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CANTO ARMONICO E DNA

L’influenza del suono sul codice genetico

di Riccardo Misto

I recenti studi e gli esperimenti degli scienziati russi sul Dna, che hanno portato alla sorprendente
scoperta della possibilità di influire sul metabolismo delle cellule attraverso frequenze di luce e di
onde radio, forniscono un ulteriore supporto alla millenaria consapevolezza della spiritualità
orientale riguardo gli effetti del suono sulla persona. Il concetto del Nada Brahma, il Suono
creatore dell’Universo (il “Verbo” cristiano) trova oggi un riscontro importante negli studi sul
codice genetico.
Nel DNA dell’essere umano sono racchiuse tute le informazioni riguardanti la struttura del corpo,
comprese quelle relative alla formazione della parola e del linguaggio. Il biofisico e biologo
molecolare Pjotr Garjajev ed il suo staff hanno studiato le proprietà vibrazionali del DNA, in
relazione alle sue frequenze. La sostanza del DNA nel tessuto vivo risponde alle onde
elettromagnetiche (sia luminose che radio), reagendo quindi anche alle onde sonore del
linguaggio: la parola “giusta” avrebbe pertanto il potere di riprogrammare il DNA, riparando le
“informazioni” sbagliate (difetti genetici).

Esporremo e analizzeremo ora la nostra ipotesi di poter lavorare con la tecnica del Canto Armonico
(Overtones Singing) al fine di interagire e armonizzare le strutture cellulari, riportandole alla
corretta frequenza e funzionalità. Si tratta di concepire il suono come veicolo “informativo” in
grado di comunicare a livello profondo con i codici basilari del funzionamento del “sistema uomo”,
correggendo e in qualche modo riprogrammando i vari sistemi operativi, eliminando gli errori –
innati o acquisiti – proprio come si farebbe con un computer.
Il primo fattore da considerare è la natura essenzialmente vibratoria, e quindi sonora, di qualsiasi
elemento del mondo manifesto. Per maggior precisione terminologica useremo il vocabolo
“sonico”, esprimendo così l’aspetto onnicomprensivo di tutte le vibrazioni, anche quelle non
percepibili dall’orecchio umano (infrasuoni e ultrasuoni).
In base a questa premessa il DNA umano, senza entrare nelle specifiche biologiche, è comunque
composto di varie frequenze che, per un corretto funzionamento, devono essere strutturate con
una giusta impostazione: qualsiasi alterazione e conflitto fra i vari codici sonici portano a quello
stato che chiamiamo malattia, che sarebbe meglio definire “disarmonia”, una sorta di stonatura se
comparata con i parametri della musica. Tale disarmonia si manifesterebbe, dunque, nel conflitto
fra frequenze alterate.
La tradizione orientale dell’India ha da sempre affermato e praticato l’uso del Mantra (formula
sonoro-verbale per produrre precise modificazioni psico-fisiche), in perfetta sintonia con le attuali
scoperte degli scienziati russi.
Esiste in effetti una formula sonoro musicale antichissima – il Canto degli Armonici – che bene
può essere considerata la base di qualsiasi mantra o parola guaritrice. Cerchiamo di capire in cosa
consiste e come può influire sull’essere umano.

Il Canto Armonico è una disciplina canora che affonda le sue origini nelle tradizioni spirituali e
sciamaniche del Tibet e della Mongolia (Tuva): è stata da millenni usata non solo come tecnica
prettamente canora e musicale, ma anche per finalità più sottili e trasformative della coscienza,
come mezzo di armonizzazione con la natura e collegamento al vero essere, alla fonte originaria
(il “Purusha” degli Yoga Sutra di Patanjali).
Sinteticamente, nel canto armonico si assiste allo sdoppiamento del suono prodotto (detto
fondamentale) nelle sue frequenze costitutive, dette “parziali” o armoniche. Andando oltre
l’aspetto più superficiale di stupore e fascino che la tecnica comporta (aspetto essoterico,
esteriore, sperimentabile da chiunque), vi è una componente più sottile e profonda, di cui solo
pochi iniziati sono a conoscenza (aspetto interiore, nascosto, esoterico). E’ questa che ci interessa
e che andiamo ad approfondire.
La prima equazione fondamentale è dunque

(1) V = S ( vibrazione uguale a suono)

Qualsiasi corpo vibrante produce un suono, un’altezza sonora esprimibile in Hertz (Hz): andando
dal microcosmo (cellule, atomi) al macro (pianeti, galassie), tutto produce un suono, sia esso
udibile (gamma 16 – 20.000 Hz) o inudibile con l’orecchio (ma pur presente e influente).
La (1) viene così a completarsi:

(2) V = S = N (Hz)

Dove N sta per nota musicale, espressa in Hertz (unità di vibrazione al secondo).
Il termine “nota” , già da un punto di vista semantico, sta a significare qualcosa che denota, che
dà un’informazione. Nel caso specifico, informa sul tipo di emozione che è in grado di trasmettere.
Il concetto di “nota emotiva” (“swara”) sta alla base del Nada Yoga, ed è legato al fondamento
della Tonica, una frequenza su cui si rapportano le varie note, acquisendo così un valore emotivo
preciso, oggettivo, cioè uguale per tutti. Proprio su questo principio il Nada Yoga contempla l’uso
del Mantra AUM e una serie di scale musicali terapeutiche, in grado cioè di portare a galla precise
e specifiche emozioni, e poi convertirle, trasformarle energeticamente per la creatività e
l’autocura.
Nel DNA la serie di informazioni genetiche hanno una complessa struttura sonica, che potrebbe
essere scomposta e ricostruita musicalmente, traducendo le varie frequenze soniche (inudibili)
nelle corrispettive frequenze musicali (udibili e riproducibili) 1 .
Se con la pratica di base del Nada Yoga possiamo lavorare col suono per sciogliere i cosiddetti
blocchi emotivi, col Canto Armonico abbiamo l’opportunità di lavorare ad un livello ancora più
profondo, eventualmente sulla struttura genetica del DNA 2 .
Cerchiamo ora di capire come questo sia possibile.
Per ipotizzare un lavoro in modo organico e preciso sulle strutture cellulari e cromosomiche (DNA)
col suono, è necessario innanzitutto disporre di una struttura sonora complessa e riproducibile in
modo naturale. Complessa perché deve racchiudere in sé una gran massa di “informazioni” in
codice delle strutture biologiche su cui andrà ad agire; naturale, perché dovrà essere ottenibile
senza apparecchiature di alcun tipo, ma col semplice uso della voce umana. Vediamo in che modo
il Canto Armonico può soddisfare questi requisiti.

1
La “musica” derivante dalla vibrazione del DNA è stata registrata e brevettata da un team di ricercatori italo-americani,
sotto la guida del biologo Carlo Ventura e del fisico James Gimzewski.
2
il nostro DNA si riproduce ad 8 hz, al momento del dipanamento elicoidale del DNA per la replicazione e divisione.
Nella tecnica canora in oggetto abbiamo una fonte sonora che, prodotta attraverso un particolare
uso delle cavità orali, scompone la vibrazione fondamentale nei suoi costituenti essenziali, gli
armonici. Questo avviene secondo una sequenza matematica naturale universale, che definiamo
“progressione degli armonici”. Si tratta, in un certo qual modo, di un processo alchemico
(trasformativo) delle componenti sottili del fenomeno vibratorio, che viene scisso e da cui si
ricavano tutti gli elementi costitutivi. In questo modo l’informazione sonora che viene trasmessa al
DNA è molto più ricca e articolata di una semplice frequenza fissa (nota fondamentale), e quindi in
grado di agire con un ampio spettro vibrazionale.
Come avviene la cosiddetta trasmissione? In base ad un processo molto elementare, che
definiamo di risonanza. E’ il principio fisio-acustico che soggiace alla gran parte degli strumenti
musicali indiani, dove alcune corde (dette di simpatia), entrano in vibrazione e risuonano quando
vengono sollecitate da una corrispondente fonte sonora fondamentale (e dai suoi armonici). Per
similitudine, i componenti del DNA (che hanno una loro vibrazione specifica) vengono sollecitati e
attivati entrando in risonanza per simpatia, quando una o più frequenze sono prodotte col canto
armonico.
La sequenza ottenibile col Canto Armonico è basata su leggi fondamentali e immutabili, su criteri
matematici che seguono un principio naturale che va al di fuori delle varie ripartizioni dell’ottava
musicale, compresa quella del temperamento equabile.
Si dice, infatti, che col Canto Armonico è impossibile stonare, in quanto le note (frequenze)
ottenibili sono di per sé già fisse e precise.

Se analizziamo ora la progressione dei suoni armonici, vediamo che, partendo da una data
frequenza base, detta Fondamentale, ne vengono via via evidenziate e separate altre (dette
parziali armoniche), ciascuna con una propria frequenza, a volte non coincidente con quella
derivante dalla divisione del nostro sistema musicale (ad esempio, undicesimo calante,
quattordicesimo crescente). Per praticità consideriamo la Fondamentale come un DO:

Questo in base alla progressione sol sistema temperato equabile.


Vediamo ora cosa succede con le frequenze assegnate alle varie note rispettando la proporzione
aurea che nasce dai multipli di 8 3 : come si può notare dallo schema sottostante, la progressione
segue perfettamente l’ordine di Fibonacci, così come avviene alle sequenze di DNA all’interno del
genoma. Per una perfetta armonizzazione delle note alle strutture soniche cellulari è preferibile
intonarle in base alla cosiddetta Scala Aurea ottenibile adeguando la suddivisione dell’ottava sulla
base di un DO centrale non più a 261,6, ma a 256 Hz (multiplo di 8) e di un corrispondente LA a
432 Hz. In questo modo si ottiene la coerenza di tutte le note in cui viene suddivisa l’ottava 4 :

3
<Gli 8Hz sono il ritmo dell'onda Alfa del Cervello nella quale i nostri processori paralleli, o bi emisferi cerebrali, sono
sincronizzati per lavorare insieme in modo eguale. La neocorteccia del cervello, per il 90% “non assegnata”, viene
risvegliata in questa sincronizzazione, operando in tutti dendriti delle cellule del cervello con il flusso massimo di
informazioni possibili per quella scala. Gli 8 Hz sono nella serie di numeri di Fibonacci che la natura utilizza per duplicarsi
(1, 1:1 2, 2:1 3, 3:1 5, 5:3 8) in petali, o semi. Tali 16 passi interpretano i nostri 144 battiti al minuto, laddove il PHI ed i
numeri di Fibonacci entrano in simbiosi. Da ciò si ricava che 144 e 89 x PHI (1.618), la proporzione del Mezzo Aureo dello
specchio-nello-specchio, il pentagono nel pentagono successivo all'interno del primo pentagramma del pentagono ecc. Il
PHI in natura>. (cfr. LA RIVOLUZIONE OMEGA di Ananda M. Bosman)
4
Tra il Do e il Do# c'è un intervallo di 16 Hz che corrisponde al secondo multiplo dell'8. Lo stesso intervallo è presente tra
Do# e Re, Re e Re#, Re# e Mi, Sol e Sol#, La# e Si. Tra Mi e Fa, Fa e Fa#, Fa# e Sol, Sol# e La, La e La# invece c'è un
intervallo di 24 hertz, ossia il terzo multiplo dell'8; mentre tra Si e Do c'è un intervallo di 40 Hz, il quinto multiplo dell'8.
Tutti i multipli dell'8 degli intervalli tra i dodici semitoni della scala aurea (2°, 3° e 5°) sono numeri appartenenti alla
sequenza di Fibonacci. Nelle ottave successive gli spazi tra i semitoni raddoppiano in hertz a ogni singola ottava ma
restano sempre multipli dell'8 (questa ripartizione, detta Scala Aurea, 432 Hz Golden Scale©, è stata congegnata da
Riccardo Tristano Tuis per garantire la coerenza di tutti i semitoni con il principio matematico dell’8).
nota DO Do# RE Re# MI FA Fa# SOL Sol# LA La# SI DO
Reb Mib Solb Lab Sib
Hz 256 272 288 304 320 344 368 392 408 432 456 480 512
x8 32° 34° 36° 38° 40° 43° 46° 49° 51° 54° 57° 60° 64°
- Hz 16 16 16 16 24 24 24 16 24 24 16 40
Fibo (II) (III) (II) (III) (II) (V)

Si evidenziano, nella progressione dei primi 16 armonici, quattro blocchi fondamentali (ottave):

Do Do Sol Do Mi Sol Sib Do Re Mi Fa# Sol La Sib Si Do


1 2 3 4
256 512 768 1024 1280 1536 1792 2048 2304 2560 2816 3072 3328 3584 3840 4096

Hz 784 1568 1824 2944 3136 3456 3648


aurea
- Hz - 16 - 32 - 32 - 128 -64 - 128 - 64

I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV XVI


– – – – – – –
F 8° 5° 8° 3° 5° b7° 8° 2° 3° 4°+ 5° 6° b7° 7°+ 8°

il primo è costituito dalla Fondamentale stessa (I° armonico, Do). Il secondo, partendo dalla
Fondamentale all’ottava, comprende una prima differenziazione, con la comparsa del III°
armonico con intervallo di quinta giusta (Sol). Questo intervallo è quindi il primo elemento che
nasce dalla scissione della Fondamentale: costituisce quindi un importante e basilare informazione
sonica a livello genetico. Continuando il processo di estrapolazione, troviamo una nuova ottava in
cui, oltre alla Fondamentale e alla quinta, compaiono due nuovi costituenti: l’intervallo di terza
maggiore (Mi) e di settima bemolle (Sib calante – 32 Hz). Il terzo blocco di ottava è molto
interessante, in quanto la progressione, ravvicinando sempre più le frequenze, la divide in una
scala di otto note, che presenta dei motivi di riflessione. Innanzitutto appare chiaro come in
natura l’intervallo di 4+ (Fa#) compare molto prima di quello di 4 (Fa), e non ha quindi nulla di
“diabolicus” 5 . La scala che nasce dalla progressione differisce dal tipo eptatonico (con sette toni
diversi), normalmente usato in musica: ha, infatti, otto note diverse e, a seconda di quale Si
venga scelto (il naturale o il bemolle), è assimilabile ad una commistione fra il modo lidio e la
scala numero 64 (Vachaspathi) del sistema Melakartha del Sud India. Il fatto che questa
formazione scalare abbia otto toni è interessante anche dal punto di vista dell’intonazione aurea
basata sulla matematica dell’8, ottenuta abbassando di 8 Hz il LA del corista (che diventa a 432
Hz) 6 .
La stessa struttura elicoidale del DNA ricorda poi la forma del numero 8, così come la
rappresentazione dell’onda sonora (con il suo ventre e la cresta) è un otto orizzontale. Il simbolo
medico del Caduceo è anch’esso un’altra variante dell’otto, lo stesso dicasi del simbolo
matematico dell’infinito.

Le varie tecniche di Canto Armonico sono in grado di permettere la produzione dei primi 16
overtones, e quindi di mettere in risonanza le strutture base del DNA, che entrerebbero in
vibrazione con i corretti parametri di frequenza, riorganizzandosi e auto correggendo le eventuali
difformità.
Sorge il problema ora di stabilire quale debba essere la giusta nota Fondamentale su cui produrre
la progressione naturale degli armonici. Riteniamo di poter fissare tre criteri generali:

1) un DO (multiplo di 8Hz, frequenza spesso usata dai monaci tibetani di Gyuto)


2) la cosiddetta nota Tonica personale 7 . Questa frequenza costituirebbe una sorta di password
attraverso cui poter accedere con più precisione al sistema sonico individuale, permettendo
alla vibrazione sonora di agire con maggior efficacia nell’azione di trasmissione delle
informazioni.
3) è comunque possibile partire anche da altre fondamentali, sul principio che in ogni nota sono
comprese (come armonici) tutte le altre.

5
Questo intervallo (tritono) veniva considerato nel periodo medioevale come diabolico, da evitare nelle composizioni.
6
Il Dott. Andrija Puharich dimostrò, negli ultimi anni '70 (la proto comunicazione II), che gli 8Hz non potevano essere
bloccati da nessuno schermo elettromagnetico metallico e neanche da un triplo vuoto (vacuum). Il che implica che girano
attraverso un iper-spazio non locale Virtuale quantico (dappertutto e in-ogni-tempo), costantemente. Orto-rotanti
attraverso quello che gli Psiconauti Ermetici Gnostici e gli Sciamani hanno tentato di identificare con il termine, vagamente
appropriato, di “Spirito” e i Taoisti con il Wu-Chi.
7
Sui principi della Nota Tonica personale vedi l’articolo “La terapia musicale nei rapporti interpersonali“
In ogni caso, ai fini di una matematica coerenza, le varie frequenze scelte come Fondamentale
saranno calibrate sul sistema partitivo aureo. Per la maggior efficacia della tecnica è poi
importante un altro aspetto che è quello definito dell’intento, cioè della volontaria intenzione di
raggiungere un dato risultato.
Questo aspetto è strettamente collegato alla visualizzazione e, in definitiva, poggia sull’idea di
base dell’influenza della parola sul DNA, affermato dagli scienziati russi e dalle varie tradizioni
spirituali. Per capire in cosa consista questa correlazione fra la frequenza sonora degli armonici e
l’influenza della parola, dobbiamo fare un passo indietro e analizzare come avviene il processo di
trasmissione del pensiero in suono (parola).
In base agli studi sul suono della tradizione indiana, prima che venga emessa una parola
esprimente un concetto (Vaikari), si deve passare attraverso altre tre fasi: Para, Pashyanthi,
Madyama. Dalla schematizzazione dei teorici indiani deriva l’importanza della visualizzazione
(Pashyanthi): qualsiasi parola/concetto è fondamentalmente legata ad un aspetto visivo che lo
rappresenti. Quando noi pensiamo ad un oggetto, per una frazione di secondo passa nella mente
l’immagine corrispondente (diretta o indiretta). Inoltre risulta chiara la distinzione fra un suono
udibile (Ahata) e uno non udibile (Anahata), ma presente sotto forma acustica nella mente
(Madyama) 8 .

Quindi, in generale, come prima procedura di applicazione del Canto Armonico per influire sul
DNA, la corretta tecnica canora dovrebbe soddisfare questi requisiti fondamentali:

1. impostazione della frequenza fondamentale in base ai principi su esposti.


2. visualizzazione di una forma geometrica (Yantra) rappresentativa della struttura elicoidale
del DNA.
3. indirizzo dell’intento alla riparazione/riprogrammazione dei codici genetici.
4. produzione della progressione dei 16 armonici, nell’ordine naturale, dapprima
soffermandosi per un certo tempo su ogni singolo armonico (fase di contemplazione e
meditazione), poi eseguendo il più lentamente e gradualmente possibile la sequenza
completa.

A questa procedura di base possono poi seguire altri interventi, via via più specifici, indirizzati ad
un lavoro focalizzato su particolari intervalli ottenibili col Canto Armonico 9 .
E’ chiaro che il maggior effetto “simpatetico”, nel senso di una risonanza fra vibrazione sonora e
vibrazione cellulare, si otterrà con il canto diretto del soggetto:

Voce + Respiro (Prana) + Visualizzazione + Intento

E’ altresì ipotizzabile una trasmissione “indiretta”, tramite l’ascolto di una esecuzione “dal vivo”, o
mediante traccia sonora registrata, laddove vi sia l’impossibilità di praticare correttamente la
tecnica difonica (nel qual caso, è raccomandabile una fonte audio registrata su formati in cui sia
garantito uno spettro armonico in grado di interagire costruttivamente con il metabolismo umano
e nella coerenza neurale dell'ascoltatore. Il formato consigliato è il DVD audio con 96kHz/24 bit) 10 .

Bibliografia

Riccardo Tristano Tuis, 432 Hertz: La Rivoluzione Musicale, Nexus Edizioni, 2010.Ananda M.

Bosman, Un novello Iperlinguaggio del Codice del DNA - L'intergeometria Vortexijah, Iso-simmetria della
molecola del DNA:Una forza iso-geometrica macro-adronica della doppia elica della vita? ciclostilato.

Andrea Doria, 432Hz: L'importanza del tuning

Riccardo Misto, La meditazione del suono, Ed. Armon 2005

www.nadayoga.it

8
Cfr.” Le tecniche del nada yoga nella pratica musicoterapeutica” di R. Misto, 1990 (Tesi diploma scuola quadriennale di
Assisi)
9
Cfr. “La Meditazione del Suono”, R. Misto, Ed. Armon 2005
10
Cfr. “432 Hz: La rivoluzione musicale”, di Riccardo T.Tuis, Nexus Edizioni, 2010

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