Sei sulla pagina 1di 2

Storia della musica – lezione 2

MELODIA. Successione di suoni nel tempo, capace di esprimere un senso compiuto, ossia deve
darci l’impressione di avere un inizio ed una fine, perché se no sono esclusivamente due note una dopo
l’altra. “La melodia è al frase della musica: ha un inizio, una fine e un punto che chiude”. La melodia è,
quindi, una successione di punti nel tempo.
ARMONIA. Sovrapposizione di più suoni in maniera sincronica (uno sull’altro) e non diacronica (uno dopo
l’altro). L’Armonia può essere di diverse tipologie, essa può essere:
- Consonate. Ciò che turba di meno al nostro ascolto.
- Dissonante. Ciò che turba al nostro ascolto. Che nel 900 diventa sistematica ed espressiva, anzi viene
ricercata, mentre nell’800 diventava un’unione tra le consonanze.
Nel corso della storia della musica i concetti di consonanza e dissonanza sono dei concetti culturali, rispetto
alla natura. Nella musica orientale, basata su scale diverse dalle nostre, ad esempio non viene prodotta la
consonanza o dissonanza, a differenza della musica orientale dove sembra necessario comprendere la
differenza tra consonanza e dissonanza.
Gli accordi alterati invece, basati su delle note molte ravvicinate (seconde o settime), mettono in movimento
il nostro ascolto.
TONALITA’. Tutta la musica occidentale è musica tonale, dalla fine del 600 fino ad oggi
(nonostante nel 900 ci sia stato un periodo di atonalità). Il meccanismo al centro della musica orientale è un
sistema di forze che crea delle tensioni che spingono tutte verso un punto di riposo detto tonica, che
corrisponde ad una nota.
Le tonalità posso dare una percezione o una sensazione diverse all’ascolto perché possono essere maggiori
(più serene) o in minore (più tetre).
RITMO. E’ la pulsazione della musica. Queste pulsazioni sono date della scala di valori delle note.
Nel 700 la scrittura veniva segnata dal basso continuo, che di solito è lasciato all’esecuzione di diversi
strumenti (contrabbasso o clavicembalo) che oltre a tenere insieme gli armoni (le tensioni verso l'armonica) è
anche colui che tiene il ritmo. Ad esempio in Billie Jean di Michael Jackson il ritmo è quello che lega tutto
insieme.
TEMPO. E’ il movimento più o meno rapido a cui si deve attenere l’esecutore per suonare un brano,
il tempo è quindi la velocità a cui devo attenermi per tenere la pulsazione\ritmo della canzone. Nelle grandi
sinfonie, esse sono suddivise in diversi brani che sono scritti in tempi diversi. Di solito il primo brano è
scritto in tempo allegro (rapido), il secondo è adagio (contemplativo, statico), il terzo tempo è allegro che
chiude. Tutta la musica del 700 è scritta sulla successione di tempi allegri e adagio, molte volte anche nello
stesso movimento. Finchè non è stato inventato il metronomo (a inizio 800), le indicazioni del tempo erano
abbastanza vaghe.
TEMA. Il tema è centrale nella musica del 6-700 ed esso è una delle idee caratterizzanti del brano, in
grado di generare gran parte del materiale della composizione, è quindi l’idea generatrice del brano.
EXTRAMUSICALITA’. Ossia la capacità musicale di rimandare a qualcosa che non sai musicale
(natura, emozione – anzi, la musica è sempre stata considerata l’arte privilegiata per poter esprimere le
emozioni –, degli eventi storici, etc.) senza ricorrere alle parole. Ciò possibile grazie alle analogie create tra
musica e altri universi sulla base di vari principi. Nei casi in cui il rumore della natura non è riproducibile
attraverso la musica (come la brezza del vento a differenza del canto degli uccellini), nel caso in cui
riproduciamo il vento o l’acqua visivamente sono ondeggianti, questo principio viene ripreso anche dai
musicisti per riprodurre questi suoni, portandoci così alla visualizzazione dell’acqua\vento. La musica può
rappresentare anche dei personaggi, il descrittivismo è infatti una caratteristica strettamente presente
all’interno della musica francese del 700, un esempio è Le Carnvela des Animaux.
LA MUSICA E’ FISICA? La musica è fisica? Rispetto ad altre forme d’arte la musica generalmente
non si pensa possa essere fisica. L’arte di un pittore è fisicamente presente sulla sua tela, quella di una
scrittrice nelle pagine stampate. Nel caso della musica però essa è un’arte immateriale. Non possiamo
affermare che la musica sia materiale anche se viene contenuta all’interno di cd, spartiti, app per ascoltare la
musica, perché è solo una sua versione e comunque anche in quel momento, dopo che viene usata, sparisce,
la musica, però, rimane nella nostra mente.
La musica inoltre può essere definita un cloud, nella quale si uniscono diverse intenzioni: quella del
musicista che scrive lo spartito; l’interprete che mette del suo ogni volta che suona; quella del destinatario\
fruitore a cui arriva l’unione tra musicista e interprete.
LA PERCEZIONE DEL TEMPO. Il tempo può essere misurato in due modi:
- Il tempo effettivo (che noi misuriamo con l’orologio);
- Il tempo soggettivo (dipende in base a noi e come noi la percepiamo). La musica agisce molto sul
tempo soggettivo, alcune canzoni ci fanno credere ci fanno sentire come se il tempo fosse veloce, e
altre canzoni invece che sono quasi una stasi (come la quinta sinfonia di Beethoven).
ALSO SPRACH ZARATHUSTRA. Parte da un timbro puro (contrabbasso, violoncelli, etc.), in seguito
l’orchestra si scurisce grazie all’intervento degli ottoni che pian piano si sommano e danno sempre di più
l’impressione della luminosità. In realtà gli ottoni hanno sempre dato nella storia della musica la visione
della luce. Lo stesso pezzo viene usato in 2001: Odissea nello spazio di S. Kubrick proprio nei momenti
emblematici di apparizione di luce o di luce mentale della conoscenza, della scoperta (come l’osso scoperto
dalle scimmie all’inizio del film).

Potrebbero piacerti anche