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Nella seguente figura è riportata la forma dell’onda acu-
stica emessa da un tasto del pianoforte. Nella parte in al-
to è riprodotta la forma in un determinato istante, mentre
nella parte in basso si può notare la trasformazione della
forma stessa durante il decadimento del suono. Va notato
che il periodo T coincide con quello dell’onda pura fonda-
mentale del suono complesso e determina la sensazione
dell’altezza. Il periodo T, pur cambiando la forma
dell’onda, non muta.
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(Da notare che i numeri e i segni + e - scritti sopra le
note indicano in cents le differenze dei rapporti armonici
rispetto a quelli della nostra scala temperata).
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Nei tubi chiusi si possono generare solo le armoniche d'or-
dine dispari (le pari debbono avere una zona ventrale
all’inizio e alla fine del tubo).
1. generazione spontanea;
2. generazione di suoni armonici in assenza del fondamen-
tale (suoni armonici artificiali).
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moniche che avrebbero dovuto avere uno di questi punti
nella zona interessata.
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5.
Il fenomeno della oscillazione simpatica
Le casse di risonanza
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e, generalmente, da 7 a 17 corde simpatiche di metallo sot-
tese alla tastiera e accordate per gradi diatonici o croma-
tici, le quali conferiscono allo strumento una sonorità
chiara e argentina.
Viola d’amore
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Un altro caso interessante di risonanza è quello di una co-
lonna d'aria vibrante: se un diapason vibra di fronte a un
tubo chiuso a un'estremità, nel quale si può versare del-
l'acqua, man mano che l'acqua sale in esso si determina
nella parte rimanente una colonna d'aria sempre più corta:
per una determinata lunghezza di questa colonna si può sen-
tire un rinforzo notevolissimo del suono emesso dal diapa-
son. Si dice allora che la colonna d'aria risuona sulla
frequenza emessa dal diapason, o, in altre parole, che il
suono del diapason eccita un risonatore in sintonia con es-
so. Uno dei tipi più diffusi di risonatore è quello del fi-
sico tedesco Hermann von Helmhotz (1821-1894).
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Sopra e sotto - I vasi posti nella Chiesa di Santa Chiara
(dalla Rivista “La Casana”, aprile-giugno 2003)
1
I vasi in Santa Chiara sono stati illustrati dall’architetto
Silvia Siri nella sua tesi di laurea "I vasi acustici nella
chiesa genovese di Santa Chiara e in edifici precedenti: dalle
antiche testimonianze al caso oggetto di studio".
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APPENDICE
Musica dal silenzio2
2
A. Frova, op. cit
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6.
Il fenomeno dei battimenti
Il terzo suono di Tartini
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Si tratta di un tubo metallico diviso in due sezioni A-B,
una delle quali si può allungare o accorciare. Se davanti
all’imboccatura C si fa vibrare un diapason, le onde sonore
arrivate in D si divideranno imboccando i due bracci
dell’apparecchio per reincontrarsi poi in E. Se il percorso
sarà identico si riuniranno sommandosi; se però il braccio
B sarà stato opportunamente allungato in modo da far com-
piere una mezza lunghezza in più a una delle due onde, si
avrà il silenzio.
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Si ha un esempio di battimenti nella seguente figura.
3
A. Frova, op. cit
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Fra gli effetti dovuti all’interferenza, vi sono i cosid-
detti suoni di combinazione. Tralasciando i suoni di addi-
zione e di moltiplicazione (di scarso rilievo), occorre
soffermarsi su quelli di “differenza” che furono studiati
per la prima volta con rigore scientifico dal violinista
Giuseppe Tartini (1692 – 1770) che li scoprì nel 1714 a Pa-
dova e li teorizzò nel 1754 nel suo Trattato di musica se-
condo la vera scienza dell’armonia.
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