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LA STANDARDIZZAZIONE DEI TEST

Standardizzare  trasformare i punteggi grezzi ottenuti in punteggi che abbiano un significato


psicologico; il punteggio grezzo è un numero che non significa nulla.

LA TARATURA DEI TEST PSICOLOGICI


Per una buona taratura di un test si devono seguire dei passi:
1. Identificare la popolazione che interessa
2. Decidere come effettuare il campionamento
3. Calcolare gli indicatori statistici: media, varianza, errore standard della media, indici di
attendibilità e validità.
4. Preparare le tavole di conversione dei punteggi grezzi
5. Preparare una documentazione scritta della procedura

IL CAMPIONAMENTO
Per una buona standardizzazione di un test è necessario un buon campionamento. Ne esistono
vari tipi:
a. Campionamento probabilistico  tutte le unità appartenenti alla popolazione hanno la
stessa probabilità di essere estratte. (Nel campionamento non probabilistico ciò non
avviene).
b. Campionamento casuale semplice  estrarre a caso da una popolazione predeterminata
un numero prefissati di elementi, che saranno definiti campione normativo. Se tale
campione è rappresentativo della popolazione la distribuzione della media calcolata per
ogni elemento sarebbe una curva normale (di Gauss), distribuita intorno alla media della
popolazione; la deviazione standard di tale distribuzione viene chiamata errore standard
della media σM  indica l’intervallo intorno alla media entro il quale con una certa
probabilità cadrà la media della popolazione. Tale errore si può stimare:

 deviazione standard
del campione

 Numerosità del
campione

c. Campionamento stratificato  suddividere la popolazione che interessa in più popolazioni


omogenee rispetto a una caratteristica e da queste estrarre campioni casuali. In questo
caso la media che si calcola è ponderata.
d. Campionamento a grappolo  usato quando la popolazione che interessa è già
raggruppata (aziende, ospedali, scuole).
LA TRASFORMAZIONE DEI PUNTEGGI
 Percentili e ranghi percentili  si chiama percentile il punteggio al di sotto del quale cade
una determinata percentuale dei soggetti del campione.
Es. il 25.esimo percentile corrisponde al punteggio al di sotto del quale cade il 25% dei
soggetti del campione.
Il rango consente una facile interpretazione del punteggio del test, ma la sua distribuzione
non è una curva normale, bensì di tipo rettangolare; ragion per cui ha bisogno di ulteriori
trasformazioni.

 Punteggi standardizzati e normalizzati  la trasformazione più frequente è quella in punti


z:
 Media

 Deviazione standard

X  punteggio grezzo.

ALTRE TRASFORMAZIONI
La trasformazione in punti Z porta a punteggi standard con segno positivo e negativo, il che
comporta uno svantaggio, per cui sono state proposte altre trasformazioni:
 Punteggi T  corrisponde a una distribuzione con
MEDIA = 50
DEVIAZIONE STANDARD = 10

In questo caso il segno negativo è stato tolto.

 Punteggi Stanine  utilizzato nei test di profitto. Utilizza una scala a 9 punti con:
MEDIA = 5
DEVIAZIONE STANDARD = 2 (circa)
Per la trasformazione si procede assegnando:
Punteggio 5  punteggi grezzi con rango percentile da 40 a 59
Punteggio 6  punteggi grezzi con rango percentile da 60 a 76
Punteggio 7  punteggi grezzi con rango percentile da 77 a 89
Punteggio 8  punteggi grezzi con rango percentile da 90 a 96
Punteggio 9  punteggi grezzi con rango percentile da 97 a 101
Analogamente si procede con i punteggi 4 3 2 1.
 Punteggi Sten  scala con punteggi da 1 a 10 analoga a quella precedente.
Media = 5.5
Deviazione standard = 2
 Punteggi Q.I.  MEDIA = 100
DEVIAZIONE STANDARD = 15 o 16

USO DELL’ERRORE STANDARD DI MISURAZIONE

Dove r  coefficiente di attendibilità


σx --> deviazione standard

Mentre l’indice di fedeltà o attendibilità si calcola:

L’errore standard di misurazione può essere usato anche per valutare la differenza tra i punteggi
ottenuti dal soggetto in test diversi o in forme parallele dello stesso test.

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