Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
IL MOTORE
Nel caso dei suoni linguistici, il motore pressorio dei mutamenti energetici è
l’apparato fonatorio, nell’interazione tra i polmoni e le corde vocali in primis, con
l’azione degli altri articolatori in seconda istanza.
le pliche vocaliche, che vibrano con una frequenza variabile, generano nella colonna
d’aria che esce dai polmoni picchi di pressione (ovvero, massimi di energia) che si
alternano in maniera più o meno regolare con minimi pressori. Dal momento che
l’aria è un mezzo elastico, le molecole che la compongono trasmettono il loro surplus
energetico a quelle circostanti, facendo in modo che esso si propaghi nello spazio: si
genera, in questo modo, una perturbazione in movimento: un’onda. Tale onda,
attraversando gli organi fonatori ne viene modificata dal complesso gioco
delle risonanze: gli organi fonatori, infatti, sono elastici e vengono messi in
vibrazione dal movimento delle particelle d’aria. Naturalmente la frequenza a cui essi
vibrano varia in funzione della loro forma, oltre che del materiale di cui sono fatti: ciò
significa che sono messi in movimento solo da determinate frequenze, che – dopo
avere determinato la vibrazione dell’apparato – ne vengono amplificate per il
fenomeno della risonanza. La frequenza di oscillazione delle corde vocali insieme al
fenomeno delle risonanze decide l’altezza e il timbro dei suoni prodotti, mentre
l’energia con cui avviene la contrazione dei muscoli che tendono le corde vocali e
quella dei muscoli che consentono l’espirazione ne determina l’intensità.
Non tutte le onde sonore, però, sono semplici e periodiche; la loro maggior parte è
anzi complessa (è il risultato dell’interferenza di più onde semplici di frequenze
diverse) e molte sono anche aperiodiche, ovvero non suddivisibili in cicli. I suoni
linguistici, per esempio, sono sempre complessi; in qualche caso – come in quello
delle consonanti – sono anche aperiodici. Nell’immagine che segue (fig. 1) è
rappresentata un’onda periodica complessa: quella che caratterizza il suono
vocalico [a] in un parlante maschile dell’italiano. È facile notare che, soprattutto
nella sua parte centrale, vi sono configurazioni di minimi e di massimi che tendono
a ripetersi con regolarità nel tempo; è altrettanto evidente che l’onda non è una
semplice sinusoide:
FIG. 1, onda periodica complessa: quella che caratterizza il suono vocalico [a]
in un parlante maschile dell’italiano
Le risonanze