5,374 0
610 20,382 6 8,965 4 0,619 4 0,639 6 4,264 8
620 17,654 4 7,254 9 0,296 5 0,325 3 3,161 9
630 13,291 9 5,353 2 0,048 1 0,335 8 2,088 9
640 9,384 3 3,735 2 0 0,969 5 1,386 1
650 6,069 8 2,406 4 0 2,245 4 0,810 0
660 3,646 4 1,441 8 0 1,359 9 0,462 9
670 2,005 8 0,789 2 0 0,630 8 0,249 2
680 1,114 9 0,437 6 0 1,216 6 0,126 0
690 0,559 0 0,219 1 0 1,149 3 0,054 1
700 0,290 2 0,113 7 0 0,712 0 0,027 8
710 0,153 3 0,060 1 0 0,391 8 0,014 8
720 0,074 2 0,029 0 0 0,205 5 0,005 8
730 0,038 6 0,015 2 0 0,104 9 0,003 3
740 0,023 2 0,008 9 0 0,051 6 0,001 4
750 0,007 7 0,003 0 0 0,025 4 0,000 6
760 0,004 5 0,001 7 0 0,012 9 0,000 4
770 0,002 2 0,000 9 0 0,006 5 0
780 0,001 0 0,000 4 0 0,003 3 0
Totale 100 100 100 100 100
prospetto B.1 Prodotto della distribuzione spettrale della radiazione dei segnali luminosi e dell'illuminante
normalizzato D65 come specicato nella ISO/CIE 10526:1999 e della efcienza luminosa spettrale
dell'occhio umano medio per la visione diurna come specicato nella ISO/CIE 10527:1991 (Continua)
Lunghezza d'onda
nm
S
A
( ) V ( )
S
( ) S
D65
( ) V ( )
rosso giallo verde blu
a)
a) Per una luce lampeggiante blu si utilizza la distribuzione spettrale per 3 200 K invece delll'illuminante normalizzato A.
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APPENDICE C INCERTEZZA DI MISURA E INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
(informativa)
C.1 Resoconto di prova e incertezza di misura
Per ciascuna misurazione richiesta effettuata in conformit alla presente norma, si
dovrebbe valutare la relativa stima dell'incertezza di misura.
Tale stima dell'incertezza dovrebbe essere applicata e dichiarata quando si riportano i
risultati delle prove, in modo da permettere all'utilizzatore del resoconto di prova di
valutare l'afdabilit dei dati.
Il protocollo seguente relativo all'incertezza di misura dovrebbe essere applicato ai
risultati delle prove:
Se il valore limite per una determinata prova fornita nella norma non rientra nella gamma
di valori calcolata dai dati delle prove pi/meno l'incertezza di misura U, il risultato
dovrebbe essere considerato in modo categoricamente positivo o negativo (vedere gure
C.1 e C.2).
gura C.1 Risultato positivo
Legenda
1 Limite di specicazione inferiore (LSL)
2 Area di specicazione
3 Limite di specicazione superiore (USL)
4 U
5 Risultato di una misurazione
gura C.2 Risultato negativo
Legenda
1 Limite di specicazione inferiore (LSL)
2 Area di specicazione
3 Limite di specicazione superiore (USL)
4 U
5 Risultato di una misurazione
Se il valore limite per una determinata prova fornita nella norma rientra nella gamma di
valori calcolata dai dati delle prove pi/meno l'incertezza di misura U, la valutazione del
risultato positivo o negativo dovrebbe essere determinata sulla base della sicurezza,
considerando le condizioni pi sicure per l'utilizzatore del DPI (vedere gura C.3).
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gura C.3 Risultato negativo
Legenda
1 Limite di specicazione inferiore (LSL)
2 Area di specicazione
3 Limite di specicazione superiore (USL)
4 U
5 Risultato di una misurazione
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APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI I REQUISITI
(informativa) ESSENZIALI O ALTRE DISPOSIZIONI DELLE DIRETTIVE UE
La presente norma europea stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed di
supporto ai requisiti essenziali della Direttiva UE 89/686/CEE.
AVVERTENZA: Altri requisiti e altre Direttive UE possono essere applicabili ai prodotti
che rientrano nello scopo e campo di applicazione della presente norma.
I seguenti punti della presente norma possono essere di supporto ai requisiti della
Direttiva 89/686/CEE, Allegato II:
La conformit ai punti della presente norma fornisce un mezzo per soddisfare i requisiti
essenziali specici della Direttiva interessata e dei regolamenti EFTA associati.
prospetto ZA.1 Relazione della presente norma con la Direttiva 89/686/CEE
Direttiva UE 89/686/CEE, Allegato II Punto della presente norma
1.1.1 Ergonomia Appendice B
1.1.2 Livelli e classi di protezione
1.1.2.1 Livelli di protezione quanto possibile elevati 5
1.1.2.2 Classi di protezione adeguate a diversi livelli di un rischio 5, Appendice B
1.2 Innocuit dei DPI
1.2.1 Assenza di rischi e altri fattori di disturbo "autogeni" Scopo e campo di applicazione
1.2.1.1 Materiali costitutivi appropriati Scopo e campo di applicazione
1.2.1.2 Stato di supercie adeguato di ogni parte di un DPI a contatto con
l'utilizzatore
Scopo e campo di applicazione
1.2.1.3 Ostacoli massimi ammissibili per l'utilizzatore Scopo e campo di applicazione
1.3 Fattori di confort e di efcacia
1.3.1 Adeguamento dei DPI alla morfologia dell'utilizzatore Non pertinente
1.3.2 Leggerezza e solidit di costruzione Scopo e campo di applicazione
1.3.3 Compatibilit necessaria tra i DPI destinati ad essere indossati
simultaneamente dall'utilizzatore
Non pertinente
1.4 Nota informativa del fabbricante Scopo e campo di applicazione
2.3 DPI del viso, degli occhi o delle vie respiratorie 5.3
2.4 DPI soggetti a invecchiamento Scopo e campo di applicazione
2.12 DPI con una o pi indicazioni di localizzazione o di segnalazione
riguardanti direttamente o indirettamente la salute e la sicurezza
4
3.9.1 Radiazioni non ionizzanti 5, Appendice B
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BIBLIOGRAFIA
[1] EN 175 Personal eye-protection - Equipment for eye and face protection
during welding and allied processes
[2] EN 379 Specication for welding lters with switchable luminous
transmittance and welding lters with dual luminous transmittance
(ISO 4063:1998)
[3] ISO 4063 Welding and allied processes - Nomenclature of processes and
reference numbers
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La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
dellIndustria e dei Ministeri.
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