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Un controvento speciale

RICERCA
Parole chiave: controvento, stabilità, consolidamento sismico, dut-
tilità, sperimentazione.

1. INTRODUZIONE
ad instabilità impedita
Gli edifici in calcestruzzo armato (c.a.) rappresentano in Italia una
tipologia strutturale molto diffusa, con una netta prevalenza del-
per il consolidamento
le tipologie a telaio. La quasi totalità di queste strutture manife-
sta evidenti carenze, principalmente dovute alle lacune culturali
sismico di edifici in c.a.
contenute nelle precedenti normative tecniche per le costruzioni
in zona sismica. Tali considerazioni sono state drammaticamente
rese evidenti dagli eventi sismici italiani più significativi, ad esem-
pio il terremoto Campano-Lucano del 1980. In aggiunta, la recente
A special buckling-
nuova zonazione sismica del territorio ha esaltato il problema in
quanto ha classificato sismiche zone che non lo erano, oppure ha
restrained brace for
incrementato l’intensità sismica di altre.
L’uso dei sistemi di dissipazione energetica per il controllo della ri-
seismic upgrading of RC
sposta sismica delle strutture attraverso la protezione passiva co-
stituisce un valido sistema per fare fronte a tali problematiche. La
buildings
strategia di protezione sismica basata sul principio di dissipazione
supplementare dell’energia in ingresso ha recentemente condotto
alla definizione di molteplici sistemi atti a costituire i principali nu- Mario D’Aniello, Gaetano Della Corte,
clei smorzanti all’interno della struttura. L’energia fornita dal sisma Federico M. Mazzolani
alla struttura viene in gran parte assorbita dai dissipatori, con conse-
guente significativa riduzione delle sollecitazioni e degli spostamen-
ti richiesti alla struttura principale. Tra i sistemi studiati in letteratura, In questa memoria sono presentati i risultati derivanti da
i controventi ad instabilità impedita o BRB (acronimo dell’inglese prove sperimentali condotte su un edificio reale, in c.a., rin-
Buckling-Restrained Brace) consentono di calibrare l’intervento di forzato sismicamente con un tipo speciale di controvento ad
consolidamento, in virtù della possibilità di disaccoppiare i tre pa- instabilità impedita (BRB) e sottoposto a forze orizzontali di
rametri chiave di progetto: resistenza, rigidezza, duttilità (capacità piano, cicliche, in campo inelastico.
di assorbimento di energia). In particolare, rispetto ai controventi I BRB provati sono dispositivi smontabili, interamente di ac-
concentrici classici (per i quali, essendo normalmente fissa la luce ciaio e progettati per essere mascherati agevolmente nella
della diagonale, la rigidezza assiale e la resistenza sono entrambe camera d’aria tra le due fodere delle usuali tamponature in
fissate dalla scelta della sezione trasversale) i BRB consentono una laterizio.
maggiore flessibilità progettuale, perché permettono una scelta in-
dipendente di rigidezza e resistenza. Inoltre, con i BRB è stato risolto Full-scale cyclic inelastic tests performed on a real RC building
brillantemente il problema dell’instabilità in compressione dei con- seismically strengthened with a special type of buckling-re-
troventi, instabilità che comporta una ridotta capacità del sistema strained brace (BRB) are presented and discussed.
concentrico classico in termini di assorbimento di energia sismica. The tested BRBs are special detachable all-steel devices, which
In questo lavoro sono sintetizzati i risultati di due prove spe- have been designed to be hidden within the space between the
rimentali di spinta condotte su un edificio in c.a. consolidato si- facing and backing of common masonry infill walls.
smicamente con due diversi prototipi di controvento ad instabi-
lità impedita (nel seguito indicati con la dizione prototipo “A” e “B”,
rispettivamente). A differenza dei tipi più comunemente studiati no della camera d’aria delle tamponature in muratura usualmente
in letteratura e diffusi in commercio, i prototipi realizzati sono in- impiegate negli edifici esistenti in c.a. realizzati nella seconda metà
teramente di acciaio e smontabili. Questa scelta tipologica deriva del secolo scorso.
dall’indubbio vantaggio di una soluzione a secco interamente me-
tallica, in termini di leggerezza e coseguente maggiore semplicità 2. CONTROVENTI AD INSTABILITÀ IMPEDITA
di montaggio. In aggiunta, i sistemi progettati e sperimentati sono 2.1 Generalità
caratterizzati dalla peculiarità di potere essere mascherati all’inter- I primi prototipi di controventi ad instabilità impedita sono stati

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e la lunghezza delle tre parti che costitui-
scono l’asta di controvento, è possibile
selezionare la rigidezza e la resistenza del
dispositivo.
La rigidezza è esprimibile attraverso la se-
guente Equazione (1) (Tsai & Huang 2002,
Lin et al., 2004):

1 EAj Ac At
Ke = =
1 Aj At Lc + 2 Ac At Lj + 2 Ac Aj Lt
Σki (1)

L’ Equazione (1) esplicita la rigidezza assiale


del dispositivo derivante da un sistema di
tre rigidezze in serie. Lc, Lj, Lt sono rispetti-
vamente le lunghezze del cuore, della zona
Figura 1. Schemi tipologici di un controvento ad instabilità impedita di transizione e del tratto terminale di colle-
gamento, mentre Ac, Aj e At costituiscono le
studiati nei primi anni ‘80 in Giappone (Wa- menti bullonati che consentano lo smon- aree delle rispettive sezioni trasversali.
tanabe et al., 1988) e implementati sempre taggio in opera del controvento a scopo Il massimo sforzo assiale che il BRB è in
in Giappone fin dal 1988 in circa 200 edifici di manutenzione e/o identificazione del grado di sviluppare è dato dalla seguente
(Wada & Nakashima, 2004). La tecnologia è danno in seguito ad un terremoto (Tsai et espressione (Tsai et al., 2004):
stata poi trasferita negli Stati Uniti intorno al., 2004, Della Corte et al., 2005, D’Aniello
al 1998 (Clark et al., 1999). In seguito alle et al., 2006, 2007a,b, 2008, Mazzolani, 2006, Nmax = Ω · Ωh · β · Ny (2)
sperimentazioni condotte nel 1999 pres- 2008). Inoltre, la soluzione interamente di
so l’Università della California a Berkeley acciaio presenta un peso minore e, quin- dove Ny = Acfy è la resistenza nominale del
(Black et al., 2002), la tecnologia è stata im- di, una maggiore facilità di posa in opera cuore del BRB, mentre Ω e Ωh portano in
plementata anche negli Stati Uniti intorno insieme a costi unitari più contenuti della conto rispettivamente la possibile sovra-
all’anno 2000, con l’applicazione agli edifici soluzione “unbonded”. resistenza del materiale ed il contributo
dell’Università della California presso Davis. Lo schema tipico di un BRB è riportato in dell’incrudimento dell’acciaio. Il fattore β
Negli U.S.A. si registrano applicazioni anche Fig. 1, in cui è possibile distinguere l’asta di tiene conto dell’incremento di resistenza
nel campo del consolidamento sismico di controvento, che ha il compito di resiste- in compressione dovuto all’attrito tra l’asta
strutture in c.a., come testimonia il caso del re alle azioni esterne, ed il manicotto, che di controvento ed il manicotto. Infatti,
Wallace F. Bennett Federal Building presso funge da ritegno laterale contro l’instabilità l’attrito comporta un picco di resistenza
Salt Lake City (Brown et al., 2001). del controvento. Quest’ultimo è, in genere, in compressione lievemente maggiore di
I controventi ad instabilità impedita si rea- costituito da tre parti: quello in trazione, perché il controvento
lizzano vincolando contro l’instabilità dei • la parte A, che è il cuore del BRB, destinata subisce dilatazioni della sezione trasver-
piatti metallici, la cui sezione viene dimen- alla plasticizzazione, definisce la soglia di sale quando è compresso e contrazioni
sionata in modo da consentirne la plasticiz- resistenza e la duttilità; quando è teso.
zazione e, quindi, l’azione dissipativa. Il vin- • la parte B, di transizione, influenza la rigi-
colo contro l’instabilità è talvolta costituito dezza assiale ed irrigidisce flessionalmente 2.3 Il progetto del manicotto
da tubi riempiti di calcestruzzo o malta di il controvento verso le zone terminali; La resistenza all’instabilità laterale del BRB è
cemento; in tal caso, le superfici di inter- • la parte C, in cui sono disposti i collega- strettamente connessa alla rigidezza latera-
faccia vengono opportunamente trattate menti, influenza la rigidezza elastica del le del manicotto. In particolare, il manicot-
con una stesa di materiale antiaderente (da controvento. to non deve essere soggetto a sforzo assia-
cui la dizione anglosassone “unbonded”), in le, ma deve garantire una rigidezza laterale
modo da consentire le deformazioni assia- 2.2 Rigidezza e resistenza del contro- minima che può essere definita attraverso
li dei piatti di acciaio. Sono state proposte vento il criterio di stabilità suggerito da Watanabe
anche varianti tutte in acciaio, con collega- Scegliendo opportunamente la sezione et al. (1988):

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NE (3)
≥α>1
Ny

dove NE è il carico critico del manicotto,


mentre Ny è lo sforzo normale plastico del
a) b)
cuore. Figura 2. configurazione deformata finale del cuore e relative forze T (a); equilibrio alla rotazione della
Poiché il dispositivo deve funzionare in semionda della deformata del cuore (b)
modo stabile fino al raggiungimento del
massimo sforzo assiale trasmissibile, Wa- aggiunta, sempre per evitare che lo sforzo del cuore. Quest’ultima è ottenibile impo-
tanabe et al. (1988) suggeriscono di as- assiale si trasmetta al manicotto (vanifican- nendo la condizione di uguaglianza tra il
sumere un incremento della resistenza a done il ruolo stabilizzante), è necessario carico critico di ordine superiore del cuore
compressione della diagonale rispetto a Ny separare anche longitudinalmente l’asta e il valore dello sforzo assiale plastico del
di circa il 30%. Conseguentemente, intro- di controvento dal manicotto, in modo da cuore. Infatti, il numero n di onde relative
ducendo un coefficiente di sicurezza al nu- garantire la dilatazione trasversale del con- al modo critico attivato in corrispondenza
meratore dell’Eq. (3) il criterio si specializza trovento compresso e minimizzare l’attrito. della plasticizzazione del cuore si può cal-
come segue: Pertanto, si deve predisporre una riserva colare con la seguente relazione:
di spazio in senso longitudinale tra l’asta
0.9 NE NE
≥1Þ ≥ 1.5 (4) di controvento e il manicotto (Fig. 1), suffi- 2
1.3 Ny Ny L c · Nmax
ciente a garantire il libero scorrimento tra i n= (7)
π2 ELc
due, ma tale da garantire un adeguato vin-
In alternativa, coerentemente con la filo- colo laterale. L’entità di tale riserva di spazio
sofia di progetto secondo gerarchia delle può variare (a seconda della tipologia della dove Lc è la lunghezza del cuore del con-
resistenze, il criterio di stabilità può esse- sezione del cuore plastico del BRB) tra 0.7 trovento, mentre Ic è il momento minimo
re espresso confrontando il carico critico e 3.5 mm. d’inerzia della sua sezione trasversale. Per-
euleriano del manicotto con il massimo Al soddisfacimento del criterio di stabilità tanto, detta (ln = Lc/n) la lunghezza d’onda
sforzo assiale che il BRB è in grado di svi- globale espresso dall’Eq. (5) si deve affian- in campo elastico, assumendo che non si
luppare, quest’ultimo valutato secondo care anche la verifica di resistenza locale modifichi il numero di onde del modo cri-
l’Equazione (2): delle parti che costituiscono il manicotto. tico attivato, la lunghezza d’onda in campo
Infatti, in conseguenza dello spazio libero plastico (l’n), è data dalla seguente Equazio-
NE (5) che occorre lasciare tra cuore e manicotto, ne (8):
≥γ
Nmax la deformata finale del cuore è caratterizza-
Lc Lc (1 − εpc )
ta da onde (deformata “a fisarmonica”) (Fig. l n = ln − εpc = (8)

dove γ è un coefficiente parziale di sicurez- 2a). Tale meccanismo comporta lo svilup- n n


za, ovviamente maggiore dell’unità. po di forze localizzate T agenti al contatto
Un aspetto importante da curare per pre- delle onde del cuore compresso con il ma- in cui il numeratore rappresenta la lun-
venire l’instabilità del manicotto e permet- nicotto. ghezza finale del cuore deformato plasti-
tere la piena plasticizzazione del cuore del Il valore della forza T può essere stimato camente. La deformazione unitaria plastica
BRB riguarda le parti d’estremità di questi imponendo l’equilibrio alla rotazione del del cuore εpc rappresenta un parametro di
dispositivi. Queste ultime, infatti, devono tratto di semionda instabile, come illustra- progetto, funzione della massima deforma-
essere progettate per non trasferire sforzi to in Fig. 2b, ovvero attraverso la seguente zione assiale richiesta al controvento.
al manicotto. Affinché questo obiettivo sia relazione:
raggiunto, è necessario garantire adeguati 2.4 Il progetto delle zone terminali
margini di spazio agli estremi tra il manicot- Nmax · δn · 2 (6) Le zone terminali devono essere progetta-
T= = Nmax · tgαn
to e gli estremi dell’asta di controvento (Fig. ln te per impedire modi instabili locali/distor-
1). Questo accorgimento si rende necessa- sionali del sistema. Watanabe et al. (1988),
rio perché l’asta interna, portando il carico dove Nmax è il massimo sforzo assiale tra- nonché Tsai et al. (2004) raccomandano di
assiale, subisce deformazioni inelastiche di smesso dal cuore, δn è lo spazio comples- applicare il seguente criterio di stabilità per
elongazione e di compressione, mentre il sivo tra il cuore ed il manicotto, mentre ln il progetto della sezione terminale della
manicotto rimane di lunghezza invariata. In è la lunghezza d’onda in campo plastico diagonale:

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seguito si fornisce un esempio costruttivo
di questo dettaglio.

3. ATTIVITÀ SPERIMENTALE
3.1 Generalità
La quasi totalità degli studi sperimentali esi-
stenti si riferisce a prove di laboratorio. Nel
caso di strutture in c.a. questi studi presenta-
no una serie di limitazioni, quali la difficoltà
di riprodurre correttamente le condizioni al
a) b) contorno e di tenere in conto l’effetto sca-
Figura 3. Edificio oggetto di indagine sperimentale: vista esterna (a); vista interna (b) la, come pure di introdurre le imperfezioni
strutturali reali (ad es. tolleranze costruttive,
π2 EIE,trans (9) Gere, 1961), B è la larghezza del lato corto cattiva esecuzione, corrosione delle barre
NE,trans = ≥ Nmax
( KL )
b
2
del manicotto, E è il modulo di Young, e è d’armatura e/o degrado del calcestruzzo).
l’eccentricità del carico assiale misurata ri- Per queste ragioni, la possibilità di eseguire
Nmax è fornito dall’ Eq. (2), EItrans è la rigidezza spetto all’asse neutro del singolo tubo. prove sperimentali al collasso su strutture
flessionale della parte terminale del piatto esistenti è da considerarsi un’opportuni-
posta all’esterno del manicotto e KLb la lun- 2.5 Il progetto dei collegamenti tà preziosa. Il lavoro di ricerca oggetto di
ghezza di libera inflessione. K è di solito as- Un altro importante aspetto nella pro- questa memoria si avvale di un’ampia spe-
sunta pari a 1 ed Lb è due volte la lunghezza gettazione dei BRB per il consolidamento rimentazione “al vero”, condotta su una serie
misurata dal nodo teorico della diagonale sismico delle strutture in c.a. è la corretta di strutture esistenti (progetto “ILVA-IDEM”,
fino all’inizio del manicotto. concezione dei collegamenti delle diago- acronimo inglese di “ILVA-Intelligent DEMo-
Nel caso di BRB smontabili, un ulteriore nali alla struttura in c.a. In letteratura esisto- lition”, Mazzolani (2006)). Le prove descritte
aspetto da portare in conto è la proget- no studi sperimentali sul comportamento in questa memoria si riferiscono ad uno de-
tazione dei collegamenti tra le parti costi- di tali collegamenti. In particolare, Maheri gli edifici in c.a. disponibili nell’area dell’ex-
tuenti il manicotto. Nel caso speciale dei e Sahebi (1997) hanno studiato e prova- complesso industriale ILVA di Bagnoli (Na-
BRB smontabili, in genere, si realizzano to sperimentalmente diverse tipologie di poli). L’edificio, destinato alla demolizione
collegamenti bullonati che possono esse- collegamento ed hanno concluso che la a seguito dei lavori di bonifica dell’area in-
re continui oppure equidistanziati. E’ stato soluzione più efficiente è quella in cui il dustriale, è stato incluso all’interno del pro-
dimostrato, usando la teoria della stabilità collegamento è costituito da una piastra getto PROHITECH (earthquake PROtection
elastica (Timoshenko e Gere, 1961), che la nodale saldata ai piatti di collegamento of HIstorical buildings by reversible mixed
resistenza (Nreq) e la rigidezza (βid) richieste che sono ancorati con barre diritte che TECHnologies), un progetto di ricerca inter-
al collegamento possono essere espresse attraversano l’intera membratura per poi nazionale di ampio respiro avente la finalità
attraverso le seguenti espressioni (Tsai et essere bloccate con dadi e piastre sul lato di analizzare e sviluppare metodi e tecnolo-
al., 2004): posteriore dell’elemento in c.a.. L’evidenza gie per la protezione sismica di strutture con
sperimentale dimostra che la risposta della valenza storica e/o monumentale.
piastra nodale e dei piatti di collegamento
3 ⎛ Nmax ⎞ ⎛ B · ƒy ⎞
Nreq = ⎜ - Ncr⎟ · ⎜ + e⎟ (10) è di tipo lineare fino allo snervamento del 3.2 Descrizione dell’ edificio in c.a.
Ltube ⎝ 2 ⎠ ⎝ E ⎠ controvento e non si verificano segni di ce- L’edificio impiegato in questa sperimenta-
dimento nei vari elementi del collegamen- zione è stato costruito agli inizi degli anni
to, fino alla rottura del controvento. ’80 del secolo scorso ed è stato progettato
9 ⎛ Nmax ⎞ ⎛ E·e ⎞
βid = ⎜ - Ncr⎟ · ⎜1 + ⎟ (11) per resistere prevalentemente ai carichi gra-
2Ltube ⎝ 2 ⎠ ⎝ B · ƒy ⎠
2.6 Ulteriori dettagli costruttivi vitazionali (Fig. 3). La struttura è costituita da
Per consentire un accorciamento simmetri- telai in c.a. con tamponature di perimetro
dove Ltube è la lunghezza di libera inflessione co delle due estremità del BRB, in genere e tramezzi in blocchi forati aderenti a travi
del tubo, Nmax è la massima forza assiale svi- si dispone un elemento (detto “stopper”) in e pilastri. Pertanto, si tratta di un caso rap-
luppata dal BRB (Eq. (2)), Ncr è il carico critico mezzeria dell’asta di controvento, così da presentativo di larga parte degli edifici in c.a.
eccentrico del singolo tubo (Timoshenko e centrare il cuore rispetto al manicotto. Nel costruiti in Italia a partire dagli anni ’60.

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La geometria strutturale è stata ricavata sul-
la base dei rilievi eseguiti in sito, che hanno
sostanzialmente confermato quanto ripor-
tato dai disegni costruttivi originali dell’epo-
ca (Fig. 4). In particolare, tutte le travi hanno
una sezione rettangolare 20 cm x 60 cm
con eccezione della trave interna in dire-
zione trasversale che ha sezione 25 cm x 60
cm. Al secondo piano tutte le travi hanno
sezione rettangolare 15 cm x 60 cm. Tutte
le colonne hanno sezione quadrata 30 cm a) b)
x 30 cm, armate con dodici barre longitudi- Figura 4. Posizione e configurazione dei controventi
nali, ad aderenza migliorata (con diametro
12 mm) uniformemente distribuite lungo
il perimetro della sezione trasversale e con
staffe Φ 8 con passo 20 cm. Gli interpiani
misurano 4.60 m e 4.35 m, rispettivamente
al primo ed al secondo impalcato. I dettagli
costruttivi sono coerenti con le indicazioni
contenute nelle normative nazionali, non
sismiche, del passato. Infatti, si è riscon-
trato che le staffe sono disposte in modo a) b)
discontinuo e molto spaziato sia nelle travi Figura 5. Apparato di prova: vista lato Ovest (a); teodolite digitale Zeiss e posizione dei prismi (b)
che nelle colonne, senza, peraltro, essere ri-
piegate all’interno della sezione trasversale di piano al primo livello. Maggiori infor- montato un sistema di sei martinetti a dop-
della membratura. In aggiunta, le armatu- mazioni relative a queste due prove sono pio effetto (Fig. 5a). La forza esercitata dai
re longitudinali non presentano adeguato riportate in Della Corte et al. (2008). Succes- martinetti è stata distribuita sui due impal-
ancoraggio, i nodi non sono confinati e le sivamente, dopo essere stato parzialmen- cati in modo da applicare alla struttura una
riprese di getto denotano una scarsa cura te riparato per la seconda volta, sono stati distribuzione triangolare di forze laterali.
del dettaglio costruttivo e tecnologico. applicati i controventi ed eseguite le prove I martinetti idraulici impiegati hanno una
Infine, le tramezzature sono realizzate con discusse in questo lavoro. capacità di 496 kN in compressione e 264
blocchi di calcestruzzo alleggerito (lapil-ce- Le diagonali di controvento sono state kN in trazione, con una capacità di sposta-
mento) di 10 cm di spessore, mentre quelle posizionate nella struttura al primo livello mento di +/-30 cm.
perimetrali sono in doppia fodera con il pa- lungo il perimetro del fabbricato nella dire- Gli spostamenti sono stati misurati a mezzo
ramento interno in blocchi di lapilcemento zione di prova (come indicato nella Fig. 4a di un teodolite digitale Zeiss-Trimble S10
e quello esterno di mattoni semipieni. dalle linee tratteggiate). La configurazione con letture su sei prismi riflettenti disposti
L’edificio è stato inizialmente sottoposto delle diagonali (indicata in Fig. 4b) è stata a livello di impalcato (Fig. 5b). La struttura
a prova di carico laterale nelle condizioni scelta per evitare un aggravio di sforzo nor- è stata sottoposta a storie di carico cicliche
originarie. In seguito, è stato parzialmente male nelle colonne, in quanto, da un lato, le fino all’appalesarsi di un chiaro meccani-
riparato, le tamponature sono state rinfor- diagonali scaricano direttamente sulla fon- smo di collasso.
zate con materiali compositi fibrorinforzati dazione, mentre dall’altro le componenti
ed è stata eseguita una seconda serie di verticali delle loro reazioni si annullano 3.4 Criteri generali di dimensionamento
prove di carico orizzontale. In particolare, reciprocamente, per cui il pilastro centrale e requisiti progettuali dei controventi
il fabbricato è stato spinto nella direzione risulta sollecitato dai soli carichi verticali. sperimentati
del lato corto (dir. Y in Fig. 4a) producendo Il sistema di controvento è stato progettato
danni consistenti agli elementi secondari 3.3 Descrizione dell’apparato di prova al fine di aumentare resistenza, rigidezza e
(tamponature e tramezzi) ed a quelli strut- L’apparato di prova è illustrato in Fig. 5, capacità dissipativa della struttura. In par-
turali (colonne e struttura della scala) fino la quale mostra una struttura di contra- ticolare, la resistenza e la rigidezza dei di-
alla formazione di un chiaro meccanismo sto realizzata in acciaio sulla quale è stato spositivi è stata selezionata attraverso una

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di fornire un adeguato momento di iner-
zia alla sezione trasversale del manicotto,
il quale deve possedere un carico critico
euleriano maggiore del massimo sforzo
assiale trasmissibile dal dispositivo (Eq. (5))
ed essere sufficientemente resistente alle
azioni trasversali localizzate indotte dal
cuore plasticizzato (Eq. (6)).
I dettagli costruttivi dei prototipi sperimen-
tati sono descritti nei paragrafi successivi.

Figura 6. Geometria del prototipo “A” 3.5 Prototipo “A”: dettagli progettuali e
risultati sperimentali
La concezione del prototipo “A”, la cui geo-
metria è sintetizzata in Fig. 6, è una naturale
evoluzione dei sistemi precedentemente
studiati e sviluppati nell’ambito del pro-
getto ILVA-IDEM (Mazzolani 2006). Come i
suoi precursori, infatti, il nuovo dispositivo
è stato progettato per essere smontabile,
ma rispetto a questi, si riscontrano differen-
a) b) c) d) ze nella concezione del manicotto. Infatti,
Figura 7. Il controvento inserito all’interno della camera d’aria delle tamponature perimetrali se in precedenza sono stati adottati due
tubi rettangolari di acciaio collegati da cra-
piano (AISC, 2005). In aggiunta, il manicotto vatte discontinue bullonate (Della Corte et
è stato progettato per contrastare le onde al., 2005, D’Aniello et al., 2006, Mazzolani,
del cuore fino a deformazioni assiali corri- 2006, 2008), in questo prototipo, invece,
spondenti a 2 volte lo spostamento d’inter- sono stati utilizzati due elementi in com-
piano di progetto. In tal modo il dispositi- posizione saldata di forma ad omega con
vo garantisce il funzionamento anche per due guide longitudinali, in grado di fornire
a)
terremoti di intensità superiore a quella di un adeguato vincolo flessionale al contro-
progetto. Questo criterio soddisfa anche le vento. In questo modo l’ingombro della se-
raccomandazioni AISC (2005). zione trasversale si è ridotto notevolmente
In definitiva, a valle del procedimento di (da 130 mm a 94 mm), così da permettere
progetto, le sezioni rettangolari dei piatti in- di mascherare le diagonali nell’intercape-
terni delle diagonali sono risultati pari a 63 dine delle tamponature in doppia fodera
b) c) mm x 10 mm per i controventi più lunghi (Fig. 7).
Figura 8. Dettagli costruttivi del dispositivo e 67 mm x 10 mm per quelli più corti. Per Il manicotto è stato progettato con un rap-
quanto concerne la rigidezza, noto il valore porto tra il suo carico critico (NE) e lo sforzo
procedura di dimensionamento basata minimo da garantire, è stato possibile pro- normale plastico del cuore (Ny) pari a 2.06,
sull’utilizzo delle curve di capacità (Chopra, porzionare le parti rastremate dell’asta di ovvero con un rapporto tra NE ed Nmax pari a
2004) nel piano accelerazione spettrale controvento in accordo alla Equazione (1). 1.30 (Eq. (5)). In aggiunta, l’asta di controven-
– spostamento spettrale. Il criterio fonda- Una volta definite le dimensioni delle se- to è stata sagomata in modo da garantire un
mentale per il progetto è stato quello di zioni trasversali dei controventi, è stato rapporto tra la lunghezza del tratto interno
garantire per la struttura rinforzata, in corri- possibile progettare il manicotto. Il proget- che plasticizza (Lc) e la lunghezza totale del
spondenza di un terremoto con periodo di to è stato condizionato dall’obiettivo di na- dispositivo (L) di circa 0.40 (Fig. 6). Infine, si è
ritorno di 475 anni, uno spostamento relati- scondere il dispositivo all’interno della ca- scelta una riserva di spazio tra il cuore ed il
vo di interpiano (“interstory drift ratio”) pari mera d’aria delle tamponature perimetrali. manicotto di 1 mm per lato (Fig. 6).
all’1% della corrispondente altezza d’inter- Questo obiettivo si scontra con la necessità La Figura 8 mostra alcuni dettagli costruttivi

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del dispositivo: il margine di spazio all’estre-
mità del cuore (Fig. 8a), necessario per per-
mettere l’accorciamento del controvento
rispetto al manicotto; lo “stopper” (par. 2.6)
realizzato con due barrotti a sezione rettan-
golare saldati al cuore (Fig. 8b) e alloggiati
in incavi predisposti al centro del manicotto
(Fig. 8c).
La Figura 9 mostra i collegamenti alla strut- a) b)
tura in c.a., realizzati a mezzo di una piastra Figura 9. Dettagli dei collegamenti con la struttura in c.a.
nodale saldata ai piatti di collegamento che
sono stati ancorati con barre diritte che at- dove δ è il massimo spostamento relativo
traversano l’intera membratura per poi es- di piano, α è l’inclinazione del controvento
sere bloccate con dadi a contro-piastre sul rispetto all’orizzontale, Lc è la lunghezza del
lato posteriore dell’elemento in c.a.. Questa cuore, Keq è la rigidezza assiale equivalente
soluzione si è dimostrata affidabile e sem- del BRB e Kcore è la rigidezza assiale del cuore.
plice da porre in opera. La Fig. 11 riassume il danneggiamento del
La sperimentazione ha evidenziato che il di- dispositivo durante la prova sperimentale.
spositivo ha funzionato in modo soddisfa- La Fig. 11a mostra l’allungamento in trazione
cente fino ad un valore dello spostamento del controvento. La Fig. 11b mostra il collas- a)
relativo d’interpiano pari a 1.25% dell’altezza so delle tamponature causato dall’instabili-
di interpiano, come si evince dalla Fig. 10a tà locale-distorsionale delle parti terminali,
(dove è riportata la curva di risposta ciclica non vincolate, dell’asta di controvento. Le
in termini di spostamento relativo d’inter- Figg. 11c,d illustrano le parti collassate del
piano “θ” espresso in percentuale dell’altez- dispositivo nella loro configurazione defor-
za d’interpiano e taglio alla base “Vb”). A tale mata dopo l’insorgenza del fenomeno in-
livello di spostamento è sopraggiunto un stabile, evidenziando la crisi delle saldature
fenomeno di instabilità locale-distorsionale, tra i piatti di irrigidimento ed il piatto interno
concentrato nelle zone terminali del con- rastremato. La Fig. 11e evidenzia la forma-
trovento non confinato dal manicotto. zione delle linee di Lüder inclinate a 45° che b)
Ad ogni modo, come riportato in Fig. testimoniano lo snervamento dell’acciaio Figura 10. Curve di risposta della struttura
10b, la struttura rinforzata ha eviden- che costituisce i piatti del cuore, i quali sono rinforzata con il prototipo “A”
ziato una buona duttilità globale (μ=θb/ rimasti rettilinei, senza esibire l’effetto “fisar-
θy=1.25%/0.18%=6.94 dove θb è il massi- monica” ovvero la formazione di onde del prova: lo spazio misurato tra il piatto interno
mo “interstorey drift” corrispondente alle cuore. A seguito di ciò, si è potuto constatare ed il manicotto è stato inferiore (0.5 mm per
diagonali perfettamente efficienti, mentre che il manicotto non ha subito alcun danno, lato del cuore) rispetto a quello di progetto
θy è il valore dell’“interstorey drift” corri- rimanendo perfettamente intatto (Fig. 11f ). (1 mm per lato del cuore).
spondente alla plasticizzazione dei dispo- In definitiva, l’analisi a posteriori dei risultati
sitivi). sperimentali ha posto in luce che l’inatteso 3.6 Prototipo “B”: dettagli progettuali e
A tale soglia di spostamento corrisponde meccanismo instabile è scaturito da una risultati sperimentali
una deformazione media del cuore del di- sinergia di cause concomitanti: (i) il valore Il dispositivo tipo “B” è stato concepito mo-
spositivo pari a circa 1.63%. Tale valore, in della tensione di snervamento dell’acciaio dificando alcuni dettagli progettuali adottati
virtù della schematizzazione del dispositi- del cuore più grande di quanto imposto a per il prototipo “A”, come si evince dal con-
vo come un sistema di elementi in serie, è progetto; (ii) l’impropria realizzazione del- fronto tra la Fig. 6 e la Fig. 12. La principale
stato calcolato attraverso la seguente rela- le saldature degli irrigidimenti nelle zone distinzione consiste nella diversa lunghezza
zione: terminali non vincolate del controvento. In delle parti non vincolate dei piatti interni. Il
aggiunta, una ulteriore difformità rispetto tipo “B” ha, infatti, una “corsa” disponibile pari
δ cosα Keq (12) al progetto iniziale si è riscontrata a segui- a 50 mm ad entrambe le estremità, mentre
εcore = ·
Lc Kcore to dello smontaggio dei dispositivi dopo la per il tipo “A” erano stati previsti 180 mm.

1 COSTRUZIONI METALLICHE GEN FEB 09 53


la lunghezza delle parti non vincolate delle
zone terminali. Ciò si è reso possibile in ra-
gione del fatto che il manicotto non aveva
subito alcun danno durante la precedente
sperimentazione (Fig. 11f ). Inoltre, lo spazio
tra il cuore ed il manicotto è stato aumenta-
to, passando da 1 mm per lato (nel tipo “A”)
a 2 mm per lato (nel tipo “B”). I risultati speri-
a) b)
mentali (Fig. 13a,b) hanno posto in luce che
il BRB tipo “B” ha mostrato una soddisfacente
prestazione sismica, con cicli di isteresi sta-
bili e simmetrici nell’intervallo degli sposta-
menti di progetto.
Il comportamento dei dispositivi sperimen-
tati può essere descritto, qualitativamente,
suddividendolo in tre fasi:
c) d) Fase 1: Il dispositivo esibisce una risposta
stabile e simmetrica; il cuore subisce defor-
mazioni elasto-plastiche di trazione/com-
pressione permesse dalle tolleranze di spo-
stamento relativo al manicotto; il manicotto
non presenta alcun segno di deformazione.
Fase 2: Il manicotto esibisce deformazioni
localizzate dovute alle forze T descritte al
par. 1.1 (Fig. 2).
e) f)
Fase 3: Raggiunto il “fine corsa” previsto, il
Figura 11. Danni evidenziati dal prototipo “A”: allungamento plastico (a); collasso delle tamponature
manicotto è sottoposto a forza assiale di
(b); instabilità locale (c, d); linee di Lüder a riprova dello snervamento del cuore rimasto piano (e); il
manicotto aperto dopo la prova si presenta perfettamente intatto (f ) compressione; la conseguenza di questa
azione può essere l’instabilità globale del
dispositivo, ovvero un marcato incremen-
to delle deformazioni locali esibite in fase
2 (Fig. 14c,d).
In generale, la fase 2 potrebbe non essere
esibita in relazione all’entità del gioco in-
terno tra cuore e manicotto (che influenza
direttamente il valore delle forze T, par. 2.3),
nonché alla resistenza locale delle piastre
costituenti il manicotto. Qualora la fase 2 sia
presente, allora in fase 3 il dispositivo esibisce
l’incremento locale delle deformazioni plasti-
che del manicotto citate in precedenza (Fig.
Figura 12. Geometria del prototipo “B” 14c,d,e). In particolare, questo fenomeno è
stato riscontrato, soltanto per tre dispositivi
Questo ha condotto ad un valore del rap- importante precisare che i manicotti utilizza- sui quattro investigati, a partire da un valo-
porto Lc/L, pari a 0.33, minore del valore 0.40 ti per la seconda prova (prototipo “B”) sono re dello spostamento relativo d’interpiano
relativo al prototipo “A”. Inoltre, per semplifi- stati gli stessi già utilizzati durante la prima intorno all’1.88% dell’altezza d’interpiano.
care l’esecuzione delle saldature, sono stati prova (prototipo “A”), introducendo solo una Qualora, invece, la fase 2 sia assente, in fase 3
modificati i dettagli degli irrigidimenti delle piccola modifica consistente nel prolunga- il dispositivo esibisce l’instabilità globale (Fig.
zone terminali del controvento. E’ utile ed mento dei manicotti necessario per ridurre 14f ). Quanto detto è supportato dall’osserva-

54 1 COSTRUZIONI METALLICHE GEN FEB 09


zione e misura a posteriori dell’entità del gio- Le ordinate dei grafici in Fig. 15 rappresen-
co interno cuore-manicotto nei dispositivi tano il rapporto tra la forza misurata (Vb) e
sperimentati. Infatti, nel caso del dispositivo la resistenza plastica teorica calcolata per la
che ha esibito l’instabilità globale (Fig. 14f ) è sola struttura in c.a. (VRC). Da tale raffronto
risultato un valore di tale gioco pari a meno emerge che, sebbene la rigidezza iniziale
di 1 mm per lato, inferiore al valore di proget- fornita alla struttura rinforzata sia sostan-
to pari a 2 mm per lato, valore quest’ultimo zialmente la stessa per i due sistemi, nella
confermato per gli altri tre dispositivi. Infine, prima prova (prototipo “A”), si è manifesta-
smontando i dispositivi, si è riscontrata la ti- to un significativo incremento di resistenza a)
pica deformata “a fisarmonica” del cuore (Fig. laterale (circa 2.2 volte al picco). Questo fe-
14g). Il valore della forza T è stato stimato nomeno è da ascrivere principalmente alla
attraverso l’Eq. (6) nell’ordine del 2.5% dello qualità del materiale impiegato per realizza-
sforzo assiale del BRB. Il numero di onde del re i piatti interni del dispositivo (paragrafo
cuore, valutato con l’Eq. (7), è stato sostanzial- 3.5). Il prototipo “B” ha mostrato una risposta
mente confermato dall’evidenza sperimen- soddisfacente, rispettando le finalità pro-
tale per tutti e quattro i dispositivi provati del gettuali e comportandosi come un fusibile
tipo “B”. Infatti, a fronte di un numero calcola- strutturale tale da fornire alla struttura un
to pari a 10 onde, se ne sono riscontrate 10 in sostanziale incremento di rigidezza (circa
uno e 11 negli altri tre. 11 volte maggiore di quella iniziale) senza b)
incidere eccessivamente sulla resistenza. Figura 13. Curve di risposta della struttura
3.7 Confronto dei risultati relativi ai due In definitiva, il confronto della risposta della rinforzata con il prototipo “B”
prototipi sperimentati struttura equipaggiata con i due prototipi
Entrambi i prototipi oggetto della speri- (Fig. 15b) sottolinea le differenze prestazio- sitivi di dissipazione aggiuntiva che vanno
mentazione riassunta in questa memoria nali dei due diversi prototipi. Il prototipo “A” progettatti per rispondere in modo stabile
hanno consentito di migliorare notevol- ha esibito un prematuro inatteso fenomeno soltanto entro un intervallo di spostamenti
mente la capacità sismica della struttura di instabilità distorsionale, le cui cause sono scelto per essere compatibile con la doman-
in c.a. in cui sono sono stati inseriti. Tale ri- state discusse nell’articolo. Ovviamente, da sismica della struttura da consolidare.
sultato è chiaramente illustrato in Fig. 15a, eccedendo i limiti della capacità di sposta-
dove le curve di inviluppo della risposta mento del dispositivo, anche per il sistema 4. CONCLUSIONI
esibita dalle strutture equipaggiate con i tipo “B” si è riscontrata l’insorgenza di mec- L’attività di ricerca riassunta in questa me-
due prototipi studiati sono state confron- canismi che ne hanno esaurito la capacità moria è stata finalizzata allo studio spe-
tate con la curva di risposta teorica della di funzionamento. Questo aspetto è chiara- rimentale di un sistema innovativo di
struttura in c.a. non controventata. mente dovuto al fatto che i BRB sono dispo- controvento ad instabilità impedita intera-

a) b) c) d) e) f)

g)

Figura 14. Danni evidenziati dal prototipo “A”: allungamento/accorciamento plastico (a,b); deformazione plastica dei piatti costituenti il ritegno trasversale
(c, d, e); instabilità globale (f ); cuore del BRB a fine prova (g)

1 COSTRUZIONI METALLICHE GEN FEB 09 55


mente in acciaio e smontabile per il con- Ringraziamenti
solidamento sismico di strutture esistenti
in c.a.. Il dispositivo è stato concepito per L’attività di ricerca sperimentale
arrecare il minimo disturbo alla funziona- sintetizzata in questa nota è stata possibile
lità e all’estetica della costruzione, con la grazie al contributo finanziario ottenuto
possibilità di mascherare le diagonali nella con i seguenti progetti di ricerca:
tamponatura perimetrale. La sperimenta- 1. il progetto RELUIS – Linea 5 “Sviluppo
zione ha evidenziato, in modo particolare di approcci innovativi per il progetto di
a) per il prototipo “B”, un’eccellente risposta strutture in acciaio e e composte acciaio-
globale, garantendo rigidezza, resistenza e calcestruzzo”, finanziato dalla Protezione
capacità dissipativa (duttilità). Civile;
2. il progetto PRIN 2005-2007 “Controventi
Dr. ing. Mario D’Aniello, speciali di acciaio con disaccoppiamento
mdaniel@unina.it dei parametri di progetto”, finanziato dal
Dr. ing. Gaetano Della Corte, MIUR;
gdellaco@unina.it 3. il progetto PROHITECH (earthquake
Prof. dr. ing. Federico M. Mazzolani, PROtection of HIstorical buildings by
b) fmm@unina.it reversible mixed TECHnologies), finanziato
Università di Napoli “Federico II”, dalla Comunità Europea (grant No. INCO-
Figura 15. Confronto sperimentale: curve di
inviluppo normalizzate (a); risposta ciclica (b) Dipartimento di Ingegneria Strutturale CT-2002-509119).

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