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Disegno

Dell’Architettura

Anno accademico
2020/2021

Vittorio Bascetta anno 2020/2021 Prof.Marco Gaiani


1.Le Proiezioni Ortogonali
1.Per rappresentare un oggetto con il metodo delle proiezioni ortogonali occorre per prima cosa
osservare l’oggetto da punti di vista diversi;
- due rette incidenti defniscono un piano (solo un piano); - per una retta passano infniti piani; - due
rette appartenenti ad uno stesso piano individuano sempre un punto: punto proprio, se le rette
non sono parallele, punto improprio (ossia all’infinito) se le rette sono parallele.
2.Direzione di vista;
3.Giacitura del piano di quadro;
4.Terna di riferimento (cartesiana) che definisce la posizione della scena o dell’ oggetto rispetto al
quadro;
Proiezioni Prospettiche: distanza finita tra il centro ed il piano di proiezione
Proiezione Parallele: distanza infinita tra centro ed il piano di proiezione
Proiezione Geometriche Piane

Parallele Ortografiche
Prospettiche:

1 Punto di Fuga

Piani/ Oblique 2 Punti di fuga


Alzati 3 Punti di fuga
Cavaliera (90°- 135°-135°)
Assonometrie
Cabinet
Isometriche (120°-120°-120°)
Altre…
Dimetriche (130°-100°-130°)

Trimetriche (120°-110°-130°)

Monge
Il metodo di Monge consiste nel considerare le proiezioni ortogonali di un oggetto su due piani, tra
loro ortogonali, e successivamente ribaltare un piano per farlo coincidere con l’altro.
Il primo piano di proiezione è orizzontale, il secondo è verticale (frontale). Le rispettive proiezione
si chiamano pianta e prospetto. Il ribaltamento viene effettuato rispetto alla retta di intersezione
dei due piani, detta di terra. Questo metodo fornisce una rappresentazione grafica più completa di
quella ottenuta mediante un’unica proiezione ortogonale e si può ottenere con costruzioni più
semplici rispetto ad una rappresentazione prospettica.

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Rappresentazione di un punto:
La proiezione ortogonale di un punto su un piano è ancora un punto. Nel metodo di Monge un
punto A nello spazio viene rappresentato da due punti A’ e A” che giacciono su una retta (detta
retta di richiamo) ortogonale alla linea di terra; le loro distanze dal punto di intersezione sono
rispettivamente l’aggetto e la quota del punto di partenza.
Rappresentazione di un segmento:
La proiezione ortogonale di un segmento su un piano è ancora un segmento, o al più un punto se
tale segmento è perpendicolare al piano, i cui estremi sono le proiezioni del segmento di partenza.
Nel metodo di Monge un segmento di estremi A e B viene rappresentato da due segmenti A’B’ e
A”B” i cui estremi sono le rappresentazioni di A e B.
Una retta r può essere vista come una successione infinita di punti infiniti, le due proiezioni r1 su
π’ e r2 su π” sono individuate dalle proiezioni degli infiniti punti che la sostituiscono.
Una retta in posizione generica interseca i due piani di proiezione, generalmente distinti, ai quali si
da il nome di tracce della retta: T1r con π’ e T2r con π”. Queste due tracce due tracce sono punti
appartenenti rispettivamente al 1 piano di proiezione (tr1) e al 1 piano di proiezione Tr2).
Le due immagini r1 e r2 della retta si ottengono congiungendo le rispettive proiezione dei due
punti considerati.
“Un qualsiasi punto dello spazio può essere univocamente determinato quando se ne conoscono le
immagini su due piani coordinati tra loro perpendicolari detti piani fondamentali delle proiezioni”

2.Modello Architettonico in Scala


Rilievo: misura e disegno, cioè prendere una misura e riportarla sulla restituzione la’ dove è stata
presa.
“Uno strumento che cerca di ottenere la figurazione della forma effettiva della costruzione con le
mancanze, le irregolarità, le modifiche, le aggiunte, le eliminazioni, i restauri sovraimposti nel
tempo; Uno strumento didattico, giacchè vuole permettere la compressione del funzionamento
dell’opera nella complessità della sua storia e analizzare i modelli ai quali si riferisce e le
innovazioni che introduce; Infine uno strumento per conoscere lo stato di salute, la struttura e i
suoi cedimenti e cercare la terapia a partire da un Documento Irrefutabile” cit. J.p. Saint-Aubin
1. Sistema dimensionale;
2. La visualizzazione della forma del soggetto cioè la sua modellazione;
3. L’analisi della struttura della forma sua tecnologia;
A cosa serve?
Presa di contatto, documentazione per il progetto, formazione del catalogo delle soluzioni
architettoniche dalle planimetrie urbane alla modalità costruttive.

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Tecniche per fare un buon rilievo:
1. Rilievo diretto o tradizionale: rilevatore con mezzi semplici da usare direttamente;
2. Rilievo indiretto o strumentale: non vengono prese direttamente dall’oggetto, ma
attraverso strumenti a contenuto tecnologico medio- alto, che ne permettono
l’acquisizione;
La scelta tra questi due metodi è strettamente connessa alle caratteristiche dimensionali e
qualitative dell’opera architettonica da rilevare e alle e alla finalità del rilevamento stesso.

Rilievo diretto Generalità:


Il primo rilievo è definito in quanto le misure sono prese direttamente sull’oggetto da rilevare ed è
possibile il confronto.
FASI:
1. Progetto
2. Formazione Eidotipi
3. Tracciamento della fondamentale orizzontale
4. Rilievo delle piante
5. Rilievo degli alzati
6. Eventuali integrazioni con altre tecniche di rilievo
7. Restituzione
1.Progetto:
DEFINIZIONE: scala grafica Dato quantitativo: scala nominale (errore nominale)
Scala minimale: limite minimi
D’ingrandimento: 50:1 20:1
rappresentabile: 0,2 mm per denominatore
Naturale: 1:1
della scala. P.S. gli elementi inferiori a 1cm
Riduzione: 1:2 1:5 1:10
non vanno rilevati.
2.Eidotipi: disegno a mano libera accurato dove poi si applicano le misure, per quanto riguarda il
concetto teorico sotteso dagli eidotipi dobbiamo selezionare le parti importanti tralasciando quelle
inutili al fine della miglior riuscita del progetto.
-Denominazione dell’opera;
-Sua ubicazione rispetto allo schema generale
-Numero progressivo
-Data
-Nome

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3.Tracciamento della fondamentale orizzontale: serve a prendere tutte le misure e viene fatta a
1,20 m da terra cosi da poter visualizzare eventuali finestre o altro, di solito viene effettuata
attraverso strumenti innovativi come il laser.
4.Rilevo delle piante: 1° ordine di operazioni di misura dal generale al particolare, si procede per
trilaterazioni. Una volta prese le misure possono essere progressive o parziali.
5.Rilievo degli alzati: consiste nel riferire le quote degli alzati con un riferimento orizzontale,
bisogna anche misure la larghezza dei solai calcolando, con una misura esterna (filo di piombo), dal
davanzale della finestra fino all’intradosso cosi ché di possa calcolare la differenza tra misura
esterna e misura interna. Alcuni casi particolari sono i cornicioni.
7.Restituzione: messa in bella dell’eidotipo, accanto bisogna mettere una pianta dove si specifica
la sezione.

3.Le Convenzioni Grafiche

Segno e Norma: Norma uni iso 120 linee utilizzate da costruzione e di ingegneria civile:
Linea continua fine
Linea continua grossa
• per i contorni, spigoli, ecc. delle parti in vista non
• si adotta per i contorni delle parti sezionate dal piano
sezionate;
del disegno.
• per le linee di riferimento delle quote, dei simboli di
Linea a tratti grossa
correlazione, ecc.;
• per contorni e spigoli reali nascosti rispetto al piano
• per la campitura a tratteggio di edifici, parti sezionate,
del disegno.
ecc.
Linea mista grossa
Linea a tratti fine
• per tracce o contorni di superfici e zone all’interno
• per contorni fittizi non in vista.
delle quali vigono condizioni o requisiti particolari
Linea mista fine
Linea mista a due tratti brevi (o a due punti)
• per assi e tracce di piani di simmetria, di rotazione,
• per posizioni di pezzi o parti vicine, dati come riferimento;
e simili;
• per posizioni alternative o estreme;
• per parti situate anteriormente al piano di sezione
• per traiettorie di parti mobili;
del disegno;
• per linee di ingombro;
• per figure primitive o di inviluppo.
• per indicare assi neutri

(uni en iso 5455) La presente norma stabilisce le serie delle scale dimensionali (al naturale di
ingrandimento e di riduzione) raccomandate per l’esecuzione dei disegni tecnici. Essa riporta
anche le regole per la designazione e l’iscrizione a disegno delle scale dimensionali.
-Scala di Rappresentazione (Dr) o scala Dimensionale (Dd)
Se Dd>Dr si tratta di una scala di ingrandimento;
Se Dd = Dr si tratta di una scala reale;
Se Dd<Dr si tratta di una scala di riduzione.

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Tratti e spessori linee:

Spessore Tratto Rappresentazione


1.1 Continua fine Tratteggi (campiture), Linea di costruzione
proiezioni spigoli in
vista ma di secondaria
importanza
1.2 Continua grossa Spigoli in vista Linea per le scritte
1.3 Di sezione Per marcare i contorni
delle parti sezionate
2.2 A tratti grossa Contorni nascosti ---.---.---.
4.1 Linea mista fine a -tracce di piani di -.-.-.-.-.-.-.-
punto e tratto taglio
-assi di simmetria
-tracce di piano di
simmetria
-identificazione di
piani ingranditi
-linee di riferimento
-limiti di viste, taglie e
sezioni parziali o
interrotte.
5.2 Linea mista grossa a Contorno di parti -..-..-..-..-
due punti e tratto nascoste situate
lungo davanti al piano di
taglio.
Tab 1.
Norme UNI importanti:
1. UNI EN ISO 5457 Unificazione dei formati: formati dei fogli, misura dei margini, spessore
squadratura, altri elementi grafici;
2. UNI 8187 Intersezione: finalizzate al disegno meccanico, forma, dimensione e struttura;
3. UNI 938: indica i procedimenti di piegature del foglio;
4. UNI EN ISO 128-23 Tipi spessori e applicazioni delle linee
Le Quotature stabiliscono univocamente le caratteristiche dimensionali dell’oggetto:
-dimensioni
-ubicazioni delle lavorazioni
-permettono la costruzione delle varie parti che lo costituiscono
Ogni disegno in scala necessita di quotatura, ogni quotatura ha una tolleranza associata, si
quotano solo elementi in vera forma paralleli al piano di proiezione.

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4.Unità di Misura
L’unità di misura adottata in Francia nel 1791 e ridefinita nel 1983 è stata il metro;
-mm: per disegno meccanico, carpentiere metalliche, diametri di ferri, armature delle strutture in
cemento armato.
-m: disegno di opere civili, progetto architettonico, Le misure devono essere approssimate al
centimetro ossia riportate due cifre decimali; I decimali vanno separati da un punto (mai una
virgola). Normalmente le quote al di sotto del metro si scrivono indicando lo zero.
ECCEZIONE: arredi vanno quotati in centimetri.
Gli angoli vanno quotati nel sistema sessagesimale; Le viste rappresentative che riguardano la
stessa opera devono essere quotate utilizzando la medesima unità di misura. Tranne per i casi
Ibridi: capriata in legno dove la struttura vera e propria va quotata in m, mentre gli elementi
metallici vanno in mm; Stutture in conglomerato cementizio armato CCA struttura in m, armature
metalliche in mm.
Elementi che definiscono una Quota:
-Linea di misura: individua la dimensione dell’oggetto;
-Linea di riferimento: delimitano una linea di misura;
-Valore numerico: definisce la quota;
N.B. Le linee di misura vanno rappresentate con spessore di linea in 1.1; Le quote sullo stesso
allineamento devono essere riferiti a dati tipologicamente omogenei.

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5.Gli Elaborati tecnici
Il disegno architettonico è il mezzo attraverso cui il progettista traduce le proprie idee in un
linguaggio grafico. La fascia ideativa si riallaccia alla fase comunicativa. Il progetto architettonico
consiste in una serie di elaborati grafici e organizzati in maniera tale da definire l’opera
progettata in ogni sua parte cosi da consentire una conoscenza differenziata e progressivamente
più approfondita.
La redazione degli elaborati grafici deve essere COMPLETA E INEQUIVOCABILE.
Gli architetti quando progettano si avvalgono dell’ ITER una produzione di un set di elaborati che
servono ad indicare e descrivere tutte le parti di un oggetto.
Preparare un elaborato grafico vuol dire combinare: impaginazione, viste, cartiglio, sezioni,
simbologie, prospetti.
Per quanto riguarda i prospetti bisogna rispettare alcune indicazioni: tutte le line sono in
proiezione 1.2, linea di terra 1.3, scala 1:100 per i riferimenti quotati alla linea di terra. Tutti gli:
infissi, rivestimenti, balaustre, colori devono essere ben specificati.

6.Le strutture in legno.


Materiali tra i più utilizzati ma caratteristiche che variano secondo la specie.

Caratteristiche fisiche Caratteristiche Meccaniche


Essenza Elevata deformabilità
Stagionatura Buon rapporto resistenza/massa volumica
Posizione del taglio Basso impatto ambientale
Direzione delle fibre, numero di fibre per Bassa sensibilità ai fenomeni di fatica
sezione unitaria
Umidità assoluta e relativa rispetto Buone capacità di dissipazione energetica
all’ambiente durante i sismi
Attacchi da insetti, muffe e marciume Rottura di tipo fragile per trazione e flessione
(scarsa tenacità)
Difetti (inclinazione delle fibre, nodi, Deperibilità agli agenti atmosferici
cipollature)
Variabilità dimensionale e di caratteristiche
con l’umidità e la temperatura
Disomogeneità

Resistenza a rottura trazione nella direzione delle fibre circa 400 kg/mc
Il legno è il materiale da costruzione con maggiore rapporto resistenza/peso.

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-Taglio del legno:
Le tavole di sezione rettangolare sono usate per le strutture dei mobili per gli infissi.
Le travi di sezione quadrata vengono usate per tetti in stile tradizionale.

Terminologia:
1. Ossatura, i sistemi di ossatura portante non sono altro che tronchi di legno usati per travi e
pilastri;
2. Tamponamento, tecnica nella quale una ossatura una colta montata viene riempita con
muratura;
3. Baloon Frame, struttura leggera in grado di resistere a sollecitazione;
4. Sistemi a ossatura portante, due tipologie di tronco: verticale per pilastri e orizzontali per
travi, entrambe hanno giaciture, inoltre abbiamo le strutture a telaio che permette di
utilizzare il legno in modo versatile.
5. Sistemi intelaiati e a pannelli, legno utilizzato in maniera sempre più sofisticata. Telai con
elementi di dimensioni più moderne, ma più numerose e ravvicinati. Con queste nuove
strutture si migliorano nella resistenza nella versatilità costruttiva e meno fatica nel
trasporto.
6. Le connessioni strutturali, unioni più resistenti e stabili grazie a collanti composti
generalmente da resina, quest’ultima unita al legno lamellare offre una struttura solida più
pratica ma difficile da trovare e disponibilità di pezzi unici perché necessitano di
componenti molto grandi per ottenerli.

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Solaio a orditura semplice:

Pianelle

Travetti primari

Dormiente

Solaio a orditura doppia:

Capriata:
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1. Asse neutro Colmo
2. Puntone
3. Monaco o ometto
4. Saette
5. Arcareccio Staffa di ferro

Incastro dei due componenti


(costruito tramite bisettrici)

Le strutture in acciaio:
I Profilati sono delle travi in acciaio molto più raffinate rispetto alle strutture in legno, che avranno
forme differenti a seconda dell’uso. Le schede che descrivono le caratteristiche dei profilati si
chiamano Profilari essi sono dei documenti che contengono le caratteristiche principali di un
profilato ovviamente in Millimetri del tipo: baricentro, lunghezza, spessore, peso, superficie,
ollecitazioni ecc…

La rappresentazione è regolamentata da tre norme:

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1. UNI EN ISO 5261
2. UNI EN ISO 5845-1
3. UNI 8219
1 stabilisce le regole da applicare, è assolutamente importante essere precisi nel disegno
dell’acciaio. Le scale di rappresentazione vengono espresse in millimetri: 1:100 1:200 1:50.
Per i Nodi di collegamento viene usata una scala maggiore per indicare la geometria del nodo, la
posizione dell’asse neutro varia da profilato e viene indicata nei rispettivi profilari.
Le strutture di C.C.A. (1920)
Strutture molto diffuse nell’edilizia il conglomerato cementizio armato è composto da una
struttura in acciaio rivestito da cemento, esso da la possibilità di utilizzare forme organiche e
variabili. Eugène Freyssinet viene considerato il padre del cemento armato. Primo brevetto il 2
ottobre 1928.
Calcestruzzo: miscela di acqua, aggreganti e leganti come ghiaia e sabia;
Conglomerato cementizio: assorbe tensione dovuta alla compressione esercitata su di esso grazie
alla armatura di acciaio;
Auguste Perrer usa il conglomerato cementizio armato anche estetica, egli fu il maestro di Le
Corbusier.

7.Le Proiezioni Assonometriche


L'assonometria è un metodo di rappresentazione numerica trattato dalla geometria
descrittiva. Fu formalizzata dall'inglese William Farish nella prima metà dell'Ottocento.
Rappresentazioni assonometriche erano già utilizzate nel tardo medioevo per la
realizzazione di fortezze militari ma venivano derivate dalla prospettiva tanto da essere
chiamate prospettive militari.
Essa compare nel IV secolo nella cultura occidentale, uno dei più grandi esponenti è
Giotto che ne fa un grande uso. Molto presente nei musei bizantini.
-Nella metà del ‘400 la rappresentazione delle macchine avveniva attraverso l’applicazione delle
assonometrie. (Leonardo Da vinci). Nelle dimostrazioni in 3D di funzionamento e fabbricabilità
Luca Parcioli e Nicolò Tartaglia usano diffusamente l’assonometria.
Il disegnatore di Luca Parcioli non era altro che Leonardo.
-Nel ‘500 Taglio delle Pietre, Philibert De L’Orme padre della stereotomia. Sempre in quei anni
venivano disegnate le piante delle città usando l’assonometria a scopo militare.
-Nel’800 Anni della Rivoluzione industriale, costruzione di macchine. William Farish nel 1820
scrive una memoria “On Isometrical Perspective” dove propone la prima struttura di proiezione
ortogonale, riferisce l’oggetto da rappresentare ad una terna d’assi cartesiani ad uno ad uno
ortogonali in modo da formare angoli eguali (isometriche) con la direzione di proiezione risultando

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cosi egualmente scorciati. Farish tratta anche problemi pratici come la nascita di 30° che non
esistevano precedentemente le squadre a 30° servivano a rappresentare edifici complessi di cui
era necessario rappresentare il funzionamento come ospedali uffici..
-Auguste Choicy nel “Arte di costruzione presso i romani” utilizza l’assonometria dal basso verso
l’altro per rappresentare archi e volte, in più egli aggiunge degli assi di orientamento ciascuno dei
quali con la propria unità di misura.
Assonometria Obliqua
Sono ottenibili per via intuitiva esempio: pianta di Bologna o Palazzi Vaticani. Lo studio della
assonometria obliqua è dato a Pohlke (1810-1876) con il suo teorema:
Teorema di Pohlke:
“Se abbiamo una rappresentazione obliqua, ogni tripla di vettori non allineati e di cui al più uno
nullo, può essere ottenuta come proiezione di una tripla di vettori ortonormali nello spazio
euclideo.”
Esse permettono di avere rappresentazioni accurate e facilmente comprensibili
indipendentemente dalla forma usata, sono sempre viste aeree in cui:
-Le linee verticali rimangono verticali;
-Le linee parallele rimangono tali;
-Le linee parallele agli assi possono essere riportati in scala rappresentano l’elemento di misura.
Le tre scale della terna non devono essere per forza di ugual misura perché l’assonometria non è
un disegno in scala.Esplosi Assonometrici
Consiste nell’esecuzione di un’assonometria dell’edificio, nella quale lo stesso viene sezionato con
piani verticali e orizzontali, in modo tale da evidenziare l’articolazione degli spazi interni.
Regole di rappresentazione utili nella costruzione dello spaccato:
1. Deve sempre essere comprensibile la forma completa dell’oggetto e per ciò occorre
tagliare meno possibile dal totale;
2. Vanno evidenziati eventuali angoli o modifiche della forma, la tessitura dei materiali.
Sono classificabili secondo L’inclinazione dei raggi di proiezione rispetto al quadro:
-Quando la direzione assonometrica risulta perpendicolare al piano, si ha un’assonometria
Ortogonale;
-Quando la direzione assonometrica risulta invece obliqua rispetto al quadro, si ha
un’assonometria obliqua.
L’assonometria è detta ortogonale quando la direzione di vista è perpendicolare al piano di
quadro.

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-Il piano di proiezione non è perpendicolare ad alcuno degli assi.
-Le distanze sulla proiezione sono diverse dalle distanze reali
-In generale l’immagine assonometrica che si ottiene a seconda che i rapporti abbiano uno, due o
tre valori si dice:
1. Isometrica (120°-120°-120°)
2. Dimetrica (130°-100°-130°)
3. Trimetrica (120°-110°-130°)
Si definisce rapporto assonometrico il rapporto fra le unità assonometriche di ciascun asse con la
rispettiva unità obbiettiva individuata sulla terna di riferimento.

Teorema di Schlömilch
In un’assonometria ortogonale la proiezione di ogni asse è ortogonale alla traccia del piano
coordinato opposto: cosi x’ è ortogonale a TyTz, y’ è ortogonale a TxTz, z’ è ortogonale a TxTy,
dunque le proiezioni degli assi sono altezze delle tracce. Inoltre la proiezione di ogni asse
appartiene alla proiezione dell’origine o’ di conseguenza è l’ortocentro del triangolo delle tracce.

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Relazione tra rapporti di accorciamento di Schlömilch: cos2 α + cos2 β + cos2 y = 2.
Filder nel 1800 ha calcolato tutti i coefficienti di scorciamento e il risultato è che per le
isometriche è cosα = 0,816. La condizione che determina l’isometria è se gli angoli sono
tutti e tre uguali.
Teorema di Pohlke
Assegnati su un disegno 3 segmenti (T’x’), (T’y’), (T’z’), uscenti dalla comune origine T’ e
tali che non più di due di essi coincidono, i segmenti stessi possono essere sempre
considerati come la proiezione parallela di tre segmenti (Tx), (Ty), (Tz) uguali e
mutuamente ortogonali.
Assonometria Cavaliera:
Si chiamano cavaliere le assonometrie per cui due assi sono paralleli al piano di quadro e
il terzo risulta perpendicolare al quadro (con la sua proiezione assonometrica inclinata a
piacere rispetto agli altri due assi) quale che sia la scala assonometrica adottata.
In una cavaliera quando il piano che conserva la vera forma è la pianta essa si chiama
Assonometria militare, nome attribuito al modello degli ingegneri militari francesi.
Assonometria Cavaliera Unificata:
Essa è caratterizzata dalla coincidenza tra π con il piano verticale yz; Presenta angoli tra
gli assi pari a 135°, 90° (y-z) e 135°. Il coefficiente di riduzione lungo l’asse delle x risulta
pari a 2, cosi che lungo l’asse le misure risultino dimezzate. Il piano verticale rimane
parallelo alla superficie del disegno di conseguenza è costruita a partire dal prospetto, che
rimane in vera forma.

8.La Rappresentazione degli interni


La rappresentazione degli interni è un elaborato indispensabile per l’architetto perché da
un’idea di come potrebbero essere gestiti gli spazi. Affinché l’elaborato sia comprensibile
e utile ha bisogno di diversi disegni:
-Elaborati indispensabili: planimetrico, sezioni, prospetti, impiantistiche;
-Elaborati dedicati: bagno (posizione impianto idraulico e altro);
-Piante (1:50 1:20), Prospetti (1:50 1:20), particolari costruttivi (1:10 1:5), serie di viste
tridimensionali (assonometrie).
Spessori linee:
-1.1 = arredi;
-1.2 = spigoli in vista;
-1.3 = sezioni muri.

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9.Proiezioni Prospettiche
La prospettiva è un procedimento grafico che permette di rappresentare un oggetto come
noi lo vediamo nella realtà.
Le proiezioni prospettiche sono caratterizzate da raggi proiettanti non paralleli tra loro, ma
contenuti in un cono ottico che li raccoglie in un punto rappresentato dall’occhio umano,
ossia quello dell’osservatore chiamato P.V. (punto di vista).
Il piano prospettico verticale è immaginato trasparente e in questo si vede l’oggetto appoggia sul
piano orizzontale viene chiamato piano geometrico o geometrale.
La line che divide il piano geometrico dal diano prospettico è chiamata L.T. linea di terra, mentre
L.O. linea di orizzonte.

. A due fiorentini, infatti, secondo la tradizione, è attribuita la “scoperta” della prospettiva e la sua
successiva divulgazione: l’architetto e scultore Filippo Brunelleschi (1377-1446) e l’architetto,
letterato ed esperto di antichità classica, Leon Battista Alberti (1404-1472) “Costruzione
Legittima”.
Le 4 più importanti caratteristiche della prospettiva sono:
-Oggetti sempre più piccoli all’aumentare della loro distanza;
-Convergenza delle linee parallele;
-Deformazione degli oggetti osservati da un determinato angolo (scorciamento);
-Sovrapposizione delle forme.

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La rappresentazione di un punto si trova tramite l’intersezione di due rette. Si individua una retta
tramite:
1. Il punto in cui la retta interseca il piano di quadro (traccia)
2. Il punto improprio ∞
Il Punto Improprio si costruisce conducendo dal punto di vista o una retta r’ parallela a r. r’
incontra il quadro nel punto di fuga fr’ della retta r, immagine del punto improprio della retta in
esame.

 Domande d’Esame:
La fuga f di una retta r è la proiezione sul quadro del punto improprio (∞) della retta r
Rette fra loro parallele hanno la stessa fuga.

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Proiezione prospettica della retta r:

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Regole importanti:
1. Tutte le rette giacenti su un piano geometrale o su piani ad esso paralleli hanno la loro fuga
sulla linea di orizzonte;
2. Tutte le rette inclinate di 45° sul quadro hanno la fuga sul cerchio di distanza;
3. Tutte le rette perpendicolari al quadro hallo punto di fuga sul punto principale Oo;
4. Tutte le rette parallele al quadro hanno punto di fuga improprio.
Prospettive Inclinate:
Tutte le rette parallele che scendono allontanandosi hanno il loro punto di fuga al di sopra
dell’orizzonte:

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10.I Collegamenti Verticali:
I collegamenti verticali comprendono i sistemi costruttivi non meccanizzati, strutturali (scale
rampe) o meccanizzati (elevatori), che permettono lo spostamento verticale tra livelli diversi di
edifici o spazi antropizzati.
Tipologia:
-sistemi verticali fissi, come scale o rampe;
-sistemi verticali mobili, quali ascensori, montacarichi, scale mobili.
Il termine Scala designa una struttura composta da una serie di ripiani orizzontali collocati a
diverse altezze, in maniera continua e intervalli regolari.
Composizione: Alzata, Pedata, Parapetto.
Le scale vengono rappresentate tramite proiezione:

 Vano scala
 Struttura portante principale
 Rampa
 Gradini
 Pianerottoli
 Tromba o Anima della scala (comprende lo spazio tra le due rampe)
 Linea di salita o di calpestio
 Parapetto o corrimano
Possiamo distinguere tre diversi tipi di scale: Scale a rampe rettilinee, Scale a rampe curvilinee,
Scale a rampe mistilinee. Esse possono essere costruite con diversi materiali: legno, pietra,
acciaio, conglomerato cementizio armato, ecc.
Lo sfalsamento è la distanza tra l’ultima alzata della rampa di arrivo e la prima alzata di quella di
arrivo e si divide in tre tipi: Nullo, In avanti, Indietro.
Le caratteristiche che una scala deve avere sono: la Pendenza che non deve superare il 10% essa si
calcola tramite il rapporto tra il dislivello e la lunghezza. P=H/L
Regola di Blondel
E’ basata sulla lunghezza di un pazzo di un uomo in piano valutata empiricamente, espressa
tramite la seguente formula: 2a + p= 60-64
L’energia impiegata per uno spostamento in verticale è doppia rispetto all’energia utilizzata per
uno spostamento in orizzontale.

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Informazioni convenzionali minime:

 Il parapetto deve essere alto un metro. Con spessore 1.1


 Gli spigoli dei gradini vanno in 1.2
 Bisogna separare i piani intermedi con linee 4.1
 Deve essere provvisto di quote, piani di sezione, linea di calpestio e numero di alzati e
pedate che vanno messe nella tabella apposita con la pendenza.
11.Teoria del colore
Sensazione ottica variabile, a seconda delle lunghezze d’onda λ (o frequenza V) della luce che
colpisce l’occhio.
Occhio + sorgente luminosa + oggetto che riflette
Un oggetto rosso è un oggetto che riflette la luce di lunghezza d’onda corrispondente al rosso e
assorbe tutte le altre.
Il bianco riflette in modo uniforme tutte le lunghezze d’onda, al contrario il nero assorbe in modo
uniforme tutte le lunghezze d’onda.
Colore finale=lunghezza d’onda illuminante x lunghezza d’onda della riflettenza dell’oggetto
Sono state elaborate varie teorie per spiegare come il nostro occhio riesce a vedere i colori: una di
queste spiega il funzionamento dell’occhio in modo simile a quello di una macchina fotografica.
Teoria del tristimolo di youg-Helmholtz
Ogni effetto della luce può essere descritto dal suo effetto sui 3 tipi di coni esistenti sensili a tutte
le lunghezze d’onda della luce, soprattutto rispondenti a differenti intervalli.
Metamerismo (spettri diversi, stessa risposta)
Due luci differenti possono essere percepite come dello stesso colore dall’occhio.
Il problema fontale riscontrato negl’anni era come definire univocamente un colore, questo
problema ha trovato soluzione con il metodo “a base 3”. Essa consiste nel sintetizzare qualsiasi
colore mescolando i 3 colori primari Rosso Verde Blu (sistema Additivo) Ciano Magenta Giallo
(sistema sottrattivo).
Sistema additivo= RGB spazio di colore a cubo definito dalle quantità di luce rossa, blu e verde.
Legge di Grossman
Il colore ottenibile per effetto di 3 luci monocromatiche RGB è esprimibile dalla formula
C=rR+gG+bB
I colori sono sempre correlati linearmente (si sommano come equazioni)
HSV
-Tono (hue): distingue i colori;

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-Saturazione (s): si riferisce allo spazio percorso dal colore e definisce quanto bianco/grigio è
mescolato al colore stesso;
-Luminosità (v=value): percezione della luce acromatica degli oggetti riflettenti.
Newton e la ruota dei colori
Newton descrive l’algebra dei colori per mezzo di un cerchio.
Sono state poi elaborate varie ruote:
-ruote HUE
-cubo RGB
-cilindro HSV
Sistema Munsell
Il sistema Mussel è basato sull’HSV, lo spazio colore come standard internazionale per definire i
colori in base 3 coordinate dimensionali:
-Tonalità (HUE) con 5 primari: 5R, 5Y, 5G, 5B, 5P;
-Luminosità (value)
-Saturazione (chroma)
Altri sistemi:

 Pantone Matching System: 1114 colori specificati da un numero.


 Sistema esadecimale: usato sul web
Teoria dei processi opposti del colore di Ewold Hering
La teoria Young non riusciva a spiegare alcune cose:
-l’esistenza di due coppie di colori complementare giallo-blu e rosso-verde;
-I colori che formano ciascuna coppia non possono essere visti nello stesso posto
simultaneamente, mescolati in proporzioni uguali formano il grigio.
-la visione di colori consecutivi (sempre complementari del colore giallo)
Questi problemi trovano soluzione nell’esistenza di 4 colori “PSICOLOGICAMENTE PURI” rosso,
giallo, blu, verde.
Postula la presenza di 3 canali percettivi:

 Giallo – Blu
 Rosso – Verde
 Canale specializzato nella visione delle componenti del Bianco e Nero
Ciò viene postulato da Hering e provato negli anni ’50.

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Ad oggi è generalmente accettato un modello basato su due studi:
I Stadio: teorema tricromatica (3 tipi di coni e le loro azioni combinate)
II Stadio: teoria dei processi opposti
Questi studi hanno posto l’attenzione su alcuni aspetti del colore:

 Effetti di costanza del colore: cambiamenti d’apparenza causati da cambiamenti di


illuminazione;
 Effetti di contrasto: cambiamenti nell’aspetto causati dalla regione spaziale
immediatamente circostante;
NCS Natural Color System
Sistema usato da Ikea e dai principali mobiliari. Si basa su 4 colori primari (parte cromatica) più
bianco e nero (parte ocromatica).
Temperatura di colore: caldo, freddo, neutro;
Tinte e ombreggiature: aggiunge bianco e nero al colore.
12.Teoria delle Ombre
Perché realizzare rappresentazioni ombreggiate in architettura?
-Definizione forma;
-Definizione del sito
-Definizione della direzione della luce;
-Definizione del tempo;
-Definizione del clima;
-Rendering del lavoro.
Applicazione della geometria descrittiva che ci occupa degli effetti prodotti dalla luce su un
corpo opaco.
Elementi principali:
1. Direzione dei raggi luminosi;
2. Raggi che intercettano l’oggetto;
3. Raggi esterni all’oggetto;
4. Raggi radenti o tangenti all’oggetto;
5. Separatrice d’ombra;
6. Cono d’ombra;
7. Ombra propria;
8. Ombra impropria;
9. Ombra portata;
10. Contorno ombra propria;
11. Contorno ombra portata.

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Quando si hanno delle luci ampie e alte in una zona di ombra si ha una zona di penombra.
Sorgenti luminose:
1. Puntiforme omnidirezionale;
2. Puntiformi direzionali;
3. Sorgenti poste all’infinito.

Ombre:
-Proprie: nelle zone che non ricevono la luce;
-Portate: proiettate da un corpo sul piano;
-Autoportate: proiettate da un corpo su se stesso;

Proprietà delle ombre nel disegno tecnico:


1. Raggi illuminati paralleli;
2. Non è rappresentata la transizione tra luce e ombra;
3. Tre tipi di ombre;
4. Ombra di un punto: intersezione del raggio di luce che passa dal punto con la superficie
colpita;
5. Ombra di un segmento: è l’intersezione con la superficie del piano parallelo alla direzione
della luce che passa attraverso la linea;
6. La superficie adiacente all’ombra portata supporto d’ombra propria;
7. Direzione dei raggi luminosi a 45° rispetto ai piani di proiezione.

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13.Metodo delle Proiezioni quotate
Consentono di raffigurare, su un unico piano di quadro mediante l’ausilio della distanza dal piano
di quadro stesso. Il metodo è Grafico/Numerico.
-Dicasi intervallo ir della retta il segmento costante, compreso tra le immagini di due punti, che
sulla retta oggettiva hanno l’unità u per differenza di quota; (ir=1/p)
-Dicasi inclinazione della retta l’angolo che forma col piano di quadro;
-Si chiama pendenza della retta la tangente dell’angolo che forma col piano di quadro. (P=v/i =
1/ir)
Un piano viene rappresentato sul quadro mediante:

 La proiezione quotata di una delle rette di massima pendenza, segnata con doppio tratto
(da non confondere con la rappresentazione di una retta);
 Perpendicolarmente alla retta di massima pendenza si conducono le proiezioni dalle
corrispondenti orizzontali del piano;
Dato un piano α, si definisce angolo di massima pendenza l’angolo maggiore che forma rispetto
ad uno stabilito piano orizzontale di riferimento π. Esso è detto giacitura del piano α.

 Due rette sono incidenti se le loro proiezioni si intersecano in un punto la cui quota è la
stessa sulle due graduazioni;

 Due rette sono sghembe se non sono né parallele né incidenti;

-I piani quotati rappresentano plano-altimetricamente il terreno mediante le proiezioni quotate di


un insieme di punti caratteristici appartenenti alla superficie del terreno;
-I punti caratteristici del terreno devono essere presi in un numero e posizione tali che i congiunti
a tre a tre, formano una retta di triangoli sufficientemente aderenti al terreno;
-L’altimetria è rappresentata con punti e linee;
-I punti definiti punti quotati sono punti del terreno, localizzati planimetricamente sulla carta, per i
quali è espressa la quota. La quota fa riferimento al livello medio del mare ed espressa in metri.

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-Le linee risultano da un insieme di punti aventi la stessa quotata e prendono il nome di Isoipse o
Curve di livello.
-Le isoipse nascono all’intersezione delle superficie topografica con un piano orizzontale posto a
quota predeterminata.

Copertura a falde
Le coperture a falde sono strutture formate da piani inclinati che si incrociano nello spazio, con
un’inclinazione più o meno pronunciata.
Nello studio della conformazione di un tetto a falde occorre risolvere un problema geometrico di
intersezioni di piani.

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Regola delle Bisettrici:

La linea di intersezione tra due falde adiacenti si determina, in pianta, tracciando la bisettrice dell’angolo
formato dalle linee di gronda.

Angolo di massima pendenza di un piano:

Indica l’angolo maggiore che forma un piano inclinato α rispetto ad uno stabilito piano orizzontale di
riferimento π.

L’angolo formato da due rette nα e nπ che si determinano come intersezione tra i piani α e π e un terzo
piano perpendicolare ad entrambi detto piano proiettante in prima proiezione.

Rappresentazione e simbologia convenzionale dei manti di copertura:

 Vanno identificate le linee di massima pendenza per ogni falda;


 Il manto è -graficizzato tramite tratteggio a linee parallele (1:200 / 1:100)

-si può usare un retino (1:20 /1:50)

 È necessario indicare anche la pendenza ex. P=40%

Tipologie:

-a Capanna che comprende 2 falde;

-a Padiglione che comprende 1 falda per ogni lato del poligono.

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