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LA PROSPETTIVA

Che cos’è la prospettiva?


La prospettiva indica la rappresentazione grafica che si fonda su un insieme di
regole geometriche e ha come finalità la restituzione di un’immagine della
realtà osservata da un dato punto di vista, monoculare e fisso.

La proiezione è conica,
eseguita da un centro di
proiezione a distanza
finita, e dà origine a
immagini quasi di tipo
fotografico, nelle quali gli
oggetti più vicini appaiono
più grandi di quelli
lontani, ma non permette
direttamente di ricavarne
le dimensioni reali.
PROSPETTIVA

Centrale Accidentale Razionale

Taglio dei raggi visuali


e delle fughe
Taglio dei raggi visuali A quadro obliquo
Prolungamento dei lati
Punti di distanza A quadro orizzontale
Punti di distanza
Punti misuratori
Le teorie della prospettiva
A partire dal XV secolo si manifesta l’esigenza di una rappresentazione dello spazio più rigorosa e,
nei disegni di architettura, più rispondente all’immagine effettiva degli edifici da realizzare.

Filippo Brunelleschi (1377-


1446) elabora per primo un
metodo di rappresentazione
in grado di rispondere a tale
esigenza: la prospettiva.
Successivamente, Leon
Battista Alberti (1404-1472)
e Piero della Francesca
(1412-1492), insieme ad altri
artisti, completano il lavoro
di Brunelleschi, per arrivare a
una rappresentazione
precisa dello spazio, fondata
su regole geometriche.

Modello del dispositivo per la dimostrazione della costruzione legittima


della prospettiva frontale di Filippo Brunelleschi.
Le Norme tecniche per il disegno della prospettiva
Le regole della rappresentazione prospettica sono fissate dalla norma ISO 5456-4 del 2002, con i relativi
rimandi. Si definisce rappresentazione prospettica la “rappresentazione pittoriale realistica ottenuta
proiettando l’oggetto da rappresentare da un punto a distanza finita (centro di proiezione) su un unico
piano di proiezione (generalmente la superficie del disegno).”
Metodi della proiezione prospettica/1

Prospettiva a un punto
La proiezione centrale di un
oggetto avente la faccia
principale parallela al piano di
proiezione (posizione speciale).
In questa proiezione le linee
orizzontali rimangono orizzontali
e le verticali rimangono verticali.
Le linee perpendicolari al quadro
convergono in un punto di fuga
situato sulla linea d’orizzonte: il
punto principale.
Metodi della proiezione prospettica/2

Prospettiva a due punti


È la proiezione centrale di un
oggetto avente i contorni e gli
spigoli verticali paralleli al piano
di proiezione (posizione
particolare).
Tutte le linee orizzontali
convergono nei rispettivi punti
di fuga sulla linea d’orizzonte.
Metodi della proiezione prospettica/3

Prospettiva a tre punti


È la proiezione centrale di un oggetto che non ha contorni o spigoli paralleli al piano di proiezione
(posizione qualunque).

Quando il quadro è inclinato verso l’oggetto si ha una vista Quando il quadro è inclinato verso l’osservatore si ha una
dall’alto verso il basso, e il terzo punto di fuga degli spigoli vista dal basso, e il terzo punto di fuga si trova al di sopra
verticali si trova al di sotto della linea d’orizzonte. della linea d’orizzonte.
Prospettiva centrale/1
Metodo del taglio dei raggi visuali
Il metodo più antico, per la prospettiva centrale, è quello del taglio
dei raggi visuali. Il metodo può essere applicato con la costruzione
diretta o indiretta, a seconda che il disegno preparatorio sia collegato
al disegno della prospettiva o separato da questo.
Prospettiva centrale/2
Metodo dei punti di distanza
Il metodo dei punti di distanza sfrutta le proprietà dei segmenti orizzontali
inclinati di 45° rispetto al quadro, che nel disegno prospettico convergono
ai punti di distanza, sulla linea d’orizzonte.
Prospettiva accidentale/1
Nella prospettiva accidentale, con due punti di fuga, si dispone la figura in maniera generica, con gli spigoli
orizzontali obliqui rispetto al quadro e quelli verticali paralleli a esso.

Metodo del taglio dei raggi visuali e delle fughe


Il rettangolo ABCD è posto sul geometrale e ha i lati obliqui rispetto
al
quadro. Per disegnare la figura in prospettiva è sufficiente individuare
la prospettiva dei suoi lati.
Prospettiva accidentale/2
Metodo del prolungamento dei lati
Consiste nel prolungare verso la L.T. i lati del rettangolo di base, nel quale possiamo inscrivere qualsiasi figura, anche
irregolare. Per la rappresentazione prospettica della figura è sufficiente collegare i punti di intersezione con la L.T. ai
rispettivi punti di fuga.
Prospettiva accidentale/3
Metodo dei punti di distanza
Anche nella prospettiva a due punti di fuga si può usare questo metodo. È però necessario che la figura sia con i lati
aventi la stessa inclinazione di 45° rispetto al quadro prospettico. Ne consegue che i due punti di fuga sono
assimilabili ai punti di distanza. La prospettiva si disegna seguendo la metodologia del prolungamento dei lati.

Prospettiva accidentale di una piramide a base quadrata

a. Disegno preparatorio b. Disegno prospettico


Il quadro forma angoli di 45° con i lati della base La misura reale dell’altezza della piramide va riportata dal punto 2 (o
della figura, che è adiacente al quadro nel punto C. dal punto 3) sulla L.T., proiezione del centro della base in prospettiva.
Prospettiva accidentale/4
Metodo dei punti misuratori
Il metodo dei punti misuratori consente di riportare le misure della figura direttamente sulla prospettiva,
semplificando l’esecuzione del disegno preparatorio. Il metodo sfrutta la proprietà delle rette tra loro parallele, ma
inclinate rispetto al quadro, di concorrere al medesimo punto di fuga.
Prospettiva accidentale di un rettangolo

a. Nel disegno preparatorio, con centro nei punti di fuga b. Nel disegno prospettico, dal punto C riportiamo direttamente su L.T. le misure b e
F1 e F2, il punto di vista PV viene ribaltato sulla linea h dei lati del rettangolo, corrispondenti ai segmenti CD e CB del disegno preparatorio,
d’orizzonte L.O., individuando i punti misuratori M1 e M2. individuando i punti (D) e (B) ribaltati. Congiungiamo il punto C≡C' con F1 e F2, il punto
(D) con M1 e il punto (B) con M2. Alle intersezioni tra le linee si individuano i vertici del
rettangolo B' e D'. Poi ricaviamo A'.
Prospettiva accidentale/5
Metodo della pianta ausiliaria
Nel disegno architettonico, talvolta è necessario posizionare la linea d’orizzonte a poca distanza dalla linea di terra. Di
conseguenza, dato il poco spazio a disposizione, diventa difficile disegnare la base di solidi complessi. Si ricorre quindi
alla cosiddetta pianta ausiliaria.
Prospettiva accidentale di volumi architettonici con pianta ausiliaria sottostante
Il metodo prevede
una seconda linea
di terra (linea di
terra ausiliaria),
posizionata sopra o
sotto lo spazio del
disegno
prospettico, a una
distanza arbitraria
dalla linea di terra
reale. In questo
modo si procede
senza difficoltà a
disegnare la
prospettiva della
base, la pianta
ausiliaria.
Prospettiva razionale a quadro obliquo
Secondo le norme UNI EN ISO 5456-4, la prospettiva a
tre punti di fuga, comunemente chiamata prospettiva
razionale, è “la proiezione centrale di un oggetto che
non ha contorni o spigoli paralleli al piano di proiezione
(posizione qualunque)”.
Nella prospettiva razionale il quadro è inclinato
rispetto al piano orizzontale, per consentire di
comprendere nel cono ottico figure particolarmente
alte, senza dovere allontanare troppo il punto di vista
dal quadro prospettico.

Il quadro può essere inclinato sia verso l’oggetto sia verso


l’osservatore.
Quando il quadro è inclinato verso l’oggetto si ha una vista
dall’alto verso il basso, e il punto di fuga degli spigoli verticali si Piano di proiezione inclinato verso
un oggetto in posizione qualunque
trova al di sotto della linea d’orizzonte; quando il quadro è rispetto al piano di proiezione, con
inclinato verso l’osservatore si ha una vista dal basso, e il terzo vista dall’alto.
punto di fuga si trova al di sopra della linea d’orizzonte.
Prospettiva a quadro orizzontale
Per rappresentare in prospettiva un oggetto o un ambiente mantenendo invariate le caratteristiche
della sua pianta, si ricorre a una prospettiva centrale nella quale il quadro è posto orizzontalmente,
parallelo o coincidente con il geometrale. Il punto di vista può essere situato al di sotto del quadro, per
prospettive dal basso verso l’alto, o al di sopra, per prospettive dall’alto verso il basso.

a. Prospettiva a quadro orizzontale dall’alto b. Prospettiva a quadro orizzontale dal basso


Il metodo risulta utile quando vogliamo rappresentare in pianta Il procedimento è simile al precedente, ma qui il punto di vista (PV) è
l’esatta distribuzione degli ambienti e gli arredi all’interno di un collocato al di sotto del quadro prospettico, per cui osserviamo il
edificio, evitando sovrapposizioni. soffitto della stanza.
Restituzione prospettica
Con la restituzione prospettica è possibile partire dalla prospettiva per
ripercorrere a ritroso il procedimento, fino a individuare gli elementi
fondamentali del disegno nella misura e nella forma esatte.
La restituzione prospettica si può applicare anche alla fotografia di
un’architettura, se si dispone della misura precisa di un elemento della
facciata dell’edificio, come il davanzale di una finestra, l’apertura di un
portone ecc.
Restituzione prospettica in prospettiva centrale

a. Siano dati un trapezio, che b. Prolunghiamo i lati AD e BC, che si c. Prolunghiamo la diagonale AC fino al punto 3 sulla
rappresenta un quadrato in intersecano nel punto principale PP. Mandiamo L.T. e fino al punto di distanza pd su L.O. Dai punti 1 e 2
prospettiva, e la linea di terra. per il PP la parallela alla L.T., determinando L.O. mandiamo le perpendicolari a L.T. Dal punto 3
tracciamo una retta inclinata di 45°, individuando la
La misura reale della lunghezza del lato del diagonale del quadrato A'B'C'D', nelle sue misure reali.
quadrato è data dalla distanza tra i punti 1 e 2.
© Istituto Italiano Edizioni Atlas 2021
Materiali a cura di Annibale Pinotti
Produzione: Nextmedia Comunicatión

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