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SI PROCEDERà A QUANTE VOLTE DI MANIFESTA CIASCUNA MODALITà DELLE VARIABILI CONSIDERATE:

FREQUENZA ASSOLUTA DI UNA MODALITA OSSIA NUMERO DI UNITA STATISTICHE IN CUI è STATA
OSSERVATA LA MODALITA

FREQUENZA PERCENTUALE(FREQUENZA ASSOLUTA:N)*100

PERCENTUALI CUMULATE SI CALCOLANO SOMMANDO LE FREQUENZE(O PERCENTUALI)

TRE TIPI DI FREQUENZE EQUIVALENTI

DALLE PERCENTUALI ALLE FREQUENZE ASSOLUTE: ( frequenze assolute)

(TOTALE:100)*PERCENTUALE

ALLORA PER SAPERE I DATI DELLA FREQUENZA E PERCENTUALI FAREMO: LA DIFFERENZA TRA LE
CUMULATE QUINDI LA DIFFERENZA TRA LA SECONDA E LA PRIMA , TRA LA TERZA E LA SECONDA ,TRA LA
TERZA E LA QUARTA SI OTTERRANNO LE PERCENTUALI.

PER CALCOLARE LA FREQUENZA SI PARTE DAL NUMERO TOTALE DI POPOLAZIONE ( N TOT :


100)*PERCENTUALI

Tendenza centrale di distribuzione

Una modalità o un valore che secondo un determinato criterio rappresenti l’insieme delle modalità
osservate in una distribuzione ne costituisce una sintesi di tendenza centrale
I valori caratteristici usati maggiormente utlizzati come sintesi di tendenza centrale sono :

• Moda (utilizzabile per qualsiasi tipo di variabile)è una modalità della distribuzione in corrispondenza
della quale si realizza la

frequenza assoluta più elevata (modalità più frequente) non si usa nel caso di variabili cardinali

• Mediana(per variabili qualitative ordinate e cardinali)è una modalità che occupa la “posizione
centrale”(si intende il 50 % delle modalità osservate) nella sequenza ordinata delle modalità osservate.
(variabili cardinali)per calcolarla bisogna

1. Ordinare le modalità

2. Calcolare posizione centrale (N+1:2)

3. Individuare nellaa sequenza ordinata la modalità corrispondente alla posizione centrale

Calcolo mediana è più facile se sulla distribuzione di frequenza ci sono le percentuali cumulate. La
mediana conciderà con la modalità di corrispondenza della quale la percentuale cumulata per la prima
volta sia maggiore o uguale al 50%. Variabili qualitative ordinate il calcolo delle mediana avviene con le
stesse modalità che sono presentate nelle variabile cardinale

• Media aritmetica(solo per variabili cardinali) è il valore che si osserverebbe nelle unità statistiche della
popolazione nella situazione di equidistribuzione della variabile si ottiene sommando le modalità
osservate diviso il numero delle unità statistiche osservate.calcolo della media con distribuzione di
frequenza: somma modalità osservate oppure ciascun punteggio moltiplicato per la rispettiva requenza
poi sommare e dividere per il totale frequenza (N x frequenza poi sommare e :per totale frequenze)
oppure riportare nella tabella punteggio per la frequenza assoluta totale punt di frequenza: totale
frequenza)
Nel caso di variabili quantitative con distribuzione simmetrica ed unimodale, i valori di moda,mediana, e
media aritmetica coincidono.

La moda e la mediana risentono di meno nella distribuzione di valori anomali. Si dicono robuste.

Scelta indice di tendenza:

la moda può essere calcolata sempre

la mediana solo se le modalità delle variabili sono ordinali

la media aritmetica solo nel caso di variabili quantitative.

Le tre medie forniscono inforniscono informazioni diverse e quindi quando sono calcolabili ,può essere
uile utilizzarle tutte per descrivere la distribuizione di frequenza.

A volte si pone il problema di suddividere la sequenza delle modalità di una variabile statistica in quattro
gruppi ciascuno contenga il 25 percento modalità osservate. Si tratta di individuare tre modalità o valori
chiamati QUARTILI(Q1,Q2,Q3) attraverso cui suddividere la sequenza delle modalità osservate in quattro
parti che contengano ciascuno il 25 % circa delle modalità osservate

-PRIMO QUARTILE (Q1) Modalità prima della quale CADE IL 25% DEI CASI e dopo la quale CADE IL 75%
DEI CASI. -SECONDO QUARTILE (Q2) che equivale alla MEDIANA Modalità prima della quale CADE IL 50%
DEI CASI e dopo la quale CADE IL 50% DEI CASI. -TERZO QUARTILE (Q3) Modalità prima della quale CADE
IL 75% DEI CASI e dopo la quale CADE IL 25% DEI CASI.

Il calcolo dei quartili può avvenire con modalità analoghe a quelle che si utilizzano per la
mediana,sfruttando la conoscenza delle percentuali cumulate.
4)QUARTA PROPRIETA’: PROPRIETA’ DELL’INTERNALITA’ E’ un CRITERIO DI COERENZA che TUTTE LE
MEDIE DEVONO AVERE per ESSERE ACCETTABILI;la media è SEMPRE COMPRESA TRA IL VALORE PIU’
GRANDE E IL VALORE PIU’ PICCOLO NON PUO’ ESSERE ESTERNA. -CALCOLARE LA MEDIA ARITMETICA IN
DISTRIBUZIONI IN CLASSI- Per calcolare la MEDIA ARITMETICA IN UNA DISTRIBUZIONE IN CLASSI applico
questa formula: __ x= valore centrale x frequenza / totale delle frequenze

indici di variabilità assoluta:

campo di variazione R= valore massimo-valore minimo Quando ci si confronta due gruppi di voti è in
entrambi i casi R è lo stesso numero si potrebbe calcolare la lunghezza dell’intervallo interquartile tra il
primo interquartile è il terzo interquartile (differenza interquartile Q=Q3-Q1) ha la stessa limitazione di R
dipende soltanto da due valori(Q1 Q3) e inoltre il Q si può annullare anche quando ce variabilità Altro
indice variabilità contronto ciascuna modalità con media aritmetica. Il confronto sarà basato sulla
differenza tra valore osservato della modalità e la media aritmetica(scarto della media) una distribuzione
è tanto più variabile quanto i suoi valori sono distanti dalla media ossia è tanto più elevati sono gli scarti.
Più vicino a zero è il valore dello scarto migliore sarà il grado di rappresentatività della media x rispetto
alla modalità osservata Per eliminare il segno negativo degli scarti o consideriamo il valore assoluto o
eleviamo al quadrato.

Deviazione standard(scarto quadratico medio) è l’indice di variabilità più utilizzato nelle applicazioni ,
poiché ci permette di capire quanto la media(punteggio medio classe,voto medio all’esame ,reddito
medio delle famiglie) sia rappresentativa dell’intera distribuzione Formula deviazione standard : scarti
elevamento al quadrato media valori degli scarti radice quadrata due proprietà deviazione standard

• Sempre maggiore o uguale a zero • È uguale a zero e solo se tutte le modalità osservate sono

uguali Il quadrato della deviazione standard ,denominato varianza è inidice di variabilità molto utilizzato
negli sviluppi teorici della statistica. Svantaggio varianza è che non è espressa nella stessa unità di misura
della distribuzione e non può essere utilizzata per descriverne la variabilità.

Indici di variabilità relativa Non dipendono dall’unità di misura della variabile Consentono di ovviare alle
limitazioni nell’utilizzo della deviazione standard. Vari tipi di variabilità relativa: coefficiente di variazione:
rapporto tra mediazione standard e la media aritmetica Cv= S:x dividendo per la media relativizziamo il
valore della deviazione standard in proporzione a quello della media il valore di Cv può essere
moltiplicato per 100 oer avere una misura dell’incidenza percentuale di S sulla media.

Numero indice è basato sul confronto di valori (frequenze ,quantità, indicatori) assunti da uno stesso
fenomeno in situazioni (di tempo o spazio) diverse.

Molto usato in economia per esprimere le variazioni di prezzi Formula numero indice =variaz
percentuale+100 Il numero indice è facile da interpretare e non è mai negativo

Il numero indice può essere calcolato direttmente a partire dai dati della serie(storica o territoriale)
Numero indice=(valore osservato :valore Base)*100

Normalizzazione consiste nel trasformare i valori osservati di una variabile cardinale in modo da
facilitarne l’interpretazione.

Standardizzazione nel confronto tra due valori di due distribuzioni si vuole tener conto della diversa
media e deviazione standard. Rapporti statistici ossia un altro modo di sintetizzare le distribuzioni basato
sulla costruzione di rapporti di frequenze o modalità di una o più distribuzioni. 1 rapporti di
composizione mettono in relazione una parte al tutto. Tasso di occupazione= occupati: popolazione
attiva*100 Tasso alfabetizzaz = alfabetizzati : popol residente di oltre 6 anni *100 2 rapporti di
coesistenza mettono in relazione tra loto due parti dello stesso insieme es indice di vecchiaia = popola
con 65 anni e più : popolazione con meno di 15 anni * 100 rapporto tra sessi alla nascita= nati vivi maschi
: nati vivi femm x 1.000 3 rapporti di derivazione la quantità al numeratore deriva da quella del
denominatore. TASSO DI NATALITà = NATI VIVI:POPOL RESIDENTE *1.000 4 rapporti medi numeratore e
denominatore fanno riferimento in genere a due fenomeni diversi. Densità di popolazione popolaz
residente: superficie territoriale(kmq)

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