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R
M 1M 2
F =G 2
R
✓ Notiamo che la forza con cui il corpo M1 è attratto verso M2 è
uguale in modulo e direzione ma opposta in verso alla forza con cui il
corpo M2 è attratto da M1; ovvero ciascuno dei due attrae l’altro con
forza uguale in modulo e direzione, ma contraria in verso
✓ Dunque la forza gravitazionale soddisfa 3° principio della dinamica
(principio di azione e reazione)
Dipendenza della forza dal quadrato della
distanza tra i corpi
Consideriamo F come una
funzione della distanza tra i
R=1 m, F=10 N
corpi, ovvero F(R); la
10
formula di Newton ci dice
F (Newton)
che la forza gravitazionale è
inversamente proporzionale
al quadrato della distanza
5
Nel grafico scriviamo i valori di
R sull’asse x e di F sull’asse y; 2.5
supponiamo che per R = 1 m
1.1
la forza sia F = 10 N;
troviamo i valori di F per R =
0 1 2 3 4
2 m, R =3 m, R=4 m
R (metri)
F MM M
F = M 2 a2 a2 = = G 1 22 = G 21
M2 M 2R R
✓ In un punto P distante R
dal centro di massa M, il P
campo gravitazionale
generato dalla massa M
R
vale:
M
a=G 2
R
M
✓ il campo è tanto più intenso quanto più R è piccolo, ovvero quanto più
siamo vicini alla massa M che genera il campo
✓ il campo è tanto più forte quanto più grande è M
Il campo gravitazionale
Supponiamo che una massa più piccola m arrivi con velocità v nel
campo gravitazionale generato da M; in qualsiasi punto distante R dal
centro di massa di M il campo di gravità vale:
M
a=G 2
R
La forza subita da m è data dalla Legge della Dinamica:
mM
F = ma = G 2
R
m v
M
Moto circolare uniforme
✓ Il moto dei corpi celesti che orbitano attorno a corpi molto più grandi
(come nel caso Terra-Luna o Sole-Terra) può essere approssimativamente
raffigurato come un moto circolare uniforme: la Luna percorre un cerchio
attorno alla Terra ferma nel centro (in realtà nella maggior parte dei casi le
traiettorie sono ellittiche, ma per semplicità trascuriamo questo aspetto)
✓ Il moto circolare uniforme è un moto ACCELERATO, in cui velocità e
accelerazione sono entrambe COSTANTI in modulo, mentre la loro
direzione cambia nel tempo
✓ Ad ogni istante la velocità è sempre diretta
tangenzialmente alla traiettoria circolare;
v
l’accelerazione è sempre diretta verso il centro del aC
cerchio, e per questo è detta centripeta (ac)
✓ Nel moto circolare uniforme, abbiamo una relazione T
che lega accelerazione centripeta, velocità, e
raggio dell’orbita: R
v2
ac =
R
✓ Affinché un corpo resti in orbita attorno ad un centro di gravità, la
velocità, l’accelerazione e la distanza dal centro di gravità devono soddisfare
questa relazione
Esercizio: moto orbitale della Luna
✓ Calcoliamo l’accelerazione centripeta a cui è sottoposta la Luna,
ovvero il campo di gravità generato dalla Terra a distanza Terra-Luna
✓ massa della Terra: MT=6×1024 Kg; distanza Terra-Luna: RTL=3.8×105 Km
MT −11 m2 6 1024 Kg 6.7 6 1013 m −3 m
aC = G 2 = 6.7 10 N = 16 2 = 2.8 10 2
RST Kg ( 3.8 10 Km )
2 5 2
3.8 2
10 s s
2
v2 −3m 6 m
aC = v = aC RTL = 2.8 10 2 3.8 10 m = 10 2
2 8
RTL s s
2 v
m 3 m Km Km
v = 10 2 = 10
6
=1 = 3600 aC
s s s h
C
v=
T
✓ Dalla formula inversa ricaviamo il periodo T:
C 2.4 106 Km
T= = = 2.4 106 s
v Km
1
s
✓ In un giorno ci sono 86400 s; la Luna compie un giro completo attorno
alla Terra in 2.4 milioni di secondi, corrispondenti a 27 giorni, 7 ore e 43
minuti
The dark side of the moon
✓ La Luna è un caso di rotazione sincrona: il suo periodo di
rivoluzione attorno alla Terra è uguale a quello di rotazione attorno
al proprio asse. Conseguenza di ciò è che la Luna mostra alla Terra
sempre la stessa faccia !!
✓ La rotazione sincrona si verifica quando la distanza del corpo dal
centro di gravità è piccola, ed è causata da complessi effetti
gravitazionali. Quasi tutti i satelliti ruotano attorno ai rispettivi
pianeti con rotazione sincrona
2 luglio 3 gennaio
152 106 Km 147 106 Km
✓ A rigore, non è esatto dire che i pianeti girano intorno al Sole; in realtà, il
Sole e tutti i pianeti con i loro satelliti girano intorno al comune
baricentro del Sistema Solare
✓ il baricentro del Sistema Solare è vicino al Sole, avendo esso massa
immensamente maggiore di tutti i pianeti del Sistema Solare, ma non
coincide col centro del Sole:
https://www.youtube.com/watch?v=1iSR3Yw6FXo&t=65s
✓ La massa del sole è 300,000 volte maggiore di quella della Terra, per cui
l’attrazione esercitata dalla Terra sul Sole è insignificante rispetto a quella
del Sole sulla Terra; di contro la massa del Sole è ‘appena’ 1000 volte
maggiore di quella di Giove: dunque la gravità di Giove è in grado di
produrre qualche effetto significativo sul Sole
Campo di gravità generato dalla Terra
sul suolo terrestre
✓ Descriviamo la Terra come una sfera di raggio RT = 6370 Km;
chiaramente è un valore medio, poiché la Terra è più schiacciata ai poli;
consideriamo inoltre come suolo terrestre il livello del mare
✓ Consideriamo un punto P posto ad un’altezza h dal suolo; il campo di
gravità nel punto P è:
MT
a=G 2
R
P R è la distanza tra P ed il centro della Terra:
RT = 6370 Km h
R = RT + h
Però in pratica h è così piccola rispetto ad
RT che possiamo certamente trascurarla;
dunque invece di usare la formula esatta:
M T = 61024 Kg MT
a=G
( RT + h )
2
Poniamo: h=0 R RT
Campo di gravità generato dalla Terra
sul suolo terrestre
✓ Con quest’approssimazione, calcoliamo l’accelerazione di gravità al
suolo (che indichiamo con g per distinguerla dalla generica accelerazione
indicata con a):
MT −11 N m
2
6 1024 Kg m
g = G 2 = 6.7 10 = 9.8 2
RT Kg ( 6.4 10 m )
2 6 2
s
( 6370 Km )
2 2
a MT 1 RT
=G = = = 0.997
( RT + h ) G M T2 ( RT + h ) ( 6370Km + 8.848Km )
2 2 2
g
RT
a = 0.997 g
Sulla cima dell’Everest, l’accelerazione di gravità è diminuita rispetto
all’accelerazione di gravità terrestre al suolo g dello 0.3% = 3‰
Esercizio: Gravità sull’Everest
Consideriamo un uomo di massa M=100 Kg. Se si
pesa a livello del mare ottiene (la bilancia riscala il
valore della forza per g):
F
= M = 100 Kg
g
L’uomo va poi sulla cima dell’Everest con la bilancia,
si pesa di nuovo e ottiene:
F = M a = M g 0.997
Ovviamente la bilancia, tarata per funzionare a livello del mare,
segna:
F
= M 0.997 = 99.7 Kg
g
L’uomo appare dimagrito di 3 etti, ma ovviamente è un dimagrimento
finto: se calcoliamo F/a si trova sempre la stessa massa; ciò che è
diminuito in cima all’Everest è la gravità, ovvero la forza peso
Gravità della Luna
✓ Calcoliamo il campo di gravità generato dalla Luna
✓ massa della Luna: ML=7.3×1022 Kg RL
✓ Raggio della Luna: RL=1740 Km
ML −11 N m 2
7.3 10 22
Kg m
g L = G 2 = 6.7 10 = 1.6 2
RL Kg (1.74 106 m )
2 2
s
gL 1
g 6
✓ l’accelerazione di gravità sulla Luna è circa 6 volte minore di quella
terrestre, per cui di un uomo di massa M = 100 Kg sulla Luna
avverte una forza peso di (100/6) Kg = 16.6 Kg; ovviamente la
sua massa è sempre la stessa, ma è diminuita enormemente la
gravità rispetto al suolo terrestre.
Caduta dei gravi: Galileo contro Aristotele
MT
g =G 2
RT
✓ Galileo ribalta ancora una volta l’idea di Aristotele, per
il quale se due corpi di diverso peso vengono lasciati
cadere da uguale altezza, il corpo più pesante deve
cadere più velocemente al suolo; Galileo intuì che
Aristotele aveva torto un secolo prima che Newton
formulasse la Legge di gravitazione universale
✓ Infatti, poiché il campo di gravità NON dipende
dalla massa del corpo accelerato, se lasciamo
cadere due corpi diversi da una stessa altezza,
essi subiranno la stessa accelerazione di gravità
✓ di conseguenza, istante per istante i due corpi
avranno anche stessa velocità e spostamento, e
dunque giungeranno simultaneamente al suolo,
indipendentemente dalla loro massa !!
✓ Ciò è vero però in assenza di altri disturbi come vento
e resistenza dell’aria, per cui al tempo di Galileo era
difficile da dimostrare in pratica; oggi basta far cadere
i corpi all’interno di una pompa a vuoto per verificare
che Galileo aveva ragione
La Torre di Pisa, tra leggenda e realtà
Vincenzo Viviani, discepolo e segretario negli ultimi
anni di vita di Galileo, ne trascrisse i ricordi, le
elucubrazioni e gli sfoghi polemici, scrivendo infine la
prima biografia di Galileo. Il libro è un appassionato
rendiconto degli esperimenti del maestro, condito da
numerose leggende, tra cui quella della torre di Pisa. Galileo Galilei
Pisa 1564 – Arcetri 1642
Viviani racconta che Galileo salì sulla cima del campanile pendente dì Pisa e,
« con l'intervento delli altri lettori e filosofi e di tutta la scolaresca » e « con
replicate esperienze » mostrò che « le velocità de' mobili dell'istessa materia,
disegualmente gravi, movendosi per un istesso mezzo, non conservano
altrimenti la proporzione delle gravità loro, assegnatagli da Aristotele, anzi
che si muovon tutti con pari velocità »