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La statistica medica si avvale degli strumenti della statistica nell’ambito delle scienze
biomediche (biologia, biotecnologia, medicina, genetica, …). I metodi della statistica medica
vengono utilizzati nell’epidemiologia, che si occupa dello studio dell’occorrenza delle
malattie (o di eventi di interesse sanitario), delle modalità di comparsa, dei meccanismi
d’azione e dei fattori che la determinano in una popolazione umana.
La statistica descrittiva descrive una grande massa di dati al fine di sintetizzare e individuare
le caratteristiche fondamentali.
La statistica inferenziale è un
insieme di metodi che consentono
di indurre una conclusione sulla
popolazione in base ai dati di un
campione.
La popolazione statistica consiste nella totalità (N) degli elementi (unità statistiche) che
hanno certe caratteristiche. Deve essere definita in modo non equivoco.
Il diagramma a dispersione,
noto anche come «scatter
plot», è un grafico che
mostra la relazione tra due
variabili quantitative misurate
sul medesimo individuo.
Consente di individuare
eventuali relazioni tra le
variabili.
Il valore (scalare per una variabile continua) o modalità (per una variabile discreta) esprime
sinteticamente come si è manifestata la variabile in esame nel campione considerato,
fornendo indicazioni sull’ordine di grandezza della variabile in esame. E’ il valore di sintesi
che meglio rappresenta la distribuzione, cioè il suo centro. Come tale, mantiene l’unità di
misura della distribuzione.
Sebbene il range interquartile, a differenza del campo di variazione, non sia influenzato dalla
presenza dei valori anomali («outliers»), non è determinato su tutti i dati. Servono indici che
sfruttino l’intera distribuzione della nostra variabile: scarto medio assoluto, devianza,
varianza, deviazione standard…
Gli errori grossolani vengono commessi in seguito ad una inappropriata applicazione del
metodo analitico. Sono i più semplici da prevenire, infatti basta un’accorta organizzazione
del processo di misurazione.
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TEST DIAGNOSTICI
La performance di un test dipende dal numero di risultati indesiderati, composto dai falsi
positivi e dai falsi negativi.Il test ideale è quello che non genera falsi positivi e falsi negativi,
ma nella realtà non esiste.
➔ Falsi positivi: il test restituisce valore positivo (T+) quando in realtà la malattia è
assente (M-).
➔ Falsi negativi: il test restituisce valore negativo (T-) quando in realtà la malattia è
presente (M+).
Una variabile casuale (o aleatoria) è una funzione che associa ad ogni elemento (evento
elementare) dello spazio degli eventi Ω un numero reale: X(ω) → R. Dipende dall’esito di un
fenomeno aleatorio.
Si definisce funzione di
probabilità P(x) della
variabile casuale
(discreta) X quella
funzione che associa ad
ogni valore xi la
corrispondente
probabilità pi.
Le variabili casuali
continue assumono un
numero infinito di valori.
Si definisce funzione di
densità di probabilità f(x)
della variabile casuale (continua) X quella funzione tale che: