Sei sulla pagina 1di 128

GEODESIA

Prof.ssa Margherita Fiani


GEODESIA

È quella parte Topografia che ha il compito di impostare teoricamente il


problema del rilievo

q La Geodesia studia:

ü Forme e dimensioni della Terra

ü Caratteristiche gravimetriche dello spazio circostante (ai fini del rilievo e


della descrizione di porzioni del terreno)

q La Geodesia definisce:

ü Modelli matematici della forma della Terra

ü Sistemi di riferimento atti a permettere il posizionamento dei punti rilevati e la


descrizione di porzioni del terreno
RICHIAMI
La Terra NON è né un corpo rigido né un corpo statico

q Moti della Terra:


• Rotazione
• Rivoluzione
• Nutazione e Precessione
• altri (trascurabili)
MOTO DI ROTAZIONE
attorno al proprio asse (¹ asse principale di inerzia) con velocità angolare
2p
w= @ 7.27 ×10 -5 rad » cost
T sec
Il periodo T di rotazione corrisponde alla durata del giorno.

Per gli oggetti in orbita attorno al Sole, si distinguono:

il giorno siderale o periodo di rotazione siderale, il tempo


che un pianeta impiega per ritrovarsi nella stessa posizione
rispetto alle stelle: 23 h 56 min 4 s

il giorno solare, il tempo che un pianeta impiega per


ritornare nella stessa posizione rispetto al Sole: 24 h in
media

Per i pianeti che ruotano nello stesso senso della loro rivoluzione
intorno alla stella, il giorno solare è più lungo del giorno siderale.
MOTO DI RIVOLUZIONE

intorno al Sole su un’orbita approssimativamente ellittica (la ECLITTICA) in cui il


Sole è uno dei fuochi con variazioni di velocità lungo la traiettoria tali da
considerarlo (agli effetti del campo gravitazionale) UN MOTO DI TRASLAZIONE
UNIFORME UGUALE A QUELLO DEL BARICENTRO TERRESTRE
MOTO DI PRECESSIONE E NUTAZIONE

Il moto di Precessione dell'asse terrestre è dovuto all'azione


gravitazionale del Sole sul rigonfiamento equatoriale della
Terra ed al fatto che questo non giace sull'eclittica.

Tali circostanze comportano che l'azione gravitazionale del


Sole sulle masse equatoriali genera una forza risultante, che
non agisce lungo la congiungente Terra-Sole, ma risulta in
ogni istante perpendicolare al piano contenente l'asse
terrestre ed il centro del Sole.

In base a questa forza l'asse terrestre è costretto a precedere,


descrivendo la superficie di un cono, che ha per vertice il
centro della terra, per asse la perpendicolare al piano
dell'eclittica passante per il centro della Terra ed apertura
23°.5, pari all'inclinazione dell'asse terrestre rispetto alla
direzione perpendicolare al piano dell'eclittica.

Periodo = 26000 anni


MOTO DI PRECESSIONE E NUTAZIONE

Sovrapposto al lento moto del polo nord celeste, dovuto al


moto di precessione degli equinozi, v'è un moto periodico più
rapido, detto Nutazione, il cui periodo è di circa 19 anni.

La presenza della Luna ed il fatto che il piano dell'orbita


lunare è inclinato rispetto all'eclittica generano la nutazione,
che sovrapponendosi alla precessione, fa sì che la superficie
del cono descritto dall'asse terrestre sia frastagliata, con
un'oscillazione massima pari a 9".23 ed un periodo di circa 19
anni.

La nutazione si osserva ad esempio nel moto della trottola:


man mano che essa rallenta la sua rotazione il suo asse
oscilla via via più marcatamente, finché la trottola cade.
SISTEMA DI RIFERIMENTO
q Caratteristiche:
ü valido per tutta la Terra
ü tale che ad ogni punto possano essere associate coord. univoche
ü facilmente materializzabile

RIFERIMENTO CARTESIANO
ORTOGONALE TRIMIDENSIONALE

SISTEMA GEOCENTRICO

ü origine: nel baricentro (centro massa Terra)

ü asse z º asse di rotazione Terra (definito convenzionalmente)

ü assi x, y ┴ al π coord. ZX passante per un punto: Greenwich


DIFETTI SISTEMA GEOCENTRICO
ü non è stabile nel tempo
ü è un sistema istantaneo

POSIZIONE CONVENZIONALE DELL’ASSE DI ROTAZIONE IL VALOR MEDIO


DELLE POSIZIONI ASSUNTE IN UN PERIODO DI 6 ANNI: 1900-1905

C.I.O.
Conventional International Origin
ü C.I.O. è stato definito utilizzando le latitudini di cinque stazioni ILS (International Latitude Service):
Carloforte, Gaithersburg, Kitab, Mizusawa e Ukiah.
ü 1967 - Il polo di riferimento del Bureau International de l'Heure (BIH) è stato aggiornato e corretto.
ü 1983 - Nel tempo sono avvenuti ulteriori aggiornamenti grazie allo studio di nuove tecnologie in campo
geodetico; SLR (satellite laser ranging), LLR (lunar laser ranging), VLBI (very long baseline interferometry) e
al progetto MERIT (Monitor Earth’s Rotation and Intercompare Techniques of observation and analysis).
ü 1985 - terrestrial reference frame (TRF) solution called BIH (Bureau International de l’Heure) Terrestrial
System 1984, BTS84), coordinate delle stazioni sono state derivate dalla geodesia spaziale (Boucher and
Altamimi 1985)
ü 1988 - L'evoluzione delle tecniche geodetiche spaziali ha portato ad un altro cambiamento attraverso la
creazione dell'International Earth Rotation Service (IERS).
ü 2003 - creazione della International Earth Rotation and Reference Systems Service.
ü 2005 - Stima del baricentro con osservazioni GPS (Vicente, R., Wilson, C. 2005).
Conventional International Origin (C.I.O.)
2000
1967-1973

1955-1960
2005
DIFETTI SISTEMA GEOCENTRICO
ü poco si presta all’esecuzione di rilievi in ambito ristretto
ü difficilmente materializzabile in sede locale

La filosofia che è stata seguita (approccio classico) sia per definire la FORMA DELLA TERRA che
per definire sistemi di riferimento su di essa, è basata sullo studio del CAMPO GRAVITAZIONALE
TERRESTRE: La direzione della GRAVITA’è una realtà fisica ben precisa, materializzabile in ogni
punto della Terra

APPROCCIO CLASSICO GEODESIA:


La Geodesia classica definisce una superficie di riferimento su cui istituire un sistema di
coordinate curvilinee e su cui proiettare i punti della superficie fisica.

SEPARAZIONE PLANIMETRIA E ALTIMETRIA

q La SUPERFICIE DI RIFERIMENTO deve:


ondulazioni
ü essere materializzabile ≤1/1000 raggio terrestre

ü approssimare la superficie fisica


ü essere esprimibile in forma matematica semplice
LA GRAVITA’consente di definire una superficie con queste caratteristiche. La superficie della
Terra viene matematicamente approssimata:
ü Superficie FISICA
ü Superficie MATEMATICA
GRAVITA’
Due corpi puntiformi o sferici di massa m1 e m2 posti a distanza r
si attraggono con una forza F che agisce lungo la retta
congiungente i corpi e che ha modulo
F = G m1 m2 / r2

r
GRAVITA’
L’accelerazione di gravità g nel punto P è la
accelerazione relativa iniziale di un corpo di massa
unitaria abbandonato in quiete in P, all’azione del
campo gravitazionale terrestre, con velocità iniziale
nulla

è funzione della posizione del punto, cioè delle 3


coordinate che lo individuano

si può considerare composta da due forze

g = g ( x, y, z ) = FN + FC
g vettore GRAVITA’
verticale (direzione del filo a piombo) FORZA DI ATTRAZIONE NEWTONIANA

Il filo a piombo si dispone secondo la combinazione FORZA CENTRIFUGA

vettoriale di queste due forze


g(P) = FN + Fc
FORZA DI ATTRAZIONE NEWTONIANA
L’elemento di massa infinitesimo dm
determina sulla massa unitaria posta in P
FN forza infinitesima
una forza di attrazione
r
d FN = G × dm 3
r
3
G = 6.67 ×10 cm-8
g sec 2

dm = r (x ,h , q ) × dxdhdq
r = distanza dell’elemento dm dall’elemento di massa

La forza di attrazione newtoniana FN è la risultante di


tutte le forze elementari che ogni elemento di massa
della Terra esercita sull’unità di massa posta in P
FORZA CENTRIFUGA

La forza centrifuga
Fc sull’unità di massa è
dovuta alla rotazione della
Terra intorno all’asse
polare Z, rotazione che
avviene con la velocità
angolare
w =7.3 * 10-5 rad/sec

E’ funzione della distanza d del punto in oggetto


dall’asse di rotazione terrestre:
FC = m × w 2 × p
ai POLI è nulla p = x2 + y 2
all’EQUATORE è massima
GRAVITA’
Il filo a piombo si dispone secondo la combinazione vettoriale di queste due forze:

g(P) = FN + Fc
Le forze FN Fc ammettono POTENZIALE perché possono essere espresse come
gradiente di quel potenziale

Vettore che ha per componenti le derivate ¶w ¶w ¶w


parziali delle funzioni rispetto agli assi di = gx , = gy , = gz
riferimento ¶x ¶y ¶z
Per noi è così sia per VC che VN
ü Potenziale di attrazione o di gravitazione
(potenziale totale Vtot o VN)

F N = grad (VN )
ü Potenziale dovuto alla forza centrifuga

F C = grad (VC )
ü W = potenziale totale

F W = grad (W )
Potenziale di attrazione (Normale)
r
d FN = G × dm 3
FN forza infinitesima r

r = r pq = (x - x )i + (h - y ) j + (q - z )k

r = (x - x )2 + (h - y )2 + (q - z )2

(d FN )x = G × (x -3 x ) dm
r

(d FN )y = G×
(h - y ) dm
r3
1 (q - z ) dm
V = G × dm × (d FN )z = G×

FN = grad (VN )
r r3

1 1
VN = ò G × × dm = ò G × r × dxdhdq
T
r T
r
Potenziale della FORZA CENTRIFUGA

F C = w 2r Dipende da: massa


velocità angolare
distanza dall’asse di rotazione

w2
VC = × (x2 + y2 ) Potenziale della f. centrifuga
2
POTENZIALE DELLA GRAVITA’
Il potenziale di gravità W contiene tutte le possibili informazioni sul campo di gravità della Terra

W = VTOT + VC
1 w2
W ( x, y, z ) = VTOT + VC = ò G × r × dxdhdq + × (x + y )
2 2

T
r 2

r crost @ 2.7 g 3 densità


Elemento di volume
cm
Costante di gravitazione universale

r mantello @ 3.3 g (C. di Gauss) = 6.67*10-8 cm3 / g sec2

cm3
r medio @ 5.5 g
3
r nucleo = incognita cm
L’INTEGRALE NON E’ RISOLVIBILE
POTENZIALE DELLA GRAVITA’

W ( x, y, z ) = VTOT + VC = W0 = cos t
Il potenziale di gravità W contiene tutte le
possibili informazioni sul campo di gravità
della Terra

SUPERFICIE EQUIPOTENZIALE DI
GRAVITÀ
(o di livello o geopotenziale) è una
superficie
sulla quale il potenziale di gravità è
costante.

EQ. GENERALE di una superficie


equipotenziale:

W(x,y,z)=cost
GEOIDE
Realizzazione fisica di una parte di una superficie di livello è data dalla
superficie media degli oceani:
La superficie libera della massa liquida tende a disporsi secondo una
superficie equipotenziale del campo per motivi di equilibrio idrostatico

La corrispondente superficie di livello W(x,y,z)=W0 prende il nome di GEOIDE


GEOIDE

gradiente del potenziale


(direzione delle forze)

Linea di forza o “verticale”


(direzione filo a piombo
Le LINEE DI FORZA sono le curve che hanno
perpendicolare sup. equipotenziali)
in ogni punto per tangente il gradiente del
potenziale (la direzione delle forze).

Sono anche chiamate VERTICALI (in inglese


“plumb lines”)

Sono materializzate dal filo a piombo e sono


normali alle superfici equipotenziali
GEOIDE E RILIEVO ALTIMETRICO
Il GEOIDE
che coincide con la superficie (media) del mare e passa al di sotto della
superficie topografica delle Terre emerse

Superficie di riferimento per il calcolo delle altezze

Superficie equipotenziale del campo della gravità che meglio approssima il


mare medio.

In pratica: sup. eq. che passa per un DETERMINATO punto del mare medio

Origine delle quote:


il livello medio del mare in un determinato punto e in un determinato istante.
Quota ORTOMETRICA
Lunghezza dell’arco di verticale dal punto al Geoide

ü Per misurare la differenza di quota ortometrica tra


due punti si usa la tecnica della LIVELLAZIONE

ü La differenza di quota ortometrica è un


osservabile, lo strumento per osservarla è il
LIVELLO

Tra 2 punti a quota ortometrica identica, l’acqua scorre ?

ü Da un punto di vista ingegneristico, le quote ortometriche non sono le più indicate perché due
superfici di livello, se la gravità è diversa per fattori locali e lungo ciascuna delle quali l’acqua
non scorre, possono avere quota ortometrica identica
Rilievo Altimetrico
q ALTEZZA o QUOTA di un punto sulla superficie fisica del geoide:
ü segmento di linea di forza del campo della gravità passante per tale punto e
compreso tra esso e il geoide
QUOTA
ORTOMETRICA

ü Misura della differenza di quota tra due punti:

LIVELLAZIONE

ü Determinazione di un punto di QUOTA ZERO

MAREOGRAFO

Quota marografica riferita al caposaldo fondamentale da cui prendono origine le linee


di livellazione
SUPERFICIE MEDIA DEL MARE
MAREOGRAFO

ü La registrazione delle oscillazioni della superficie del mare, tracciata da un


mareografo, permette la misura della distanza verticale compresa tra la
superficie del mare e un piano orizzontale assegnato nei singoli istanti
dell'intervallo di registrazione.

ü Questo piano è individuato da un caposaldo, esterno al mareografo, solidale con


il terreno circostante allo strumento. La media dei valori istantanei della suddetta
distanza, fornisce la quota del citato caposaldo sul livello medio del mare durante
l'intervallo di registrazione.

ü Al passare del tempo, il calcolo di tali medie, permette di misurare e verificare le


eventuali variazioni di quota.
MAREOGRAFI
Fin dal secolo scorso l'Associazione geodetica internazionale decise di adottare il
livello medio del mare come superficie di riferimento per l'altimetria.

Infatti dovendo procedere a un lavoro di livellazione geometrica di precisione, esteso


a vaste regioni, era indispensabile appoggiarsi ad una superficie di riferimento
geodeticamente sicura.
L'altezza di un punto venne così riferita al geoide, superficie di equilibrio delle acque
del mare sotto l'influenza della forza centrifuga e dell'attrazione di tutte le masse
all'esterno ed all'interno della terra.

Questo piano di riferimento può essere determinato in qualunque località per la


quale si posseggano dati mareografici raccolti durante un periodo adeguato di anni.
Il livello medio veniva comunemente segnato su un'apposita targa solidamente
fissata su una superficie verticale, oppure individuato determinandone la differenza
di livello rispetto ad un caposaldo comunque collocato.

Da uno di tali caposaldi, che si trova nell'immediata vicinanza di un mareografo,


venivano iniziate le operazioni di livellazione che dovevano svolgersi per determinare
l'altezza di punti comunque lontani, lungo linee di livellazione, e si dicono perciò
origini di tali linee. Una rete di livellazione che si appoggi a diverse origini può essere
inoltre compensata in modo da basare il calcolo delle altitudini su tutte le origini
collegate.
MAREOGRAFI
MAREOGRAFI
MAREOGRAFI
MAREOGRAFI
La Rete Mareografica Nazionale è composta di 33 stazioni di misura
uniformemente distribuite sul territorio nazionale ed ubicate
prevalentemente all’interno delle strutture portuali. Questa rete sostituisce
integralmente il sistema di rilevazione mareografico preesistente.

Per tutte le stazione della rete mareografica RMN, dal mese di Gennaio 2010
al completamento dell'attività di aggiornamento e potenziamento, il
parametro di livello idrometrico pubblicato viene monitorato con un nuovo
sensore di livello a microonde (radar) con precisione millimetrica.

Il sensore radar è installato in coppia con un secondo sensore di livello a


galleggiante basato su tecnologia "shaft-encoder“ e inoltre è mantenuto in
funzione il sensore idrometrico storico ad "ultrasuoni" presente nella RMN
dal 1998.

Dal confronto delle misure di questi 3 sensori, di cui quello ad ultrasuoni


usato come verifica, ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione
Ambientale) è in grado di ottenere una precisa taratura del sensore radar
tale da garantire una perfetta continuità delle serie dati di livello.
MAREOGRAFI
Ogni sensore di livello è riferito ad una staffa mareografica la cui quota è
stata determinata facendo riferimento alla rete altimetrica realizzata
dall’I.G.M. e per precisione collegandosi al più vicino caposaldo IGM. Le
stazioni sono dotate anche di un sensore anemometrico (velocità e
direzione del vento a 10 metri dal suolo), di un sensore barometrico, di un
sensore di temperatura dell’aria, e di un sensore di temperatura
dell’acqua, oltre ad un sensore di umidità relativa.
Inoltre 10 stazioni sono state dotate di una sonda multiparametrica per la
valutazione della qualità dell’acqua. I parametri misurati sono i seguenti:
temperatura dell’acqua, pH, conducibilità e redox.

Tutte le stazioni sono dotate di un sistema locale di gestione e


memorizzazione dei dati e di un apparato di trasmissione (UMTS) in
tempo reale alla sede centrale del SMN a Roma. Inoltre in 9 stazioni
strategiche per la misura di fenomeni particolari (onde anomale) è
presente un secondo sistema di trasmissione dati via satellite con
tecnologia IRIDIUM che garantisce il collegamento anche in presenza di
situazioni di black-out del sistema UMTS.
MAREOGRAFI
Da quando la nuova Rete Mareografica Nazionale è pienamente operativa, il SMN
mette a disposizione degli utenti informazioni aggiornate relative a serie storiche,
osservazioni in tempo reale, previsione dei dati di marea astronomica, analisi dei
dati a fini progettuali e scientifici.

I dati mareografici e le costanti di marea locali aggiornate sono disponibili, il SMN ha


inoltre provveduto ad effettuare un’operazione di recupero e riorganizzazione dei
dati storici della rete preesistente, in forma digitale, in modo da poter affiancare alle
osservazioni storiche quelle rilevate dalla nuova rete nazionale.

Sito web: http://www.mareografico.it/


LIVELLAZIONE GEOMETRICA di precisione

• per determinare le quote dei punti


fondamentali su un vasto territorio
(anche NAZIONE)

• collegamento altimetrico tra il


punto di derivazione delle quote e
punti sul territorio

Rete livellazione in ITALIA:

- 18.000 km livellazione
- poligoni di parecchie 100ia km
- quote riferite al mareografo GE
- monografie
Monografia di un caposaldo di LIVELLAZIONE
ALTRE SUPERFICI DI RIFERIMENTO
Il GEOIDE, per quanto abbia una forma assai più regolare della superficie fisica
della TERRA, è ancora una superficie troppo COMPLESSA per l’esecuzione di molti
calcoli geodetici.

Il geoide rappresenterebbe la perfetta superficie di riferimento in quanto la sua


normale, cioè la VERTICALE, è fisicamente determinabile in ogni punto della Terra.
Essa tuttavia non soddisfa l’altra condizione di cui deve godere la superficie di
riferimento, quella cioè di essere MATEMATICAMENTE SEMPLICE.

Le sup. equipotenziali del campo gravitazionale terrestre, e quindi anche il geoide,


sono al contrario estremamente complesse tanto che la loro equazione non può
essere scritta in forma chiusa, ma possono essere descritte analiticamente solo in
forma approssimata.

La determinazione analitica dell’eq. del geoide, e delle superfici di livello in genere,


urta contro una insormontabile difficoltà:
ü si presuppone il calcolo dell’integrale
1 1
VN = ò G × × dm = ò G × r × dxdhdq
T
r T
r
il quale a sua volta esige la conoscenza di r per ogni elemento di volume.
ELLISSOIDE TERRESTRE DI ROTAZIONE
Equazione ellissoide ü Fin dalla seconda metà del XVII secolo (su
proposta di Newton) la superficie più adatta a
x +y 2
z 2 2
essere assunta come superficie di riferimento
2
+ 2 =1 per la Terra è stata individuata in un ELLISSOIDE
a b DI ROTAZIONE.

Eq. ellisse meridiana Vantaggi:


ü approssima bene (con appropriati valori dei
r2 z2
2
+ 2 =1 parametri dimensionali) la forma della Terra
a b ü è abbastanza semplice da descrivere
matematicamente
Eccentricità
a2 - b2 -3
e =
2
= 6.7 * 10
a2

Schiacciamento
a -b 1
a= »
a 300
ELLISSOIDE TERRESTRE DI ROTAZIONE
ü Si dicono MERIDIANI le sezioni piane (ellissi tutte uguali) ottenute
secando l’ellissoide con piani passanti per l’asse polare

ü Si dicono PARALLELI le sezioni piane (circonferenze) ottenute


secando l’ellissoide con piani paralleli al piano equatoriale

RETICOLATO GEOGRAFICO:

Lungo i paralleli φ = cost

Lungo i meridiani λ = cost

ü Le due famiglie di curve costituiscono il reticolato geografico.


ü Si intersecano con angoli retti (sist. ortogonale)
SISTEMA DI COORDINATE
ASTRONOMICHE O NATURALI F, L, H
SISTEMA DI COORDINATE
ELLISSOIDICO O GEOGRAFICO j, l, h
ü Normale all’ellissoide (al posto della Verticale)
SEZIONI NORMALI
SEZIONI NORMALI PRINCIPALI

PIANI che le individuano


Piano Meridiano
Piano Primo verticale

SEZIONI NORMALI principali:


Curve
Meridiano
Primo verticale
RAGGI DI CURVATURA

r=
(
a 1- e 2
) MERIDIANO (raggio curvatura minimo)
1° sez.normale principale determinata

(1 - e 2
sin j
2
)
3
2
sull’ellissoide dal piano meridiano

a PRIMO VERTICALE (raggio curvatura massimo)


N= 2° sez. normale principale determinata
1 - e sin j2 2
sullellissoide dal piano primo verticale)

Gran Normale

a cos j
r= PARALLELO
1 - e 2 sin 2 j
AZIMUT a di B su A

La sezione normale dell’angolo diedro che il piano che contiene la


normale in A e il punto B forma con il piano meridiano per A

RAGGIO CURVATURA GENERICA SEZIONE


NORMALE DI AZIMUT a
1 cos 2 a sin 2 a
N £ Ra £ r = +
Ra r N
SEZIONI NORMALI RECIPROCHE

Le sezioni normali non sono adatte a stabilire una geometria


sull’ellissoide per l’ambiguità derivante dalla non coincidenza delle
sezioni normali reciproche per 2 punti
GEODETICA
Si utilizzano invece le LINEE GEODETICHE che non hanno
indeterminazione (per 2 punti ne passa 1 e 1 sola)

DEFINIZIONE (per una generica superficie):


Si dice geodetica la curva (in generale gobba) che ha in ogni suo punto la
normale principale coincidente con la normale alla superficie

PROPRIETA’ delle geodetiche:


1) analogia meccanica: una geodetica tra 2 punti ha lo
stesso andamento che assume un filo teso sulla
superficie tra i 2 punti, soggetto alla forza di trazione e
alla reazione normale, considerando la superficie priva di
attrito

2) Una geodetica è la linea di minima lunghezza


tracciabile fra due punti su una superficie (N.B. se si
considera una limitata estensione)
Tale proprietà si verifica facilmente per un elemento
infinitesimo dal teorema di Meusnier. In pratica una
geodetica è una successione di archi infinitesimi di
sezione normale, che in ogni punto è la curva di massimo
raggio di curvatura e quindi minor lunghezza
GEODETICA

ü Sul PIANO le geodetiche sono segmenti di retta

ü Su CILINDRO E CONO sono segmenti di retta o eliche

ü Sulla SFERA sono archi di cerchio massimo

ü Sull’ELLISSOIDE sono curve gobbe (a eccezione dei meridiani)


GEODETICA
ü La GEODETICA di una superficie è quella curva, generalmente
sghemba, che gode della proprietà di avere in ogni suo punto la
normale principale alla curva coincidente con la normale alla superficie
EQUAZIONI DELLE GEODETICHE
La GEODETICA di una superficie è quella curva, generalmente sghemba, che gode
della proprietà di avere in ogni suo punto la normale principale alla curva coincidente
con la normale alla superficie

q Curva
ü Curva di eq. parametriche x=x(s); y=y(s); z=z(s)
ü Coseni direttori della Normale Principale (n) alla curva in P :
d 2x
R 2 = cos(u , i )
ds
d2y
( )
R 2 = cos u , j
ds
d 2z
R 2 = cos(u , k )
ds
R = raggio del cerchio osculatore alla curva nel
punto dove si calcolano le derivate

q Superficie
ü Superficie di eq. F(x,y,z)=0
ü Coseni direttori della normale (n) alla superficie in un punto P :

1 ¶F 1 ¶F
= cos(n, j )
1 ¶F
= cos(n, i ) = cos(n, k )
M ¶x M ¶y M ¶z
1
éæ ¶F ö 2 æ ¶F ö 2 æ ¶F ö 2 ù 2

M = êç ÷ + çç ÷÷ + ç ÷ ú
êëè ¶x ø è ¶y ø è ¶z ø úû
EQUAZIONI DELLE GEODETICHE

x = x(s )
q CURVA y = y (s )
z = z (s )

ü Tangente alla Curva in un punto P(t)

dx
= cos(t , i )
dy
ds
( )
= cos t , j
dz
= cos(t , k )
ds ds

ü Normale Principale in P (n)

d 2x d2y
R 2 = cos(u , i ) R 2 = cos u , j
ds
( ) d 2z
R 2 = cos(u , k )
ds
ds
R = raggio del cerchio osculatore alla curva nel punto dove si calcolano le derivate
EQUAZIONI DELLE GEODETICHE

q SUPERFICIE
f(x,y,z) = 0 z = z(x,y)

ü Normale alla Superficie in P(n)

1 ¶F
= cos(n, i )
M ¶x
1 ¶F
M ¶y
( )
= cos n, j
1
1 ¶F éæ ¶f ö æ ¶f ö æ ¶f ö ù
2 2 2 2
= cos(n, k ) M = êç ÷ + çç ÷÷ + ç ÷ ú
M ¶z
êëè ¶x ø è ¶y ø è ¶z ø úû
EQUAZIONI DELLE GEODETICHE
La GEODETICA di una superficie è quella curva, generalmente sghemba,
che gode della proprietà di avere in ogni suo punto la normale principale
alla curva coincidente con la normale alla superficie

ü Normale Principale alla curva in P (n): coseni direttori


d 2z
d 2x d2y
R 2 = cos(u , i ) R 2 = cos u , j
ds
( ) R 2 = cos(u , k )
ds
ds
R= raggio del cerchio osculatore alla curva
nel punto dove si calcolano le derivate

ü Normale alla superficie in P(n): coseni direttori


1 ¶f
M ¶x
= cos(n, i )
1 ¶f
M ¶y
= cos n, j( ) 1 ¶f
M ¶z
= cos(n, k )

1
éæ ¶f ö æ ¶f ö æ ¶f ö ù
2 2 2 2

M = êç ÷ + çç ÷÷ + ç ÷ ú
êëè ¶x ø è ¶y ø è ¶z ø úû
GEODETICHE
La GEODETICA di una superficie è quella curva, generalmente sghemba,
che gode della proprietà di avere in ogni suo punto la normale principale alla
curva coincidente con la normale alla superficie:

EQUAZIONI DELLE GEODETICHE

¶F ¶F ¶F
¶x = ¶y = ¶z = MR
2 2 2
d x d y d z
2 2 2
ds ds ds
Sistema di equazioni alle derivate parziali non sono 3 relazioni indipendenti!!
Le GEODETICHE sull’ELLISSOIDE di ROTAZIONE
Eq. di una superficie di rotazione con asse di rotazione = con l’asse delle z

;
F ( x, y , z ) = x2 + y 2 - f ( z ) = 0

¶F 2x 2y
sostituendo = 2
= 2x nell’eq. delle 2
d x d y
¶x geodetiche
ds 2 ds 2
¶F
= 2y 2 2
¶y d y d x
x 2 -y 2 =0
ds ds
Eq. differenziale delle Geodetiche

dy dx
x -y = C1
ds ds
Integrale 1° dell’eq differenziale delle geodetiche
Le GEODETICHE sull’ELLISSOIDE di ROTAZIONE

dy dx A tale integrale 1° possiamo dare una forma più


x -y = C1 significativa introducendo il sistema di coordinate
ds ds geodetiche polari s e a

S = lunghezza dell’arco di geodetica da O a P

a = azimut di P rispetto a O (origine del sistema)

ed essendo
r = raggio del parallelo relativo a un
punto P qualsiasi della geodetica
l = longitudine del piano meridiano per
P rispetto al piano meridiano origine

x = r cos l
y = r sin l
Le GEODETICHE sull’ELLISSOIDE di ROTAZIONE

dy dx
x -y = C1
ds ds
derivandole rispetto a s

x = r cos l
dx dr dl
y = r sin l = cos l - r sin l
ds ds ds
dy dr dl
= sin l + r cos l
ds ds ds
Le GEODETICHE sull’ELLISSOIDE di ROTAZIONE

e sostituendo nell’integrale primo dell’eq. differenziale delle geodetiche

dr dl dr dl
r cos l sin l + r 2 cos 2 l - r sin l cos l + r 2 sin 2 l = C1
ds ds ds ds

à r2
dl
= C1 dl
ds
poiché r = sin a
ds

à r sin a = C1 Teorema di Clairaut

In ogni punto di una geodetica tracciata su una superficie di


rotazione, è costante il prodotto del raggio del parallelo per il seno
dell’azimut nel punto considerato
GEODETICHE
¶F ¶F ¶F
¶x = ¶y = ¶z = MR
d 2x d 2 y d 2z
ds 2 ds 2 ds 2
Le GEODETICHE sull’ELLISSOIDE di ROTAZIONE

d2y d 2x
x 2 -y 2 =0
ds ds
r sin a = C1 Eq. differenziale delle Geodetiche

Teorema di Clairaut
dy dx
In ogni punto di una geodetica tracciata x -y = C1
su una superficie di rotazione, è costante
il prodotto del raggio del parallelo per il
ds ds
seno dell’azimut nel punto considerato Integrale 1° dell’eq diff. delle
Geodetiche
GEODETICHE

r sin a = C1
SUPERFICI DI ROTAZIONE PARTICOLARI

CILINDRO:

ü il raggio del parallelo (direttrice: 2° sez. normale principale) è


costante, risulterà costante l’azimut della geodetica = angolo che
la geodetica forma con i meridiani (generatrice: 1° sez. normale
principale)

ü le geodetiche del cilindro sono eliche cilindriche e, se si sviluppa


questo su un piano, le eliche diventano linee rette, che sono
appunto le geodetiche del piano
GEODETICHE sull’ELLISSOIDE DI ROTAZIONE

casi particolari:
a = 0°
meridiani
a = 180°
à sin a = 0 à C1 = 0

paralleli
a = 90° à sin a = ±1 à C1 = ± r
a = 270°
caso generale:
se
à C1 > 0 à sin a ³ 0 0° £ a £ 180° OàE
Poiché r > 0
se
à C1 < 0 à sin a £ 0 180° £ a £ 360° EàO
GEODETICHE sull’ELLISSOIDE DI ROTAZIONE
Una geodetica sull’ellissoide, che non sia un meridiano, non potrà mai
invertire il suo cammino sulla superficie e procederà sempre o verso Est o
verso Ovest

- a £ C1 £ a

non potendo sena divenire >1,


la cost. C1 potrà arrivare al max al
valore del semiasse maggiore a

Per una data geodetica r non potrà mai


essere minore di C1 per cui la geodetica
non potrà avere punti che entro la
r sin a = C1 fascia di ellissoide compresa tra due
paralleli di raggio C1 simmetrici rispetto
all’equatore
Raggio di curvatura della geodetica
in un punto generico

1 cos 2 a sin 2 a
Formula di Eulero = +
Ra R1 R2

R1 e R2 sono i raggi principali di curvatura della superficie nel


punto considerato

1 cos 2 a sin 2 a
Raggio Curvatura Geodetica = +
Ra r N
GEODETICHE

E’ il percorso più breve (seguito dalle linee aeree)


Si noti come l’azimut non sia costante:
- a New York è circa 50°
- a metà circa del percorso è 90°
- a Roma è circa 130°
L’andamento rispetta il teorema di Clairaut, la geodetica risulta tangente a un
parallelo a circa 50° di latitudine
Espressione approssimata delle geodetiche:
SVILUPPI DI PUISEUX-WEINGARTEN
L’equazione differenziale delle geodetiche su una
superficie qualsiasi non è in genere integrabile
in forma finita.

Ci dobbiamo limitare ad avere di tali linee delle espressioni


approssimate mediante sviluppi in serie
arrestati a termini opportuni.

Consideriamo una superficie generica di eq. Z=f(x,y) e


proponiamoci di studiare l’andamento delle
geodetiche nell’intorno di un suo punto O.
Assumiamo come sist. di riferimento una terna cartesiana pzx , pzy º piani normali principali
Avente:
ü Origine nel punto O t Î pxy
ü Asse z º normale alla sup. nel punto
ü Asse x tg al meridiano t^z
ü Asse y ortogonale ai primi due (tg al parallelo)
TERNA EULERIANA
le equazioni parametriche di una geodetica
siano: x = x(s ) y = y (s ) z = z (s ) tracciata sulla superficie e passante per O,
essendo s la lunghezza dell’arco di curva a
partire da O

Sviluppando in serie di Mac-Laurin tali equazioni si ottiene:


Espressione approssimata delle geodetiche:
SVILUPPI DI PUISEUX-WEINGARTEN

q Sviluppo in serie di Mac-Laurin:

s2 æ d 2x ö s3 æ d 3x ö sn æ d n x ö
æ dx ö
( )
x = x(0 ) + sç ÷ + çç 2 ÷÷ + çç 3 ÷÷ + ... + çç n ÷÷ + o s n +1
è ds ø 0 2 è ds ø 0 3! è ds ø 0 n! è ds ø 0
s2 æ d 2 y ö s3 æ d 3 y ö sn æ d n y ö
æ dy ö
( )
y = y (0 ) + sç ÷ + çç 2 ÷÷ + çç 3 ÷÷ + ... + çç n ÷÷ + o s n +1
è ds ø 0 2 è ds ø 0 3! è ds ø 0 n! è ds ø 0
s2 æ d 2z ö s3 æ d 3z ö sn æ d n z ö
æ dz ö
( )
z = z (0 ) + sç ÷ + çç 2 ÷÷ + çç 3 ÷÷ + ... + çç n ÷÷ + o s n +1
è ds ø 0 2 è ds ø 0 3! è ds ø 0 n! è ds ø 0
Espressione approssimata delle geodetiche:
SVILUPPI DI PUISEUX-WEINGARTEN
1. Per l’ipotesi sul sistema di riferimento: x0 = y 0 = z 0 = 0
Calcoliamo i coefficienti delle successive potenze dell’arco s che figurano
negli sviluppi

2. Derivate prime: Coseni direttori della tangente t alla geodetica nel punto 0:

æ dx ö æ dy ö æ dz ö
ç ÷ = cos(a ) ; ç ÷ = sin (a ) ; ç ÷ = 0
è ds ø 0 è ds ø 0 è ds ø 0
3. Derivate seconde:
d 2x
R 2 =0 d 2x
ds 2
=0
ds
Rα è il raggio di prima curvatura della geodetica nel
d2y d2y
R 2 =0 =0
punto considerato
ds ds 2
d 2z d 2z 1
R 2 =1 =
ds ds 2 Ra

4. Derivate successive:………………..
Espressione approssimata delle geodetiche:
SVILUPPI DI PUISEUX-WEINGARTEN

s 3 cos a s4 e2 æ 9 cos 2 a sin 2 a ö


x = s cos a - + * senj cos j çç + ÷÷ + ...
6 rRa 24 rRa 1 - e 2
è r N ø

s 3 sin a s4 e2
y = s sin a - + * senj cos j cos a sin a + ...
6 NRa 3N Ra 1 - e
2 2

s2 s3 e2
z= + * senj cos j cos a + ...
2 Ra 2 NRa 1 - e 2

1 1 1 1 1 cos 2 a sin 2 a
dove si è posto : = ; = e dove = +
R1 r R2 N Ra r N
Soluzioni approssimate per la superficie di riferimento

soluzione di un altro problema


SVILUPPI di P.W: coordinate cartesiane ortogonali
fondamentale: trovare sup.
(nel sistema euleriano 0xyz) di
approssimate per la superficie
un punto P della geodetica in MA di riferimento
funzione dell’arco s
- se
- quando
- con quale approssimazione

CRITERIO:
stabilire quali termini della serie conservare, quali trascurare e quando ciò sia lecito,
CONFRONTANDOLI con le più piccole quantità che è possibile apprezzare con
gli strumenti di misura durante le operazioni pratiche di rilievo

1° termine trascurato
Misure lineari 10 -6 rad
Dx -6
Misure Angolari
-6
10 rad £ 10 rad
s
Misure di dislivello 10 -6 rad
errore relativo strumentale
errore teorico (precisione relativa max conseguibile)
Prima approssimazione
x = s cos a
s 3 cos a y = s sin a
PLANIMETRIA £ 10 -6 s
6 rRa
z=0
2
s 3 cos a 1 6 rRa
* £ 10 -6 à s 2 £ 10 -6 à se a = 0 ® cos a = 1 à s 2 £ 10 -6 6 rRa
6 rRa s cos a

s 2 £ 10 -6 × 6 × (6.4 ) × 10 6 à s £ 6.4 6 » 15 Km
2
à s MAX » 15Km

s2
ALTIMETRIA £ 10 -6 s
2 Ra

s £ 10 -6 2 Ra à s £ 10 -6 × 2 × 6.4 ×103 » 13 ×10 -3 Km à s MAX » 13m


Seconda approssimazione
s3 cos a
x = s cos a -
6 r Ra
PLANIMETRIA
s3 sin a
y = s sin a -
s4 e2 æ 9 cos 2 a sin 2 a ö 6 NRa
senj cos j ç
ç + ÷
÷ £ 10 -6
s
24 rRa 1 - e 2
è r N ø s2
z=
2 Ra
sMAX » 300 Km

ALTIMETRIA

sMAX » 110km
Interpretazione geometrica
CAMPO TOPOGRAFICO
x = s cos a
y = s sin a
z=0

Troncare gli sviluppi di P.W al primo termine equivale a considerare il punto,


anziché sull’ellissoide, sul PIANO TANGENTE ad esso nell’origine del sistema
di riferimento
NE CONSEGUE che, per una zona di 15km di raggio nell’intorno dell’origine si
potrà assumere, AI SOLI FINI DEL RILIEVO PLANIMETRICO, il piano
tangente all’ellissoide nel punto stesso come superficie di riferimento

CAMPO PIANO o CAMPO TOPOGRAFICO


Interpretazione geometrica
CAMPO GEODETICO

s3 cos a
x = s cos a -
6 r Ra
s3 sin a
y = s sin a -
6 NRa
s2
z=
2 Ra
R = rN
Troncare gli sviluppi di P.W. al secondo termine equivale a considerare il punto,
anziché sull’ellissoide, sulla SFERA LOCALE tangente ad esso nell’origine del
sistema di riferimento
NE CONSEGUE che, per una zona di 100 (altimetria) – 150 (planimetria) km di
raggio nell’intorno dell’origine si potrà assumere la sfera locale nel punto stesso
come superficie di riferimento

CAMPO SFERICO o CAMPO GEODETICO


TEOREMA DI LEGENDRE
Un triangolo sferico può essere considerato, agli effetti del calcolo,
come un triangolo avente lati della stessa lunghezza e angoli ridotti
ciascuno di 1/3 dell’eccesso sferico e

e=a+b+g-p a = a/R
b = b/R
g = c/R

Teorema di Cavalieri
Sp
e=
R2

S(km) 20 40 60 80 100

e“ 0”.88 3”.51 7”.90 14”.05 21”.95


Trasporto delle coordinate geografiche:
SVILUPPI DI LEGENDRE

note Fissato l’azimut della geodetica uscente da O, le


coordinate f, l di un punto generico sulla geodetica e
f0 , l0 , a0 l’azimut a sono funzione solo della distanza s da O,
cioè:

j = j (s )
l = l (s )
a = a (s )

cos a 0 2 sin j 0 æ sin a 0 3e 2 cos j 0 cos 2 a 0 ö 3 3e 2 cos a 0 sin 2 a 0


2
j = j0 + s
r0
-s ç
ç +
(
2 r 0 0 è N 0 cos j 0 r 0 1 - e sin j 0 ø )
÷
÷ - s (
1 + 3 tan 2
j0 )
2 2
6r 03

sin a 0 2 sin j 0 sin 2a 0 1 æ sin 2a 0 cos a 0 2 tan 2 j 0 sin 3a 0 ö


l = l0 + s -s -s 3
ç + ÷
N 0 cos j 0 2 N 0 cos j 0
2 2 ç
6 N 0 cos j 0 è
2
r0 N0 ÷
ø
tan a 0 sin a 0 s 2 cos a 0 sin a 0 æ 1 tan 2 j 0 ö
a = a0 + s + çç + 2 ÷÷
N0 2 N0 è r0 N0 ø
Teoremi della GEODESIA OPERATIVA

1° Teorema:

L’azimut di una geodetica è equivalente


all’azimut delle sezioni normali per punti
distanti fino a parecchie centinaia di km

2° Teorema:

La lunghezza di una geodetica è equivalente


alla lunghezza della sezione normale per punti
distanti fino a 1000 km
Scelta e definizione dell’ellissoide di riferimento
DATUM
SUPERFICIE DI RIFERIMENTO su cui sviluppare analiticamente il rilievo planimetrico
della reale Superficie fisica della Terra è l’ELLISSOIDE

1. Trovare le dimensioni più opportune dell’ellissoide di riferimento


2. Collocarlo nello spazio

SCELTA DEI PARAMETRI:

A. Metodo degli archi


B. Metodo delle aree Nel 1924 ELLISSOIDE INTERNAZIONALE HAYFORD
C. Misure di gravità
D. ….
Determinazione dei parametri dell’ellissoide terrestre

NOME a (metri) b (metri) 1/f UTENTI - NOTE

Everest (1830) 6377276 6356075 300.8 India.

Bessel (1841) 6377397 6356079 299.15 Germania, Indonesia, Paesi Bassi.

Airy (1858) 6377563 6356257 299.33 Gran Bretagna.

Clarke (1858) 6378294 6356619 294.3 U.S.A.

Clarke (1866) 6378206 6356584 295.0 Sud Africa.

Clarke (1880) 6378249 6356515 293.5 -

Hayford (1909) 6378388 6356912 297.0 U.S.A., adottato a livello Internazionale nel
1924.
Krassovsky (1948) 6378245 6356863 298.3
Russia, Paesi Orientali.
I.U.G.G. (1967) 6378160 6356775 298.25
Adottato internazionalmente.
WGS72 (1972) 6378135 6356750 298.26
Calcolato da dati di geodesia spaziale
WGS84 (1984) 6378137 6356752 298.257 (orbite di satelliti).
Calcolato da dati di geodesia spaziale
(orbite di satelliti).
Scelta e definizione dell’ellissoide di riferimento
Scelta e definizione dell’ellissoide di riferimento
DATUM

ORIENTAMENTO (collocazione nello spazio):

punto di emanazione
F=f
L = l nel punto di emanazione
N = un certo valore (per es. 0 o xx m)

azimut di una direzione


ROMA40
L’Italia ha definito nel 1940 il Sistema Geodetico Nazionale effettuando le
seguenti scelte:

- ellissoide di riferimento di Hayford;

- orientamento sul vertice di I ordine di Monte Mario (RM), con valori delle
coordinate geografiche posti pari a quelle rilevate astronomicamente:

ϕ Mte Mario = 41° 55’ 25.51“


λ Mte Mario = 0° (λ = 12° 27’ 08.40” Est da Greenwich)

- direzione della geodetica da Monte Mario a Monte Soratte con azimut pari a:
α Mte Mario -->Mte Soratte = 6° 35’ 00.88”

- riferimento altimetrico dato dal caposaldo fondamentale collegato al


mareografo di Genova ( Istituto Idrografico della Marina) per l’Italia
continentale, e a mareografi collocati sulle isole, per la Sardegna e la Sicilia
Nel sistema Nazionale le longitudini sono contate a partire dal meridiano
fondamentale di Roma Monte Mario, con indicazione del verso (est e ovest)
per evitare segni negativi, per passare alla longitudine rispetto al meridiano di
riferimento internazionale di Greenwich (Sempre nel Sistema geodetico Roma
40), occorre tener conto della costante sopra riportata (λ = 12° 27’ 08.40” )

In precedenza, al momento del rilievo e del calcolo di impianto della rete


trigonometrica
nazionale dopo l’Unita’ d’Italia, le scelte erano state:
- ellissoide di riferimento di Bessel;
- orientamento su un punto a Genova (pilastrino dell’Istituto Idrografico
della Marina), con
valori imposti alle coordinate geografiche:

ϕ IIM = 44° 25‘ 08.235“


l IIM = 0°

direzione geodetica da Genova a Monte del Telegrafo con azimut pari a:


-IM-->Mte Telegrafo = 117° 31’ 08.91“

In tale sistema vennero calcolati gli ‘Elementi della rete geodetica


fondamentale’ (ovvero i vertici trigonometrici a posizione nota) e resi pubblici
tra il 1908 e il 1919. Oggigiorno tale sistema non ha piu’ significato pratico in
quanto tutte le reti sono state ricalcolate nel nuovo sistema.
ROMA40
Orientamento medio di un ellissoide

Se il territorio per il quale si sceglie il Sistema geodetico è vasto,


l’orientamento dell’ellissoide di riferimento su di un punto può determinare
elevati scostamenti in altre parti del territorio.

Per ridurre l’entità dello scostamento tra le due superfici, l’orientamento


dell’ellissoide può essere effettuato considerando più punti del territorio, e
imponendo che la posizione assunta rispetto al geoide sia tale che in
corrispondenza di quei punti siano minime le deviazioni della verticale
(differenza angolare tra geoide ed ellissoide), ad esempio secondo il
criterio dei minimi quadrati.

In questo modo si ha una migliore distribuzione delle ondulazioni residue tra


geoide ed ellissoide, pur non essendoci nessun punto in cui verticale e
normale coincidono.

Si sceglie un punto di riferimento (spesso punto d’emanazione della rete)


sul quale si definisce la direzione della normale definendo una deviazione
nota, non più nulla come nel caso dell’orientamento su un singolo punto.
ED50

Un orientamento medio di questo tipo è stato utilizzato per definire il sistema


geodetico European Datum 1950 (E.D.50), quando, alla fine della seconda
guerra mondiale, si e’ presentata la necessita’ di una cartografia unificata per
i paesi europei appartenenti all’alleanza atlantica.

Il punto di emanazione della rete europea (costituita dall’insieme delle reti


nazionali), avente deviazione della verticale non nulla ma nota in quanto
derivata dall’orientamento medio europeo è un vertice in Germania.

Questo sistema è stato continuamente aggiornato sulla base dei miglioramenti


succedutisi sulle reti dei vari stati partecipanti, dando luogo a varie versioni
denominate EDnn, con nn che sta ad indicare l’anno di definizione.
ED50
Le caratteristiche degli ultimi sistemi sono:

- ellissoide : Hayford

- centro di emanazione sul Potsdam (Helmert Tower), coordinate:

ϕ = 52° 22’ 51.4456’’ N


λ = 13° 03’ 58.9283’’E (of Greenwich)
Sistemi geodetici globali
Quando il sistema geodetico deve servire per rilievi globali, su tutta la
terra, occorre che l’adattamento dell’ellissoide sia il migliore possibile su
tutta la superficie terrestre; questi tipi di sistemi geodetici sono
necessari per riferire i rilievi che implicano l’uso dei satelliti artificiali o
comunque quando si usano tecniche di geodesia spaziale.

I sistemi geodetici descritti in precedenza risento dell’impostazione


tradizionale del problema del rilievo, e tendono a separare il problema
della superficie di riferimento sulla quale sviluppare il rilievo planimetrico,
l’ellissoide, da quello altimetrico. Con lo sviluppo dei sistemi satellitari
tale distinzione perde di senso ed il rilievo viene sempre più spesso inteso
in senso tridimensionale.

Questi sistemi globali sono detti geocentrici in quanto l’origine della


terna cartesiana solidale con gli assi dell’ellissoide associato viene fatta
coincidere col baricentro terrestre.

La definizione del Sistema Geodetico stesso viene fatta fissando rispetto


la crosta terrestre la direzione degli assi di una terna cartesiana
ortogonale.
Sistemi geodetici globali
q Si fissa:
ü L’origine nel baricentro terrestre (tenendo conto delle masse dell’atmosfera
e degli oceani)
ü L’asse Z lungo l ’ asse di rotazione (direzione riportata ad un valore
convenzionale invariabile nel tempo, come ad esempio il CIO o realizzazioni
successive)
ü il piano XZ coincidente con un piano meridiano di riferimento convenzionale

A questo tipo di sistema si associa un ellissoide di opportune dimensioni,


necessario quando le posizioni dei punti debbono essere espresse in coordinate
ellissoidiche e occorre considerare una superficie di riferimento.

Un esempio di tale sistema è il Global Reference System 1980 (GRS80), che


non si discosta molto dal World Geodetic System 1984 (WGS84) che è
impiegato nel sistema GPS e quindi di importanza fondamentale anche in Italia.

WGS84 (World Geodetic System 1984)


ü Geocentrico
ü Semiasse maggiore a = 6378137 m
ü Schiacciamento a = 1/298.26
Ellissoide Geocentrico

Ellissoide Locale
SISTEMI DI COORDINATE

Sistemi GLOBALI
geocentrico X,Y,Z
ellissoidico (o geografico) j, l, h
coord. Astronomiche o naturali F, L, H

Sistemi LOCALI
sistema geodetico locale n, e, h
sistema euleriano x, y, z
sistema di coordinate geodetiche polari s, a
sistema di coordinate geodetiche ortogonali X, Y

Sistemi CARTOGRAFICI
rappresentazione X,Y
carta N, E
SISTEMI DI COORDINATE
q GEOCENTRICO X,Y,Z
ü Origine nel centro geometrico
dell’ellissoide;
ü Asse Z diretto secondo l’asse di
rotazione dell’ellissoide;
ü Assi X intersezione del meridiano
di Greenich e del piano
equatoriale;
ü Asse Y disposto in modo da
formare una terna destrorsa
(regola della mano destra).
SISTEMI DI COORDINATE
q ASTRONOMICHE O NATURALI F, L, H
SISTEMI DI COORDINATE
q ELLISSOIDICO (O GEOGRAFICO) j, l, h
SISTEMI DI COORDINATE
q GEODETICO LOCALE n, e, h
SISTEMI DI COORDINATE
q EULERIANO x, y, z
SISTEMI DI COORDINATE
q SISTEMA DI COORDINATE GEODETICHE POLARI

S = lunghezza dell’arco di geodetica da O a P


a = azimut di P rispetto a O (origine del sistema)
SISTEMI DI COORDINATE
q GEODETICHE ORTOGONALI X, Y
TRASFORMAZIONI TRA SISTEMI DI COORDINATE
nel medesimo Datum

ELLISSOIDICO j, l, h GEOCENTRICO X,Y,Z

All’interno dello stesso DATUM


TRASFORMAZIONI TRA SISTEMI DI COORDINATE
ELLISSOIDICO j, l, h GEOCENTRICO X,Y,Z

xs = r cos l , y s = r sin l
xs = N cos j cos l ,
Teorema di Meusnier
poiché r = N cos j y s = N cos j sin l
raggio vettore che unisce il centro del sistema di z s = N (1 - e 2 ) sin j
riferimento con il punto S
vettore che dà
la posizione del
punto P x P = x s + u ×hP
xP = N cos j cos l + hP cos j cos l ,
u x = 1 × cos j cos l ,
y P = N cos j sin l + hP cos j sin l
u y = 1 × cos j sin l
z P = N (1 - e 2 ) sin j + hP sin j
u z = 1 × sin j
xP = ( N + hP ) cos j cos l ,
y P = ( N + hP ) cos j sin l
[
z P = N (1 - e 2 ) + hP sin j ]
TRASFORMAZIONI TRA SISTEMI DI COORDINATE
ELLISSOIDICO j, l, h GEOCENTRICO X,Y,Z

xs = N cos j cos l ,
Le equazioni parametriche dell'ellissoide: y s = N cos j sin l
z s = N (1 - e 2 ) sin j

forniscono le coordinate cartesiane di un punto S appartenente alla superficie


ellissoidica, in funzione delle sue coordinate geografiche (ϕ, l)

Per un generico punto P situato a una quota ellissoidica h rispetto alla superficie
ellissoidica, le equazioni si modificano come segue:

xP = ( N + hP ) cos j cos l ,
y P = ( N + hP ) cos j sin l
[ ]
z P = N (1 - e 2 ) + hP sin j
TRASFORMAZIONI TRA SISTEMI DI COORDINATE
GEOCENTRICO X,Y,Z ELLISSOIDICO j, l, h

æ ö
ç ÷
Z 1
j = arctanç * ÷
çr e N ÷
2

ç 1- ÷
è N +h ø
æY ö
l = arctanç ÷
èXø
X 2 +Y2
h= -N
cos j
TRASFORMAZIONI TRA SISTEMI DI COORDINATE

xP = ( N + hP ) cos j cos l , ELLISSOIDICO j, l, h


y P = ( N + hP ) cos j sin l
[ ]
z P = N (1 - e 2 ) + hP sin j GEOCENTRICO X,Y,Z

æ ö
ç ÷
Z 1
j = arctanç * ÷
çr e N ÷
2

ç 1- ÷ GEOCENTRICO X,Y,Z
è N +h ø
æY ö
l = arctanç ÷ ELLISSOIDICO j, l, h
èXø
X 2 +Y2
h= -N
cos j
TRASFORMAZIONI TRA SISTEMI DI COORDINATE
GEOCENTRICO X,Y,Z ELLISSOIDICO j, l, h
Procedimento iterativo
1. Consideriamo il punto sulla superficie dell’ellissoide anziché nello spazio generico (h=0)

æ ö
ç ÷
Z 1
j = arctanç * ÷
æZ 1 ö
çr e N ÷
2
j = arctanç *
ç 1- ÷ 2 ÷
è N +h ø è r 1- e ø
æY ö æY ö
l = arctanç ÷ l = arctanç ÷
èXø èXø
X 2 +Y2
h=0
h= -N
cos j

2. Consideriamo ora il caso di h ¹ 0 a


• calcoliamo f corrispondente a h = 0 N=
• con questo valore di 1° approssimazione calcoliamo un valore di N 1 - e 2 sin 2 j
• con il valore calcolato di N possiamo calcolare un primo valore di h
• con il valore di h e N, possiamo calcolare un nuovo valore di f, utilizzando l’espressione
generale, e così via, ITERATIVAMENTE, fino ad arrivare alla convergenza del calcolo.

• quando fermarsi nel procedimento iterativo ? Fin quando la f calcolata è significativamente


differente dalla f del calcolo precedente, si va avanti nelle iterazioni; quando la nuova iterazione
non porta un contributo significativo si calcolano i valori finali
TRASFORMAZIONI TRA SISTEMI DI COORDINATE
GEOCENTRICO X,Y,Z GEODETICO LOCALE n, e, h

rotazione nello spazio + traslazione

éDn ù éDX ù
ê De ú = R (l , j )ê DY ú
ê ú 0 ê ú
êëDh úû êë DZ úû

é- sin j 0 cos l0 sin j 0 sin l0 cos j 0 ù


R0 (l , j ) = êê sin l0 cos l0 0 úú
êë cos j 0 cos l0 cos j 0 sin l0 sin j 0 úû

éDX ù éDn ù éDn ù


ê DY ú = R -1 (l , j )ê De ú = R T (l , j )ê De ú
ê ú 0 ê ú 0 ê ú
êë DZ úû êëDh úû êëDh úû
perchè R0 è unitaria allora R0-1 = R0T
TRASFORMAZIONI DI DATUM

Trasformazione tramite punti doppi !!


Riassunto GEODESIA
DATUM geodetici maggiormente in uso in Italia

ROMA40
ellissoide: Hayford
punto emanazione: Roma Monte Mario
direzione geodetica: Monte Mario-Monte Soratte
ED50
ellissoide: Hayford
punto emanazione: Potsdam (Germania)
orientamento: medio europeo
Si noti che il centro dell’ellissoide orientato non coincide
con il baricentro terrestre.

WGS84
geocentrico
origine nel baricentro terrestre
asse Z lungo asse rotazione
piano XZºpiano meridiano di riferimento

……..catasto…
Rete trigonometrica del I ordine
Rete di livellazione nazionale
Rete IGM95

Potrebbero piacerti anche