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MODULO - DIGITALE
20/07/2011
1) OUT=AB
La tensione Vout raggiunge sempre il valore corretto tranne nel caso A=1 B=1
per il quale la tensione Vout a regime è pari a Vdd-Vtn.
2) In funzione della combinazione degli ingressi, il nodo Vout si può scaricare su
3 rami diversi, quindi i vari MOS devono essere dimensionati in modo tale che
ogni ramo presenti lo stesso fattore di forma equivalente.
In tutti i casi la transizione parte da Vdd-Vtn fino a 0V; quindi
Volmax=Vdd-Vtn-0.9(Vdd-Vtn)=0.21
La transizione in considerazione è una scarica a Vgs costante con il transistore
che lavora solo in regione lineare.
VDS < VGS − VTN
VOUT ≤ VDD − VTN ⇒ SEMPRE LIN
Sn1 = Sn2 = Sn
Sn3Sn4
Sn = ⇒ Sn3 = Sn4 = 2Sn
Sn3 + Sn4
3) È sufficiente collegare a Vdd, invece che a massa, il ramo costituito dalla serie
di Sn3 ed Sn4.
4) La transizione specificata causa la carica del nodo OUT da 0V a Vdd. Questa
transizione è suddivisibile in 3 fasi:
a) Vout<Vlt=Vdd/2
In questa fase si ha la carica della capacità sul nodo OUT tramite il parallelo
tra i MOS Mn1 ed Mn2 che lavorano sempre in zona di saturazione.
L’equazione differenziale che caratterizza questa fase è:
c) Vout>Vdd-Vtn
In questa ultima fase i transistori nMOS si sono interdetti e solo il transistore
pMOS contribuisce alla carica dell’uscita. Dalla disuguaglianza precedente si
capisce che il pMOS lavora ancora in zona lineare.
dVOUT β !p S p #
2 (−VDD −VTP ) (VOUT −VDD ) − (VOUT −VDD ) %&
2
COUT = $
dt 2
S p max =
[
300u 1 4.2(1.25 ) − (1.25 )
= 1.5
2
]
[
100u 2 4.2(1.25 ) − (1.25 )2 ]