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MUSICA E CERVELLO

L’etimologia del termine “musica” deriva dal greco antico e ha il significato di “arte delle muse”, ed è rilevante
l’importanza che gli antichi greci diedero all’arte, che dona all’uomo la possibilità di trasformare la semplice
aria in qualcosa che trasporta gli animi ben oltre i sensi . La musicofilia è un dato di fatto della natura umana:
ognuno di noi è in grado di percepire la musica. All’apprezzamento strumentale si aggiunge una reazione
emozionale profonda ed intensa, esso infatti, possiede un efficace potere terapeutico. L’ascolto della musica è
un’esperienza non solo uditiva ed emozionale ma anche motoria, poiché coinvolge tutti i muscoli del corpo.
L’ascolto musicale evoca emozioni, positive o negative, connesse a ricordi, a particolari esperienze vissute.

 Lobo frontale  costituisce la parte anteriore del cervello


e contiene l’area corticale motoria e la corteccia pre-
motoria. La corteccia pre-frontale svolge un ruolo
fondamentale nelle funzioni esecutive e nella regolazione
del comportamento, mentre la corteccia motoria è
deputata alla regolazione dei movimenti.
 Lobo parietale  contiene l’area somestesica primaria a
cui afferiscono gli stimoli tattili, dolorifici, pressori e
termici. Il lobo parietale sinistro è dominante e controlla:
la comprensione del linguaggio parlato e scritto, la
memoria delle parole e le capacità matematiche. Il lobo parietale destro controlla le attività visuo-
spaziali, la percezione della traiettoria di un oggetto in movimento e della posizione delle varie parti del
corpo.
 Lobo temporale  è situato nella parte inferiore degli emisferi ed è sede dell’area acustica. Elabora
l’affettività, la vita di relazione, le reazioni ed i comportamenti istintivi, il riconoscimento visivo, la
percezione uditiva e la memoria. Il lobo temporale sinistro è la sede del linguaggio parlato. Il lobo
temporale destro permette di comprendere l’intonazione del discorso e la sequenza dei suoni . Parte
interante dei lobi temporali è il sistema limbico.
 Lobo occipitale  è situato nella parte posteriore del cervello e la sua attività principale è
l’elaborazione della visione. Nei lobi occipitali vengono integrate informazioni visive, comprese quelle
che influenzano la postura e l’equilibrio.

La percezione della musica è una forma speciale di percezione uditiva: coinvolge il lobo temporale destro
(riconoscere ed eseguire le melodie) ed il lobo temporale sinistro (elaborazione del linguaggio musicale,
scrittura, composizione ed esecuzione). I suoni arrivano alla corteccia dove vengono letti, decodificati e che
successivamente producono effetti secondari di tipo emotivo, motorio e cognitivo.

 Corteccia uditiva primaria e secondaria  è la


prima regione che riceve le informazioni di tipo
uditivo in arrivo dal nervo vestibolo-cocleare e
permette l’ascolto dei suoni. La percezione del
suono è associata alla circonvoluzione temporale
superiore posteriore di sinistra. Essa è circondata
dalla corteccia uditiva secondaria ed è
strettamente interconnessa ad essa. La corteccia
primaria “sente” il suono, mentre la secondaria
“interpreta” il suono sentito. La corteccia uditiva è
organizzata in colonne verticali, ciascuna delle
quali contenente neuroni sensibili ad uno stimolo
sonoro e tutte correlate tra loro.
 I neuroni a specchio  sono dei neuroni
particolari poiché “scaricano” sia quando si osserva una determinata azione, sia quando la si ripete,
quando si immagina di ripeterla. Il sistema dei neuroni a specchio sembra essere la base per la
comprensione degli atti altrui, dell’apprendimento per imitazione . Essi sono collocati nella corteccia
pre-silviana, nella corteccia temporale, al di sopra del solco temporale superiore e nella parte antero-
inferiore della corteccia parietale.

La musica è uno stimolo uditivo articolato in maniera complessa: coinvolge tutto il cervello in quanto le sue
differenti componenti sono processate attraverso circuiti diversi. Poiché la durata dei pezzi musicali è molto
differente, la percezione della musica implica una sostanziale capacità mnesica. Musiche allegre o sentimentali,
esaltanti o rilassanti, causano delle modifiche del sistema nervoso vegetativo; brani musicali come i ballabili,
invece, provocano risposte soprattutto di tipo motorio. L’informazione è elaborata in diverse aree, in
contemporanea si attivano: le regioni del linguaggio, la corteccia motoria e il cervelletto, legati al movimento,
l’ipotalamo e l’amigdala, coinvolti nelle emozioni legate all’ascolto, l’ippocampo, centro della memoria .
Un percorso semplificato nel SNC può far capire i processi della riproduzione, trasmissione e della codifica dei
suoni:

 A livello dell’organo di Corti: la complessità di questo organo ci permette di riconoscere le voci


ed i suoni provenienti dal mondo esterno. A livello del nucleo dell’acustico, le note trovano una
collocazione spaziale.
 A livello del nucleo olivare superiore: le mappe diventano topo-topiche, facendoci sapere da
quale direzione dello spazio, ogni singola componente del suono, nota e timbro.

Il mondo sonoro precede di molto il linguaggio verbale: il feto inizia a percepire suoni di frequenza più alta e
più bassa, a sole 16 settimane, cioè molto prima che la struttura dell’orecchio si sia formata. Il primo messaggio
sonoro che arriva al feto è proprio il battito cardiaco della madre, egli è già capace di memorizzare una melodia.

La dimensione musicale può essere indagata secondo diverse prospettive:

 Aspetti che caratterizzano i suoni  timbro, intensità, altezza e durata


 Il timbro rappresenta la natura stessa del suono, che produce un sentimento. Il prodotto
finale è uno “stato d’animo” che ha due componenti: una personale (emotiva) ed una
collettiva (universale, di condivisione).
 Elementi strutturali del linguaggio musicale  ritmo, melodia, armonia
 Il ritmo è per sé stesso una componente ripetitiva, connessa con i ritmi biologici, fornisce
una base stabile all’azione. Esso rappresenta la base sulla quale la storia verrà raccontata
dalla melodia.
 La melodia, a differenza del ritmo, è continuamente mutevole.
 Diverse forme compositive  dal madrigale, alla forma sonata fino alla moderna forma-canzone
 Caratteri distintivi e stilistici dei diversi generi musicali  musica medievale, barocca, classica,
contemporanea

MUSICOTERAPIA

L’ascolto musicale evoca emozioni, positive o negative, connesse a ricordi ed esperienze personali. In varie
culture si fa riferimento alla musica ed alla danza per i più disparati motivi. Il termine “musicoterapia” nasce
negli anni ’30, ma l’uso della musica come strumento terapeutico è iniziato con l’origine dell’uomo. Con la
civiltà della medicina energetica si forma la triade musica-medicina-numerologia; la nascita della medicina
energetica viene basata su cinque elementi (Terra, Fuoco, Acqua, Legno, Metallo) in unione con la
personificazione della scala pentatonica, formata dalle cinque note fondamentali della musica ( fa-do-sol-re-la).
In India nascono concetti fondamentali per la musicoterapia:

 Divisione in quattro parti del sistema organico: corpo fisico, corpo etereo (vegetativo), corpo
astrale (emozioni) e corpo mentale (pensiero).
 La funzione crea un organo.
 Non esiste separazione tra uomo ed universo, di conseguenza esiste la relazione funzionale tra
salute umana ed universo.
Nel Settecento, vari medici sostenevano gli effetti benefici della musica proponendola anche per i disturbi
psicologici. Uno psicologo tedesco, Karl Stumpf, pone il suo libro come la base della moderna psicoterapia. A
partire dal 1843, in Italia viene introdotta la figura professionale del musico-terapeuta. La musicoterapia pone
degli obiettivi:

 Ripristinare, consolidare e migliorare lo stato di salute fisica e mentale


 Curare i disturbi, malattie e disabilità
 Contenere, ridurre o superare un particolare problema
 Sostenere nella riabilitazione o nella neo-riabilitazione

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