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Ingegneria Aerospaziale
I Verifica di Fisica Sperimentale A+B 8 Maggio 2006
Giustificare le risposte e scrivere in modo chiaro e leggibile. Sostituire i valori numerici solo alla
fine, dopo aver ricavato le espressioni letterali. Indicare nome e cognome (in stampatello) e
matricola su ogni foglio.
1. Un corpo si muove su un piano inclinato di 15° rispetto all’orizzontale dopo essere stato
lanciato dalla base del piano inclinato con una velocità iniziale di modulo v0 = 2 m·s-1. Il
coefficiente di attrito fra piano e corpo vale μd = 0.25 in condizioni dinamiche e μs = 0.5
in condizioni statiche. Determinare:
a) l’intervallo di tempo necessario affinché il corpo si porti in stato di quiete;
b) il moto del corpo dopo tale istante.
vB
2. Un blocco di plastica di massa M di dimensioni trascurabili è m+M B
appeso ad un punto fisso O mediante una fune ideale di
lunghezza L. Un proiettile di massa m e velocità v0 orizzontale si
conficca nel blocco quando questo è fermo lungo la verticale.
Trattando le masse come puntiformi determinare:
a) l’espressione del valore minimo vB min del modulo della
velocità del sistema (blocco più proiettile) nel punto B più O
alto della traiettoria affinchè il filo rimanga sempre teso;
b) l’espressione di v0 (modulo) in funzione dei dati forniti dal L
problema e di vB ;
c) l’espressione del valore minimo v0 min del modulo di v0 m
affinchè il sistema compia un giro attorno al punto 0. M A
v0
P = mg; P
FN = mg cosα;
FA = µ d FN = µ d mg cosα.
L’accelerazione è costante, quindi il moto del corpo sul piano inclinato è uniformemente
accelerato. Per questo motivo, nel sistema di riferimento scelto la velocità del corpo varia nel
tempo secondo l’equazione
vx(t) = axt + v0.
b) Dopo essersi fermato, il corpo rimane in quiete se la forza d’attrito radente statico è sufficiente a
bilanciare la componente della forza peso parallela all’asse x. Il modulo della forza d’attrito
statico soddisfa la seguente disuguaglianza:
FA ≤ µ s FN = µ s mg cosα.
ovvero se
µ s ≥ tanα.
a) Applicando il secondo principio della dinamica, si ricava che, nel punto B, l’accelerazione
centripeta acp soddisfa la seguente relazione:
(m + M)acp = (m + M)g + T.
Nel moto circolare (anche non uniforme), l’accelerazione centripeta dipende dal raggio della
traiettoria (ovvero, in questo caso, dalla lunghezza del filo) e dal modulo della velocità
istantanea:
v B2
acp = .
L
v B2 T
=g+ .
L m+M
Affinché il filo rimanga teso deve essere T ≥ 0, perciò la velocità vB min è data da
vB min = gL .
b) Nota la velocità in B del sistema blocco + proiettile, si può ricavare la velocità vA del sistema
nel punto A utilizzando il principio di conservazione dell’energia meccanica. L’unica forza che
compie lavoro sul sistema blocco + proiettile è infatti la forza peso, che è conservativa.
B
E tot − E tot
A
= 0 ⇒ ∆Ek + ∆Ep =
1
(m + M )v B2 − 1 (m + M )v A2 + 2(m + M )gL = 0
2 2
⇒ vA = v B2 + 4 gl .
mv0 = (m + M )v A = (m + M ) v B2 + 4 gl ⇒ v0 =
(m + M ) v B2 + 4 gl .
m
c) Dai punti (a) e (b) si ricava che la minima velocità del proiettile necessaria affinché il sistema
compia un giro completo attorno al punto O deve essere:
v0 min =
(m + M ) 5 gl .
m
Esercizio 3
∆EC = L
N
dove Ec = Σ ( 1 mvi2 ) è l’energia cinetica totale e L è il lavoro delle forze esterne ed interne
i =1 2
che agiscono sul sistema. Quindi l’energia cinetica totale del sistema di corpi si conserva
quando:
L = Linterne + Lesterne = 0
cioè il lavoro totale delle forze agenti sul sistema, sia interne (Linterne) che esterne (Linterne),
deve essere nullo.
Festerne = dP/dt
N
richiede che affinché la quantità di moto totale del sistema P = Σ mvi sia costante (e quindi
i=1
sia nulla la sua derivata) la risultante di tutte le forze esterne Festerne agenti sul sistema sia
nulla. Le forze interne non influenzano P poichè la loro risultante è sempre nulla per il III
Principio delle Dinamica (ad ogni forza interna ne corrisponde sempre una uguale e
contraria).
MOesterne = dLO/dt
richiede che affinché il momento angolare totale del sistema rispetto ad un generico polo O
N
LO = Σ rì ,O × mv i sia costante (e quindi sia nulla la sua derivata) il momento risultante da
i =1
tutte le forze esterne agenti sul sistema MOesterne sia nullo. Le forze interne non influenzano
LO poichè il momento risultante da ciascuna coppia di forze esercitate reciprocamente tra
due corpi appartenenti al sistema è sempre nullo per il III Principio delle Dinamica (ad ogni
forza interna ne corrisponde sempre una uguale e contraria, agente lungo la congiungente i
due corpi). Ne consegue che MOinterne = 0 sempre.
Esercizio 4
O x
Le equazioni vettoriali del moto che esprimono il
II Principio della Dinamica per i due corpi, una
volta proiettate sulle due rette lungo cui si
muovono i due corpi, si riducono alle seguenti
due equazioni scalari: x’
T – mg = mam
T = MaM
a ≡ -am = aM
a = mg/(m + M)