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Politecnico di Milano

Fisica Sperimentale A+B (prof.


(prof A. Brambilla)
a.a. 2010-2011- Corso di laurea in Ingegneria Chimica
II appello - 08/09/2011

Giustificare le risposte e scrivere in modo chiaro e leggibile. Sostituire i valori numerici solo alla fine, dopo aver
ricavato le espressioni letterali. Scrivere in stampatello nome, cognome, matricola e firmare ogni foglio.

1. Due blocchi A e B sono collegati da una fune inestensibile e di massa trascurabile.


trascurabile Il blocco A poggia su
un piano inclinato di un angolo α = 30° rispetto all’orizzontale, scabro con coefficienti
coefficient di attrito statico
µS = 0.4 e dinamico µD = 0.3. Ill blocco B è invece sospeso verticalmente.
verticalmente
a) Nota la massa del blocco A, mA = 1 kg, si calcoli la massa mB minima che
il blocco B deve possedere per mettere in moto il sistema.
Si supponga ora che il blocco B abbia massa pari a quella appena trovata, e che
il sistema inizi a muoversi.
l’accelerazione del sistema, indicandone
b) Calcolare il modulo dell’accelerazione indicando il verso
rispetto alla direzione verticale.
c) Determinare la tensione della fune di collegamento.

2. Una pallina di massa m = 0.1 kg ruota uniformemente, con un periodo T = 0.5 s,


lungo una traiettoria circolare disposta su un piano orizzontale privo di attrito.
attrito La
r pallina è vincolata al centro della circonferenza tramite una molla ideale di costante
elastica k = 50 N/m e lunghezza a riposo r0 = 10 cm.
m. Determinare:
a) laa velocità angolare della pallina;
b) ill modulo della velocità della pallina;
c) ill raggio della sua traiettoria.

3. Si considerino le tre cariche puntiformi Q1, Q2 e Q3, poste nel piano (x,y), rispettivamente nei punti
P1=(0,+2 m), P2=(-2 m, 0) e P3=(+2 m,0), come mostrato in figura.
Le cariche valgono: Q1 = +1 pC; Q2 = -2 pC; Q3 = -2 pC.
Calcolare:
a) il valore del potenziale nel punto O=(0,0), origine del sistema di
riferimento (si ponga V = 0 a distanza infinita dalle cariche);
b) l’espressione vettoriale del campo elettrico totale E nel punto O;
c) l’energia totale elettrostatica associata al sistema
sist di cariche.
[ε0 = 8.85 10-12 C2 N-1 m-2]

4. In una centrale elettrica, due sbarre di rame rettilinee di sezione S = 50 cm2 corrono parallele a distanza
d = 30 cm per un tratto di lunghezza L = 5 m, e sono attraversate dalla la stessa corrente I, diretta però in versi
opposti (vedi figura). I sostegni meccanici delle due sbarre possono sopportare uno sforzo massimo di
5×105 N. Calcolare:
a) la corrente massima che può scorrere nelle sbarre prima che i sostegni
cedano;
A b) il campo magnetico nel punto A (posto a metà fra le sbarre) nel momento
L
della rottura, specificandone direzione e verso;
c) la potenza istantanea totale dissipata per effetto Joule nelle due sbarre al
momento della rottura.
d
[µ0=4π××10-7 Tm/A; resistività del rame ρ=1,6×10-8 Ωm]
Tracce di soluzione

1.
a) Il blocco può essere messo in moto dall’azione della tensione della fune.
Considerando la situazione di equilibrio (siamo in condizioni di attrito statico, fino al limite richiesto) per il blocco B, si
ha:    .
Per il blocco A, invece, la situazione di equilibrio al limite della situazione di attrito statico è:
    sin
  cos
.

Dal confronto di queste espressioni della tensione otteniamo, per la massa del blocco B:
   sin
cos
  0.85 kg.

b) Il sistema ora è in movimento. Supponendo che il blocco B scenda, la coppia di equazioni del moto per i due blocchi
si scrive:
       sin
    cos

 
      
Sostituendo la seconda nella prima, si ha:
     sin
    cos

  0.48 ms ! ,
 
da cui si vede che l’accelerazione del blocco B è effettivamente verso il basso.

c) Dalle equazioni precedenti (attenzione ai segni!), si ha per esempio:        7.93 N.

2.
a) Il moto è circolare uniforme, quindi la velocità angolare si ottiene dal periodo tramite la semplice relazione:
2)
'  12.6 rad/s.


b) Per conoscere la velocità della pallina, risolviamo l’equazione del moto della pallina proiettata lungo la direzione
normale alla traiettoria:
01  2034
5!
  76  68 
6
9
Ora si può considerare la relazione tra i moduli delle velocità lineare e angolare nel moto circolare uniforme: '  , e
:
inserirla in modo opportuno nella precedente equazione, ottenendo:
5
5'  7  768
'
768 '
5  1.85 m/s.
7  ' !
9
c) Possiamo infine calcolare il raggio della traiettoria ancora dalla relazione '  , ottenendo:
:
5
6   14.7 cm.
'

3.
a) Il valore del potenziale nel punto O è dato dalla somma dei potenziali generati da ciascuna carica, relativamente
all’infinito, in tale punto.
In particolare, chiamando d la distanza di ciascuna carica da O (sono tutte alla stessa distanza):
Q1
V1 (O) = ;
4πε 0 d
Q2
V2 (O ) = ;
4πε 0 d
Q3
V3 (O) = ;
4πε 0 d
VTOT (O) = V1 +V2 +V3 = -13.5 mV
b) Anche per il calcolo del campo in O si può applicare il principio di sovrapposizione; in particolare, si vede
abbastanza facilmente che i campi prodotti dalle cariche 2 e 3 in O sono uguali in modulo e direzione, ma hanno verso
opposto, pertanto si elidono in tale punto. Rimane il campo generato dalla carica 1:
r Q1
E (O ) = − ˆj
4πε 0 d 2
r V
E (O ) = 2.25 ⋅ 10-3
m
Che è quindi diretto in verso opposto all’asse y.

c) Per il calcolo dell’energia totale del sistema, si può procedere in due modi:
- calcolare la variazione di energia come opposto del lavoro necessario per portare ciascuna carica dall’infinito alla
posizione finale, nel campo prodotto dalle altre cariche;
- calcolare l’energia necessaria a portare una carica di valore Q nel potenziale generato dalle altre cariche.

Applichiamo per esempio questo secondo metodo, il che formalmente coincide con lo sviluppare la nota formula
1
U= ∑ qiV j .
2 i≠ j
Questa sommatoria consisterebbe di sei termini; poiché siamo in presenza di sole tre cariche, è facile riconoscere i
termini che si ripetono e scrivere direttamente la sommatoria risolutiva, tenendo conto di dover considerare qui, per
ogni coppia, il potenziale generato da ciascuna carica nella posizione occupata dall’altra carica (e non in O, come nel
primo punto!):
Q1Q2 Q1Q3 Q2 Q3
UTOT = + + = −3.72 ⋅ 10−15 J
4πε 0 2d 4πε 0 2d 4πε 0 2d

4.
a) L’uso del teorema di Ampère e le dimensioni geometriche in gioco (d<<L), suggeriscono che il campo prodotto dalle
due sbarre conduttrici è del tutto analogo a quello generato da due fili indefiniti percorsi da corrente. Applichiamo
quindi l’espressione della forza agente tra due fili (di raggio, come si vede dalle dimensioni della sezione, R<<d)
percorsi da correnti di segno opposto, ricordando che essa è repulsiva:

µ0 I 2 L
F=
2π d

Tale forza agisce ugualmente su entrambi i sostegni. Il limite si ha ovviamente quando essa è pari alla forza di rottura
dei sostegni, cioè F = 5 × 105 N . Ne risulta:
2π dF
I max = = 3.87 × 105 A
µ0 L

2.2 Il campo magnetico è dato dalla sovrapposizione dei campi generati dalle due sbarre, che sono pari ai campi
generati da due fili rettilinei indefiniti per i motivi detti sopra. Nel punto A, entrambi sono perpendicolari al foglio e con
direzione uscente dal foglio stesso. Poiché il punto considerato è equidistante da entrambe le sbarre, l’intensità del
campo in A è il doppio di quella dovuta a una sola sbarra. Il teorema di Biot e Savart può essere quindi applicato e si
ottiene:
µ 0 I max
B ( A) = 2 = 1.03 T
πd

2.3 Infine, la potenza dissipata per effetto Joule al momento della rottura è complessivamente 2 volte quella dissipata da
una sola sbarra:
ρL
P = 2 RI max 2 = 2 I max 2 = 4.8 × 106 W
S

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