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STATISTICA Scienza fondata sull’esame ( indagine ) di fenomeni collettivi, che non si conoscono
immediatamente a causa della loro vastità, instabilità e eterogeneità: essa si avvale del procedimento logico
della induzione che risale dal particolare al generale e dalla conoscenza dei fatti alle leggi che li governano.
MISURE DIRETTE : sono quelle nelle quali si conta quante volte l’unità di misura è contenuta nella quantità
da misurare
MISURE INDIRETTE : sono quelle che si ottengono correlando e legando in una relazione funzionale più
grandezze misurate direttamente.
1.- ERRORI GROSSOLANI dovuti a distrazioni o sbagli dell’operatore. Sempre eliminabili e facilmente
riscontrabili.
3.- ERRORI PERIODICI sono molto simili agli errori sistematici e si ripetono ciclicamente.
4.- ERRORI ACCIDENTALI sono dovuti a cause non conosciute , essendo del tutto casuali; gli e.a. non
sono eliminabili, ma si possono ridurre gli effetti ripetendo più volte le misurazioni. Si presentano con segno
alterno.
L’errore e = X - Xo risulta in sostanza dovuto agli errori accidentali e poco agli errori sistematici.
L’errore e può assumere segno alterno ( > 0 o < 0 ); se il numero di misure è molto elevato ( ) la
probabilità che il segno di e sia positivo o negativo è del 50% , ovvero siamo di fronte al caso analogo
dell’estrazione testa/croce di una moneta ( fenomeno di tipo casuale legge empirica del caso ).
I fenomeni nei quali le cause che li generano possono essere anche note , ma non note sono le leggi che li
governano, si dicono casuali.
I fenomeni casuali vengono studiati con i metodi propri della statistica e pertanto ricadendo gli errori
accidentali in questa tipologia di fenomeno si studieranno attraverso la VARIABILE STATISTICA AD UNA
DIMENSIONE.
X1 X2 X3 X4 .......... Xn
X
F1 F2 F3 F4 .......... Fn
Si ricorda che con F si indica la Frequenza assoluta N. di individui in ciascun intervallo di valore
argomentale.
MEDIANA valore argomentale dell’individuo che si trova in posizione centrale dopo avere ordinato i valori
argomentali in ordine crescente
Introducendo la variabile scarto vi = Xi – M , si definisce VARIANZA (2) il momento del 2° ordine della
variabile scarto così calcolato :
2 = ( Xi – M)2 Fi / N = [dimostrazione] = M2 – M2
La radice quadrata della varianza si chiama SCARTO QUADRATICO MEDIO ()
La varianza rappresenta un indice di dispersione , ovvero indica il modo in cui gli individui si distribuiscono
intorno al valore medio M.
La varianza è un indice di dispersione significativo in quanto si può dimostrare [ vedi dimostrazione] che , in
base alla disuguaglianza di Tchebycheff , la maggior parte dei valori argomentali è contenuta entro i limiti
M-3 e M+3 qualunque sia la forma della distribuzione.
con = 1, 2, 3, 4 ....
Nella teoria delle osservazioni vengono considerati soltanto gli errori accidentali, che per la loro caratteristica
di variabilità possono essere assimilati ad estrazioni a caso dalla popolazione degli errori possibili e quindi
possono essere trattati statisticamente allo scopo di determinare di una o più grandezze osservate i valori
più attendibili.Si tratta cioè di stabilire i criteri atti a determinare delle numerose e sovrabbondanti misure i
valori e gli errori più probabili delle grandezze considerate.
e) Dalla legge di Gauss si ricava anche la probabilità che ha uno scarto vi ( o xi) di essere inferiore o
superiore allo scarto quadratico medio ; precisamente :
E’ questo il motivo per cui nei lavori topografici si assume come ERRORE TEMIBILE o TOLLERANZA t il
triplo dell’errore quadratico medio t=3
Se le misure non soddisfano la distribuzione di GAUSS vuol dire che le stesse non sono affette da solo
errore accidentale ( presenza di errore grossolano + sistematico ).