le forze in gioco?
• Forza di gravità (I e II legge di Newotn)
• Forze d’inerzia (II Legge di Newton)
• Forze di reazione (III Legge di Newton)
• Forze inter-segmentali et al. (III Legge di
Newton)
Sommario
• Legge di gravitazione di Newton
– Esistono forze di attrazione tra i corpi (e.g. un corpo e la terra) che sono
proporzionali al prodotto delle loro masse ed inversamente proporzionali alla
distanza tra essi
A D
B
E
Time (s)
C
D
B
A
E
Effetti delle forze
• Se agisce un’unica forza:
F=m×a
• Se agiscono 2 (o più) forze:
∑F = m × a
Fz - W = m × az
az = Fz - W
m
Effetto delle forze
Fz <
=
>W
C
aazz ==anegative
zpositive
=0g
Fz (N)
A D
B
E
Time (s)
C
B
A
E
D
Spiegare il moto usando le leggi di Newton
C
Acceleration (m·s-2)
A D
B
E
Time (s) C
D
B
A
E
La misura delle forze esterne
Architettura di un sistema per misure biomediche
SORGENTE
SENSORE /
TRASDUTTORE
• Non-invasività
• Adeguatezza (es. EMG per attivazione muscolare)
• Affidabilità (precisione ed accuratezza) *
• Ripetibilità
• Potenzialità di lavoro in real-time
• Costo (?)
F
Fz (verticale)
Linea di
progressione
Fy (antero-posteriore)
Px ,Py
Mz
Fx (medio-laterale)
La pedana di forza
Consente la misura del vettore risultante, F0, delle forze scambiate tra il
soggetto (tipicamente il piede) e la superficie d’appoggio (il pavimento),
in cui il dispositivo viene installato.
M0
F0
CONVERTITORE
CONVERTITORE PC
PEDANA AMPLIFICATORE
AMPLIFICATORE PC
PEDANA A/D
A/D
Trasduttori estensimetrici (strain gauge)
l
R
A
Il principio di funzionamento degli estensimetri si basa sulla
misura della variazione di resistenza del trasduttore, in
funzione della deformazione cui esso è soggetto
Trasduttori piezoelettrici
carica
d Coulomb
N
forza
L’effetto piezoelettrico è una proprietà di alcune
sostanze cristalline (es. quarzo), in grado di generare
cariche elettriche a seguito di sollecitazioni meccaniche e,
viceversa, di essere deformate se sottoposte a campi
elettrici
Centro di Pressione
Il centro di pressione è
definito come il punto di
applicazione della
risultante delle forze
scambiate tra piede e
terreno
Sistema di Riferimento di pedana
F [N],
S [V] M [Nm] h F x My
Pedana di x
Matrice di Fz
Forza Calibrazione C h F y Mx
6 3,3 y
Fz
S1 Fx
S F
2 y
S 3
C F
z COP [mm]
S 4 M x
S 5 M y
S 6 M z
La Matrice di Calibrazione - C [6x6]
Pedana Dinamomentrica BERTEC a 6 canali mod. 4060-08
Matrice di calibrazione
T
Pedana di S1 Fx
S [V] S F FX Y Z [N]
Forza 2 y
S3 F
C z MX Y Z [N·m]
S4 M x
6 canali di uscita, S M
5 y
(S1,..S6) corrispondenti S6 M z
nell’ordine a FX, FY, FZ, Prodotto matriciale
[1x6] x [6x6] = [1x6]
MX , M Y , M Z
Esempio FX = S1·1279.9 - S2·33.8 - S3·18.6 + S4·0.6 + S5·55.2 + S6·3.2
1279.9 7.4 -13.8 2.5 -1.5 10.6
-33.8 1278.7 -0.8 -5.9 11.2 -15.6 FY = S1·7.4 + S2· 1278.7 + S3·8.4 - S4·51.1 + S5·4.2 - S6·5.7
Forze distribuite
Forze concentrate
CR
Manchester Metropolitan University IUSM, Roma
Pedana di Forza
Introduzione
Hardware Sincronizzazione + Amplificatore Guadagni
Settare i valori opportuni a seconda del
Convertitore compito motorio per massimizzare la
risoluzione
A/D (via hardware o software)
Cavi di collegamento
Tecnologia
O
Y
X
5000Hz 2000Hz
500Hz 100Hz
Frequenza di campionamento
(Hz)
100 200 2000 5000
Primo impatto (N) 400 6256 8233 8200
Secondo impatto (N) 629 4200 4404 4376
Terzo impatto (N) 1871 2227 2489 2850
Contenuto in
Esempi Range (Hz)
Frequenza
Basso Equilibrio 50-100
Cammino
Medio Corsa 250-500
Salto
Atterraggio
Alto Impatti con la 500-5000
palla
Manchester Metropolitan University
Pedana di Forza
Frequenza di campionamento
Riassumendo:
Peso corporeo:
Per confrontare dati di persone con differente peso corporeo
occorre normalizzare il dato deve essere acquisito il peso del
soggetto, e le forze date dalla piattaforma /pesocorporeo*100
Bersaglio:
Aggiustamenti consci del pattern del cammino nel tentativo di
creare il contatto con la pedana di forza
Valutazione dell’equilibrio
120
115
• Confidence ellipse area
110 • Confidence circle area
• Sway area
105
0 5 10 15 20
ML Displacement (mm)
• Total Power
• Median Frequency
Prieto TE, Myklebust JB, Hoffmann RG et al., IEEE Transaction on Biomedical Engineering 1996
Rocchi L, Chiari L, Cappello A, Medical and Biological Engineering and Computing 2004
Pedana di Forza
Momento libero
Solette sensorizzate
Sistemi baropodometrici
Tipi di sensori:
• Sensori capacitivi: al variare della pressione varia la capacità
• Sensori resistivi: al variare della pressione cambia la resistenza
• Sensori ad inchiostro o polimeri: sfruttano le capacità conduttive degli inchiostri
Matrice di sensori
Cammino Postura
Sistemi baropodometrici
La componente verticale della forza di
reazione al suolo
Sistemi baropodometrici
Sistemi baropodometrici
AVVERTIMENTO :
Molta attenzione nel confrontare i dati (a causa della velocità, età, forma del
piede, scarpa, sotto-area, etc)
Risoluzione legata a dimensione del sensore
Corrispondenza taglia-anatomia
Movimento relativo
Basografia
AVVERTIMENTO :
- Disturbo al paziente
- Solo valori On/Off
- Posizioni critiche per gli interruttori
• Forza di gravità (I e II legge di Newotn)
• Forze d’inerzia (II Legge di Newton)
• Forze di reazione (III Legge di Newton)
• Forze inter-segmentali et al. (III Legge di
Newton)
Inerzia
Conservazione della
quantità di moto e
impulso
Dinamica 26
v1,x a1, xt 0,35 m s2 1,20s 0,42 m s v2, x a2, xt 0,18 m s2 1,20s 0,22 m s
Impulso
L’impulso conferito a un oggetto da una forza media Fm che agisce per un
tempo t è:
I F m t
I F m t p m v f v i
3. 4.
Il controllo del momento d’inerzia
Tuffatori che minimizzano il loro momento d'inerzia per
aumentare la loro velocità di rotazione.
Momento e accelerazione angolare
Il momento torcente è la misura quantitativa della capacità di una forza
di ruotare un oggetto
M r F M
M rFt
La linea di azione di M è perpendicolare al
piano di rotazione ed il verso può essere
identficato con la regola della mano destra
(NB prodotto vettoriale, non invariante
rispetto alla permutazione)
Momento e accelerazione angolare
L’accelerazione angolare di un oggetto in moto rotazionale è
direttamente proporzionale al momento torcente risultante che agisce
sull’oggetto stesso.
Se si considera un punto materiale O di massa m in moto circolare, in
direzione tangenziale risulta:
2
Ft mat rFt (mr )
MO IO M I
Momento e coppia
Momento polare di un vettore applicato
v Nullo quando:
A d MQ QA v • V è nullo
• Q coincide con A
Q • QA è parallelo a v
Coppia
Formulazione di Eulero-Newton
: velocità angolare
: accelerazione angolare
Momento d’Inerzia
In generale il termine inerzia implica la resistenza al cambimento.
Quando una forza che genera rotazione è applicata ad un corpo con un
pivot, la sua tendenza a resistere l’accelerazione angolare dipende dal
momento d’inerzia della sua massa.
Per una marticella di massa m, il momento d’inerzia intorno ad un asse
è definito come la massa moltiplicata per il quadrato della distanza, r,
dall’asse:
2
Iasse mrasse
Per un sistema di punti materiali Per un corpo continuo
2
I mi ri
2
I r dV
i V
https://www.youtube.com/watch?v=l5VgOdgptRg
Momento d’Inerzia
Proprietà del momento d’inerzia
Il momento d’inerzia dipende dalla retta rispetto alla quale viene
calcolato ed è minimo quando la rotazione avviene attorno al centro
di massa del corpo.
3
M j I jk
k (j= 1, 2, 3 )
k 1
Lx I xx I xy I xz I xx
x I xy y I xzz
x
Ly I yx I yy I yz
y I yx
x I yy
y I yzz
L I I zz I
z zx I zy z zx x I zy y I zz
z
Matrice d’inerzia
momento d’inerzia del corpo
2 2
dove : I xx ( y z )dm I x rispetto all’asse x
corpo
2 2
I yy ( x 2
z 2
)dm I y I zz ( x y )dm I z
corpo corpo
gli elementi diagonali della matrice di inerzia sono i momenti d’inerzia del corpo
rispetto agli assi coordinati ; inoltre, per gli elemnti non diagonali:
I xy I yx xydm I xz I zx xzdm
corpo corpo
I xz I zx xzdm
corpo
gli elementi non diagonali pur avendo le dimensioni di momenti d’inerzia sono meno
facilmente leggibili; essendo i responsabili dei fenomeni di deviazione dell’asse di
rotazione prendono il nome di momenti di deviazione o momenti centrifughi o
prodotti d’inerzia.
I z ' uT Iu
R r sin r u z
u (u x , u y , u z )
z’
dm
2 2 r R
j
I z ' R dm (r u ) dm O
x y
Teorema di Poinsot
[u x2 ( y 2 z 2 ) u y2 ( x 2 z 2 ) u z2 ( x 2 y 2 )
2yzuy u z 2 xzu x u z 2 xyu x u y ]dm
Ixx Iyy Izz
u x2 ( y 2 z 2 )dm u y2 ( x 2 z 2 )dm u z2 ( x 2 y 2 )dm
2u y u z yzdm 2u x u z xzdm 2u x u y xydm
Ellissoide di inerzia
L’equazione che esprime il momento d’inerzia:
1 1 1
con : X u x ,Y uy , Z uz
Iz' Iz' Iz'
la (1) è l’equazione di un ellissoide, detto “ellissoide di inerzia” del corpo
rispetto al generico punto O del corpo: essa individua la superficie i cui
1
punti P ( X ,Y , Z ) (u x , u y , u z ) coseni direttori
Iz' dell’asse z’
1
sono a distanza OP dal punto O
Iz'
Ellissoide di inerzia
Il momento d’inerzia rispetto ad un qualsiasi asse z’ passante per un punto
O del corpo è individuato dall’intersezione P dell’asse z’ con l’ellissoide
d’inerzia del corpo mediante la relazione:
1 Z
Iz' 2 Ellissoide z’
OP d’inerzia P
O Y
(“Teorema di Poinsot”) X
1
OP
Iz'
Assi principali di inerzia
Per una rotazione intorno ad un qualsiasi asse z , vale la relazione:
MO z I z
In generale M // w
ossia non vale la relazione vettoriale: MO I z
Gli assi di rotazione per i quali il momento angolare è parallelo all’asse di
rotazione si dicono “assi principali di inerzia”
M dM
Esempio: M z z w
w
dL
r v
Possiamo pertanto definire gli assi principali d’inerzia, relativi alla matrice
IO, come quegli assi passanti per O che hanno la direzione di un autovettore
di IO.
Invarianti della matrice d’inerzia:
L’equazione cubica det [(Iij) -i I] = 0 ha come soluzioni reali I momenti di
inerzia rispetto agli assi principali di inerzia I1, I2, I3. Gli assi principali di inerzia
sono identificati dai versori ei (i=1,2,3) che risolvono la relazione:
I e i Ii e i
Assi principali di inerzia
Per i momenti d’inerzia rispetto agli assi principali d’inerzia di ha:
I1 I 2 I3
Gli autovettori e1, e2, e3 corrispondenti costituiscono una base
ortonormale dello spazio, rispetto alla quale la matrice d’inerzia
assume la forma:
I1 0 0
I 0 I2 0
0 0 I3
Ellissoide d’inerzia e assi principali
Dato un generico punto O del corpo, la forma ed orientazione nello spazio
dell’ellissoide d’inerzia rispetto ad O e’ caratteristica del corpo e non
dipende dagli assi coordinati; solo il valore degli elementi della matrice
d’inerzia dipende da questa scelta
Z z’ Z’
Ellissoide z’
P P
d’inerzia
O Y
1X’ O
X OP
Iz'
Y’
equazione dell’ellissoide:
I xx X 2 I yyY 2 I zzZ 2 I x ' x ' X '2 I y 'y 'Y '2 I z 'z 'Z '2
2I xy XY 2I xz XZ 2I yzYZ 1 2I x 'y ' X 'Y '2I x 'z ' X ' Z '2I y 'z 'Y ' Z ' 1
I x x I x 'x '
, I yy I y 'y ' , … ecc .
Ellissoide d’inerzia e assi principali
Rispetto al sistema di assi principali d’inerzia la matrice d’inerzia assume la
forma:
I xx 0 0
equazione dell’ellissoide:
I 0 I yy 0
0 0 I xx X 2 I yyY 2 I zzZ 2 1
I zz
Gli assi principali d’inerzia sono le direzioni dei semiassi dell’ellissoide ed i
relativi momenti d’inerzia le dimenzioni dei semiassi stessi
X,Y,Z “assi principali d’inerzia”: per rotazioni intorno
ad essi: Z
M I jj (j=x,y,z)
Y
X
Trasformazione della matrice d’inerzia
Se R è la matrice di rotazione che porta dal sistema di riferimento ref al
sistema di riferimento ref’ e I è la matrice d’inerzia espressa nel
riferimento ref. La matrice d’inerzia I’ espressa rispetto al riferimento ref’
è data dalla relazione:
T
Essendo:
I ' RIR
M ' I ' ' M ' RM ' R
Da cui:
T
M R I ' R
In generale se u=[u1, u2, u3]’ è il versore [3x1] della generica retta r e I è la
matrice d’inerzia [3x3].
T
Iu u Iu
Ellissoide d’inerzia: significato fisico
Dato un generico punto O del corpo, la forma ed orientazione nello spazio dell’ellissoide
d’inerzia rispetto ad O è caratteristica del corpo e NON dipende dagli assi coordinati;
solo il valore degli elementi della matrice d’inerzia Iij dipende da questa scelta (e quindi,
ovviamente, l’equazione che descrive l’ellissoide)
Esempi di ellissoide
d’inerzia:
1. ellissoide d’inerzia di una sfera di raggio R: 1 1
2 I 2
Iz MR 2 MR 2
5 5
R
y
2
M
x Ix 1/ Mr 2 / 2
12
Massa
Due proprietà essenziali del corpo rigido - 2
Momento di Inerzia
R Fi maCOM
i
M o M j x i Fi I o
j i
M = [N m]
= [rad/s2]
I = [Kg m2]
Momento di
Inerzia
I O x 2 dm
S
Momento d’inerzia rispetto alla retta r passante per O (semplifichiamo passando al discreto):
IO mi xi
i
2 2 2
m1 x1 m2 x2 ... m N x N
2
Le masse vicine al centro di rotazione hanno scarsa influenza su I rispetto alle masse
più lontane.
Raggio di girazione
I 0 M 0 2
r0 – raggio di girazione
r
O
Ovvero:
poiche’ : I O x 2 dm
S
Il raggio di girazione e’ definito da:
dm
2
x
0 2 S
r M
0
Esercizio
F1x M1
y F1y F2 x F1x m1 p C1x
F2 y F1y m1 p C1y m1 g
M 2 M1 F1x d cos F1y d sin F2 x (l d ) cos F2 y (l d ) sin I1G 1
x
Esempio 2D salita scale
Segmento COSCIA Equilibrio delle forze
F3y
F2 x F3x m2 p C2x
F3x F2 y F3 y m2 g m2 p C2y
M3
Equilibrio dei momenti polo di riduzione centro di massa
y
F2x
M2 F3x F2 x m2 p C2x
F2y
F3 y F2 y m2 p C2y m2 g
x
MPT* XYPH† OMPH† 205.3 215.5 14.65 16.33 45.12 45.02 43.3 48.2 35.4 38.3 41.5 46.8
LPT OMPH† MIDH‡ 181.5 145.7 12.47 11.17 49.20 61.15 43.3 61.5 40.2 55.1 44.4 58.7
Coscia HJC‡ KJC‡ 368.5 422.2 14.78 14.16 36.12 40.95 36.9 32.9 36.4 32.9 16.2 14.9
Piede* HEEL† TTIP† 228.3 258.1 1.29 1.37 40.14 44.15 29.9 25.7 27.9 24.5 13.9 12.4
Testa* VERT† CERV† 243.7 242.9 6.68 6.94 48.41 50.02 27.1 30.3 29.5 31.5 26.1 26.1
UPT* CERV† XYPH† 228.0 242.1 15.45 15.96 50.50 50.66 46.6 50.5 31.4 32.0 44.9 46.5
Gamba KJC‡ AJC‡ 438.6 440.3 4.81 4.33 43.52 43.95 26.7 25.1 26.3 24.6 9.2 10.2
Braccio SJC EJC 275.1 281.7 2.55 2.71 57.64 57.72 27.8 28.5 26.0 26.9 14.8 15.8
Avambr EJC WJC 264.3 268.9 1.38 1.62 45.59 45.74 26.1 27.6 25.7 26.5 9.4 12.1
Esempio 2D salita scale (MATLAB)
F2x=F1x(v)-m*d2xcom;
F2y=F1y(v)-m*g-m*d2ycom;
M1=F1x(v).*(ya(v)-ycop(v))+F1y(v).*(xcop(v)-xa(v));
%utilizzando come punto rispetto al quale si applica l'equilibrio dei
%momenti il centro di massa del segmento
M2=I*d2teta+M1-F2y*(l-d).*sin(teta(v))-F1y(v)*d.*sin(teta(v))+…
F2x*(l-d).*cos(teta(v))+F1x(v)*d.*cos(teta(v));
figure(1)
hold on MOMENTO AL GINOCCHIO
plot(-M2*BWxH,'b')
10
xlabel('frames')
set(gca,'XLim',[0 170]) 8
box on
6
-2
0 20 40 60 80 100 120 140 160
frames
Interpretazione dei risultati
Coppie intersegmentali l’attività globale dei muscoli e tessuti molli
Laboratori clinici
Momenti esterni (segno opposto rispetto alle CONTRAZIONE
coppie intersegmentali) rappresentano il FORZA BRACCIO
MUSCOLARE
Cammino
Coppia e forza intersegmentale: accuratezza
R R
CR CR
Coppia e forza intersegmentale: accuratezza
50 850 100
50
800
0
0 100
0 750 -50
0 100 0 100 -100
700
-150
-50 650 -200
% of task duration % of task duration % of task duration
Proprietà inerziali
dei segmenti
Sensibilità delle grandezze ottenute alle varie sorgenti di errori
Cinematica
(spostamenti, velocità,
accelerazioni)
Proprietà inerziali
dei segmenti
Reazioni piede-suolo
Piattaforma di forza misurano forze di reazione piede suolo e centro di
pressione: posizione sdr di pedana nel sdr di laboratorio determinata
in maniera accurata
Sensibilità delle grandezze ottenute alle varie sorgenti di errori
Cinematica
MODELS
MODEL-5
Number of segments 5
Number of joints 6
Last segment HeadTrunkArms+pelvis
MODEL-6
Number of segments 6
Number of joints 7
Last segment HeadTrunkArms
MODEL-7
Number of segments 7
Number of joints 8
Last segment Head
MODEL-8
Number of segments 8
Number of joints 9
Last segment Head
Four models
Inertial parameters: Zatsiorsky (1983), De Leva (1996)
Sensibilità delle grandezze ottenute alle varie sorgenti di errori
10
Residual torque to the last segment
Medio-Lateral component
Chair rising/sitting
5
Model-5 (HAT+pelvis)
Model-6 (HAT)
0
Model-7 (head)
%BWxH
Model-8 (head)
-5
0 50 100
%stride
1 2
Antero-posterior component
0.5 1
Vertical component
0 0
-0.5 -1
%BWxH
-1 -2
%BWxH
-1.5 -3
0 50 100 0 50 100
%stride %stride
Sensibilità delle grandezze ottenute alle varie sorgenti di errori
4
Residual torque to the last segment
Medio-Lateral component
Squatting 2
Model-5 (HAT+pelvis)
0
Model-6 (HAT)
Model-7 (head)
%BWxH
-2
Model-8 (head)
-4
0 50 100
%stride
0.5 2
Antero-posterior component
0
Vertical component
0
-2
-0.5
%BWxH
-4
%BWxH
-1 -6
0 50 100 0 50 100
%stride %stride
Modello dinamico f i
Seg 4 i
Hip Joint
Seg 3
CM3,m3, l3 i 1
Applicando la dinamica
f i 1
dall’equazione differenziale: z
x
Lab M g Fg
A B
1
1 1P1O1 1 Fg 1Mg m1 1CM1 1O1 1 R0 0 G1I111 111I111
Il momento al ginocchio:
l1 m1 X 1 Fx 0
..
COM m Z
..
1 1
m1Z1 Fz 0 ( m0 m1 )g
m 1X1 I m0 gd 0 m1 gd1 sin Fz 0 X COP Fx 0l0
m 1g
d1
q
F x1
M1 Segmento piedi (fermi eq. statico)
F Z1
F Z1
M1 F0
Fx1 Fx0
Fz0
F x1
l0
Fz1 Fz0 m0 g
d0
X COP
Fx0 M 1 -m0 gd 0 X COP Fz0 Fx0 l0
m 0g
Ambito di validità del modello (posturografia)
(1)
Fx 0 2
X 1 dt 2
m1 1
Fx0 [N]
0
PROBLEMI:
-1
- Misura accurata di Fx0
-2
- Derive lente su Fx0 che possono dare
luogo ad instabilità numerica nella -3
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
procedura di integrazione time [s]
• La seconda delle equazioni in (1), che descrive l’equilibrio dinamico per le
traslazioni verticali del corpo, nell’ambito di validità del modello, ovvero nella
descrizione di una postura ortostatica, è assai poco informativa perchè
tipicamente vale:
1000
Fz 0 ( m0 m1 )g M g 900
800
700
costante 400
300
200
100
In particolare si è considerato
che: 1000
Fz0 [N]
900 Fx0 [N]
800
m0 <<
m1 700
600
Fx 0 <<
Fz 0 500
l0 X COP 400
300
200
100
0
0 10 20 30 40 50 60
time [s]
Nell’ipotesi di piccoli angoli l’equazione può essere linearizzata nell’intorno di
q=0:
X COM d1
e quindi l’equazione differenziale diventa:
(2)
con k costante dipendente esclusivamente da proprietà antropometriche del
corpo.
Stima del COM nel dominio dei tempi
t Fx 0 ( t )
1 X COM ( t ) d d
0 0 m1
1 I
2 X COM ( t ) Fz 0 ( t )X COP ( t ) Fx 0 ( t )
m1 g m1d1
I
X COP ( t ) 2 Fx 0 ( t )
m1 gd1
Stima del COM nel dominio delle frequenze
k ˆ
Xˆ COM (s ) X COP (s )
k s 2
Mgd1
1,2 k
I
** si trovano i poli nel dominio di Laplace, poi si passa al dominio di Fourier per l’analisi in frequenza
Bode Diagram
0
-5
Magnitude (dB)
-10
-15
-20
-25
-30
Frequency (rad/sec) √k
COP CONTROLLORE
-
+ COM
SISTEMA
CONTROLLATO
COM-COP
Il modello bisegmentale
Fx0 Fx1
Fz0 Fz1 m0 g
M 1 -m0 gd 0 X COP Fz0 Fx0 l0
F Z1
M1 Fz0 F0
F x1
l0
d0
Fx0
m0g X COP
Equazioni relative agli arti inferiori
FZ2
Fx2
M2
l1
..
m 1Z 1
COM
..
m 1X1
d1 m 1g
q1
F x1
M1
F Z1
Equazioni relative al segmento H.A.T.
La soluzione dei problemi della dinamica
Problema dinamico diretto per il modello monosegmentale
La stima del COM, a partire dalle equazioni precedenti, può essere ottenuta
seguendo due diverse strade:
1. Lavorando nel dominio dei tempi
2. Lavorando nel dominio delle frequenze
Il Problema Dinamico Diretto
Il Problema Dinamico Inverso
Esercizio: knee extension
Alcune delle forze che agiscono sul ginocchio sono mostrate in figura, con i
parametri geometrici del modello considerato. Il modello è basato
sull’assunzione che il quadricipite sia il principale gruppo muscolare
responsabile dell’estensione del ginocchio. Il punto O rappresenta il centro di
istantanea rotazione del ginocchio. Il tendine rotuleo è attaccato alla tibia in A.
La forza trasferita dal tendine rotuleo Fm forma un angolo con l’asse lungo
della tibia. Il braccio di leva di Fm rispetto ad O è la distanza a, che cambia con
la flessione della gamba. Il peso totale della gamba è W ed il suo centro di
gravità è posizionato in B, a distanza b da O lungo l’asse lungo della tibia. Si
intenda il moto in senso antiorario (estensione).
Esercizio: knee extension
Assumendo: Si determini:
= 60°
w = 5 rad/s 1) Il momento torcente netto
a = 200 rad/s2 al ginocchio
W = 50 N 2) La tensione nel tendine
a = 4 cm rotuleo
b = 22 cm 3) La forza di reazione al
b = 24° ginocchio
I0 = 0.25 kg m2
Esercizio: knee extension
Unità di misura 1J N m
1J = solleviamo un litro di latte per circa 10cm, 0,5J battito del cuore, 10 -7J=salto di
una pulce, 10-3J= girare la pagina di un libro
Esempio 13
Un lanciatore del disco esercita una forza media di 1000N sul disco mentre il
disco si muove lungo uno spostamento di 0.6m nella direzione della forza. Quanto lavoro
svolge il lanciatore?
W=Fd
W=(1000N)(0.6m)
W=600Nm=600J
Dinamica 18
W F cos d Fd cos
Nella direzione in cui non faccio spostamento d=0, quindi W=0. Nel caso in cui la forza è
nella stessa direzione del moto, l’angolo è zero, quindi W=Fdcos0°=Fd. Nel caso in cui forza e
spostamento siano perpendicolari fra loro, cos90°=0, quindi W=0.
Il lavoro fatto da una forza è:
• Il prodotto della componente della forza nella direzione dello
spostamento per il modulo dello spostamento
• Il prodotto della componente dello spostamento nella direzione della
forza per il modulo della forza
Esempio 14
Una persona tira una valigia con una cinghia che forma un angolo con la direzione del moto. La
componente della forza nella direzione del moto è Fcos e il lavoro fatto dalla persona è
W=(Fcos)d. Lo spostamento della valigia è equivalente a uno spostamento di modulo dcos nella
direzione della forza F più uno spostamento di modulo dsin perpendicolare alla forza. Soltanto lo
spostamento parallelo alla forza fornisce un lavoro diverso da zero, di conseguenza il lavoro totale
fatto è f(dcos), come trovato per altra via.
Dinamica
Esempio 15
Un sollevatore di pesi alla panca solleva un bilanciere di 1000N come mostrato in figura
Fase A Fase B
Quanto lavoro viene fatto dal sollevatore dall’inizio alla fine? W=Fd=(1000N)d=(1000N)(0m)=0
Possibile? Fisiologicamente il sollevatore ha fatto lavoro, ma meccanicamente non ha fatto lavoro
in quanto la posizione iniziale e finale dell’oggetto coincidono!
Quanto lavoro viene fatto dal sollevatore durante il sollevamento (Fase B)?
dB=posizione finale-posizione iniziale=75cm-5cm=70cm=0.7m
WB=Fd=(1000N)(0.7m)=700Nm=700J
Quanto lavoro viene fatto dal sollevatore durante l’abbassamento (Fase A)?
dA=posizione finale-posizione iniziale=5cm-75cm=-70cm=-0.7m
WA=Fd=(1000N)(-0.7m)=-700Nm=-700J
Quanto è il lavoro fatto dal sollevatore complessivamente durante le due fasi (Fase A+B)?
W=WA+ WB=-700J+700J
IL LAVORO PUÒ ESSERE NEGATIVO E POSITIVO
Dinamica 19
Lavoro positivo
Fatto da una forza che agisce su di un oggetto se l’oggetto si sposta nella
stessa direzione della forza
Lavoro negativo
Fatto da una forza che agisce su di un oggetto se l’oggetto si sposta nella
direzione opposta alla forza che agisce su di lui
Lavoro totale
Se più forze compiono lavoro, il lavoro totale è la somma dei lavori compiuti
da ogni singola forza separatamente
Wtotale W1 W2 W3
Wtotale Ftotale cos d Ftotaled cos
Esempio 17
Un’automobile di massa M scende in folle lungo una strada inclinata di un angolo rispetto
l’orizzontale. Sull’auto agiscono tre forze, la forza N normale esercitata dalla strada, la forza F aria
dovuta alla resistenza dell’aria e la forza di gravità mg. Trova il lavoro totale fatto sull’automobile
se questa percorre un tratto di strada di lunghezza d.
Per ogni forza calcoliamo il lavoro utilizzando Fdcos dove è di volta in volta l’angolo tra la
singola forza e lo spostamento d. Il lavoro totale è la somma dei lavori fatti da ciascuna delle
forze. N WN Nd cos Nd cos 90 0
Iniziamo con la forza normale N
Energia
In meccanica viene definita come la capacità di fare lavoro.
Ha due forme:
Energia Cinetica dovuta al moto
Energia Potenziale dovuta alla posizione
Energia Cinetica
Capacità di un oggetto in movimento di fare lavoro grazie al suo moto
L’energia cinetica è un mezzo della massa per il modulo della velocità al
quadrato, l’energia cinetica è sempre positiva o nulla
K 12 mv 2
L’energia cinetica è uno scalare, non è mai negativa a differenza del lavoro
Unità di misura kg m2 s2 kg m s2 m N m J
Durante la corsa a 2,5m/s considerando un peso di 62Kg, K=1/2*62*2,5=190J;
camminando 50J
Dinamica 22
Energia Potenziale
Capacità di un oggetto di fare lavoro grazie alla sua posizione.
Esistono due tipi di energia potenziale:
energia potenziale gravitazionale e energia di deformazione
Esempio 18
Quanta energia potenziale ha uno sciatore di 70Kg che sta saltando da 90m? In questo caso
consideriamo come livello di zero la base della collina, l’altezza del salto.
U=(70kg*9,81m/s2)*(90m)(700N)*(90m)=63.000J
Dinamica 23
Energia di deformazione
Dovuta alla deformazione di un oggetto. Collegata con la rigidità di un
oggetto, le sue proprietà materiali e la sua deformazione.
L’energia di deformazione è un mezzo della costante di rigidità o elastica del
materiale per il cambiamento in lunghezza o la deformazione dell’oggetto
rispetto alla sua posizione di riposo (unità di misura J)
Ud 12 kx 2
Esempio 19
Quanta energia di deformazione è immagazzinata in un tendine che è allungato 5mm (0,005m) se
la rigidità del tendine è 10.000N/m?
Ud=1/2*k*x2= 1/2*(10.000N/m)*(0,005m)2=0,125J
Nel movimento umano e negli sport, l’energia posseduta dagli atleti e dagli
oggetti è dovuta
1) al loro moto (energia cinetica),
2) alla loro posizione (energia potenziale gravitazionale) e
3) alla loro deformazione (energia di deformazione)
LEGAME FRA LAVORO E ENERGIA
Dinamica
Riprendiamo Esempio 15 nella fase di sollevamento
Il lavoro del sollevatore avevamo visto= 700J. Quanta energia ha il bilanciere dopo che è stato
sollevato? Energia cinetica è nulla sia all’inizio che alla fine, consideriamo il peso fermo. Mentre
andiamo a vedere la variazione di energia potenziale
Riprendiamo Esempio 13
Il lavoro fatto dal lanciatore era di 600J. Ipotizziamo forza costante del lanciatore, che lo
spostamento sia orizzontale, tale che l’energia potenziale sia uguale all’inizio e alla fine e che la
velocità iniziale del disco sua nulla. Se il lavoro causa un cambiamento nell’energia meccanica
questa variazione è solo nell’energia cinetica. Stesso risultato
utilizzando le leggi di
W K Ug Ud K Newton Fx 1000 N
ax 500 m s2
m 2kg
600 J 12 mvf2,x
v f2,x v02,x 2ax x
2(600 J )
vf ,x 24.5 m s v f ,x 2(500 m s2 )(0.6m) 24.5 m s
2kg
Dinamica 24
Potenza
In alcuni sport, eccellere richiede non solo l’abilità di fare molto lavoro, ma anche
l’abilità di fare quel lavoro in poco tempo.
La potenza media è il rapporto fra il lavoro e
W
il tempo necessario a compierlo: P
t
Un’altra espressione della potenza
è data dal prodotto della forza per la velocità: P Fv
(0,15kg )(v f2 0)
Fd (100N )(1,5m)
2
v f2 2(100N)(1,5m) /(0,15Kg) 2000 Nm / kg
Esempio 21 v f 44,7 m s
Supponiamo di lasciare cadere una palla di 1kg da un altezza di 4,91m. Quando lasciamo cadere la
palla all’inizio avrà un energia potenziale pari a
Upi mgh
Quando lasciamo cadere la palla la sua velocità iniziale è zero, l’istante precedente al contatto con
il suolo avrà energia potenziale nulla ed energia cinetica pari a
K f 2 mvf
1 2
Sapendo che nessuna forza esterna ha agito sull’oggetto ad eccezione della forza gravitazionale
Ei Ef
Upi K f
mgh 12 mvf2
vf 2gh 2 9,81 m s2 4,91m 9,81 m s
Recommended Reading
• Enoka, R.M. (2002). Neuromechanics of Human Movement
(3rd edition). Champaign, IL.: Human Kinetics. Pages 57-59
& 64-66.
• Grimshaw, P., Lees, A., Fowler, N. & Burden, A. (2006).
Sport and Exercise Biomechanics. New York: Taylor &
Francis. Pages 69-80 & 97-101.
• Hamill, J. & Knutzen, K.M. (2003). Biomechanical Basis of
Human Movement (2nd edition). Philadelphia: Lippincott
Williams & Wilkins. Pages 341 & 351-356.
• McGinnis, P.M. (2005). Biomechanics of Sport and Exercise
(2nd edition). Champaign, IL.: Human Kinetics.
Pages 77-99.
Scopo
• Lo scopo di queste slides è di introdurre le leggi di
Newton del moto
• Queste slides includono un’introduzione a:
– Legge di Newton della gravitazione universale
m1 × m2
F=G 2
d
Implicazioni della legge di
gravitazione di Newton
• Massa
– Maggiore massa =
maggiore forza gravitazionale
• La maggior parte dei corpi
– Minore massa = hanno masse relativamentre
minore forza gravitazionale piccole
– La loro forza di attrazione può
• Distanza essere trascurata
– Maggiore distanza =
minore forza gravitazionale
– Minore distanza =
maggiore forza gravitazionale
Peso
• Il peso (W) è la forza di
attrazione tra la terra e qualsiasi
corpo in contatto con essa o rpoles
vicina alla sua superficie
• Prodotto della massa (m) del
corpo e l’accelerazione causata
requator
dalla forza di attrazione tra esso
e la terra
(g = 9.81 m·s-2)
i.e. W=m×g r = raggio terra
• La gravità dipende da: requatore > rpoli
– Massa dei corpi gequatore < gpoli
– Distanza tra i corpi
Wequatore < Wpoli
Prima legge del moto di Newton
• Legge d’inerzia
Ogni corpo rimane in uno stato di
quiete o di moto rettilineo uniforme
(Velocità costante) a meno che non
sia sottoposto a una forza esterna
che me modifichi lo stato
• Un corpo non può cambiare la sua
velocità (vettoriale) a meno che su di
esso non agiscano delle forze
• Difficile da provare sulla terra a
causa dell’attrito e della resistanza
dell’aria
Esempi della prima legge di Newton?
Resistenza dell’aria
Attrito e resistenza
dell’aria
Dinamica 2
• Legge dell’accelerazione
Una forza (F) applicata ad un corpo provoca
un’accelerazione (a) di quel corpo che ha modulo
proporzionale alla forza ed agisce nella direzione in
cui agisce la forza
• Stabilisce la relazione tra la forza ed il moto:
• Forza = massa × accelerazione
• F=m×a
Applicazioni della II legge di Newton
• Assumendo che la massa
rimanga costante,
maggiore è la forza
F = 500 N a=?
maggiore è l’accelerazione
• L’accelerazione è
inversamente
proporzionale alla massa
– Se la forza rimane la stessa F=m×a
e la massa è dimezzata, F 500
allora l’accelerazione a = =
raddoppia m 1.5
– Se la forza rimane la stessa
e la massa raddoppia, allora a = 333 m·s-2
l’accelerazione dimezza
Dinamica 4
dv F
a F ma
dt m
Possiamo vederla sotto due punti di vista:
1) se si rileva un cambiamento di velocità nel tempo si ha la prova di una
forza agente sul punto materiale;
2) se si applica una forza al punto materiale, si ha un proporzionale
cambiamento di velocità nel tempo.
Per ogni forza (azione) che agisce su un corpo, c’è una forza
(reazione) che agisce su un corpo diverso e che ha la stessa
intensità e verso opposto