Relazioni di laboratorio:
• Misure dimensionali e incertezza di misura
• Taratura statica di un trasduttore di forza
• Taratura dinamica di una termocoppia
1
Relazione di laboratorio n° 1
MISURE DIMENSIONALI E INCERTEZZA DI MISURA
Gli obiettivi dell’esperienza di laboratorio che verrà trattata in questa relazione sono:
- Imparare ad utilizzare calibro, micrometro e comparatore centesimale;
- Consolidare i concetti di incertezza di tipo A, B e incertezza combinata ed estesa.
4) Determinare la misura della massa dell’oggetto in esame ipotizzando che la massa volumica
sia nota con una accuratezza dello 0.1% (alluminio 2700 kgm-3);
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1. Realizzazione di n misurazioni
Sono state effettuate 30 misurazioni delle dimensioni principali della boccola ovvero:
- Diametro interno (Di);
- Diametro esterno (De);
- Altezza (H);
Tabella 1
Prova Di [mm] De [mm] H [mm]
1 20,00 25,10 30,04
2 20,00 25,09 30,04
3 20,00 25,08 30,04
4 20,00 25,06 30,03
5 19,86 25,09 30,03
6 20,00 25,08 30,03
7 19,90 25,07 30,04
8 20,00 25,23 30,04
9 20,00 25,11 30,03
10 20,00 25,12 30,04
11 19,98 25,11 30,04
12 19,96 25,12 30,06
13 20,00 25,11 30,06
14 20,00 25,26 30,07
15 19,88 25,23 30,02
16 20,00 25,09 30,05
17 20,10 25,14 30,06
18 20,00 25,10 30,06
19 20,00 25,23 30,04
20 20,00 25,16 30,06
21 20,00 25,13 30,04
22 20,00 25,26 30,04
23 20,10 25,10 30,03
24 20,00 25,03 30,07
25 19,90 25,05 30,06
26 20,00 25,09 30,08
27 20,00 25,12 30,04
28 20,10 25,12 30,06
29 20,00 25,10 30,06
30 20,10 25,11 30,05
3
2. Definizione parametri di ogni dimensione misurata
Tabella 2
Di De H
Comparatore
Strumento di misura centesimale
Calibro Micrometro
utilizzato (con blocchetto di
riscontro)
Risoluzione dello
0,02 0,01 0,01
strumento [mm]
Deviazione standard
0,05739 0,06024 0,01466
[mm]
Dove:
∑𝑛𝑖=1 𝑥𝑖
𝑉𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑜 = 𝑥̅ =
𝑛
∑𝑛𝑖=1(𝑥𝑖 − 𝑥)2
𝐷𝑒𝑣𝑖𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑑 = 𝑆 = √
𝑛−1
𝑆
𝐼𝑛𝑐𝑒𝑟𝑡𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑡𝑖𝑝𝑜 𝐴 = 𝑖𝐴 =
√𝑛
𝑅𝑖𝑠𝑜𝑙𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒
𝐼𝑛𝑐𝑒𝑟𝑡𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑡𝑖𝑝𝑜 𝐵 = 𝑖𝐵 =
2√3
4
Per scegliere se optare per una valutazione dell’incertezza di tipo A o di tipo B si utilizza un
criterio pratico che afferma che se 𝑆 > 5 ∙ 𝑖𝐵 allora è conveniente usare l’incertezza di tipo A,
altrimenti quella di tipo B.
Applicando questo sistema ai dati a nostra disposizione notiamo che risulta sempre più
opportuno utilizzare una valutazione di tipo A.
Tabella 3
Misura
Di [mm] 20,00 ± 0,01
De [mm] 25,123 ± 0,011
H [mm] 30,0470 ± 0,0027
Per determinare il numero di cifre decimali è necessario osservare che si deve tenere conto le
prime 2 cifre significative dell’incertezza e di conseguenza si scrivono le cifre decimali.
Sappiamo che la formula per calcolare la massa del nostro oggetto è la seguente:
𝜋 2
𝑚 =𝑉∙𝜌= (𝐷 − 𝐷𝑖2 )𝐻 ∙ 𝜌
4 𝑒
Dobbiamo quindi combinare le incertezze di 4 grandezze: De, Di, H, 𝜌. È necessario ricavare quindi
l’incertezza di 𝜌. Dato che l’accuratezza è pari allo 0,1% di 2700 kg/m3, possiamo definire l’errore
massimo proprio come:
𝑘𝑔
𝜀𝑚𝑎𝑥 = 0,1% ∙ 2700 = 2,7 3
𝑚
Ora ci è possibile definire l’incertezza sulla densità:
𝜀𝑚𝑎𝑥 𝑘𝑔
𝑖𝜌 = = 1,56 3
√3 𝑚
2 2 2
𝜕𝑚 𝜕𝑚 𝜕𝑚 𝜕𝑚 2
𝑖𝑚 = √ ( )
𝑖𝐷𝑒 + ( )
𝑖 𝐷𝑖 + ( )
𝑖𝐻 + ( 𝑖𝜌 ) = 4,4 ∙ 10−5 𝑘𝑔
𝜕𝐷𝑒 𝜕𝐷𝑖 𝜕𝐻 𝜕𝜌
Sapendo che:
𝜋 2
𝑚= (𝐷𝑒 − 𝐷𝑖2 )𝐻 ∙ 𝜌 = 0,014729 𝑘𝑔
4
5
Si può scrivere la misura della massa come:
Per estendere la confidenza dal 68% del caso precedente al 95% bisogna moltiplicare l’incertezza
per un fattore di copertura K. Quando ci si riferisce a distribuzioni di tipo gaussiano (come la
nostra) è possibile considerare il fattore di copertura nel modo seguente:
𝐾 = 1 𝑝𝑒𝑟 𝐿𝐶 = 68%
𝐾 = 2 𝑝𝑒𝑟 𝐿𝐶 = 95%
𝐾 = 3 𝑝𝑒𝑟 𝐿𝐶 = 99,7%
𝑢𝑦4
𝜐=
𝜕𝑓
( 𝑢 𝑥𝑗 ) 4
𝜕𝑥 𝑗
∑𝑘𝑗=1
𝜈𝑖
- 𝑢𝑦 è l’incertezza combinata
𝑢𝑦 = 𝑖𝑚 = 4,4 ∙ 10−5 𝑘𝑔
𝜕𝑓
- 𝑢𝑥𝑗 è la derivata della funzione della massa rispetto alla variabile 𝑥𝑗 moltiplicata per
𝜕𝑥𝑗
l’incertezza della variabile 𝑥𝑗 . Nel nostro caso dovremo derivare la funzione della massa
rispetto alle variabili 𝐷𝑒 , 𝐷𝑖 , 𝐻, 𝜌 e poi moltiplicarla per le rispettive incertezze.
𝜈𝐷𝑒 = 𝜈𝐷𝑖 = 𝜈𝐻 = 29
6
𝜈𝜌 = ∞
𝜐 = 50,3216 ≅ 50
Si riscrive la misura della massa con un intervallo di confidenza del 95% come:
È possibile notare che il fattore di copertura ricavato con la t-student non è molto diverso da quello
che avremmo ottenuto utilizzando la distribuzione gaussiana (K=2). Ciò avviene perché l’incertezza
è stata valutata con una procedura di tipo A con un numero n=30 di misurazioni, e, per quanto detto
prima, se n è compreso tra 20 e 100, le due distribuzioni sono pressoché simili, eccetto che per
livelli di confidenza >99,7%. Quindi, nonostante la t-student sia più cautelativa, nel caso in
questione l’utilizzo di una o dell’altra non avrebbe introdotto notevoli differenze.
7
6. Verificare con un altro gruppo la compatibilità delle misure effettuate
Confrontando i risultati ottenuti con un altro gruppo di lavoro possiamo affermare che le
conclusioni ottenute sono molto simili e quindi molto probabilmente l’analisi statistica è stata
effettuata coerentemente. Infatti, anche l’altro gruppo di lavoro ha dovuto optare per una
valutazione dell’incertezza di tipo A, in base al medesimo criterio utilizzato da noi, ovvero:
Dato che siamo arrivati alla stessa conclusione si può affermare che l’errore statistico è maggiore
dell’errore dovuto allo strumento di misura. Eventualmente, un modo per ridurre l’errore statistico
potrebbe essere quello di ripetere molte più misurazioni, in questo modo diminuirebbe la deviazione
standard 𝑆 e sarebbe più probabile l’utilizzo dell’incertezza di tipo B, legata allo strumento di
misura.
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Relazione di laboratorio n° 2
TARATURA STATICA DI UN TRASDUTTORE DI
FORZA
- Realizzare il diagramma di taratura del trasduttore in esame con relativa curva di taratura e
bande d’incertezza estese ad un livello di confidenza del 95%;
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1. Descrizione sintetica della procedura di taratura utilizzata evidenziando le
caratteristiche metrologiche dello strumento campione utilizzato e la catena di misura
utilizzata
Innanzitutto, definiamo la taratura come l’operazione che serve a trovare il legame tra il valore letto
sullo strumento e il valore della grandezza fisica misurata. La taratura si dice statica quando il
misurando è costante nel tempo. La relazione che è sempre auspicabile avere è quella lineare, che
oltre alle semplificazioni legate al calcolo permette di avere ingressi e uscite legati da una costante
di proporzionalità che è rappresentata dal coefficiente angolare della retta di regressione lineare (m).
Infatti, nel caso di relazione lineare la curva di taratura ha la forma:
𝑦 = 𝑚𝑥 + 𝑞
Dove:
y: uscite
x: ingressi
∆𝑢𝑠𝑐𝑖𝑡𝑒
m: sensibilità = ∆𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖
q: intercetta
L’obiettivo del laboratorio è la taratura statica di una cella di carico. La cella di carico è un sensore
di forza, che nella nostra applicazione viene utilizzato come sensore di massa, in modo da essere
“trasformato” in una bilancia. La catena di misura è formata dalla cella di carico stessa, da un
amplificatore e da una centralina di acquisizione.
Il processo di taratura da noi effettuato prevede la realizzazione di 3 cicli da 16 misurazioni l’uno,
di cui 8 misurazioni “in salita” (sottoponendo la cella di carico a forze peso crescenti) e 8 “in
discesa” (togliendo dalla cella di carico in maniera graduale le forze peso precedentemente
applicate).
Le forze peso di cui si parla sono rappresentate dai campioni di misura. Essi sono dei blocchetti dal
peso ben definito e sono prodotti proprio per essere utilizzati come strumento campione, ciò vuol
dire che la loro incertezza è così bassa da considerarsi trascurabile rispetto a quella dello strumento
da tarare.
10
2. Risultati ottenuti dai 3 cicli completi di taratura
Scarto tipo di
R^2 0,999997689 linearità (incertezza 0,00200111
strumentale) [V]
G.D.L. 24 n-ρ 14
SSE
Incertezza in u.d.m.
0,000510341 (errore quad. 5,6062E-05
dell'ingresso [kg]
residuo) [V2]
11
Illustriamo ora la retta di regressione lineare e il grafico dei residui:
8
y = 3.9211x + 0.0067
7
Letture [V]
3
1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 2
Pesi applicati [kg]
0.00300
0.00200
0.00100
0.00000
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18
-0.00100
-0.00200
-0.00300
-0.00400
-0.00500
-0.00600
12
2.2. Secondo ciclo
m
q (termine
(sensibilità) 3,918336198 0,00412465
noto) [V]
[V/kg]
Scarto tipo
di
linearità
R^2 0,999996969 0,00118412
(incertezza
strumentale)
[V]
G.D.L. 6 n-ρ 14
Incertezza
SSE
in u.d.m.
0,000302199 (errore quad. 1,963E-05
dell'ingresso
residuo) [V2]
[kg]
13
Illustriamo ora la retta di regressione lineare e il grafico dei residui:
3.5
3
Letture [V]
2.5
1.5
0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
Pesi applicati [kg]
0.00300
0.00250
0.00200
0.00150
0.00100
0.00050
0.00000
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18
-0.00050
-0.00100
-0.00150
-0.00200
14
2.3. Terzo ciclo
m
q (termine
(sensibilità) 3,919389051 0,0001945
noto) [V]
[V/kg]
Scarto tipo
di
linearità
R^2 0,999999494 0,00188834
(incertezza
strumentale)
[V]
G.D.L 98 n-ρ 14
Incertezza
SSE
in u.d.m.
0,000481795 (errore quad. 4,9922E-05
dell'ingresso
residuo) [V2]
[kg]
15
Illustriamo ora la retta di regressione lineare e il grafico dei residui:
8
y = 3.9194x + 0.0002
7
6
Letture [V]
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5
Pesi applicati [kg]
0.00300
0.00200
0.00100
0.00000
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18
-0.00100
-0.00200
-0.00300
-0.00400
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3. Realizzazione diagramma di taratura del trasduttore con relativa curva di taratura e
bande d’incertezza estese ad un livello di confidenza del 95%
Per ottenere il diagramma di taratura e la relativa curva possiamo combinare i dati relativi ai tre
cicli precedentemente illustrati, costruendo un'unica relazione lineare completa. Il diagramma di
taratura del trasduttore si ottiene poi ribaltando gli assi della regressione lineare perché il trasduttore
deve leggere una tensione (ingressi=[V]) e fornire un peso (uscite[kg]).
8 y = 3.9242x - 0.0005
R² = 1
7
6
Letture [V]
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5
Pesi applicati [kg]
m
q (termine -
(sensibilità) 3,924150687
noto) [V] 0,00049368
[V/kg]
Scarto tipo
di
linearità
R^2 0,99999873 0,00299731
(incertezza
strumentale)
[V]
G.D.L. 325 n-ρ 46
Incertezza
SSE
in u.d.m.
0,000763811 (errore quad. 0,00041326
dell'ingresso
Residuo) [V2]
[kg]
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E’ interessante analizzare il grafico dei residui completo:
0.00800
0.00600
0.00400
0.00200
0.00000
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
-0.00200
-0.00400
-0.00600
-0.00800
-0.01000
-0.01200
Come spiegato prima, ribaltiamo gli assi della regressione lineare ottenuta dai dati relativi ai 3 cicli
per ottenere il diagramma di taratura del trasduttore:
Diagramma di taratura
2.5
y = 0.2548x + 0.0001
Valore fornito dal trasduttore [kg]
1.5
0.5
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Tensione fornita dalla cella di carico [V]
18
Per determinare le bande d’incertezza estese ad un livello del 95% si deve traslare verso il basso e
verso l’alto la curva di taratura del trasduttore per un valore pari all’incertezza in kg, espressa, però,
al 95%. Quindi moltiplichiamo 𝑢[𝑘𝑔] per un fattore di copertura K=2.
Quindi le due rette che delimitano la banda d’incertezza sono definite dalle seguenti formule:
Dato che la differenza sarebbe difficile da vedere su un grafico con la stessa scala del diagramma di
taratura precedente, è molto utile osservare un dettaglio di quello stesso diagramma con la banda di
incertezza delimitata dalle due rette sopra definite:
0.035
0.03
0.025
Letture [V]
0.02
0.015
0.01
0.005
0
0 0.02 0.04 0.06 0.08 0.1 0.12 0.14
Pesi applicati [kg]
Nota sull’isteresi:
L’isteresi di uno strumento è identificabile come la non coincidenza delle curve di carico e scarico
dello strumento stesso a causa di fenomeni dissipativi di valore non trascurabile.
È caratteristico degli strumenti che presentano elementi elastici che si deformano: l’isteresi elastica
dei materiali infatti, comporta che se un materiale viene deformato, questo ha un po’ di resistenza a
deformarsi, cioè la deformazione è “in ritardo” rispetto all’applicazione dei carichi.
La conseguenza di questo comportamento è che le curva di scarico sarà “sopra” a quella di carico in
fase di taratura.
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Si definisce l’errore di isteresi come lo scostamento massimo dalla curva di taratura. Considerando
(𝑥𝑖 , 𝑦𝑖 ) come tutti i punti trovati durante le misurazioni carico-scarico, e 𝑦 come la retta di
regressione lineare di questi punti possiamo definire l’errore di isteresi come:
𝜀𝑖𝑠𝑡
𝑢𝑠 =
√3
Resta solo da valutare la presenza dell’isteresi. Il metodo più rapido consiste nel guardare il grafico
dei residui di ogni ciclo di carico-scarico e verificare che i punti nella fase di carico (cioè i primi)
siano tutti sotto la retta 𝑦 = 0, mentre i punti di scarico siano tutti sopra tale retta. Questo pattern
particolare si può notare solo nel caso del primo ciclo per il quale quindi risulterebbe opportuno
calcolare l’errore di isteresi dalla formula precedente:
E quindi l’incertezza:
𝜀𝑖𝑠𝑡
𝑢𝑠 = = 0,00281 𝑉
√3
𝑢𝑠 0,00281
𝑢𝑠 [𝑘𝑔] = = = 7,17 ∙ 10−4 𝑘𝑔
𝑠𝑒𝑛𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡à (𝑚) 3,921130198
Questa incertezza potrebbe poi essere combinata con quella di linearità trovata precedentemente per
avere una valutazione ottimale dell’intervallo di valori per il peso.
Si noti infine che nella regressione lineare completa, ovviamente, non è individuabile il fenomeno
dell’isteresi, e lo stesso grafico dei residui non presenta pattern particolari. Questo perché l’ultimo
insieme di dati è semplicemente l’unione dei tre cicli precedenti, quindi non essendo un ciclo unico
non può mostrare isteresi.
20
Relazione di laboratorio n° 3
TARATURA DINAMICA DI UNA TERMOCOPPIA
Il procedimento è stato ripetuto 3 volte al fine di verificare l’affidabilità dei dati raccolti.
La catena di misura è costituita dalla termocoppia, da un amplificatore e dalla scheda di
acquisizione che permette di visualizzare i dati a computer. Sia l’amplificatore che il riscaldatore
sono collegati ad un alimentatore.
Il campionamento è stato effettuato con una frequenza di 10 Hz, e non superiore, per avere un buon
compromesso tra una raccolta dati abbastanza numerosa ma allo stesso tempo gestibile in maniera
efficiente e non troppo elaborata.
La risposta al gradino di temperatura imposto è visualizzabile nel grafico seguente:
Risposta al gradino
4.60
4.40
Risposta termocoppia [V]
4.20
4.00
3.80
3.60
3.40
3.20
0 5 10 15 20 25
Asse dei tempi [s]
21
1. Primo metodo: 63% del gradino di temperatura
𝑇 − 𝑇0 𝑡
= 1 − 𝑒 −𝜏
∆𝑇
𝑡
Si nota che la risposta equivale al 63% circa del gradino proprio quando 𝜏 = 1 e quindi 𝜏 = 𝑡.
Di conseguenza sarà sufficiente trovare il tempo in cui la termocoppia raggiunge il 63% del
valore del gradino.
Come si può notare dal grafico il gradino vale:
Dalla raccolta dati è facile vedere che si raggiunge questa lettura in corrisponde di un tempo pari
a 6,9 𝑠. Considerando 𝑡0 = 1,7 𝑠 si ha che il tempo effetivo per raggiungere il 63% del gradino
(pari alla costante di tempo 𝜏) è pari a:
22
2. Secondo metodo: metodo della tangente
𝑥 − 1,7 𝑦 − 3,4
=
2,7 − 1,7 3,54 − 3,4
𝑦 = 0,14 ∙ 𝑥 + 3,162
Per trovare il tempo relativo all’intersezione tra questa retta e il valore di regime è sufficiente
sostituire a y proprio il valore di regime, considerato come nel metodo precedente pari a 4,43.
4,43
𝑡=𝜏=𝑥= − 22,586 = 9,06 𝑠
0,14
4.40
Risposta della termocoppia [V]
4.20
4.00
3.80
3.60
3.40
3.20
0 5 10 15 20 25
Asse del tempo [s]
Si noti che è difficile definire con precisione la derivata della risposta nell’origine, dal momento
che la risposta della termocoppia non è propriamente una funzione ben definita, bensì
un’approssimazione dell’andamento della risposta stessa. Proprio per questo la scelta dei punti
nell’intorno del gradino, attraverso i quali far passare la retta che rappresenta la derivata, è
arbitraria e quindi è probabile che esistano due punti diversi da quelli scelti che forniscono una
derivata molto aderente a quella “reale” che porterebbe magari alla definizione di un valore
della costante di tempo inferiore (o maggiore).
23
3. Terzo metodo: metodo del best fit logaritmico
𝑇𝑓 − 𝑇(𝑡) 𝑡
𝑍(𝑡) = ln ( )=−
𝑇𝑓 − 𝑇𝑖 𝜏
Dove:
- 𝑇𝑓: temperatura finale, ossia la temperatura che corrisponde alla stabilizzazione della
risposta della termocoppia;
- 𝑇𝑖: temperatura iniziale, ossia la temperatura della termocoppia prima dell’imposizione del
gradino;
- 𝑡: tempo;
- 𝜏: costante di tempo
Si ha quindi che la pendenza della funzione 𝑍(𝑡) è l’antireciproco della costante di tempo 𝜏.
Non avendo a disposizione la sensibilità della termocoppia ragioneremo in termini di letture quindi
di tensione. Di seguito è riportato il grafico della funzione 𝑍(𝑡) dall’istante in cui viene imposto il
gradino al momento in cui il valore dell’uscita si stabilizza.
Grafico di Z(t)
0.50
0.00
0 2 4 6 8 10 12 14 16
-0.50
-1.00
y = -0.21181x + 0.44057
Z(t) [-]
-1.50
-2.00
-2.50
-3.00
-3.50
Asse dei tempi [s]
24
Sul grafico tramite la funzione di regressione lineare è stata riportata la retta che meglio approssima
la funzione 𝑍(𝑡) con la relativa equazione.
Proprio da questa equazione ricaviamo la pendenza della funzione che è pari a 𝑚 = −0,21181 𝑠 −1 .
Dato che, come già affermato, la pendenza 𝑚 è l’antireciproco della costante di tempo 𝜏, abbiamo
che:
1
𝜏 = − = 4,72 𝑠
𝑚
25