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Distribuzioni di probabilità

La probabilità deve essere rappresentata attraverso dei modelli matematici essi collegano i valori della
variabile alle probabilità che possano essere osservati o che si manifestino.

Esistono due categorie di distribuzioni:

1. Distribuzione continua ovvero utilizza una scala continua come se fosse una retta (prende qualsiasi
valore)
2. Distribuzione discreta ovvero rappresentata da valori numerici come ad esempio dei gradini
(prende un solo valore).

Perché la probabilità è così vicina alla statistica?

Perché noi adottiamo all’interno della distribuzione alcuni indici quali media e varianza ovvero
deviazione standard (come abbiamo fatto con i punti z).

Distribuzioni

Distribuzione uniforme: tutti i valori


hanno la stessa probabilità.
È discreta.

Distribuzione binomiale:

È il modello utilizzato per una


popolazione infinita (di cui si
conoscono alcuni parametri), dove la
probabilità p riferita alla
popolazione per lo studio di quella
variabile è nota.
La binomiale si utilizza in casi di
dicotomia per esempio tiri al
bersaglio, monete.

Distribuzione ipergeometrica:
la distribuzione di probabilità
discreta che descrive le estrazioni
(dove ci sono tante variazioni). In
particolare le estrazioni sena
reinserimento.
Distribuzione di Poisson
definita per valori interi non
negativi, che a differenza delle
distribuzioni binomiale e
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ipergeometrica, è illimitata. Ha un
valore particolarmente importante
chiamato lambda ovvero un
intervallo di tempo.
Esempio:
si utilizza una distribuzione di
Poisson per misurare il numero di
chiamate ricevute in un callcenter in
un determinato arco temporale,
come una mattinata lavorativa.

Noi in Psicologia utilizziamo una distribuzione particolare ovvero quella normale

Il concetto che più ci permette di descrivere questa distribuzione è quello:

La legge dei grandi numeri ci permette di affermare che la media che calcoliamo a partire da un numero
sufficiente di campioni sia sufficientemente vicina alla media reale.

La distribuzione normale è di tipo continuo.

La distribuzione si avvale di alcuni indici quali la media e la deviazione standard, il punto centrale è la media
che coincide con la mediana.

Abbiamo visto com’è fatta la curva, e vediamo che nelle due code non tocca mai l’asse orizzontale infatti va
ad infinito su entrambi i lati.

Possiamo spostarla come da figura verso destra o sinistra, a sinistra aumenta la media mentre a destra
diminuirà.
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Può avere diverse configurazioni, sempre secondo la deviazione standard più grande la deviazione standard
meno appuntita sarà la curva e sarà anche più spanciata.

Abbiamo inoltre dei punti di flesso che sono quei punti dove la curva cambia direzione.

Abbiamo poi un’altra distribuzione che utilizziamo per calcolare i punti z e si chiama distribuzione normale
standard

Differisce da quella normale perché ha dei valori precisi di media che vale 0 (perché centrata sull’origine 00)
e deviazione standard pari a 1. Abbiamo inoltre delle tabelle che indicano l’area in ciascun punto. Inoltre
tocca l’asse orizzontale in due punti non come la distribuzione standard che va ad infinito.

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